Il Vulcaniano e il Terrestre

una fanfiction su Star Trek

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  1. URU THE QUEEN
     
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    ciauz a tutti!
    giorni fa sn andata a vedere al cinema Star Trek Into Darkess e mi è molto piaciuto.
    inoltre ho seguito tutta la serie classica.
    ho appena riesumato una mia vecchia fan fiction da mio pc e l'ho riscritta daccapo.
    vi avviso che parla della coppia Spock x Kirk e contiene scene hot (non descrivo molto, ma è giusto x informarvi)
    spero vi piaccia.

    Il Vulcaniano e il Terrestre

    LA FINE DI UNA STORIA D’AMORE
    <<lasciami in pace! Ne ho piene le scatole di te e della tua amata logica!>> sbotta la donna, furibonda.
    Esce dalla stanza portandosi via le sue divise di scorta rosse con il simbolo dell’ Einterprise, qualche cimelio di famiglia e il profumo della sua pelle scura e dei suoi capelli neri e lunghi.
    Esce e si porta via ciò che restava della sua relazione con il Primo Ufficiale.
    Porta i suoi oggetti in quella che, oltre un anno fa, era la sua camera da letto.
    Aveva abbandonato quella stanza per condividere quella del suo amato, per poter dire che, almeno in parte, vivessero insieme.
    Ma dormire con il Primo Ufficiale era come dormire con un sacco di patate: non l’abbracciava, non la carezzava, se ne stava sdraiato al suo fianco dandole le spalle.
    <<uhura... ti prego!>>
    Il Primo Ufficiale la chiamò con voce pacata, senza sentimento apparente.
    Già, perché lui non mostrava mai i suoi sentimenti; per farvi un esempio: dopo due anni che stavano assieme era lei a doverlo baciare, ottenendo un bacio a stampo.
    Tanto valeva stare con un manichino.
    <<vattene, Spock. Vattene... non voglio più vederti... >>
    <<uhura, la tua affermazione è illogica: lavorando insieme...>>
    <<ma smettila! A volte penso proprio che tu sia più innamorato della tua logica che di me!>>
    <<apri la porta, perfavore... Uhura...>>
    Ma la porta automatica, con grande disappunto da parte del Vulcaniano, rimase chiusa.
    Poggia la mano su di essa, su quella superficie metallica e fredda, separando le dita nel tipico Saluto degli abitanti di Vulcano.
    “Lunga vita e Prosperità!” avrebbe detto di solito; invece tace, serra le labbra con forza, si dirige in camera sua.
    Si siede nel letto arancione che non avrebbe più ospitato la sua amata e si costringe con la forza a non piangere: le emozioni, essendo un Vulcaniano, lo avrebbero ucciso.

    CONSOLAZIONE
    <<struttura, logica, funzione, controllo...>> sussurra tra se e se.
    <<una struttura non può... reggersi senza fondamenta...>>
    Stringe gli occhi e serra i pugni talmente tanto che le unghie gli si conficcano nella carne dei palmi e mentre il sangue verde gli scorre tra le dita e gli inzuppa le maniche azzurre della sua uniforme procede con la tipica frase Vulcaniana per ritrovare il controllo delle emozioni.
    <<la logica... la logica è il fondamento della... della funzione... La funzione è... è...>>
    La porta della stanza si apre.
    <<la funzione è... l’essenza del controllo... io possiedo il controllo...>>
    Un singulto di dolore sfocia dalle labbra dell’uomo dalle orecchie a punta e non riesce a trattenersi mentre osserva l’uomo che è entrato nella sua stanza.
    L’uomo è il suo migliore migliore amico: il Capitano James Tiberius Kirk.
    <<spock...>> sussurra il Capitano.
    <<io possiedo il controllo... oh Jim... mi ha lasciato, mi ha lasciato...>>
    Kirk si siede accanto all’amico.
    Si vede quanto soffre: in lui c’è un totale senso di vuoto, c’è il dolore della fine di una relazione importante, la dolorosa e straziante e pulsante ferita che ti lascia una donna che ami quando se ne va.
    Kirk percepisce tutto questo (lui e Spock si sono sempre capiti in tutto e per tutto...) e poggia una mano sulla spalla dell’amico.
    Il Vulcaniano, oramai, se ne frega della logica: non fa altro che sfogare il suo immenso dolore.
    Così si aggrappa all’unica persona di cui si fidi ciecamente, all’infuori di Uhura, l’unica persona che, sin da subito, lo ha accettato per com’è (già, perché per il Capitano non era un “alieno”, nonostante suo padre fosse un Vulcaniano, ma un amico).
    Kirk si stupisce quando il suo logico e apparentemente anafettivo Primo Ufficiale gli si accoccola sulle ginocchia e gli si stringe contro come un bambino che ha paura del buio.
    Incurante del sangue verde che gli sporca la divisa gialla, Kirk lo stringe a se.
    <<jim... è tutto così illogico da parte mia...>> sussurra Spock.
    Jim lo stringe ancor di più; lo fa perché è il suo migliore amico.
    Lo fa perché forse non è solo il suo migliore amico...
    <<struttura, logica, funzione, controllo. Una struttura non può reggersi senza fondamenta. La logica è il fondamento della funzione. La funzione è l'essenza del controllo. Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo>>ripete il Vulcaniano.
    Lo ripete per una manciata di minuti fino a quando non riesce a trattenere le lacrime che gli bruciano gli occhi o i singhiozzi che gli fanno tremare la voce profonda.
    Spock si risiede nel letto e poi si rialza, tornando serio e composto come al suo solito.
    Nessuna emozione traspare sul suo viso aguzzo ma Kirk scorge ancora il dolore nei suoi occhi.
    Il Capitano esce in silenzio dalla stanza e si reca nei suoi alloggi per cambiarsi la tenuta, oramai zuppa di sangue Vulcaniano.
    Nel mentre Spock si ripulisce e si fascia i palmi delle mani e se ne sta sdraiato sul proprio letto, che gli sembra così freddo e inospitale senza Uhura.

    IL PRIMO GIORNO DI FERIE
    Spock sembra aver superato il dolore, ora che sono passati due mesi.
    Uhura gli parla solo se è strettamente necessario e sembra che tra lei e un giovanotto della Sicurezza dell’ Einterprise ci sia del tenero.
    Lei se ne è infatuata perché lui la carezza, la bacia, le dimostra i suoi sentimenti.
    Lei ci sta perché è una donna passionale e non ne poteva più di stare con un uomo sempre freddo e impassibile.
    Dal canto suo, Spock pensa, oramai, che la loro rottura sia logica: se lei non lo amava, non era logico che stesse con lui.
    Oggi: la missione quinquennale dell’ Einterprise è terminata e, quindi, tutti sono in vacanza fino all’arrivo di una nuova missione.
    La nave spaziale vola in orbita terrestre solo perché il Capitano Kirk non ha voglia di stare lontano dallo spazio e perché Spock non trova logico andare in vacanza per il fatto che i Vulcaniani si stancano assai raramente.
    <<jim, ti prego di non avvicinare quell’alcolico a me!>> dice il Primo Ufficiale.
    <<e dai, Spock! Nemmeno un Hamburger?>> disse Kirk sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisini.
    <<dovresti sapere che noi Vulcaniani siamo vegetariani e non assumiamo sostanze alcoliche>>
    Jim sbuffa e fissa l’amico che è seduto accanto a lui nella Mensa dell’astronave.
    Spock, intanto, mangia con calma e discrezione la sua insalata e degusta delle verdure lesse che preleva da una ciotola man mano che finiscono quelle nel suo piatto.
    Jim, che di verdura lessa ne mangia assai poca, rimane stupito dal buon profumo di quelle lì presenti.
    <<ma che c’è in quella verdura?>> chiede.
    <<una speciale salsa con spezie coltivate su Vulcano, Capitano. Vuole favorire?>> risponde Spock porgendo la ciotola al Capitano.
    <<non è che mi avveleni, vero?>> dice Kirk con ironia.
    Il Vulcaniano inarca le sopracciglia e sorride a malapena.
    Non ride, ma può sorridere.
    Kirk punzecchia sospettoso una carota lessa bagnata da quella salsa aliena ha il colore e la densità del caramello.
    La infilza e se la mette nel piatto.
    Sotto lo sguardo divertito di Spock la assaggia e diventa rosso come un peperone e manda giù un bicchiere d’acqua, dato che il Martini è finito.
    <<wow! Ma è piccantissima!>>
    <<piccante, Capitano? Per me è a malapena... “pepata”>>
    Dopo aver ingerito l’ultimo boccone di hamburger Kirk assapora di nuovo la carota, trovandola meno piccante di prima.
    <<spock... hai mai assaggiato il caffè?>>
    <<no Jim e non sono molto interessato>>
    <<domani mattina lo assaggerai: mi vendicherò su di te, dato che mi hai fatto assaggiare ‘sta salsa che mi ha quasi fatto schiattare le papille gustative!>>
    <<vendicarti, Jim?>>
    <<ero ironico, Spock...>>

    L’INIZIO DI UNA NOTTE STRANA
    Jim si stiracchia.
    È notte fonda, secondo l’orologio.
    Si alza ed esce dalla stanza, incurante di essere vestito solamente con un paio di pantaloncini.
    Si dirige verso la Mensa e si prepara un caffè.
    Si è svegliato perché era incapace di non pensare a due mesi prima, quando aveva consolato il Vulcaniano, quando lo aveva stretto a se sentendo il suo corpo poggiarsi al suo petto.
    Vederlo piangere era stato uno strazio.
    Il capitano sbruffa e beve il caffè tutto d’un fiato.
    Si avvia verso la propria camera quando un gemito straziante lo attira nella stanza del suo Primo Ufficiale.
    Apre la porta, allarmato, e vede Spock che si raggomitola sotto le coperte.
    <<tutto bene?>> bisbiglia.
    <<jim... vieni qui... ti prego!>>
    La voce del Vulcaniano è poco più che un sussurro ma nel silenzio che governa l’astronave Kirk la sente chiaramente.
    Gli si avvicina, titubante.
    Si siede ai bordi del letto dell’amico e sbadiglia.
    Spock gli si accovaccia tra le braccia e Kirk nota che anche lui è in mutande.
    <<non ti metterai a piangere... vero?>> chiede il Capitano, tutto rosso in viso per l’imbarazzo.
    <<no, Jim... sto benissimo...>>
    Sul viso del Primo Ufficiale appare un sorriso seguito da una risata che, di norma, non dovrebbe esserci.

    PON FARR
    Il Vulcaniano spinge Kirk sul letto e lo fa sdraiare, acciambellandosi sul suo petto.
    “Non è possibile... deve essere un sogno... un BEL sogno... ma pur sempre un sogno...” pensa Kirk.
    Invece non è un sogno e Kirk se ne rende conto quando le labbra di Spock si premono contro le sue, quando la sua lingua e il suo alito profumato gli riempiono la bocca e giocano con la sua lingua.
    Se ne rende conto quando le mani esili del Primo Ufficiale lo carezzano ovunque e lo fanno sdraiare a pancia in giù.
    Il Vulcaniano gli strappa i boxer e strappa anche i propri.
    Si accascia sulla schiena del Capitano e gli bacia il collo, le spalle, la schiena.
    <<s-spock...>> geme il biondo quando il Vulcaniano entra in lui.
    Spock non brama altro che Kirk, lo brama da tempo, oramai.
    <<jim... Jim... Jim...>> ripente quel nome con voce sempre più alta mentre fanno l’amore.
    Jim geme mentre il suo amante gli blocca polsi con le mani e lo fa suo con forza.
    Il Capitano bacia le dita affusolate di una mano del Primo Ufficiale con dolcezza anche quando quest’ultimo spinge troppo forte dentro il suo corpo.
    Si sdraiano di lato, Spock con una mano si tiene alla vita di Jim, un braccio sotto alla sua testa bionda e mentre continua a farlo suo, lo bacia sulla guancia e sul collo; gemono all’uninsolo e vengono assieme.
    Jim inarca la schiena possente mentre il Vulcaniano lo stringe a se come se avesse paura che scappi.
    Dopo un po’, esausto, lascia che il Capitano lo stringa a se e gli poggia le dita sulla faccia.
    Il Vulcaniano, così facendo, fonde la propria coscienza con quella del Terrestre.
    Condividono emozioni talmente dolci da risultare quasi strazianti e si addormentano con il sorriso sulle labbra.

    TERRIBILE RISVEGLIO
    James Tiberius Kirk si sveglia con la terribile impressione di essere solo in quel letto singolo.
    È una sensazione di freddo e solitudine, di abbandono.
    Sbadiglia e si alza.
    Su una sedia trova una delle sue uniformi, delle mutande, calzini e gli stivali.
    A quanto pare Spock è diventato magicamente premuroso.
    “Chi sei tu, e che ne hai fatto del vero Spock?” pensa ironico.
    Si riveste va in Mensa dove trova uno Spock impegnato a prepararsi un’insalata.
    Cogliendolo di sorpresa, Kirk lo abbraccia e lo bacia sulla guancia.
    Le guance del Vulcaniano diventano verdi: è l’equivalente di arrossire.
    Spock smette di tagliare l’insalata e si gira verso il Capitano, che lo bacia.
    Ma ora Spock non reagisce, non gli riempie la bocca con la sua lingua, non dischiude nemmeno le labbra.
    <<che c’è?>>
    <<mi dispiace, Jim... non volevo... ieri notte è stato tutto illogico...>>
    <<cosa... cosa...>> balbetta Kirk, allontanandosi di un passo.
    <<vedi Jim... ieri per me era il Pon Farr>>
    <<pon che?>>
    <<il Pon Farr è il periodo riproduttivo di noi Vulcaniani che avviene ogni sette anni. Abbiamo due possibilità: o ci troviamo una compagna con la quale accoppiarci o combattiamo. Anche se io me la sono cavata meditando, sette anni fa. Durante il Pon Farr perdiamo la logica e siamo travolti dall’urgente bisogno di accoppiarci...>>
    Kirk è scioccato, si sente ferito e preso in giro.
    Non dice niente; se ne ritorna nella propria stanza a passo veloce.
    Spock lo raggiunge subito e gli si siede accanto, sul letto.
    <<jim...>>
    <<jim cosa! Non chiamarmi così! Sono il tuo Capitano!!!>>
    <<mi dispiace. Sono estremamente addolorato per averti fatto star male>>
    <<ah si? Eppure rimani impassibile...>>
    Kirk piange come un bimbo.
    Non gliene fotte più nulla del suo Primo Ufficiale.
    <<no, Jim, non sono impassibile. Quel che ho detto sul Pon Farr è vero, lo sai che noi Vulcaniani non mentiamo mai. Ma quel che è più importante non me lo hai lasciato dire>>
    Kirk lo guarda con curiosità e Spock prosegue il suo discorso.
    <<ho sofferto molto quando Uhura mi ha lasciato, ma mi sono reso conto che mi mancava stare con qualcuno ma non ero poi così innamorato di lei. La persona che amo sei tu>>
    <<come faccio a crederti, se non me lo dimostri?>>
    <<non posso, Jim. Non posso esternare le mie illogiche emozioni. Ma forse se tu incominciassi potrei... fare un’eccezione>>
    Kirk non se lo fa ripetere due volte: bacia Spock con energia, con passione.
    Geme quando il Vulcaniano lo fa sedere a cavalcioni su di se e, in un contatto un po’ troppo intimo, i loro bacini si sfiorarono.
    Spock è impassibile in volto, ma lo stringeva a se e il suo sguardo scuro tradiva la presenza della passione e dell’amore.
    Jim percepisce questi sentimenti perché lo conosce come non conosce nemmeno se stesso.

    ALLARME ROSSO
    Kirk e Spock stanno assieme da due giorni e tutto, finora, andava tutto bene.
    Sono in un divano della Mensa (che era anche una sorta di zona bar), Spock è seduto di sbieco leggendo una rivista e Jim è disteso con la testa sul petto del Vulcaniano.
    <<jim... che fai?>> sussultò Spock con il viso che è divenuto verde.
    Il Capitano gli sfila la maglia azzurra della divisa e lo fa sdraiare, poi nasconde il viso nell’incavo del suo collo e sospira.
    Il Vulcaniano sorride e carezza con le dita esili e pallide le ciocche bionde dell’amante e intona una dolce litania in Vulcaniano.
    Una litania senza parole, una melodia dolce e leggera.
    Jim non se ne intende di musica Vulcaniana, ma capisce che deve essere una ninna nanna e che sta molto a cuore a Spock.
    All’improvviso la stanza ospitò anche Uhura, il dottor McCoy, Sulu, Scotty e Checov.
    <<capitano...!>> disse Scotty.
    Quando il gruppo appena arrivato vede Kirk dormire tra le braccia del Primo Ufficiale si blocca.
    Sono esterrefatti.
    Spock li guarda imbarazzato.
    <<ehm... Jim, abbiamo ospiti>>
    Jim vuole alzarsi, sta troppo comodo.
    Apre uno dei suoi bellissimi occhi dorati e scatta a sedere, tutto rosso in viso, non appena vede i suoi cinque amici.
    <<capitano>> dice Scotty facendo finta di nulla <<i Klingoniani ci attaccano. Siamo arrivato con delle navette della Flotta Spaziale... ma siamo soli...>>
    In breve, l’ Einterprise viene invasa dai Klingoniani.
    Non c’è nulla che si possa fare per mandarli via, se non ucciderli.
    <<all’attacco, ragazzi!!!>> urla Kirk.
    I Klingoniani sono un circa cento.
    La lotta sembra durate ore: privati dagli intrusi delle pistole laser, Spock e Kirk combattono fianco a fianco a mani nude.
    Spock è veramente forte ma non abbastanza da evitare che lo feriscano.
    McCoy, dall’ottima mira, è salito su un tavolo della Mensa e fa strage dei nemici.
    Scotty, purtroppo, viene colpito violentemente e sviene.
    Uhura, Sulu e Checov sono delle furie, scavezzano colli e sparano a tutti i nemici.
    <<agh!>>
    Allarmato, Spock vede Jim che viene sopraffatto dai sei o sette Kilingoniani ma non può far .
    Dopo mezz’ora è tutto finito.
    L’equipaggio dell’ Einterprise è sorpreso: ci si aspetta di più dai Klingòn.
    Quella, in confronto ad un vero allarme rosso, era una semplice scaramuccia.
    <<mccoy>> chiede Checov <<come sta Scotty?>>
    <<bene, Checov, dovrebbe rinsavirsi a moment...>>
    <<dov’è Jim?>>
    Tutti si girano verso il Primo Ufficiale con un terribile presentimento che inizia ad arrampicarsi sulle loro anime come un’edera velenosa.
    <<dov’è Jim?>> ripete con un filo di voce Spock.
    Inizia a gettare via i corpi di molti Klingòn fino a trovare il Capitano: esso è pallido e un pugnale gli era stato conficcato nel costato e ora sporgeva solo l’elsa .

    ANDAVA TUTTO DANNATAMENTE BENE
    “Andava tutto dannatamente bene, Jim. Eravamo felici, insieme, ma a quanto pare lo spazio non ci da pace”
    <<struttura, logica, funzione, controllo. Una struttura non può reggersi senza fondamenta. La logica è il fondamento della funzione. La funzione è l'essenza del controllo. Io possiedo il controllo. Io possiedo il controllo>>
    Erano questi i pensieri e le parole che il Primo Ufficiale ripeteva da ore.
    Per la precisione da ventinove ore, trentacinque minuti e ventun secondi.
    “Andrà tutto bene, signor Spock. È normale che dorma, con tutta la morfina che gli ho iniettato. Poi si sveglierà. Non è nulla di grave. Solo un tentativo di soffocamento e una brutta ferita: il pugnale era conficcato tra l’epidermide e le costole e non sono riusciti a strangolarlo” aveva detto McCoy.
    Se ne erano andati tutti (la Federazione dei Pianeti Uniti li desiderava in altri luoghi per altri lavori) e ora, accanto a quel dolce Capitano, se ne stava Spock.
    Il suo volto è triste e i suoi occhi circondati dalle occhiaie.
    “Andava tutto dannatamente bene...”
    <<spock...>>
    Il Vulcaniano sembra illuminarsi in viso, nonostante la stanza sia nella semioscurità.
    <<spock... >> mugugna Kirk, insonnolito.
    Si stiracchia e fa una smorfia di dolore per via della ferita.
    <<jim!!!>> urla il Primo Ufficiale saltando nel letto e abbracciandolo con amore.
    <<ma che Cassiopea è successo?>>
    Spock spiega tutto all’amante ma viene interrotto verso il finale da un bacio a sorpresa.

    NOTTE DI PASSIONE SENZA IL PON FARR
    mi sn commossa riscrivendo il finale!

    Kirk sorride nel buio, ora i vestiti di entrambi sono abbandonati a terra e sono solo il lenzuolo e i boxer a coprirli.
    Il Capitano scopre la schiena di Spock, lo bacia ancora, si accoccola contro di lui, nascondendo il viso nell’incavo di quel collo lungo, trema venendo a contatto con quella pelle pallida e tiepida.
    Si baciano ancora e stavolta il Vulcaniano gli blocca la testa affondandogli la lingua in gola.
    Giocano mentre si baciano mordicchiandosi le labbra a vicenda, stringendosi, scambiandosi parole dolci sussurrate nell’aria, saziandosi del corpo dell’altro attraverso il tatto.
    Poi, come per magia, i boxer vengono gettati a terra.
    Si baciano ancora e ancora e tra un bacio e l’altro, mentre i loro petti si toccano e i loro respiri aumentano di velocità, Kirk miagola e mugugna di piacere.
    Inarca la schiena per il piacere e la gioia di appartenere al Vulcaniano.
    La mano destra di Spock e quella sinistra di Kirk si incontrano a mezz’aria e il Capitano adatta la sua quella del Primo ufficiale e ora entrambi fanno il Saluto Vulcaniano e si scambiano una formula di saluto antica e Vulcaniana.
    Una formula che, lo sanno, per loro sarà veritirera.
    <<lunga vita...>> sussurra Spock per poi dare la parola a Kirk.
    <<... e prosperità!>>

    FINE
     
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  2. URU THE QUEEN
     
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    allora... che ne dite? vi è piaciuta? mi sa che non dovevo postare tutto in blocco (è un pò palloso dover leggere tutto in una volta, dal mio punto di vista)
     
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  3. URU THE QUEEN
     
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    ma non piace a nessuno?
     
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  4. Vitani the Lioness
     
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    A me è piaciuta un sacco!
     
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  5. URU THE QUEEN
     
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    bene... temevo che facesse schifo... e ci tengo molto a scrivere cose accettabili!
     
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  6. Vitani the Lioness
     
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    Ma no,sei bravissima a scrivere!
     
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  7. URU THE QUEEN
     
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    Grassie! <3
     
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6 replies since 5/7/2013, 21:39   207 views
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