Il Destino di Somber

la storia di un cane, col cuore di lupo...

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  1. MoonSight
     
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    Ooooddioooooo!!!!!!!
    Manca una aprte intera.... perchèèèè?????
    Adspetta che aggiusto il tutto.. spero... u.u
     
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    Re Leone

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    ahhh ecco! immaginavo mancasse una parte xDDD ok tranquilla fai con calma! ;)
     
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  3. MoonSight
     
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    Fatto, vedi se ti è chiaro! ^^
     
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    Re Leone

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    Ora è tutto chiaro e riconfermo....Stupendo!!! xD
     
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  5. MoonSight
     
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    Grazie, me lusingata! *piccolo inchino*
    Ti toccherà aspettare unbel pò, per il prossimo! ^^
     
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    Re Leone

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    io ho taaanta pazienza xDD
     
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  7. MoonSight
     
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    CITAZIONE
    Somber si è rassegnato a moon xD anche se non è ancora convinto del suo gesto da come io ho capito xDD sono curioso proprio delle loro avventure ora ^^ (sono sicuro che qualcosa li separerà xD)

    Già! ^^
    esatto, qualcosa gli separerà, ma si ritroveranno spesso.. anche alla fine...
     
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  8. °Little°Moon°
     
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    Questa volta sono arrivata in ritardo ... T_T ... sorry ...
    Comunque, il capitolo è splendido come al solito. Scrivi divinamente, sul serio, e per questo ti invidio molto ... Sei troppo brava!! ^^
    Povera Moon ... ora rischia pure di annegare. La voglia di rivedere una persona cara fa fare questo ed altro ...
    Beh, in conclusione ti dico ... Posta prestissimo!!!
    Scusa se ho commentato in ritardo ^^" ...
     
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  9. MoonSight
     
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    Capitolo 8
    VALANGHE E MISTERI…



    Somber sospirò, e si fece coraggio.
    Si voltò, e trovò il sorriso incoraggiante di Moon, che gli diede un colpetto e sparì tra la vegetazione.
    In quei due giorno che erano stati insieme, la lupa si era ripresa totalmente dallo shock al lago, e Somber aveva intuito che era molto forte, se si andava oltre l’apparenza.
    Il giovane mezzo lupo si voltò, e studiò se stesso: si era un po’ sistemato, grazie alle attenzioni e alle cure minuziose della sorella. Il pelo sembrava di nuovo normale, e le ferite cicatrizzate a dovere… ecco, proprio per questo erano lì, nella foresta.
    Somber si lasciò sfuggire un gemito, poi si alzò sulle zampe e mosse qualche passo, alla ricerca di movimenti che avrebbero svelato la posizione di qualche preda eventuale.
    Si bloccò,e annusò l’aria.
    Drizzò le orecchie strinse gli occhi: una lepre… la più facile delle prede. Se avesse sbagliato di nuovo, avrebbe accettato di essere un cane ormai impedito… come un vecchietto.
    Sbuffò per la frustrazione, poi s’ appostò.
    Un lanciò, una corsa veloce, le zampe che volavano, dietro alla lepre.
    Somber sorrise: le ferite non bruciavano più, non minacciavano di aprirsi.
    Ululò, scartò di lato,e lasciò perdere la lepre, lasciandosi alla pazza gioia.
    Corse per la foresta, fino a raggiungere prati sconfinati, costeggiò ruscelli, correndo e volando col pensiero, sentendosi libero come non mai.. finalmente non era più schiavo di sé stesso, del proprio fisico rovinato. Era di nuovo il lupo atletico di sempre.
    -Sìììì!!!- urlò, strizzando gli occhi e saltando come la lepre che avrebbe dovuto prendere.
    Quando il fiatone sopraggiunse, si fermò, trottando. Si appoggiò alla corteccia di un albero, respirando pesantemente,il cuore che batteva impetuoso.
    Chiuse gli occhi, lasciandosi baciare dal sole, che aveva già sciolto la neve, anche se era ancora pieno inverno. Era quel sole caldo che porta speranza, che fa comparire un sorriso, che infonde energia e fa venire voglia di correre,e raggiungere le nubi e i mari più lontani e sconfinati.
    Rimase così, seduto, sotto il sole, ai piedi della quercia, l’erba sottile che gli accarezzava le zampe, danzando al soffio del vento.
    Somber sospirò, un sorriso sereno in volto, e per un attimo dimenticò tutto, persino sé stesso, e si abbandonò a quello stato indescrivibile, tra la non esistenza ed un esistenza felice, crogiolandosi in quei sentimenti ed emozioni che gli scaldavano il cuore, e si sentì roccia, si sentì erba, si sentì acqua e vento; non udì più il canto degli uccelli o l’abbaiare lontano, udì il respiro del’albero, il ridere allegro dei fiori, e il sospiro perenne dell’aria.
    Si addormentò.

    Moon guardò Somber tranquillo ai piedi dell’albero,non lo disturbò. Rimase a fissarlo dall’alto del colle. Lo sguardo sereno, soddisfatto, addolcito.
    Per un attimo aveva creduto che il fratello sarebbe rimasto per sempre divorato da quei ricordi e sensi di colpa, ma la verità l’aveva davanti agli occhi: neppure la più tragica delle perdite, né la più terribile delle frustrazioni, poteva cancellare dal cuore di un a creatura la gioia di vivere. Perché vivere è meraviglioso, soprattutto se si sceglie da sé il modo in cui farlo, se da sé s’impugna la penna e si scrive il destino, lo si scrive nell’aria e nell’acqua, senza lasciar segno. Se per desiderio proprio si fanno le scelte, allora sì…viverè davvero una cosa meravigliosa.

    Sorridendo appena, la lupa bianca si voltò, e camminò tranquilla nel prato. Era un giorno davvero splendido, ottimo per una passeggiata.
    L’unico tocco mancante, era il rumore delle cicale, e si sarebbe davvero detto di essere in primavera. Ma era inverno, sole caldo o no.
    Passarono alcuni minuti, la lupa camminò ancor a e lasciò il prato, entrando in un bosco un po’ rado, secco, che odorava di muschio.
    Moon raggiunse la fine, davanti a lei c’era una piccola collinetta in discesa… il bosco un tempo non finiva lì, si rese conto, infatti la pianura in discesa sotto di lei era disseminata da tronchi di pini tagliati. C’eraodoredi quella cosa che odorava di “benzina”, orribile, che le mise in subbuglio lo stomaco. L’aveva già sentito, prima, quando aveva trovato la collana: c’era il fuoco,là; una macchina dei bipedi era incendiata, c’era odore di sangue e di morte, e di benzina… e la collana lasciata nella neve.
    Con malinconia rivide la scena.
    Poi si riscosse dai ricordi e guardò il paesaggio. Era una delle cose orribili ceh i bipedi facevano, tagliavano i boschi per bruciarli, e lasciavano la collina spoglia.
    Il terreno era fangoso e mollo, per via della neve appena sciolta.
    Mosse qualche passo, frenando la pendenza della collina… in quel momento,udì un rombo violento, la terra tremò, e Moon si morse il labbro per il terrore… si sentì scivolare, o meglio la terra sotto di lei scivolava… le zolle salirono sulle zolle, l’acqua prese a scorrere in rivoli… Una frana!!!
    Moon provò a scappare prima che tutta la collina diventasse un tumulto di acqua e fango, ma le zampe le scivolavano,e per poco non cadde. I tronchi mozzati ormai secchi vennero facilmente sradicati, e la forza della natura non ebbe ostacolo…
    Moon si sentì travolta, la terra le sparì da sotto le zampe,e si sentì immancabilmente trascinata a valle. Mentre la terra sotto di lei sprofondava, portando la lupa via con sé.
    Moon si lasciò scappare un gemito ed un urlo, che mitigò subito, mentre l’aria le usciva dai polmoni, svuotandoli.
    Proprio mentre si sentiva travolta, qualcosa di sconosciuto la afferrò per la collottola, e Moon si trovò a penzolare nel vuoto, da una sporgenza, mentre un fiume di fango scorreva pochi centimetri sotto e accanto a lei.
    Trattenne il fiato, terrorizzata e sorpresa, mentre qualcosa la teneva salda; si trattava di qualcuno, poteva sentirne l’odore sconosciuto, i denti stretti al suo pelo,e l’alito caldo sulla pelle.
    Quel qualcuno la trascinò sulla sporgenza, unico pezzo di terra saldo nel fiume della valanga. Era al limitare del bosco, su un sasso, che non aveva ceduto alla forza delle corrente.
    Alzò lo sguardo per vedere chi l’aveva portata in salvo, ma scorse soltanto un pelliccia nera, segnata da strisce blu, dipinte. Nient’altro, perché uno schizzo di fango le arrivò sul muso, e quando se ne liberò e riaprì gli occhi, sulla sporgenza era da sola. –Ma che..?- Mormorò, contrariata.
    Confusa, si guardò intorno: era completamente sola, la valanga che proseguiva il suo corso fino a valle, ma nessun altro. Un piccolo alito di vento le scosse il pelo.
    Poi sentì uno scricchiolio sinistro provenire dal masso,e fece appena in tempo a saltare, prima ceh anche quello venisse portato via dalla furia della frana.
    Affondò di una manciata di centimetri nel fango, ma alla fine approdò sulla terra solida, gli aghi di pino che le sfioravano il pelo sulla spalla.
    Col fiatone, cercò ancora il tipo che l’aveva sottratta alla valanga, ma non vide nessuno, e arrivò a pensare si fosse trattato di una visione.
    Scosse la testa: non era possibile, qualcosa l’aveva afferrata, aveva visto del pelo, aveva sentito il calore del suo respiro.. ma chi era stato?
    Le zampe cedettero senza preavviso,e la lupa si ritrovò sul terreno, stremata.


    Continua...

     
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  10.  
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    Re Leone

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    Yeee!!! hai postato!! xDD Capitolo Stupendooo!!!! O.o chi avrà salvato moon?? Me molto curioso xD finalmente somber vive un momento di felicità anche se so che non durerà molto lol!
     
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  11. MoonSight
     
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    Wow grazie! :D
    Comunque, mistero!!!
    Na.. Somber stara benone in qiesto periodo.. u.u
     
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  12. MoonSight
     
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    Dopo 3 mesi (?) mando avanti questa fan fiction a cui, devo dire, mi stavo affezionando :')
    Spero di rivedere ancora i vecchi utenti che la seguivano, e anche di vederne di nuovi.
    Spero vi piaccia, e che non vi sembri troppo noioso.. però mi servecome intermezzo per quello che viene dopo xD
    Buona lettura! <3


    Capitolo 9
    "Nuove Mete"



    -Sei... Sei sicuro di voler andare?-
    -Tranquilla... Faccio solo un giro, ci rivediamo tra due giorni, d'accordo?- rispose il giovane mezzo lupo, fissando negli occhi la sorella. Moon si accigliò ancora, ricambiando fredda lo sguardo dell'altro. Sentiva la tensione crescere nel corpo, e il pensiero di separarsi dal fratello, ritrovato solo da qualche luna, l'addolorava.
    -Ma forse sei ancora...- tentò allora la lupa.
    -Moon...- intimò Somber, acquistando adesso un tono più autoritario e deciso. -Sono passate quasi due settimane, per non dire un mese! Io sto benissimo, e anche tu. Non starò via molto. Ci rivediamo esattamente qua tra due o tre giorni, intesi?-
    Moon sbuffò, voltandogli sgarbatamente le spalle. -Sei uno sciocco, ecco cosa sei! Cosa cerchi di trovare andandotene a zonzo nella foresta così? E perchè io non posso venire?- sibilò, seccata, incassando la testa nelle spalle e appoggiandosi a un albero, facendo cadere al suolo la neve posata nei rami alti.
    I giorni di sole erano durati poco: la neve aveva ricominciato a scendere, e l'intero paesaggio era bianco. La foresta era una distesa di tronchi scuri, che si estendeva per chilometri; la neve aveva creato dune candide nel sottobosco, e gli alberi erano strisce nere in quella foresta luminosa nei giorni di sole e oscura quando la tempesta riprendeva il suo corso.
    Somber scosse piano la testa. -Moon... Io ti voglio bene, sei l'unica persona di cui mi fido in questo mondo. Ma tu devi avere una vita tua, e io devo farmene una mia. Voglio dare solo un'occhiata in giro, tornerò presto- cercò di rassicurarla, inclinando la testa per incontrare il suo sguardo, che lei evitò stizzita.
    -No. Come faccio ad avere una vita mia se tu te ne vai?- ringhiò lei, stringendo i denti con rabbia.
    Moon! Cerca di capire! Starò via solo qualche giorno...
    -Tsk... E cosa faccio io intanto? Non me ne starò qua sola a fare niente!-
    -Moon...- mormorò Somber avvicinandosi a lei e costringendola a guardarlo.
    Con la bocca serrata e gli occhi stretti a fessura, la giovane lupa dal manto candido cedette e lo fissò negli occhi, contrariata.
    Somber si sentì gelare sotto quello sguardo freddo e indagatore, stentò a credere fosse la stessa lupa che aveva incontrato una luna e mezzo prima, dopo aver perso sua madre.
    -... Moon...- ripetè, mesto.
    Moon strinse ancora gli occhi, e sollevò un poco le labbra con ira. Poi scosse la testa, ma senza smettere di guardarlo con qualcosa di molto simile all'odio. -Ah no, conosco quello sguardo...! Non pensarci nemmeno, pazzo! Non oserai.. non... Non puoi convincermi!- abbaiò con foga, facendo un paio di passi indietro.
    -Moon... Solo per un paio di giorni, e poi, se vorrai, tornerai indietro. Anche solo per vedere come st...-
    -NO!! Non sai cosa significherebbe per me tornare da loro...!-
    -Ma loro erano la tua casa! La tua famiglia!- rispose Somber, seccato, sollevando a sua volta le labbra. Per un attimo, temette che Moon potesse attaccarlo, vedendo il pelo ritto e i muscoli tesi di lei.
    Invece, lei si avvicinò di nuovo, fissandolo negli occhi con freddezza, a un soffio dal suo muso. -No-
    Somber allungò il collo: -E invece sì. E' l'unico posto in cui puoi andare mentre io non ci sono. Almeno cercali, guardo come sta tuo padre...- deglutì, -... nostro padre...- si corresse con amarezza.
    Ci fu un lungo momento di silenzio, in cui i due si sfidarono con lo sguardo, uno sostenendo quello dell'altro, e ricambiandolo con freddezza. Una sfida aperta tra fratelli, tra sentimenti contrastanti, tra desideri, odi, obblighi del proprio subconscio.
    -No. Non andrò a cercarli per avere una casa mentre tu non ci sei. Ma andrò per vedere come mio padre ha ridotto quel branco, quanti altri stanno soffrendo. -. Moon non aveva ceduto affatto, aveva dato la sua sentenza con crudeltà, senza mai distogliere lo sguardo da Somber.
    Fu il mezzo lupo scuro alla fine a dover abbassare gli occhi, non riuscendo a reggere quel confronto freddo con la sorella. Almeno ci sarebbe andata, anche se non nel modo che lui avrebbe voluto...
    -Poi tornerò indietro, e se tra tre giorni tu non sarai qua, verrò a cercarti. Se ti trovo morto, avrò i sensi di colpa a causa tua e solo tua. E se ti trovo vivo... avrò i sensi di colpa per averti ucciso subito dopo... E indovina: sarà ancora colpa tua!- replicò sogghignando la giovane lupa, guardandolo con malizia. La giovane si voltò e sbattè la coda sul muso del fratello, che intanto rabbrividiva, seppur divertito.
    -E ora sparisci, sciocco. Io starò bene...- sibilò infine, sgomenta e seccata per la sua stessa resa.
    -Oh, su questo ci conto. Gli alberi tremano quando passi... e pare tu abbia qualche sorta di angelo custode che ti salva la pelle quando io non ci sono...- mormorò Somber, usando lui la malizia, questa volta.
    Moon s'irrigidì, distogliendo lo sguardo. Già... quella presenza che sentiva quando c'era pericolo, che l'aveva salvata più di una volta, a partire da quella valanga improvvisa, fino al lago ghiacciato in cui sarebbe caduta il giorno prima, se non fosse stato per quel invisibile intervento. Non era mai riuscita a vederlo, sempre nel caso fosse stato possibile, e Somber fantasticava che, quel tipo, fosse l'angelo custode della sorella.
    Ma Moon sapeva che non era un angelo custode, ne aveva sentito l'odore, aveva avuto più di un contatto con il suo pelo scuro, ne aveva sentito il respiro e il battere del cuore; non c'era nessun angelo, solo qualcuno di molto scaltro che, senza una buona ragione, le salvava la vita. Sbuffò.
    -Sul serio Moon... non ci vorrà molto. Ma anche io voglio trovarti qua al mio ritorno, non mancare...- disse Somber, ignorando i pensieri della sorella, con un sorriso mesto. -Io starò bene-
    Moon lo guardò piena di ansia e di pena, e strofinò il collo contro il suo, accogliendo il calore del fratello in quella giornata fredda. -Anche io starò bene...-
    -Mi mancherai...-
    -Anche tu, sciocco che non sei altro. Non ho mai voluto tanto bene ad un cane pazzo...- mormorò lei, simulando l'ansia in uno sorriso divertito, staccandosi da lui e osservandolo negli occhi.
    Lui sorrise a sua volta, poi, dopo aver esitato un poco, biascicò un "a presto" e sparì oltre i cespugli ghiacciati dall'inverno con un balzo.
    Moon guardò il fratello scuro sparire, sentendo il cuore farsi pesante. Era diventato agile e scaltro, non più il cane debole e stremato del loro primo incontro.
    Cercò di allontanare il pensiero per Somber, e riprese a pensare a sé stessa.
    -Si inizia l'avventura, mio bel angelo custode...- sospirò la lupa, scrollando le spalle. Si guardò attorno, trovando quel posto d'un tratto vuoto e fin troppo silenzioso.
    A disagio si avvicinò alla grotta in cui lei e Somber avevano passato quelle ultime notti.
    Faceva più caldo là dentro la notte, la neve aveva creato una coltre davanti che lasciava un'entrata stretta, riparandoli dal vento, e gli alberi che crescevano intorno avevano irrobustito la caverna di roccia con intrecci di radici, che si attorcigliavano all'interno e lungo la pareti. Candelotti di ghiaccio scendevano giù dall'entrata e brillavano alla luce pallida del sole invernale, lasciando cadere nella neve, qualche volta, una goccia d'acqua. Presto sarebbe stata primavera, ma la lupa sapeva che quella non sarebbe stata l'ultima nevicata della stagione.
    Aveva cercato di convincere il fratello a partire con l'arrivo della primavera, ma non aveva sentito ragioni. Stupido ingenuo d'un tasso incarnito! pensò con rabbia, lanciando alle calcagna del mezzo lupo un paio di maledizioni silenziose, a lui e le sue testardaggini.
    Ruotò un orecchio: uno scricchiolio l'aveva raggiunta. Non poteva stare lì troppo a lungo da sola...
    Entrò nella tana dove masticò gli ultimi resti della piccola renna che lui e il fratello erano riusciti a catturare, e ricaricata di energie, uscì di nuovo alla luce; leccò velocemente le gocce d’acqua che scendevano dai rami e dal ghiaccio che si scioglieva, fino a dissetarsi come poteva.
    Sollevò lo sguardo e guardò quello straccio di cielo bigio che si intravedeva tra le fronde ghiacciate degli alberi, e mandò una speranza silenziosa a qualunque cosa potesse esserci lassù.
    Con un ultimo sguardo guardingo osservò i dintorni, poi si lanciò nei cespugli congelati in una corsa veloce, saltando nella neve alta e fredda, sparendo con la stessa agilità del fratello, solo dalla parte opposta.
    Accidenti a te, Somber!
    Prese un gran respiro... Angelo custode o no, quella “”visita” avrebbe potuto diventare un vero macello.
    Scrollo le spalle e ignorò i timori... Un incontro col passato l'attendeva su quella strada.

    Continua...




    Baci, <3
    .:Moon:.





    Vorrei precisare una cosa: ho un progettino per questa storia (una versione fumetto in bianco e nero), quindi sottolineo che la storia è in costruzione, che poi la riprenderò e la riscriverò da capo, meglio, spero. ^^
    Grazie




    Edited by .:MoonSight:. - 1/9/2013, 13:25
     
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86 replies since 22/2/2013, 15:53   758 views
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