Il Re Leone - come tutto ebbe inizio

by Miranh

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    Anche questo capitolo è stupendo, divertente il viaggio con Ahadi, sono curioso di sapere che succederà, aspetto il seguito.
     
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  2. Simba (Cucciolo)
     
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    questo capitolo mi è piaciuto un sacco e uru sa farsi rispettare XD lo sapevo che quel leone era ahadi e poi be era anche ovvio XD alcuneloro discussioni mi hanno fatto anche sorridere ^^ non vedo l'ora di leggere il sequito kun postalo presto ^^ :)
     
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    Re Leone

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    Capitolo 4. “ L'inaspettato ”


    Le ricerche di Uru erano durate per tutta la notte e la mattina. La povera regina era in preda allo sconforto, per la perdita della figlia. Mohatu non si dava pace: l'avrebbe trovata a qualunque costo, passassero stagioni.
    Le altre leonesse erano stanche e tristi a causa delle lunghe e deludenti ricerche; un'aria angosciosa si era sparsa per tutto il branco.
    Zozo, partecipante anche lei alle ricerche, continuava ad osservare quell'afflizione, che invadeva tutti i loro cuori. Nessuno l'aveva ancora trovata e le speranze diminuivano sempre più. Addolorata, provò a spiegare al re la situazione: le possibilità che la piccola fosse ancora viva erano molto scarse, ma Mohatu non voleva saperne:
    << Signore, non sapete quanto mi addolori dirvelo...Ma ormai le leonesse sono sfinite...e se continuiamo con gli insuccessi...Potrebbe non avercela fatta ormai... >>
    << SCIOCCHEZZE! Lei è viva! Viva! Lo sento... E la troverò! Dobbiamo farcela, costi quel che costi! Che le le ricerche non vengano interrotte, finché non sarà trovata! >>
    << Sì, sire... >> e volò via.

    La piccola Uru, ignara di tutto, proseguiva verso l'interno delle Terre del Branco. Era felice di tornare, ma allo stesso tempo era anche preoccupata per la reazione che avrebbero potuto avere i suoi genitori.
    “ Calma, calma, calma... ” pensò “ Devo stare calma...Va tutto bene...In fondo dovrei essere felice: sono ancora viva...E comunque un rimprovero lo merito di sicuro...Sono stata imprudente ad andare in quel postaccio... Chissà come staranno gli altri... ”;
    mentre rimuginava tra sé, percepì delle strane vibrazioni nel suolo:
    << Ma che...? >> Uru si guardò attorno preoccupata, mentre le vibrazioni si facevano sempre più forti. Poi udì degli starni versi:
    << Ma cosa...ZEBRE! Sono zebre! Perché...? >> e balzò spaventata non appena le vide in branco, che correvano veloci e si avvicinavano verso di lei: << Oh, no! Accidenti! Non me ne va mai bene una! Aiuto! >> e corse a cercare un riparo, prima che venisse travolta da esse. Trovò fortunatamente un tronco caduto, cavo all'interno, che segnava un dislivello fra due pianure. Vi si nascose impaurita e guardò dal basso le zebre che saltavano oltre il tronco. Subito dopo, passarono alcune iene, che le stavano inseguendo. “ Sono capitata nel ben mezzo di una battuta di caccia ” pensò.
    Quanto tutto sembrava essere tornato tranquillo, Uru non perse un solo istante e uscì svelta dal nascondiglio, salendo sulla pianura soprastante, ma...<< AAAAAAH!!! >>. Il suo grido riecheggiò dappertutto, fino a raggiungere le orecchie di Ahadi, che si era fermato a bere non lontano da quel posto. Udito l'urlo, il leone, riconosciuta la sua voce, corse verso il luogo da cui l'aveva sentito provenire.
    Uru era spaventata a morte e il suo corpo tremava: si era ritrovata improvvisamente faccia a faccia con altre iene, che stavano correndo per raggiungere i compagni. In un primo momento le iene rimasero disorientate a causa dell'urlo, poi, osservando la leoncina, una la riconobbe:
    << Tu...SEI ANCORA VIVA?! >> ringhiò: era lo stesso maschio che la aveva aggredita al Cimitero degli Elefanti. Fra le altre vi era anche la compagna: << Com'è possibile?! Dannata e fetida principessina! A causa tua e di quel prepotente di tuo padre, siamo ridotti così! Pieni di ferite dolenti! Non ce la facciamo neanche a stare dietro ai nostri compagni!! >>
    << Puoi stare tranquilla, cara >> intervenne il maschio << ce la pagherà! E anche molto cara! >>
    << Allora è questa la leoncina, di cui ci avete parlato >> commentarono le altre tre iene che stavano con loro: << Tranquilli, non le lasceremo neanche il tempo di andare dal suo paparino! >> e si levò una maligna risata, mentre si avvicinavano minacciosamente alla sventurata.
    Una iena diede inizio all'attacco, ma Uru riuscì a schivarla in tempo e cominciò a scappare, avendole alle calcagna. Stavolta sembrava proprio che non avesse potuto farcela: le iene erano più numerose ed alquanto veloci; inoltre non avrebbe potuto mantenere la stessa velocità, tutto il tempo e anche la ferita faceva la sua parte.
    Quando la distanza tra lei e le iene si fece sempre più breve, essendosi voltata indietro a guardarle, inciampò in un ramo a terra e rotolò varie volte. Indolenzita, non riuscì più a continuare a correre; si coprì il viso con le zampe, attendendo la morte con terrore.
    Poi un ruggito vicinissimo catturò la sua attenzione e vide sopra di sé un ombra, che saltò oltre ed atterrò di fronte alle iene. Lo riconobbe:
    << AHADI!! >>
    << Non ti si può lasciare sola un attimo, eh?! >> disse lui;
    << E questo chi è?? >> domandarono le iene colte di sorpresa << Non importa, sistemeremo anche lui, dopo aver dato una lezione a quella mocciosa! >>
    << Non vi azzardate a toccarla!! Altrimenti dovrete fare i conti con il sottoscritto!! >> ruggì;
    << Ma sentitelo! >> reagirono le iene << E' ancora un poppante e già si dà delle arie da adulto! Cosa pensi di fare?? Graffiarci il didietro?? >> e scoppiarono a ridere;
    << Se la cosa vi aggrada... >> rispose lui, sorridendo maliziosamente;
    << Uh?? >>
    << ...lo farò con molto piacere!! >> e le attaccò sfoderando gli artigli e le zanne.
    << NOOO!! AHADI! >> gridò Uru disperata, ma ormai era già scoppiato un violento combattimento: il giovane leone si dimostrò più forte di quanto sembrasse e le iene ne rimasero inaspettatamente sorprese, vista la sua giovane età, ma allo stesso tempo erano anche state messe in difficoltà.
    Tuttavia erano grosse e numerose e questo giovava a loro vantaggio.
    Uru assisteva sconvolta alla violenza di quella scena, dalla quale uscirono ovunque schizzi di sangue, che macchiavano il suolo.
    Zozo, che stava continuando le ricerche, volò da quelle parti ed osservò lo scontro dall'alto:
    << Ma cosa succede?? >> Poi, avvicinandosi di più, riuscì a riconoscere la piccola figura di Uru:
    << Oh, santo cielo!! Uru!! Devo avvertire Mohatu!! >> e volò via velocissima.
    Intanto Ahadi era riuscito ad abbattere una iena, azzannandola alla gola; ma le altre, anche se ferite, continuavano a saltargli addosso, mordendogli il collo e i fianchi, cercando di arrivare anche alla leoncina.
    La piccola non sapeva cosa fare: si reputò responsabile di quanto stava accadendo e piangeva amaramente, vedendo il leone indebolirsi sempre di più, a causa delle ferite che stava riportando.
    Poi, ad un tratto, tutto si fermò. Le iene smisero di attaccare: si stava avvicinando qualcosa. Non appena videro da lontano la sagoma del re, che correva verso di loro, se la diedero a gambe.

    Uru si avvicinò svelta ad Ahadi, il quale cadde a terra, ferito gravemente:
    << Ahadi... >> piangeva << Perché?? Perché lo hai fatto?? Non volevo che rischiassi la vita per me! Ti dovevo già molto! Perché...? >> e gli strofinò il musetto contro la nera criniera imbrattata di sangue. Lui si voltò a guardarla:
    << Sei proprio una mocciosa...E poi...non potevo certo permettere che quelle bestiacce schifose ti facessero del male... >>
    << No...Non dovevi farlo!... >>
    In quel momento arrivò Mohatu seguito da Zozo:
    << URU!! Piccola mia!! >> gridò;
    << PAPA'!! >> corse da lui e si abbracciarono forte; anche Zozo la circondò affettuosamente con le ali.

    << Ma...Cosa è successo??! >> chiese il re ansiosamente, vedendo a terra il leone ferito ed una iena morta;
    << Ti prego papà... >> singhiozzò Uru << Aiutalo! Il suo nome è Ahadi. Mi ha aiutata a ritrovare la strada di casa e... se non fosse stato per lui, ora non sarei qui... >>
    << Non ho bisogno d'aiuto... >> disse Ahadi, sforzandosi di non sembrare debole.
    Mohatu lo guardò: non lo aveva mai visto prima d'ora. Tuttavia gli doveva la vita della figlia e il minimo che potesse fare era di ospitarlo alla Rupe e prendersene cura, finché non sarebbe guarito:
    << Grazie. Ti devo la vita di Uru...Non posso lasciarti in quelle condizioni: verrai con noi alla Rupe dei Re e lì ci prenderemo cura di te >>
    << La Rupe...dei Re?? >> chiese il giovane, perplesso << V- voi...siete il re?? >>;
    << Zozo >>
    << Si, sire?? >>
    << Raduna le leonesse e vai a chiamare Rafiki; ci rivedremo alla Rupe >>;
    << Vado subito! Che bello rivederti sana e salva, piccola Uru >> disse piangendo felice e volò via.
    Ahadi era rimasto sorpreso dalla scoperta inaspettata; Mohatu gli si avvicinò: << Su, aggrappati a me >> disse, piegando la spalla verso di lui;
    << No... Non voglio... >>
    << Sei ridotto male, ragazzo mio! Devi essere assolutamente aiutato da qualcuno, o rischierai la vita: tranquillo, non porti alcun disturbo >>
    << Sì, Ahadi >> intervenne Uru << Te ne prego, vieni con noi... >>
    Il giovane cercò di restare impassibile, ma vista la situazione, dopo un po', accettò l'aiuto e si aggrappò al re, che lo trasportò sulle spalle.
    Uru sorrise: era molto contenta di poter ospitare Ahadi a casa sua , e camminò per tutto il tragitto accanto a lui, senza staccargli gli occhi di dosso.

    Arrivarono alla Rupe: lì vi erano le leonesse assieme a Rafiki, che aspettavano ansiosamente il loro ritorno.
    << Eccoli! >> esclamarono i piccoli;
    << Uru!! >> esclamò la regina correndo incontro alla figlia e l'abbracciò:
    << Oh, Uru... >>
    << Mamma...Mi dispiace tanto... >>
    << SSSH...Sono contenta che tu stia bene... >> le disse dolcemente, versando una lacrima.
    << Uru! Uru! >> gridarono di gioia i suoi amici, scambiando con lei un caloroso abbraccio di gruppo. La gioia era tornata nel branco.
    Rafiki tirò un sospiro di sollievo nel vedere che tutto, o quasi tutto, era andato per il verso giusto. Poi si precipitarono nella grotta per curare il giovane straniero, che aveva perso i sensi lungo la strada.

    Mohatu lo appoggiò a terra delicatamente e lasciò spazio al mandrillo che si era avvicinato: << Che macello... >> commentò Rafiki << Come ha fatto a ridursi cosi? >>
    << Dimmi, Rafiki, c'è qualche speranza per lui? Sopravviverà?? >> chiese il re, preoccupato;

    << Probabilmente sì...E' molto giovane, per cui il suo corpo può reagire bene ai traumi subiti...Ma prima di dare una risposta certa alla tua domanda, bisogna aspettare un po' e vedere come procederà la cosa >>
    Uru si mise accanto a suo padre, ad osservare Ahadi:
    << Ce la farà...non è vero, Rafiki?? >> chiese.
    Il mandrillo le sorrise,accarezzandola sulla testa: << Sta' tranquilla, cara. Ci penso io...Su, ora va' fuori con tuo padre, così potrò lavorare bene >> disse. Così il re e la figlia uscirono fuori dalla grotta.
    Camminarono per qualche minuto, in silenzio. Mohatu mostrava un'espressione molto seria; Uru era triste e mortificata per l'accaduto: i suoi genitori si erano molto spaventati a causa sua, per cui le mancava il coraggio di parlare con suo padre. Ad un certo punto il re si fermò e si sedette su un ripiano roccioso. Piano, piano, Uru si sedette accanto a lui con lo sguardo abbassato, timorosa di guardarlo in faccia. Poi il leone fece un sospiro ed iniziò a parlare:
    << Sono molto deluso Uru...Mi avete deluso... Cosa vi è saltato in mente??Avete rischiato la morte: stavano sul punto di uccidervi!... >>
    << Oh...Lo so, scusami, papà!...Io... io non volevo!...Mi dispiace!...Invece di cambiare idea, di darti ascolto... Non ho nemmeno tentato di fermare la cosa!....Sono andata anch'io con loro...Sono una stupida...E' tutta colpa mia...Hanno rischiato di morire per me...I-io... >> singhiozzò, mentre le guance le si bagnavano di lacrime;
    << Uru... >>
    << Lo so...di avervi deluso... di avervi mentito...So che vi siete preoccupati...che avete sofferto...Mi dispiace! Giuro che non si ripeterà...! Lo giuro! >> piangeva;
    << Abbiamo temuto di perderti per sempre...piccola mia... >> sospirava Mohatu posandole dolcemente una zampa sulle spalle << Tuttavia... >> disse avvicinandosi col volto << con questa esperienza hai dimostrato di possedere un grande valore >>
    << ..Oh..? >>
    << Avresti dato volentieri la tua vita per salvare quelle dei tuoi amici...Il tuo è stato un valoroso gesto di bontà e coraggio: doti che fanno di te una regina nata...Il tuo è un gran cuore, Uru...E non c'è nulla in grado di competere con l'amore stesso...Sono molto fiero di te figliola...Lo siamo tutti >>
    << Oh, papà..! >> e lo abbracciò forte. Si tennero stretti a lungo, senza badare allo scorrere del tempo: questa fu una delle esperienze più belle e significative per Uru.

    Mancava poco ormai al tramonto del Sole. Il sorriso era tornato a splendere sul volto della piccola e su quello di suo padre.
    Lasciarono il ripiano roccioso ed andarono incontro al branco. Tutti erano felici di riaverla di nuovo tra loro e i suoi amici non persero un solo istante per abbracciarla e per tempestarla di domande:
    << Oh, Uru! Abbiamo avuto molta paura! Che bello vederti! >> esclamarono Athena e Helya;
    << Eh, già! Finalmente tutti insieme!...Mi dispiace per ciò che è successo >> disse Hydo abbracciandola;
    << Non preoccuparti >> gli sorrise;
    << Ma dicci...Cos'è successo dopo la caduta del fiume??Chi è quello, che ti ha aiutata?? Come lo hai incontrato?? >>
    << Un momento, un momento! >> e continuarono così a lungo.
    Gli adulti li guardavano felici. Soltanto Khendo sembrava non essere particolarmente loquace...Anzi, era come se si tenesse a debita distanza da Uru:
    << Khendo... >> Uru si rivolse a lui << Perché rimani lì?? Dai vieni qui! Non ci siamo neanche salutati! >> gli disse sorridendo, ma lui si ritrasse, con espressione angosciata.
    << Khendo..? >>
    << ..... >>
    << Ma che ti prende?? >>
    << Mi dispiace... >>
    << Eh? >>
    << Mi dispiace, Uru...Non merito la tua gentilezza...Non ne sono degno >>
    << Ma cosa dici? >>
    << Sono stato uno stupido....Non dovevo insistere in quel modo...Avrei dovuto darti retta >>
    << Ma... >>
    << E' stata tutta colpa mia...E nonostante ciò...tu hai voluto rischiare la pelle per me!... >>
    << Ma non potevi sapere che cosa sarebbe accaduto, Khendo. Non martoriarti con questi pensieri >>
    << Ma per poco non morivi!...Io... >>; Uru gli andò incontro e lo abbracciò:
    << E' tutto apposto, dai... Tutto è andato per il meglio, perciò devi stare tranquillo >> gli disse dolcemente << Sai bene che non mi piace vedere il mio amico così triste! Su, adesso fammi un bel sorriso, ragazzone! >>;
    << Oh, Uru...! >> esclamò contento, ricambiando l'abbraccio.

    << Evviva! Ora che tutto è risolto, raccontaci cos'è successo! Siamo molto ansiosi! >> esclamarono gli altri contenti.
    << Quello non è lo stesso leone della grotta?? >>
    << Che cosa vi è successo?? >>
    << Come vi siete incontrati?? >>
    << Dove hai passato la notte?? >>.
    Uru rise, sopraffatta dalla moltitudine di domande; poi, una volta ripreso fiato, cominciò a raccontare:
    << E' stato tutto così...inaspettato! >>.....



    --------------------

    voglio il commento di lion prima di postare il nuovo capitolo , quindi diteglielo su skype^^

    Edited by TTB-Kun - 30/6/2012, 21:35

    È COLPA DEL POSTO DI MERDA, SONO IN MONTAGNA E LA LINEA FA CAGARE PO********O -.-
     
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  4. Simba (Cucciolo)
     
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    capitolo come al solito stupendo, finalmente tutto si è risolto, ahadi è stato propio coraggioso, non vedo l'ora che posti il continuo ^^ :) kun ecco cosa mi ha scritto lion XD [22:02:03] Piero Stinco: dì al tuo caro kun che io mi sono rotto di aspettare i suoi porci comodi e che mi sono letto tutta la ff da efp ^^
    XD posta pure il sequito ^^
     
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    vabbhè ma deve commentare qui, l'ho postata apposta, a meno che lui non si iscriva a efp e la commenti li^^
    e cmq ha letto anche la seconda parte?
     
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  6. Simba (Cucciolo)
     
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    non lo sò, ma credo di si visto che mi ha detto che la ha letta tutta
     
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    Bravo Cacciatore

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    MI PIACE, PORCA VACCA!!
    Ero talmente impaziente che me la sono letta tutta su efp, è FANTASTICA!

    Ritornando a questo capitolo..
    E' molto interessante, Ahadi suscita molto mistero e simpatia agli occhi della piccola Uru, ed è l'inizio del loro bellissimo rapporto ^^
    Certo, non è il modo per iniziare, ma vabbè !
    Ahadi è sgorbutico con lei ma le ha sempre salvato la vita xD

    Contento ora?

    Io tanto me la sono letta quasi tutta, ho solo commentato per fartela postare così la leggono tutti u.u
     
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    Capitolo 5. “ Un segreto rincontro ”



    Il Sole era ormai tramontato. Alcune leonesse si erano radunate per una caccia notturna, mentre il re attendeva Rafiki fuori dalla grotta, per avere notizie sulle condizioni del giovane leone.
    Non appena il mandrillo uscì, Mohatu gli andò incontro: << Allora? Come sta? >>;
    Rafiki sospirò e poi rispose:
    << Leggermente meglio...Gli ho somministrato una mistura di erbe; ora sta riposando. Se passerà la notte, sarà del tutto fuori pericolo. Però... soffre di denutrizione >>
    << Cosa? Denutrizione? >>;
    Rafiki annuì.
    << Come possiamo comportarci al riguardo? >> chiese Mhoatu;
    << Non deve fare sforzi per almeno tutta la prima settimana....Poi dovrete far sì che mangi una doppia razione di cibo, per qualche giorno....in questo modo potrà recuperare per bene le forze >>
    << D'accordo. Grazie, amico mio... >>
    << Tornerò domattina. Chiamatemi per qualsiasi cosa >>
    << Lo faremo senz'altro >>.
    Detto questo, Rafiki se ne andò. Sul suo volto si era manifestata una strana aria turbata. In quel momento arrivò Uru: << Papà! Come sta Ahadi?? E Rafiki? Se ne è già andato? Che cosa ha detto? >>
    << Sta meglio...Sta meglio...Puoi tranquillizzarti >>
    << Che sollievo...Posso vederlo?? >>; Mohatu in un primo momento indugiò, ma poi disse: << Va bene. Ma fai attenzione a non svegliarlo: ha bisogno di riposo >>
    << D'accordo >> ed entrarono dentro, senza fare troppo rumore.
    In fondo alla cavità vi era Ahadi che riposava: aveva varie parti del corpo coperte e circondate da foglie di erbe mediche. Uru gli si avvicinò, sdraiandosi vicino al suo volto, guardandolo tristemente.
    Mohatu si sedette di fronte a loro e notò la zampetta incrostata di Uru:
    << Cos'hai fatto alla zampa? >>
    << Eh..? Oh...Nulla di particolare...una stupidaggine...Sono scivolata su una roccia >>
    << Potevi fartela guardare da Rafiki >>
    << Ma no...E poi questo non è nulla in confronto alle ferite di Ahadi... Perciò non preoccuparti >> ; la piccola diceva così, ma in realtà il dolore le si era diffuso quasi fino alle giunture dell'intero arto, ed era peggiorato da quando le era penetrata quella strana punta in profondità, tuttavia non voleva far preoccupare gli altri, perciò cercava di non far vedere che soffriva;
    << Ti sei affezionata molto a lui, vero? >> le chiese; Uru annuì: << Mi ha aiutata...Deve avere senz'altro un gran cuore...E voglio ricambiargli il favore in qualche modo...Ma non so come... >>
    << Al momento giusto lo saprai >> le disse il padre;
    << Lo pensi davvero? >>
    << Sicuro >>; Uru sorrise rassicurata e si rivoltò a guardare Ahadi.

    Nel frattempo le leonesse erano ritornate dalla caccia con una grossa preda, che trascinarono fino alla grotta. Si riunirono tutti di fronte all'entrata per mangiare. Uru si alzò ed andò incontro a loro. Mohatu, prima che tutti cominciassero il pasto, ricordando le avvertenze di Rafiki, prese un grande pezzo di carne e lo portò ad Ahadi, dentro la grotta, dopodiché gli altri iniziarono a mangiare.
    Si avvicinò a lui e gli posò delicatamente una zampa sulla spalla:
    << Ehi, ragazzo...svegliati >>; Ahadi strizzò gli occhi e si svegliò:
    << Oh...dove..Dove mi trovo? >>
    << Sei al sicuro, nella Rupe dei Re >>
    << Eh?...Nella Rupe dei Re..? >>
    << Sì. Un nostro amico ti ha già prestato le dovute cure.... Tieni. Hai bisogno di mangiare >>
    << C-che?...No...Io... >>
    << Mangia. Sei denutrito e devi recuperare le energie >>.
    Ahadi non disse più nulla: non appena posò lo sguardo sul grande pezzo di carne, lo addentò voracemente, ingoiandone grossi pezzi, senza più preoccuparsi di ciò che accadeva attorno a lui.
    << Avevi proprio fame, eh? >> commentò Mohatu << mangia piano però, o rischierai di farti male alla gola >> e uscì dalla grotta, per prenderne un altro pezzo, da dargli. Quando rientrò, si sedette accanto a lui posandogli vicino l'altro pezzo di carne: << Prendi anche questo, ti farà bene... Dimmi...Da dove vieni? >>;
    Ahadi ingoiò un altro boccone e poi rispose: << Sono nato alle terre del lontano Est....Ma non ho mai vissuto in un luogo fisso...sono sempre stato nomade... >>
    << Dunque non hai un branco? >>
    << No... >>
    << AHADI! >> esclamò Uru, contenta di vederlo sveglio, ed entrò nella grotta con la madre, dopo aver mangiato:
    << Sono felice di vedere che ti sei ridestato. Come ti senti?? >>
    << Una meraviglia...> > rispose ironicamente << Dunque questa moccios... ehm... cioè, questa leoncina è vostra figlia? >>
    << Sì >> rispose Aura << la Futura Regina del regno. Ma prima ancora è la nostra amata figlia...Ti sono molto grata di averla salvata. Grazie ancora >>
    << Ah...Oh...Certo...Di niente...La Futura Regina... >> e contrasse i muscoli del viso a causa del dolore al corpo:
    << Vogliate scusarmi...Ma sono molto...molto stanco di parlare... >>
    << E' comprensibile...Riposa pure. Ora ti lasciamo in pace >>
    << No, non posso...Devo andarmene da qui... >> e fece per alzarsi, ma le sue condizioni glielo impedirono: le zampe cedettero e si ritrovò chino a terra;
    << Fermati! Cosa ti salta in mente?! >> esclamò Mohatu, aiutandolo << Dove pensi andare ridotto così?! Devi riposare! Se pensi di recarci disturbo, ti sbagli: non ci dai alcun fastidio. Inoltre siamo ben decisi di aiutarti a guarire >>
    << Mio padre ha ragione, Ahadi! Resta qui! Tu mi hai salvata e ti ripagherò il favore, costi quel che costi >> intervenne Uru.
    << Perché...? Perché tanta generosità nei miei confronti?...Io non... >>
    << Perché hai un cuore grande e leale >> disse la piccola.
    Il re lo aiutò a sdraiarsi:
    << Ora cerca di rilassarti e se ti serve qualcosa non esitare a chiamarci, capito? >> gli disse. Ahadi tacque ed appoggiò il mento su una zampa;
    << Riposa ora >> disse la regina. I sovrani uscirono dalla grotta; Uru si rivoltò indietro a guardarlo ancora una volta e gli sorrise, poi andò dietro ai genitori.
    Ahadi divorò l'altro pezzo di carne, poi con gli occhi fissi sulla parete della grotta, abbassò il volto e chiuse le palpebre: da un occhio fuoriuscì una piccola e lucente lacrima, che gli rigò la guancia.

    Il branco trascorse la notte all'aperto, sotto le stelle, in segno di riconoscenza nei confronti dei Re del Passato, finché giunse la mattina.
    Mohatu si alzò per primo ed andò a controllare se Ahadi era rimasto nella grotta durante la notte. Si sollevò di morale nel vederlo dentro, accucciato ad un angolo, a dormire. Così andò a bere alla pozza d'acqua, attendendo il rapporto mattutino di Zozo.
    Intanto anche la regina si svegliò insieme alle altre leonesse, per aspettare l'arrivo di Rafiki. Entrò nella grotta insieme alla piccola Uru, per sapere come stava il giovane straniero. Si era svegliato anche lui da poco, infastidito dal bruciore delle ferite:
    << Buongiorno >> lo salutò Aura;
    << Buongiorno, Ahadi! >> salutò anche Uru, euforicamente. Lui si voltò di scatto, per l'inaspettata visita:
    << Ah...Buongiorno, maestà... >>
    << Come ti senti stamattina? >> chiese la regina;
    << Non molto bene, temo... >>
    << Mi rincresce...Ma non preoccuparti: tra poco arriverà lo stesso amico di famiglia, che ti ha aiutato ieri >>
    << Ah...va bene...Dov'è andato il re? >> chiese mantenendo un'espressione austera;
    << E' andato a controllare come vanno le cose nel regno >> rispose Uru << lo fa ogni giorno. E' una cosa normale >>
    << Capisco... >>
    << Aura! >> la grotta fu riempita dall'eco della voce di una giovane leonessa del branco, fuori dalla grotta; Ahadi si voltò e il suo sguardo si incrociò con quello di lei: rimasero a guardarsi per qualche istante, provando una sorta di attrazione; Uru se ne accorse e sorrise senza farsi notare.
    << Rina? Che succede? >> chiese Aura; la giovane si riprese dalla piacevole distrazione e rispose:
    << Rafiki sta arrivando >>
    << Ah, bene. Fatelo venire qui >>
    << Si, subito >> e si allontanò. Ahadi sobbalzò alla pronuncia di quel nome:
    << Rafiki?! Il vostro amico...si chiama Rafiki?! >>; Uru rimase perplessa:
    << Sì...E' un mandrillo, che viene sempre ad aiutarci quando ne abbiamo bisogno...Perché, lo conosci? >>
    << No!...No >> rispose turbato. Aura ed Uru lo guardarono con aria interrogativa: << Qualcosa non va? >> chiese la regina;
    << Cosa? No... >>
    << Aura, Rafiki è arrivato >> disse Rina, che era ritornata;
    << Grazie. Fallo passare >> ed entrò il mandrillo;
    << Buon giorno, Aura >> salutò;
    << Ciao, Rafiki. Grazie per essere venuto >>
    << Di nulla...Allora...come procede qui? >>
    << La notte è trascorsa tranquilla >>
    << Molto bene...Così tu sei Ahadi, giusto? Hai appena raggiunto la maturità e subito ti abbandoni allo scontro, eh? E' bello essere giovani... >> disse ironicamente;
    << Rafiki... >> rispose Ahadi, sconcertato;
    << Va bene, noi togliamo il disturbo. Vieni Uru >> disse Aura;
    << Sì, mamma >> rispose << A dopo, Ahadi. Ciao >> e se ne andarono.
    Tra il mandrillo e il leone ci fu un momento di grande silenzio, accompagnato da un lungo sguardo. Poi Rafiki prese in mano le erbe mediche, che aveva portato e le andò a sostituire a quelle usate il giorno prima: << E così ci rivediamo dopo tanto tempo...mio caro ed imprudente Ahadi... E per giunta nello stesso luogo che ripugnasti circa un anno e mezzo fa >>
    Ahadi fece una smorfia di dolore, a causa della medicazione: << Non... AHI... Non sono stato io a volerlo... >>
    << Allora perché non te non te ne sei andato via ieri? Se proprio non volevi davvero stare qui... >>
    << Come potevo in queste condizioni?? E comunque non appena sarò guarito me ne andrò via >>
    << Per fare che? Per andare ancora dietro alla tua vendetta?? Come puoi continuare a disprezzare così la tua vita?! >>
    << N-non è la mia vita che disprezzo...Ma la sua! AHI! Fai piano... >>
    << Non mentire a te stesso >>
    << E questo che vuol dire?? >>
    << Se ci tenessi davvero alla tua vita, saresti venuto a vivere qui, come desiderò tua madre! >>
    << Ma questo non vuol dire niente...!! >>
    << Lo credi davvero? Non hai fatto altro che patire la fame e coltivare odio, a causa della tua imprudenza precipitosa! E questo non significherebbe niente?? >>; Ahadi tacque;
    << Ma è in parte colpa mia.... >> continuò Rafiki << Non sono riuscito a persuaderti....Mi sono comportato in modo indulgente con te... E, dopo quei giorni passati insieme, sei scomparso...Non ho fatto altro che servare dispiacere e colpa dentro di me...Tuttavia sei sopravvissuto; ed ora eccoti qua: circondato dalla benevolenza di questo branco...Il destino avrà in serbo qualcosa di speciale per te, sicuramente... Non gettare via questa possibilità di avere una vita migliore, Ahadi. Fallo per tua madre... >>
    Gli occhi del leone si fecero lucidi e sospirò: << Ma io.... Non posso! >>
    << Perché?? >>
    << Non posso vivere qui, con chi permette che in giro circolino liberamente belve malvagie!...Se il re avesse avuto almeno un briciolo in più di responsabilità...Forse mia madre sarebbe ancora viva!! >>
    << Proprio tu, con questo tuo punta vista, parli di responsabilità?! Essere andato a rischio incontro alla morte da piccolo è responsabilità?! Sappi che l'Africa è grande, ragazzo....E non vi è leone migliore di Mohatu che sappia gestire il proprio regno come si deve! Ma, come tutte le creature di questo mondo, anche lui non è in grado di saper controllare ogni cosa! Se non lo capisci adesso, lo capirai col tempo, maturando... Per il momento accetta l'aiuto di questi leoni benevoli e cerca di persuadere te stesso a restare qui....Avrai una vita migliore di quanto tu creda >>.
    Ahadi rimase in silenzio voltando tristemente la testa da un'altra parte. Rafiki finì la medicazione, prese la sua roba e lo salutò: << Sai dove trovarmi, se avrai bisogno di me. Per il momento ti auguro una buona convalescenza. Arrivederci, Ahadi >> e uscì dalla grotta. Il giovane lo guardò allontanarsi, fino a quando sparì, poi andò a rannicchiarsi ad un angolo, rimuginando sulla discussione intrattenuta, finché si addormentò di nuovo.

    -----------------------------------------
    lion, non devi commentae per me, devi commentare per l'autrice^^ o lo fai qua o lo fai su efp^^
     
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  9.  
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    Che gentile Mohatu :)
    E' davvero disarmante il suo comportamento, molto probabilmente è il migliore Re delle Terre del Branco che sia mai esistito (e il migliore tra quelli che conosco ^^)
    Inoltre la tecnica di scrittura è davvero perfetta, non ci sono errori di alcun genere, descrizioni perfette, dialoghi esaurienti, tutto fatto benissimo!!
    Attendo il continuo (per commentare xD)

    Kun, perchè non le fai la proposta di iscriversi al forum??
     
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  10. Simba (Cucciolo)
     
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    non mi aspettavo che ahadi conoscesse già rafiki, comunque come dice lion il capitolo è perfetto e bello come gli altri, secondo me quel leone malvagio si farà rivedere presto, non vedo l'ora di legge il sequito ^^
     
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  11.  
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    Capitolo 6. “ Nuove emozioni ”


    << ..... >>

    “ Ahadi... ”
    “ Mh...? ” si guardò intorno;
    “ Ahadi ”
    “ Oh....M-mamma...?! Sei tu?! ”
    “ Mio piccolo Ahadi... ”
    “ Mamma! ” il cucciolo le corse incontro “ Mamma! Sei tornata! Mi manchi tanto... ” si strinse a lei;
    “ Lo so, figlio mio...Lo so... ”
    “ Non andartene più!...Ti prego...Portami con te ”
    “ Tu devi vivere, Ahadi...il tuo posto è qui ”
    “ No! Non voglio più stare in questo mondo, dove vive quell'assassino... ”
    “ Sei grande ormai...ed è giunto il momento di intraprendere la tua strada...Di sapere chi tu sia veramente... ”;
    E il cucciolo crebbe all'improvviso: una folta criniera gli incorniciò il volto ed i suoi artigli si fecero affilati: “ Che succede?! Mamma...? ”
    “ Non vivere di odio... ”
    “ Come faccio?! Aiutami! ”
    “ Hai già di fronte a te una zampa pronta ad aiutarti, se vorrai accoglierla... ” e la sua figura sfumata scomparì in una nube vaporosa;
    “ No! Non andartene! ” inseguì quella nube,cercando di raggiungerla, maledicendo il leone che la assassinò davanti ai suoi occhi.
    Giunse ad una pozza d'acqua: non appena vi immerse le zampe, essa si tinse di sangue. Si ritrasse disgustato e spaventato da quell'orrore, quando una losca e cupa figura apparve davanti a lui, accompagnata da un forte vento che oscurava tutto: il giovane non riusciva a distinguerne i tratti del volto e voleva scappare, ma per un'ignota e strana ragione le sue zampe non si mossero; intanto l'enorme ombra felina avanzò verso di lui, minacciosamente:
    “ Chi sei..??! ” chiese in preda al panico, ma l'ombra non rispose;
    “ Che cosa vuoi??! ” e sentì qualcosa cingergli le spalle:
    “ No!! ”
    “ .... ” …..

    << NOOOO!! >>
    << AAAH >> urlò una voce femminile.
    Ahadi si svegliò ansimando: le ferite bruciavano a causa del sudore e, non comprendendo ancora a pieno cosa stava succedendo, sentì sotto di lui un corpo fine e morbido: abbassò lo sguardo e vide una leonessa, anch'essa spaventata: era Rina, la giovane che vide all'entrata della grotta, quella mattina. Rimasero per qualche istante in silenzio a fissarsi, poi lui cercò di ricostruire mentalmente i fatti: probabilmente le era saltato addosso di riflesso, a causa del brusco risveglio, ma ciò che ancora non comprendeva era il motivo per cui la leonessa si trovava nella grotta: << Oh...C-che cosa...? >> cercò di chiederle il motivo;
    << Ero...Ero venuta a portarti un pezzo di carne, su richiesta della principessa Uru...Quando sono entrata, ti ho visto agitato...stavi avendo un incubo...e ho cercato di svegliarti... >> disse tesa; Ahadi capì:
    << Ah...Oh...Mi dispiace! Non volevo...Io...! >> si agitò;
    << Non preoccuparti... >> disse lei << Ehm...Senti...Potresti spostarti ora? Così potrò alzarmi >>
    << S-sì..certo >> e si allontanò in fretta. Si sedettero l'uno difronte l'altra, senza incrociare i propri sguardi, e calò un silenzio imbarazzante. Poi quando Rina si ricordò del pezzo di carne, che le era caduto a terra, lo prese e glielo porse: << Tieni... >> disse << E' per te... >>
    << Grazie... >> rispose lui, e si chinò a mangiare.
    Rina rimase a guardarlo per un po', poi cercò di cominciare una conversazione: << Il tuo nome è Ahadi, vero? Caspita ...Mi hai davvero spaventata...Per un attimo ho pensato che avresti voluto uccidermi... Scusami! Che pensiero stupido ho avuto... >> disse ridendo timidamente;
    << Non hai bisogno di scusarti...E comunque è stata colpa mia... >>
    << Ma dai, su...Non l'hai fatto di proposito: è stato un...incidente >> e gli sorrise. Ahadi la guardò: era davvero molto carina e avrebbe voluto conoscerla meglio. Tuttavia nascose questo suo pensiero, mantenendo un temperamento calmo e un'espressione seria: << Il tuo nome, invece, è Rina, giusto? >>
    << Sì >>
    << Dunque...è stata la mocciosetta a farti venire qui? >>
    << “ Mocciosetta ”...? >> domandò perplessa;
    << Cioè, no...la...la principessa, volevo dire... >>
    << Ah, sì. Ti si è molto affezionata...E' una cucciola molto affettuosa >>
    << Sul serio? Allora perché non è venuta lei..? >>
    << Non lo so...Perché me lo chiedi? Non ti vado a genio forse...? >>
    << No, no! Non volevo dire questo! Non fraintendermi... Io... >>;
    Rina rise: << Sei proprio strano, sai? Comunque non devi agitarti tanto...Non ti fa bene alla salute >>
    << Agitato? Io?? Non sono agitato... >>
    << Come vuoi... >> disse lei, alzandosi in piedi << Allora ci vediamo. Buona giornata >>
    << Come? Te ne vai..?? >>
    << Devo andare a mangiare anch'io, non pensi? >>
    << Ah, sì certo! Certo...Va pure...Allora a più tardi >>
    << D'accordo >> sorrise e se ne andò.
    Ahadi rimase a fissare il vuoto, pensando a lei ed a ciò che era accaduto:
    << Wow... >> sospirò fausto e tornò a mangiare il pezzo di carne. Per la prima volta, dentro di lui, sentì un nuovo sentimento crescere e diffondersi piacevolmente.

    Rina era tornata dal branco, per il pasto. Non appena Uru, che stava mangiando, la vide arrivare, le corse incontro felice: << Allora? >> chiese << Com'è andata? Ha mangiato? Avete fatto amicizia? >>
    << Ambedue le cose >> rispose Rina;
    << E lui come si sentiva? >>
    << A mio parere, direi che è tornato ad essere piuttosto energico >> rise;
    << Davvero?? Meno male...Allora lo andrò a trovare dopo il pasto >>
    << Toglietemi una curiosità principessa.... >>
    << Chiamami Uru e dammi del tu, senza problemi >>
    << ...Uru...Come mai hai voluto che andassi io da lui? Potevi benissimo andarci tu... >>
    << Ehm... >> balbettò Uru, cercando una risposta adatta, da darle:
    << Beh...Come ….Come potevo trasportagli un grosso pezzo di carne da sola, piccola come sono?... >>
    << Allora potevi farti accompagnare da tua madre, no? >>
    << Ah...Ehm... >>
    << Beccata. Allora...Quali erano le tue vere intenzioni? >>
    << Ehm...Te lo dico dopo, va bene?? Ora devo...devo andare a ripulirmi >>
    << Uru... >>
    << Oh...Volevo semplicemente che faceste amicizia...ecco...Che male c'è? E poi... a giudicare dalla tua espressione, dev'essere stata una cosa piacevole... giusto? >>
    Rina sorrise, sorpresa da quelle parole, ed annuì, ammettendo di essere contenta.
    Poi la regina chiamò la figlia, per ripulirla dal sangue della preda, mentre Rina andò a mangiare. Terminato il bagno, Uru decise di andare a trovare Ahadi e si avviò verso la grotta. Khendo e gli altri leoncini la videro allontanarsi:
    << Sembra proprio che non abbia più tempo per noi, ormai... >> si lamentò Khendo << Pensa solo a quello là... >>
    << Ma cosa dici?? >> intervenne Athena << Sai che non è vero. E poi quel leone l'ha salvata, mi sembra piuttosto normale che si preoccupi per lui ed anche noi dovremmo essergli riconoscenti per il suo gesto >>
    << Infatti >> disse Helya << Non c'è motivo di prendersela. E poi potremo giocare insieme nel pomeriggio >>; Khendo abbassò lo sguardo: << E'...è che quel tipo là non mi piace...Ecco >>
    << Stai scherzando, vero? >> disse Hydo << Io lo trovo eroico, davvero... Non è mica semplice saper affrontare molte iene da soli >>
    << Ti ricordo che ci aveva cacciati bruscamente da quella piccola caverna >> disse Khendo;
    << E allora? Come ha detto Uru: avrà avuto i suoi motivi >> intervenne Helya; allora Khendo si imbronciò.
    << Si può sapere che ti prende? Non sarai mica geloso! >> disse Athena;
    << Cosa?? Geloso?? Io?? Ma dai...! >>
    << Oh, caspita! E' geloso! >> esclamò Hydo;
    << Non è vero!! Non sono geloso! >> e gli altri si misero a ridere, divertiti;
    << Tranquillo...ad Uru non diremo niente... >>
    << Vi ripeto che non sono geloso! >>
    << Oh andiamo, Khendo. Si vede lontano un miglio che non sopporti questa situazione >> disse Athena maliziosamente;
    << Siete insopportabili... >> sbuffò lui;
    << E già! >> esclamò Hydo, ridendo.

    Intanto la piccola Uru era giunta all'entrata della grotta, nella quale vi era Ahadi, perso nei suoi pensieri.
    << Ciao! >> lo salutò. Ahadi scattò sorpreso e si voltò verso di lei: << Ah, salve, principessa... >>
    << Chiamami Uru, per piacere >>
    << D'accordo, mocciosa >>
    << Uffa...Non ti riesce proprio , vero? Comunque...Come ti senti? Va meglio? >>
    << Sì, va meglio...un pochino >>
    << Bene >> e gli si sedette accanto.
    << E così hai mandato un'altra leonessa, eh? >> disse lui;
    << Già. E' una leonessa in gamba, vero? Ti è piaciuta?? >>
    << Non sono discorsi adatti ai mocciosi >>
    << Ti è piaciuta! >> affermò Uru, sorridendo << Ho indovinato, vero?? Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro con me >>
    << Ma che stai dicendo?? >>
    << Dico il vero. Scommetto che ti senti meglio per merito suo >> rise.
    Ahadi mugugnò: l'aveva colto nel segno: << Sei proprio una rompiscatole, sai? >>
    << Modestamente, puoi dirlo forte >> rise compiaciuta.
    << Uru! >> all'entrata era arrivato Khendo << Smettila di stare sempre qui dentro. Vieni a stare un po' con noi >>
    << Khendo...? Ah...Sì. Tu vai, io vi raggiungo subito >>
    Khendo gettò un'occhiataccia su Ahadi e se ne andò.
    << Mh... >> Commentò Ahadi << Amichevole il piccoletto... >>
    << Devi scusarlo... >> disse Uru << E' ancora preso dal vostro bisticcio alla caverna >>
    << Ah, è cosi? >>;
    Uru annuì: << Io gli ho detto di lasciar perdere: avrai avuto sicuramente i tuoi motivi per mandarli via, no? >> ; ma il leone tacque, turbato.
    << Ahadi? >>
    << Su, vai dai tuoi amici ora >>
    << Va bene...Allora ciao. Ti manderò Rina! >> scherzò e se ne andò. Il leone sorrise: << E' proprio una mocciosa...l'avevo detto io... >>.

    Uru scese le rocce, vide i suoi amici e si avvicinò piano piano, per non farsi notare; poi balzò e fece un agguato ad Helya:
    << Waah! Uru! >>
    << Ah ah ah! >> rise lei;
    << Ora ti faccio vedere io! >> e si misero a giocare, atterrandosi a vicenda. Athena e Hydo si unirono al gioco, eccetto Khendo:
    << Che ti prende? >> chiese Uru, che si era fermata << Dai giochiamo tutti insieme >>
    << No...Non mi va di fare la lotta >>
    << Allora che ti va di fare? Trovato! Perché non andiamo al lago?? Lì ci divertiremo di più! >>
    << Beh...D'accordo >>
    << Allora è deciso: si va al lago. Passiamo ad avvertire la mamma >>
    << Sì, sì! Dai! >> gioirono gli altri, ed andarono alla gola rocciosa dove riposavano le leonesse. Fra loro c'era anche Mohatu, appena tornato dal suo controllo. Uru lo salutò e chiese il permesso di andare al lago con gli altri: << Possiamo? >>
    << Va bene. A condizione che venga Zozo con voi >>
    << Non c'è problema. Grazie, papà >> e cominciarono a correre, seguiti dalla volatile: << State tranquillo sire: sono in buone mani, li terrò sotto stretto controllo >> disse prima di volare via;
    << Ne sono convinto >> rispose il re.
    Così il gruppo si allontanò: << Crescono così in fretta...Ed hanno sempre voglia di esplorare... >> disse Aura;
    << Già. La curiosità è forte alla loro età >> commentò Mohatu;
    << Khendo in particolare...Sembra cambiato, da quando è successo tutto questo...E' molto più devoto nei confronti di Uru >>
    << Sì, è vero >>
    << Che ne pensi? >>
    << Forse, in futuro...potrebbe anche diventare re >>
    << Forse... >>
    << Dimmi...come sta il giovane? Cos'ha detto Rafiki? >>
    << Ha detto che si sta riprendendo bene e che, se continua così, la sua convalescenza sarà breve >>
    << Sono contento >>
    << Però...>>
    << Hm? >>
    << Mi è sembrato che fosse turbato da qualcosa...Non so...Aveva una strana espressione...Tu ne sai qualcosa? >>; Mohatu alzò le spalle:
    << Non so che dirti, Aura >>
    << Dovresti parlargli, la prossima volta che lo vedrai >>
    << Va bene... >>
    << Com'è andato il controllo, stamattina? >>
    << Ci sono stati un po' di problemi con le iene ed altre discordie fra i sudditi. Comunque per il momento è tutto sistemato...Vado a trovare il giovane >> le sfiorò il volto con il proprio e salì verso la grotta.
    Ahadi, sdraiato vicino alla parete con la testa appoggiata sulle zampe incrociate, pensava e ripensava di continuo a quello strano sogno, che lo aveva profondamente inquietato, ed a quale significato potesse rifarsi.
    “ Una zampa pronta ad aiutarmi... ” pensò “ Niente odio....E poi quell'ombra... Quel sangue...Ma che Significa?! Cos'era?! Mamma, dimmelo...Parlami...Che devo fare?? ” e si irritò; “ Ma perché mi agito così?... E' stato solo uno stupido sogno!....Uno stupido incubo...!! ” e alzò velocemente il busto, sfogando il suo nervosismo, graffiando a fondo la parete con gli artigli:
    << Va meglio, a quanto vedo >>; Ahadi si voltò sbigottito: era Mohatu;
    << Maestà! I-io...non pensavo che sareste venuto... >>
    << Posso sempre trovare un po' di tempo per vedere come sta un amico, giusto? >>;
    il giovane si stupì all'ascolto di quella parola: “ Amico... ”
    << Sarei un amico per voi...? >>
    << Certo >> sorrise il re << Come va? >>
    << Meglio... >>
    << Bene...Te la senti di uscire un po'? Non fa bene restare sempre qui dentro: andiamo a fare due passi insieme e poi hai anche bisogno di bere >>
    << Uscire..? Va bene >> e provò a mettersi in piedi, anche se un po' traballante; Mohatu lo aiutò, sostenendogli una spalla, e uscirono fuori. La luce improvvisa infastidì gli occhi di Ahadi, per il fatto che era rimasto da tempo dentro la grotta, nella quale la luce penetrava a malapena.
    Stavano per scendere le rocce, quando il giovane fu attratto dalla vista delle Terre del Branco a quell'altezza e si avvicinò alla sporgenza per osservare meglio: la bellezza di quel posto era unica e i raggi del Sole incorniciavano ogni cosa, mostrandone il completo splendore. Una piacevole brezza gli accarezzò la criniera, fece un respiro profondo e alla mente gli ritornò il lontano ricordo di quando era piccolo e desideroso di venire alla Rupe: ora risultava quasi incredibile per lui trovarsi lì:
    << E' bellissimo, vero? >> commentò Mohatu;
    << Sì... >> rispose Ahadi e continuarono la camminata.
    << Com'è la vita di un re? >> chiese il giovane << Quali vantaggi comporta? >>
    Mohatu lo guardò un po' stupito, per quella strana domanda, poi sorrise e rispose: << Non aspettarti qualcosa di straordinario, ragazzo... Essere re può comportare diversi punti di vista riguardo la vita: chi ad esempio commette l'errore di inorgoglirsi, di sentirsi potente è destinato a fare del proprio regno una catastrofe >>
    << Sul serio? >>
    << Sì. Perché vedi, un re porta con sé il peso di un'enorme catena di responsabilità e per evitare che questa si spezzi, si deve anteporre il bene del regno al proprio >>
    << E come? >>
    << Tutto ciò che ci circonda coesiste grazie ad un equilibrio, che, anche se delicato, permette di fare della vita un insieme di armonie. Bisogna comprendere questo equilibrio, rispettando tutte le creature, in modo da essere collegati nel Cerchio della Vita >>
    << Cerchio della Vita? Cosa vuol dire? >>
    << Ci sei già dentro. La vita stessa è un cerchio perfetto >>
    << Ah... >>
    << Lo capirai col tempo >>

    Quel discorso rimase nella mente di Ahadi come un mistero affascinante da svelare. Non si era mai sentito così prima d'ora: << E questo peso...diverrà anche di vostra figlia, vero? >>
    << Sì. Sarà una regina meravigliosa >>
    << Come fate ad esserne sicuro? >>
    << E' molto in gamba...Pensa che, poco prima del vostro incontro, aveva rischiato la sua vita da sola contro le iene, attirandole su di sé, per salvare i suoi amici, che stavano per essere catturati >>
    << Dite sul serio? Non ne sapevo niente...Ecco il motivo di quella ferita alla zampa... >>
    Mohatu annuì << Aveva anteposto la vita altrui alla propria: spirito di una degna Regina >>
    << Caspita... >> disse il giovane sotto voce, pensando alla piccola Uru.
    Nel frattempo erano passati accanto al branco delle leonesse, che stavano riposando sulle rocce. Molte giovani di esse rimasero colpite dal misterioso fascino del giovane leone e gli si avvicinarono entusiaste:
    << Ciao! Sei tu l'eroe che ha salvato la principessa?? >>
    << Come sei carino! >>
    << Raccontaci un po' di te! >>
    << Perché non rimani un po' con noi?? >>; Ahadi rimase intimidito dalla moltitudine delle leonesse che lo accerchiarono in meno di un minuto:
    << Dai vieni con noi! Parliamo insieme! >>
    << Ehm...Io... >> balbettò;
    << Buone, buone, giovani! >> si intromise il re, trascinando Ahadi fuori dalla mischia << Non lo stancate: non si è ancora ripreso del tutto dal trauma. Quando guarirà potrete fargli tutte le domande che volete, ma per ora deve essere lasciato in pace, capito? Su andiamo >>
    << Ehm..Sì >> e lo seguì;
    << Ma non è giusto però... >> si lamentarono le leonesse; allora Ahadi si voltò e le salutò:
    << Arrivederci, ragazze >>
    << Oh, che carino! Ci ha salutato! Ciao! Alla prossima! >> ricambiarono in coro il saluto;
    << Ciao, Ahadi >> lo salutò Rina, che era rimasta distaccata dal gruppo;
    << Ciao...Rina >> la salutò timidamente; allora le leonesse andarono da lei a tempestarla di domande: << Coraggio, sputa il rospo. Che c'è tra voi? >>
    << Che vi è successo? >>
    << Dai, diccelo! Per favore! >>
    << Ma vorrete scherzare?! Non c'è nulla tra noi! Gli ho solo portato un pezzo di carne, su richiesta della principessa, tutto qua! >> rispose Rina;
    << Tanto non ce la darai a bere! Avanti! >> e continuarono così a lungo.
    Ahadi osservò da lontano e rise: “ Poveretta ” pensò.
    << Vedo che hai conosciuto Rina >> osservò Mohatu;
    << Sì... >>
    << E' una brava leonessa. Ha anche compiuto da poco tempo la sua prima caccia >>
    << Davvero? >>
    << Sì. E tu? Da quanto tempo hai cominciato a cacciare da solo? >>
    << Ecco io...Io non ho mai...imparato bene... >>
    << Ah...! >> esclamò il re, comprendendo il motivo della denutrizione del giovane << Non preoccuparti. Ti insegnerò io, quando sarai guarito >> disse, rassicurandolo.

    Infine giunsero alla pozza d'acqua, dove si fermarono a bere.
    << Questo posto... è incredibile >> commentò Ahadi << Desideravo tanto di venirci da piccolo con mia madre... >>
    << Perché non ci siete venuti allora? >> chiese il re; il momentaneo sorriso di Ahadi svanì in un attimo e la sua espressione tornò cupa. Cercò di dire qualcosa, ma non ci riuscì;
    << Che succede? Ti senti male?? >> ma il giovane non rispose: sentiva un gran dolore diffondersi dentro di lui;
    << Ahadi?! >>
    << Non è...nulla...Non è nulla.... >> il suo respiro si fece più affannoso;
    << Non hai una bella cera....Meglio rientrare subito >> disse Mohatu e lo condusse sopra la Rupe.
     
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  12.  
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    Mohatu si dimostra una volta di più il Degno Re delle Terre del Branco, l'esempio perfetto della Saggezza, che nemmeno Mufasa secondo me riesce a eguagliare.
    Povero Ahadi, caspita.. Certo che non deve essersela passata bene quando Mohatu gli ha involontariamente fatto riaffiorare i suoi antichi incubi..
    Riguardo le leonesse, uffa che antipatiche!
    Pettegole str***e, fatevi i cavoli vostri e lasciate in pace Rina! U.U

    Perfetto come sempre dal lato tecnico ^^
     
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  13. Simba (Cucciolo)
     
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    simpatico davvero bello il capitolo, khendo è un gelosone XD però mi è molto simpatico ^^, povero ahadi che orribile incubo che ha fatto, chissà cosa succederà più avanti, aspetto con ansia il sequito ^^
     
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  14.  
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    Capitolo 7. “ La punta avvelenata ”



    Zozo, volando, osservava con attenzione i cuccioli, che si rincorrevano fra loro, senza fermarsi mai; soltanto Khendo, che stava dietro a loro, non prendeva parte al divertimento. Zozo se ne accorse e volò più in basso per parlargli: << Ehi, piccolo Khendo, tutto bene? Perché non giochi con i tuoi amici? >>
    << Non ne ho voglia...Tutto qua >>
    << Sei sicuro che vada davvero tutto bene? Avete litigato? >>
    << No... >>
    << Allora cosa c'è? >>
    << Nulla...E' che non voglio abbassarmi a fare certi giochi scemi.... >>
    << “ Giochi scemi ” dici?? A me invece sembra che ti siano sempre piaciuti >>
    << Sì, ma... ora sono troppo grande per queste cose >>
    << Ah, davvero? Troppo grande, eh? >>
    << Sì... >> ; ma Zozo non era convinta da quella risposta, tuttavia non volle scavare a fondo quel discorso: << Va bene, piccolo: pensala pure come vuoi, ma tieni presente che ci sono ancora molte cose che devi imparare... Su, cerca di divertirti >> e volò avanti, risalendo di quota.
    Khendo, pensò al discorso intrattenuto e raggiunse gli amici, per correre con loro:
    << Finalmente hai deciso di raggiungerci >> disse Athena;
    << Certo che sì... >> e la superò;
    << Ehi! Non vale! Aspettami! >> e gli corse dietro, per gareggiare, finché giunsero al lago.
    << Evviva! >> esclamarono Hydo ed Helya, tuffandosi in acqua e schizzandosi a vicenda. Khendo ed Athena invece continuavano a gareggiare intorno alla riva.
    Uru si era fermata a bere: era stanca ed aveva bisogno di riposare un po'. La volatile le atterrò accanto: << Principessa, vi sentite bene? >>
    << Sì, sì...Voglio solo fermarmi un momento...Devo ancora recuperare per bene le mie forze, dopo quell'avventura... >>
    << Certo, certo. Ma non sforzatevi troppo mi raccomando >>
    << Tranquilla >> e si tuffò anche lei in acqua;

    << E-EHI!! FERMI! Non schizzatevi troppo! E non saltate l'uno addosso all'altro! Non quando siete in acqua >> li rimproverò Zozo;
    << Ma dai, Zozo! Che male c'è? Non annegheremo mica... >> disse Hydo;
    << E' questa la mia paura! L'acqua non è adatta per i felini... >>
    << Oh, suvvia >> rise Helya, schizzando addosso alla volatile: << EHI! Non è affatto diver.... >>
    << E' divertente vero? >> le domandò Uru, sorridendo:
    << Oh, s-sì certo...Cioè.... no! >> rispose scrollandosi l'acqua dalle piume << Non è affatto... >> ed in quel preciso istante arrivarono Khendo ed Athena, che si tuffarono nel lago, inondando involontariamente la povera Zozo:
    << Accidenti...Scusa, Zozo... >> balbettò Khendo, abbassando lo sguardo, per non ridere alla vista della volatile completamente zuppa, con le piume piegate e gocciolanti, che le davano un aspetto buffo: << Grandioso, Khendo... >> sbuffò ironicamente Athena a voce bassa. Zozo si irritò ed alzò la voce: << Tirate subito le vostre chiappette fuori da lì! ORA! >> e i leoncini uscirono dall'acqua dispiaciuti e si sedettero a riva: << Scusaci, Zozo >> dissero in coro. Allora la volatile, addolcita, incrociò le ali al petto e sollevò il volto: << Va bene: accetto le scuse. Però dovrete giocare più tranquilli la prossima volta, chiaro?? >>
    << SI'!! GRAZIE ZOZO! >> la abbracciarono per poi tornare subito nell'acqua: << I giovani! Sempre così energici... >> commentò lei.
    Trascorsero molto tempo a nuotare, l'acqua si era fatta tiepida con lo scorrere del pomeriggio e la trovarono piacevole.
    Ma ad un certo punto la piccola Uru fu travolta da un forte capogiro: era come se qualcosa sbattesse all'interno della sua testa e facesse sì che tutto si rabbuiasse attorno a lei. Sentì la testa pesante ed il corpo venirle meno: così cadde sott'acqua:
    << URU!! >> si allarmarono gli altri e Khendo, tirandola per la collottola, la portò a riva: << Cos'è successo?? >> chiese con preoccupazione Zozo;
    << Non lo so! Stavamo giocando e...ad un certo punto è svenuta! >>
    << Oh santo cielo! Povera piccola! Presto, prendila sulle spalle tu, che sei il più grande! Torniamo alla Rupe! >> ; Khendo obbedì: la prese sulle spalle e si mise a correre svelto, con gli altri.
    Intanto alla Rupe, si stavano radunando la regina con le altre leonesse, per un'altra battuta di caccia, mentre Mohatu era rimasto a tener compagnia al giovane Ahadi nella grotta: << Va meglio ora? >> chiese;
    << Sì, grazie... >> rispose lui;
    << Mi dispiace, forse ti sei sforzato troppo oggi... >>
    << N-non c'è bisogno che vi scusiate...E' tutto apposto. Davvero...ora mi sento meglio >>
    << Va bene, voglio fidarmi... >> rispose il re poco convinto: era sicuro che non si trattava soltanto delle condizioni di salute, ma anche di qualche problema personale, che affliggeva il ragazzo, ma non volle intromettersi in quella questione.
    Poi la sua attenzione fu catturata da un'improvviso richiamo:
    << MOHATU! SIGNORE! >>
    << Ma...E' Zozo! >> e corse fuori dalla grotta; Ahadi da dentro tese l'orecchio pronto ad ascoltare:
    << Zozo! Che succede?! >>
    << Vostra figlia! Sta male! Molto male! >>
    << Cosa?!! >>
    << E' svenuta al lago, Khendo la sta portando sulle spalle, ma da quando si è risvegliata non la smette di spasimare! Non so proprio cosa potrebbe avere... >> spiegò agitata. Ahadi, che aveva sentito tutto, fu preso da un'improvvisa preoccupazione.
    << Vai a chiamare Rafiki! >>
    << Sì, signore! >> e volò via.
    Nel frattempo i cuccioli erano risaliti sulla Rupe ed andarono da Mohatu.
    Khendo si chinò a terra e fece scendere Uru dalle spalle e tutti si misero attorno a lei impauriti: spasimava forte, come se stesse soffrendo molto, ed era molto calda:
    << Che cos'ha?? >> chiese Helya;
    << Non lo so... >> rispose Athena << Guarda! Cos'è? >> chiese indicando la zampa gonfia di Uru, dalla quale fuoriusciva sangue e roba bianca;
    Mohatu si sdraiò, prendendo la figlia tra le zampe e le accarezzò dolcemente la testolina.
    << Sire! Ecco Rafiki! >> era tornata Zozo, seguita dal mandrillo;
    << Rafiki! Ti prego! Aiutala! Dimmi che cos'ha! >> implorò il re;
    Il mandrillo poggiò la mano sulla fronte della leoncina: << Accidenti.... Scotta tanto...Portiamola dentro! >>; Allora Mohatu prese la figlia e la portò nella grotta;
    << Voialtri invece è meglio se restate qui fuori >> disse Rafiki;
    << Sì... >> risposero loro. Zozo li circondò con le ali e rimase con loro fuori ad aspettare.
    Ahadi si scansò per fare spazio alla piccola Uru. Mohatu la posò a terra e fece passare Rafiki.
    La piccola agonizzava: l'intero arto posteriore sinistro era gonfio e le doleva fino alle ossa, come se le sue carni stessero bruciando. Il mandrillo le prese la zampa e la ispezionò: ne stava fuoriuscendo sangue e pus, accompagnati da uno strano liquido: << Ma...Cosa le è accaduto?? Da quanto tempo la sua zampa era in queste condizioni?? >> chiese sconcertato; Mohatu non sapeva dargli una risposta precisa: << Non lo so...Ha detto di essere scivolata su una roccia tagliente...Ma ci aveva rassicurati dicendo che non le doleva... >>
    << Probabilmente la sua era una bugia... >> disse Rafiki << Conoscendola, non voleva farvi sicuramente preoccupare... >>
    << Ma perché? Cos'ha?? >>
    Rafiki bagnò le punte delle dita con lo strano liquido fuoriuscito dalla zampa di Uru: lo strofinò un po' e lo annusò; la sua espressione si fece angustiata: << Ma questo è.... è VELENO!! >> esclamò;
    << Cosa??! Veleno!? >> si spaventò il re; anche Ahadi ebbe un tuffo al cuore all'udire di quella parola e si avvicinò alla leoncina, preoccupato.
    << E' un pericoloso veleno, che in genere si trova sulle punte di frecce dei Pigmei... Se non si interviene subito, questo può essere mortale >> spiegò il mandrillo;
    << Ma le tribù dei Pigmei non si trovano da queste parti...Come può essere?? >> domandò il re, temendo di perdere la figlia per sempre;
    << Non lo so... Ma devo subito prepararle un antidoto e trovare ciò da cui proviene il veleno. Ascolta, devi andare a prendermi le erbe mediche che crescono vicino all'antro della Rupe, te le ricordi vero? >>
    << Sì, vado subito! >> e il re uscì fulmineo dalla grotta.
    Intanto Rafiki legò un'erba sopra al gomito di Uru, per non far diffondere ulteriormente il veleno, e cercò in fretta di trovare il piccolo oggetto avvelenato, nella ferita. Ahadi assisteva timoroso, non sapendo cosa fare per aiutarla.
    Poi il mandrillo riuscì ad intravedere una punta scura nelle profondità della ferita, ben conficcata nella carne, ma per riuscire ad estrarla avrebbe dovuto allargare le labbra del taglio ed infilare le punte delle dita a fondo e ciò non poteva essere fatto senza che la piccola ne potesse soffrire ancora più precocemente: << Devo...Devo farle una piccola operazione...Ma soffrirà molto... >> disse afflitto;
    << Posso aiutare in qualche modo?? >> chiese in ansia il giovane leone;
    << Forse...se riesci a tenerla ferma potremo renderle più breve questo tormento... >> disse il mandrillo;
    << D'accordo... >> rispose Ahadi e circondò la leoncina con una zampa, pronto a bloccarla, per quando si sarebbe agitata.
    Rafiki le sollevò la zampa e cominciò pian piano ad allargarle la ferita con le dita, ma, come aveva predetto, la piccola si mise subito ad urlare e ad agitarsi a causa del dolore:
    << FERMA! STAI FERMA! >> le gridò Ahadi, cercando di trattenerla, mentre il mandrillo tentava di continuare il suo intervento, ma lei continuava a dimenarsi e cominciò a piangere.
    I suoi amici la sentivano gridare da fuori e si intimorirono: << Mamma mia! La stanno torturando! >> esclamò Helya.
    Trovandosi in difficoltà, Ahadi la sollevò da terra e la strinse al petto, riuscendo a trattenerla più forte e Rafiki finalmente riuscì proseguire l'operazione. Sopportando le urla e l'agitazione della piccola, le allargò le carni e da queste, con le unghie delle dita, estrasse la punta avvelenata, con forza. Finalmente le agonie di Uru diminuirono e i due tirarono un sospiro di sollievo: << Visto, mocciosa? E' tutto finito...Tutto finito. Ora puoi stare tranquilla....Mi hai fatto venire il mal d'orecchio, accidenti >> le disse Ahadi.
    Rassicurata dal caldo petto del giovane leone, che la stava tenendo, si accoccolò su di lui aggrappandosi alla sua criniera, piangendo ed ansimando silenziosamente. Ahadi si intenerì nel guardarla, ma scosse subito la testa:
    << Ehm....Su, ora puoi toglierti....Avanti... >> balbettò;
    Rafiki sorrise: << Sai, non credo che abbia intenzione di lasciarti...Dai, rassicurala un po' >>
    << E cosa dovrei fare secondo te?? >>
    << Quello che stai facendo ora, giovanotto >>
    << Ah, sì....certo >>
    << Coraggio, vado a prendere dell'acqua, così le pulisco la ferita >>
    << Va..va bene >> e il mandrillo si allontanò.
    Rimasero soli nella grotta: Ahadi non sapeva come comportarsi e intanto Uru continuava singhiozzare, abbracciandolo:
    << Ehm... >> il leone cercò di attaccare discorso << Perché continui a piangere? Ti fa ancora molto male? >> chiese;
    Uru sospirò;
    << Allora? Perché piangi? >>
    << Perché...mi dispiace... >>
    << Ma di cosa? >>
    << Vi siete preoccupati tanto per me...scusatemi >> il suo respiro era affannato ed era ancora molto calda;
    << Ma che dici?? Certo che sei proprio strana...! L'importante è che tu guarisca... >>
    Uru sorrise e chiuse gli occhi, affondando la testa nella morbida criniera di Ahadi: lui fu preso da un leggero imbarazzo, tuttavia cominciò a provare una piccola e piacevole sensazione, ad averla accanto a sé.
    In quel momento arrivarono Mohatu con le erbe e Rafiki con dell'acqua nella concavità di un frutto:
    << Papà... >> lo chiamò Uru, debolmente;
    << Uru! Figliola... >> le leccò una guancia.
    Rafiki le ripulì delicatamente la ferita, cercando di non farle male e le fasciò la zampa con una lunga foglia curativa, poi si mise a preparare la mistura di erbe contro il veleno.
    Mohatu si sollevò di morale, nel vedere che tutto stava procedendo per il meglio, ma voleva una conferma riguardo al motivo del silenzio della figlia: << Uru, perché non ci hai detto niente riguardo alla ferita? Perché hai voluto tenere nascosta la tua sofferenza? >>
    Lei sospirò, abbassando lo sguardo. La testa le girava: << Non volevo che vi preoccupaste... >>
    << Ma, così facendo, non hai fatto altro che aumentare la nostra preoccupazione. Per fortuna siamo intervenuti in tempo. Dovrai sempre dirci, d'ora in avanti, se ci sarà qualcosa che non va... Per il bene di tutti >>
    Uru annuì, dispiaciuta:
    << Da quanto tempo avevi quella punta dentro la zampa? Dove l'hai trovata? >> le chiese ancora;
    << Mi è entrata dentro correndo...Poco prima di incontrare lui, nello stesso luogo... ma ero del tutto disorientata >>
    << Sarà meglio guardarsi da quel posto...Dove si trova esattamente, ragazzo? >>
    << Più o meno verso Ovest, a circa metà del corso del fiume >>
    << Bene. Che nessuno vada in quel luogo >>
    << Ma, sire...Io passo molto spesso da quelle parti e vi posso assicurare che non ci sono tribù di Pigmei >> dissentì il giovane;
    << Può darsi, ma di sicuro quello è oppure è stato uno dei loro territori di caccia. Non si sa mai, quindi è meglio evitarlo >>.
    Intanto il mandrillo, ascoltando la conversazione, finì di preparare l'infuso e lo porse alla piccola Uru: << Su, bevi e vedrai che domani andrà meglio >> disse; la leoncina lo annusò debolmente e si ritrasse, per il fetore, convincendosi che avrebbe avuto un cattivo sapore, poi, preso il coraggio, iniziò a berlo. Sentì un brivido lungo la schiena e un disturbo allo stomaco e lo risputò subito, bagnando involontariamente i piedi di Rafiki:
    << BLEAH! Che schifo....Oh! Scusa, Rafiki! Non volevo... >> si mortificò; Ahadi cercava di trattenere una leggera risata. Il mandrillo sospirò scuotendo la testa e porse di nuovo l'infuso alla leoncina:
    << Per favore...Cerca di non risputarlo! So che non è buono...Ma è efficace contro i veleni: questo è un antico rimedio, tramandato da generazioni nella mia famiglia, perciò, possibilmente, cerca di berne più che puoi, prima che il veleno rischi di diffondersi >>; Uru fece una smorfia di disgusto, poi obbedì, cercando di inghiottirne il più possibile.
    In meno di un minuto, riuscì a svuotare il contenitore, sotto gli occhi stupiti di tutti; poi si lasciò cadere all'indietro, sul petto di Ahadi, mugugnando forte, per il ribollire dell'infuso nella sua pancia:
    << Tutto...Tutto bene? >> le chiese il giovane. Mohatu e Rafiki le si avvicinarono preoccupati.
    Uru mugugnò a lungo, dopodiché si slanciò improvvisamente in avanti e gettò un rumorosissimo rotto, che riecheggiò in tutta la grotta, lasciando perplessi tutti gli altri: << Ora sto bene... >> disse, accasciandosi al suolo.
    << Questa leoncina non finirà mai di stupirmi... >> commentò Rafiki.



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    lol uru alla fine, mi ricorda certi elementi su skype XD (sia leoni che leonesse^^)
     
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    E' contrastante emotivamente questo capitolo.
    Prima risate per la scenetta dei cuccioli con Zozo xD
    Poi la paura improvvisa per quello che capita a Uru..
    Tenerezza quando Ahadi si offre per aiutare Rafiki, tenendo calma la sua piccola amica..
    E poi di nuovo risate con la gag di Uru xD oddio non me l'aspettavo proprio che ruttasse ahahahahahahahahahahahahah

    Ora lasciami in pace che grazie alla lettura dell'ultimo capitolo del secondo libro di questa ff mi è tornata l'ispirazione!!!

    PORCA VACCA!!
     
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349 replies since 29/6/2012, 18:38   14254 views
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