The Legend continues

-II° Capitolo della Saga dell'Eremita-

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    Altri due capitoli e poi questa fan fiction è finita e poi inizi con il prequel? Quindi la strage a Nairobi avverrà nel terzo capitolo della saga, giusto?!

    Esattamente, dopo che Meethu...
    A Nairobi farà un incontro particolare
     
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  2. Pridelands98
     
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    CITAZIONE (Gaoh @ 2/7/2013, 20:14) 
    CITAZIONE
    Altri due capitoli e poi questa fan fiction è finita e poi inizi con il prequel? Quindi la strage a Nairobi avverrà nel terzo capitolo della saga, giusto?!

    Esattamente, dopo che Meethu...
    A Nairobi farà un incontro particolare

    Che cosa? Mheetu andrà a Nairobi con Abe e lì farà un incontro speciale?! :o: Cattivo Gaoh, che crea suspance in noi lettori! :shifty:
     
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    Appena terminato il pranzo.
    Sono avvelenato quest'oggi, ergo, posso postare qualcosa di strappalacrime.

    Immaginatevi il tema di "To die For" dal primo film, durante la crisi di Nala, e vediamo se non piangerete.


    Capitolo 39: Le lacrime della Rupe

    Rupe dei Re, Terre del Branco, Kenya
    30 giugno
    17:39 circa



    La nostra lenta marcia funebre, la passammo nel più assoluto silenzio.
    Nessuno di noi spiccicava parola; Ralph stesso, per quanto fosse portato alla logorrea, condita con la sua incurabile dislessia, non aveva voglia di parlare: nessuno di noi aveva avuto meno voglia di parlare in tutta la propria vita.
    Le nostre stesse menti erano silenziose: si sarebbe potuto sentire il battito d'ali di un moscerino, non fosse stato per il vento e l'erba riarsa che frusciava sotto i nostri piedi.
    Non c'era anima viva in giro, come se la vita stessa fosse stata strappata da quel luogo incantato, e la temperatura si era fatta estremamente bassa per la stagione secca, nonostante ci fossimo lasciati il Cimitero degli Elefanti alle spalle: forse l'effetto serra di cui si parlava da tempo stava influenzando il clima, oppure era solo una nostra sensazione?
    Di certo, la morte di Ni aveva lasciato l'amaro in bocca a Ralph e Leona, ma in quanto a me e ai leoni e le leonesse della Rupe, eravamo devastati per la morte del vecchio; Meethu aveva perso suo padre, e Sarafina il suo compagno ritrovato. Cercavo disperatamente di non pensare a Nala e a Kiara, o a come avrebbero reagito, ma non ci riuscivo. Era un chiodo fisso in testa: letteralmente, perché sentivo una tremenda fitta alle tempie, come se mi stessero trapanando il cervello.
    Tentando disperatamente di sottrarmi a quel dolore, scollegai consciamente il mio cervello, lasciando attive le funzioni motorie e vitali: in poche parole, mi rinchiusi in me stesso, lasciando che il mio corpo, animato dalla mia volontà si muovesse da se'.
    Così in silenzio, traversammo la savana, in rango compatto, gli occhi rossi e asciutti, le bocche serrate e i volti privi di espressione che fissavano vuoti il mondo davanti a noi.
    La Rupe era vicina, eppure lontanissima, almeno per me: possibile che il desiderio di non dover rivelare a Nala e Kiara la verità, mi stesse dando quell'opprimente illusione?

    Senza sapere come, arrivammo nei pressi del pianoro.
    Simba non si era annunciato con un richiamo fragoroso, ragion per cui nessuno venne incontro al nostro gruppo, fino a quando non fummo abbastanza vicini perché il nostro odore fosse percepibile; in frotta, Nala, quasi completamente ristabilita scese lungo la rampa pietrosa, assieme a Uzuri, che non aveva più la testa fasciata; con loro c'erano anche Kima e Kora, le gemelle, assieme a Nyota.
    "Simba!" esclamò Nala, gettandosi verso il compagno, e stringendolo in un abbraccio. "Grazie al cielo siete tornati!"
    Kiara, in lacrime isteriche si era buttata verso lo zio Meethu che rimaneva immobile come una statua.
    Nyota e le altre andarono ad abbracciare Sarafina e gli altri, ma nessuno di loro rispose all'abbraccio; nel frattempo, io e Ralph avevamo poggiato la barella. Non appena le mie mani lasciarono i montanti, le mie ginocchia cedettero, e il dolore fisico mi pervase: strinsi convulsamente i palmi contro la ferita nel mio fianco, e subito Nala corse verso di me.
    "Abraham! Ma tu sei ferito!"
    "Non è niente..." riuscii a dire, prima che la Regina cominciasse a leccare premurosamente la ferita, esaminando con aria preoccupata.
    "E' un brutto taglio!" mormorò. "Grazie al cielo, Rafiki è qui!"
    E di fatto, il vecchio sciamano, con aria severa e preoccupata scese a balzelli sul pianoro, per ispezionare eventuali feriti.
    Finalmente, Ralph e Leona si avvicinarono: notai che stavano confabulando fitto fitto: non ne ero sicuro, ma pensavo di sapere che cosa si stavano dicendo. Tirai un sospiro di sollievo: io non avrei mai avuto il coraggio per dirlo, ma Leona, essendo una diplomatica, prima di una guerriera, avrebbe smorzato il colpo, e spiegato ogni cosa con flemma.
    "Ralph!" esclamò Nala, vedendoli avvicinarsi. "Leona, per fortuna state bene!"
    "Maestà." fece la donna, piegandosi sul ginocchio.
    "Vossignoria, altezza..." salutò mesto Ralph, chinando la testa.
    "Per fortuna!" replicò la Regina. "Per fortuna state tutti bene!"
    Ralph gemette debolmente, conscio di quello che stava per accadere. "Non tutti!"
    L'espressione sul muso di Nala si raggelò. "Cosa vorresti dire?"
    Un grido acutissimo lacerò l'aria. Kora aveva visto il corpo di Ni sulla barella, e aveva compreso, ma Nala ancora no. Nel frattempo, Kiara e i piccoli di Tama e Chumvi ci avevano raggiunti, abbracciando i loro genitori affannati.
    Non appena la Regina notò la barella, tremò: "Chi c'è su quella tavola?" La sua voce tradiva la paura e il dolore.
    Leona sospirò, pronunciando le fatali parole.
    "La preda di un demone vermiglio, mia signora!"
    Gli occhi di Nala si sgranarono, e sul suo muso apparve un grido muto.
    "Messer Ni, vostro padre... morto."

    L'odore di sangue familiare non aveva mentito: Nala aveva riconosciuto il sangue del padre, la stessa linfa che le scorreva nelle vene.
    Fu come una trasfigurazione: con un ruggito inarticolato di rabbia, di dolore, di rifiuto a credere che fosse avvenuto, la leonessa si slanciò, scostando Ralph e Leona dalla sua strada, buttandosi sul cadavere: scostandolo con una zampa, lo vide.
    Il più fragoroso gemito squassò l'aria, spaventando i cuccioli che si stringevano alle zampe di Tama e Chumvi. Kiara si sciolse dal padre, e piangendo, fece per avvicinarsi al corpo del nonno, se io non l'avessi afferrata. La sentii protestare, piangere e gridare, mentre con le piccole unghie cercava di graffiarmi le braccia: cingendola con docile forza nelle braccia, la portai verso il pianoro, e quindi, dentro la grande caverna.
    "Lasciami!!" urlava gemente la piccola. "Voglio andare dal nonno! Voglio vederlo!! LASCIAMI!!!"
    Poggiando il palmo sinistro contro il piccolo corpo della leoncina, con l'indice destro, esercitai una pressione sul nervo facciale che sta sotto l'occhio, proprio come avevo fatto con Zira tempo addietro: subito la vista della piccola si annebbio, e chiudendo gli occhi, sprofondò nel sonno indotto.
    Non so per quanto tempo rimasi nella caverna, ma lentamente - dopo che Rafiki mi ebbe prestato tutte le cure necessarie - mi alzai, e uscito, salii sulla cima della Rupe dei Re, invocando ai cieli l'aiuto estremo.
    "Quanto ancora dovranno patire?" esclamai flebile.
    "Per quanto ancora, sarò causa di sofferenza? Spiriti del cielo infinito soccorretemi: datemi un segno! Devo essere solo io ad esser pieno di sdegno?"
    Sciogliendomi in lacrime, lanciai la mia preghiera solenne.
    Stelle della notte infinita che mi proteggete,
    chiamate a voi di questa terra gli spiriti dolenti;
    Per me, essi patiscono;
    per le mie azioni, su di essi cala il dolore!
    O cielo infinito, fa che cessi questa persecuzione!
    Hanno patito abbastanza!
    Hanno patito abbastanza!


    Rimasi a fissare le prime stelle della sera, traverso gli sprazzi di cielo che si vedevano tra le nubi, finché non sentii i passi di Ralph e Leona che venivano a sedersi accanto a me.
    Li vidi che fissavano le stelle, rimanendo in silenzio, mentre dal fondo, giungevano i gemiti strazianti di Nala, che si scioglieva in lacrime sul corpo scempiato del padre da più di un ora, ormai: Chumvi, Tama, Tojo, Kula e i piccoli Roho e Shujaa, erano stati congedati, ed erano tornati a casa. Meethu e Sarafina, per primi avevano lasciato Nala da sola con il suo cordoglio, ed erano entrati nella Rupe, assieme a Rafiki e Simba. Lentamente, anche tutti gli altri, fecero altrettanto, in modo che Nala potesse sfogarsi in sacrosanta pace.
    Mentre i suoi gemiti si facevano flebili, ridotti ormai a semplici singhiozzi, Leona mi parlò.
    "E' stato orribile!"
    "Non me ne parlare!" risposi mesto.
    Ralph sbuffò furente. "M***a! Se penso che potevamo evitarlo, ti giuro che...!!!"
    "Basta così!" replicai subito, zittendolo all'istante. "Non serve a niente imprecare! Il danno è fatto! E comunque..." aggiunsi, addolcendo il tono e fissando le stelle. "Adesso è in un posto migliore!"
    Lentamente fissammo le stelle, fino a quando il sole non fu tramontato del tutto, e potemmo gustarci il cielo stellato. Solo quando l'ora fu tarda, scendemmo di sotto.
    I leoni e le leonesse tutti, stavano già dormendo: Kiara, ancora in stato di sonno indotto, sembrava molto tranquilla, e mi sentii colpevole per quello che era avvenuto.
    Evitammo la grotta, e ci dirigemmo verso Nala, addormentata piangente sul corpo di Ni, in un ultimo abbraccio.
    Con garbo, facemmo scivolare via l'orrenda carcassa da sotto le zampe di Nala: Ralph si propose di occuparsi del corpo: lentamente, sparì dalle nostre viste, e non tornò, se non mezzora dopo, verso mezzanotte.
    Ci disse solo che aveva scavato una fossa in mezzo a un campo sgombro da ogni albero, e lì lo aveva seppellito in una fossa adeguata per le dimensioni.
    Leona propose di condurre i leoni tutti al luogo per il giorno seguente: naturalmente, accordammo tutti e tre.
    Sfinito, Ralph si lasciò cadere supino, esattamente dove si trovava, poco più avanti rispetto a Nala, mentre Leona si accoccolò a fianco della Regina, cingendole dolcemente la schiena con il braccio, e adagiando la testa sulla schiena della leonessa.
    Da parte mia, rimasi in piedi, immobile come una statua, e prima ancora che potessi rendermene conto, ero già scivolato nel sonno, vagando con il pensiero verso il luoghi più strani.
    La mia mente era tutto fuorché lucida, ma di una sola cosa ero certo:
    "Nulla di ciò che avrei fatto in futuro, avrebbe cambiato quello che è stato"
    TO BE CONTINUED...

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    Edited by Gaoh - 12/4/2014, 13:53
     
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  4. Pridelands98
     
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    Poveretta Nala, non oso immaginare come sia mettersi nei suoi panni :( Ha appena perso il padre da poco ritrovato :cry: Ti giuro che mi sono messo il CD del film alla traccia Morire per... e caspita hai proposto un tema che ci sta a pennello con la scena descritta.
    Povera Nala :cry: :cry: Posta presto il prossimo capitolo ^^
     
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    Secondo i miei calcoli, con il prossimo capitolo devo chiudere, e collegare al prequel che sarà in Varie Fan Fictions. Ma prima di cominciarlo, lascerò che finisca il mese, giusto per tenervi un po' sulle spine.

    Il Prequel sarà a episodi con un titolo doppio cadauno, come negli Anime Giapponesi (lo so, un'idea pazzarella, ma la cosa mi ispira), e naturalmente sarà più lungo, e la Terza parte della saga dell'Eremita, naturalmente, dovrà essere ancora più lunga, grazie al numero immenso di eventi che avverranno.
     
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  6. Pridelands98
     
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    CITAZIONE (Gaoh @ 3/7/2013, 15:01) 
    Secondo i miei calcoli, con il prossimo capitolo devo chiudere, e collegare al prequel che sarà in Varie Fan Fictions. Ma prima di cominciarlo, lascerò che finisca il mese, giusto per tenervi un po' sulle spine.

    Il Prequel sarà a episodi con un titolo doppio cadauno, come negli Anime Giapponesi (lo so, un'idea pazzarella, ma la cosa mi ispira), e naturalmente sarà più lungo, e la Terza parte della saga dell'Eremita, naturalmente, dovrà essere ancora più lunga, grazie al numero immenso di eventi che avverranno.

    Caspita Gaoh, sei un genio "del male" XD Un mese di suspance?! Caspita, non vedo l'ora che posterai il prequel. XD
     
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    Bene... dunque, ci siamo!
    Chiudiamo in bellezza la Seconda parte della Trilogia dell'Eremita.
    Con il collegamento al Prequel, vi lascio in attesa a elucubrare.
    Benone!
    Superati tutti i preamboli...
    Like a boss.
    Put on sunglasses.
    READY... SET...
    PARTY!!!

    Capitolo 40: La storia dell'Eremita

    Terre del Branco, Kenya
    1 luglio
    11:03 a.m. circa



    E così fu.
    Il dolore non si sarebbe stemprato così rapidamente dal cuore della Rupe dei Re: di certo non da quello di Nala o della piccola Kiara, o di Meethu e Sarafina. Per farla spiccia, nessuno si sarebbe ripreso da quell'orribile vicenda.
    In tutto il contesto, non potevo fare a meno di sentirmi responsabile: sapevo che un giorno avrei dovuto pagare sonoramente per quello che era avvenuto, e comprendevo che meritassero tutti una spiegazione.
    Ralph e Leona, dal canto loro, erano silenziosi come tombe; con tutta probabilità sapevano che cosa mi affliggeva: del resto, Mizuki era venuta fino in Africa per me, per dare la caccia a me, su ordine di Clark Thrive; era esattamente quello che avevo temuto, anche se non era previsto l'arrivo della samurai: sapevo che il mio passato sarebbe tornato a galla con una minaccia futura, mettendo in mortale pericolo chiunque si fosse trovato attorno a me. Avevo sperato di poter fare ritorno a Londra il prima possibile, iniziare una nuova vita, magari sotto un falso nome - del resto, ci avevo fatto l'abitudine - e dedicarmi a qualcosa di sobrio e utile per la comunità inglese nella mia città, e forse, un giorno, contribuire a gettare le basi per qualcosa di importante nella storia futura del pianeta.
    In poche parole, una vita tranquilla, segnata da qualche trionfo personale; non chiedevo molto.
    Ma così non voleva il Fato: ero rimasto coinvolto nelle vicende più inverosimili, e come risultato, ora tutti soffrivano, per colpa della mia inedia; se avessi avuto maggiore zelo nell'adempiere alle mie responsabilità, e se avessi usato maggiore fermezza, lo scontro terribile non si sarebbe verificato, e Ni non sarebbe...
    Ma sto divagando:


    Quella mattina, ci riunimmo tutti, nelle prime luci dell'alba, e silenziosamente, la famiglia Reale, accompagnata dalle fide leonesse e dalle rade famiglie che vivevano nelle Terre del Branco. In ranghi disordinati, ci muovemmo tutti dietro Ralph, poiché solo lui sapeva dove si trovava il cadavere, giacché era stato lui stesso a seppellirlo.
    Portavano tutti, fasci di erba fiorita sulle schiene, e Rafiki in particolare, aveva intrecciato una ghirlanda rozza ma elegante dai germogli più teneri dei fiori selvaggi.
    In lenta processione, ci muovemmo tutti verso nord, fino ad arrivare laddove si trovava il luogo di sepoltura.
    Rimanemmo colpiti nel vedere l'ampia radura dove ci aveva condotti il poderoso Yankee: era un luogo vasto e sconfinato, dove l'erba non era troppo alta, e di alberi non se ne vedeva neanche l'ombra, se non molto da lontano.
    Nel centro della pianura sterminata, si notava un dosso di terra, lungo circa due metri, che faceva capolino: si poteva dire che Ralph avesse fatto un ottimo lavoro.
    Lentamente ci avvicinammo tutti, dividendoci in due schiere per deporre i fasci di erba fiorita sopra il dosso di terra. Uno dopo l'altro, coprimmo la conca di Ni, fino a farla sparire sotto il manto verde dorato, puntellato di rosa e di blu.
    Alla fine dell'opera, lasciammo il posto a Rafiki, che depose la ghirlanda nel mezzo del mantello fiorito, mormorando il suo solenne saluto.

    "Mbinguni, na Wafalme Mkuu wa zamani, hebu alikabidhi roho yako milele"


    Traducendo, sarebbe:
    Al cielo, e ai Grandi Re del passato, affidiamo la tua anima eterna.

    Successivamente, fu il turno dei familiari: Nala, Meethu e Sarafina si avvicinarono al tumulo sepolcrale del loro caro defunto, e lentamente, sfiorarono con i musi l'erba che lo copriva. Si susseguirono nel più lamentevole e spaventevole lamento funebre che orecchio di uomo abbia sentito; i loro macabri versi di morte, trasudavano un dolore che pareva più antico del mondo stesso. Un canto che non ha significato in nessun dialetto conosciuto all'uomo.
    Lentamente, i leoni tutti unirono le loro voci al loro canto di cordoglio: Ralph, sopraffatto dalla commozione, cadde in ginocchio, coprendosi il volto con le mani, per trattenere i singhiozzi che gli scuotevano le spalle; Leona, rimasta immobile e in piedi, si sciolse la coda di cavallo, lasciando che i suoi lunghi capelli violacei le ricadessero sul volto e sulle spalle, mentre chinava la testa.
    Da parte mia, gettai indietro la testa, e traverso la magia dell'anello, lanciai il mio grido verso il cielo, mescolandolo ai ruggiti delle belve, ai singhiozzi sommessi di Ralph e al funereo silenzio di Leona.
    Rafiki agitava solennemente la sua asta con grandi movenze da stregone: eravamo immersi nel più solenne rituale, e la magia primordiale dell'Africa fu su di noi, portandoci verso i più remoti confini del tempo che fu; come se il sole avesse cambiato i suoi moti e fosse tornata la notte, le stelle nel cielo diurno brillarono, facendo risplendere il cielo come di diamanti infuocati, e una nebbia color dell'arcobaleno ci pervase, abbagliando la nostra vista.
    Com'era cominciato, finì: l'immensa, magica illusione delle Terre d'Africa che ci aveva pervasi, terminò, riportandoci nella fredda realtà; il bruciante sole africano pareva freddo, in confronto al calore eterno di quella nebbia, e ora, il silenzio assoluto in cui eravamo immersi ci faceva sentire immensamente fuori posto.

    Terminata la solenne cerimonia, ci volgemmo per fare ritorno alla Rupe dei Re: durante il viaggio, potevo sentire gli occhi di tutti su di me, che mi squadravano con un espressione indecifrabile: erano sguardi colmi di rabbia? di odio? di paura? Avrebbero avuto ogni ragione di lagnarsi con me. Ni aveva sbagliato: non era Mizuki, la causa di tutti i guai che gli erano capitati negli ultimi tempi.
    Ero io.
    Avrei preferito sprofondare, piuttosto che sostenere quegli sguardi: in vita mia, non mi ero mai sentito così colpevole, di fronte ai loro occhi.
    Dovevo spiegare tutto, e subito. Ragion per cui, non appena fummo arrivati al pianoro, tutti i leoni si radunarono attorno a me.
    Mi sedetti sulla pietra più vicina allo strapiombo, a capo chino: non avevo il coraggio per guardarli in faccia, ma sollevai comunque lo sguardo; Simba stava dall'altro capo del cerchio, e mi fissava con occhi di fuoco. Alla sua destra, c'era Nala, con gli occhi rossi e gonfi e la piccola Kiara stretta tra le zampe, e di fianco a lei in ordine, c'erano Chumvi, Tama con i loro piccoli tra le zampe, Uzuri e Nyota, e per finire Ralph, seduto alla mia sinistra; alla sinistra del Re, c'era Meethu, che mi guardava preoccupato; di fianco a lui, in ordine, c'erano Sarafina, Sarabi, Diana, Kima e Kora, e per ultima, Leona seduta alla mia destra; Rafiki si era seduto in disparte, ad ascoltare.
    Lentamente, i due soldati poggiarono le mani sulle mie spalle per ascoltare il discorso, e darmi coraggio. Trassi un lungo respiro, e lentamente, senza fare il benché minimo rumore, lasciai cadere la testa in avanti, e sospirai.
    Simba fu il primo a rompere l'innaturale silenzio. "Abraham! Tu stesso, hai affermato di doverci delle spiegazioni!" Non era una domanda.
    "L'ho detto!" affermai, flebile.
    "E hai affermato, anche," aggiunse il Re, con lo stesso tono autoritario, "di essere responsabile per tutto quello che è accaduto!"
    "L'ho affermato!"
    "Ebbene," concluse il Re, "come promesso, è giunta l'ora di parlare! Sebbene non sia una storia piacevole, e per quanto possa sembrare incredibile, noi faremo il possibile per comprendere! E a maggior prova di rispetto," aggiunse, con timbro più mite, "nessuno di noi parlerà, fino a quando non avrai terminato di spiegare gli avvenimenti che hanno spinto a questi fatti!"
    Lentamente sollevai la testa e fissai negli occhi il sovrano della Rupe.
    Con un sospiro, prestai giuramento: "Vi sono dettagli che nemmeno io comprendo: assieme a questi illustri soldati che vedete accanto a me, vi parlerò di cosa avvenne in quei giorni nelle Terre più a est di quanto voi stessi possiate immaginare!"
    Sollevai nuovamente la testa, per vedere se c'erano reazioni: ogni leone e leonessa mi fissava con gli stessi occhi che esprimevano a un tempo paura, rabbia e angoscia; compresi che non mi avrebbero lasciato andare se non avessi vuotato il sacco; ragion per cui, non avrei esitato.
    Cominciai a parlare, dapprima flebile, ma poi, via via, sempre più sciolto, come se fossi stato in una cella confessionale davanti a un prete, e non vedessi l'ora di rivelare ogni mio peccato - cosa che stavo effettivamente per fare.

    "Giorno... 26 dicembre... mille... novecento... novantadue... il giorno dopo Natale... Vienna, Austria... Continente europeo. Non ero mai stato a Vienna prima di allora... ma avevo passato l'ultimo anno come commesso in un piccolo negozio di dolciumi in periferia... ancora poco meno di tre settimane, e avrei compiuto 18 anni."
    "Posso solo dire che..." deglutii a vuoto. "Se non avessi sollevato la cornetta del telefono quel giorno, nulla di tutto ciò che è accaduto in seguito, sarebbe accaduto!"
    E fu così, che io, Ralph e Leona, insieme, raccontammo alla Rupe dei Re, e all'attonito branco di Panthera Leo, di ogni singolo, sconcertante avvenimento accaduto in quei tempi, e che avevano condotto ognuno di noi fino a quel momento.

    Ma questa, come si suol dire... è un'altra storia.

    THE END



    E con questo è tutto... PER ORA!

    Detto ciò, con un saluto immensissimo da parte del vostro Gaoh, vi lascio nelle mani e nella voce di Paolo Rossi; vi saluto, vi bacio, e vi do appuntamento con:

    The Way It All Began


    il prossimo 1° di agosto.
    Grazie e arrivederci.
    Vi voglio bene, fate i bravi.
    CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!


    Edited by Gaoh - 12/4/2014, 13:54
     
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  8. Pridelands98
     
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    Bellissima conclusione :woot: :woot: Gaoh, amico mio.. tu hai un futuro segnato come scrittore! ;) Se mai tu dovessi pubblicare un libro io sarei il primo a comprarlo ;)
    Il funerale di Ni è stato bellissimo, e ora anche i leoni sapranno cos'è accaduto a Praga. :woot: Mi hai proprio incuriosito con quella che non riesco a togliermi dalla testa...
    Se non avessi sollevato la cornetta del telefono quel giorno, nulla di tutto ciò che è accaduto in seguito, sarebbe accaduto
    E' tra un mese il prequel tanto atteso :woot:
    Sei un grande Gaoh. ;) Alla prossima ^^
     
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    Ricordate le domande del primo contenuto EXTRA a Pagina 3?
    Ora avrete le risposte a quelle Domande + la scheda completa sul Grande Nemico della Trilogia.

    EXTRA 6: RISPOSTE
    1) Chi è il nemico di Abraham, verso il quale sembra serbare rancore?
    -Si tratta di Clark Thrive, ex colonnello dell'esercito U.S.A. ideatore del progetto 'Estremo Rosso'

    2) Chi sono i comprimari di Abraham nel resto della Saga?
    -Ralph Ross e Leona Steinhart, rispettivamente, soldato semplice e caporalmaggiore in congedo dell'esercito U.S.A.

    3) Meethu troverà quello che sta cercando?
    -Non ancora

    4) Chi è il padre di Nala e Meethu?
    -Ni l'Esploratore, scomparso durante il Regno di Scar

    5) Qual'è il motivo del desiderio di solitudine di Abe?
    -Abraham vuole vivere solo per non coinvolgere gli innocenti che stanno di fronte a lui, e non essere divorato dal senso di colpa

    6) Che cosa è successo a Praga?
    -La risposta a questa domanda si cela nel Prequel (si può dire che l'intero Prequel è la risposta a questa domanda XD

    7) Che cosa ha spinto Abraham a dirigersi in Africa?
    Vedi risposta alla domanda 6 XD

    E ora, ricordate il contenuto EXTRA riguardante CLARK THRIVE, ecco i dettagli aggiornati.
    Nome: Clark Conrad Thrive
    Età: 53
    Data di nascita: 27/05/1945
    Altezza: 2,25 m
    Peso: 177.12 Kg
    Luogo di nascita: Seattle, Washington.

    Ufficiale comandante in servizio dell'esercito statunitense e rappresentante del Washington al Pentagono. Dotato di forza non comune - dovuta anche al fatto di essere affetto da gigantismo - gli consentì di raggiungere rapidamente alte vette nella carriera militare; accusato di progetti militari paranormali senza autorizzazione e di aver favorito gli atti terroristici in medio oriente, venne arrestato nel dicembre del '93. Attualmente imprigionato in carcere sconosciuto, condannato all'ergastolo.

    Intendo fare in modo che il mio capitolo sia il mio messaggio 1001. Se dovessi raggiungere quota 1000 prima di allora, attenderò
     
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    Dai dai, sto per mettermi impari xD
     
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  11. Somoya
     
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    povero Ni... quella Mizuki era davvero una strega -.-
    finalmente Abe ha fatto quanto doveva... per l'appunto...
    COMBATTIMENTO EPICO!!!!*-*-*-*-*
    si! alla fine Abe la ridotta a spiedino!!! *_____* se lo meritava la stragaccia !!!

    e a quanto leggo, abe di appresta a dare spiegazioni... "cavolo qui simba vuole sempre spiegazioni :/" ...ad agosto purtroppo :/ vabè aspetteremo dopotutto non è un'attesa troppo spregiudicata, contando che io nn posto da ... ma sto divulgando ^^"

    bè che posso dire? non vedo l'ora che arrivi il primo agosto XD

    CITAZIONE
    Nome: Clark Conrad Thrive
    Età: 53
    Data di nascita: 27/05/1945
    Altezza: 2,25 m
    Peso: 177.12 Kg
    Luogo di nascita: Seattle, Washington.

    un piccoletto!!! XD stile Wulfgar XD
     
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  12.  
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