The Way it All Began

-RATED PG. 13

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    Il Regno tra le Stelle

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    Grazie Prideland. Ma dovrai attendere fino a domani mattina.
    Posto il capitolo finale stanotte a mezzanotte. Tu dormi tranquillo. Te lo meriti.
    Ci siamo. Questo è l'ultimo capitolo del Prequel in cui collegherò tutti i fili e aprirò la strada alla Terza ed Ultima parte della Trilogia dell'Eremita.
    Pun On Sunglasses...
    Like a boss...
    Ready... set... Here... we... GO!

    Episodio 48: Thus it was. The End of a Sad Tale



    NARRATORE: Abraham, Leona, Ralph

    Così è, così è stato.
    Era il 1° di luglio, ed erano le 11:00 del mattino, quando cominciai a raccontare quella triste storia; assieme a Ralph e Leona avevo narrato degli accadimenti più terribili e mostruosi che si possano immaginare. Simba aveva gli occhi sgranati dalla rabbia e dall'orrore, la bocca serrata e muta; Sarabi e Sarafina piangevano senza trattenersi da quando avevo parlato della morte di Mina: Chumvi, Tama, e gli altri erano immobili e scossi dallo choc e da dolore. Rafiki era zitto e malinconico, Timon era pallido come un cencio e gli erano cedute le gambe per i tremori, e Pumbaa era addirittura svenuto quando Ralph aveva parlato delle sue torture...
    Vorrei non averlo dovuto fare, ma è stato necessario, perché tutti dovevano capire la verità. Non potevo sopportare l’idea che da quel momento mi avrebbero considerato un mostro, anzi un demone; ma più di tutto, io non potevo sopportare lo sguardo di Meethu: i suoi occhi azzurri erano sgranati e sconvolti, al sentire di tutte le cose orribili che sono stato costretto a fare, nel nome di una ragazzina morta innocente, che non avrebbe mai approvato quello che ero diventato. Non lo nego: in quell'istante, ho temuto di perdere il suo affetto per sempre.
    In quattro giorni, fermandoci solo per mangiare e dormire, abbiamo narrato tutto questo: era di fatto, il 5 di luglio, e ormai stavano calando le prime ombre del crepuscolo.
    Nelle due ore successive, raccontai a grandi linee ciò che avevo fatto nelle Terre del Branco durante il Regno di Scar, dal giorno in cui trovai Meethu, alla sua felice riunione con Sarafina e Nala, alla battaglia con Scar e l'incoronazione di Simba, financo alle mie peregrinazioni al sud e al giorno del mio ritorno alla Rupe dei Re, tutto da me e senza fermarmi un’attimo.
    Ho confessato di aver avuto un ruolo cardine nella nascita di Kovu e Vitani, e ho anche affermato che Zira era stata quanto di più simile a una sorella per me. Simba non ha avuto nulla da dire al riguardo, ma mi fissava con intensità maggiore di chiunque altro. E' stato opprimente, ma necessario: avevano guadagnato quel diritto molto tempo prima. Solo allora avevo compreso, che avrei dovuto parlargliene molto tempo fa. E le conseguenze sarebbero state comunque gravi: sapevo che non c'era altra soluzione, e non volevo trovarne altre, e men che meno tergiversare oltre. Una volta detto tutto, non avrei più avuto rimpianti, almeno per quel che concerneva i fatti di Praga.
    Doveva succedere: con la morte di Ni, si era dimostrato quanto fosse inevitabile quel momento. Simba avrebbe capito, ma sarebbe stato difficile, per lui come per tutte le leonesse della Rupe, e soprattutto per Meethu. Al vedere la sua espressione sconvolta, mi sentivo colpevole al punto di voler sprofondare: vedevo un cucciolo innocente al quale stavo narrando cose terribili, di cui nessun bambino dovrebbe sentire parlare. Al pensiero che presto anche gli altri cuccioli avrebbero saputo di quegli avvenimenti, per poco non mi salì un conato di vomito. Ricordare i giorni di Praga era stato terribile, per Ralph e Leona non meno di quanto lo fosse stato per me, ma narrare a quei leoni liberi e puri ogni singolo sconcertante avvenimento di quell’anno oscuro, era troppo da sopportare, e trattenere le lacrime era stato impossibile.
    Cosa avrebbero pensato di me da quel momento? Cosa avrebbero fatto di me? Da parte mia, avevo già pronta una soluzione, ed era l’unica disponibile.
    Questi erano i pensieri che mi si affollavano per la testa, mentre parlavo di battute di caccia strenue, di Nuka e di sangue, di rivolte e fuoco. Gli sguardi di tutti erano su di me.
    Quando terminai quell'ultimo racconto, fissai per l'ultima volta Meethu e i suoi occhi, che sembravano inghiottirmi come l'abisso del mare, e finalmente, mi rivolsi a Simba.


    … e questo è quanto. Tu hai chiesto, o Re, e noi abbiamo risposto: hai voluta la verità, noi l'abbiamo svelata, chiara come la luce del giorno.
    Non sarò sadico e non farò della retorica. Sappiamo tutti che è stato necessario che io parlassi e svelassi cosa io ho fatto. Ora sapete la verità sul mio conto, sapete chi io sono veramente.
    Un tempo, Sarabi, quando ancora non mi conoscevi, nella tua ingenuità e nel tuo desiderio di vedere il buono in me, tu mi dicesti che la collera non si addice a uno come me, che non è l’emozione che mi può definire, ma ti sbagliavi: la collera è l’unica emozione che mi possa definire.
    Ho profanato la mia natura per vendetta, rinunciando alla mia umanità diventando quanto di più simile a un mostro, e in questo non sono diverso da Zira: come lei, anch'io ho perso tutto per colpa di altri – ma non voglio certo disturbarvi con simili parole, né muovere accuse contro la vostra famiglia – tuttavia, voi della Rupe, a stento potete comprendere l'orrore di questa guerra, nonostante l'accuratezza delle nostre parole. Ma credeteci, quando diciamo che non abbiamo mentito, perché non potevamo e non volevamo mentire, quando ci avete chiesto di spiegarvi tutto. I nostri sentimenti erano e sono veri. Non fate altre domande: non cercate più di quanto vi abbiamo dato. Abbiamo detto la verità, tutta la verità e nient'altro che la verità.

    E' vero: nessuno di noi ha mai voluto che queste tragedie insensate avvenissero, così come nessuno di noi ha voluto la morte di Messer Ni: dovremmo essere definiti i più crudi tra gli esseri senza cuore, se così fosse. Abbiamo agito nell'interesse del popolo di Praga allora, così come in quelli della Rupe dei Re in questi giorni. E' il nostro dovere, così come dovrebbe essere dovere e compito di ogni uomo, prendersi cura di questo mondo e preservarlo nel bene per le generazioni future: poiché le nostre vite sono importanti solo per ciò che lasciamo ai nostri figli.
    Noi non abbiamo molto da lasciare in eredità, ma possiamo dire di aver agito, nel bene e nel male – perché uccidere è, e sarà sempre un male – per aiutare coloro che erano in difficoltà. E’ stato il nostro dovere, e anche se non siamo stati accanto ad Abraham quando più aveva bisogno di noi, dovremmo sentirci soddisfatti… già… soddisfatti… come possiamo definirci soddisfatti se le guerre ancora imperversano a questo mondo? Le battaglie continuano, vanno avanti all’infinito, nessuno si cura della pace, e nessuno riesce a o vuole anche solo ascoltare! E’ una vergogna… uno scempio per il quale non esiste attenuante. Non in questo mondo almeno…
    Possiamo solo sperare nel meglio, direte voi, ma non è abbastanza: solo agendo in maniera concreta, rischiando la propria vita per un ideale migliore, si può ottenere un risultato certo, e trovare quella risposta che va bene per tutti! Ma non è così facile: il mondo è pieno di misteri a cui cerchiamo ancora di dare significato. Non sappiamo cosa ci aspetta dopo questa vita, e il minimo che possiamo fare, è fare tutto quello che possiamo affinché coloro che verranno dopo di noi non dimentichino i nostri errori, e li usino per migliorare il mondo, rendendolo un posto migliore. Quando saremo morti, non sarà più un nostro problema, purtroppo. Non è un bel pensiero, ma è così, sfortunatamente.

    Siamo stati costretti dal nostro dovere, ma nonostante tutti i guai passati, siamo dei superstiti, oggi come allora, e continuiamo a combattere per ciò che è giusto: non vado fiero di ciò che ho fatto o dei guai che mi sono capitati e che ho fatto capitare, ma io voglio essere considerato una brava persona, e quindi ho fatto quello che dovevo. Forse provo vergogna per essere stato umiliato, ma sono fiero di non aver deviato dalla fedeltà che gli altri hanno riposto in me. La loro gentilezza, i loro incitamenti, tutto quello che mi hanno dato per rendermi forte, è un dono, e in cambio io ho dato sempre il massimo. L’ho fatto per loro, non per me stesso: ricambio la gentilezza con la fedeltà, sono un soldato, e quindi non sono altro che un servo, come tutti noi. Dal più grande degli ottusi al più misero tra i poveri, siamo tutti servitori in questa terra, e anche se c’è chi ha una grande considerazione di noi, dobbiamo ricordare sempre, che nessuno di noi è tanto potente da credersi un Dio. Noi siamo solo uomini, e la maggior parte di noi non è neanche tanto sveglia.
    Ci sono tra di noi, quelli che non avranno mai possibilità di vivere grandi avventure, e forse sono loro i più fortunati, con vite tranquille, lontano dai pericoli e dalle minacce che la guerra comporta. Ma quelli come Abraham hanno visto il mondo, e sanno qualcosina in più rispetto agli altri avendo vissuto tante esperienze sensazionali, alcune delle quali sono finite sui libri, anche se mai uniche come quelle che ha vissuto lui, e che ora anche noi abbiamo condiviso. Dopo tutto questo, avremo di che narrare agli altri e ai piccoli che verranno un giorno.

    Davvero, per le generazioni future, perché un tempo siamo stati anche noi “generazioni future” ma ora siamo presenti, e un giorno saremo solo passato… ricordi… vivi nelle menti e nei cuori dei futuri presenti.
    Il mondo in cui viviamo… è meraviglioso e strano… con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma l’unica cosa di cui siamo certi, è che tutto deve cambiare, e in seguito terminare, affinché il nuovo avanzi. E sarà solo grazie a questi cambiamenti che il mondo arriverà alla verità assoluta e completa. Noi abbiamo detto solo una piccola, infinitesimale parte della verità, e ve l’abbiamo narrata, qui e in questi giorni, affinché voi non possiate dimenticare. Come disse un grand’uomo: “Meditate che questo è stato!”
    E dopo questi accadimenti, non esiste insegnamento più grande.

    Se non l’insegnamento ad amare con il cuore il mondo intero e tutti coloro che vi abitano. Può sembrare difficile, ma è possibile. Nel nome della verità, noi abbiamo parlato. E se ancora dubitate, guai a voi.
    Giuro che non abbiamo mentito! Dalla prima all’ultima parola, abbiamo detto la verità! (N.d.A. i leoni appaiono dubbiosi) Non vi basta la nostra parola? Volete altro? Non siete soddisfatti?! Allora giuriamo di nuovo.

    Chiaro come il sole e le stelle nel firmamento!
    Per ciò che è giusto e per la verità, serbiamone il cimento!
    Per la neve dei monti, d’innocenza insanguinata!
    Che nessuna di queste parole venga mai dimenticata!
    Per le dune di sabbia lambite dal vento,
    per la bella Luxor dalle alte mura si giuri il giuramento.

    Possa il cielo spalancarsi ad inghiottire tutto il creato…
    … se alla verità il torto di menzogna è stato arrecato!
    Bada te, popolo che ascolti inquieto!
    Per quanto la triste verità non ti renda lieto!

    Possa Luxor crollare e l’erba avvizzire,
    Se nel parlare siamo colti a mentire.
    Possano i nostri spiriti bruciare e passire,
    Come sogno all’alba nel vuoto svanire.
    Che un fulmine ci mandi nell’abisso infinito,
    per l’eterno futuro se abbiamo mentito!

    Antico Giuramento di Luxor


    AND SO IT WAS

    Bene amici, e con questo è tutto! Dopo quasi un anno da che ho cominciato questa FF, metto la parola fine al Prequel!
    Ci rivediamo il 10 do giugno con "The Days of Love".
    Alla prossima, vi voglio bene! Fate i bravi!!
    CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!


    Edited by Gaoh - 11/6/2020, 00:15
     
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  2. Pridelands98
     
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    E' stato bellissimo! :cry: Cavolo Gaoh, questi dieci mesi passati leggendo questa tua fan fiction sono trascorsi come niente. Sei stato grandioso, ed i leoni in effetti è normale che siano rimasti sconvolti da questa macabra verità, nell'udire gli orrori che Abraham, Leona e Ralph hanno dovuto passare. Ottimo lavoro Gaoh, adesso attendo il 10 giugno per l'ultimo capitolo della saga dell'Eremita.
     
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  3. Somoya
     
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    eccomi Gaoh, scusa il ritardissimo, colpa della solita chavetta che stavolta ci ha lasciato per sempre (ora ne sto usando una prestata... -.-)
    dunque, ho recuperato i capitoli che mi mancavano:
    partendo dai tre epiloghi di abe, leona e ralph. sapevo che Abe aveva avuto le sue vicende e i suoi problemi, ma anche Ralph e Leona hanno passato i mesi seguenti a praga in maniera assurda (ralph! mi picchi leona?! lol)
    p.s. bellissimo il disegno della lapide di Mina, mi intristisce di brutto ma è bellissimo!

    nota particolare per l'ultimo capitolo, sei stato molto chiaro nel descrivere le reazioni dei leoni, tutte molto azzeccate secondo me, Abe, Ralph e Leona sono stati sinceri e schietti, è non hanno torto, alla fine restano solo le generazioni successive, i leoni dovrebbero capirlo bene, ma chissà, ora mi vado a leggere subito la nuova ff!!!

    che dire Gaoh, questo prequel è stato fantastico, intrigante e coinvolgente, ti meriti un applausone! *applaude*
    sei stato grande! :) alla prossima
     
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    Grazie, Somoya. Per fortuna esisti.
     
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