The Lion Of Hope

Crossover fra: The Witcher e Il Re Leone

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    Re Leone

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    Il capitolo è stato molto piacevole, e i personaggi sono ben delineati. Fino ad ora è stato il capitolo che mi è piaciuto di più ^^
    Ancora qualche virgola qua e là che potrebbe essere rimossa o spostata e qualche errore ortografico (d'orato invece che dorato per esempio) ma nel complesso è un buon capitolo. Ottime descrizioni!
    Aspetto presto il capitolo 4 =)
     
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  2. Ghost writer
     
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    Concordo con Poet per il fatto che questo capitolo è il più bello, si c'è qualche erroretto ma è un bel passo avanti rispetto al primo.
    Continua così.
     
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  3. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Grazie mille ad entrambi ^^ Spero che oltre al modo in cui è scritto, la storia vi stia piacendo, mi piacerebbe sapere quali punti vi sono piaciuti =) in ogni caso ancora grazie! Cercherò di postare il seguito al più presto, sperando intanto di ricevere qualche altro commento =)
     
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  4. Ghost writer
     
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    La storia mi sta piacendo molto. Come hai detto tu è ispirata ad un'opera esistente,ma non conoscendola non so quanto sia "tuo" e quanto no. Però quello che leggo mi piace.
    Mi è piaciuta la scena dell'allenamento,e soprattutto della roccia che è stata frantumata. In particolare devo dire che ho apprezzato l'empatia di Geralt nei confronti di Simba nell'ultimo capitolo =)
     
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  5. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Sono contento che mi sia riuscito così bene ^^ grazie Ghost :) come trama la storia è tutta mia, salvo Geralt, la maggior parte dei poteri, e altre cose, magari qualche altra cosa sarà tratta dei libri, ma se dicessi cosa in questo momento farei degli spoiler quindi evito XDD e mi scuso per non aver ancora postato il seguito, ma ho avuto da fare ^^'' entro stasera o domani dovrei riuscire a postare :)
     
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  6. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Chiedo immensamente scusa per il ritardo ^^'' ma ho avuto da fare in questi giorni, in più il pc mi dava problemi -.- comunque ecco a voi il capitolo 4 Buona lettura! :)


    CAPITOLO 4: VECCHI RANCORI

    *L’allenamento di Simba, continuò per altre due ore, nelle quali il leoncino ebbe solo pochi minuti di pausa, tra un combattimento e l’altro. In questo lasso di tempo Geralt aveva valutato la forza e le abilità del suo allievo, per farsi un idea di quanto avrebbe dovuto essere duro il suo addestramento, ma continuare con questo ritmo, alla lunga avrebbe sicuramente lasciato Simba senza un briciolo di energia, cosa che lo Witcher sapeva bene, per questo decise di fare una pausa.*
    << Basta così. >>
    *A quelle parole, il leoncino si fermò di colpo, premendo le tutte e 4 le zampe sul terreno, in modo da arrestare la sua corsa in direzione del leone.*
    << Davvero? Per… oggi… abbiamo.. finito? >>
    *Gli domandò lui con tono incredulo ed esausto, riprendendo fiato tra una frase e l’altra, facendo dei profondi respiri, per poi accasciarsi a terra, sulla pancia. Finalmente poteva riposare le zampe e recuperare un po’ di forze.*
    << Per sta mattina, ora torneremo alla rupe per pranzare e poi continueremo l’allenamento. Ma prima andiamo a bere alla pozza, sicuramente avrai sete. >>
    *Detto questo, con il suo solito tono serio, Geralt cominciò ad avviarsi verso la pozza dell’acqua. A dirla tutta Simba sperava vivamente che Geralt lo portasse fin la, magari facendolo riposare sulla sua schiena, ma le sue speranze svanirono, quando vide il suo maestro che cominciava ad avviarsi senza di lui.*
    << Di certo non farò la figura del rammollito, chiedendogli di trasportarmi.. >>
    *Borbottò tra se e se il leoncino, mentre lentamente si rialzava sulle 4 zampe, cominciando poi a seguire il leone. Con tutto quell’allenamento, tra scatti e colpi vari, Simba sentiva male ai muscoli e questo unito alla stanchezza, gli rendeva difficile persino camminare con la sua solita andatura, dovette dare fondo a tutte le energie che gli erano rimaste per non farsi lasciare indietro.
    I due felini arrivarono alla pozza dell’acqua dopo pochi minuti di cammino. Non appena il leoncino dorato vide quell’acqua cristallina, cominciò a correre vicino alla riva, quasi come se la stanchezza avuta poco fa fosse scomparsa, arrivando all’acqua fino a bagnarsi tutte e 4 le zampe, dandosi così un po’ di sollievo e cominciando infine a bere. Geralt lo raggiunse poco dopo e senza avvicinarsi troppo all’acqua, si mise anche lui a bere, con molta più calma rispetto al leoncino, il quale dopo aver bevuto a sazietà, immerse completamente la testa nell’acqua, ritirandola su di colpo.*
    << Aaaah… avevo la gola completamente secca, ci voleva proprio! >>
    *Affermò Simba con entusiasmo, scuotendo poi la testa, in modo da togliersi di dosso un po’ d’acqua in eccesso, lanciando ovunque delle piccole gocce.*
    << Ehi Geralt, dimmi una cosa. Il mio allenamento per ora consisterà nel combattere ogni giorno con te? >>
    *Il leone bevve un ultimo sorso, subito dopo alzò la testa e focalizzò il suo sguardo sul leoncino.*
    << No, il combattimento di prima è servito più a me per valutare il tuo livello di preparazione. Oggi pomeriggio invece andremo in vari luoghi di queste terre, che ci saranno più adatti allo sviluppo dei tuoi muscoli e nei prossimi giorni faremo lo stesso, ma al contrario. In poche parole da domani, prima ti allenerai tutta la mattina per aumentare la tua forza e dopo pranzo combatteremo. In questo modo capiremo bene se gli allenamenti fisici danno i loro frutti. >>
    *Simba storse lievemente il muso. Ovviamente il programma di allenamento non lo esaltava particolarmente, ma sapeva che se si fosse impegnato, lentamente sarebbe riuscito ad abituarsi. Comunque ora c’era un’altra domanda che gli girava in testa.*
    << Ho capito sarà dura.. ma quindi non appena sarò abbastanza grande per imparare i Segni, smetteremo con gli allenamenti fisici? >>
    << Per niente, li alterneremo. Però ora non ci pensare, passerà un bel po’ di tempo prima. >>
    << Mm.. va bene. Però oltre a questi due tipi allenamenti non c’è dell’altro vero? >>
    *Prima di rispondere, Geralt fece un leggero sorriso. Simba si stava comportando proprio come suo padre alla sua età. Aveva tante domande alle quali non vedeva l’ora di dare una risposta e infondo, il Witcher era contento che il suo allievo gli facesse così tante domande sul suo addestramento, pur sapendo che la maggior parte delle rispose non gli sarebbero piaciute, tra cui anche questa.*
    << A dire il vero, dovrai anche cimentarti nell’uso delle erbe. >>
    << Le erbe? Bleah! Intendi quella robaccia che ci da Rafiki quando stiamo male? >>
    *L’espressione di Simba era di completo disgusto, al solo pensiero di dover ingurgitare anche una sola di quelle amarissime erbacce un brivido freddo gli corse lungo tutta la schiena.*
    << Eheh… vedi piccolo, per un Witcher è fondamentale riconoscere le erbe che ci circondano, conoscere i loro nomi e i loro effetti, oltre a questo dovrai anche saperle mescolare tra di loro in modo da creare antidoti, unguenti ed elisir di vario tipo. Saranno molto utili sia a te, sia a chi ti sta intorno. >>
    << Sarà.. ma a me fanno schifo. >>
    *Ribattè il leoncino con tono disgustato.*
    << Si non sono proprio gustose, però se pensi di dover sopportare quel saporaccio in bocca, invece di soffrire atrocemente fino alla morte, per il morso di un serpente velenoso ad esempio, vedrai che la scelta ti risulterà molto facile. >>
    << Em.. si non hai tutti i torti maestro. >>
    *Affermò, mentre usciva dall’acqua e gli si avvicinava.*
    << Forza ora torniamo alla rupe, o salteremo il pranzo. Sicuramente starai morendo di fame. >>
    << Si si! Letteralmente, dai corriamo! >>
    *Il leoncino prosegui subito a passo svelto in direzione della rupe, seguito dal leone, il quale invece teneva un’andatura normale che mantenne fin che non arrivarono alla grande roccia, giusto in tempo per iniziare a mangiare con tutto il branco. Infatti le leonesse erano da poco tornate con un paio di zebre adulte. I leoni mangiavano una di esse e la metà dell’altra, nella zona più interna della grotta, mentre i leoncini stavano banchettando con la metà rimasta. Ovviamente fra tutti quello che si stava letteralmente abbuffando era Simba, il quale mandava giù dei bocconi abbastanza grandi, rischiando anche di strozzarsi un paio di volte.*
    << Non mangiare troppo velocemente Simba, altrimenti ti verrà il mal di stomaco e con tutto il movimento che farai dopo rischieresti di rigurgitare tutto il pranzo. >>
    *Gli disse Geralt, voltando la testa verso il suo allievo, per poi riprendere a mangiare non appena finì di parlargli. Simba ovviamente non se lo fece ripetere e quindi anche se avrebbe volentieri ripreso a mangiare rapidamente, cominciò a masticare normalmente la carne che aveva ancora in bocca.*
    << Finalmente ti rivediamo Simba, sei sparito per tutta la mattinata! >>
    *Affermò uno dei cuccioli che stava mangiando insieme a loro, precisamente quello con un ciuffo di pelo nero in testa.*
    << Si ma pensavo che mio padre vi avesse detto tutto no? >>
    << L’ha fatto, però come sai gli adulti esagerano sempre, ne volevamo parlare con te, per capire se è vero che passerai molto meno tempo a giocare con noi. >>
    *Gli domandò una leoncina dal pelo rosa chiaro, la quale stava mangiando proprio di fianco al principino.*
    << Questa volta invece non esagerano. Purtroppo passerò molto meno tempo con voi, come avete sentito prima, subito dopo pranzo dovrò subito tornare ad allenarmi. >>
    *Rispose Simba con tono dispiaciuto, senza nemmeno alzare lo sguardo e fissare negli occhi i suoi più cari amici. Quest’ultimi fino a poco fa speravano che il loro amico smentisse almeno in parte ciò che ore prima gli aveva detto Mufasa, ovvero che per Simba era ora di prendere più seriamente il compito di futuro re e quindi si sarebbe dovuto allenare duramente con un vecchio amico del loro sovrano. Però non fu così.*
    << è lui l’amico di cui ci ha parlato tuo padre? Il tuo maestro insomma… >>
    *Domandò Tojo, alzando leggermente lo sguardo, in direzione del leone dal pelo grigio pieno di cicatrici.*
    << Si, si chiama Geralt. >>
    << E dicci com’è? Molto severo scommetto. >>
    << Non proprio, anzi sotto quell’aria seria e fredda, credo si nasconda un leone di buon cuore, ed è sicuramente qualcuno di cui ci si può fidare, visto che è un amico di mio papà. Anche se i ritmi dei suoi allenamenti sono massacranti, ho cominciato solo oggi e già sono sfinito.. >>
    *Commentò in fine il leoncino dorato, massaggiandosi la spalla destra (ancora dolorante) con la zampa.*
    << Beh almeno forse smetterai di farti battere da Nala, ahahah! >>
    *Radacchiò in fine Malka, facendo scoppiare una risata generale fra tutti i leoncini, Simba escluso.*
    << Non sei divertente Malka.. anzi ti dirò sono felice di essere così impegnato allenarmi, così vedrò di meno la tua brutta faccia! >>
    *Affermò Simba in tono leggermente irritato, mettendo il broncio, e voltando la testa dal lato opposto rispetto al leoncino che poco prima lo aveva preso in giro.*
    << Eddai, non ti sarai mica offeso! >>
    *Gli domandò il leoncino con il pelo color arancione leggermente chiaro, punzecchiando il leoncino sulla spalla, con la punta della zampa, senza però ottenere una risposta immediata. Solo dopo mezzo minuto buono di un continuo punzecchiare, Simba si volto e fece la linguaccia al leoncino, riprendendo poi ad ignorarlo e a mangiare.*
    << Si lo hai offeso Malka. >>
    *Affermò Nala divertita.*
    << Oh povero me! Adesso mi esilierà, come faro?! >>
    *Domandò Malka, con un tono drammatico e disperato, ovviamente si sentiva lontano un miglio che stava scherzando.*
    << E finitela.. >>
    *Borbottò Simba, facendo nuovamente ridacchiare tutti i suoi amici.
    Intanto, mentre i cuccioli mangiavano e scherzavano, tra Geralt e Mufasa era appena iniziata una conversazione abbastanza seria.*
    << Allora Geralt, come se la cava mio figlio? >>
    << Abbastanza bene, certo a molte lacune, ma vedrò di riempirle con il tempo. Però ha un buon tempo di reazione e impara in fretta, forse anche più di te. >>
    *Disse Geralt, addentando poi un altro boccone dal cadavere della zebra, mandandolo giù quasi subito.*
    << Sono molto contento di sentirtelo dire. Con i tuoi insegnamenti, Simba diventerà un ottimo Witcher, oltre ad un buon Re. >>
    << è quello che spero. Però adesso che ci penso, ho notato una cosa. Non manca qualcuno qui? >>
    *Domandò il leone dal pelo grigio, dandosi una rapida occhiata intorno, muovendo rapidamente la testa.*
    << Di chi parli? >>
    << Come di chi? Mi riferisco a tuo fratello Scar, non l’ho visto quando sono arrivato e non c’è nemmeno ora. Non mi dirai che gli è successo qualcosa. >>
    *A quella domanda, prima di rispondere Mufasa non potè fare a meno di abbassare lo sguardo, ed assumere un espressione dispiaciuta.*
    << Vedi Geralt, io e lui non siamo più in buoni rapporti, sai per quella storia.. >>
    << Non se n’è ancora fatto una ragione? Credevo che dopo tutto questo tempo gli fosse passata. >>
    << E invece no. Il fatto che tu abbia scelto me e non lui come allievo, lo ha fatto stare molto male e il suo ‘’odio’’ nei miei confronti è cresciuto ancora quando ho rifiutato di sottopormi alla prova che mi avrebbe donato tutti i poteri di uno Witcher come te.
    è già da tempo che lui vive per conto suo, in una piccola grotta poco distante dalla rupe, verso ovest. Qui oramai si vede di rado, pensa che non si è nemmeno presentato alla cerimonia per la nascita di Simba. >>
    *Il discorso del Re, lascio abbastanza sorpreso Geralt. Il quale non credeva che il rapporto fra i due fratelli, fosse ridotto così male e da un lato si sentiva in colpa, infondo fu lui a scegliere Mufasa, invece di Scar, a causa della debolezza fisica di quest’ultimo, Mufasa era un candidato migliore, anche se poi non concluse il suo addestramento.*
    << Sai, forse andrò a fare una visita al tuo fratellino, magari riesco a farlo ragionare. >>
    *Affermò addentando l’ennesimo pezzo di carne, l’ultimo che avrebbe mangiato in quel momento.*
    << Dubito che ci riuscirai, non immagini quante volte ci ho provato. Però fai pure se pensi di riuscire a far ragionare quella testa calda. >>
    << Ci proverò, in caso ci metta più del previsto, di a Simba di non allontanarsi dalla rupe. >>
    << Certo. Buona fortuna Maestro Geralt, ne avrai bisogno. >>
    *Lo Witcher fece un cenno con il capo al re in segno di saluto, abbozzando anche un sorriso, per poi avviarsi fuori dalla grotta, in direzione della nuova ‘’dimora’’ di Scar. In cuor suo sapeva che molto probabilmente andando li non avrebbe risolto nulla, ma voleva almeno provarci e farsi anche un idea se Scar potesse o meno rivelarsi un pericolo.*
     
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  7. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Lo ammetto sono un pò dispiaciuto per non aver ricevuto commenti, ma forse dipende dal fatto che nel capitolo precedente non c'era nulla di troppo interessante, spero di riceverne qualcuno con questo =) volevo anche dirvi che molto presto le cose cominceranno a farsi molto avvincenti ^^ detto questo vi lascio al capitolo, buona lettura.

    CAPITOLO 5: ALLENAMENTO INTENSO

    *Il leone dal pelo grigio, impiegò poco tempo ad arrivare alla grotta in cui viveva Scar. Geralt si ricordava di lui, anche se l’ultima volta che lo aveva visto era solo un adolescente, mentre ora sapeva che si sarebbe trovato d’avanti un leone adulto a tutti gli effetti.
    Il Witcher si avviò senza indugiare verso l’entrata della grotta, dove ad occhio e croce ci potevano passare al massimo due leoni adulti per volta, anche l’interno non era chissà quanto spazioso, nulla a che vedere con la grotta reale, dove vivevano tutti gli altri e Geralt continuava a chiedersi se veramente Scar si fosse ridotto a vivere li da solo, per una storia vecchia di anni. Nel mentre avanzò all’interno della grotta, fermandosi più o meno al centro, ma non c’era nessuno o almeno così sembrava.*
    << Avanti Scar vieni fuori… so che sei alle mie spalle. >>
    *Al leone non erano minimamente sfuggiti i deboli respiri e passi, di colui che lo stava osservando poco fuori dalla grotta e l’individuo oramai non potè che entrare nella grotta, facendosi scoprire completamente. Si trattava proprio del felino che Geralt era venuto ad incontrare, Scar. Il leone adulto dall’aspetto mingherlino, i gelidi occhi verdi e la criniera nera, si avvicinò con un’espressione indifferente al suo ‘’ospite’’ passandogli di fianco e portandosi infine di fronte a lui.*
    << Maestro Geralt, oh quale onore rivederla dopo tutto questo tempo. Immagino che lei mi abbia scoperto grazie ai suoi straordinari sensi da Witcher è così?. >>
    *Gli domandò il leone dal pelo color sabbia tendente al marrone, il cui tono era palesemente ironico e senza un minimo di serietà e rispetto nei confronti del suo interlocutore.*
    << Piantala Scar, non dovresti farmi domande di cui conosci già la risposta e tanto meno fingere di essere gentile con me. >>
    << Bah! Volevo solo prenderti un po’ in giro Geralt, non ci vediamo da anni e sei rimasto lo stesso di un tempo. Un’altro degli straordinari poteri di uno Witcher? >>
    << Ti ho già detto di non farmi domande a cui sai rispondere da solo.. >>
    *Il tono con cui Geralt gli parlava era completamente freddo e distaccato, molto più di quanto non lo fosse quello di Scar.
    Geralt più o meno si era immaginato come fosse diventato Scar e più o meno ci era andato vicino. La sua debolezza fisica era rimasta e messo in confronto con Mufasa, sembrava quasi che non fossero fratelli. Però quello sguardo carico di rancore nei suoi confronti non era cambiato, anzi se possibile era diventato ancora più freddo.*
    << Ok finiamola con i convenevoli, perché sei qui? >>
    *Gli domandò irritato il leone.*
    << Per capire il motivo del tuo odio, ce l’hai con me e Mufasa a tal punto da non vivere più con lui. Pensi di risolvere qualcosa a startene isolato? >>
    << Il motivo del mio odio lo conosci bene! Avresti potuto scegliere me al posto di quel rammollito di mio fratello!! >>
    *Affermò Scar, quasi urlando e facendo scattare gli artigli per la rabbia che lentamente stava cominciando a salire.*
    << Gli dai del rammollito semplicemente perché si è rifiutato di sottoporsi alla prova delle erbe, in modo da poter dare alla luce un erede e questo lo reputi da vigliacchi? >>
    << Certo Geralt! Ha preferito far nascere quel micio spelacchiato, più tosto che acquisire il potere con cui avrebbe governato per molti anni, AH! Avessi scelto me io… >>
    << Tu non saresti comunque diventato re.. >>
    *Lo interruppe Geralt, che continuava a starsene calmo, al contrario di Scar che si agitava e innervosiva sempre di più, man mano che la conversazione andava avanti.*
    << E con questo? Non sarei più stato un debole e magari mi sarei creato un mio branco da un’altra parte! >>
    << Smettila con queste idiozie. Tsk! Non pensavo fossi così ossessionato dal potere, anche gli Witcher hanno dei limiti e comunque puoi lamentarti quanto vuoi, non era tuo destino diventarlo, quindi accetta la realtà e continua la tua vita. Smettila di isolarti. >>
    << Quindi secondo te dovrei semplicemente chiedere scusa a mio fratello? Tornare in mezzo a quel branco di idioti e fare finta di essere felice? Sempre e ammesso che tu sappia ancora cosa vuol dire.. >>
    *Geralt storse la bocca in una smorfia, nell’udire l’ultima frase del leone. Ma oramai ci era più o meno abituato, anzi se ne fregava, tra l’altro la situazione in cui si trovava Scar era addirittura peggiore della sua.*
    << Pensavo che parlandoti ti avrei fatto ragionare, ma mi sbagliavo. Sei così accecato dal potere da non poter vedere altro, mhp.. sai credevo che la tua debolezza fosse solo fisica e invece sei debole anche mentalmente. >>
    << Va al diavolo Geralt! >>
    *Urlò ringhiando, mostrando i denti. Senza però ricevere una minima risposta, infatti il leone dal pelo grigio se ne andò dalla grotta, tornandosene alla rupe, ma ovviamente lo sguardo di Scar, carico d’odio nei suoi confronti non era sfuggito a Geralt, lo aveva visto tante volte da tanti individui diversi, non gli faceva più effetto.
    Il Witcher proseguì senza indugio verso la rupe dei re, salendo fino alla grotta, dove poco fuori ad essa trovò il suo allievo, che lo aspettava seduto a fissare il panorama.*
    << Non so perché, ma credevo di doverti trovare girovagando per la savana e invece sei rimasto qui ad aspettarmi. >>
    *Nel sentire la voce del suo maestro, Simba voltò la testa nella sua direzione, facendo un leggero sorriso.*
    << Sai i miei amici me l’avevano proposto di andare a giocare con loro, ed ero molto tentato di seguirli, però ho preferito continuare ad allenarmi con te, non posso mica mollare dopo solo mezza giornata.. >>
    << Al tuo posto altri avrebbero tentato di sottrarsi all’allenamento, molto bene Simba.. >>
    *Affermò Geralt con un sorriso, raro da parte sua.*
    << Allora vieni, cominciamo subito. >>
    << Arrivo! >>
    *Il leoncino dorato si alzò di scatto da terra e cominciò a seguire nuovamente il suo maestro, proseguendo in direzione nord est rispetto alla rupe dei re. Non gli ci volle molto ad arrivare al primo luogo del loro allenamento, ovvero davanti ad una parete rocciosa.*
    << Em.. Geralt, cosa ci facciamo qui? >>
    *Domandò con perplessità il leoncino, posizionandosi a pochi centimetri dalla parete di roccia, senza però ricevere una risposta da parte del suo maestro, il quale invece stava esaminando la parete rocciosa di fronte a se.*
    << Si dovrebbe essere abbastanza alta… >>
    *Disse fra se e se, a bassa voce.*
    << Maestro… >>
    *Ripetè Simba, agitando leggermente la coda per l’impazienza.*
    << Siamo qui perché il tuo allenamento consisterà nello scalare questa. >>
    << Questa? Ma è altissima non ce la farò mai! >>
    *Affermò Simba, in tono di disappunto. Non era minimamente entusiasta di dover scalare quella parete con il rischio di cadere di sotto.*
    << Fidati di me, ci riuscirai. L’altezza non è eccessiva, a occhio e croce sarà alta circa 6 metri o poco più. >>
    << E come dovrebbe essermi utile lo scalare una roccia? >>
    << Beh prima di tutto, è un ottimo esercizio per i muscoli e secondo, per scalarla dovrai usare gli artigli, piantandoli con forza nella parete se non vuoi cadere di sotto. Così facendo ti abituerai quando dovrai combattere realmente, a conficcare con forza i tuoi artigli nelle carne dei tuoi nemici, se hai la forza e l’abitudine di conficcarli nella roccia quel che basta per non cadere, infilzare la carne ti sarà molto più facile, hai capito? >>
    *La spiegazione datagli da Geralt aveva senso, quindi anche se la paura di cadere e rimetterci l’osso del collo gli era rimasta, il leoncino si fece coraggio.*
    << Si è tutto chiaro! Io provo ma tu afferrami al volo se cado. >>
    << D’accordo, facciamo così però non farci l’abitudine.. >>
    *Simba deglutì rumorosamente, alzando la testa per valutare quanto fosse alta la roccia da scalare. Poi dopo aver preso un profondo respiro, si alzò sulle zampe posteriori e non appena sguainò gli artigli da tutte e 4 le zampe, cominciò a scalare, conficcando gli artigli sulla parete rocciosa.
    Lo sforzo fisico a cui era sottoposto era sfiancante, non era come arrampicarsi sugli alberi, sui quali potevi almeno riposarti di tanto in tanto sui rami più robusti e gli artigli penetravano decisamente meglio, li invece doveva per forza arrivare in cima se voleva riposarsi e perdere la presa avrebbe significato schiantarsi al suolo. O meglio sapeva che Geralt lo avrebbe preso al volo, ma se in futuro si fosse ritrovato in una situazione del genere e lui non ci fosse stato? Non poteva permettersi l’errore di cadere!
    I suoi artigli a malapena riuscivano a penetrare la parete rocciosa, dove ad ogni zampata, rotolava giù della polvere e qualche frammento di essa. Più volte il leoncino era stato sul punto di cadere e più i secondi passavano, più le zampe gli facevano male per lo sforzo, si sentiva sempre più stanco e debole ed aggrapparsi alla roccia era sempre più difficile.*
    ‘’Devo farcela.. se cado adesso avrò fatto tanta fatica per nulla..’’
    *Pensò Simba, sforzandosi muovere per l’ennesima volta la zampa verso l’alto, per poi aggrapparsi con essa alla parete rocciosa.*
    ‘’Ci sono quasi… ancora pochi centimetri!’’
    *Gli mancava veramente poco, solo altre poche zampate e sarebbe arrivato in cima e finalmente ci riuscì, dopo essersi dato uno slancio con le zampe posteriori, i cui artigli erano ben conficcati nella parete, dando fondo alle sue ultime energie.
    Ora il cucciolo potè distendersi a pancia in giù sulla roccia, respirando affannosamente.*
    << Finalmente sei arrivato. >>
    *Simba alzò di colpo la testa e di fronte a se, vide Geralt che ne se stava tranquillamente seduto a fissarlo.*
    << Ma come.. come hai fatto ad essere già qui? Avevi detto che saresti rimasto giù per afferrarmi in caso fossi caduto! >>
    *Affermò il principino, Facendo un profondissimo respiro non appena terminò la frase.*
    << L’ho fatto, sono arrivato qua su dall’altra parte non appena ti ho visto completare la scalata. >>
    *A quell’affermazione, Simba spalancò gli occhi. Rendendosi conto del pochissimo tempo che ci aveva messo il suo maestro a scalare la parete rocciosa, per la quale lui stesso ci aveva messo vari minuti di sudore e fatica, invece lo Witcher non aveva il minimo segno di stanchezza.*
    << Mi prendi in giro? >>
    *Domandò lui incredulo, inarcando un sopracciglio.*
    << No affatto. Forza alzati, dobbiamo recarci al prossimo luogo del tuo allenamento. >>
    << Di già?! Posso riposarmi un minuto? >>
    << Uff… va bene, però solo un minuto. >>
    *Senza dire altro Simba poggiò di colpo la testa a terra, cercando di recuperare più energia possibile, ma il suo riposo durò ben poco, infatti dopo un minuto esatto, Geralt lo obbligò ad alzarsi e a seguirlo, fino a giungere nelle vicinanze della pozza dell’acqua.*
    << E qui cosa dovrei fare? Nuotare? >>
    *Chiese nuovamente, senza capire l’utilità di andare li, ma era molto sollevato di non vedere un’altra parete rocciosa da scalare.*
    << Ora te lo spiego, in ogni caso ci tengo a dirti che ogni volta dovrai scalare quella parete in tempo sempre minore e quando la tua velocità mi avrà soddisfatto passeremo ad una più alta e ripida. Ovviamente sarà la stessa cosa per ogni allenamento, aumenterò sempre di più la difficoltà. >>
    *Poco contento di sentire queste parole, Simba si limitò a sospirare, sapendo che replicare non sarebbe servito a nulla, mentre osservava il suo maestro fare dei cerchi sul terreno con la punta di un artiglio. Ne aveva fatti 5, ognuno distante dall’altro di pochi metri, posizionati a zig zag.*
    << In ogni caso, mi ha fatto piacere vedere che non sei caduto, tralasciando il fatto che ci sei andato vicino molte volte.. >>
    << Grazie.. comunque cosa dovrei fare con questi cerchi? >>
    *Chiese indicandoli con la zampa, intanto il maestro si era messo a sedere poco oltre l’ultimo cerchio.*
    << Visto che in queste terre non ci sono burroni o precipizi con delle rocce sulle quali saltare per passare da una sporgenza all’altra, le ho dovute disegnare. Fai conto che qui cerchi siano le rocce e che oltre i loro bordi ci sia il vuoto. L’allenamento consisterà nel saltare in essi, con tutte e 4 le zampe all’interno del cerchio, partendo dalla linea che ho tracciato vicino a te, se sbaglierai anche solo di una zampa dovrai ricominciare da capo, tutto chiaro? >>
    *Il principino non rispose subito, prima cominciò a fissare con attenzione i 5 cerchi, oltre ad ascoltare la spiegazione del suo maestro. Quell’allenamento gli sembrava più un gioco che un vero e proprio esercizio.*
    << Chiarissimo Maestro, questo sembra più facile dell’altro! >>
    << Mhp.. se lo dici tu, coraggio inizia. >>
    *Simba si eresse sulle 4 zampe e con un rapido slanciò, spiccò un balzo arrivando al centro del primo cerchio. E si stava già preparando a saltare sul secondo però.*
    << Alt! Fermo dove sei! Torna indietro e ricomincia. >>
    *Affermò con tono serio Geralt, interrompendo il leoncino, un istante prima del suo secondo salto.*
    << Ma perché? >>
    << Guarda dove hai poggiato la tua zampa posteriore sinistra. >>
    *Il leoncino voltò la testa alle sue spalle, verso sinistra, notando in questo modo la sua zampa posteriore poggiata oltre il cerchio.*
    << Strano… ero sicuro di averle poggiate tutte e 4 all’interno… >>
    *Disse Simba in un tono deluso, facendo dietro front e riportandosi oltre la linea, riprovando successivamente e balzare all’interno del cerchio. Questa volta riuscì a farcela e quindi proseguì subito al secondo, ma non appena ritoccò terra Geralt gli disse di tornare indietro. Purtroppo la zampa anteriore destra del leoncino era finita fuori dal cerchio, quindi dovette ricominciare ancora da capo.
    La scena si susseguì parecchie volte per tanti minuti, nei quali Simba cominciava a stancarsi sempre di più, senza nemmeno arrivare al quarto cerchio.*
    << Uffa si può sapere dove sbaglio?! >>
    *Domandò innervosito il leoncino, emettendo un leggero ringhio di disapprovazione quando Geralt gli disse di tornare indietro per l’ennesima volta.*
    << Si vede che non hai molta coordinazione nei movimenti, presti poca attenzione a dove poggi le zampe quando salti e questo può risultare anche fatale, fortuna che non siamo su un vero precipizio. Comunque questo allenamento, come spero avrai capito serve ad allenarti nei salti, ma non solo. Avere una buona coordinazione delle proprie zampe quando si ritocca terra dopo un salto è utile per evitare di prendersi una storta ad esempio, oppure se devi balzare su una preda mettere le zampe nel punto giusto è importante, in questo modo oltre alla tua forza sfrutterai anche la velocità con cui cadi, immagina quanti danni potresti arrecare con un colpo come questo. >>
    *La spiegazione aveva lasciato Simba abbastanza di stucco. Non pensava che dietro ad un semplice esercizio di salto, potessero nascondersi tanti secondi fini, ogni minuto che passava provava sempre più ammirazione per Geralt, lo conosceva molto poco questo è vero. Però sentiva di potersi fidare ciecamente di lui.*
    << Penso di aver capito come fare ore.. se mi da il permesso di riprovare ci riuscirò! >>
    << No. Abbiamo perso già troppo tempo, avrei dovuto farti anche correre, ma lo faremo dopo, adesso devo ancora mostrarti un altro esercizio. Fatto questo riprenderemo da capo fino a sera. >>
    *Affermò lo Witcher, alzandosi sulle 4 zampe. Aveva in mente di far fare dei minuti di corsa al suo allievo subito dopo quell’allenamento nei cerchi, però esso era durato più del previsto, quindi ci avrebbe pensato non appena fosse giunto il momento di ripetere l’esercizio.*
    << Cioè dovrò ripeterli più volte? >>
    << Esatto. Deciderò io quanto tempo durerà ognuno di essi, in base alle tue prestazioni fisiche. Ora andiamo. >>
    *E per l’ennesima volta, Simba riprese a seguire Geralt e come le altre volte la loro destinazione per lui era ignota. Ma lo sarebbe stata per poco, infatti ben presto giunsero vicino all’immenso baobab, casa di Rafiki. La scimmia che Simba aveva sempre considerato un po’ stramba, per non dire pazza.
    Ma la loro destinazione finale non era il grande e maestoso albero, invece Geralt, portò il piccolo leoncino vicino al tronco di un piccolo alberello privo di foglie, poco più alto del leone dal pelo grigio.*
    << E adesso? >>
    << Adesso devi semplicemente prendere a zampate il tronco di quest’albero. >>
    << Tutto qui? Insomma non devo colpire nessun punto preciso, o fare movimenti strani e complicati? >>
    *Chiese stupito, domandandosi se l’esercizio sembrava semplice come sembrava, o se come al solito nascondeva altri significati.*
    << Al momento no, ma sicuramente non sarà piacevole. Non devi mica accarezzarlo, ma colpire il tronco con tutta la tua forza, in modo da abituare le tue zampe al dolore, ovviamente fai in modo di non romperti le ossa. >>
    *Simba si fissò una delle zampe anteriori con fare preoccupato. Probabilmente questo esercizio sarebbe stato il più doloroso e se non colpiva bene rischiava anche di rompersi qualche osso, quindi avrebbe dovuto prestare molta attenzione se non voleva farsi più male del dovuto.*
    << Va bene…. Credo sia il minimo per uno Witcher. >>
    *Ovviamente con quelle parole alludeva alle varie cicatrice di Geralt. Più volte si era chiesto come se ne fosse procurate così tante, ma glielo avrebbe chiesto un’altra volta, ora doveva pensare al suo allenamento.*
    << Se non hai altre domande, comincia pure. >>
    *Il leone grigio, si sedette poco distante dal leoncino, in modo da non intralciarlo. Mentre quest’ultimo cominciò a tirare delle zampate, con e senza artigli al tronco. Qualche volta i segni delle sue unghie erano più evidenti degli altri e gli capitava anche di fermarsi per via del dolore alle zampe, però le sue ‘’pause’’ duravano pochi secondi per poi riprendere subito.
    Ci stava veramente mettendo tutto se stesso in quegli allenamenti, una cosa di cui Geralt era molto felice. Adesso Simba sapeva alla perfezione cosa avrebbe fatto la maggior parte delle sue giornate. Un allenamento duro e sfiancante, nel quale in molti avrebbero rinunciato, ma in quel leoncino ardeva il fuoco della determinazione, un fuoco che non si sarebbe spento tanto facilmente.*

    Edited by Kirito Lo Spadaccino Nero - 23/8/2015, 04:09
     
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    CITAZIONE (Kirito Lo Spadaccino Nero @ 23/8/2015, 01:57) 
    ma forse dipende dal fatto che nel capitolo precedente non c'era nulla di troppo interessante

    Non direi sai? Offre qualche dettaglio in più sugli antefatti e introduce un personaggio che sarà certamente fondamentale per la trama, ovvero Scar. Il tutto ben dosato, le notizie sugli antefatti sono abbastanza da incuriosire e senza noiosi, lunghi e superflui racconti sul passato. Scorrevole e ben fatto. E molto simpatica la scena dei piccoli durante il pasto!xD

    Andiamo al quinto. Sintassi migliorata e lettura scorrevole. Il numero di errori ortografici si è un pò ridotto, ma devi continuare a lavorarci. Mi sono piaciuti entrambi i nuovi capitoli anche se devo ammettere che mi aspettavo qualche colpo di scena sul finire, ma sono sicura che ne avrai in serbo per il prossimo capitolo....
     
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  9. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Beh sono contento finalmente di vedere un commento XD e che i capitoli mi siano riusciti bene ^^ colpo di scena? Ne vedrete delle belle da ora in poi :3 è il momento di mostrare come combattere un vero Witcher! Preparatevi ^^
     
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  10. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Ecco a voi il capitolo 6! Da questo momento in poi le cose si faranno molti avvincenti ^^ i capitoli troppo tranquilli possiamo dire che sono finiti u.u

    CAPITOLO 6: LA PRIMA AVVENTURA

    *Erano passati poco più di due mesi, da quando Geralt era giunto alle Terre del branco e Simba aveva cominciato l’allenamento. Il leoncino si esercitava tutti i giorni (salvo poche eccezioni) sotto l’attenta guida del suo maestro, per diventare come lui un potente Witcher e i risultati cominciavano a vedersi. Il principino si stava irrobustendo sempre di più, oltre ad abituarsi ai ritmi degli allenamenti e questo gli consentiva anche di passare un po’ di tempo con i suoi genitori e i suoi amici, cosa che nelle prime settimane non poteva, visto che ad allenamento finito Simba si addormentava come un sasso non appena tornava a casa.
    Il sole era sorto solo da un paio d’ore e i leoni stavano facendo colazioni con un paio di gazzelle, portate poco prima dalle leonesse nella loro caccia mattutina. Geralt aveva già finito di mangiare e non gli restava che aspettare anche il suo allievo finisse, in modo da poter cominciare i soliti gli esercizi della mattinata.*
    << Simba oggi ho intenzione di insegnarti qualcosa di nuovo, quindi cerca di fare in fretta. >>
    << Va bene.. >>
    *Si limitò a rispondere il cucciolo, in modo non del tutto chiaro, per via del boccone che stava masticando. Lo Witcher ovviamente tace sul cosa gli avrebbe insegnato di nuovo quella mattina, restando sul vago per il semplice fatto che non erano soli. Infatti oltre a Simba, c’erano anche gli altri 6 cuccioli, ai quali non poteva dire nulla riguardo all’allenamento.*
    << Scusi signor Geralt… oggi Simba non potrebbe giocare con noi? >>
    *Domandò Malka, in tono poco convinto e le orecchie leggermente abbassate, evitando di fissare direttamente negli occhi il leone dal pelo grigio.*
    << Mi spiace piccolo, ma il tuo amico ha delle grandi responsabilità e salvo cause di forza maggiore, non può sottrarsi all’allenamento, cercate di capire, non voglio passare dalla parte del cattivo, però è una cosa che Simba ha accettato volontariamente. >>
    *Rispose Geralt, tenendo un tono il più gentile possibile, ma per lui era difficile non sembrare il cattivo di turno agli occhi dei cuccioli, già il suo aspetto non aiutava affatto, quindi capiva perfettamente di stare antipatico a quei leoncini.*
    << Ho capito… >>
    *Affermò il leoncino con il ciuffo nero con tono e aria delusa, riprendendo a mangiare svogliatamente la coscia di gazzella. Poco dopo Simba emise un leggero sospiro, al solo pensiero di cosa avesse in mente Geralt, conoscendolo: un altro allenamento massacrante del tipo… camminare sulle sole zampe anteriori. Ovviamente era tutto un suo pensiero nulla di più, ed era ignaro che a breve qualcuno sarebbe entrato in volo all’interno della rupe, qualcuno di sua conoscenza che gli avrebbe permesso di saltare l’allenamento.*
    << Signor Geralt! >>
    *Chiamò a voce alta, il bucero dal piumaggio prevalentemente blu, non appena atterrò planando nella grotta dei leoni.*
    << Cosa c’è Zazu? >>
    *Gli domandò il leone, voltando leggermente la testa verso il pennuto.*
    << Rafiki vorrebbe parlarle urgentemente e con immediatezza, non so cosa voglia ma sembrava abbastanza agitato.. >>
    *Prima di rispondere Geralt storse leggermente la bocca. Capendo già che qualcosa non andava, se Rafiki aveva chiamato proprio lui e non uno del branco, doveva trattarsi di un problema abbastanza serio.*
    << D’accordo vengo subito.. Simba tu rimani qui e aspettami, in caso ci siano dei problemi manderò Zazu ad avvertiti se l’allenamento di oggi si farà o meno, siamo intesi? >>
    *Il leoncino, con in bocca un grosso pezzo di carne, si limitò ad annuire rapidamente con la testa, subito dopo Geralt uscì rapidamente dalla grotta, seguito da Zazu.*
    << Quindi.. magari oggi salterai l’allenamento? >>
    << È probabile. >>
    *Rispose Simba a Tojo, subito dopo aver inghiottito il boccone. Non era sicuro di saltare l’allenamento, da un lato ci sperava, dall’altro no. Ci aveva fatto l’abitudine e quegli esercizi erano diventati quasi una rutin quotidiana, ma era comunque felice di avere un intero giorno di riposo, del quale doveva ancora avere la conferma.
    La risposta non tardò ad arrivare, dopo qualche minuto, Zazu tornò davanti all’entrata della grotta per annunciare cosa aveva deciso in proposito Geralt.*
    << Principe Simba. Maestro Geralt mi ha chiesto di informarla che oggi non potrà allenarla, il motivo mi è oscuro, però il maestro dovrà assentarsi per un po’, dovrebbe tornare domani mattina in ogni caso, quindi oggi ha la giornata libera. >>
    *Riferì il bucero, con il suo solito tono formale ed educato. Facendo poi un leggero inchino, per poi voltare le spalle al gruppetto di leoncini.*
    << Non mi stai prendendo in giro vero? >>
    *Domandò Simba, con un tono quasi incredulo.*
    << Che motivo avrei di mentirle principino? Ora se vuole scusarmi devo perlustrare le terre come al mio solito, arrivederci. >>
    *Detto il questo, Zazu di librò nuovamente in volo, in direzione nord e scomparendo ben presto alla vista dei leoncini, i quali non appena il pennuto se ne andò, cominciarono a saltellare allegramente ed a esultare. Tutti tranne Simba, lui si limitò a fare un grosso sorriso, oltre ad un sospiro di sollievo.*
    << Evviva! Finalmente possiamo giocare per bene tutti insieme! >>
    *Esultò Nala, fissando allegramente il suo amico.*
    << Già sembra di si, a cosa giochiamo? >>
    *Domandò Tama, fissando i presenti, che assunsero tutti un’aria pensierosa.*
    << Beh visto che Simba non gioca seriamente con noi da tanto tempo, cosa ne dite di far scegliere a lui? >>
    *Propose il leoncino dal pelo marrone di nome Tojo. Volgendo infine lo sguardo al diretto interessato, mentre gli altri cuccioli acconsentirono con dei secchi si, oppure annuendo semplicemente con la testa.*
    << Va bene, però non so ancora a cosa giocare, ci penserò mentre andiamo al solito posto ok? >>
    << Allora andiamo? Cosa stiamo aspettando? >>
    *I cuccioli dopo essersi accordati, si misero subito in marcia, uscendo dalla grotta e dirigendosi verso il luogo in cui erano soliti giocare. Si trattava di una zona della savana non molto distante dalla rupe, con qualche tronco di albero spezzato e delle rocce qua e la, un buon posto per giocare insomma.
    Il piccolo gruppo di leoncini lo raggiunse in pochi minuti, procedendo con una normale andatura, fermandosi a sedere in un punto dove l’erba era alta solo pochi centimetri, restando in attesa della decisione di Simba.*
    << Allora hai deciso a cosa giocare? >>
    *Domandò con tono impaziente Malka, continuando a fissare senza sosta il leoncino dal pelo dorato.*
    << Penso di si.. possiamo giocare alla lotta! Che ne dite? >>
    << Io ci sto! Non ci giochiamo con te da quando è arrivato Geralt. >>
    << Idem, sono pronto a lottare! >>
    *Ammisero prima Malka e poi Tojo, sorridendo energicamente.*
    << Kula, tu sei dei nostri vero? >>
    *Chiese Tama, fissando la leoncina dal pelo leggermente più scuro delle altre due.*
    << Certo! E Nala? >>
    << Ovviamente gioco anche io! E comincio per prima! >>
    *Di colpo la leoncina dal pelo rosa quasi bianco, si alzò sulle 4 zampe, cominciando a correre verso Simba, dal quale lo sperava all’incirca un metro, che ricoprì prima correndo ed infine spiccando un lungo balzo, con l’intenzione di cogliere di sorpresa il leoncino e atterrarlo. Ma Simba osservò tutta la scena con la coda dell’occhio e gli bastò semplicemente spostarsi un po’ a destra, evitando così l’assalto della leoncina, per poi poggiargli una zampa sul petto, facendola finire con la schiena a terra, bloccata dalla presa del leoncino dorato, il quale la teneva ferma semplicemente mantenendo la pressione sulla zampa con la quale l’aveva piantata a terra.
    Successe tutti in pochi secondi e i leoncini rimasero a fissare il loro amico, con gli occhi spalancati e la bocca semi aperta per lo stupore.*
    << Wao Simba.. come cavolo hai fatto?! >>
    << Si! Fino a due mesi fa non atterravi Nala nemmeno una singola volta, ora invece ci sei riuscito senza il minimo sforzo.. >>
    *Affermarono increduli i due leoncini. Forse nemmeno Simba si era completamente reso conto di ciò che aveva fatto, infatti continuava a tenere la zampa destra al centro del petto della sua amica, senza minimamente mollare la presa.*
    << Aah! Simba hanno capito tutti che mi hai battuto, ma mi stai facendo male! >>
    *Affermò Nala in tono leggermente irritato e spazientito, agitando le zampe nel tentativo di rialzarsi.*
    << Oh scusami! Non volevo farti male… >>
    *Ammise il leoncino, togliendo velocemente la zampa, facendo in modo che la leoncina potesse alzarsi da terra e sedersi.*
    << Vuoi dirmi dove hai imparato a combattere così bene? Te l’ha insegnato Geralt vero? >>
    *Chiese lei, osservando l’amico con un sopracciglio inarcato.*
    << Em.. si, mi sono fatto spiegare un po’ di trucchi nella lotta, già che c’ero.. >>
    *Mentì in parte Simba, facendo un mezzo sorriso. In fondo non aveva detto una completa bugia, Geralt lo istruiva veramente nel combattimento, però molto più di quanto Simba avesse rivelato ai suoi amici, i quali fortunatamente gli crederono.*
    << Beh sembra che questi trucchetti funzionino.. forse dovrei farmi insegnare qual cosina. >>
    *Ammise la leoncina, cercando di non dare peso alla sconfitta appena subita, gli bruciava ma pensava che in qualche modo sarebbe riuscita ad atterrare nuovamente il principino, magari con un po’ di furbizia.*
    << Ehi ragazzi sentite! Mi è venuta un idea per rendere questa giornata indimenticabile! >>
    *Affermò Malka, attirando in questo modo l’attenzione dei presenti su di se.*
    << Di cosa parli? >>
    << Ora te lo spiego Simba, sono sicuro che ti piacerà la nostra idea. Più o meno un mese fa, tu zio ci ha parlato di un posto misterioso e spettrale, il cimitero degli elefanti! >>
    *Sentendo quel nome, Simba inarco un sopracciglio in modo interrogativo, cominciando a domandarsi che razza di posto fosse questo cimitero di cui suo zio aveva parlato ai suoi amici, lui non ne sapeva proprio nulla.*
    << Il nome non mi dice nulla.. sicuro che esista un posto del genere? >>
    << Certo! Ci ha detto che per arrivarci bisogna girare a sinistra una volta arrivati alla pozza dell’acqua e si procede dritti. Sbagliare è impossibile, allora ci vuoi venire? >>
    << Aspettavamo un’occasione come questa, sarebbe da stupidi non sfruttarla. >>
    *Disse Nala subito dopo Malka, mettendo il leoncino in una situazione un po’ difficile. Suo padre gli aveva fatto conoscere tutti i confini delle terre del branco e quindi sapeva che andando troppo in là oltre la pozza dell’acqua si entrava nella zone all’ombra, dove non bisognava assolutamente andare.*
    << Credo che quel posto sia fuori dai confini, non avrete paura se andiamo li da soli? >>
    *Domandò il principino agli altri cuccioli, nel vano tentativo di dissuaderli dalla loro idea, ma nemmeno lui era tanto convinto delle sue parole. I mesi di allenamento con Geralt per diventare uno Witcher e le lezioni dei suoi genitori su come essere un buon re, avevano fatto diventare Simba un po’ più saggio, ma infondo rimaneva pur sempre un cucciolo, la cui curiosità era molto difficile da fermare.*
    << Noi per niente e tu invece? Non ci dirai che il futuro re delle terre del branco ha paura di andare fuori dai confini. >>
    *Come al solito Malka stuzzicò il suo amico, in modo da spronarlo a venire con loro, cosa che gli riuscì senza troppe difficoltà.*
    << Io rido in faccia alla paura! Ve l’ho chiesto solo per essere sicuri che non scappiate al primo rumore strano. >>
    *Affermò Simba con tono fiero.*
    << Allora direi che possiamo andare! Coraggio amici, faccio strada! >>
    *Detto questo, Malka si alzò sulle 4 zampe, cominciando a procedere in direzione della famosa pozza, seguito a ruota dagli altri leoncini, ansiosi di cominciare la loro prima avventura oltre i confini delle terre del branco, che oramai conoscevano come le loro zampe.*
    ‘’Chi lo sa… magari andrà tutto bene, non incontreremo pericoli e anche se capitasse.. dovrei riuscire a difendere tutti, infondo mi alleno da più di due mesi con quei ritmi massacranti, sicuramente sono diventato molto più forte e il modo in cui ho atterrato Nala senza difficoltà ne è la prova! Si me lo sento, andrà tutto bene! ‘’
    *Con quel pensiero fisso in testa, Simba era fiducioso di riuscire a proteggere i suoi amici da ogni pericolo che avessero incontrato, ma sarebbe andata veramente a finire così?*

    Edited by Kirito Lo Spadaccino Nero - 27/8/2015, 02:34
     
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    Sono proprio curiosa di sapere in che guai si caccerà il gruppetto nel prossimo capitolo...
    Il capitolo mi è piaciuto perché è stuzzicante: Scar avrà un piano? Rafiki è davvero nei guai o c'è lo zampino del nostro antagonista? Come si comporterà Simba fuori dai confini e che conseguenze avrà la loro disubbidienza? Sei ben riuscito a tenermi sulle spine!
    Peccato per i soliti errori ortografici!
     
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    Era da un bel pezzo che non passavo in questa sezione e sono veramente contento di scoprire che ci sono ancora delle fan fiction interessanti dopo tutto questo tempo!
    Non avrei dovuto assentarmi per così tanto tempo.. Una volta ero molto più attivo..

    Complimenti Kirito! Mi piace come scrivi, mi piace la trama, devo dire che mi ha preso parecchio!
    E Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, davvero un bel colpo!
    Comunque avrei una domanda da farti:
    Durante la lettura, non sono riuscito a capire la ragione del rifiuto di Mufasa riguardo alla prova finale di witcher.. O meglio, l'ho capita, nel senso che ha rifiutato in quanto doveva procreare un erede, appunto, Simba.. Ma perché ha dovuto rinunciare all'esame? Perché questo fatto ha escluso totalmente la possibilità di diventare un Witcher al mio caro Mufasa?

    :)
     
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  13. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Prima di tutto vi ringrazio moltissimo entrambi per i commenti ^^ sono proprio contento di essere riuscito a tenerti sulle spine in questo capitolo Potet, vedrete cosa succederà e il perchè Geralt è stato chiamato da Rafiki =)
    Passando a Lion, grazie dei complimenti =) e ti do subito una risposta alla domanda, perchè comunque è una cosa che più o meno avevo lasciato intendere, anche se non l'ho fatto dire chiaramente, in ogni caso te lo metto come Spoiler
    La prova delle erbe, che Mufasa non ha sostenuto è la prova più importante, che conferisce tutti i poteri di cui devi disporre uno Witcher, ma ha un suo prezzo
    Rende sterili
     
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    ma che idiota che sono, ora che ho riletto il pezzo era ovvio che rendesse sterili ahahahaha mamma mia che imbarazzo, questo è per colpa del sonno xD


    Edit: ecco appunto che mi dai la conferma ahahahaha scusa ancora Kirito se sono un po' lento ma sai alle 4 di mattina non posso pretendere di essere lucidissimo xD
     
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  15. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
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    Tranquillo XD alle 4 del mattino ci credo che non sei completamente lucido XDD
    PS:Entro oggi dovrei riuscire a postare =)
     
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