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    The Blu Lion

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    Sviluppo

    L'idea per Il re leone venne concepito alla fine del 1988 nel corso di una conversazione tra Jeffrey Katzenberg, Roy E. Disney e Peter Schneider su un aereo per l'Europa per promuovere Oliver & Company. Durante la conversazione arrivò il tema di una storia ambientata in Africa, e Katzenberg colse subito al volo l'idea.[6] Il produttore Thomas Schumacher, che aveva appena completato Bianca e Bernie nella terra dei canguri, decise di unirsi al progetto, "perché i leoni sono cool". L'idea venne poi sviluppata dal vice presidente per gli affari creativi della Walt Disney Feature Animation Charlie Fink.[7] Katzenberg decise di aggiungere elementi che coinvolgono il raggiungimento della maggiore età e la morte,[8] e le idee provenienti da esperienze di vita personali, come ad esempio alcune delle sue prove nella sua strada accidentata in politica, dicendo sul film: "È un po' su me stesso".[8] Nel novembre dello stesso anno Thomas Disch (autore di The Brave Little Toaster) scrisse un trattamento dal titolo King of the Kalahari,[9] e poi Linda Woolverton trascorse un anno scrivendo bozze della sceneggiatura, che venne intitolata King of the Beasts e poi King of the Jungle.[7] La versione originale del film era molto diversa dal film finale. La trama era incentrata in una battaglia tra leoni e babbuini, dove Scar era il leader dei babbuini, Rafiki era un ghepardo,[8] e Timon e Pumbaa erano amici d'infanzia di Simba.[10] Inoltre Simba non avrebbe lasciato il regno, ma sarebbe diventato un "pigro, sciatto, orribile personaggio" a causa delle manipolazioni di Scar, così da poter essere rovesciato dopo il raggiungimento della maggiore età.[7]

    Il regista di Oliver & Company George Scribner era il regista iniziale del film,[11] venendo poi raggiunto da Roger Allers, che era il caporeparto della storia su La bella e la bestia nell'ottobre 1991.[6] Allers portò con sé Brenda Chapman, che sarebbe diventata il capo della storia.[7] In seguito, molti dei membri della squadra di direzione, inclusi Allers, Scribner, Hahn, Chapman e lo scenografo Chris Sanders, fecero un viaggio al Parco nazionale di Hell's Gate in Kenya, al fine di studiare e ottenere un apprezzamento del contesto per il film.[12] Dopo sei mesi di lavoro di sviluppo della storia Scribner decise di lasciare il progetto, poiché si scontrò con Allers ed i produttori sulla loro decisione di trasformare il film in un musical, dato che l'intenzione di Scribner era di fare un film tipo documentario, più focalizzato sugli aspetti naturali.[6][13] Rob Minkoff sostituì Scribner, e il produttore Don Hahn si unì alla produzione. Hahn trovò lo script sfocato e privo di un tema chiaro, e dopo aver stabilito il tema principale come "lasciare infanzia e affrontare le realtà del mondo" chiese una riorganizzazione finale. Allers, Minkoff, Chapman e Hahn quindi riscrissero la storia in due settimane di incontri con i registi Kirk Wise e Gary Trousdale, che avevano appena finito La bella e la bestia.[12] Inoltre il titolo dello script cambiò da King of the Jungle a Il re leone, poiché l'ambientazione non era la giungla, ma la savana.[6]

    Il re leone fu il primo Classico Disney ad essere una storia originale, piuttosto che essere basato su un lavoro già esistente. I realizzatori dissero che la storia de Il re leone era stata ispirata dalle storie di Giuseppe e Mosè dalla Bibbia e dall'Amleto di William Shakespeare.[14] Durante l'estate del 1992, il team venne raggiunto dalla sceneggiatrice Irene Mecchi, e un secondo sceneggiatore, Jonathan Roberts, si unì qualche mese più tardi. La Mecchi e Roberts si fecero carico del processo di revisione, risolvendo problemi emotivi nello script e aggiungendo attività comiche per Pumbaa, Timon e le iene.[15] Il paroliere Tim Rice lavorò a stretto contatto con il team di scrittura, volando in California almeno una volta al mese, poiché le sue canzoni necessitavano di lavorare in continuità narrativa. I testi di Rice - che vennero rielaborati fino alla fine della produzione - furono addirittura appuntati agli storyboard durante lo sviluppo.[12] Le riscritture erano frequenti; l'animatore Andreas Deja disse che le scene completate venivano consegnate solo per poi dover essere rianimate a causa di cambiamenti di dialogo.[7]

    Casting
    I doppiatori vennero scelti per il loro adeguamento e ciò che avrebbero potuto aggiungere ai personaggi - per esempio, James Earl Jones fu scelto perché i registi trovavano la sua voce "potente" e simile al ruggito di un leone. Nathan Lane originariamente fece un provino per Zazu, ed Ernie Sabella per una delle iene. Dopo essersi incontrati presso lo studio di registrazione, gli attori, che all'epoca erano co-protagonisti in Guys and Dolls, vennero invitati a registrare insieme come iene. I registi risero delle loro prestazioni e decisero di assegnarli a Timon e Pumbaa.[16][17] Per le iene, l'intenzione originale era quella di riunire Cheech & Chong, ma mentre Cheech Marin accettò di interpretare Banzai, Tommy Chong non era disponibile. Così il suo ruolo venne trasformato in una iena femmina, Shenzi, che venne doppiata da Whoopi Goldberg.[10]

    Animazione
    Lo sviluppo de Il re leone iniziò in concomitanza con Pocahontas, su cui la maggior parte degli animatori della Walt Disney Feature Animation decise invece di lavorare, credendo che sarebbe stato il più prestigioso e di successo dei due.[14] Gli sceneggiatori, inoltre, non avevano molta fiducia nel progetto; Brenda Chapman dichiarò che era riluttante ad accettare il lavoro, "perché la storia non era molto buona",[7] e lo sceneggiatore Burny Mattinson disse al collaboratore Joe Ranft che "non so chi vorrà guardare quello".[13] La maggior parte dei principali animatori facevano il loro primo importante lavoro di supervisione di un personaggio, o erano molto interessati nell'animare un animale.[8] Tredici di questi supervisori all'animazione, sia in California che Florida, erano responsabili nello stabilire le personalità e il tono per i personaggi principali del film. Le guide all'animazione per i personaggi principali includevano Mark Henn su Simba giovane, Ruben A. Aquino su Simba adulto, Andreas Deja su Scar, Aaron Blaise su Nala giovane, Anthony DeRosa su Nala adulta e Tony Fucile su Mufasa.[15] Quasi 20 minuti del film, tra cui la sequenza di "Voglio diventare presto un re",[10] furono animati presso l'impianto dei Disney-MGM Studios. In ultima analisi, più di 600 artisti, animatori e tecnici contribuirono a Il re leone nel corso della sua produzione.[11] Settimane prima che il film venisse distribuito, la produzione fu influenzata dal terremoto di Northridge del 1994, che spense lo studio e richiese che gli animatori finissero il proprio lavoro da casa.[18]

    Gli animatori dei personaggi studiarono animali reali come riferimento, come era stato fatto per il film del 1942 Bambi. Jim Fowler, noto esperto di fauna selvatica, visitò gli studi a più riprese con un assortimento di leoni e altri abitanti della savana per discutere il comportamento e aiutare gli animatori a dare ai loro disegni un tocco autentico.[12] Le Terre del Branco sono modellate sul parco nazionale del Kenya visitato dalla squadra. Varie lunghezze focali e lenti furono impiegate per differire dalla rappresentazione abituale dell'Africa nei documentari - che impiegano teleobiettivi per filmare la fauna selvatica a distanza. La sensazione epica trasse ispirazione dagli studi concettuali dell'artista Hans Bacher - che, a seguito della richiesta di Scribner di realismo, cercò di raffigurare effetti come il lens flare - e le opere dei pittori Charles Marion Russell, Frederic Remington e Maxfield Parrish.[12][19] Dal momento che i personaggi non furono antropomorfizzati, tutti gli animatori dovettero imparare a disegnare gli animali a quattro zampe, e la storia e lo sviluppo del personaggio è stato fatto attraverso l'uso di riprese più lunghe seguendo i personaggi.[10]

    L'uso del computer aiutò i registi a presentare la loro visione in modo nuovo. L'uso più notevole di animazione al computer è nella sequenza della fuga degli gnu. Molti gnu distinti vennero creati in un programma per computer in 3D, moltiplicati in centinaia, modificati in cel-shading per somigliare all'animazione tradizionale, e vennero loro dati dei percorsi casuali giù dalla montagna per simulare il reale movimento imprevedibile di una mandria.[20] Cinque animatori e tecnici appositamente addestrati trascorseo più di due anni a creare la sequenza di due minuti e mezzo della fuga.[15] Altri usi dell'animazione al computer vennero fatti attraverso il CAPS, che contribuì a simulare i movimenti di macchina, come le carrellate, e fu impiegato sugli effetti di colorazione, illuminazione e particelle.[10]

    L'entusiasta accoglienza del pubblico a un primo trailer de Il re leone, che consisteva unicamente della sequenza di apertura con la canzone "Il cerchio della vita", suggerì che il film sarebbe stato un grande successo. Mentre sia Il re leone che Pocahontas furono successi commerciali, Il re leone ricevette recensioni migliori e conseguì incassi superiori a Pocahontas, uscito un anno dopo.

    Link correlati:
    -La Genesi
    -Scene Eliminate
    -Versione Completa "Can You Feel the Love Tonight?"
    -Lion King Storyboard
    -Bozze dei Personaggi
    -Mheetu: Un Personaggio Eliminato
    -Script
    -The Lion King Theatre
    -Produzione
    -Bambi in Africa
    -The Lion King Mappa
     
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