Come Un Costume Vuoto...

Mono capitolo su Spidey (si...un'altra)

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  1. URU THE QUEEN
     
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    ok... non ha una vera e propria trama... ma spero che vi piaccia.

    Come Un Costume Vuoto...


    Era notte fonda, la luna risplendeva gelida tra i palazzi di New York.
    Tutto era nella bizzarra normalità della città.
    Dopo aver visto mille mostri, mille criminali mutanti... chi si stupiva nel vedere Spider-Man?
    L'eroe se ne stava attaccato ad un muro con i piedi, i gomiti poggiati alle ginocchia, il volto affondato nei palmi delle mani.
    Si sentiva... come un costume vuoto!
    Come quello di scorta che teneva nello zaino.
    Infondo... senza costume chi era?
    Era solo un patetico ragazzino che aveva fallito in tutto tranne (per ora) nella scuola.
    Scese dal muro e, senza curarsi della gente che lo fissava, camminò per strada, come un comune passante.
    Si guardò le mani, ricoperte dai guanti, e imprecò a bassa voce.
    A capo chino passò accanto a una famigliola.
    -Mamma mamma! E' lui! E' l'Uomo Ragno!!!- disse un bimbo.
    Spidey lo guardò di sottecchi e sospirò.
    "Beata ignoranza..."
    Il piccolo sfuggì da controllo della madre e corse a prendere per mano l'eroe.
    Esso si fermò e guardò il piccoletto.
    Portava gli occhiali, era mingherlino e aveva la faccia da saputello.
    "Come me"
    Spider-Man si inginocchiò davanti al suo piccolo fan, tenendo la sua piccola manina tra le sue.
    Il piccolo osservò l'eroe che se ne stava ancora a capo chinoe con una manina gli sollevò il mento per guardarlo... in "faccia".
    -Perchè sei tanto triste?- chiese il bimbo.
    -Vedi... due miei cari... non sono riuscito a salvarli e...-
    Si mise a piangere mentre tutti li guardavano e i genitori dal piccolo tentavano di farsi largo tra la calca.
    Il bimbo sollevò la maschera del suo mito quel tanto che bastava ad asciugargli, almeno in parte, le lacrime.
    Risistemò la maschera come se lo avesse sempre fatto e disse:
    -Vuoi un'abbraccio? La mia mamma quando sono triste lo fa sempre. Ne vuoi uno anche tu?-
    Spider-Man, sotto la maschera, sorrise e il bimbo parve capirlo perchè lo abbracciò, passandogli le braccine attorno al collo e stringendolo forte.
    -James! Allontanati!!! E' pericoloso!!!-
    La madre del piccolo lo strattonò via.
    -Ma mamma!!! Lui è tanto triste...
    -E' pericoloso... non farlo più!!!-
    Spidey prese la sua maschera di scorta e la diede al piccolo James e gli disse:
    -Sai... da grandi poteri derivano grandi responsabilità...-
    Poi lanciò una ragnatela e lasciò James lì, impalato e colmo di ammirazione.
    "Io non sono un costume vuoto... Spider-Man lo è!!! Io sono Peter Parker, Spidey è solo un costume! Io ho salvato milioni di persone, Spidey è solo una copertura!"
    Quando arrivò a casa si sentiva bene: no stava fallendo in tutto.
    Certo, non aveva salvato zio Ben dal ladro e Gwen da Carnage... ma lui non era nessuno.
    Non era un costume vuoto!
    Era un'eroe, era qualcuno!
    Ma poi, quella sensazione di vuoto ritornò.
    Ma lui non ci poteva far niente: anche gli eroi hanno dei rimpianti, anche lui poteva soffrire.
    E di ciò ne era quasi felice: chi soffre è vero, è reale, è vivo.
    Non è come un costume vuoto...
     
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0 replies since 28/9/2012, 21:57   40 views
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