The Legend continues

-II° Capitolo della Saga dell'Eremita-

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Re Saggio

    Group
    Member
    Posts
    10,314
    Location
    Il Regno tra le Stelle

    Status
    Offline
    Tutto passa, niente si dimentica.
    E' arrivato il momento di adempiere alla mia promessa.
    La saga prosegue. E perciò...

    Get ready 4 the next chapter.
    Cominciamo!
    Anzi, proseguiamo, che è meglio! ;)

    Un'Eremita,
    Due amici dimenticati;
    Una nuova storia.


    Prologo: Diamanti

    Nei pressi delle rovine di Gran Zimbabwe
    25 marzo
    ore 11:25 a.m.



    Se bisogna essere sinceri, l'Africa riserva più sorprese di quanto ci si possa immaginare... fin troppe, per i miei gusti; c'è chi dice che non si soffra mai di freddo in quelle contrade, ma chi non ha mai sperimentato una notte nel deserto, non potrà mai figurarsela. Oltretutto, sul cono d'Africa, praticamente all'opposto parallelo della scandinavia, se devo essere brutalmente sincero, fa decisamente meno caldo che in pieno Sahara.
    Guardando le nuvole che si estendavano a sud, lungo i territori del remoto Antartide, pensavo molto a quello che era avvenuto fino a sette mesi prima.
    Di fatto, non c'era giorno in cui non pensassi alla Rupe dei Re, e a quello che mi era capitato: ero rimasto coinvolto in una lotta all'ultimo sangue per il potere, e avevo avuto il mio ruolo nella fine di un regno; già visto così, di certo, era un'impresa fuori dal comune, soprattutto per noi eremiti, ma non era quella la parte più straordinaria: i contendenti per il potere, erano i leoni.
    Proprio così: i grandi predatori della Cunabula Mundi in persona; avevo lottato al fianco di creature che originariamente non si sarebbero fatti tanti scrupoli a divorarmi, ma avevo qualcosa, per mia fortuna, che mi aveva permesso di stabilire un contatto...
    E da lì, è cominciato tutto.

    Fissai lo sguardo sul mio anello d'oro, che mi aveva conferito il Dono delle Lingue: non fosse stato per esso, non avrei mai compreso il linguaggio degli animali, e quella indimenticabile avventura, con tutta probabilità, non avrebbe mai avuto luogo. Sorrisi inevitabilmente, pensando a quante ne avevo passate in quegli ultimi due anni in Kenya, giocando con cuccioli di leone, vedendoli crescere, e diventare degli splendidi esemplari che avrebbero acceso un'esca in ogni bracconiere del mondo. La sola cosa che mi rassicurava, era il fatto che nessuno sapesse dove si trovi esattamente la Rupe dei Re. Io stesso, dopo il lungo viaggio fatto da Alessandria, non avevo la benché minima idea di come vi fossi giunto.
    In quel luogo fuori da ogni regola, ebbi a che fare con Scar, un subdolo tiranno traditore, fratricida e usurpatore. Per due anni seguii il corso degli eventi, fino al giorno dell'arrivo del legittimo sovrano delle Fiere: Simba, il figlio di Mufasa, costrinse lo spregievole parente alla resa, il quale a sua volta, cadde per mia mano, ai piedi della Rupe.
    Molte immagini mi passavano per la testa, e soprattutto, molti musi: Sarabi, Sarafina e Nala, Simba, Nyota, Nuka, Dotty e Spotty...

    ... e Meethu.
    Da quanto tempo che non lo vedevo! Erano passati sette mesi buoni da che avevo lasciato la Rupe, e nel giro di due mesi, ero giunto a Johannesburg: nonostante fosse passato molto tempo dalle corse all'oro, l'antico scavo di diamanti era ancora lì, un'immenso cratere, da cui si cavavano i famosi preziosi; in seguito, con le scoperte di filoni d'oro sulle colline, i minatori avevano preso e se n'erano andati. Solo gli arrichiti dai diamanti potevano permettersi di assumere minatori che scavassero: infatti, in territori simili, bisognava passare a setaccio ettari cubici di terreno per cavare una sola oncia d'oro, e i filoni più grossi, appartenevano solo a chi poteva permettersi il terreno.
    Pensandoci su, misi una mano in tasca, e ne cavai fuori uno: nei pochi giorni che avevo passato a Johannesburg, avevo fatto visita al sito minerario - di certo ai locali non dava alcun fastidio - e per puro gusto di farlo, mi misi a setacciare.
    Guarda caso, nel giro di sedici ore, ne avevo trovato uno mezzo seppellito dalla polvere: era grande circa un quarto del mio palmo, o come la manina di un neonato; poteva effettivamente valere qualche migliaio dollari, e una volta intagliato, ci sarebbe stato bene su un pendente per una bella signora. Non ne feci parola con anima viva, perché, se si fosse saputo che c'erano ancora diamanti, si sarebbe scatenato il finimondo; decisi di portarlo con me, qualora mi servissero dei soldi. Un gioielliere europeo, forse, mi avrebbe pagato profumatamente per quella gemma, a meno che non si trattasse di un volgare zircone senza valore: non avevo idea se fosse davvero un diamante, poiché sapevo ben poco delle ricchezze materiali, vanto e debolezza di questo vecchio mondo corrotto.
    Il più delle volte, mi piaceva far riflettere la luce del sole con le sfaccettature della gemma, per vedere il riflesso dell'arcobaleno sulle mie mani.
    In quel tempo, avevo passato la maggior parte del mio tempo laggiù, a Gran Zimbabwe, sul cono d'Africa: una delle tante città in rovina, avvolte nel mistero, dove pochi si avventurano; per lo più geologi e archeologi vengono in questi luoghi polverosi, alla ricerca di qualche scoperta sensazionale per aumentare il loro prestigio, ma si sbagliano tutti, poiché gli antichi che abitavano il posto, di proposito, non lasciarono testi scritti e portarono i loro segreti con sé nell'abisso.

    Dopo cinque mesi passati in perfetto isolamento con me stesso, sentivo che era giunto il momento di tornare in Europa, e cercare di reinserirmi nella società moderna.
    Forse mi sarei diretto a Nairobi, per prendere un'aereo: forse - se quella gemma era quel che speravo - mi sarei potuto guadagnare qualche soldo per il biglietto, ma per il momento, era una questione di poca importanza.
    Per il momento presente, dovevo pensare a rimettermi in cammino.
    Perciò, rimisi tutti i miei attrezzi nello zaino, il mio taccuino - su cui avevo annotato molte cose, dai cambiamenti atmosferici alla densità del suolo - andò nella tasca laterale; legai la scure alla cintola, indossai la mantella, e infine, appese alla schiena, l'arco, le frecce e la scatola di mogano intarsiato, contenente la mia Murasame.
    Nel giro di cinque minuti, ero pronto, e prima delle tredici in punto, ero già al di fuori di Gran Zimbabwe, pronto per fare il mio ritorno in Europa.
    Tutto sembrava andare come era andata per gli ultimi tredici anni.
    O almeno...
    Così credevo.

    TO BE CONTINUED...

    Scrivete: aspetto i vostri commenti.


    Edited by Gaoh - 1/6/2016, 22:03
     
    .
  2. Vitani2013
     
    .

    User deleted


    BellissimaBellissimaBellissimaBellissimaBellissima!!
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Guardia reale
    Posts
    6,102
    Location
    Casa mia

    Status
    Offline
    Mi sta già piacendo
     
    .
  4. Pridelands98
     
    .

    User deleted


    :woot:
    Yodel! E la storia dell'Eremita continua! Bene Gaoh, finalmente sapremo come va avanti la storia del nostro Abraham! ^^
    Il prologo è ovviamente un puro "capolavoro di lettura, come tutte le altre tue opere, aspetto il primo capitolo!

    Attenzione qui sotto ci sono super spoiler sulla storia dell'Eremita che conosco perché Gaoh stesso li aveva già scritti sotto spoiler, quindi vi coniglio di non leggere e questo sarebbe un mini dialogo tra me e lui, Gaoh se preferisci possiamo anche parlarne tramite MP!!!
    Unica cosa: ma la saga dell'Eremita non era divisa in tre capitoli di cui il primo era The Lion and the Wanderer e poi ci sarebbero stati due capitoli di cui uno era il prequel in Europa? Io avevo capito così, ma da come ho potuto leggere nel prologo questa storia è ambientata dopo The Lion and the Wanderer ! ^^
    Questo significa che la saga dell'Eremita è in quattro capitoli, non tre! Bé tanto meglio, un altro dei tuoi capolavori di lettura ^^
    Ma io ero convinto che ora avresti iniziato a scrivere il prequel in Europa!
    P. S. Ricordo che avevi scritto che l'antagonista di Abraham sarebbe apparso nel secondo capitolo della saga, questo significa che presto lo incontreremo! ^^
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Re Saggio

    Group
    Member
    Posts
    10,314
    Location
    Il Regno tra le Stelle

    Status
    Offline
    Rispondo in spoiler.
    In questo capitolo l'antagonista principale verrà solo menzionato, e appare solo nel terzo capitolo della Saga, oltre che nel prequel, che posterò dopo The Legend Continues. Il prequel, oltretutto, non avrà nulla a che vedere con il Re Leone, perciò, verrà postato in Varie Fanfictions.
     
    .
  6. Pridelands98
     
    .

    User deleted


    Ok, perfetto! Ma dato che questa è in Fan Fictions, i personaggi del Re Leone penso appariranno, oppure rimangono solo ad essere menzionati nel prologo, e forse in qualche capitolo?
    Tranquillo, non faccio più domande dopo questa! ^^
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Re Saggio

    Group
    Member
    Posts
    10,314
    Location
    Il Regno tra le Stelle

    Status
    Offline
    Appariranno, ma per poco. Dal Terzo Capitolo in poi, il solo leone principale da The Lion and the Wanderer, sarà Meethu.
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Re Saggio

    Group
    Member
    Posts
    10,314
    Location
    Il Regno tra le Stelle

    Status
    Offline
    Allora... le acque sono rimaste calme per tutta la notte.
    E' ora di postare.

    Capitolo 1: Il posto del cuore

    Da qualche parte, in Africa...
    1 aprile
    ore 6:43 a.m



    Il cammino degli eremiti è lento e faticoso: portarmi sulle spalle un bagaglio come il mio non era facile, neanche dopo tredici anni di peregrinazioni.
    Ma in ogni caso, andavo a cuor leggero, ben sapendo che presto sarei potuto tornare in Europa, e da lì, avrei finalmente fatto ritorno in patria.
    La patria è dove è il cuore, ho sentito dire... e nonostante mi fossi escluso dalle vite dei Sapiens, Londra mi mancava molto: chissà, magari mi sarei trovato un lavoro, avrei potuto porre fine a ogni ricerca; oppure, avrei passato solo pochi giorni nella mia città, in attesa di un qualche richiamo nel vento. Ancora non lo sapevo, ma il Fato aveva ancora qualche storia sul mio conto, e che ancora doveva svilupparsi, e lo posso dire, ora che li ho vissuti; posso solo dire che l'ignoranza è una benedizione, poiché le strade della vita ci riservano sorprese insapettate, talvolta terribili, e talvolta meravigliose.
    Nel corso della mia lunga scarpinata per Nairobi, cercavo di evitare i centri urbani: avevo passato così tanto tempo nella vita selvaggia, che potevo benissimo venire scambiato a mia volta per un animale, da quanto ero sporco di polvere e pieno di indole agressiva; non c'era dubbio che quegli ultimi due, quasi tre anni della mia vita mi avessero condizionato, e non poco.
    Da troppo tempo non avevo avuto modo di conversare con gli esseri umani.

    Il caso volle, che nelle prime ore di quella mattinata, mi venne un'improvviso desiderio di farmi un bagno: chissà perché...
    Forse volevo darmi un'aspetto più gradevole per quando fossi arrivato a Nairobi...
    Forse era solo per scaramanzia, oppure per scuotere la monotona giornata, esatta replica della settimana precedente.
    In ogni caso, mi tolsi l'armamentario, la mantella, gli stivali, e mi tuffai a capofitto nel fiume che scorreva li nei pressi, senza curarmi se c'erano coccodrilli o meno.
    Ne ebbi molti sollievi: l'acqua gelida risvegliò con forza tutti i miei nervi, dandomi nuova vita, e svegliandomi completamente dal mio stato avanzato di letargìa mentale; Cinque mesi passati a meditare con piccole pause per pasti giornalieri, inferiori a mille calorie, spiegano abbastanza bene quanto mi fossi deteriorato.
    Voi gentili posteri, direte che è una pazzia, ma noi eremiti siamo così: per noi, la meditazione in posti solitari, è uno dei modi migliori per carpire i segreti della verità, e trovare il nostro vero "Io".
    Sbattendo le palpebre, riuscii a mettere a fuoco il letto del fiume: c'erano alcuni pesciolini che sgusciavano agili dalle mie dita, e filavano come razzi quando mi avvicinavo; mi stiracchiai nell'acqua buia, mentre i primi raggi del sole facevano capolino da oriente.
    E proprio mentre i miei polmoni cominciavano a protestare, riemersi, prendendo grandi sorsate di aria mattutina, e osservai l'alba: il cielo si tingeva di rosa come l'interno della madreperla, con candide nuvole di cotone azzurrino e indaco, nei primi raggi del sole bianchissimo. Il mattino in Africa era qualcosa di sensazionale, che risvegliava i sensi in ogni abitante della savana: per me, fu la stessa cosa.
    In lontananza, sentivo echeggiare i richiami degli uccelli e dei buceri che salutavano il mattino, e i leoni che si svegliavano, il cui fragoroso ruggito si sente anche a otto chilometri di distanza; in quel suono, si risvegliarono i miei ricordi della Rupe dei Re.
    Se fossi incappato nel castello dei leoni, pensai, non ci sarebbe stato niente di male, nel fare una visitina.
    Come animato da quel pensiero, uscii dal fiume, giusto in tempo per avvistare un licaone che stava annusando il mio zaino; non appena fui abbastanza vicino, quello mi vide, e fuggì di gran corsa. Mi mollai un ceffone per riprendermi: anche se il bagno freddo mi aveva svegliato, ero stato abbastanza incoscente.
    Stesi la mantella bianca sull'erba, e mi sdraiai pigramente al sole per riscaldarmi.
    Naturalmente feci attenzione, e quando furono le dieci del mattino circa, mi rimisi addosso tutta l'imbracatura, e ripresi il mio viaggio.

    Per pura curiosità, decisi di seguire il fiume: è incredibile come il Fato ci riservi le più strane sorprese, poiché, a circa due chilometri più a nordovest, il letto del fiume si ingrossava, e scendeva in una specie di canyon; alquanto insolito, ma decisi di controllare.
    Non sapevo perché lo stessi facendo veramente: forse era un antico sentimento da tempo dimenticato, che mi diceva di seguire la corrente.
    Forse, pensai, il posto del mio cuore non è Londra.
    In effetti, col passare degli anni, mi sentivo meno umano che mai.
    Ancora non ne avevo idea, ma stavo per imbarcarmi in un'avventura che non solo avrebbe rimandato il mio ritorno in Europa, ma che avrebbe anche cambiato la mia vita per sempre.

    TO BE CONTINUED...

    Lo so, non è granché, ma spero che vi piaccia: lasciate i vostri commenti.

    ATTENZIONE: SPOILER CHE POTREBBE LASCIAR PRESUPPORRE QUALCOSA.
    Come sapete, nelle Trilogie, la seconda parte è quella dove le cose peggioreranno. Innanzitutto, devo diffondere serenità, per poi causare un macello, che condurrà agli scontri epici della Terza parte. Naturalmente, prima della Terza parte, posterò il Prequel.


    Edited by Gaoh - 8/6/2016, 16:46
     
    .
  9. Vitani2013
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Lo so, non è granché, ma spero che vi piaccia: lasciate i vostri commenti.

    Non è un granché?Ma ti senti?e' assolutamente super!
     
    .
  10. Pridelands98
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Vitani2013 @ 9/4/2013, 14:04) 
    CITAZIONE
    Lo so, non è granché, ma spero che vi piaccia: lasciate i vostri commenti.

    Non è un granché?Ma ti senti?e' assolutamente super!

    Quoto quello che ha detto Vitani2013.
    Gaoh, ma ti senti "non è un granché"?? Ma stiamo scherzando?!! Prli così proprio delle tue opere che sono capolavori di lettura! (Non mi stancherò mai di dirlo, al costo di diventare noioso! ^^)
    Primo capitolo molto interessante, chissà dove andrà a finire l'Eremita ^^
     
    .
  11. Vitani2013
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Parli così proprio delle tue opere che sono capolavori di lettura!

    Pridelands98 ha ragione:Sei Bravissimo!Davvero!
     
    .
  12. Somoya
     
    .

    User deleted


    Ecco il seguito!!!^^
    Abraham soffre di nostalgia, e come biasimarlo? le Terre del Branco sono ineguagliabili!
    comunque se deve tornare in Europa, come ci torna? perchè se prende l'aereo potrebbero fargli dei problemi con tutta l'armeria che ha appresso U.U; sono troppo pignoli negli aereoporti in fatto d'armi (lo dico per esperienza :/) ,ma sono sicuro che la soluzione l'Eremita la trova!!!
    scontato dire che aspetto il seguito, voglio vedere come si mettono le cose :D
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Re Saggio

    Group
    Member
    Posts
    10,314
    Location
    Il Regno tra le Stelle

    Status
    Offline
    Ok. Vi informo che per questa FF farò massimo un capitolo o un Extra al giorno.
    Cerchiamo di essere regolari.

    Capitolo 2: Sole bruciante

    Da qualche parte in Kenya
    1 aprile
    13:02



    Quella mattina, decisi di seguire il fiume costeggiando a est, onde evitare lo spiacevole inconveniente di trovarmi a corto di acqua durante il viaggio, e sinceramente, covavo in me la speranza che potessero guidarmi eventualmente fino al Lago Vittoria, e da lì, arrivare a Nairobi non sarebbe stato difficile, anche se avrei dovuto procurarmi un passaggio... ma il destino aveva altro in serbo per me.
    Di fatto, continuai a camminare, immerso nei miei pensieri al punto che non avrei prestato attenzione nemmeno a una mandria di rinoceronti in fuga, neanche se si fossero diretti verso di me, rischiando di sfracellarmi con corna e zampe, e camminai fino a quando non mi resi conto che l'acqua, trasformata in una specie di rapide, sprofondava di più nella gola, creando qualcosa di simile a un canyon: la mia mente lavorava svelta. Possibile che... ?
    Ma non osavo credere che il Fato volesse farmi tornare nelle Terre del Branco. Erano successe tante cose in quel luogo, abbastanza da poter bastare per una vita intera; no, era meglio se non vi facevo ritorno, lo avevo deciso a furia di pensarci per tutta la mattina, di non tornarci: meglio per me e per i leoni tutti; non sarebbe stato giusto sconvolgere le loro tranquille esistenze.
    Dopotutto, mi domandai, quanti guai possono capitare a dei leoni?
    Il sorriso sparve automaticamente dalle mie labbra a quel pensiero. Non avevo forse incontrato il piccolo Meethu aggredito dalle iene, a un passo dalla morte? E le leonesse della Rupe, non avevano forse sofferto per anni a causa di un despota divorato dalla sete di potere?
    Più pensavo, e più mi sentivo inquieto...
    Più cercavo di non pensare e più pensavo.

    Alla fine, cercai di concentrarmi sul fiume, quando mi resi conto, alla fine, di essere arrivato nei pressi di una certa diga, dove l'acqua si fermava: al di là del muro di legname, il fondo si estendeva ad almeno trenta metri di profondità sul suolo asciutto, e chiunque fosse caduto la sotto, sarebbe spirato di botto al semplice impatto.
    Ma come non riconoscere quel luogo?
    Ebbene sì: avevo fatto ritorno alla diga che separa le Terre del Branco dalle Terre di Nessuno; il Caso mi aveva voluto in quelle zone fuori del mondo ancora una volta, e ora mi si offrivano certe opportunità, o meglio, delle alternative: potevo tornare alla Rupe dei Re per una visita di cortesia prima di fare ritorno in Europa, ma avrei rischiato di risvegliare troppi ricordi, e allora avrei potuto decidere di restarvi per sempre; il che, sarebbe stato un vero problema.
    L'altra possibilità, era dirigermi verso le Terre di Nessuno per poi puntare verso nordest e Nairobi; forse avrei potuto fare visita a Zira, e vedere come stava, anche se forse non sarebbe stata tanto felice di vedermi: ero certo che sapesse del ruolo che avevo giocato nella caduta di Scar e della sua morte, anche se ero riuscito a redimerlo prima che fosse troppo tardi.
    In cuor mio, sapevo qual'era la scelta giusta?
    Forse, ma decisi comunque di puntare verso la meta, e perciò, voltai le spalle alla diga, alle Terre del Branco e alla Rupe dei Re: dovevo restare freddo di mente e di spirito. Era giunto il momento di tornare in Europa.
    Avevo come una sensazione, ma non avevo ancora idea di cosa mi stesse riservando il futuro.
    D'altro canto, avevo giurato a me stesso di non lasciarmi mai più coinvolgere in questioni di Stato, fosse anche una società di leoni; la politica, in ogni suo aspetto, non ha mai fatto per me, e francamente, non tolleravo l'idea di entrare di nuovo a contatto con bestie feroci: sebbene avessi compreso quanto fossero simili a me o ad altri esseri umani, avevo deciso quello che ritenevo il meglio.
    Naturalmente, potevo sbagliarmi, ma a questo mondo ci sono forse delle certezze?
    Io non sono un'illuminato, e nemmeno un pozzo di scienza, ma qualcosa so: si può dire che io non so molto, o che so poco di tutto. Un'altro segno di noi eremiti, è l'avere una mente eterogenea, sempre pronta ad apprendere qualcosa di nuovo.

    Tuttavia, potevo essere certo del fatto di aver scelto il momento peggiore per entrare nelle Terre di Nessuno: sebbene intorno al fiume il suolo fosse fresco e roccioso, appena a un quarto di miglio più a est, la distesa rovente si espandeva a perdita d'occhio, sotto il bruciante sole africano, la cui temperatura ben volentieri supera i cinquanta gradi celsius nel Sahara; le Terre di Nessuno non erano brucianti come il deserto settentrionale, ma ci si avvicinavano, e non poco.
    Mi muovevo lungo il crinale a nord, facendo estrema cautela ai rovi arsi dal sole, che sono affilati come spade, privi di tutta la loro acqua. Il suolo, come sempre, era pieno di crepe e termitai: guardandoli, ebbi più forte di prima la voglia di visitare Zira, e il piccolo Nuka; chissà cosa avrebbero pensato di me... mi riscossi subito, cercando di non pensarci, ma inconsapevolemente, i miei piedi mi stavano guidando giù dal crinale, poiché la pendenza si faceva abbastanza ripida, e scivolai in fondo, ammaccandomi le gambe.
    Un gemito involontario sfuggì alle mie labbra. Mi alzai con forza, cercando di riprendere stabilità, e ripresi il mio cammino.
    Non avevo fatto ancora dieci passi, che udii un ringhio cattivo alle mie spalle.
    "Bene, bene, bene... cosa abbiamo qui?"
    Mi voltai di scatto, sfoderando la scure, e rimasi abbagliato dal sole: mi parai gli occhi con la mano, mentre una figura nera balzava davanti a me.
    Era una leonessa dal pellame fumoso e spelacchiato, con zampe forti e costole sporgenti; aveva un collo lungo e robusto, le orecchie nere, e tre punti neri su ciascuno zigomo: notai che il suo occhio sinistro era trasparente, segno che da quell'occhio non ci vedeva.
    "E così, eccoti qua, Kijana!" mormorò lei, fredda e minacciosa, e quel nome mi colpì: solo pochi mi conoscevano con quel nome.
    "O forse..." riprese lei, con un ghigno, rivelandosi a me per chi era, "dovrei chiamarti Abraham?"

    TO BE CONTINUED...

    Lasciate qui i vostri commenti.
    Il vostro Gaoh rimane saldo sulla pista.
    Attendo anche critiche e correzioni che sono sempre ben accette.


    Edited by Gaoh - 15/6/2016, 17:05
     
    .
  14. Vitani2013
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    Attendo anche critiche

    Come si fa a criticare la perfezione??
     
    .
  15. Pridelands98
     
    .

    User deleted


    Quoto anche questa volta Vitani 2013 ed ora passiamo a commentare il capitolo!
    Come mi aspettavo è.... fantasticamente perfetto
    Ma come l'Eremita non vuole far visita a Simba? :o: Ed io che pensavo che pensasse sempre a Meethu... ^^
    Aglia ai, Abraham hai fatto un grosso errore a passare per le Terre di Nessuno, ora inizia già l'azione perché... Spotty!!! :angry: Proprio lei il nostro povero Eremita doveva incontrare.. ^^ E come ha fatto a sapere il vero nome dell'Eremita?? :o: ...
    E adesso il povero Abe (posso chiamarlo così?? ^^) è in grossi guai, non oso immaginare quale sarà la reazione di Zira alla sua vista! ^^
     
    .
161 replies since 8/4/2013, 13:02   2806 views
  Share  
.