Di ritorno da un lungo viaggio

Venghino! Aperta a chi non sa cosa fare !

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    L'ultima volta ero dovuto ripartire nonostante fossi appena tornato .
    Ero riuscito appena a darmi una lavata e riposare qualche ora.
    E adesso, dopo parecchio tempo, ero riuscito a fare ritorno nuovamente.
    Ero ancora abbastanza lontano dalla mia casa e dovevo per forza attraversare la foresta pluviale, nota per ospitare le Amazzoni, leonesse molto toste, la cui reputazione era ben nota a tutti, soprattutto ai maschietti e agli intrusi.
    In questo momento infatti, io rientravo palesemente in entrambi i casi.
    " evito Di tagliare dritto attraverso il villaggio, percorro il perimetro e via di corsa alle rovine; dovrei così facendo evitare incontri ravvicinati"
    Pensai tra me.
    Nessuno li mi conosceva e non avrei ricevuto sicuramente un buon benvenuto con tanto di acclamazione se fossi stato scoperto e certamente l'unica cosa che desideravo era riuscire ad arrivare a casa,la mia dolce casa, possibilmente senza intoppi.
    E ci potevo riuscire.
    La.zona era molto umida e buona parte del sentierino che stavo percorrendo era ricoperta dal muschio che attutiva quasi totalmente il rumore dei miei passi e la luce del giorno filtrata appena attraverso le fitte fronde degli alberi.
    Mi piaceva moltissimo l'odore del legno umido e marcio che assieme a quello del muschio mi dava un gran senso di pace.
    E solo io sapevo quanto mi serviva un po' di pace interiore.
    Come l'ultima volta che feci ritorno, puzzavo in una maniera incredibile ma le uniche pozze d'acqua che avevo trovato erNo ammassi di fango molle,utili solo per scacciare gli insetti fastidiosi che stranamente in quel momento erano totalmente latitanti.
    Non era affatto latitante invece il caldo umido.
    L'umidità era talmente alta che rendeva pesante il respirare e aumentava esponenzialmente la mia stanchezza che gia di suo era a un livello abbastanza interessante.
    Dovevo uscire da li, questo era poco ma sicuro perché mi sarei indebolito troppo; in teoria avrei potuto sopravvivere reintegrando le mie energie attingendo dall'ambiente circostante, ma perché privare la flora e fauna che mi circondava della loro energia vitale per acquisire nuovamente energia?
    Del resto non ne avevo bisogno o per meglio dire, non c'era nessuna situazione pericolosa che richiedeva sforzi, quindi avrei contato esclusivamente sulle mie energie residue.
    In oltre dovevo stare molto attento a muovermi col favore del vento ed evitare assolutamente di spargere il mio odore a nasi curiosi.
    Questa puzza assolutamente feroce che mi portavo appresso era il mio handicap più grande.
    Deciso quindi di ripulirmi per bene, cercai una fonte di acqua pulita e per una volta la fortuna fu dalla mia parte perché da li a poco trovai una piccola sorgente che scendeva a Cascatella da una piccola collina abbastanza strana dato ciò che mi circondava, scorreva poi lungo dei rampicanti cadendo infine a terra a mo di pioggia,per poi impantanarsi e diventare il solito fastidioso fango appiccicoso.
    Ci misi un'eternità per tornare ad essere almeno decente;
    Ora tutto era meno complicato sicuramente.
    Evitare i contatti con le Amazzoni era fondamentale.
    Sarei stato catturato, interrogato,e quasi sicuramente portato al cospetto della loro regina, malmenato e cacciato.
    La.cosa che mi preoccupava maggiormente era che sicuramente qualche leonessa guerriera,ansiosa di mostrare il proprio valore,potesse decidere di sfidarmi.
    Di certo non avrei ricambiato; caspita, le femmine non si picchiano di certo!
    Ma nemmeno l'idea di essere malmenato e uscirne gonfio come se mi fossi seduto su un alveare mi andava a genio.
    "Ah... Femmine..."
    Pensai tra me mentre continuavo a zompettare sul sentiero ancora fradicio dopo quel bagno corroborante, anche se ben presto sarei tornato perfettamente asciutto.
    Il caldo era insopportabile a momenti.
    Mi stavo anche rendendo conto che la stanchezza mi distraeva e non prestavo sempre la massima attenzione all'ambiente.circostante.
    "Se riesco ad uscire di qui senza cacciarmi in qualche casino, festeggio per 2 giorni interi!"
    Pensai tra me mentre avanzato verso la mia meta.
    "Casa,sto arrivando!!"

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:49
     
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    rdzwF8V Dopo aver lasciato il regno freddo del Nord decisi di dirigermi a Sud, avevo voglia di esplorare da cima a fondo quelle terre e tanto valeva cominciare da quelle a mio parere più interessanti.
    Ma quando arrivai lì non trovai nulla. Avevo sentito dire di un regno fatto interamente di leonesse guerriere e con dei poteri straordinari ma lì.. non c'era niente.
    Strano, davvero strano. Cos'era successo? Era una completa desolazione, v'erano molti odori ma erano deboli, era passato del tempo.
    Mutai la mia forma e da piccolo volatile passai alla forma che assumevo più spesso ed era anche la mia preferita: la forma da grande felino.
    Il mio corpo e il mio manto erano simili a quelli di una leonessa ma non appartenevo a quella specie, ero un misto di più grandi felini messi assieme.
    Scrutai il paesaggio e qualcosa attirò la mia attenzione, o meglio, qualcuno. Come non riconoscere quel manto arancio-ocra?
    Sogghignai nel vederlo intento a lavarsi. Non volevo nemmeno sapere perché era ridotto in quel modo.
    Mi avvicinai e mi sedetti su una roccia, aspettando che il leone si accorgesse di me.

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:51
     
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    Non dovevo bere quell'acqua, e lo sapevo anche!
    ma mi sembrava pulita.
    Appunto, mi sembrava...
    con lo stomaco che tuonava come un rullo di tamburi e fitte atroci, mi fiondai in un cespuglio senza badare al rumore che stavo facendo.
    mi lanciai a capofitto tra i rami; pensavo di morire, ma la gioia subito dopo fu qualcosa di talmente tanto liberatorio da farmi scappare un'esclamazione di autentico piacere.
    mi spuntava solamente la testa e sul muso mi si era stampata un'espressione paradisiaca.
    fu proprio in quel momento che, voltando il capo, vidi che non ero solo e che qualcuno mi stava guardando.
    l'espressione sparì immediatamente lasciando al suo posto il più tetro imbarazzo e vergogna allo stato puro.
    volevo sparire in quel momento.
    e così feci.
    molto lentamente, mi abbassai a terra, finchè la mia testa non scomparve da sopra quelle basse fronde.
    speravo che non mi avesse visto, desideravo ardentemente di essere passato inosservato.
    ovviamente anche se mi rendevo conto benissimo di aver fatto una figura meschina, cercavo inutilmente di convincermi di essere passato inosservato.
    spostai leggermente un rametto, giusto per avere la certeza matematica di essere stato visto in quel momento così delicato, privato, intimo quasi.
    come volevasi dimostrare infatti, il secondo incomodo era ancora li, che guardava esattamente in mio nascondiglio.
    "santa Madre Terra... che figura meschina..." pensai tra me.
    "e adesso cosa faccio? non posso neanche scappare..."
    quello che provavo in quel momento era semplice: volevo morire, sprofondare in un abisso talmente profondo che neanche la luce avrebbe potuto illuminare il fondo.
    mi vergognavo talmente tanto che sentivo bruciare di calore il mio muso e sicuramente acrei fatto concorrenza a un fuoco se avessi paragonato il mio rossore causato dall'imbarazzo più totale.
    e per concludere degnamente quell'incontro fortuito, avevo anche messo una zampa sopra il mio "prodotto".
    volevo piangere e piangere forte anche.
    ma chi era colui che mi stava fissando?
    non ero riuscito a capirlo, per ovvie ragioni.
    spazzai via tutto l'imbarazzo all'istante; non mi conosceva nessuno a parte pochi, quindi non volevo rischiare .
    modificai il colore del mio manto rendendolo più scuro tranne la zona collo e anche il colore dei miei occhi, che divennero verdi; un giochetto da cuccioli che non richiedeva molta fatica.
    a quel punto, tirai fuori la testa, tremando, anche se interiormente ero assolutamente lucido, pronto per qualsiasi evenienza, ma sempre usando la mia forza felina. scoprirsi usando più forza del necessario era assolutamente controproducente ed avrebbe potuto svelare cose che per il momento era preferibile mantenere segrete.
    -ma buongiorno!-
    dissi con voce insicura; volevo apparire un po' tocco.
    -chiedo scusa ma sai com'è.... un'emergenza... e non bere quell'acqua perchè fa brutti scherzi...-
    "santa antilope muschiata a sei zampe... che figura..."
    pensai nuovamente tra me mentre cercavo di capire chi avessi davanti ma ero accecato dal sole, anzi, dall'unico raggio di sole che passava attraverso le fronde degli alberi.
    spostarmi per vedere meglio lo escludevo.
    chiunque lo avrebbe fatto ma non uno non propriamente furbo come volevo effettivamente sembrare; essere sottovalutati può portare vantaggi se un nemico ti vuole attaccare perchè si scopre più facilmente.
    rimasi in attesa di vedere la mossa, intanto dovevo presentarmi per cercare di instaurare un dialogo e capire se chi avevo di fronte mi era ostile o meno.
    -il mio nome è Lex e vengo da molto lontano, sono solo di passaggio e sto cercando un posto, magari accogliente e amichevole dove poter vivere-

    sorry De, ma non ho trovato la scheda di aiw e non so i tratti caratteriali ecc...


    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:49
     
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    Lo scioglimento delle Amazzoni aveva lasciato un enorme territorio abbandonato ed incustodito, tutto da esplorare. La regina Zaire era stata assassinata, probabilmente dal branco delle Ombre, ed i motivi dietro al gesto non erano affatto chiari. Quel che sapeva era che per il momento era un territorio sicuro, aveva infatti facilmente ottenuto il permesso di andare a dare un'occhiata; a patto di restare vicina al confine sud-est. Voleva capire qualcosa di più sul branco che aveva abitato quelle terre: come vivevano? Com'erano i loro rifugi? C'erano delle piste lungo cui passavano le pattuglie? Era stato il branco più misterioso fra quelli vicini, molto chiuso ai contatti esterni; perciò nessuno sapeva esattamente come fossero organizzate. Ma la cosa che più straniva Amal era l'avversità delle amazzoni riservata indistintamente a tutti i maschi. Già solo provare ad immaginare una vita da sola con sua madre in un branco di sole leonesse la faceva sentire a metà, privata dei due fratelli, del papà, dei nonni e dello zio: non riusciva a trovare un senso a tutto ciò. All'Est non si faceva alcuna distinzione per sesso, e questo acuiva il suo stranimento. Si era spinta verso l'interno del territorio Sud per arrivare giusto a sbirciare il Villaggio, poi tornò verso il confine esterno a cercare qualche indizio. Si accorse quindi di non essere da sola: avvistò poco distante un giovane tuffarsi in un cespuglio a "liberarsi" con aria beata. La scena era assolutamente comica, anche perché giunse una seconda leonessa (o meglio, somigliava più ad una leonessa, ma i suoi tratti le facevano sospettare che si trattasse di qualche ibrido) la reazione del giovanotto fu ancor più comica: e Amal dovette premersi le zampe sulla bocca per evitare di scoppiare a ridere e farsi notare. Si era accucciata anche lei dietro un cespuglio: prima di palesarsi era meglio appurare che i due non fossero pericolosi. Il giovanotto uscì infine dal cespuglio e biascicò qualcosa a proposito dell'acqua, disse di essere un vaganondo in cerca di casa. Era un po' strano, ma non sembrava affatto pericoloso; la leonessa aveva un'aria amichevole e simpatica.
    Ciao! Qualcuno di voi conosceva le Amazzoni?
    Chiese, avvicinandosi ai due. Forse avrebbero potuto rispondere alle sue domande.

    Edited by TheGuitaristPoet - 12/8/2019, 01:42
     
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    Trottava piuttosto veloce lungo il sentiero in mezzo a quella natura selvaggia, verdeggiante e fresca...
    <<rallenta Inos, vai piano>>
    Chiamava il fratello che continuava a correre e saltellare in ogni dove in modo euforico e sembrava che quel giorno fosse più che in forma e irrefrenabile nell'allegria...
    <<eddai fratellone, canta anche tu!...>>
    Si il giovane Inos oltre a non star fermo un solo momento s'era anche messo a cantare a squarciagola con tutto il suo esser stonato, però era divertente e decisamente dolce che era impossibile zittirlo o fermarlo e Ichaer lo sapeva assai bene e portava tanta pazienza e lo lasciava sfogarsi senza troppi problemi: ovviamente tenendolo in continuazione d'occhio e stare con lui, dopotutto era un cucciolone fatto e finito. I due adolescenti camminavano tranquilli nella loro solita passeggiata, solamente che il canterino aveva preso una strada diversa dalle solite, non per l'accompagnatore che sapeva assai bene di trovarsi nella zona delle Amazzoni; ultimamente però non era più un pericolo dato che quel branco di sole femmine era venuto a mancare e di conseguenza il territorio risultava libero. Inos saltellava attorno al fratellone cantando ancora e ancora, una vivacità incredibile e a cui non si poteva tanto sfuggire...
    <<com'è difficile stare, com'è difficile stare, com'è difficile stare al mooooondoooo...>>
    Imbeccava il più festaiolo dei due e nel mentre trottava in avanti...
    <<se non possiamo sbagliare maiii...>>
    Rispondeva Ichaer ritrovandosi a fare un duetto niente male. Ogni tanto capitava alle Rovine di mettersi a canticchiare qualcosa e Inos finiva per fare un gran concerto e far soprattutto ridere i più piccoli di casa; passarono vicino ad una zona in cui si trovavano due leoni, ma all'inizio non li considerarono molto, troppo intenti a far chiasso e cercar di non perdersi, o almeno uno ci prova a non perdere l'altro...
    <<scappo, resto, fuggo, torno, chi lo...oh?! Guarda Ichaer, ci sono due piccioncini!>>
    Inos si bloccò sul posto e venne superato dal fratello e si mise a guardare il leone e la leonessa con fare super curioso...
    <<uhm?!>>
    Ichaer si fermò poco dopo e raggiunse la zona facendo sbucare la testa da dietro un gran fogliame lussureggiante...

    Edited by rune_starvel - 9/8/2019, 14:20
     
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    Era andato assieme ai suoi due fratelloni, per volersi divertire un pò nello scoprire nuovi territori, anche se tuttavia non li seguiva nel loro cantare poiché imbarazzato nel farlo.
    Aveva il desiderio di conoscere suo zio Sarydor, perché era temporaneamente partito tempo prima che lui e sua sorella gemella Arya nascessero.
    Sheru è timidino ma con uno sguardo da cui traspare vivacità sopita, invece verso coloro con cui ha preso confidenza riesce un pò a gestire la sua timidezza ed anzi con loro diventa un mordicchiatore seriale di orecchie.
    Dolce e affettuoso, tuttavia frenato dalla sua timidezza cerca di dimostrare queste sue qualità come meglio riesce e apparendo ancora più adorabile di quanto già è.
    <<hmn che accade ?>>
    Domandò nel vedere che improvvisamente si fermarono, e si avvicinò a loro per voler meglio vedere anche lui.
    Aguzzò il suo sguardo di un bellissimo color giada, per focalizzare meglio.

    Edited by distrupe - 24/12/2020, 14:22
     
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    mon dieu... che squadrone! XD
     
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    rdzwF8V Per poco non scoppiai a ridere ma cercai di trattenermi con tutta me stessa per non rotolare e morire d'infarto. Lo avevo beccato in un momento sbagliato e mi girai per dargli un po' di privacy, poi sentii dei fruscii e voltandomi lo vidi uscire fuori dalla boscaglia.
    « Nessun problema, anzi scusami tu per essere piombata così senza avvisare. Forse dovevo schiarirmi la voce o tossire.. io sono Haiwan, ma.. forse mi conosci già, ho l'impressione di averti già visto » Ridacchiai, poi il leone si presentò come "Lex" e disse di voler cercare un posto dove vivere.
    Stavo per rispondere ma ad un tratto vidi una cucciola dal manto bianco domandarci con fare amichevole se uno di noi conoscesse le Amazzoni.
    Scesi dalla roccia in modo che mi vedessero meglio: il mio aspetto era quello di un odierno felino, ad eccezione delle orecchie, esse somigliavano più a quelle dei canidi, più precisamente a quelle lupoidi. Il mio manto era marroncino chiaro con sfumature più scure sulla schiena. A livello delle scapole presentavo una "criniera" di pelo di un marrone molto scuro che appariva più lungo e folto a livello della nuca e terminava con un ciuffo ribelle sulla testa. Il ventre, le dita delle zampe, e sotto il muso invece erano beige.
    Inoltre su tutte e quattro le zampe v'erano striature simili a quelle delle tigri, sempre marrone scuro, e man mano che salivano per le zampe queste scomparivano, stessa cosa anche sulla coda che a differenza dei leoni che terminava con un ciuffo, la mia coda era più simile a quelle dei leopardi o giaguari: rotonda.
    Sul muso invece non avevo quasi niente, se non delle piccole striature sparse su guance, fronte e sotto gli occhi.
    « Ciao piccola! Io no, ne ho solo sentito parlare ma a quanto pare quì non c'è nessuno » Risposi alla cucciola per poi sentire altri fruscii e si palesarono davanti a noi due giovani leoni e un cucciolo.
    « Siete quì per indagare sulla scomparsa delle Amazzoni? » Domandai, anche se non capivo come mai ci fossero anche dei cuccioli.



    w8Y2Bzc Ma perché avevo deciso di andare con loro?
    Probabilmente era per tenere d'occhio mio fratello, e anche Inos. Quest'ultimo cantava quasi a squarciagola e la cosa poteva anche farmi piacere, se non fosse per il fatto che eravamo in un luogo inquietante dove il branco che popolava quelle terre non c'era più per chissà quale motivo e si vociferava che la Regina era stata uccisa.
    « Inos, io non canterei se fossi in te. Non mi sento molto tranquilla quì.. » Gli dissi, ma naturalmente il mio avvertimento non fece altro che farlo cantare ancora di più fino a quando i due leoni non si fermarono e Inos disse qualcosa riguardo a due piccioncini.
    « Ma di che parla? » Domandai a Sheru che chiese ai due cosa stesse succedendo e io mi affacciai per guardare e vidi un grande leone dall'aspetto molto maestoso dal pelo ocra scuro, una cucciola dal pelo bianco e biondo in alcuni punti e.. una leonessa? No, non era un leone quella creatura, lo sembrava ma decisamente non lo era.
    Essa ci chiese se eravamo lì per indagare sulla scomparsa delle Amazzoni, in parte sì, eravamo là per quello, ma anche per uscire un po' dalle Rovine.
    Io non risposi, lasciai prima parlare i più grandi.

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:51
     
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    in men che non si dica, mi ero reso conto che non ero da solo, anzi oltre a me e quello sconosciuto che on riuscivo a capire ancora chi fosse, c'erano altri 5 personaggi.
    non mi preoccupavano loro, bensì chi non riuscivo a vedere bene perchè era assolutamente diversio nelle forme.
    ero pronto ad affrontare la situazione e senza svelare effettivamente chhi fossi.
    il trucco era semplice, lo avevo già usato in passato.
    bastava solamente che focalizzassi il mio obiettivo, attingessi quasi tutta la sua energia vitale fino a lasciarlo svenuto a terra.
    successivamente avrei potuto tranquillamente far credere a uno svenimento visto anche il caldo e l'alto tasso di umidità.
    così facendo avrei evitato un pericolo per gli altri e tenuto nascosto la mia vera identità.
    rimasi guardingo fino a quando anche lei, perchè di una lei si trattava, si presentò.
    non era ostile, diceva di chiamarsi Haiwan, strano nome che avevo già sentito in giro ma non ricordavo dove di preciso.
    appurato che non c'era pericolo in quella zona, decisi di rinunciare al mio anonimato tornando alla mia scala cromatica abituale; gli occhi verdi non mi si addicevano assolutamente.
    -ho già sentito il tuo nome, haiwan, e ti prego di scusare il mio anonimato, chiamiamolo così-
    le risposi mentre la mia livrea tornava all'origine.
    -sono Sarydor, di ritorno da un lungto viaggio che mi ha tenuto al di fuori per parecchio tempo, avvicinatevi tranquilli, non avete nulla da temere-
    aggiunsi poco dopo rivolgendomi a tutti.
    in realtà qualcosa da temere effettivamente c'era, qualcosa che mi stava imbarazzando non poco, quindi , facendo finta di nulla, mi allontanai da quel cespuglio poco aromatico e mi diressi verso uno spiazzo poco più in la, anche perchè era più comodo.
    ascoltai tutto ciò che dicevano, soprattutto riguardo alle amazzoni e ne rimasi molto colpito.
    -come.. la regina assassinata? ma ne siete certi?-
    esclamai stupito ed assolutamente incredulo.
    non le conoscevo ma la loro fama le precedeva di gran lunga.
    macchine da guerra autentiche, dedite al combattimento, inarrestabili e letali.
    nessuno da solo avrebbe potuto competere, ma forse neanche in branco data la loro forza, valore e determinazione.
    ero deciso a capire ciò che era successo perchè se qualcuno aveva sterminato o che altro un branco di quel calibro, probabilmente era a rischio la pace dei territori.
    querlla notizia fu uno scossone per me perchè mi tornò immediatamente alla mente quella battaglia che aveva devastato le rovine e per la quale era stato versato così tanto sangue innocente.
    "non deve più accadere!" pensai tra me con rabbia.
    ma a tutto questo ci avrei pensato dopo, salvo intoppi, tempo a disposizione ne avevo.
    -ma ditemi, voi chi siete? è parecchio che sono lontano e comunque raramente mi spostavo dalle rovine-
    ovviamente non era vero, io vagavo sempre per i territori ma mi spostavo sempre nell'ombra, senza essere visto.
    mi rivolsi prima di tutto ai più piccoli; si sa del rersto, per far felice e far sentire importante un piccoletto basta dargli la precedenza e farli sentire importanti.
    può anche servire per farli stare buoni in rari casi.
    alla fine, avevo capito che tutti erano li per lo stesso motivo, che poi era diventato anche il mio; scoprire di più sulle amazzoni ed era anche un modo per far meglio conoscenza con tutti e magari essere aggiornato sulle novità.
    mi venne un accidente quando scoprii di essere lo zio di Sheru, caspita, mica ero pronto a una cosa del genere!
    "di certo devo fare due chiacchiere con chi so io"
    pensai tra me, nel mentre cercavo di camuffare un certo imbarazzo.
    è davvero strana la vita, quando hai a che fare con dei giovani, ti comporti in un modo ma quando scopri che sono parenti tuoi, ti crolla l'universo sulla groppa.
    senza dire nulla a nessuno, aprii la mia mente, frugando in ogni anfratto alla ricerca di forze ostili ma non trovai nulla di particolarmente pericoloso.
    -beh, già che siamo qui, potremmo andare a dare un'occhiata, che ne dite?-
    chiesi al gruppo per poi voltarmi di scatto verso i più piccoli
    -AVANTI! ALL'AVVENTURA!-
    esclamai saltando in piedi e indicando in un a posa particolarmente giocosa un punto a caso verso l'interno della macchia.
    in realtà il mio stato d'animo non era così, ero rattristato, arrabbiato anche e soprattutto con me stesso per ciò che era successo e che io, quello che doveva proteggere tutti, non ero riuscito a fare.
    per colpa della mia assenza un branco era sparito, una regina assassinata e i colpevoli in libertà.
    quetsa macchia non sarei mai e poi mai riuscito a togliermela dalla coscienza.

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:50
     
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    La non-leonessa si avvicinò. Il suo nome era Haiwan e sembrava decisamente cordiale e simpatica, ma conosceva le amazzoni solo per sentito dire.
    Voglio capire chi fossero davvero e perché si sono divise. Un vero branco resta sempre unito, vero?
    Spiegò la piccola. Nel regno che un giorno avrebbe guidato lo spirito di gruppo era un elemento fondamentale, e fra i motivi che rendeva le sue milizie fra le migliori in assoluto. Il suo papà le diceva sempre che è la coesione di un branco a renderlo davvero forte, oltre alle qualità dei suoi singoli elementi. Se le Amazzoni si erano sciolte, allora non dovevano essere stato un branco efficiente; come invece sembrano esserlo gli altri due branchi vicini. Lex doveva essere davvero un vagabondo: non sapeva nemmeno che le Amazzoni non esistessero più, almeno come branco.
    Sì, è stato il branco delle Ombre. Senza la loro regina il gruppo si è sciolto, e ora è tutto abbandonato...
    Gli spiegò Amal. In quel momento notò qualcosa di diverso: i suoi occhi avevano cambiato colore?! E la sua pelliccia non era più scura? Era impossibile, forse era solo qualche scherzo della sua vista? Eppure era certa che quegli occhi erano verdi, fino a qualche minuto prima.
    Ma tu non avevi gli occhi verdi?
    In quel momento comparvero altri leoni: due giovanotti e due cuccioli. I due più grandi cantavano a squarciagola, sebbene non certo intonati. Su invito del leone dagli occhi cangianti i presenti fecero le presentazioni, e Amal rimediò alla mancanza di poco fa. Cadeva sempre nello stesso errore: si faceva trascinare dal fiume di domande che le ronzavano in mente, dimenticando le basi.
    Oh scusatemi! Ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Amal e vengo dall'Est, sono un Artiglio di Demone.
    Omise il suo titolo di principessina. Al contrario del padre, che non lo ometteva mai e che fuori dal confine Est teneva molto alla formalità. A lei sembrava che un simile atteggiamento allontanasse e issasse dei muri, e per trovare risposte alla sue domande voleva parlare con tutti e scoprire tutto ciò che non sapeva. Si rivolse quindi ad Haiwan per soddisfare l'ennesima curiosità.
    Mi piacciono le tue orecchie! Non ne ho mai viste di così su un leone. Ma tu non sei solo una leonessa, giusto?
    Sapeva dell'esistenza di ibridi, ma era il primo che vedeva con i suoi occhi. Infine Lex propose di andare in cerca di indizi tutti insieme. Ad Amal sembrò un'ottima idea, ma bisognava fare una doverosa precisazione.
    Sarebbe bellissimo, ma ho detto a mamma e papà che non mi sarei allontanata molto dal confine sud-est!
    Il rispetto delle regole era alla base dell'ordine e del successo: nonno Svart lo diceva sempre!
     
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    Ovviamente insieme ai due adolescenti vi erano anche i cuccioli Sheru e Arya, questi però avevano tenuto un poco di distanza e non s'erano prestati a cantare anzi dissero a Inos di fare meno rumore se non addirittura tacere se ci teneva ad uscire da quei territori sano e salvo. Ichaer fece un piccolo sorriso di rassicurazione verso di loro, sapeva assai bene che il branco delle Amazzoni non stanziava più da quelle parti e s'era sciolto dopo la morte della loro Regina, di conseguenza non si correva più alcun pericolo: egli stesso aveva fatto visita tempo addietro in quelle terre e s'era assicurato di non trovarci nessuno e fare rapporto al padre su quanto accaduto e il suo destino. Ma ormai l'attenzione era stata dedicata ai due leoni adulti che parlavano tra loro e furono presi per innamorati dall'ingenuo Inos, i piccoli non persero alcun tempo e s'avvicinarono curiosi ad entrambi e provarono a prenderci da subito confidenza, così anche con una cucciola dal manto bianco e due occhi glicine profondi: inutile dire che il maggiore del quartetto sapeva chi fosse, una dei cuccioli del Principe Amir dell'Est, ma non disse nulla e s'avvicinò agli "sconosciuti" dopo il fratellastro. Restò un attimo sorpreso quando il grosso maschio cambiò aspetto e risultò trovarsi dinnanzi a suo zio Sarydor, colui che aveva conosciuto da cucciolo e visto partire...
    <<zione Sary!!!>>
    Esclamò Inos lanciandosi praticamente addosso all'interessato portandolo schiena a terra e subito guardandolo con due occhi allegri e affettuosi...
    <<guardami zio, sono Inos: sono cresciuto, visto?! Sono grande come te ora! Mi sei mancato tanto, tanto!>>
    Gli disse festoso e dandogli anche qualche colpo di naso sul suo muso e facendo partire gran fusa, mentre Ichaer si lasciò andare alle risate...
    <<l'esploratore è dunque tornato?! Credevo fossi diventato un fossile da qualche parte...>>
    Lo salutò chiamandolo a quel modo come da più piccolo. L'aveva sempre considerato così sin dall'inizio, quello zio stava poco nella vita sua e degli altri cuccioli di Maknar, ma aveva avuto la fortuna di passarci più tempo e così anche Inos, ma soltanto un paio di volte e infatti quest'ultimo credeva d'averlo solo sognato ma suo fratello e suo padre lo avevano rassicurato della sua esistenza e raccontato dei suoi lunghi viaggi. Ichaer mandò un richiamo al fratellastro e subito questi abbandonò la posizione seduta e dominante sullo stomaco del famigliare e si diresse dritto, dritto dalla leonessa...
    <<ciaooo, tu chi sei? Io sono Inos. Sei la compagna dello zio? Quindi ho una zia?!>>
    Si teneva piegato sulle zampe anteriori in basso e guardava curioso e vivace la sconosciuta, annusandola in modo goffo e sorridendole come non mai; senza far nulla la femmina si ritrovava già nelle sue simpatie e l'avrebbe riempita di domande appena possibile. Tutto ciò si protrasse sino a quando Sarydor non propose ai più piccoli d'andare all'avventura e portarsi verso un punto qualsiasi della vegetazione e dando la sensazione di non aver alcuna idea su dove andare in tutta sicurezza...
    <<mi spiace zio, ma in questo devo fermarti. Questi due cuccioli sono sotto la mia assoluta tutela, si anche Inos come avrai intuito. Sai com'è papà ci tiene molto ai suoi figli e un mezzo sconosciuto che li porta chissà dove non è consigliabile...almeno per l'interessato a voler fare tale azione>>
    Usò un tono sarcastico e velato su dove volesse andare a parare: certo il grosso leone dal manto castano chiaro era loro stretto parente in quanto zio, ma data la sua assenza non poteva di certo sapere che i due nuovi nati della famiglia erano l'orgoglio e la vita dei loro genitori e Leas non era uno che lasciava facilmente la presa o il permesso di far correre loro dei pericoli. Inos a quelle parole balzò verso i fratellini e cercò di tenerli tra le sue zampe...
    <<oh si, si, si! Dovete stare con me e il fratellone: papino Leas non vuole che vi allontaniate! Noi dobbiamo proteggerli, vero Ichaer?!>>
    Il giovane scarno era del tutto inorgoglito da quell'"incarico" avuto dal suo adorato padre Maknar e ci teneva a non dispiacere Leas in alcun modo, anche se il compito ricadeva al 90% su Ichaer...
    - brava piccola, sei saggia, si dice così vero fratellone: saggia?! -
    Rivolgendosi ad Amal e poi attendere l'assenso che desiderava, e quando lo ricevette si fece più tronfio e cercò d'assumere un'aria seria e intimidatoria, risultando ancor più buffo del solito
     
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    Vi erano facce nuove e quel leone che improvvisamente cambiò colore del manto e occhi, tornando ai suoi originali, si rivelò essere zio Sarydor.
    Sheru sorrise con fare imbarazzato a zio Sarydor e, nemmeno il tempo di dire qualcosa, Sarydor voleva già fare un'altra avventura.
    A Sheru sarebbe piaciuto molto, ma doveva sottostare alla responsabilità del suo fratellone Ichaer.
    <<zio, mi piacerebbe molto ma... sai come... Ichaer ha responsabilità su di noi... zio resta qui con noi.>>
    Rispose sorridendo piano al leone dalle varie sfumature ocra.
    Subito dopo la sua attenzione venne catturata dalla cucciola dal pelo bianco, Amal, e si avvicinò con passo incerto a lei.
    <<uhm ciao...emh... sei di qui?>>
    Domandò cercando di sembrare il meno impacciato possibile.

    Edited by distrupe - 24/12/2020, 14:22
     
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    L'anonimità del leone cedette e quando si rivelò quasi non mi venne un colpo.
    « Oh.. Sarydor, ma certo! Il leggendario guardiano delle antiche Rovine distrutte da quella guerra.. esistono ancora? Puoi portarmici? È da moltissimo tempo che non le vedo » Dissi speranzosa, osservando i suoi profondi occhi viola.

    Dopo esserci spostati parlammo del regno delle Amazzoni distrutto.
    A quanto pare la regina era stata assassinata, ma da chi?
    A questa mia domanda rispose la cucciola bianca dagli occhi glicine che rispondeva al nome di "Amal" e alla sua frase aggiunsi « Ci sono stati dei testimoni se non erro, io l'ho sentito dire da un paio di suricati mentre ero nella mia forma da licaone, dicono che sia stato un leone oscuro molto potente o qualcosa del genere » Dissi guardando Sarydor.
    Poi venne il momento delle presentazioni e scoprii i nomi di tutti i presenti e nel presentarmi risposi anche alla piccola Amal.
    « Esatto, Amal. Mi chiamo Haiwan e sono una Mutaforma, ovvero posso cambiare la forma del mio corpo in qualsiasi animale voglia, e in questo momento ho l'aspetto di un felide. Non so dirti cosa sono esattamente, non sono né una leonessa, né una qualche altra specie fissa di felidi, sono tutto un'insieme di loro. Ad eccezione delle orecchie che ti piacciono tanto. Infatti esse sono come quelle dei lupi quando prendo questa forma particolare » Spiegai alla cucciola dell'Est e a tutti i presenti.
    Poi il giovane leone chiamato Inos saltò addosso a Sarydor chiamandolo "zio". A quanto pare Sary era zio di tutti questi cuccioli e adolescenti..
    « Oh no no! Non siamo compagni, solo amici tutto quì » Dissi a Inos per poi ascoltare la proposta di Sarydor che tutti, ad eccezione di me e la piccola Arya, declinarono.
    « Io ci sto! Sono con te! » Esclamai, mettendomi di fianco a lui. Potevo vedere l'enorme differenza di altezza tra di noi. Rispetto a Sarydor sembravo una nanetta! Non che io fossi così enorme, non superavo la stazza dei leoni Sudafricani.

    Non ci potevo credere! Quello era nostro zio?!
    Inos si fiondò su di lui, facendolo finire a zampe all'aria. Io nascosi il muso dietro una zampa per la figuraccia.
    Tutti si presentarono e quando venne il mio turno non feci a meno di assumere un'aria di superiorità.
    « Io sono Arya e vivo alle Rovine con i miei padri e i miei fratelli » Risposi, avvicinandomi a Sarydor e squadrandolo per bene.
    « Non assomigli per niente a mio padre. Sicuro che siete fratelli? » Domandai senza peli sulla lingua era assurdo che fosse mio zio!
    Poi egli propose di dare un'occhiata in giro, cosa che mi rese felice e dissi subito di sì.
    « SIIII andiamo! » Esclamai facendo qualche passo ma fui fermata da Ichaer e da mio fratello che dissero che non potevamo allontanarci.
    « Oh dài che noiosi! Anche zio Sary ha i poteri! Può proteggerci lui in caso di pericolo, è potente tanto quanto nostro padre, e c'è anche lei ad avere i poteri, quindi di che vi preoccupate? » Dissi, indicando Haiwan, anche se non avevo capito il suo potere, sembrava essere forte abbastanza da tener testa al branco delle Ombre.

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:51
     
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    mi piaceva Amal, soprattutto perchè seguiva gli ordini dei genitori; del resto restavo pur sempre uno sconosciuto per la maggior parte di loro.
    sicuro era che aveva notato il mio cambiamento cromatico, mi limitai a rispondere che sicuramente era a causa dell'illuminazione dei raggi del sole e che probabilmente avevano riflesso qualche colore strano.
    scusa che avrebbe retto comunque poco; se aveva visto il colore dei ,iei occhi di certo aveva anche sentito la conversazione e anche il mio vero nome.
    speravo solo che non arrivassero migliaia di domande come succede con tutti i cuccioli.
    la curiosaggine è njota a chiunque.
    quando sentii però il termine "zione" mi si rizzò letteralmente il pelo sulla coda;sapevo ma continuavo a non essere assolutamente pronto a una simile novità.
    a 850 e passa anni uno può ancora non sentirsi pronto.
    la verità è che era passato davvero troppo tempo da quando avevo a che fare con i piccoli ed avevo sicuramente perso dimestichezza.
    passare tanto tempo a fare l'invisibile agli sguardi, strozzare demoni, demonastri e questo genere di cose di certo non aiuta e per giunta molto lontano da queste terre.
    ma non era di certo finito qui il mio momento imbarazzante.
    ci pensò Inos a farmi andare la saliva di traverso quando chiese ad Haiwan se fosse la mia compagna.
    rischiai di soffocare e questo avrebbe portato a far pensare a tutti che... si...
    per fortuna Ichaer deviò subito il discorso; la sicurezza prima di tutto.
    come dargli torto? prevenire è meglio, ma forse non sapeva molto su chi realmente ero e la cosa non mi dispiaque assolutamente.
    una cosa era certa, Inos non aveva tutte le rotelle a posto era certo, ma lo rendeva simpatico.
    "fosse assieme a chi conosco io, sarebbero incubi!" pensai tra me accennando un sorriso divertito pensando a un giovane leone, maldestro a livelli incredibili.
    anche il giovane Sheru era della stessa idea degli altri, ligio agli ordini, prudente e... impacciato! faticai a non ridacchiare nel vederlo attaccare discorso con la giovane Arya, tentativo nobile, ma fallito al 100%.
    ci pensarono haiwan e la giovane leoncina a far cadere il mio castello di anonuimità rivelando a tutti chi ero.
    "adesso che faccio?" mi domandai.
    mi metteva in imbarazzo che gli altri sapessero cose perchè non volevo essere trattato come una divinità se così si poteva dire.
    in passato quando si sentiva il mio nome o mi vedevano, venivo trattato come un oracolo..
    ero semplicemente un leone come tutti gli altri!
    comunque, almeno Haiwan aveva placato l'immaginazione dei più piccoli e nojn solo, aveva anche informazioni riguardo le amazzoni.

    ci pensò Inos a farmi andare la saliva di traverso quando chiese ad Haiwan se fosse la mia compagna.
    rischiai di soffocare e questo avrebbe portato a far pensare a tutti che... si...
    per fortuna Ichaer deviò subito il discorso; la sicurezza prima di tutto.
    come dargli torto? prevenire è meglio, ma forse non sapeva molto su chi realmente ero e la cosa non mi dispiaque assolutamente.
    una cosa era certa, Inos non aveva tutte le rotelle a posto era certo, ma lo rendeva simpatico.
    "fosse assieme a chi conosco io, sarebbero incubi!" pensai tra me accennando un sorriso divertito pensando a un giovane leone, maldestro a livelli incredibili.
    anche il giovane Sheru era della stessa idea degli altri, ligio agli ordini, prudente e... impacciato! faticai a non ridacchiare nel vederlo attaccare discorso con la giovane Amal, tentativo nobile, ma fallito al 100%.
    ci pensarono haiwan e la giovane leoncina a far cadere il mio castello di anonuimità rivelando a tutti chi ero.
    "adesso che faccio?" mi domandai.
    mi metteva in imbarazzo che gli altri sapessero cose perchè non volevo essere trattato come una divinità se così si poteva dire.
    in passato quando si sentiva il mio nome o mi vedevano, venivo trattato come un oracolo..
    ero semplicemente un leone come tutti gli altri!
    comunque, almeno Haiwan aveva placato l'immaginazione dei più piccoli e nojn solo, aveva anche informazioni riguardo le amazzoni.
    informazioni informazioni che non mi avrebbero di certo lasciato dormire sonni tranquilli.
    chi era stato? chi è così potente? dovevo scoprirlo a tutti i costi.
    mentre mi stavo poenendo tutte queste domande mi ritrovai l'entusiasta Haiwan al mio fianco, pronta per la partenza, al contrario di tutti gli altri invece.
    anche Arya era pronta ma fu fermata dal suo entusiasmo, non prima di avermi rivolto qualche domanda affilata.
    metteva in dubbio il mio grado di parentela con mio fratello, Maknar.
    effettivamente eravamo molto diffe3renti e il motivo ci era assolutamente sconosciuto.
    - beh, semplice!_
    le risposi
    - siamo così differenti perchè io ho preso dal ramo furbo della famiglia, lui... ehm...-
    conclusi la frase con un tono simil comico.
    cosa era cambiato?
    l'ultima volta che vidi Maknar stava per scoppiare una guerra tra noi, poi quel viaggio improvviso e non seppi più nulla.
    fui riportato dai miei pensieri alla realtà dalla frase della giovane che confermava i miei poteri.
    -il mio unico potere è quello di fare figure meschine davanti a tutti!-
    dissi cercando di sdrammatizzare ciò che per me stava ed era diventato quasi davvero drammatico.
    -comunque, magari ci andremo un altro giorno a vedere le terre delle amazzoni, ora se posso ovviamente, mi unirei ben volentieri a voi e al vodstro giro!-
    avevo un bel po di cose da capire effettivamente e quale occasione migliore di unirmi a loro?

    Edited by distrupe - 20/1/2021, 14:51
     
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    Amal era confusa. Lex si chiamava in realtà Sarydor e non era un vagabondo: era il guardiano delle Rovine e lo zio del quartetto giunto lì poco prima. Ma perché nascondere la sua vera identità?
    Emh...grazie?
    Rispose incerta al complimento di Inos, quel leone era simpatico ma sembrava un po' tocco. L'unica a farle una cattiva impressione fu Arya, con la sua aria altezzosa. Rivolse quindi la sua attenzione alla non-leonessa Haiwan: lei era una "mutaforma" e poteva perciò cambiare aspetto, e al momento il suo aspetto riassumeva quello di più felidi insieme.
    Che forza! Ma è bellissimo! E puoi anche volare tramutandoti in uccello? E in elefante? Come hai ricevuto questi poteri? Li avevano i tuoi genitori? Che cos'è un lupo?
    Agitò la cosa entusiasta, con le domande che si accavallavano via via nella sua mente. La magia era una cosa meravigliosa, ma non sapeva che certe creature potessero usarla in quel modo. Doveva esserne capace anche Sarydor, visto che aveva cambiato colore degli occhi.
    Non sapevo che le Rovine avessero un guardiano. Cosa fai esattamente?
    Chiese quindi al leone. Sembrava quasi che la sua vera identità lo mettesse a disagio e volesse nasconderla. Si avvicinò quindi il leoncino di nome Sheru, facendo palesemente la prima domanda che gli venisse in mente con fare timido ed impacciato. Amal capì e non gli fece notare che si era presentata appena pochi minuti prima, e gli rispose con gentilezza ripetendo la sua provenienza.
    Assolutamente no! Vengo dall'Est, sono un Artiglio di demone. E tu vivi alle rovine con loro e i tuoi genitori, giusto?
     
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