Il Vino dell'Innamorato

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  1. URU THE QUEEN
     
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    6° capitolo della saga kirk x spock.
    buona lettura.

    Il Vino dell'Innamorato

    <<mi spieghi che cavolo ti prende!?!>>
    <<È impossibile che un cavolo se ne vada in giro prendendo la gente, Jim. >>
    Il biondo si lascia sfuggire un singulto esasperato: come fa Spock a non capire? Eppure i vulcaniani dovrebbero essere intelligenti!
    <<perché Cassiopea continuo a parlarti?>> dice Jim, più a se stesso che a Spock.
    <<t’hy’la...>> azzarda quello venendo subito interrotto da uno sguardo irato del Capitano.
    Non capisce, Spock, non capisce come mai Jim sia così arrabbiato con lui.
    Ripercorre col pensiero tutta la settimana: Jim, sin dalle prime ore del mattino, è nervoso e suscettibile senza apparente motivazione, specialmente con lui.
    <<smettetela di litigare, voi due!>> dice Nyota che manda il Capitano sulla sua postazione indicandogliela col dito come si fa con i bambini cattivi che devono mettersi seduti nell’angolino col cappello da somaro in testa. La mora osserva poi il Primo Ufficiale Scientifico ed esso, impassibile come sempre e senza batter ciglio, si è già rimesso al lavoro.
    <<sulu, ti andrebbe di sostituirmi, per piacere? Sono nervoso e ho bisogno di tranquillizzarmi...>>
    <<ma certo, Capitano!>> risponde Hikaru prendendo il posto del biondo sulla poltrona dopo aver schioccato un casto bacio sulla guancia di Pavel.
    Spock, poco prima che le ante si chiudano, si infila con agilità nel turbo ascensore.
    “Non ha mai lasciato la plancia prima della fine del suo turno!” pensa la tenente Uhura, “Soprattutto se il Capitano non c’è... “ <<uh... Uomini...>> mormora esasperata.

    <<lasciami in pace...>> dice Jim sdraiandosi a pancia in giù nel letto del tutto vestito e con il volto seppellito nelle braccia.
    <<perché piangi?>> chiede Spock vedendo il torace del suo t’hy’la sussultare irregolarmente contro il materasso morbido. Non ottenendo nemmeno uno straccio di risposta da quel tipetto triste, gli si asiede accanto e gli poggia una mano sulla schiena.
    Jim si alza improvvisamente, si avvicina alla gabbietta di Harry, il suo tribble bianco con una macchia nera a forma di saetta sulla testa, lo carezza un poco, lo rimette nella gabbia e si siede a cavalcioni sulle gambe del compagno, incrociando le braccia al petto e nascondendo il viso nell’incavo del collo del figlio di Sarek.
    <<sono un cretino! Scusami! Scusa scusa scusa e ancora scusa!!!>> singhiozza il biondo.
    Il Primo Ufficiale sente la propria divisa azzurra bagnarsi di lacrime. Non gli piacciono le lacrime, non gli sarebbero mai piaciute, soprattutto se deturpano il volto dolce e quasi infantile del suo t’hy’la. Ah, e ovviamente perché sono illogiche!
    <<abbracciami...>> dice Jim tra i singhiozzi.
    <<agli ordini, Capitano>>
    Quando il piangente sente le dita affusolate del compagno che fanno per cingergli i fianchi, gli dice che vorrebbe un abbraccio più intimo.
    Il “bastardo dalle orecchie a punta”, allora, mette le mani sotto la tenuta del biondo, che a quel contatto sussulta di piacere. Allora anche lui mette le mani sotto la maglia del suo t’hy’la e gli carezza la schiena beandosi delle dita diafane di lui a contatto con la sua pelle.
    Gli si appiccica addosso, facendo combaciare i loro petti, e mordicchiandogli la punta dell’orecchio destro per poi iniziare a baciargli il collo con baci fin troppo umidi.
    Con le sopracciglia sollevate e molto vicine alla frangetta, Spock lascia che il compagno inizi a leccargli l’incavo del collo e l’orecchio, immobilizzandosi – domanda: un vulcaniano può cadere in stato di choc? – e chiedendosi cosa capitasse ultimamente a Jim.
    <<che hai?>>
    <<spock... ti voglio... fammi tuo ancora e ancora...>>
    <<jim, sai che non mi è possibile farlo molto spesso senza che la logica che mi governa ne subisca le conseguenze!>>
    Il Capitano ansima e lo bacia, affondandogli la lingua nella gola; cerca di togliergli la maglia senza successo e allora indirizza il proprio attacco ai pantaloni di quel vulcaniano sempre più imbarazzato e verde in volto.
    Già, imbarazzato: esattamente 1.05 prima nel loro alloggio era entrata una ragazza, una Guardia Marina, che, sconcertata, li osserva.
    <<riferisca ciò che ha da dire a Sulu>> mugugna Jim tra un bacio e l’altro.
    Quando sono di nuovo soli, Spock lo fa sdraiare e rimane lì, sopra di lui tentando di liberarsi dal suo abbraccio.
    <<mollami, Jim, non mi va di...>>
    Il Capitano non lo ascolta, gli incrocia le gambe dietro la schiena e lo stringe a se.

    <<non riesco a capire... non ha nulla che non va tranne degli sbalzi emotivi e una frenesia sessuale nei suoi confronti, Spock>> dice Primo Ufficiale Medico McCoy con un padd in mano contenete i risultati degli esami che aveva fatto poch’anzi al proprio Capitano.
    Esso era stato legato ad un bio letto con delle cinghie per impedirgli di aggredire l’equipe medica e per saltare addosso a Spock.
    In quel momento, però, piangeva e chiamava il vulcaniano come fa un bimbo con la mamma quando fa teme di aver visto il Bau Bau dentro il proprio ripostiglio.
    Il medico e il figlio di Sarek gli si avvicinano e quest’ultimo gli guarda intensamente gli occhi ambrati e colmi di lacrime.
    <<ha assunto qualcosa di strano, recentemente?>> chiede Leonard, in ansia per il suo migliore amico.
    <<non che io sappia. Un momento... potrebbe c’entrare qualcosa il vino Romulano che ha comperato il signor Montgomery?>>
    <<forse, se Scotty ne ha erroneamente comperato uno avariato. Farò delle ulteriori ricerche, intanto non possiamo far altro che aspettare e...>>
    Non c’è bisogno di altre parole. Il dottor Leonard “Bones” McCoy esce dalla saletta dando una pacca di comprensione sulla spalla del Primo Ufficiale Scientifico e fa a fare delle ricerche su quel vino.

    <<vattene! Sei solo un bastardo! Non voglio più vederti in vita mia!!!>>
    Da ben 3.5 ore il Capitano James Tiberius Kirk non fa che urlare iroso contro il suo t’hy’la e se prima la rabbia si alternava alla passione e alla tristezza, ora lo domina totalmente.
    Ma Spock non demorde e se ne sta lì ad accarezzargli una mano – una mano che, se non fosse limitata dalle cinghie, probabilmente non esiterebbe a strozzarlo!
    <<signor Spock... ho ultimato le mie ricerche>> dice McCoy. <<quel vino è Il Vino Dell’Innamorato e chi ha trovato l’amore della sua vita e quest’ultimo non ha brindato con lui... beh, si comporta così. Non c’è un antidoto di alcun tipo se non il tempo, forse...>>
    Le parole del medico risuonano stanche e desolate nella stanza e pesano terribilmente sulla coscienza di Spock. Se solo avesse accettato il brindisi, una settimana prima...
    <<non è colpa Sua, Spock. Non è colpa di nessuno se non del venditore che ha dato a Scotty questo vino illegale dicendogli che fosse del semplice vino invecchiato...>> dice il dottore come se avesse intercettato il corso dei pensieri del vulcaniano.
    “Già. Non è colpa mia... non ero a conoscenza di queste orribili conseguenze...” si disse il Primo Ufficiale Scientifico mentre il suo t’hy’la, borbottando svariate imprecazioni sul suo conto, si addormenta.

    <<amore...>> mormora Jim. <<amore, vieni qui...>>
    Spock però lo sente dopo 5 minuti, ossia quando lo viene a trovare mentre dorme.
    Sono tre giorni che il Capitano dorme e impreca nel sonno, chiuso nella stanza senza che possa uscirne ma che comunque possa muoversi liberamente in essa senza cinghie e che Spock ha preso il momentaneo comando della USS Einterprise.
    Ora il biondo osserva Spock con gli occhi ambrati colmi di paura e, forse, tristezza.
    Il vulcaniano entra nella stanza e il biondo gli getta le braccia al collo.
    <<ho sognato cose or-orribili... ho sognato che l’Einterprise si era schiantata e che impazzivo e senza volerlo... io ti... io ti uccidevo... >>
    La voce di Jim s’incrina ed esso scoppia in un pianto disperato, seduto nel bio letto con Spock in piedi, tra le sue gambe, che si fa abbracciare e che gli mormora parole di conforto.
    <<quanto ho dormito?>>
    <<poco, Jim. Non facevi altro che urlarmi contro, piangere e, sovente, a tentare di violentarmi...>>
    Il volto di Jim diventa di un bel colore rosso peperone.
    <<in effetti quella parte l’ho anche sognata... non era male quando mi abbracciavi e quando quella Guardia Marina ci aveva beccati... e poi ero così... eccitato che non pensavo ad altro...>> ammette, balbettando. Beh... da un ninfomane come lui c’è anche da aspettarselo...
    I due si baciano, come al loro solito, incrociando le dita e premendo le proprie labbra su quelle dell’altro.

    <<È perfetto! Anche dal punto di vista comportamentale. Potremmo anche riderci su, fra qualche anno!>>
    <<dottor McCoy, non ci vedo nulla di divertente in questa situazione>>
    <<spock, è un modo di dire... bah, lasciamo perdere... fatelo riposare per un paio d’ore e penso proprio che tornerà come prima!>> aveva detto il buon Leonard.
    E ora Spock stringeva a se quell’uomo venuto dall’Iowa, carezzando i suoi capelli biondi e il suo corpo bronzeo.
    Già, disteso nel proprio letto Spock stringeva il suo dolce, gentile, arguto e illogico Capitano. Stringeva a se il suo Jim, l’amore della sua vita.
    FINE
     
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  2. Vitani the Lioness
     
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    Brava!!
     
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  3. florabovo
     
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    ottima
     
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  4. URU THE QUEEN
     
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    Grazie. La storia non è il massimo, secondo me, ma non sono riuscita a migliorarla di molto. Sn felice che vi sia piaciuta. Alla prossima.
    scusate se non sono molto presente se nn x postare le mie storielle ma sappiate che vi adoro!!!

    Un amichevole ruggito, by Uru the QUEEN!
     
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3 replies since 1/8/2013, 01:52   71 views
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