"Memorie di un Silenzio Vuoto"

One-shoot

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  1. .:MoonSight:.
     
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    Una one-shot su nulla in particolare.
    Sull’amore, forse, sulla solitudine, sul silenzio, sulla poesia, sul dolore... Su quello che si vuole.
    Spero che con il testo io abbia detto quello che volevo dire, e fatto capire quello che doveva essere capito.
    Se lo trovate un po’ confuso, lo comprendo, e io cercherò di spiegarvi meglio la “storia”.


    "Memorie di un Silenzio Vuoto"



    M
    i bastava cercare di sentirti, sentirti con tutto ciò che era in mio potere, per restare più tranquillo quando d’un tratto mi sentivo solo.
    La lontananza non è mai stato un tuo problema, vero? Non esiste il concetto di lontananza, nella tua mente; ti basta sorridere, sorridere così come solo tu sai fare, sorridere sicura a quello che spesso mi fa piangere e mi spegne, sorridere sfacciatamente proprio così, come facevi, o così come ancora fai, ovunque tu sia, a chiunque tu lo faccia... Era strano vedere come con un sorriso tu tagliavi le lontananze, come con un battito nell’aria mi eri già così imprudentemente accanto, e tutto lo spazio, l’acqua ed il cielo che c’erano prima, svanivano.
    E a tradimento a volte, quando eri più vicina, a una salto dal vuoto, ti davo impunemente una carezza; ma non ti ho mai veramente raggiunta, sempre nulla sentivo sotto le dita, sempre chiudevo gli occhi per terrore della tua ira, e sempre li riaprivo non trovandoti più dove mi aspettavo che restassi; evitavi ogni qualvolta ogni mio tocco.
    I conflitti del cuore non sono mai stati un tuo problema, vero? Non hai conflitti di cuore, il tuo cuore è qualcosa di più grande, che và oltre, aldilà di quello che il cuore di chiunque, di qualunque altro possa fare, provare, sentire. Il tuo è un concetto, e me ne rendo conto, strano di essere senza cuore, un concetto strano di amare, che consiste nel non farlo, di non dirlo mai, di sorridere di miele e illuminarmi quando con la mente te lo chiedo, o oscurare il sole quando voglio riposare, ma senza amarmi mai davvero.
    Mi faceva male, un tempo... Ma adesso no, il tuo silenzio riempie inspiegabilmente il mio, che fuso ora è un silenzio un po’ più vero; anche il mio respiro è azzittito all’improvviso, e l’ossigeno adesso è solo una sciocca droga imposta dalla vita.
    Quando tu sorridi piano, io ti rispondo sorridendo con le labbra serrate e nessuno mai si accorge che ti osservo... Sono anche i segreti che uniscono le persone, che con sguardi le legano nello stesso silenzio complice. E allora non sforzarti di parlare...
    Disegni dall’alto colle dita e coi capelli strani disegni laggiù nell’orlo del giardino, accanto al ciliegio, sulle primule di campo, ma non oltre il recinto; non so che cosa mi vuoi dire con quelle ombre scure, ma le osservo sorridendo, perché se me li mostri, allora sono qualcosa di importante, ed è bene che io li conservi.
    Il silenzio tra di noi non è mai stato un problema per te, vero? Neanche per me, non più. Non hai mai parlato con qualcuno, ma io l’ho fatto una volta, o meglio più volte, da bambino; ma poi ho smesso... La Morte mi ha portato via più cose di quanto essa stessa immaginasse... ha lasciato me soltanto, me e il mio terrore e la disperazione, ma si è presa la mia voce e tutto ciò che mi era caro prima; si è presa il suo denaro.
    Ed è per questo che ti sorrido sempre, perché in qualche modo anche ti amo, e perché so che non scomparirai mai; sei così bianca e bella che La Morte forse anche ti teme e non ti sfiora, nessuno e niente ti può portare via per sempre...
    Ma ci è stato un tempo in cui ho avuto veramente paura, quando mi svegliai un giorno e trovai solo vuoto, non ti vedevo, tu non c’eri... Come aveva fatto La Morte a portarti via? Ma non era stata lei, ci sono volte in cui Lui ti pretende, ti porta via a tradimento, e tu scompari chissà dove. Ma torni sempre, me l’hai dimostrato; non rimani mai con Lui a lungo, fuggi sempre e mi raggiungi, mi accogli coi sorrisi che non nascondi mai.
    E adesso non ho più timore che Lui ti porti via, perché so che ritorni, prima o poi.
    Purtroppo, non posso fargliela pagare; lo so, sono un amante ingrato che non ti difende, ma se solo potessi lo farei... Perché Lui è un po’ come te, non posso toccarlo, non posso afferrarlo, non posso ferirlo, e non sente il mio pensiero come lo senti tu, non mi risponde. Credimi.
    Tutta la vita è un po’ sbagliata, penso. Ma questo non è un tuo problema, vero? Tu vai oltre la vita, la vita lega all’ossigeno che deve starci nei polmoni, lega alla terra che deve starci sotto i piedi, lega all’equilibrio che deve permetterci di continuare... Ma tu non sei legata a niente, non è così? Neanche all’amore sei legata, tu sei libera ed è per questo che ti amo...
    ...ed è per questo che ti amo... perché io libero non sono.
    Sono solo in questo posto vuoto, in questa casa immensa che più non mi appartiene più, e ogni volta invidio la tua dimora; perdona per la mia sfacciata gelosia.
    Io sono solo in questo mondo che è un rumore attorno, in questo mondo che è silenzio dentro; e non potendo più parlare con il mondo, esso come la mia casa più non mi appartiene.
    E non mi rimane se non scuotere la testa e spegnere l’udito come la voce ho spento, non mi rimane se non alzare stancamente gli occhi nel Cielo.
    E così mi lascio cadere a terra con un sorriso ed il Cielo guardo, cercando la tua aura bianca con lo sguardo apparentemente vago, ma che ti segue e non ti perde mai di vista; e così ignoro Lui, il Vento, che gelosamente prova a portarti via con un soffio adirato ma fallimentare, perché tu non di un centimetro di sposti, resti assumendo quelle tue forme vaghe e sensuali nel Cielo, adombrando di volta in volta il mio viso al sole.
    Ti scrivo col pensiero poesie mute, e tu, come di consueto, mi sorridi.
    Per te che la lontananza, né il cuore, od il silenzio, né la vita stessa son problemi; per te che ogni cosa è un altro tratto di silenzio, ogni cosa è instabile e momentanea; per te che è quasi un gioco il mio sentimento, per te che però sempre mi sorridi e mai mi deridi per quello che sento, o per quello che sono; per te che non sei effettivamente nessuno, ma sei ben di più di qualcuno; per te che un giorno riuscirai a rispondere alle mie domande; per te che adesso non mi abbandoni ma rimani nel cielo e chiudi gli occhi mentre io canto piano e bisbiglio in silenzio, tanto nessuno a parte te mi sente; per te che ogni volta scopro essere di più, e per te che ogni volta mi mostri qualcosa di nuovo in me.
    Per te che un giorno non troppo lontano riuscirò finalmente a sfiorarti, per te che allora potrai sgridare la mia impunita carezza.
    Ed è per te che mi spegnerò senza reagire e in un attimo ti sarò accanto, il tuo nuovo cielo, il tuo nuovo Vento, la tua nuova goccia di lacrima che lascerai cadere sulla Terra ancora per poi avidamente riaverla indietro, e io sorridendo lascerò che tu, dolcemente, ti prenda gioco di me.


    "Memorie di un cuore solo e perso
    in sé stesso.
    Memorie di un solo uomo
    che la Morte ha lasciato muto,
    che il Vento ha lasciato geloso.
    Memorie di uno spirito evaso
    che nelle fortezze della sua casa,
    della sua mente,
    si innamorò all’improvviso
    dell’unica cosa felice che stava con lui:
    un piccolo velo strappato di nube.
    "


    ..::Moon::..



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  2. SihirWazi ~
     
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    Molto bella questa one-shoot ^^
    Scritta veramente bene e ancor meglio scorrevole =)
    Ammetto che non ho ben capito di cosa stai parlando,da alcune parti del testo sembra parli delle nuvole,ma quest'ultime sono sicuramente una metafora: forse sul tuo "vuoto" interiore?Sul fatto che ti rovi meglio da sola con la natura che con la gente?Forse hai perso qualcuno che sia concreto o astratto?
    Onestamente non lo so e se vuoi spiegarmelo un po' sarebbe magnifico,ma fai pure come ti pare.
     
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    Re Leone

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    Allora, io rimango sempre senza parole quando leggo le tue opere, questa però devo dirti che...

    Mi ha lasciato a bocca aperta :o:

    (P.S. mai pensato di fare la scrittrice?)


    Comunque anche io non ho ben capito di che cosa parla, però l'ho trovata molto scorrevole e sopratutto ben scritta. é una metafora sulla perdita di qualcuno? Non ho capito molto bene, se vuoi spiegarcelo a me e shiri sarebbe fantastico xD
     
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  4. .:MoonSight:.
     
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    Grazie raga :3

    Già, immaginavo non avreste capito esattamente... non ve ne faccio una colpa, sono io che faccio schifo nelle metafore x3
    Comqunue no... è un'idea che mi è venuta tempo fa; il significato non ho voluto dirlo esplicitamente, ma non sono stata in grado di spiegarlo implicitamente... I'm sorry
    Nel testo, essendo piuttosto "poetico", si cerca il significato scavando nelle possibili metafore o paragoni, ma... mmm... come dire... Bisogna "staccarsi" un pò dalla metafora e prendere proprio alla lettera alcune cose, ma solo alcune, che sembravano invece proprio metafore.

    La storia parla di un uomo nella solitudine di sè stesso. Non saprei dire se di mezza età, vecchio o un pò più giovane...
    Quest'uomo parla delLa Morte, che li ha portato via non solo quello che gli era caro, ma anche qualcosa che la Morte stessa non sapeva di strappargli: l'uomo è muto, ma da bambino parlava; c'è il perchè: la Morte ha ucciso i genitori, i familiari, i fratelli e chi gli era caro quando era piccolo, probabilmente in modo drastico e davanti a lui.
    Può succedere che essendo bambino, si rimanga tanto traumatizzati, che si decide di non parlare più, di essere muti per scelta, e con questo trauma e con questa nuova decisione, col passare del tempo non puoi rimediare. E rimani così.

    Quest'uomo non parla, non comunica con nessuno, ha perso il coraggio e l'essenza della vita, fino a vivere solo nella fantasia, o nella follia. Si chiude in casa, nessuno lo vede più, si dimenticano di lui, ignorano la sua grossa villa (era un uomo ricco) e senza venirlo a cercare. Se fosse morto, per qualche giorno non se ne sarebbe accorto nessuno. E lui, nella solitudine totale che si è scavato, comcincia però a sentirsi solo, senza però nessun desiderio di reintegrarsi con il mondo esterno; e allora, semplicemente, si innamora di una nuvola.
    Può sembrare si contorto, ma lui ormai era un pò folle, la realtà e fantasia non erano più divisi.
    Così lui sa che quella nuvola è alla finequalcosa di vivo, che sorride, che gli rimane accanto come nessun altro ha fatto, perchè come lui è muta e silenziosa, fatta di ricordi.

    Per quanto possa sembrare surreale (e surreale è e non è allo stesso tempo), lui lega la sua vita a questo strappo di nube, e aspetta, con la morte, di poterla infine toccare.

    Il testo non ha a che fare con me, non ci sono esperienze personali e ricongiunzioni alla sottoscritta...
    E' solo un'idea un pò strana che mi è apparasa per caso alla finestra, emntre guardando proprio le nuvole, che formavano secondo i miei occhi immersi in strani pensieri, il viso di una donna.

    Spero di essere stata più chiara ^^
     
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  5. SihirWazi ~
     
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    ah ok,bella storia ti è venuta in mente,un pò ci avevo azzeccato con "il vivere con la natura che con le persone" anche se non avrei mai capito che in fondo il concetto era così semplice seppur così bello^^
    Comunque grazie di averci chiarito le idee =)
     
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4 replies since 29/8/2013, 19:54   83 views
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