Dolce diavolo

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  1. Vitani the Lioness
     
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    Sì,quello...
    Con un po' di pazienza i commenti arriveranno comunque!!^^
     
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  2. angela92
     
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    6° CAPITOLO






    9:30

    Il mio corpo iniziava a rilassarsi, gli occhi si aprivano piano e tutto quello che vedevo era la luce del sole che illuminava la mia stanza. Osservavo intorno a me, con gli occhi ancora socchiusi. Foto sulle pareti mi ritraevano con le amiche, i viaggi scolastici, il gatto che aveva nonna “Dado”, il mio viso sorridente e buffo in ogni foto, le foto con la mia famiglia quando ero piccolina. Spalancai del tutto le palpebre e mi stiracchiai. Non sono andata a scuola, è festa qui a Galisburg, ciò vuol dire che a partire da oggi avrei avuto 2 giorni di relax lontano dai professori e dai libri. Sedetti composta sul letto, con le lenzuola ancora stropicciate, poste ai piedi del letto, e sbadigliai. Non mi sentivo stanca, nonostante passai la notte a pensare ad Erik. Non sapevo perché ma quel ragazzo aveva qualcosa di strano che mi spingeva a stargli vicino, in quel modo che solo io potevo capire. Lui non deve sapere ciò che penso, non deve sapere che solo vederlo sorridere mi riempiva il cuore di felicità, non deve sapere che sarei disposta a tutto pur di starci insieme, perché si…è questo che volevo.
    Mi sollevai sulle gambe e avanzai verso la cucina a passo lento, convinta di trovare nonna seduta sul divano a guardare la tv. Regnava il silenzio in casa, varcai la porta della stanza e notai un biglietto sul tavolo “Sono uscita tesoro, fai colazione. Ci vediamo per pranzo, un bacio. Nonna”. Sorrisi. Aveva l’abitudine di firmarsi sempre, nonostante ci fossimo solo io e lei. Bevvi un succo d’arancia d’un fiato, e mangiai solo un biscotto. A breve sarebbe venuta Jessica per uscire e andare a vedere le bancarelle della festa. Quindi sollevai lo sguardo e notai l’orario, era tardissimo. Corsi in bagno, mi lavai velocemente e mentre infilavo i jeans suonò il campanello. Andai ad aprire, era Jes. La salutai e mi infilai la maglia, preparai la borsa e uscimmo.
    Passeggiavamo tra la gente che si dirigeva in piazza, dove si teneva la festa, e intanto le raccontavo della serata con Erik. «Hai capito allora? Erik che ti chiede ripetizioni!», disse Jessica ridendo. Risi con lei immaginando la scena. «Lo sai che non rifiuto mai la proposta di ripetere, e poi stiamo parlando di lui», le dissi con un tono tranquillo e un sorriso stampato sul viso. «Non ti piace eh? Si vede un miglio che sei cotta di lui», mormorò lei. Scossi il capo imbarazzata, e credo di essere diventata rossa. Parlando ci avvicinammo ad una bancarella. Ero intenta ad osservare i vestitini e l’intimo messi in mostra, quando Jessica mi si para d’avanti d’un tratto con lo sguardo incredulo e allo stesso tempo sconvolto. «Cosa c’è, hai visto un fantasma? », chiesi preoccupata. Lei scosse il capo e rispose «Peggio! Ma ti prego andiamo ad un’altra bancarella e non girarti. Prometti? ». Non capivo il motivo di tanto scalpore, così senza risponderle mi girai e li vidi.
    Erik, con una ragazza bionda. Scherzavano, ridevano e lui sembrava alquanto divertito. Rimasi impietrita, incredula. Lui, mi ha già dimenticata. Allora è vero, non gli piaccio come lui piace a me. Un groppo allo stomaco mi faceva mancare quasi il fiato, e gli occhi mi bruciavano come se stesse per sgorgare un intero fiume da essi. Jessica, vedendomi ferma, mi prese la mano e mi tirò via da lì facendomi quasi inciampare nei miei stessi piedi. Mi portò in una stradina lontano dalla gente e mi bloccò il viso tra le mani, mi guardò negli occhi e disse «Vedrai che è solo un’amica e che lui vuole te. Magari è la cugina, tu che ne sai. Ma non starci male, non dargli questo abuso». Le sue parole rimbombavano nella mia testa, come l’eco che si ode sui monti, incomprensibili. Appena riuscii a capire ciò che era successo la guardai e replicai «Io..io la uccido», e le diedi le spalle inoltrandomi nella folla veloce come un razzo.
    Arrivai alle spalle di Erik, feci un lungo respiro per darmi forza e per bloccare le lacrime che volevano bagnarmi il viso, e poi misi una mano sulla sua spalla. Si girò subito, anche prima del mio tocco, e restai ancora più stupita quando lo vidi sorridermi dolcemente. Per quanto potesse piacermi ora non vedevo nient’altro che nero intorno a me e loro due al centro di un alone rosso fuoco, proprio come se fosse una scena di un cartone animato. Lui continuava a sorridermi ed io non riuscivo a parlare, poi spostai lo sguardo al suo fianco e vidi la ragazza. Era la tipica ragazza alta, bella e bionda, che si veste in modo appariscente per attirare l’attenzione, e a quanto pare con Erik c’era riuscita. Mi guardava con una smorfia direi quasi schifata e altezzosa, tipico di quelle della sua stoffa. Mi innervosii a quel gesto e subito tornai a guardare lui, che restava fermo davanti a me a guardarmi. Presi coraggio e schiusi le labbra. «Tu..Credevo fossi diverso, e invece sei come gli altri. Ti sei divertito a prendermi in giro, ad illudermi?», gli dissi diretta senza fermarmi. Erik mi guardava in modo strano, quasi come se non avesse capito a cosa io mi stessi riferendo. «E’ inutile che fai il finto tonto! Gli sguardi, i sorrisi, la scusa delle ripetizioni, il bacio. Spiegami a cosa è servito! Credevi che fossi una facile? Una che si scopa tutti? Mi dispiace non sono quel genere di persona!», quasi gli urlai contro. Lui diventò serio all’improvviso. «Ma cosa stai dicendo, Denise?! Non capisco. Non ho mai pensato una cosa del genere», disse Erik con tono dispiaciuto. Scossi il capo cercando di non ascoltare, stavo per perdere la pazienza. «Certo come no. Credevi fossi come lei?», gli dissi indicando la ragazza, che mi guardò infuriata senza però parlare. Lui scosse il capo. «Denise ma cosa hai capito, lei è.. », non gli diede nemmeno il tempo di finire la frase che istintivamente gli mollai un ceffone lasciandogli un segno rosso sul viso. Erik portò la sua mano sul segno vivido, e abbassò lo sguardo. Mi dispiaceva per il gesto, ma mi aveva ferita ed è una cosa che non sopporto.
    Jessica, dopo essersi affiancata a me e aver visto la scena, mi tirò via da lì ma qualcosa mi afferrò i capelli e me li tirò facendomi un male assurdo. Portai le mani sulla testa per cercare di liberarmi e mi voltai. Era lei, la ragazza bella e stronza con cui Erik ha fatto Dio sa cosa. Sorpresa dal gesto, cercai di divincolarmi. Non sapendo come liberarmi le schiacciai un piede e le urlai contro di lasciarmi andare. Un bel po’ di gente si avvicinò a noi, come fossimo elefanti in uno spettacolo al circo. Tutti guardavano la scena a bocca aperta, e molti ragazzi bisbigliavano su chi delle due, tra me e la ragazza, si stesse facendo più male. Lascia la presa sui miei capelli e ne approfitto per darle uno schiaffo, colpendola sul labbro che inizia a sanguinare. Vedendo così la bionda ragazza mi colpisce con un calcio il ginocchio ed io cado in terra, come un sacco di patate. Urlo dal dolore provocatomi, soffrivo già a quel ginocchio dopo una brutta caduta fatta qualche anno prima, e quel colpo mi avrebbe reso la cosa ancor più dolorosa. Mi piegai su me stessa mentre vidi Jessica che voleva aiutarmi ma la ragazza la bloccava spingendola o qualche ragazzo le si poneva d’avanti per vedere meglio. Sposto lo sguardo sulla ragazza, era ferma ora e si passava la mano sul labbro ferito. Dovevo approfittarne per rialzarmi, sperando di farcela. Feci peso sulla gamba destra, e mi diedi lo slancio con le mani. Fui subito in piedi, davanti a lei. Ciò che mi stava facendo non era giusto. Non solo mi aveva rubato Erik, ora mi stava facendo anche male fisicamente. L’adrenalina mi salì alle stelle ed io non capii più niente. Avanzai a passo deciso, un po’ zoppicante, verso di lei e iniziai a spintonarla mettendole un mio piede dietro il suo tallone. Ottenni il risultato che speravo, cadde in terra a faccia in su. Mi posizionai davanti a lei e iniziai a prenderla a calci nello stomaco, tanto forti che la vedevo piegata in due con il viso sofferente. Emetteva piccoli gemiti di dolore, ed io non riuscivo a fermarmi.
    D’un tratto due forti braccia mi sollevarono da terra e mi ritrovai sulle spalle di un ragazzo. Gli colpii la schiena con i gomiti urlando. «Lasciami stare, fammi scendere, devo farle male come lei ne ha fatto a me!! », continuavo a ripetere mentre mi allontanavo dalla strada. Alzai lo sguardo mentre mi dimenavo e vidi Erik inginocchiato vicino la ragazza, che le accarezzava i capelli e lei lo abbracciò in lacrime. Lui non mi rivolse nemmeno uno sguardo, nulla, come fossi invisibile. Poi mi sentii scivolare e tornai in piedi, guardai il ragazzo e vidi che era Robert, aveva il viso infuriato, rosso come un peperone. «Ma allora che ti salta in mente? », mi urlò contro. Cercai di respirare per calmarmi, ma vedere Erik prendersi cura di quella…mi faceva innervosire. «Lei non lo deve toccare! », replicai con lo stesso suo tono. Lui mi guardò con sguardo serio e freddo. «Da quando c’è lui sei cambiata, ora sei diventata anche manesca? Dov’è finita la mia amica, quella ragazza dolce e sensibile che conoscevo eh? Ti prego dimmelo perché io non la trovo e mi manca», mi disse velocemente ed incavolato. A quelle parole mi resi conto di quello che avevo fatto. Com’è possibile che solo vederlo scherzare con un’altra mi abbia trasformata in un mostro?. «Denise mi dispiace, ma io non sarò più tuo amico se continui ad essere così. Eri irriconoscibile. Se ti avesse visto tua nonna, o i tuoi genitori, cosa avrebbero pensato mh? », aggiunse Robert guardandomi negli occhi. Non potevo perdere Robert, era un mio caro amico ed io non volevo assolutamente allontanarmi da lui. Le sue parole mi ferirono tanto da farmi piangere. Lacrime amare rigavano il mio viso, infinite. Cercavo di asciugarle,ma invano. Vidi il ragazzone alto e forte allontanarsi senza dirmi “ciao” o roba del genere e lo stomaco mi faceva un male pazzesco. Avevo sopportato troppo in una mattinata. Avevo perso Erik, Robert, ed era già tanto per me. Volevo solo tornare a casa. Jessica senza dire una parola mi prese sotto braccio e andammo via.
     
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  3. Somoya
     
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    *___________* ah! rissa tra esponenti del gentil sesso! (paradosso interessante se si pensa che è "gentil" XD)

    torniamo a noi, non so come scusarmi per il tempo che non mi facevo vedere,e ho saltato un pò di capitoli ^^"
    cercherò di rimediare , quindi la storia tra erik e denise si fa torbida, interessante, chi era davvero la bionda?
    peccato che la rissa non è continuata un altro pò !XD, no scherzavo, robert si è messo in mezzo giusto in tempo.
    posso solo immaginare la rabbia di denise, eppure gli do ragione! *tifa denise*

    scontato dire che i capitoli sono scritti benissimo^^, sei davvero in gamba angela, spero potro vedere presto come va a finire la situazione :D
    p.s. ti prometto che la prossima volta non mi faccio sfuggire la ff ^^"
     
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  4. angela92
     
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    Somoya ciao! :D non preoccuparti per il ritardo, alla fine meglio tardi che mai. Grazie per ciò che hai detto, meno male che i miei capitoli vi piacciono :) Vedrai ben presto come si evolverà la cosa tra Denise ed Erik, e soprattutto chi è la ragazza bionda. Miraccomando a non perderti gli altri capitoli ^^
     
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33 replies since 9/3/2013, 09:21   355 views
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