Limitazioni e Hallelujah

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  1. URU THE QUEEN
     
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    ecco a voi l'11° capitolo della mia saga sulla coppia Krk x spock fresco fresco di... tastiera.
    oggi ero in vena (e anche in arteria e capillare) di scrivere qualcosa su 'sti amori!
    ps= la canzone che è presente nel racconto è "Hallelujah" di Jeff Buckley. è una canzone stupenda!

    Limitazioni e Hallelujah

    <<l’Ammiraglio Pike ha ragione, Jim... hai rischiato di perdere l’Einterprise per me, hai messo in serio pericolo tutto l’equipaggio per salvarmi da Obscuria... Quante volte vuoi rischiare di perdere la nave per me?>>
    <<tutte le volte che servono>>
    <<in quanto Capitano e Primo Ufficiale il nostro dovere è quello di portare a compimento le missioni e proteggere la nave e i nostri sottoposti. L’Ammiraglio ha detto che se la nostra relazione dovesse non farci rispettare i nostri doveri dovrebbe essere interrotta... e ha ragione...>>
    Sono lì, a notte fonda nel corridoio della zona Alloggi, uno dinanzi all’altro, e le parole di Spock fanno maledettamente male! Pugnalano il cuore di Jim senza pietà.
    <<spock...>> dice.
    <<jim>> lo interrompe il vulcaniano, <<lo sai che l’Ammiraglio ha ragione, lo sai che è vero che le necessità dei molti sono più importanti delle necessità dei pochi o del singolo...>>
    Ancora quella – fottutissima – frase che cerca di separarli...
    Il Capitano apre la bocca, non emette un fiato – non ci riesce più... – e la richiude abbassando il capo.
    <<io faccio un passo indietro Jim...>>
    <<un passo, dici? È così semplice, per te, eliminare ciò che c’è tra di noi?>>
    <<non ho mai detto che è facile, Capitano, ma lo farò! È da una settimana che ho in mente di farlo...>>
    “Una settimana...” pensa il biondo. Lo aveva notato, Jim, che il suo Spock si stava inesorabilmente allontanando da quando Pike aveva commentato la loro relazione. Lo aveva notato dal modo quasi indifferente – e stavolta per davvero – in cui lo baciava, in cui lo coccolava.
    “Non c’entra niente quello che è avvenuto 3 mesi fa sul pianeta di Obscuria, no. È qualcosa di diverso, come lui avesse come... come smesso di amarmi. E forse non lo fa nemmeno apposta” si diceva.
    Ma ora no, ora le sue paure sono fondate dalle parole del Primo Ufficiale davanti a lui.
    <<spero tu stia bene...>> geme Jim entrando nel proprio alloggio.
    E quel che Spock vorrebbe rispondere ora è che sì, sta bene. Ma non è vero: ha bisogno di colmare la distanza che lui stesso ha creato tra lui e il suo t’hy’la. Rimane lì, a osservare il biondo finchè la porta automatica non gli oscura la vista con un fruscio e pensa che sia illogico porre fine alla loro relazione.
    Ma sa anche che insieme non ci possono stare, che non può fare l’egoista come Jim e volere stare assieme e rischiare la vita di altre 405 anime per via del loro amore...
    Fa male, quel senso di vuoto che ha in mezzo al petto... fa male ma farà come suo padre, il grande Sarek, fece alla morte di Amanda, la madre di Spock. Mediterà, sopprimerà le emozioni di dolore... come fece Sarek: niente più dolore, niente più malinconia, niente più Amanda.

    È in camera sua a meditare, Spock. Indossa la sua tipica toga bianca in stoffa grezza e pesante. Se ne sta
    seduto a terra in quella che una volta era camera sua e che ora lo ospita di nuovo, circondato da delle candele profumate.
    <<struttura, logica, funzione, controllo. Una struttura non può reggersi senza fondamenta. La logica è il fondamento della funzione. La funzione è l'essenza del controllo. Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo>> mormora.
    “Niente più dolore, niente più malinconia, niente più Jim” Ecco il traguardo che vuole conquistare. Lo vuole a tutti i costi ma una parte di lui – quella enorme parte di lui ancora illogicamente innamorata – no. E lui cerca di non ascoltarla, di eliminarla; ma invano.
    Sarebbe così facile entrare nella stanza di fronte alla sua, accogliere il suo t’hy’la tra le braccia, darsi dello stupido e baciarlo... Già, sarebbe così dannatamente e dolorosamente facile...
    Ma non può perché Pike ha ragione e anche la logica...
    “Le necessità dei molti sono più importanti delle necessità dei pochi o del singolo”
    Già. Comincia proprio ad odiarla – perfino lui! – quella frase e anche la sua stramaledetta logica senza la quale morirebbe...
    Una lacrima scappa dalle sue ciglia e gli riga la guancia... e fa male come lo ricordava. Non aveva mai pianto, Spock, se non quella volta che sua madre era morta e quella volta che Nyota lo aveva mollato. Già, quella lacrima che scorre sul suo viso gli brucia la pelle e poi è seguita da altre.
    Singhiozza, disperato – che bel vulcaniano che sei, eh? – e cerca inutilmente di riprendere il controllo. Chiude gli occhi e mille immagini gli passano sotto le palpebre e tutte riguardano lui e Jim: il loro primo incontro, la loro lunga amicizia, il primo bacio, le effusioni, le carezze, il viso dolce del terrestre mentre gli si accoccolava addosso durante il sonno...
    Sono immagini tanto belle quanto insopportabili.
    Sono dolci come il cioccolato e amare come l’aceto, sono delle carezze lievi e delle pugnalate al cuore, sono il suono dolce di un violino e lo stridere dello cozzar di spade, sono gioia pura e dolore, sono come aver vissuto il Paradiso e ora ritrovarsi all’Inferno.
    Delle voci invadono le orecchie a punta di Spock. Sono allarmate, forse, o disperate.
    <<jim, che diavolo ti è successo?>>
    È la voce del buon vecchio Leonard “Bones” Horatio McCoy, quella, ed è veramente allarmata. Che l’uomo proveniente dall’Iowa si sia fatto male? Che abbia provato a...
    “No, impossibile, Jim non è un’idiota!” pensa il Primo Ufficiale scacciando quell’orribile teoria dalla testa. “Idiota no, ma emotivo sì. E lo sai fino a che punto può arrivare un umano disperato...” gli mormora una vocina perfida.
    Si mette l’uniforme da Primo Ufficiale in tutta fretta e inforca la porta.

    Si è sbagliato, per fortuna, Jim sta bene, fisicamente. È seduto alla scrivania – quella scrivania che non avrebbe più ospitato le loro partite a scacchi – e di fronte a lui se ne sta uno sconcertato McCoy, che gli stringe le mani tra le sue – la gelosia si fa sentire nel cuore di Spock - e gli dice di calmarsi. Jim piange come un bambino e quando Bones intravede Spock gli si avvicina con fare minaccioso.
    <<vattene!>> gli dice, le grosse sopracciglia piegate in un cipiglio poco cordiale.
    <<come sta?>>
    <<come vuoi che stia? Male, Spock, male. Gli hai spezzato il cuore, dannato d’un folletto senza cuore!>>
    <<dottore>> dice il vulcaniano inarcando le sopracciglia, <<se non avessi un cuore sarei morto... e ci tengo a sottolineare che il motivo per cui ho infranto la mia relazione con...>>
    <<lo so! Lo SO!!! È colpa di Pike e della tua dannatissima logica! Ma non m’importa! Fra un paio di ore ci terrei che Jim fosse tranquillo e addormentato e che possa riprendere al più presto a sorridere!>>

    Il cicalino della camera suona.
    È quasi l’alba e il biondo sa già che rimarrò a letto fino a tardi e probabilmente si rimpinzerà di budino alla vaniglia, come quello che gli faceva sua madre da piccolo quando era triste.
    Ma ora è più che triste, è depresso.
    “Bzzzzzzz!” Di nuovo quel dannato cicalino...
    Apre svogliatamente gli occhi – ancora arrossati dal pianto – e apre si avvicina alla porta automatica, facendola aprire.
    <<ah... ciao>> mormora a Spock. Esso è impassibile come al suo solito eppure il suo sguardo – che Jim ha imparato a leggere tanto bene – è velato da una coltre di tristezza.
    <<capitano. Volevo assicurarmi che stesse bene... io...>>
    Non termina la frase, il Primo Ufficiale. Non lo fa perché dopo due giorni a rimanere chiuso nella propria stanza a piangere quelle parole che mai pronuncerà gli farebbero solo perdere del tempo prezioso da dedicare a Jim.
    Gli si lancia contro, eliminando quei pochi centimetri che dividevano i loro petti, e lo abbraccia e, stesi lì sul pavimento con la porta automatica che si richiude, si guardano negli occhi.
    Sovrastando il biondo, il vulcaniano cattura il volto di questo tra le mani e preme le labbra sulle sue ottenendo una scarica d’adrenalina che lo percuote.
    Come gli era mancato! Com’è bello non sentirsi più vuoti e desolati!
    Solo ora si accorge di essere a petto nudo e di indossare solo i calzini e i pantaloni della divisa. Mentre Jim no, Jim indossa anche una canottiera bianca con sopra disegnata una tazza di caffè fumante, oltre i pantaloni.
    <<spock... che fai?>>
    <<jim... provo delle emozioni d’amore nei tuoi riguardi e dimostrartele non è solo illogico, ma fa anche parte di me!>>
    Dopo questa dolce e goffa dichiarazione e dopo essere inverdito in abbondanza, il vulcaniano bacia il terrestre.
    Jim si alza da terra e si siede a gambe incrociate sul letto, dandogli le spalle e mangiucchiandosi l’unghia di un pollice.
    <<come faccio a crederti?>> chiede con la voce già incrinata da un pianto imminente. <<come faccio a sapere che non mi abbandonerai di nuovo?>>
    Spock gli si avvicina e, nonostante il biondo abbia un momento di opposizione, lo bacia piano sulle labbra.
    <<perché sarebbe illogico stare senza di te... da quando ti ho lasciato non abbiamo fatto altro che rimanere chiusi in camera a piangere... stiamo meglio insieme e siamo anche più redditizi!>> risponde il figlio di Sarek sfiorando le labbra del terrestre con il suo alito profumato.
    <<pike ha mandato sull’Einterprise degli uomini a tenerci sotto osservazione...>> mormora Jim.
    <<vorrà dire che staremo attenti... >> risponde con un filo di voce il vulcaniano. <<staremo attenti e potremmo anche incontrarci in segreto, qualche sera...>>
    Il terrestre è ammaliato da lui, come ipnotizzato... i loro volti si avvicinano nuovamente.
    Spock è in piedi accanto al letto e con le mani poggiate ad esso bacia il proprio t’hy’la più e più volte finché esso lo attira a sé, sdraiandosi e accogliendolo tra le braccia, sondando con le mani la sua schiena diafana. Gli prende le mani forti e le poggia sui propri fianchi in modo che il vulcaniano glieli lambisca. Poi Jim gli incrocia le gambe dietro le natiche come a volerlo intrappolare.
    <<amore... non farmi soffrire più così...>>
    <<agli ordini, Capitano!>>
    Si baciano ancora e stavolta il biondo gli mordicchia la punta di un orecchio; Spock lo lascia fare, oramai abituato alla sua – meravigliosa – illogicità. il Capitano si inarca per baciarlo ancora e nasconde il volto nell’incavo del collo del figlio di Sarek bisbigliando parole d’amore.
    Conoscendolo, Spock sa già come Jim vorrebbe continuare la serata – vi do un indizio: per quell’attività sono un po’ troppo vestiti... – e per un momento, un piccolo e folle momento, pensa che lo accontenterà.
    E poi quel momento non sembra poi tanto folle...

    La stanza sarebbe totalmente buia se non fosse illuminata dalla luce soffusa e azzurrognola di qualche corpo celeste e dal blu scuro dello spazio infinito. Una musica dolce di origini terrestri riempie le orecchie dei due uomini.

    “I heard there was a secret chord
    that David played and it pleased the Lord
    But you don't really care for music, do you?”


    Ecco cosa canta Jeff Buckley con voce melodiosa.
    Jim si accoccola tra le braccia di Spock, si siede a cavalcioni su di lui, stringe la sua testa sul proprio petto carezzando i suoi capelli neri, scompigliandoli dolcemente. No, non ascolta la musica, ascolta solo il respiro del vulcaniano infrangersi contro la propria pelle sempre più velocemente mentre si sfila la maglia che viene gettata a terra seguita a ruota dai loro pantaloni senza troppa gentilezza.
    No, James Tiberius Kirk non è un tipo ordinato e non ha intenzione di cominciare proprio ora.

    “Well it goes like this:
    The fourth, the fifth, the minor fall and the major lift
    The baffled king composing Hallelujah”


    <<ti amo, Spock, ti amo e non permetterò più a nessuno di separarci…>> mormora il biondo. Poi si fa guidare dalle mani del compagno, che gli stringono i fianchi. Si fa guidare e ora i loro bacini s’incontrano e si strusciano. Geme contro l’orecchio a punta del proprio t’hy’la, Jim, e poi tra un bacio e l’altro soffiandogli licenziosamente sulle labbra esili e infinitamente belle da baciare.

    “Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah”


    <<sono stato un cretino, Jim. Un vero bastardo…>>
    <<shh, Spock… tu sei il mio bastardo dalle orecchie a punta e ti amo per ciò che sei e quindi non un cretino…>>

    “Well your faith was strong but you needed proof”


    E così, abbracciandosi, fanno l’amore. Il figlio di Sarek lo prende con dolcezza, entrando pian piano in lui, stringendogli i fianchi. Posa una mano dietro la nuca dell’altro, stringendolo a se ancora più forte mentre trattengono a stento delle urla di piacere.
    <<ti amo...>> mormora. E Jim sa che è la pura e semplice verità.

    “You saw her bathing on the roof
    Her beauty and the moonlight overthrough ya
    She tied you to her kitchen chair
    She broke your throne and she cut your hair
    And from your lips she drew the Hallelujah”


    Jim osserva il suo Spock, il suo corpo stupendo, il viso aguzzo, carezza la pelle diafana… Bacia il suo collo esile, ascolta I loro cuori battere assieme, guarda I suoi occhi neri e lussuriosi che lo scrutano come se fosse la persona più bella del mondo e il suo cuore ha un sussulto quando il figlio di Sarek poggia le dita di una mano sul suo viso.

    “ Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah”


    E la Fusione Mentale ha inizio; la mente e l’anima di Spock s’introducono nell’essenza di Jim e le loro anime si sfiorano, si scambiano i ricordi più belli che abbiano mai condiviso, parole d’amore mai pronunciate e carezze mai date prima dell’inizio del loro amore...
    Si possiedono l’un l’altro come mai nessuno aveva mai fatto, si muovono seguendo ognuno il ritmo del loro t’hy’la e, forse, seguendo anche il ritmo lento e pacato della canzone che fa da sottofondo a questa magica notte...

    “Well, maybe I've been here before
    I've seen this room and I've walked this floor
    I used to live with Leonard before I knew ya
    I've seen your flag on the marble arch
    But love is not a victory march
    It's a cold and it's a broken Hallelujah”


    Spock sente che il suo amato Capitano è enormemente felice, ha in se una gioia quasi infantile e disarmate che lo fa sorridere e il vulcaniano dispiega anch’esso le labbra mentre bacia il biondo. Ma piange, Jim, piange però di gioia.
    Mai, in vita sua, si era mai sentito così vivo e completo e illogicamente allegro come ora. Mai, in vita sua, aveva mai amato qualcuno come ora ama quell’uomo coraggioso e sensibile e meraviglioso proveniente dall’Iowa.
    Quando un vulcaniano trova l’anima gemella non la cambiava per tutta la vita, gli aveva detto una volta Sarek parlando di Amanda. E solo ora Spock carpisce il vero significato di quelle parole: Jim sarebbe stato suo per sempre...

    “Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah”


    <<a-amore… che hai?>> sbiascica il Capitano tra un gemito e l’altro. È preoccupato: come mai ora l’anima di Spock era divenuta così triste?
    <<scusa, t’hy’la... i-io...>> mormora il vulcaniano. La presa sui fianchi del biondo si allenta, la Fusione termina e Jim si sente quasi vuoto.
    Posa le mani su quelle di Spock e lo guarda negli occhi neri. Il figlio di Sarek si smarrisce nello sguardo ambrato di Jim e mormora un “nulla” simile ad un pigolio. No, non ha intenzione di rattristare con i propri pensieri il proprio t’hy’la e insozzare la sua gioia con la propria tristezza.
    Gli posa un bacio sotto il mento facendolo sdraiare sotto di se.
    <<non ora... te lo dirò più tardi, Jim...>> dice. Non ha il coraggio di rifare la Fusione Mentale poiché teme che l’altro scopra troppo presto e troppo crudelmente il filo dei suoi pensieri.

    “There was a time when you let me know
    What's really going on below
    But now you never show that to me do ya”


    <<spock, puoi dirmelo…>> dice Jim interrompendo un bacio languido. <<se non te la senti di fare ancora l’amore... >>
    <<non è questo, Jim. Non voglio parlarne ora... più tardi... ti p-prego...>>
    Si baciano ancora mentre Jim geme sotto al Primo Ufficiale. Quando Spock gli bacia un capezzolo, il biondo arcua la schiena onde evitare che quel meraviglioso contatto – che gli provoca degli spasmi di goduria –
    venga interrotto troppo presto e divaricando ulteriormente le gambe per non impedire movimento alcuno a Spock dentro di lui.

    “But remember when I moved in you
    And the holy dove was moving too
    And every breath you drew was Hallelujah
    Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah ”


    Mancano due strofe alla fine della canzone, alla fine di quell’ Hallelujah così dolce e che riempie di speranza il cuore di chiunque lo ascolti.
    Spock si sdraia al fianco di Jim, esausto. Già, fare l’amore in quasi tutta una canzone lo ha stremato – ma i vulcaniani non si affaticavano difficilmente, scusa?
    Il biondo getta le lenzuola su di loro, gli si rannicchia accanto, gli posa un casto bacio sulla guancia e gli poggia la testa sul petto. Poi sospira – come una ragazzina, oserei dire.

    “And maybe there's a God above
    But all I've ever learned from love
    Was how to shoot somebody who outdrew ya
    Well it's not a cry that you hear at night
    It's not somebody who's seen the light
    It's a cold and it's a broken Hallelujah “


    <<ti amo, bastardo dalle orecchie a punta!>> sussurra Jim mentre le palpebre si fanno pesanti e un senso di pace lo pervade.
    <<anche io...>> risponde il vulcaniano carezzandogli un fianco con le esili ma forti falangi.

    “Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah
    Hallelujah, Hallelujah, Hallelujah, Halle... “


    <<amore… >>
    <<sì, Jim?>>

    “It's not what you're told
    It's not her face
    It's not his touch
    In the room you both share
    Where he's gone when he loved”


    <<hai sentito, Spock?>>
    <<cosa?>> chiede esso con la voce impastata dal sonno.

    “When your time and your memory fills your dreams
    When you're honest and together
    Together no more
    No more
    Hallelujah, until you're nothing
    Hallelujah, baby, until she's everywhere
    Hallelujah, until together you are somewhere I'd lost”


    Concentrandosi, il figlio di Sarek sente dei passi... passi pesanti, famigliari...
    Un brivido di timore lo scuote dal proprio dormiveglia, alza di scatto il busto mentre Jim rimane accoccolato contro il suo petto.
    <<no...>> mormora il figlio di Sarek.

    “Hallelujah, Hallelujah”


    E quando Jeff Buckley finisce di cantare, assieme alla canzone finisce anche la magia...
    Dannazione! Era stato teletrasportato sulla USS Einterprise in quanto uno dei suoi uomini gli aveva detto che “il Primo Ufficiale non è nel proprio alloggio”... e dire che era appena riuscito ad addormentarsi!
    È un uomo di mezza età dagli occhi cerulei e i capelli scuri, è alto e dal volto squadrato ed è stato, in passato, il Capitano dell’Einterprise. Ma ora l’ha lasciata ad un suo caro studente, tale James Tiberius Kirk, ma quello che teme è che questo tale continui la propria pericolosa relazione con il proprio Primo Ufficiale Scientifico.
    Apre la porta automatica e quel che vede lo manda su tutte le furie: il Capitano Kirk è accoccolato tra le braccia di uno spaventato mr. Spock, che ha ora le guance di un bel colore smeraldino.
    <<ehm... S-salve, Ammiraglio Pike>> dice.

    <<... Ammiraglio Pike>>
    Come mai Spock ha nominato l’Ammiraglio Christopher Pike? Jim non lo sa, non ne ha la più pallida idea e quel che vuole fare è starsene tra le braccia del vulcaniano per tutto il tempo possibile.
    Se hanno fortuna, se ne rimarranno lì indisturbati. Al biondo piace credere che la fortuna sia una meretrice e dato il silenzio che alberga nella stanza pensa proprio di aver pagato a sufficienza.
    <<james Tiberius Kirk!!!>> urla Pike e l’interpellato sobbalza, spalancando gli occhi ambrati e scrutando il suo accigliato superiore che sta sull’uscio della stanza.
    Probabilmente il prezzo che la fortuna richiede per i suoi servigi è aumentato a tradimento.
    <<si può sapere che stavate combinando!?!>>
    <<ammiraglio... io e Spock... stiamo insieme, non ci vedo nulla di male a dormire insieme!>>
    <<jim, sai che sei come un figlio per me ma sai che cosa vi avevo detto riguardo questa relazione! Sai che mi duole separarvi ma dovete pensare all’Einterprise! E poi non vi eravate mica mollati!?!>>
    <<ammiraglio, scusi se mi permetto>> s’intromette Spock, <<ma quando ci siamo lasciati abbiamo passato le successive 47.4 ore rintanati nelle nostre camere in preda alla tristezza! Insieme siamo decisamente più efficienti, non crede?>>
    <<spock, l’Einterprise ha rischiato di essere distrutta a causa del vostro amore...>>
    <<ne sono pienamente conscio, signore. Ma preferirei morire che separarmi dal mio t’hy’la!>>
    Pike è sorpreso: un vulcaniano che preferisce mettere in ballo la vita dei propri sottoposti e addirittura morire pur di continuare illogicamente ad amare? Mai, in tutta la sua vita, l’Ammiraglio aveva conosciuto un vulcaniano di quello stampo!
    Però doveva ammettere che aveva ragione... e non poca...
    <<sentite, dirò ai miei uomini lì fuori che è tutto risolto e che stavate... che ne so... giocando a scacchi e la Flotta Spaziale non saprà niente ma cercate, in futuro, di mostrarvi meno assieme all’infuori della nave e in presenza di estranei, okay?>>

    <<strano che si sia risolto tutto così facilmente, vero amore?>> chiede Jim.
    <<già!>>
    <<senti... come mai eri triste, prima?>>
    Il vulcaniano si agita sotto le lenzuola e poggia il volto sul petto del biondo e schiacciandosi contro di lui.
    <<io... pensavo che voglio stare con te per sempre, Jim...>>
    <<ed è un pensiero tanto triste?>>
    <<sì, da quando mi sono ricordato che la tua vita non è duratura come la mia...>>
    Una pugnalata al petto. Ecco cos’è questa terribile certezza per i due amanti.
    Jim lo abbraccia e lo bacia.
    <<sai, mia madre diceva che quando ami veramente qualcuno, anche dopo la morte, lui ti protegge da lassù>> tenta di confortarlo indicando le stelle, << e che ogni volta che vedi una stella che brilla più delle altre quando la guardi, beh, è quella persona che hai tanto amato...>>
    Si baciano ancora e ancora.
    <<voglio starti sempre vicino, finché posso...>> mormora Spock per poi tornare a baciare Jim.
    <<hallelujah!>> ribatte il biondo. <<hallelujah...>>

    FINE
     
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  2. Sclere Verdi~
     
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    Ehm-coff- non dovrebbe andare in lemon? o quella sezione è riservata a ff con contenuti sessuali espliciti? ò_ò
     
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  3. URU THE QUEEN
     
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    CITAZIONE (Sclere Verdi~ @ 6/8/2013, 00:40) 
    Ehm-coff- non dovrebbe andare in lemon? o quella sezione è riservata a ff con contenuti sessuali espliciti? ò_ò

    in effetti ora mi hai fatto sorgere il dubbio... non è la prima volta che scrivo di loro due che... ehm... hai capito... ma nessuno ha detto nulla... al limite chiederò allo staff di spostare la discussione nella sezione apposita! spero di non aver infastidito troppo con la mia sciocchezza! ^^
     
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  4. Sclere Verdi~
     
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    User deleted


    tranquilla, comunque non ci sono descrizioni dettagliate, quindi non penso ci siano problemi. Spera solo che i 12enni che bazzicano nel forum non la leggano o rimangono traumatizzati (scherzo XDD)
     
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  5. URU THE QUEEN
     
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    speriamo dai... XD
     
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4 replies since 5/8/2013, 23:10   73 views
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