The Last Night

One-shot su Simba e Nala

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    Una breve one-shot su Simba e Nala che ho scritto stamattina, di getto. Spero vi piaccia.

    Buona lettura.

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    THE LAST NIGHT



    di Wota il Leoncino Metallaro




    Notte.

    Una notte limpida, resa fresca da una soffice brezza che faceva ondeggiare gli alti fili d’erba della savana africana quasi come se fossero i sottili capelli di una fanciulla. In alto, nel cielo, la mezza luna riusciva ad illuminare tutto il paesaggio sottostante, in compagnia di Sirio, Betelgeuse e tutte le altre stelle e costellazioni come se fossero parte di un’unica, infinita e luccicante collana celeste.

    Nelle Terre del Branco, tutti gli animali che vi risiedevano erano intenti a dormire beatamente ognuno nelle loro tane, attendendo l’arrivo della nuova alba e anche all’interno della Rupe dei Re, i leoni che la occupavano stavano esattamente facendo la stessa cosa.

    Tutti tranne un giovane leoncino che a causa di un certo nervosismo, non riusciva a prendere sonno. Il giorno che si era appena concluso era stato molto difficile per lui da superare e nonostante tutto si fosse risolto fortunatamente per il meglio, egli era ancora pervaso da un senso di ansia che non era riuscito del tutto a smaltire.

    Dopo essersi girato e rigirato per diverse volte, nella speranza di cercare un modo con il quale poter finalmente dormire in pace, dovette per forza di cose arrendersi e decise quindi di alzarsi dal suo giaciglio. Facendo attenzione a non svegliare nessuno e nemmeno a provocare il più piccolo rumore, il giovane cucciolo uscì dalla tana e dopo alcuni passi andò a sedersi sul ciglio della rupe, ad osservare nel più assoluto silenzio la luna e le stelle, ripensando a ciò che era accaduto nella giornata appena trascorsa.

    Non aveva mai visto in vita sua un cielo così limpido e illuminato. In quel mentre stava anche ripensando a ciò che suo padre gli aveva detto poche ore prima: “Guarda le stelle. I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. Perciò, quando ti senti solo, ricordati che quei re saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anch’io.” Se quella sera era riuscito a tornare a casa sano e salvo lo doveva a suo padre e a Zazu... e, probabilmente anche a tutti i grandi re del passato, i quali hanno fatto in modo che Mufasa arrivasse in tempo per tirarlo fuori dai guai. O almeno questo era ciò che pensava il leoncino.

    In quel preciso istante, il silenzio della notte fu interrotto dalla tenue vocina di una piccola leonessa che stava andando verso il punto in cui si trovava l’altro leoncino.

    -”Hey, Simba.”

    Il leoncino si girò verso la direzione della voce.

    -”Oh… ciao, Nala. Cosa fai sveglia a quest’ora?”
    -”Non riuscivo a dormire.”
    -”Già... nemmeno io.”
    -”Ti ho visto uscire dalla grotta e ho pensato di farti un po' di compagnia. Stai ancora ripensando ad oggi, vero?”
    -”M-mh.”

    I due cuccioli rimasero in silenzio per qualche secondo, ad osservare la volta celeste. Nala osservò una piccola meteora infuocata che si disintegrava man mano che scendeva verso terra. Poi il suo amico accanto, interruppe quel breve momento di quiete.

    -”E’ stata colpa mia.”
    -”Cosa?”
    -”Se oggi ci siamo cacciati nei guai è solo per colpa mia. Sono stato uno sciocco. Volevo…... volevo solo dimostrare quanto fossi coraggioso…... e per poco non diventavamo cibo per iene. Se non fosse stato per mio padre…... a quest’ora forse non saremmo qui.”


    Simba era molto dispiaciuto per quello che era successo, non solo perché aveva rischiato lui stesso di morire ma anche per aver messo in serio pericolo la sua migliore amica Nala che in quella situazione non c’entrava assolutamente nulla. Era come se in quel momento la sua giovane anima si stesse liberando da un enorme peso che gli impediva di dormire o di pensare ad altro. La sua stessa voce, mentre pronunciava quelle parole, era resa tremolante da tutto quel senso di colpa che si sentiva addosso. Sembrava quasi che il leoncino fosse sul punto di mettersi a piangere ma alla fine dai suoi occhi non fuoriuscì nemmeno una singola lacrima.

    Nala rimase in silenzio ad ascoltare l’amico. Era molto dispiaciuta anche lei per quello che era accaduto durante la giornata, al cimitero degli elefanti. L’unica sua colpa era stata quella di farsi coinvolgere in quella situazione senza pensare a cosa stava, effettivamente, andando incontro. Col senno di poi, probabilmente avrebbe fatto meglio a convincere Simba a rinunciare ad andare al cimitero degli elefanti, eppure, da come gliene aveva parlato l’amico, sembrava un posto così bello da visitare. La piccola leoncina cercava poi di risollevare il morale del figlio del re.

    -”Non dire così, Simba. È stata anche colpa mia… avrei dovuto convincerti a non andare laggiù, in quel posto pericoloso. Siamo ancora vivi tutti e due e abbiamo imparato la lezione: non ci cacceremo più nei guai. Solo questo è ciò che conta.”
    -”Già… hai proprio ragione.”


    Simba adesso si sentiva un po' rincuorato dalle parole dell’amica. Ma c’era ancora qualcosa che lo turbava nell’animo.

    -”Non sarò mai un leone coraggioso come mio padre.”
    -”Non è vero, Simba. Sei stato molto coraggioso invece. Te l’avevo già detto prima.”
    -”Lo pensi davvero?”
    -”Scherzi? Hai tenuto testa a quelle tre iene puzzone e le hai anche affrontate ben due volte mettendoti fra me e loro per proteggermi. Tutto questo è stato molto coraggioso, degno appunto di un grande re.”
    -”Ma sono stato io a metterti in quella situazione pericolosa.”
    -”Ma poi hai fatto di tutto per difendermi, a costo della tua stessa vita.”

    Simba era rimasto un po' spiazzato da quelle parole. Certamente gli faceva piacere che la sua migliore amica pensasse nella maniera più sincera tutte queste cose su di lui, eppure non era ancora del tutto convinto. I due leoncini rimasero in silenzio per alcuni secondi, mentre osservavano le stelle luccicanti nel cielo e il vento scompigliava delicatamente le loro pellicce. Nala si avvicinò ancora di più all’amico fino a quando non furono appoggiati l’uno sulla spalla dall’altra.

    -”Simba… tu diventerai un grande re e oggi ne hai dato la prova. Io posso solo dirti grazie per avermi difesa e semmai avrai bisogno di qualcosa, io cercherò sempre di aiutarti. Te lo prometto.”

    Dopo aver pronunciato quest’ultima parola, la leoncina leccò delicatamente la guancia del suo amico dopodiché lo salutò tornando dentro la grotta per cercare finalmente di dormire. Simba invece rimase sul ciglio della rupe, ad osservare l’amica mentre spariva nell’oscurità della caverna, toccandosi la guancia con la zampa e ripensando alle parole che le aveva appena detto. Forse aveva ragione lei, anzi... certamente aveva ragione lei. Il coraggio con cui egli aveva protetto la sua amica dalle iene era davvero degno di un grande re. Il giovane cucciolo rimase ancora là fuori per qualche minuto ad osservare la notte stellata mentre una soffice brezza gli accarezzava il pelo. Poi, dopo aver emesso un tenue sospiro liberatorio, tornò anche lui all’interno della grotta insieme al resto del branco e finalmente riuscì a prendere sonno, così come fece Nala.

    Il giorno dopo, la sciagura si abbatté come una tempesta sul Regno. Mufasa, il buono e grande sovrano delle Terre del Branco era tragicamente morto nel tentativo di salvare suo figlio da una mandria di gnu impazzita e anche Simba, stando poi a quanto raccontò Scar, il fratello minore di Mufasa, la seguente sera, era rimasto ucciso in quell’inferno, sebbene non furono trovate tracce del leoncino. Sarabi era straziata dal dolore per aver perso in un solo istante tutta la sua famiglia e anche Nala lo era per aver perso il suo migliore amico che non avrebbe mai più né rivisto né abbracciato.

    Era una notte molto simile a quella precedente, con la mezza luna alta nel cielo che illuminava la vasta savana africana mentre le stelle luccicavano come se fossero occhi pieni di lacrime insieme a quelli della regina Sarabi, della piccola Nala e a quelli di tutte le altre leonesse del branco, mentre Scar si accingeva a salire sulla rupe per proclamarsi nuovo re.

    FINE

    Il resto della storia lo conosciamo già


    Edited by Wota il leoncino metallaro - 29/3/2019, 15:13
     
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    Molto bella Wota, scrivi divinamente e alla fine mi sono venuti pure gli occhi lucidi.
    Bravo, molto bravo, complimentoni x3
     
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1 replies since 19/11/2016, 12:21   219 views
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