Alla ricerca di un padre

Fan fiction con finale a sorpresa

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  1. LUKa's?
     
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    Come dice il titolo questa fan fiction ha non uno ma bensì tre finali, sarà la vostra fortuna a portarvi ad uno dei tre, naturalmente potrete leggerli tutti, anzi dovrete leggerli in quanto poi aprirò un sondaggio per vedere quale è stato il vostro preferito, naturalmente vorrei anche una motivazione ^_^. Ma non perdiamoci in chiacchiere, buona lettura.

    Alla ricerca di un padre



    So quel che si dice, chi non ha un padre quasi sempre, diventa un delinquente, un ribelle, insomma un poco di buono, ma non nel caso di Moyo il figlio di una leonessa che abitava nelle terre del branco. La storia di questo leone è strana, triste, direi quasi malinconica ma, potrebbe avere anche un lieto fine, naturalmente lascerò a voi lettori la libera scelta del finale.
    Quella mattina la leonessa stava camminando molto nervosamente, sapeva che molto presto sarebbe accaduto, era felice, ma, allo stesso tempo era anche impaurita, impaurita da quel dolore che avrebbe provato quando sarebbe successo. Eccola, l'ennesima contrazione, erano sempre più frequenti e certe volte più dolorose del solito. Quella notte non riusciva a dormire, chiudeva gli occhi a malapena e continuava a rigirarsi, il nervosismo le passava ogni angolo del corpo e pensava che quella pena non sarebbe mai finita. Il giorno seguente, alzandosi, vide una scena che la fece quasi piangere, un leone ed una leonessa si stavano coccolando; Anche lei una volta lo faceva, ma, il suo compagno era scappato da gran vigliacco quando aveva scoperto che Kunyonyesha -così si chiamava la leonessa- era rimasta incinta, ed ora lei avrebbe voluto solo averlo affianco, a sostenerla, a confortarla, niente di più, qualche volta, per quel dolore nel suo cuore aveva pensato di abortire o peggio di suicidarsi, idee nulla di più, ma idee che le erano passate molte volte per la testa, ma non c'è la faceva, non riusciva ad uccidere anche una vita innocente. Quel giorno una sua amica le parlò, consigliandole di trovare una figura maschile che potesse prendersi cura con lei del cucciolo o dei cuccioli quando fossero nati "Dovrei costringermi ad amare qualcuno solo per allevare i miei figli? Ma come ragioni? Ti rendi conto di cosa mi stai dicendo?" rispose lei con aria sempre più arrabbiata "Cosa avete tutti voi? Non vi va a genio che io possa crescere da sola i miei cuccioli? Mi credete cosi debole? Mi credete cosi stupida?" la sua amica le rispose un pò impaurita "No, no nulla di tutto ciò fai come meglio credi, dico solo che un giorno i tuoi figli potrebbero risentire della mancanza di una figura paterna" "Se accadrà gli spiegherò chi era e come si è comportato con me e vedrai che non ne sentiranno più il bisogno". In quel momento tutto si fermò, Kunyonyesha sentì un forte dolore al ventre, stava per accadere, da un momento all'altro i suoi figli sarebbero nati. Fu portata subito dentro e tutte le leonesse si fecero spazio per il grande evento, la regina stessa assisté la leonessa, nella grotta sì venne a creare un caos enorme, che si placò qualche minuto dopo, erano nati, due cuccioli gemelli un maschio ed una femmina, si chiamavano rispettivamente Moyo e Kichwa, ora la loro madre era felice perché aveva superato il dolore e le era rimasto soltanto una bella sensazione dentro il cuore che la faceva sorridere. "Sono bellissimi Kunyonyesha" le disse la regina "Vi ringrazio mia regina" rispose lei. Per lei Kunyonyesha era sempre stata come una figlia, la sua infanzia era stata molto difficile, appena nata aveva perso la madre e poco tempo dopo anche il padre per via di una faida con dei leoni randagi che minacciavano di uccidere i cuccioli, così la regina decise di prendersene cura, non fraintendetemi non se ne prese cura perché le faceva pena, anzi la aiutò ad imparare a difendersi, come fa una vera leonessa, a parole e non con la violenza, le insegnò ad essere forte anche nelle situazioni più dure, ed era proprio quello che alla fine Kunyonyesha aveva fatto, era riuscita a tenere duro fino alla fine e ora ne gioiva. Passarono 4 primavere e i cuccioli, crebbero e divennero delle vere e proprie pesti, insieme formavano una coppia a dir poco fantastica, soprattutto quando si trattava di fare scherzi, Kichwa era la mente e Moyo il braccio, naturalmente lo facevano senza esagerare, ne troppi ne tanto meno non divertenti per il soggetto che era stato preso di mira. Quel giorno Moyo se ne stava tranquillamente sdraiato sotto l'ombra di un albero a non far nulla, quando ad un certo punto sentì pronunciare il suo nome sotto voce "Avete sentito? Si dice che Moyo e Kichwa siano figli di un leone randagio che ha stuprato la loro madre" in quel momento il leoncino si alzò e facendo finta di nulla andò verso quelle leoncine così pettegole, che lui stranamente non conosceva "Salve" disse avvicinandosi "Non vi conosco piacere io sono..." una leoncina del gruppo lo interruppe "Lo sappiamo chi sei, tu sei Moyo giusto?" "Esatto piacere, e voi invece siete?" la cucciola lo guardò con un aria quasi inorridita "Il piacere è solo tuo, e non vogliamo dirti chi siamo, giusto ragazze?" e tutte in coro risposero "Certo", il cucciolo sembrava come divertito da quel comportamento "Wow anche nel nostro branco c'è chi si crede più altezzoso? Non me lo sarei mai aspettato, comunque cosa stavate dicendo su di me?" la leoncina-capo gli accennò un finto sorriso "Nulla" Moyo le guardò storte "Davvero?" disse facendo il finto tonto "Eppure mi era sembrato di sentire che mio padre sia un leone vagabondo che ha violentato mia madre" "No devi aver sentito male" rispose lei spocchiosamente "No no ho sentito benissimo, dimmi chi ti ha detto questa cosa?" continuò il piccolo leone cominciando a camminare con fare minaccioso "Nessuno" "Bugiarda, non sai proprio mentire avanti dimmi: chi è stato?" disse alzando la voce, la piccola pettegola non c'è la fece a trattenersi "Va bene, va bene è stata mia mamma" il cucciolo era sempre più arrabbiato "Chi è tua madre?" "Ti portò da lei, va bene? basta che la smetti di starmi cosi vicino", cosi i due cuccioli si avviarono e la pettegola fece veramente quello che gli aveva detto, lo portò da sua madre. Il piccolo andò verso l'imponente leonessa "Mi scusi" la madre della pettegola si girò "Tu sei Moyo vero?" "Si sono io, mi dica perché ha messo in giro delle dicerie molto gravi sulla mia famiglia" la leonessa fece lo stesso sorriso finto della figlia "Vedi io e tua madre una volta eravamo grandi amiche, ma lei piano piano incominciò a cambiare, se non ricordo male è stata proprio la tua nascita a cambiarla" Moyo si stranì "La mia nascita? Come può averla cambiata?" "Perché non pensava che a te, ti stava tutto il giorno appresso e non aveva mai tempo per la sua amica, ti sembra chiedere troppo un minimo di attenzione?" i leoncino si stranì ancora di più "Ti rendi conto di cosa stai dicendo? Lei si stava occupando di me perché ero piccolo e non potevo certo rimanere solo, mi voleva bene e me ne vuole anche adesso, come vuole bene a mia sorella" "Certo lei ti vuole bene, ma di tuo padre cosa mi dici?" il piccolo al quel punto si impietrì non pensava che la leonessa potesse andare a parlare proprio di quell'argomento così sconosciuto e proibito "Mi...mio padre è...è morto per difendere il branco, è... morto con onore" la leonessa si mise a ridere "Tu davvero pensi che sia andata così? No tuo padre non è morto per onore, non è morto per difendere il branco, lui se ne è semplicemente andato, tutto qui, è scappato non appena ha saputo che la tua cara mamma era rimasta incinta" a quel punto Moyo, incominciò a lacrimare "No non è vero, tu mi stai mentendo" rispose infine scappando via con il pianto che gli bagnava tutto il viso. Si andò a rifugiare nella grotta della rupe, la sorella stava rientrando e lo sentì, così gli andò vicino "Fratello cosa è successo?" suo fratello la guardò "Chiedilo a nostra madre, chiedile dove è nostro padre" "Moyo lo sappiamo entrambi che nostro padre è morto per difendere il branco" "Non è vero!!!" in quel momento la loro madre entrò "Lui se ne è andato quando ha saputo che nostra mamma era incinta" Kunyonyesha si fece avanti "Chi te lo ha detto?" Kichwa si accorse della madre "Madre è vero quello che sta dicendo?" la leonessa esitò "Vi prego diteci la verità" la madre sospirò "È cosi!", in quel momento il tempo sembrò fermarsi quell'attimo di eternità si fece vivo nel cuore dei due cuccioli, Moyo aveva già provato quella sensazione, ma stavolta era diverso, questa volta era sicuro "Perché ci avete mentito? Perché non ci avete detto che nostro padre è un codardo, un leone che non sa prendersi le proprie responsabilità" disse Moyo con freddezza "Non volevo che voi aveste una brutta immagine di vostro padre, l'ho fatto solo per il vostro bene" Kichwa in quel momento, avrebbe voluto piangere, invece abbracciò sua madre ed infine le disse "Grazie", Moyo vedendo quella scena si alzò e se ne andò a testa bassa, non perché si sentisse in colpa, ma perché non voleva vedere in faccia la sua famiglia che lo aveva deluso. Quella notte il cucciolo rimase fuori ad ammirare le stelle, quella luce, l'unica cosa che riusciva a scaldare il suo cuore e renderlo felice, non sapeva nemmeno lui il motivo, però succedeva. In quel momento Kichwa uscì e lo vide "Ehi fratello, non vieni a dormire?" Moyo non rispose subito "Vattene, non ho nulla da dirti ne a te ne tanto meno a nostra madre" "Perché, ti comporti così? Nostra madre lo ha fatto solo per non farci vivere con questa idea" "quale idea?" "quella che nostro padre sia un codardo" il fratello si girò a guardarla "A te non da fastidio che nostra madre ci abbia mentito?" "No! Se lo ha fatto per il nostro bene" il leoncino accennò un sorriso "Oh certo l'ha fatto per il nostro bene. e tu le credi anche? La verità è semplice, non voleva affrontare le sue paure, non aveva il coraggio di ammettere a se stessa che il suo compagno l'aveva abbandonata, che lei era rimasta sola con due cuccioli da crescere" gli occhi di Kichwa si incominciarono a bagnare "No, no, non è vero lei ci vuole bene" "Anche tu, come vedo, non riesci ad affrontare questo problema" "Quale?" "Che tuo padre ti abbia abbandonato, e tua madre ti abbia mentito" "E va bene è vero" disse alzando la voce "Non ne sopporto l'idea" Moyo gli andò vicino "Su asciugati queste lacrime, sai sorella hai degli occhi splendidi, di un blu notte molto raro" Kichwa si sentì confortata, sorrise e lo abbracciò "Ti voglio bene fratello mio" "Io me ne vado" la sorella si stranì "Scappi?" "No, voglio andarlo a cercare" Kichwa rimase stupita da quelle parole "Ma Moyo oramai sarà molto lontano da qui, come pensi di poterlo raggiungere?" "Chiederò alle leonesse del branco, come era fatto, dove si è diretto sperando anche che qualcuno me lo sappia dire, e spero che qualcuno mi dica il suo nome" "Moyo no è una follia, potresti non trovarlo mai, potresti perderti, potresti anche metterci tutta la tua vita per poi non avere nessun risultato" "Non mi importa voglio parlarci, mamma non può essersi innamorato di una persona del genere, voglio capire il motivo per cui se ne è andato" la sorella sospirò "Vengo con te" "No, non voglio metterti in mezzo" Kichwa insistette "Io ci sono già dentro, sono tua sorella gemella quindi lui è anche mio padre" Moyo per un attimo rimase in silenzio "D'accordo, dopo tutto sei tu il cervello della banda" Kichwa gli sorrise "Allora da domani incominciamo a raccogliere informazioni su nostro padre, cerchiamo però di non dare nell'occhio".Il mattino seguente i due cuccioli si alzarono molto presto, il sole stava sorgendo e loro si misero ad ammirare quel meraviglioso spettacolo della natura e dopo di ciò si avviarono a cercare le loro informazioni. Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, i due gemelli raccolsero indirettamente informazioni sul loro padre, la sera si incontrarono per vedere che cosa avevano scoperto entrambi "Allora sorella cosa hai scoperto?" "Il suo nome è Barafu, ha una criniera colore marrone e il suo manto è beige-marroncino chiaro, possente e mi hanno detto che ha il colore degli occhi uguale al mio, tu invece cosa hai scoperto?" "I suoi genitori non abitavano lontano da qui, possiamo sperare che siano ancora vivi, o comunque che il branco si trovi ancora li, potremmo chiedere a loro senza la preoccupazione di essere scoperti, sperando che sia passato li di recente, anche se molto improbabile, allora possiamo partire?" Kichwa storse la bocca "Non sono poche le informazioni che abbiamo?" "Kichwa! Non dobbiamo farci scoprire, abbiamo già rischiato grosso chiedendo alla maggior parte del branco informazioni su nostro padre, dobbiamo accontentarci di ciò che siamo riusciti ad avere" "Va bene, va bene quando vogliamo partire?" il suo gemello ci pensò un paio di secondi e poi disse "Domani sera quanto tutti dormiranno partiremo, scenderemo da dietro, per non farci vedere". In quel momento qualcun'altro stava ascoltando la conversazione dei gemelli, orecchie discrete che avevano capito per bene cosa stava succedendo e ciò che sarebbe accaduto. Il giorno seguente i due leoncini, restarono a dormire fino a tardi, si alzarono con calma verso l'ora di pranzo e giocarono come loro solito. Quella sera, i due cuccioli si mossero senza far rumore, ma qualcuno li aspettava fuori "Salve ragazzi" Moyo vide che a parlare era un cucciolo o meglio una cucciola "Tu? Come fai a sapere..." la leoncina si fece avanti con un fare elegante "Vi ho sentiti ieri notte, volete andare a cercare il vostro paparino? poveri illusi, io vi sto per fermare" "Non oseresti" disse Moyo con un viso pieno di rabbia "Dici? Mamma!!! Mamma sono qui" la madre della pettegola si fece avanti e dietro di lei anche Kunyonyesha "Bene, Bene eccoli i nostri eroi, volevate scappare per andare a cercare vostro padre?" Kunyonyesha si fece avanti "Perché? Perché volevate andare a cercarlo?" Moyo alzò la voce "Noi vogliamo andare a cercarlo!!" gli occhi della loro madre si bagnarono "Come potete? Io mi sono sacrificata per voi, vi ho dedicato tutte le mie attenzioni e voi e così che mi ringraziate?" i due fratelli carpirono un messaggio molto crudele in quella frase "Voi state dicendo che noi siamo stati un peso?" disse Kichwa con una nota di tristezza e rabbia "No, no voi non siete stati un peso" "Fa silenzio, io non voglio più ascoltare le tue menzogne" e dicendo così Moyo incominciò a correre "Sorella vieni" e la sorella lo incominciò a seguire, Kunyonyesha non fu da meno, incominciò a seguire i loro cuccioli, ma era stanca e non ce la faceva a stargli dietro e così li vide sparire "Ho sbagliato, avrei dovuto dire subito la verità" la sua ex-amica la interruppe "Oramai tardi per pentirsi, se mi avessi dato retta tutto ciò non sarebbe successo" "No questo non è vero, se tu e la tua stupida cucciola foste state zitte tutto ciò non sarebbe mai accaduto, perché? Perché lo hai fatto Shetani?" la leonessa non rispose e si riavvio verso la rupe, Kunyonyesha non provò nemmeno a fermarla, per avere una risposta, ma la vide andare via. Quella notte i due gemelli, non riuscirono a trovare un rifugio quindi decisero di dormire vicini per riscaldarsi a vicenda. Moyo sognò, sognò di essere insieme a suo padre, sua madre e sua sorella, erano una famiglia felice, ridevano, scherzavano, il padre insegnava a lui come cacciare, e come "far colpo" sulle leonesse, fu un bellissimo sogno, ma come tutti sogni anche questo era destinato a finire. Il mattino seguente Kichwa si svegliò e vide che il suo gemello era scomparso "Moyo?! Moyo?!!" "Eccomi" rispose in leoncino spuntando da dietro una roccia, in bocca teneva due topi abbastanza grossi, e, appena arrivato vicino la sorella li pose per terra "Non saranno delle antilopi o delle zebre, ma non ho saputo fare di meglio" Kichwa sorrise "Va bene così, su ora mangiamo" finirono in fretta la colazione, non volevano perdere tempo, dovevano rimettersi in cammino, dovevano trovare il branco del loro padre. Tornarono a viaggiare, mantenevano un passo veloce, ma evitavano di correre per stancarsi troppo, verso mezzogiorno incominciarono a vedere sul loro cammino degli scheletri di animali, come se quel luogo fosse un cimitero "Sorella, credo che ci siamo, qui vicino c'è il branco di nostro padre, su affrettiamoci" incominciarono così a correre, sperando di trovare qualche informazione che potesse risultare utile alla loro ricerca. Corsero fino a che davanti a loro non si presentò un leone possente che li guardava con aria minacciosa "Voi due chi siete?" chiese ai due cuccioli che si accorsero che aveva una voce molto profonda "Noi siamo Moyo e Kichwa siamo gemelli" "E cosa ci fare qui?" ribatte il possente leone "Stiamo cercando un leone di nome Barafu" il leone si stupì "Come fate a conoscere quel nome?" "Questo non ha importanza, allora è qui?" rispose infine Moyo, il leone li incitò a seguirli "Il leone che state cercando abitava qui una volta, ma oramai sono diversi anni che nessuno di noi lo vede più, un giorno partì senza dare spiegazioni, eppure aveva una bella vita, viveva nelle terre del branco ed aveva una bellissima compagna, io e lui eravamo grandi amici" i due fratelli ebbero insieme un unico pensiero "È lui" il piccolo ricercatore intervenne "I suoi genitori sono ancora vivi?" "Si, ma non credo sia bene parlargliene" "Per quale motivo?" chiese Kichwa incuriosita "Sarebbe un colpo troppo forte, sono riusciti a superare il trauma della sua fuga diverso tempo fa, ma sarebbe comunque tragico per loro, quindi vi prego non gli e ne parlate" "D'accordo" disse in fine Moyo. Lo avevano trovato, il branco era ancora li avevano qualche speranza di trovare altre informazioni utili. Oramai era sera, ma i due fratelli non riuscivano a dormire, continuavano a discutere su cosa avrebbero potuto chiedere anche ai genitori del loro padre senza farsi scoprire, ma come? Era improbabile, se non impossibile, ma non demordevano, entrambi pensarono tutta la notte a un modo per poter attuare il loro piano. Quella mattina si svegliarono tardi, affianco a loro qualcuno aveva lasciato dei pezzi di carne probabilmente di zebra, entrambi vi si buttarono sopra, avevano mangiato solo quegli stupidi ratti che avevano un sapore amaro e impossibile da gradire, ma si sa la fame è fame. Subito dopo aver fatto colazione si misero al lavoro, andarono a cercare quel leone che li aveva accompagnati li, lo trovarono subito, stava sdraiato all'ombra di un albero a non far nulla come la maggior parte dei leoni in quel branco "Mi scusi" disse Moyo "Mi scusi!" "Cosa c'è?" chiese il leone "vorremmo chiederle alcune informazioni su Barafu" "D'accordo" rispose infine il leone alzandosi "Allora cosa volete chiedermi" "Per caso il vostro amico conosceva qualcun'altro qui intorno? E aveva sorelle o fratelli?" il possente leone ci pensò un attimo "Che io sappia ha una sorella, ma si trova molto lontana da qui e non credo che sarebbe saggio per due cuccioli avventurarsi per andarla a cercare" Moyo si fece avanti "Ma noi dobbiamo farlo, abbiamo bisogno di parlargli" il leone sembrava quasi incredulo a quelle parole "A va bene vi accompagnerò io, almeno riuscirete ad affrontare il viaggio" Kichwa era stupita da quella generosità "Davvero?" per un attimo le brillarono gli occhi "Naturalmente" la leoncina era piena di gioia "Grazie, grazie mille" ma suo fratello intervenne "No sorella tu rimani qui!" dopo quelle parole la gemella fece sparire tutta la felicità dal suo volto "Ma fratello, abbiamo deciso che lo avremmo trovato insieme" Moyo si incupì "Sorella qui tu sei al sicuro, non voglio rischiare di perderti, e poi se non dovessi tornare almeno nostra mamma avrà ancora qualcuno che le potrà dare affetto" Kichwa non avrebbe voluto abbandonare il fratello, ma lo capì "Va bene Moyo, io resterò qui" il cucciolo si girò verso l'altro leone "Dove sono i genitori di Barafu? Devo parlargli" "Ti ho detto che non voglio" rispose secco il possente leone "D'accordo non avrei voluto svelare il nostro segreto ma devo, io e mia sorella siamo i figli del tuo caro amico" il possente leone rimase impietrito, non avrebbe mai immaginato che quei due cuccioli fossero i figli di Barafu "Quindi voi siete i suoi figli? Bene allora vi presenterò a vostri nonni e in questo caso saranno loro ad occuparsi di tua sorella Kichwa" Moyo sorrise consapevole che la sorella sarebbe stata al sicuro in quel branco "Ehi tu non ci hai ancora detto come ti chiami!" il leone si girò "Il mio nome è Paka". Quella sera i due cuccioli conoscerono i loro unici nonni, Moyo spiegò la situazione di sua sorella e i due leoni anziani furono ben felici di prendersi cura di Kichwa "Sta tranquillo, tua sorella si troverà bene qui" disse la saggia leonessa al piccolo. Quella notte Moyo dormì profondamente, non era agitato, stranamente non aveva più fretta, forse il fatto che la sorella fosse al sicuro la faceva stare bene. La mattina Paka andò a svegliare Moyo, il momento era arrivato, i due fratelli si salutarono e come qualsiasi leoncina, Kichwa si mise a piangere "Su non fare così, noi ci rivedremo forse non troppo presto ma te lo prometto, torneremo a casa insieme" la sorella lo abbracciò forte "Attento a non farti male Moyo" "Moyo dobbiamo andare" disse infine Paka, i due fratelli si staccarono, Moyo salì sulla schiena del possente leone, entrambi i fratelli si guardavano mentre l'uno si allontanava dall'altra. "Tieniti forte" disse Paka incominciando a correre, si fermavano solo per bere e mangiare, il viaggio durò diversi giorni, Moyo non stava nemmeno a contarli, voleva solo incontrare la sorella di suo padre per poterle parlare, voleva incontrare sua zia. Finalmente arrivarono, era sera ma in quel branco c'era sempre qualcuno che faceva la guardia "Salve stiamo cercando Maua" "Chi siete e cosa volete?" "Io sono Paka e lui è Moyo dobbiamo parlare urgentemente con Maua ve ne prego" la guardia esitò un attimo "E va bene venite" la leonessa accompagno i due viaggiatori fino ad una grotta "Benvenuti" si sentì dire ad un certo punto, una voce quasi angelica aveva pronunciato quella parola "Io sono Maua, e voi invece siete?" "Il mio nome è Paka è questo è Moyo" "Ditemi Paka e Moyo di cosa dovete parlarmi?" a quel punto il piccolo leone si fece avanti "Si tratta di vostro fratello" "Mio fratello? Perché? Cosa volete sapere su di lui?" Moyo prese un respiro e rispose a quella fatidica domanda "Lui è mio padre" la leonessa a quelle parole stranamente sorrise "Allora tu sei suo figlio, avrei dovuto capirlo, sei uguale a lui quando era cucciolo come te, immagino siate alla sua ricerca vorrete sapere dove è o dove si è diretto l'ultima volta che l'ho visto" "Esattamente" rispose il leoncino "A dir la verità è da un pò che non lo vedo, qualche tempo fa è restato qui a dormire, ma non è sempre così, a volte rimane solo per un saluto o per mangiare un boccone" "Leonessa Maua, vi chiedo il permesso di restare qui finché non lo avrò incontrato" Maua tacé per qualche secondo "D'accordo un cucciolo in più non ci darà problemi, spero che il tuo amico non rimanga qui invece" disse infine la leonessa con un tono sarcastico "No, no, può stare tranquilla io dovevo solo accompagnare questa piccola peste" rispose Paka accarezzando Moyo "Puoi fermarti da noi per la notte" "Grazie mille Maua" la leonessa passò davanti al possente leone facendogli passare la coda sotto il collo e scambiando sguardi con un chiaro messaggio "Moyo io questa notte dormirò con Maua non ti dispiace vero?" disse Paka continuando a guardare la leonessa "Per me va bene" rispose con indifferenza il leoncino "Allora a domani mattina buona notte" disse infine Paka. Quella notte fu molto serena per Moyo, ma non per Paka e Maua, i due si diedero alla passione più calda , nulla di serio non c'era amore tra i due, solo dei desideri che volevano essere esauditi. Il mattino seguente Moyo vide che Paka aveva la criniera completamente scompigliata "Cosa ti è successo?" il leone guardò Maua accanto a se "un giorno capirai" rispose mettendosi a ridere. Passarono diversi anni ma del padre dei due cuccioli nemmeno l'ombra, intanto entrambi i fratelli erano diventati dei bei leoni, Kichwa era diventata une leonessa bella ed elegante quegli occhi blu cielo erano diventati sempre più belli durante la sua crescita, invece il fratello era diventato un leone grande e forte, la criniera non era ancora cresciuta del tutto ma per come era gli stava davvero bene, ogni singola leonessa del branco gli faceva la corte, ma lui non si lasciava mai andare aveva ancora una missione da compiere, doveva incontrare suo padre. Stranamente invece quella sera decise di rilassarsi e di non pensare a suo padre, voleva lasciarsi andare e in quel branco c'era una leonessa che veniva considerata esperta in queste cose, così l'andò a chiamare "Kahaba devo parlarti" disse Moyo avvicinandosi alla leonessa "Moyo cosa c'è mio bel leone" "Sai quello che voglio" rispose il giovane leone con un tono di vergogna "All'improvviso hai deciso di rilassarti? E va bene vieni con me" arrivarono in un posto isolato dal resto del mondo, dove sarebbero stati sicuri che nessuno li potesse disturbare, la leonessa gli diede una spinta che lo fece mettere sotto sopra, subito lo andò a fermare e gli mise un artiglio sulla bocca dicendo "Shhh... Ora rilassati e lascia fare tutto a me piccino" Kahaba ritirò l'artiglio e gli accarezzò tutto il corpo fino al basso ventre, dove, subito dopo iniziò a leccare. Moyo incominciò a provare piacere, era una sensazione mai provata prima ed era un qualcosa che sembrava non dover finire più, andarono avanti per una mezz'ora, poi ad un certo punto il giovane leone cominciò a provare una sensazione molto più piacevole che durò solo pochi secondi e nel durante qualcosa che fuori usciva dal suo corpo. "Ecco fatto Moyo abbiamo finito, allora ti è piaciuto?" Moyo si alzò lentamente "Sei stata fantastica, sei veramente brava" Kahaba lo guardò sorridendo maliziosamente "Anni di esperienza caro mio". Quella notte il giovane leone dormì con il sorriso, per la prima volta in tutta la sua vita si era veramente rilassato. Passarono diverse settimane, fino a che un giorno, un leone si presentò a quel branco, non molto giovane, ma, neanche troppo vecchio. Moyo venne a sapere la notizia direttamente da Maua “È lui?” chiese “Si è lui!” rispose la leonessa con un tono di felicità nella sua voce “Ti prego non dirgli chi sono veramente, non raccontargli nulla di quel che sai” “D'accordo” la leonessa accompagnò il giovane da quel leone di nome Barafu. “Barafu, siamo qui” il leone si girò “Allora è questo il leone che deve parlarmi” “Si sono io” disse Moyo vergognoso “Vi lasciò soli” disse infine Maua andandosene. I due leoni incominciarono ad ammirare il sole che tramontava, per un pò entrambi stettero in silenzio poi Moyo parlò “Barafu tu hai mai amato” “Beh”...

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  2. LUKa's?
     
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  5. Anna•Kiara
     
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    E' davvero originale,un capolavoro!Ho anche risposto al sondaggio ^^
     
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  6. LUKa's?
     
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  7. LUKa's?
     
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6 replies since 14/2/2011, 23:29   310 views
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