The Lion Of Hope

Crossover fra: The Witcher e Il Re Leone

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Quest’altra mia nuova fan fiction, è ispirata ad un video gioco e ad una saga di libri che sto leggendo in questi ultimi tempi. E salvo i normali PG del re leone, come trama sarà ben diversa rispetto all’altra che ho in corso in questo momento, detto questo (sperando di ricevere molti commenti) vi lascio al prologo. =)
    PS: So che è corto, ma i capitoli seguenti saranno molto più lunghi ^^


    PROLOGO


    *Un grande e luminoso fulmine avvolto da nuvole cariche di pioggia squarciò il cielo notturno. La pioggia cadeva da varie ore in tutta la savana. Quello era l’unico suono che si sentiva quella notte, unito ogni tanto al rumore dei tuoni; ma in realtà essi coprivano un altro rumore. Coprivano delle grida strazianti, anche se quelle durarono pochi secondi e provenivano da un luogo alquanto singolare. Era un terreno sterile, privo di qualunque tipo di vegetazione, qua e là venivano emessi dal terreno, getti di fumo verdognolo e il resto del paesaggio era ‘’ornato’’ di tante ossa di elefante. Insomma un posto dove nessuno potrebbe vivere, almeno in apparenza, infatti se da lì provenivano delle urla, qualcuno c’era.
    Un secondo fulmine illuminò per qualche istante quel luogo desolato, facendo brillare il sangue rosso scarlatto, di cui era cosparso in alcuni punti il terreno e vicino a quest’ultimo c’erano 5 cadaveri di iena, brutalmente squartati. Mentre al centro di quelli, si ergeva un’imponente figura leonina, la quale cominciò a camminare, nascosta dall’oscurità della notte, facendosi strada in quel posto dall’aspetto inquietante, con tranquillità, incurante della pioggia che gli sbatteva violentemente in volto. Con rapidità, scalò velocemente una ripida collina di roccia, resa ancora più scivolosa dalla pioggia, e una volta superata sentì finalmente poggiare le zampe sulla fredda e bagnata erba, non più sulla fangosa terra di prima. La figura leonina continuò a camminare senza fermarsi un attimo e in poco tempo arrivò in cima ad una collinetta, dalla quale Il misterioso individuo si fermò a fissare una grossa rupe in lontananza. Nessuno avrebbe potuto capire chi fosse, a causa della completa oscurità, ma anche in essa si potevano vedere chiaramente i suoi gelidi occhi gialli brillare nelle ombre.*

    ‘’ è un assassino efferato,
    Ma uccide solo esseri malvagi

    Ha gli artigli duri come il ferro,
    Ma in realtà sono fatti d'argento

    Non ha una patria,
    Ma arriva ovunque chiedano il suo aiuto

    Perché lui è Geralt il leone argentato
    E il suo destino è segnato.’’

    Edited by Kirito Lo Spadaccino Nero - 30/1/2016, 22:37
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Guardia reale
    Posts
    6,102
    Location
    Casa mia

    Status
    Offline
    Però... dal prologo sembra interessante e questo Geralt ha l'aria di essere un tipo tosto.

    Sono curioso di scoprire come si svilupperà la storia.
     
    .
  3. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Sono contento che il prologo, se pur breve, abbia suscitato l'interesse di qualcuno ^^ attenderò di vedere se qualcun'altro commenta, poi posterò il primo capitolo, che è già pronto.
     
    .
  4. Ghost writer
     
    .

    User deleted


    Non penso di conoscere i libri da cui è tratto la FF, ma il prologo,se pur breve come hai detto tu,mi ha incuriosito...quindi aspetto il seguito.
     
    .
  5. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Non mi aspettavo già due commenti ^^ beh a questo punto, posto subito il primo capitolo, buona lettura =)

    CAPITOLO 1: L’ARRIVO DI GERALT

    *La notte tempestata dalla pioggia, lasciò presto il posto ad un’alba rigenerante. Oramai il temporale se ne era già andato, giusto un paio di ore prima che il sole sorgesse e quest’ultimo stava già asciugando l’erba e il terreno bagnato, lentamente tutti gli animali della savana si stavano svegliando, uscendo dalle loro tane e questo valeva anche per i leoni delle terre del branco. Le leonesse furono le prime ad uscire dalla rupe dei re, in modo da cominciare a catturare le prime prede e fare i soliti giri di pattuglia, poco dopo anche Re Mufasa uscì dalla grotta reale, posizionandosi in cima alla roccia appuntita, ad osservare il suo regno, illuminato dal sole.
    Passarono varie ore e il sole si trovava già alto nel cielo, quando il principe Simba, si svegliò ed uscì dalla grotta, seguito da altri 6 leoncini.*
    << Mamma! Io, Nala e gli altri, andiamo a giocare, saremo di ritorno per il pranzo, va bene? >>
    *Domandò il leoncino dal pelo d’orato, con tono allegro, rivolto ad una leonessa che si trovava a pochi centimetri da lui, seduta poco fuori dalla grotta. Sarabi prima di rispondere, fece un grosso sorriso, fissando i 7 cuccioli.*
    << D’accordo Simba, però mi raccomando fate attenzione, non vi allontanate troppo, perché se lo vengo a sapere, dirò a Zazu di tenervi d’occhio, ci siamo capiti? >>
    *Disse la leonessa, con un finto tono serio. Dando un carezza a Simba sulla testa, con la zampa.*
    << No no! Non lo vogliamo intorno quello! >>
    *Affermò un leoncino dal pelo color giallo scuro e con un ciuffo nero in testa.*
    << Già, i sassi sono più divertenti. >>
    *Aggiunse Nala, fingendo un piccolo sbadiglio e facendo leggermente ridacchiare la leonessa.*
    << Ti prometto che resteremo nei confini. >>
    << Va bene, mi fido di voi. Forza ora andate a giocare. >>
    *Una volta ricevuto il consenso, Simba e gli altri cuccioli, salutarono allegramente la regina e cominciarono a scendere dalla rupe, correndo verso il luogo in cui solitamente giocavano, allegri e spensierati.
    Ma mentre succedeva ciò, nei pressi dei confini, qualcuno si stava avvicinando, in direzione della rupe. Si trattava di un leone adulto, all’apparenza poteva anche sembrare anziano, per via della criniera grigia. Lo stesso colore si trovava sulla punta della coda, sul petto e leggermente sul mento, mentre il suo manto era di un colore vicino al grigio scuro, facendosi di un bianco beige sulla pancia. Su di essa, come per la schiena, c’erano varie cicatrici molto visibili, una di esse era anche sul volto, per la precisione in verticale, sull’occhio sinistro. Insomma chiunque lo vedesse, poteva capire di avere davanti a se c’era un leone con molta esperienza di battaglie alle spalle.
    Il leone, camminava tranquillamente verso la grande roccia a punta, però quando oramai aveva percorso già metà della strada tra essa e i confini, si ritrovò davanti due leonesse. Quest’ultime nel vederlo, gli si avvicinarono con cautela, restando comunque a qualche centimetro di sicurezza, sbarrandogli il cammino.*
    << Fermò! Chi sei? E perché ti stai dirigendo verso la rupe dei re? >>
    *Domandò una delle due leonesse, con tono serio, fissando il leone nei suoi innaturali occhi gialli. Il leone non fece nemmeno una smorfia, alla vista di quelle due leonesse, continuando a mantenere l’espressione indifferenza che aveva già prima di incontrarle.*
    << Chi sono a voi non deve interessare. Sto andando verso la rupe per incontrare Mufasa, che se non erro è il vostro re, quindi se potreste farmi il favore di lasciarmi passare, ve ne sarei grato. >>
    *Rispose lo sconosciuto con un tono tranquillo, quasi cordiale, ma comunque detto con una calma e con delle parole abbastanza irritanti per le due leonesse, le quali dopo essersi fissate per un secondo, ripresero a focalizzarsi sul leone.*
    << Il nostro compito è pattugliare i confini, ed evitare che possibili nemici arrivino alla rupe, quindi non possiamo lasciarti passare e se proprio vuoi andare dal nostro re, beh dovrai farlo insieme a noi, oppure te ne andrai, con le cattive se necessario. >>
    *Affermò l’altra leonessa, facendo un paio di passi verso lo straniero e sfoderando gli artigli delle zampe anteriori, con chiare intenzioni ostili, nel caso colui che aveva davanti, si fosse dimostrato non intenzionato a seguire i loro ordini, ovviamente anche l’altra leonessa si fece avanti, con uno sguardo minaccioso sul volto. Ma tutto questo non fece ne caldo nel freddo al leone, il quale dopo aver sbuffato leggermente, prese la parola.*
    << Non serve, voi avete un importante lavoro da compiere. >>
    << Non tentare di ingannarci straniero! Hai due scelte, o vieni con noi, o te ne vai! >>
    << Allora non mi lasciate scelta. >>
    *Dopo l’ultima parola, detta con tono tutt’altro che gentile da parte dell’irritata leonessa, il leone si stancò e decise che doveva liberarsi in fretta di quelle due. Quindi sollevò velocemente la zampa destra, chiusa leggermente, all’altezza dello sguardo delle due feline e in un istante alzò: Prima l’indice e poi il mignolo e mentre la zampa passava davanti ai loro occhi con un movimento fluido, nello stesso momento lo sconosciuto, stava dicendo una frase.*
    << Ora voi mi lascerete passare e tornerete come se nulla fosse, al vostro lavoro. >>
    *A quelle parole, dette quasi come un ordine, la zampa del leone ritoccò terra e gli sguardi delle due leonesse si fecero vuoti, restando con la bocca semi aperta.*
    << Certo signore, ce ne andiamo. >>
    *Affermò con tono tranquillo, la leonessa con gli artigli sguainati, rinfoderandoli e proseguendo lungo i confini, seguita dall’altra felina e lasciandosi alle spalle l’estraneo, quasi come se non ci fosse. Il quale senza perdere altro tempo, riprese a camminare verso la sua metà.
    Non trovò nessun’altro ad intralciargli il cammino e questo gli permise di arrivare in breve tempo, ai piedi della rupe, sopra la quale, Mufasa che stava appunto scrutando il territorio, si accorse del suo arrivo.*
    << Ci vedo male, oppure quello è proprio lui? >>
    *Si domandò il possente leone, con tono confuso, per poi scendere velocemente dalla grande roccia e avvicinandosi senza alcun indugio, al leone dalla criniera argentata, dall’aspetto a lui familiare.*
    << Maestro Geralt, sei proprio tu? >>
    *A quelle parole, dette con un espressione incredula, il leone chiamato Geralt, si voltò. Nel suo campo visivo, apparve subito la figura del re delle terre del branco, ovvero un possente leone, dal pelo dorato e la folta criniera rossa.*
    << Certo che sono io, ciao Mufasa, non ci si vede da un bel po’. >>
    *Rispose Geralt, con tono gentile e accennando ad un sorriso.*
    << Da anni direi! E scommetto che non sei qui per vedere il tuo vecchio allievo.. >>
    <<in parte si, per il resto.. beh dovresti conoscere il motivo. Lui è qui?
    *Chiese, guardandosi intorno.*
    << No, però lo farò chiamare subito, non preoccuparti. >>
    *Proprio mentre Mufasa, stava per muovere un passo, arrivò Sarabi, la quale si avvicinò ai due leoni con aria confusa.*
    << Amore.. chi è lui? >>
    << Ah.. Sarabi non rammenti? È Geralt! >>
    *Alla regina, gli ci vollero un paio di secondi per associare quel nome, al leone che aveva davanti. Ma quando finalmente le venne in mente chi fosse, spalancò di colpo gli occhi.*
    << Oh cielo! Scusami Geralt, ma il caldo deve avermi dato alla testa, avrei dovuto riconoscerti subito. Certo che.. non sei cambiato di una virgola, eppure sono passati anni dall’ultima volta che ti ho visto. >>
    *Affermò con stupore la leonessa, avvicinando di poco lo sguardo, verso il leone dalla criniera argentata. Quest’ultimo si mise anche a ridere leggermente.*
    << Ahah.. beh cosa posso dire? Mi mantengo bene, comunque salvo i complimenti sul mio aspetto, Sarabi immagino che anche tu sappia il perché mi trovo qui, visita di piacere a parte. Quindi mi faresti il favore di andare a chiamare vostro figlio e farlo venire qui? >>
    *Lo sguardo della regina, si fece un po’ cupo, ma anche comprensivo.*
    << Si certo, Mufasa mi ha detto tutto tempo fa.. dirò a Zazu di andarlo a chiamare, sarà qui in pochi minuti. >>
    *Detto questo, Sarabi si congedo dai due leoni e andò a cercare Zazu, per chiedergli di andare a chiamare l’ignaro Simba e portarlo al cospetto di Mufasa e Geralt, i quali sembravano volergli parlare di una cosa molto importante, specialmente quest’ultimo sembrava impaziente di incontrarlo.*


    Ecco una fan art, che rappresenta abbastanza fedelmente Geralt, la metto in spoiler per non far ingrandire la pagina

    Edited by Kirito Lo Spadaccino Nero - 24/7/2015, 17:10
     
    .
  6. Sarabi_ingonyama
     
    .

    User deleted


    Interessante, davvero...sono proprio curiosa di sapere come si evolverà la trama, per ora sembra molto promettente!
    Sarabi approved *pollice in su*
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Guardia reale
    Posts
    6,102
    Location
    Casa mia

    Status
    Offline
    Un primo capitolo tutto sommato normale, con scene di vita quotidiana interrotte dall'arrivo di Geralt... wow, un leone con i poteri psichici, davvero fico! Chissà che cosa vorrà da Simba.

    E Mufasa era un suo allievo? Doppiamente fico! :D

    Non vedo l'ora di leggere il seguito.
     
    .
  8. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Grazie ad entrambi! ^^ Si per ora non ci sono scene eclatanti, ma arriveranno presto =) poteri psichici, dici? Mmm... beh ci sei andato vicino Wota XD
    anche la storia dell'allievo, verrà svelata anche quella ^^
    Spero che il mio modo di scrivere vi piaccia e di non fare troppi errori. XD
     
    .
  9. Ghost writer
     
    .

    User deleted


    Per ora interessante,questo Geralt sembra un tipo cazzuto.
    Secondo me però nel descrivere alcune scene usi troppi giri di parole,e risultano un pò lente.
    Ovviamente è un'opinione personale,a me piacciono molto le descizioni,e ne faccio uso,però c'era qualche ripetizione di troppo.
    Qualche erroretto sparso,per esempio con le femmine devi usare il lei,ma nulla di grave.
    Continua :)
     
    .
  10. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Anche io come puoi notare le adoro, quindi tendo ad immergermi molto nella storia, tentando di descrivere la scena nei minimi particolare, in modo che chi legge si possa immaginare bene il tutto, però alle volte esagero e come hai detto tu uso troppi giri di parole ^^''
    rileggendola ho trovato qualche errore che ho corretto quindi grazie anche a te per il commento =) entro oggi dovrei postare il secondo capitolo.
     
    .
  11. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Da qui la trama comincia a farsi un pò più chiara e dai prossimi capitoli in poi, comincerà ad esserci l'azione! =) detto questo, via con il secondo capitolo!

    CAPITOLO 2: UNA GRANDE RESPONSABILITÀ

    *Fortunatamente Zazu, non era ancora partito per il suo giro di perlustrazione, per cui Sarabi, trovò il bucero dal piumaggio prevalentemente blu, appostato in cima alla rupe, dove pochi minuti fa si trovava Mufasa. La regina disse al pennuto di andare a chiamare immediatamente Simba e ovviamente Zazu obbedì subito all’ordine impartitogli, spiccando subito il volo, diretto verso i cuccioli. Sapeva già dove trovarli, visto che più volte aveva dovuto fargli da ‘’balia’’ con la disapprovazione di quest’ultimi ovviamente, quindi gli ci vollero solo pochi minuti di volo, prima di scorgere a terra, 7 cuccioli che si divertivano a giocare alla lotta.*
    << Ti ho atterrato ancora una volta! Ahahah! Simba, non ci riuscirai mai a battermi. >>
    *Affermò con tono spavaldo la leoncina, mentre teneva saldo a terra il leoncino dal pelo d’orato, il quale guardava con un broncio l’amica, che oltre ad averlo battuto per l’ennesima volta, lo stava anche prendendo in giro.*
    << Non vale! Mi.. mi hai distratto ecco! >>
    *Replicò Simba, con un tono poco convinto, tentando di trovare una scusa al fatto di aver perso nuovamente contro di lei.*
    << Ma figurati, io ho giocato in modo leale, sono più forte di te e devi accettarlo. >>
    *Commentò Nala, con lo stesso tono di prima e con un aria fiera, mentre toglieva le zampe anteriore dal petto del leoncino e si allontanava da lui, tornando dagli altri cuccioli, i quali avevano osservato tutta la scena, ridacchiando anche leggermente. Intanto Simba si apprestava a rialzarsi e fissando con rabbia la leoncina dal pelo di un bianco quasi rosa, che gli dava le spalle.*
    << Vedrai che un giorno ti batterò! Io… >>
    << Signorino Simba! >>
    *Il discorso del leoncino, venne di colpo interrotto dalla fastidiosa e insopportabile voce, che Simba riconobbe subito, senza nemmeno bisogno di voltarsi, mentre Zazu scendeva planando verso di lui, atterrandogli proprio davanti.*
    << Principe Simba, vostro padre richiede la vostra presenza alla rupe, è una cosa urgente, quindi niente storie e mi segua! >>
    *Affermò il bucero, con tono autoritario, fissando in modo severo il leoncino, per poi sbattere le ali, rialzandosi subito in volo, a circa mezzo metro da terra e attendendo che il cucciolo lo seguisse.*
    << Ma proprio ora? Stiamo giocando.. >>
    << Niente ma principino, avanti faccia come le ho detto. >>
    << Posso almeno sapere cosa vuole papà da me? >>
    *Domandò Simba, fissando con uno sguardo per niente contento il pennuto. Non gli andava minimamente di smettere di giocare.*
    << Non ne ho idea, ma sua madre mi ha detto di portarti subito dal re e che, se non verrai entro pochi minuti, la metterà in punizione, ci siamo capiti? >>
    *Il tono con cui parlava Zazu, faceva irritare sempre di più il leoncino, il quale mostro leggermente i denti, emettendo un ringhio di disapprovazione. Però non poteva comunque farci nulla, avrebbe dovuto seguirlo questa volta.*
    << Uffa… e va bene vengo. Scusatemi ragazzi, sento cosa vuole mio padre e torno, voi aspettatemi qui ok? >>
    *Chiese il leoncino ai suoi amici, fissandoli con un leggero sorriso in volto.*
    << Va bene, però fai in fretta, dobbiamo giocare alla lotta anche noi! >>
    *Affermò il leoncino dal ciuffo nero.*
    << Certo Malka, faccio il prima possibile, Ciao! >>
    *Detto questo, gli altri cuccioli salutarono l’amico, mentre quest’ultimo cominciò a correre dietro Zazu, ignaro di cosa fosse così urgente e perché centrava anche lui. L’unica cosa che gli venne in mente, erano le solite lezioni sul come essere un buon re, ma oggi non erano in programma. Comunque Simba decise di non farsi troppe domande, tanto avrebbe scoperto il motivo non appena sarebbe arrivato, sperava solo di non metterci troppo.
    Passò qualche minuto e il bucero, fù il primo ad arrivare la cospetto dei due leoni, in modo da anticipare loro, l’arrivo del leoncino.*
    << Mio signore, suo figlio sta arrivando. >>
    *Disse Zazu, con un tono cordiale e facendo un leggero inchino, portando un’ala al petto.*
    << Grazie mille Zazu, ora puoi andare a pattugliare i confini. >>
    *Senza dire altro, Zazu si congedò, ma non prima di aver dato un’occhiata allo straniero dalla criniera argentata, di cui non sapeva assolutamente nulla, evitando però di fare qualche domanda al suo re in proposito, la cosa non lo riguardava, quindi in un attimo spiccò il volo diretto verso i confini.
    Pochi secondi dopo, come aveva preannunciato Zazu, arrivò anche Simba.*
    << Ehi papà! Sono qui! >>
    *Esclamò Simba, non appena arrivò ai piedi della rupe, fermandosi di fronte a suo padre e ad un leone mai visto prima, ciò che saltò all’occhio nel vederlo, furono le cicatrici che aveva in volto e sul resto del corpo, chiedendosi istintivamente come se le fosse procurate e ovviamente chi fosse costui.*
    << Ben arrivato figliolo, dobbiamo parlati di una cosa molto importante. >>
    << Dobbiamo? Scusa papà, ma chi è lui? >>
    *Domandò perplesso il leoncino, senza smettere di fissare il leone dai gelidi occhi gialli e lo sguardo apparentemente impassibile.*
    << Lui è un mio vecchio amico e maestro, si chiama Geralt ed è qui per te. >>
    << Per me? Io non capisco.. >>
    *Lo sguardo del leoncino, già confuso, lo divenne ancora di più. Capì che quel tizio di nome Geralt e suo padre di conoscevano da tempo, però lui non l’aveva mai sentito nominare, nemmeno una volta.*
    << Ascolta Simba, Geralt è stato il mio maestro, quando avevo la tua età mi ha preso con se e addestrato, per farmi diventare uno Witcher come lui. >>
    << Witcher? Papà io continuo a capirci sempre meno.. >>
    *Affermò il leoncino, inarcando un sopracciglio mentre si sedeva.*
    << Scusami Mufasa, ma è meglio se da qui continuo io, gli spiegherò tutto nei minimi dettagli. >>
    << Si hai ragione, mi raccomando Simba, ascolta con attenzione e non distrarti, quello che sta per dirti è molto importante per te. >>
    << Va- va bene.. >>
    *Disse poco convinto Simba, senza poi dire altro, mentre Geralt prendeva parola.*
    << Per prima cosa, ti spiegherò cosa significa il termine utilizzato poco fa da Mufasa. Gli Witcher sono leoni più forti e resistenti di qualunque altro e vengono addestrati fin da quando sono cuccioli, per diventarlo bisogna sostenere un allenamento molto duro e superare delle particolari prove, che conferiranno tutti i poteri di cui un buon Whitcher deve disporre. Tutto questo serve per affrontare delle creature contro cui i normali animali non possono fare nulla, per questo esistiamo, dobbiamo difendere la savana dal male che incombe. >>
    *Il discorso era solo all’inizio, però Simba capiva difficilmente cosa stesse dicendo Geralt e quando esso disse la frase, -dal male che incombe- il leoncino deglutì rumorosamente, la cosa non gli piaceva per niente.*
    << Ok.. però io cosa centro con tutta questa storia? >>
    *La domanda fatta dal principe era legittima e il tono leggermente spaventato, fù comprensibile a Geralt, il quale storse la bocca in quello che doveva essere un sorriso, subito dopo, continuò a parlare.*
    << Come ti ha già detto prima tuo padre, lui era un mio allievo. >>
    << Papà è un Whitcher quindi? Non me ne ha mai parlato.. >>
    *Prima di rispondere, i due leoni si guardarono con espressione seria, riportando poco dopo lo sguardo in direzione del cucciolo.*
    << Vedi… Mufasa ha interrotto il suo allenamento quando era adolescente, il motivo…. Beh quello te lo spiegherà quando sarai più grande, ora non te ne devi preoccupare. Comunque facendo così ha messo in pericolo il suo branco, perché non sarebbe in grado di difenderlo se i mostri arrivassero fin qui e lui ne era consapevole, quindi mi ha promesso che il suo erede diventerà uno Witcher a tutti gli effetti, completando tutte le prove. >>
    << In poche parole.. avete deciso il mio futuro da soli? >>
    *Domandò con un tono improvvisamente serio, come il suo sguardo. Tutta quella storia lo aveva confuso, anche impaurito, ma soprattutto non gli andava minimamente bene di essere obbligato a diventare qualcosa, contro la sua volontà.*
    << Abbiamo deciso il futuro di quello che sarà il tuo branco. >>
    *Esclamò Geralt, facendo di colpo zittire Simba.*
    << Simba, se non diventerai uno Witcher, non potrai difendere: tua madre, tuo padre, i tuoi amici e l’intero regno, è questo che vuoi? Lasciarli al loro destino?>>
    *Il leoncino di colpo spalancò gli occhi, rimanendo con la bocca semi aperta. Anche se piccolo, capiva ciò che significavano quelle parole. Ovviamente lui conosceva il suo ruolo in quel branco, ovvero diventarne il re, una grandissima responsabilità, ma oltre ad essa se ne era aggiunta un’altra altrettanto grande.*
    << Figlio mio, ascolta.. >>
    *Questa volta fu il re a proferire parola, voleva tranquillizzare suo figlio e fargli comprendere al meglio la situazione, almeno fino ad un certo punto.*
    << So che tutto questo è molto improvviso, non te ne ho parlato fino a questo momento, perché volevo attendere l’arrivo di Geralt, lui ti ha spiegato molto meglio di me cosa ti aspetta e se ce l’hai con me lo capirò.. >>
    *Il re abbassò la testa. La sua espressione di dispiacere diceva tutto, conosceva bene cosa avrebbe voluto dire diventare uno Witcher, gli allenamenti, le prove, tutte cose molto dure e difficili da sopportare.
    Il silenzio calò improvvisamente. Nessuno disse una parola per un minuto buono, un minuto interminabile, fin che, Simba parlò.*
    << Io non ce l’ho con te papà, se mi hai dato questa responsabilità, lo hai fatto sicuramente per un buon motivo, ne sono certo e quando vorrai spiegarmi il motivo, ti ascolterò. Poi magari diventare Witcher potrebbe anche piacermi, chi lo sa? In ogni caso non farò una scelta egoistica. >>
    *I due leoni si stupirono molto delle parole di Simba, non si aspettavano una reazione del genere da un cucciolo, a quanto pare sembrava molto più maturo di quanto si potessero aspettare.*
    << Mufusa, hai cresciuto proprio bene tuo figlio. >>
    *Commentò Geralt, con un vero e proprio sorriso, rivolto al suo ex allievo, sorriso ricambiato proprio da quest’ultimo.*
    << Allora, incominceremo il tuo allenamento oggi stesso. Ti avverto, avrai pochissimo tempo per giocare con i tuoi amici, sempre se non sarai troppo stanco per farlo, sarà dura, molto dura. Però posso assicurarti che in questo modo, potrai difendere tutti coloro a cui tieni, gli darai la speranza anche nell’oscurità più nera. >>
    << Io.. io sono pronto Geralt, diventerò un potente Witcher, non vi deluderò. >>
    *Affermò con grande risolutezza, alzandosi sulle 4 zampe, in attesa di sapere cosa avrebbe dovuto fare. Dentro di se era molto dispiaciuto, avrebbe visto i suoi amici molto meno del solito e in più lo aspettava un durissimo allenamento, non sapeva minimamente cosa lo attendeva, ma avrebbe fatto del suo meglio, avrebbe dato tutto se stesso per diventare uno Witcher.*
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Guardia reale
    Posts
    6,756
    Location
    Un altro mondo...

    Status
    Anonymous
    Ho poco da dire su trama e svolgimento: la storia si sta sviluppando in modo interessante, e i capitoli sono tagliati nei punti giusti lasciando il lettore impaziente di sapere cosa accadrà.
    Devo dire che stavolta ho trovato i dialoghi un pò più carenti rispetto al tuo solito...so che puoi fare molto meglio! =)
    Come ha già detto Ghost molte espressioni potrebbero essere rese in modo più scorrevole e pulito. A questo proposito anche la sintassi potrebbe essere molto alleggerita, e permane qualche errore ortografico.


    Sono impaziente di leggere i prossimi capitoli, continua presto! ;)
     
    .
  13. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Non so come mai questa volta i dialoghi mi siano venuti più carenti.. comunque da ora in poi non penso ricapiterà ^^ e cercherò di usare anche meno giri di parole dove non servono. =)
     
    .
  14. Ghost writer
     
    .

    User deleted


    Per me il capitolo è fatto bene,ci sono sempre parti un pò troppo lente,forse dovute anche all'uso di troppe virgole.
    Per il resto però la lettura è stata pulita e scorrevole,e non vedo l'ora di sapere quale sarà l'allenamento del povero Simba,che però sembra determinato.
    Quindi aspetto il prossimo capitolo =)
     
    .
  15. Kirito Lo Spadaccino Nero
     
    .

    User deleted


    Nuovo capitolo pronto! E spero di essere riuscito a scriverlo meglio, specialmente i dialoghi =) buona lettura ^^

    CAPITOLO 3: L’INIZIO DELL’ALLENAMENTO

    *Simba era ignaro di cosa lo aspettasse, non sapeva quasi nulla di cosa volesse dire essere uno Witcher, tranne le poche cose spiegategli da Geralt, in quella breve chiacchierata, ma in ogni caso quello era il suo compito, il suo futuro e non si sarebbe tirato indietro, qualunque fossero state le prove da superare.
    Non appena il principe diede il suo ‘’consenso’’ (anche se volente o nolente, avrebbe dovuto acconsentire per forza.) Geralt si procurò di fargli iniziare subito l’allenamento, quindi il leone dalla criniera argentata e il leoncino dal pelo dorato, cominciarono ad allontanarsi dalla rupe, camminando l’uno di fianco all’altro.*
    << Em.. Geralt, posso farti una domanda? >>
    *Domandò il cucciolo, volgendo lo sguardo verso il leone.*
    << Certo, dimmi pure. >>
    *Disse lui con un tono indifferente, senza però fissare il leoncino, tenendo al contrario di lui lo sguardo fisso di fronte a se.*
    << Ecco… non dovrei avvertire i miei amici di tutto questo? Insomma.. avranno pure il diritto di sapere, perché passerò meno tempo con loro. >>
    *Simba con quella domanda, sperava vivamente che Geralt gli permettesse di andare da loro e di potergli spiegare con calma cosa era successo, bastava guardare la sua espressione mentre attendeva una risposta, per capire quanto ci tenesse, ma Geralt non lo fece.*
    << No Simba, non puoi. >>
    *Rispose lo Witcher in modo secco. Deludendo completamente il leoncino, il quale prima di domandargli il perché, abbassò le orecchie e la testa, con un espressione triste in volto, cominciando a fissare il terreno.*
    << Perché ci sta già pensando tuo padre. Ci sono delle cose che i tuoi amici possono sapere e altre no, se ci parlassi tu potresti dirgli troppo e questo non possiamo permetterlo, alcuni segreti devono rimanere tali, almeno il più a lungo possibile. Capisci cosa intendo vero? >>
    *Questa volta Geralt, oltre a porgli quella domanda, si degnò anche di fissare il leoncino. Notano la sua aria abbattuta, insieme al suo sguardo, non appena Simba rialzò leggermente la testa.*
    << Si.. lo capisco. >>
    *Dal timbro della sua voce, si capiva benissimo che la cosa gli dava un enorme fastidio, però non poteva farci nulla. Sapeva benissimo che insistere non sarebbe servito a niente, per cui drizzò nuovamente le orecchie, facendo scomparire quell’espressione triste sul suo volto. Decidendo di portare la conversazione sulle varie domande che gli frullavano in testa fin da quando aveva parlato con lui.*
    << Geralt, in cosa consisterà il mio allenamento? Non mi hai detto nulla. Insomma cosa mi insegnerai? A combattere? Cacciare? ruggire? >>
    << Mhp.. ne hai azzeccata una su tre. >>
    *Disse il leone, con il suo solito tono indifferente, facendo una smorfia.*
    << E cioè? >>
    << Il combattimento. Ti insegnerò a combattere nella maniera migliore possibile, rinforzando la tua massa muscolare e facendoti apprendere l’arte nel combattimento degna di uno Witcher. Ti piace la lotta piccolo? >>
    << Oh Si! È in’assoluto il mio gioco preferito… anche se non vinco sempre. >>
    *All’inizio il suo tono era pieno di entusiasmo, ma l’ultima parte della frase la disse tra se e se, quasi come un borbottio, credendo di non essere sentito dal suo maestro, il quale però aveva sentito tutto.*
    << Buon per te, però non pensare che sia tutto qui. Questa è solo la prima parte, quella che riguarda il tuo corpo, fatto di carne ed ossa e dopo di esso, toccherà la tua parte spirituale. >>
    << Spirituale? Cosa centrano gli spiriti adesso? >>
    << Non spiriti, Spirituale. Ovvero la tua mente, la tua energia interiore. >>
    *A quelle parole il leoncino si fermò e dopo essersi seduto a terra, si toccò il centro del petto con la zampa, senza ovviamente capire cosa intendesse dire Geralt. Anche quest’ultimo smise di camminare e dopo aver alzato per un istante gli occhi al cielo, si sedette di fronte a Simba, ancora impegnato a guardarsi il petto.*
    << Adesso ti spiego bene; quando il tuo corpo sarà diventato abbastanza robusto, ti insegnerò a controllare la tua energia interiore, in modo da poter utilizzare i Segni. >>
    *Sentendo la parola -Segni- lo sguardo di Simba tornò a focalizzarsi su quello di Geralt, fissandolo con la testa leggermente storta e un sopracciglio inarcato.*
    << E i segni cosa sono? >>
    << Per ora nulla che ti possa interessare, anche se te li spiegassi e te li facessi vedere, non potresti ancora apprenderli e sicuramente mi staresti ad assillare per ore, chiedendomi invece di farlo. >>
    << Come fai dirlo? Non mi conosci nemmeno! >>
    *Replicò Simba con tono leggermente offeso.*
    << No, ma conosco tuo padre e non commetterò lo stesso errore. Quando cominciai ad allenarlo aveva più o meno la tua età. Mi chiese di mostrarglieli e io lo accontentai, scelta sbagliata visto che mi fece venire il mal di testa, a forza di implorarmi di insegnarglieli. >>
    << E daiii, ora mi hai incuriosito troppo! Solo uno, uno soltanto! >>
    *Lo supplicò il leoncino, facendo qualche passo verso lo Witcher.*
    << Scordatelo! >>
    *Rispose di colpo, tentando invano di non usare un tono troppo sgarbato.*
    << Per favoreeee! >>
    *Disse nuovamente Simba, mostrando i denti con un sorriso.
    Lo Witcher si ricordò che Mufasa, lo aveva supplicato allo stesso modo anni prima e che continuare a dirgli di no a parole non sarebbe servito a niente. Quindi dopo aver sbuffato rumorosamente, Geralt, indicò con la zampa sinistra, una roccia, alta più o meno un metro, posizionata a circa 2 metri da loro.*
    << Vedi quella roccia? >>
    *Il cucciolo si limitò ad annuire con la testa, voltandosi poi a fissare l’oggetto indicatogli dal leone.*
    << Bene.. ora guarda cosa succede. >>
    *Lo Witcher, aprì completamente la zampa con la quale stava indicando la rocca, restando nel completo silenzio per circa un secondo. Simba non capì cosa aveva in mente di fare Geralt e fece appena in tempo a guardare, prima lui e poi la roccia e all’improvviso vide l’aria davanti a se, distorcersi come se una potente energia partisse dalla zampa del leone, andando a colpire la roccia di fronte a loro, frantumandola in tanti pezzi, che si andarono a sparpagliare al suolo.*
    << Co-cosa, come hai fatto Geralt?! Ho visto l’aria davanti a me distorcersi! E hai frantumato quella roccia senza nemmeno sfiorarla! >>
    *Il tono del leoncino era completamente stupefatto, i suoi occhi completamente sgranati per ciò che aveva visto, quasi non ci credeva, ne ovviamente capiva come fosse possibile una fare una cosa del genere, ma ebbe presto la sua risposta.*
    << Hai visto una distorsione nell’aria? >>
    *Gli chiese, sorprendendosi per un istante.*
    << Si, ma è durato solo un secondo, poi la roccia è tipo esplosa! >>
    << Hai una buona vista.. di solito chi non è abituato alla magia, o a questo genere di colpi vede solo il bersaglio che va in pezzi, nient’altro. Comunque ho usato un Segno. Sarebbe la magia utilizzata da noi Witcher per attaccare, un tipo di magia molto rapido e utile. Per eseguire un segno, si deve concentrare la propria energia interiore nella zampa con la quale si vuole colpire e poi muovere le dita a seconda del Segno che si vuole utilizzare, ce ne sono di diverso tipo, per l’attacco e per la difesa. >>
    *Rispose Geralt con tranquillità, ripoggiando la zampa a terra. Riconoscendo subito lo sguardo che aveva assunto Simba, quando gli venne spiegato cosa fossero i Segni, il luccichio nei suoi occhi era inconfondibile.*
    << Non ti sognare di provarci! >>
    *Gli disse quasi urlando, facendo di colpo abbassare le orecchie al leoncino.*
    << Come lo hai capito..? >>
    << Dalla tua espressione e ti dico già che non puoi riuscirci. >>
    << Ma perché?! >>
    *Domandò con tono alto il leoncino.*
    << Perché non hai il minimo controllo sulla tua energia interiore, in più se utilizzassi ora un segno, prosciugheresti le tue forze e con molta probabilità perderesti i sensi, dormendo per molte ore e questo non ce lo possiamo permettere. >>
    *Il leoncino mostrò leggermente i denti con fare irritato. Avrebbe tanto voluto provarci, però facendo così non si sarebbe allenato quel giorno, per cui anche se con molto dispiacere, si tolse dalla testa l’idea di provare a fare una magia.*
    << Quando potrò provarci allora? >>
    << Quando il tuo corpo e la tua energia si saranno sviluppati un po’, ora dobbiamo pensare ad allenare il tuo fisico, sviluppare i muscoli, i riflessi, la velocità e il combattimento. Vedrai arriverà anche il momento per le magie. >>
    *Concluse, poggiando delicatamente la zampa sulla testa del leoncino. Non era abituato a gesti di gentilezza, ma in quel caso poteva essere utile, sperava almeno che Simba non lo considerasse un maestro privo di sentimenti. In ogni caso, adesso dovevano assolutamente cominciare l’allenamento e Geralt sapeva già in cosa far cimentare il principino.*
    << Allora; cominciamo con la lotta. >>
    << Si perfetto! Se si tratta di lottare mi divertirò un sacco! >>
    << Buon per te, allora queste sono le regole: Combatteremo l’uno contro l’altro ma tranquillo, bloccherò i miei colpi all’ultimo momento, limitandomi a toccarti, non voglio di certo romperti qualche osso. Mentre tu dovrai colpirmi con tutta la tua forza, senza risparmiarti, hai capito bene? >>
    <<io… credo di si. >>
    *Il tono del leoncino non era del tutto convinto, anzi per alcuni versi era un po’ spaventato. Geralt gli aveva detto che si sarebbe limitato a toccarlo, ma la paura di beccarsi una vera zampata in faccia rimaneva. Avrebbe dovuto fare completo affidamento sull’auto controllo del suo maestro.*
    << Allora cominciamo! >>
    *Di colpo il leone scatto verso Simba, il quale rimase completamente immobile, fino a che non vide la zampa destra di Geralt muoversi verso di lui. Ovviamente il cucciolo tentò di schivarla ma senza successo e così fu per tutti gli altri colpi, nei quali il Witcher si limitò solo a toccare il leoncino, senza fargli alcun male.
    Testa, gola, parte sinistra del petto, retro del collo. In questi punti Geralt toccò Simba con le sue zampe, tutti punti vitali, nei quali bastava un solo colpo ben assestato per uccidere il proprio nemico e Simba non ne evitò nemmeno mezzo, con i suoi balzi e scatti fatti a casaccio.*
    << Ricorda può bastare un solo colpo ad ucciderti, hai una buona vista sfruttala! >>
    *Gli disse, sferrando poi un altro rapidissimo colpo, toccando Simba sulla punta del naso. A quell’ennesimo ‘’attacco’’ andato a segno, Simba fece un balzo all’indietro, respirando poi affannosamente.*
    << Ma.. io non ci riesco… sei troppo veloce! >>
    *Rispose lui, riprendendo fiato quasi dopo ogni parola. Le aveva provate tutte, però non aveva evitato nemmeno un attacco, eppure si stava impegnando al massimo, ma a quanto pare non bastava minimamente.*
    << Quando il tuo avversario attacca, focalizzati prima sul suo sguardo, scopri quale punto del tuo corpo fissa il suo occhio e vedrai che riuscirai a prevedere le sue mosse ed evitarle più facilmente. >>
    *Non appena concluse di parlare, il leone dalla criniera argentata scattò nuovamente verso Simba, riprendendo a ‘’colpirlo’’ e come prima ogni colpo andò a segno. Simba non ci riusciva, faceva appena in tempo a focalizzarsi sugli occhi del suo maestro, ma nel frattempo lui lo colpiva, senza dargli la possibilità di capire in quale punto mirava. Però ad un certo punto, i riflessi del leoncino si cominciarono ad abituare alla velocità del suo avversario e in questo modo, riuscì a capire il punto del suo corpo, in cui si era focalizzato lo sguaro di Geralt. Esso mirava più o meno alla sua testa, quindi Simba effettuò un rapidissimo scatto verso destra, evitando per la prima volta un ‘’attacco’’*
    << Ci sono riuscito.. Visto Geralt ce l’ho fatta! >>
    *Gridò a gran voce, colpo di entusiasmo e gioia, mentre lo Witcher si limito ad un lieve sorriso.*
    << Complimenti per i riflessi, ma non sto utilizzando nemmeno metà della mia vera velocità nell’attaccarti, quindi risparmia il fiato. Continueremo con questo ritmo per almeno un ora, e aumenterò sempre di più la rapidità dei miei colpi. Quindi preparati perché questo era solo l’inizio. >>
    *Con quelle parole, Geralt spense l’entusiasmo negli occhi di Simba, il quale pensava solo a quanto avrebbe faticato quel giorno. Non erano passati nemmeno 10 minuti da quando avevano cominciato e lui si sentiva già allo stremo delle sue forze.*

    Edited by Kirito Lo Spadaccino Nero - 19/8/2015, 05:22
     
    .
121 replies since 23/7/2015, 04:17   1669 views
  Share  
.