Il ritorno alla vita...

Idea stramba... spero che piaccia.

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  1. CiccioBaslardo
     
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    Allora, vi spiego subito. Mi è saltato per il boccino di immettere in un luogo a caso dei personaggi di un GDR a cui son iscritto... e per cui morirei^^
    Forse i possessori dei personaggi non vorranno che delle loro creazioni vengano usate a questo scopo... un poco strano.
    Spero che mi permettano di continuare.
    Buona lettura^^

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    Cap II - Una strana creatura
    Cap III - Incontro
    Cap IV - Nell'altro mondo
    Cap V - Il fratello maggiore
    Cap VI - Ora di cena
    Cap VII - Cacciatori e cacciatori
    Cap VIII - Delle pietre nel crepuscolo
    Cap IX - Purtroppo a volte il fuoco non brucia
    Cap X - La storia di Nova Lenora
    Cap XI - Alla ricerca di una figlia
    Cap XII - I mostri
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    Cap I - Vita?

    -Mario? Dove siamo?-
    Domandò la bambina dagli occhi rossi fuoco.

    Il suddito non aveva la benché minima idea di dove si fossero svegliati. Un golem non aveva bisogno di dormire, ma per qualche strano motivo anche lui era caduto nel dolce sonno che non viveva da anni.

    -Mio maestro. Io… io non lo so-

    Entrambi erano sperduti in quella strana atmosfera.
    Un paesaggio molto strano si stendeva davanti a loro. Lo squarcio nel celo che sanguinava paesaggi uomini e stagioni non c'era più. Al suo posto una bellissima luna piena che illuminava i loro volti.

    -Guarda Mario… è bellissima. E' vera! Non è come le migliaia di lune di Lenora. E' unica e… vera- Mentre parlava gli occhi della piccola negromante brillavano di speranza.

    "Che sia tutto finito?"
    Quel pensiero venne trasmesso alla piccola padroncina tramite il loro contatto speciale.
    Le vibrazioni dell'anima del golem raggiunsero quelle della piccola Lumia. Lei si girò con una bellissima luce negli occhi e parlò con voce carica di speranza.
    -Questa non è opera della faglia. Siamo nel mondo reale. Siamo… siamo in un tempo ben determinato… un tempo che scorre. Mario! Il tempo scorre! Non è più in mutazione! Noi… noi stiamo invecchiando! Lo posso percepire nel mio corpo! Sento l'aria nei polmoni che ticchetta come un orologio ad ogni mio respiro. Finalmente… tutto è normale!

    Lumia girò la testa e cominciò a correre verso un'albero li vicino. Si lasciò cadere sotto le sue fronde e cominciò a sorridere. Subito dopo la sua emozione non poteva trattenere una risata che si espanse per la tranquillità della notte stellata.

    -Mario, finalmente siamo vivi… ohpps. Scusa mi amico mio-
    Dall'emozione la piccola negromante si era dimenticata che il suo giocattolo non era vivo. Lo aveva riportato in vita lei stessa. Purtroppo, essendo alle prime armi con la pratica della negromanzia, non aveva potuto donargli un aspetto… umano.
    -Mi dispiace Mario, non volevo essere scortese… siamo ancora amici?-

    Il golem si limitò a rispondere: -si mio maestro-
    Anche se non si sarebbe mai offeso per una cosa detta dalla sua padroncina, egli non poteva più provare le emozioni a cui era affezionato. Ma spesso e volentieri Lumia se ne dimenticava e lo trattava come un essere che possedeva un'anima.

    -Coraggio Mario. Andiamo ad esplorare questo nuovo mondo. Sono curiosa di sapere cosa si prova a vivere… veramente-

    Una leggera brezza accarezzava i delicati tratti della piccola Lumia. A lei piaceva molto.
    Sembrava che a nessuno dei due importasse più di tanto del perché si fossero ritrovati in quella strana situazione. Erano solo contenti che la faglia si fosse chiusa e che la vita, per l'ennesima volta, avesse ristabilito la sua supremazia sui capricci di un dio troppo inetto per garantirne la normalità degli eventi.


    -Dove siamo? Mamma? Papà? Che posto è questo?-
    Molto distante dal punto dove si erano ridestati il golem e la mezzo demone, un altro gruppo aveva riacquistato conoscenza.
    La voce spaventata della piccola demone cercava una rassicurazione. Tremava come se fosse stata inghiottita da un incubo.
    -Dov'è Nova Lenora? Dov'è la grande foresta?-
    La regina degli inferi si destò a quel suono... visibilmente infastidita.
    -Maledizione! Ma come abbiamo fatto ad addormentarci? Zero! Stupido umano! Non dovevi fare la guardia?-
    Il cecchino dormiva con un sorriso spensierato in volto. Sembrava che nemmeno una cannonata potesse svegliarlo.
    -Maledizione- sbottò la regina - Sei sempre il solito inetto! Non si può mai far affidamento su quegli stupidi umani.

    Famigliola abbastanza strana non trovate? Una piccola demone con solo pochi mesi di vita, la regina degli inferi ed un cacciatore umano cresciuto tra gli elfi. Che razza di nucleo è?
    La piccola Elisabeth non era figlia di nessuno dei due. Era stato il gioco del fato a farli incontrare in un qualche modo strano.
    La regina Vaihal l'aveva adottata per le grandi capacità che quella piccola infante dimostrava. Solo a lei era noto il suo sconfinato potere.
    Il simpatico paparino invece ne era solo innamorato perso. Per lui era la sua piccola bambina e non l'avrebbe lasciata per nessun motivo al mondo. Si era infatuato di lei sin dal primo sguardo. Era così piccola ed indifesa.
    Elisabeth li chiamava papà e mamma, ma i due non erano proprio in buoni rapporti: lei superba e fatale come solo un demone sa essere, lui sempliciotto ed amante dei piccoli piaceri della vita.
    Non andavano per niente d'accordo.

    Elisabeth era cresciuta sovrannaturalmente in sole poche settimane. Il suo corpo ora somigliava a quello di una bellissima ventenne, e non di certo ad una infante di poche settimane.
    adesso però basta.
    La notte è piena di pericoli e loro non avevano la ben che minima idea di dove fossero finiti.

    Entrambe i due piccoli gruppi cercarono un luogo dove poter aspettare l'alba.
    Lumia passò la notte in una villa. Si non avete letto male, ho detto proprio villa. Aspettate, cercherò di farvi capire meglio.
    Lumia donò al suo giocattolo un corpo dalla struttura instabile. I primi tempi esso si scioglieva e diventava poltiglia; esplodeva; si ingrossava a dismisura distruggendo le locande dove riposavano… insomma un bel macello. Con il tempo, Il golem imparò a modificare la struttura del proprio corpo a suo piacimento.
    In questo caso, il non morto, aumentò la sua massa corporea e la tramutò in una villa fatta di carne ed ossa. Sicuramente non era un bel vedere, ma a Lumia stranamente piaceva come Mario si prendeva cura di lei.

    Elisabeth, Vaihal e Zero (il quale era stato svegliato da una sonora botta in testa… inflitta con uno dei lunghissimi tacchi a spillo della regina degli inferi) si rifugiarono in una caverna poco distante da li.

    Nessuno di loro era stanco e perciò nessuno dormì. Aspettavano solo l'alba… più che altro speravano che in quel posto, la vita vera, ci fosse un'alba.
    Rincuorando tutti, essa arrivò, illuminando tutto il territorio… che si dimostrò essere una savana.
    La luce del sole svelò anche una alta struttura naturale in lontananza, che entrambe i gruppi riuscirono ad intravedere.
    Era una roccia altissima con una sporgenza molto estesa che sembrava una pedana di lancio,sorretta da una roccia più piccola.

    Il pensiero di tutti fu: "Dove siamo finiti?"
    Il pensiero di tutti tranne quello di Zero, che si era addormentato ancora come un bambino.

    -SVEGLIATI RAZZA DI INETTO!-

    Edited by CiccioBaslardo - 2/9/2012, 16:36
     
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  2. CiccioBaslardo
     
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    Oggi sono troppo stanco "o"
    domani correggo gli erroracci e le ripetizioni^^

    Notte notte^^
     
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  3. LionKing98
     
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    mi prende^^ si può sapere che GDR è?
     
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  4. CiccioBaslardo
     
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    Cap II - Una strana creatura

    Kovu si svegliò all'alba quella mattina. Aveva una strana sensazione. Il vento soffiava più forte del solito.
    Uscì dalla grotta silenziosamente per non svegliare le altre leonesse e si diresse all'uscita della grotta per sgranchirsi le zampe.
    Simba era già sveglio, stava seduto sulla punta della rupe. Accanto a lui c'era Rafiki. Stavano parlando, ma era ancora intontito dal sonno, non riusciva a sentirli.
    Si avvicinò al re ed al vecchio saggio -Buon giorno Simba, buon giorno Rafiki. Va tutto bene?-
    I due sentendolo arrivare si girarono verso Kovu.
    -Buon giorno giovane principe- disse Rafiki sorridendogli.
    Simba fece solo un cenno del capo. Probabilmente stavano parlando di un argomento importante a giudicare dall'espressione del re.
    -Simba, tutto a posto?- chiese Kovu un po' preoccupato. Il re non rispose.
    -Oh, giovane principe- sospirò la scimmia -forse è tempo che anche tu sappia-
    Il leone guardò il primate con espressione interrogativa. Cosa doveva sapere?
    -…vedi Kovu, su questa terra ci sono cose difficili da spiegare… ed ancora più difficili da capire- proseguì il saggio Rafiki.
    -Dietro ad ogni evento, c'è una storia molto complessa. Quando Taka si procurò quella cicatrice, quando tua madre si innamorò di lui. Tutti questi eventi sono in un qualche modo collegati tra di loro. Tutti mossi da una forza potentissima. Come un vento che non si può percepire ma che guida i tuoi passi… senza che tu te ne renda conto-
    Il giovane leone era ancora più confuso di prima. Si poteva capire dalla sua espressione.
    -Anche io all'inizio non capivo- intervenne Simba -solo dopo compresi... quando lo vidi con i miei stessi occhi-
    -Cosa è che hai visto, Simba?- domandò Kovu.
    Rafiki mise una mano sulla spalla del re, come per fargli capire che da quel punto in poi avrebbe proseguito lui. Anche perché Simba non avrebbe saputo come spiegarlo.
    Il primate fece segno a Kovu di seguirlo ed il leone, spinto dalla curiosità non si rifiutò né si fece richiamare.

    -Kovu…- cominciò Rafiki
    -Questo è un regno splendido. Pieno di speranza e meraviglie. Tutto ciò che vedi è nato grazie ad una forza soprannaturale che ha sempre abitato qui.
    Noi non possiamo vederla, ma lei è qui con noi. Fa sì che i grandi re del passato veglino su di noi; fa cadere la pioggia e attira le mandrie alla pozza dell'acqua-
    Kovu ancora non comprendeva del perché il vecchio saggio gli stesse raccontando quella favola, ma sapeva che Rafiki non parlava mai a vanvera. C'era sicuramente qualcosa che voleva che sapesse. Qualcosa di importante.
    Il saggio continuò: -come gli gnu, le zebre e tutti gli animali che cacciate voi leoni, anche questa strana forza ha un cacciatore. E' uno strano animale che dorme sotto terra e che con delle mani invisibili muove molti di noi a suo piacimento.
    E' stato lui a fare quella cicatrice a Scar…-
    "Scar" finalmente qualcosa che conosceva anche lui. Ma che centrava con tutto questo?
    Rafiki continuò: -… lui non è sempre stato così. Era un bravo cucciolo ed i suoi genitori gli volevano bene. Lui e Mufasa erano buoni fratelli, ma un giorno tornò ferito alla rupe. Non volle spiegare a nessuno cos'era successo. Cominciò ad allontanarsi ed essere strano. Non vedeva più nessuno, non parlava più con i suoi genitori e si stabilì in una caverna poco distante dalla rupe, lontano da tutti. Fù allora che cominciò a trascorrere tutto il suo tempo con le iene e parlargli di voler diventare re quando Mufasa sarebbe morto-

    Rafiki si concesse una pausa e si sedette sopra una roccia poggiata sotto un grande albero.
    Faceva caldo, ed avevano camminato molto sotto quel sole.
    -Siediti ragazzo- disse il saggio -andrò avanti mentre siamo seduti. Ho bisogno di una pausa-
    Il leone fece come gli aveva detto e si sedette affianco alla roccia.
    -Voi dire che Scar era stato ferito da quell'essere?- domandò Kovu.
    -Si e no giovane principe- rispose Rafiki
    -Non so come si fece quella ferita, ma sono sicuro del fatto che non poteva incontrare fisicamente quella bestia. Lei non può interagire direttamente con il nostro mondo. Riesce solo ad usare il suo potere per manovrare alberi, cespugli, insetti e persino altri animali con una volontà molto debole. Attraverso di loro questa creatura entra dentro la vittima e piano piano ne assume il controllo-
    Kovu scrollò la testa -mi vuoi dire che Scar è stato manovrato da quella creatura? E perché? Cosa voleva? Non avevi detto che cacciava l'altra cosa? Quella che fa si che questo sia un bel posto?-
    Rafiki si girò verso il giovane.
    -Kovu, ragazzo mio… lasciami finire di raccontare la storia e forse dopo tutto ti sarà più chiaro-

    Il vecchio saggio alzò la testa verso le verdi fogli dell'albero. Cominciavano a rinsecchirsi… non era un buon presagio.
    -Quando Scar uccise Mufasa io riuscivo a sentire la tristezza nel suo cuore. Non era più lui. La tristezza lo fece impazzire. Il giorno che morì Mufasa, anche Taka si spense. Ormai Scar aveva il pieno controllo del corpo di Taka-
    Gli occhi del saggio si riempirono di tristezza nel raccontare quella tragedia, ma non smise lo stesso di raccontare.
    -Rimaneva tutto il giorno nella grotta, ma non è che non combinasse niente tutto il giorno, in realtà stava facendo anche troppo. Attraverso il corpo di Taka, Scar stava pian piano divorando tutta la vita che rendeva le terre del branco lo splendido posto che sono tutt'ora-
    Rafiki fece un sospiro e si calmò.
    -Non pioveva più, le mandrie si spostavano per la mancanza d'acqua e per la paura che provavano nel restare in queste terre. Tutto stava morendo. Se Simba non avesse ucciso Scar, tutto sarebbe stato perduto: queste splendide terre non sarebbero mai più state quelle di un tempo-
    Il vecchio saggio tornò a guardare il giovane leone. Kovu stava fissando il terreno sotto di lui. Era pensieroso.

    Ad un tratto parlò: -Quindi Scar e Taka non erano lo stesso leone-
    Kovu si girò e fissò Rafiki prima di parlare di nuovo.
    -Ma perché mi hai raccontato questa storia?-
    La scimmia sorrise.
    -Perché ogni nuovo re deve conoscerla. La creatura di cui ti ho parlato non fa parte del cerchio della vita, essa mantiene la sua forma e la sua natura in eterno. Non c'è modo di scacciarla o sconfiggerla. Come la sua preda, essa vivrà per sempre in queste terre e noi dobbiamo fare in modo che non si ripeta mai più quello che è successo in passato. Lei ha molte forme e molti modi di divorare la sua preda, e noi dobbiamo proteggerla… tu dovrai proteggerla quando verrà il tempo-
    Kovu si continuava a chiedere perché proprio quella mattina Rafiki avesse voluto parlargli di questo pericolo. Il primate colse al volo i suoi pensieri e fece in fretta a rialzarsi dalla roccia su cui era seduto per porre fine una volta per tutte ad i suoi dubbi.
    -Vieni Kovu. Ti mostrerò una cosa...-

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    Tutti i possessori dei personaggi hanno dato il via libera per il loro utilizzo.
    Mi serve una mano per i dialoghi. Potete darmi un consiglio? Ho fatto un casino^^
     
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  5. LionKing98
     
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    ciccio sai che non ho capito nulla?? Ma che collegamento c'è tra il primo e il secondo capitolo?? Comunque quale sarebbe il casino?

    Il capitolo comunque mi è piaciuto. Scritto bene^^ Kovu...!!
     
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  6. CiccioBaslardo
     
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    E' che con i dialoghi troppo lunghi mi incasino. Non riesco a scriverli bene ^,^'>

    Comunque
    Riassunto: Rafiki spiega a Kovu che nelle terre del branco esiste una specie di divinità che rende tutto il paesaggio fantastico e pieno di vita.
    C'è una creatura sovrannaturale che riposa nelle profondità della terra che si nutre di questa divinità. Però può farlo solo da un corpo di cui ha preso il controllo.
    Ha solo bisogno di un corpo e che esso sia nelle terre del branco per assorbirne l'essenza benefica.
    Rafiki racconta che il corpo di Taka è stato preso dal controllo di questa creatura atraverso la sua cicatrice e che giorno dopo giorno essa prevaleva sulle sue azioni facendolo diventare Scar.
    Racconta tutto ciò a Kovu perché lui, essendo il futuro re, dovrà proteggere il regno da un altro eventuale attacco di questa creatura maligna.
    Essa è immortale e usa moltissimi trucchi pur di riuscire a nutrirsi dell'essenza delle terre del branco.

    Spero sia più chiaro.

    Giuly, hai qualche consiglio da darmi per i dialoghi?
    Ho fatto un casino totale.
    Infatti non sono riuscito a spiegare cosa succede in questo capitolo^^
     
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  7. LionKing98
     
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    ok ora è chiaro.
    Ma non era il capitolo in sé che non ho capito, e tra l'altro la questione della creatura è molto intrigante, ma più che altro era l'assenza di un collegamento tra il primo e il secondo capitolo.
    Sembrava facessero parte di due ff diverse. Ma se colleghi dopo non c'è problema, anzi può diventare uno spunto curioso per chi inizia a leggere.

    Per i dialoghi non ho molto da dire..il complesso è spiegare in pochi discorsi diretti un concetto non proprio semplice.
    Ma io non ho avuto problemi a capire quel pezzo.
    Si potrebbero forse aumentare le domande di kovu, In modo da rendere più chiara la cosa.
    Spero di esserti stata d' aiuto..e continua, non bloccarti^^
     
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  8. CiccioBaslardo
     
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    Grazie Giuly,
    domai provo a spezzare il dialogo e far fare più domande a Kovu (che io conto come se fosse il lettore a farle^^)

    Dillo che vuoi che gli faccia fare più domande solo per il fatto di sentirlo di più^^

    Notte notte^^
     
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  9. LionKing98
     
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    anche, è vero. Ma solo se me lo esalti come si deve!!
     
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  10. CiccioBaslardo
     
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    Cap III - Incontro

    -Stai attento a non farti vedere-
    Disse Rafiki al giovane leone.

    I due si mossero silenziosamente verso uno spazio aperto dove un gruppo di Zebre stava pascolando.
    -Stai attento e tieniti basso figliolo- si raccomandò il saggio.
    Aspettarono qualche momento prima udire un boato assordante seguito da un bagliore dietro un cespuglio. Kovu sobbalzò per lo spavento, ma stette attento a non uscire dall'erba alta dove era nascosto.
    Gli fischiavano ancora le orecchie quando vide una strana figura emergere da quel cespuglio e dirigersi verso una zebra che era crollata al suolo.
    Aveva una pelliccia molto strana. Non aveva mai visto niente del genere in vita sua… e di cose strane ne aveva viste.
    Quello strano animale teneva tra le zampe un lungo bastone nero dal quale usciva del fumo. Le sue movenze erano molto simili a quelle di una scimmia, ma non aveva mai visto nessuna scimmia camminare in maniera così dritta.

    -Amorino!!! Ho preso qualcosa per pranzo!-

    Il leone sussultò un attimo quando lo sentì parlare. Ce ne erano altri.

    -Abbiamo fame! Muoviti a cucinarla-
    Si pronunciò una voce femminile dal tono superbo.
    -Che bello! Papà ha preso qualcosa da mangiare! Bravissimo papà!-
    Un'altra voce femminile, sta volta più gioviale e spensierata, ruppe il silenzio.

    "Ma quanti sono?" Si chiese il leone che continuava a stare nascosi.

    Quella che sembrava il cucciolo di quell'essere corse in contro al suo papà abbracciandolo forte.

    "Non sembrano pericolosi dopo tutto. Ma quello che è successo poco fa…" Kovu ripensò a come quella zebra venne uccisa. Nessuna lotta, nessun inseguimento. Solo un boato e… la morte istantanea.
    Non poteva rischiare di fare quella fine. Sarebbe stato meglio aspettare che se ne andassero.
    All'improvviso un lampo negli occhi della bambina. Elisabeth lo stava fissando. Come se tra lui e lei non ci fosse alcuna distanza.
    "Stai giù. Potrebbe essere pericoloso… non uscire fuori" Ecco cosa gli diceva la sua testa. Ma era veramente lui a pensarlo? Aveva già formulato quel pensiero, eppure esso era tornato a raccomandarsi.
    Perché era successo proprio mentre la cucciola lo aveva fissato?
    Non fece in tempo ad allertarsi per lo sguardo diretto con i verdi occhi di quella strana creatura, che subito lei si girò verso il padre e lo invitò a seguirla per "cucinare" la zebra… che parola stana.

    I due se ne andarono e si allontanarono molto. L'odore di quell'essere sparì.
    A pensarci bene… la cucciola non emetteva alcun tipo di odore. Era come… se fosse fatta d'acqua.

    -Hai visto giovane principe?- sussurrò il primate -sono comparsi questa notte. Si sono stabiliti qui vicino. Sono strani e non so come siano capitati qui. Non so se abbiano qualcosa a che fare con la creatura di cui ti ho parlato prima, ma di sicuro non sono arrivati in queste terre per un caso. Ci deve essere qualcosa sotto.
    Kovu annuì pensieroso, poi si dovette coprire il naso per un tanfo insopportabile che comparve all'improvviso nell'aria.

    -Ma ciao piccole creaturine simpatiche. Che belle che siete. Mi dispiace ma ho fame… e quei tre ci hanno fatto scappare le prede. Qui ci siete solo voi, quindi-
    Una creatura simile a quelle viste poco fa era seduta sopra ad un mostro che sembrava un'orribile aquila in putrefazione. Un morto… ancora vivo.
    La piccola non scese dalla groppa del mostro, ma li cominciò a fissare profondamente. Come se stesse leggendo le loro anime.
    -Tu sembri molto più gustoso di lui- disse Lumia puntando il dito contro Kovu -Mario… prendilo. Ho fame. Non mi nutro da molto tempo. E lo sai che non resisto difronte ad un anima così gustosa-

    Kovu rimase atterrito più dal modo in cui la piccola cucciola lo fissava che dalla visione di quella orrenda creatura. Sentiva qualcosa scavare dentro di lui. Sentiva come se qualcuno si fosse intrufolato nel suo cuore ed avesse letto le sue emozioni.

    Il volatile puntò il petto contro il leone. Da esso uscirono dei lunghi tentacoli che si attorcigliarono intorno al suo corpo imobilizandolo semenza possibilità di scampo. Mentre Rafiki se la vedeva contro altri di quei tentacoli che gli giravano intorno come dei serpenti, Kovu venne avvicinato al viso della piccola.
    Man mano che si avvicinava sentiva sempre più forte quella presenza estranea nel suo cuore. Cos'era?

    -Piccolo leoncino adesso sei a me vicino, porgi la zampina alla piccola bambina. La tua anima velata… presto sarà mangiata. Ahahaha...-
    L'inquietante vocina della cucciola risuonava nella sua testa come una canzone giocosa. La risata innocente ed allo stesso tempo terrificante fece rabbrividire il leone.

    "E' così che morirò?"
     
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    Re Leone

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    Eccomi a commentare anche questa^^
    Prima cosa, io non impazzisco quando il narratore buca la quarta parete rivolgendosi al pubblico, a meno che il narratore non sia interno alla storia, quando invece è in terza persona questa cosa mi stona un po personalmente.
    Nel secondo capitolo i dialoghi a me sembrano buoni, io ho capito subito tutto, non sono concetti poi tanto complicati infondo...
    una forza positiva e una negativa, la negativa vuole distruggere quella positiva usando gli esseri viventi come tramite
    chiaro^^
    Col terzo capitolo, a naso mi sembra che nell' ultima parte forse si poteva spiegare meglio, e se nel seccondo capitolo il taglio etto rispetto al primo ci stava, qui forse all' inizio si sarebbe potuto introdurre meglio la situazione, non pensi?
    c'è un piccolo errore
    CITAZIONE
    al suo corpo imobilizandolo semenza possibilità di scampo.

    Cosa cavolo vogliono fare quei 2 a Kovu!!!! Brutta strega lascialo stare!!!!! D: Ciccio che scherzo hai in mente? Aiuto jdsbaboadbva mi vuoi fare Kovu cattivo? fbwboavo jsdbljbabovb nn lasciarmi sulle spine! fbvkabo KOVU RESISTI!!!! D:
     
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  12. LionKing98
     
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    Ciccio se mi uccidi Kovu prima resuscito lui e poi uccido te!! Bello comunque...quoto kun, non lasciarmi sulle spine! E chi è questa insopportabile bambina che parla al MIO kovu?grr...vai avanti!
     
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  13. CiccioBaslardo
     
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    Cap IV - Nell'altro mondo

    Il giovane leone si contorceva nel tentativo di liberarsi da quella presa, ma ogni suo tentativo era vano. Quei tentacoli che lo avvolgevano erano più letali delle spire di un serpente.
    Era finita.
    Il viso del leone e quello della bambina erano quasi attaccati.
    Kovu tentò di azzannarla, ma per quanto gli fosse vicino, non riusciva nemmeno a sfiorarla. Le sue zanne affondavano solo nell'aria.
    "Perché? Non può essere! Non può finire così!"
    Il leone non si voleva arrendere. Ci doveva essere pure un modo per tornare da Kiara. Non poteva finire così.
    -Coraggio gattino… guardami negli occhi. Voglio assaporare la tua anima prima di…- La mezzo demone si bloccò di colpo. Gli sguardi dei due si erano incontrati.
    Ci furono degli attimi interminabili dove ogni cosa nel mondo a loro circostante si fermò.
    Kovu guardando attentamente gli occhi della bambina riuscì ad intravede dei volti di alcuni animali simili a lei. Si disperavano; piangevano in preda al dolore.
    Sembrava quasi che qualcuno di loro allungasse le sue "zampe" verso di lui e lo volesse afferrare attraverso le iridi della piccola negromante.
    Incredibile… ma ci riuscirono. Il leone si sentì afferrare per la criniera e tirato all'interno del corpo della negromante.
    L'anima di Kovu fu strappata dal suo involucro di carne ed ossa e trascinata all'interno degli occhi della bambina da quelle "zampe", che non erano altro che le anime divorate in precedenza da Lumia.

    Kovu venne catapultato in un luogo buio dove decine e decine di mani lo tiravano e lo graffiavano. Era finito all'interno del corpo della bambina. Dove le anime divorate avrebbero dovuto passare tutta l'eternità.
    Nella disperazione delle loro grida e nella totale oscurità il leone non riusciva a liberasi da quella terrificante situazione.
    Solo un perenne pensiero in tutta quella disperazione.
    "Kiara…"
    -KIARAAAAA!!!-
    Il suo ruggito non servì a niente. Quelle avide mani continuavano a tormentarlo ed i versi dei dannati non smettevano di squarciare l'aria.
    Lamenti di sofferenza, urli di terrore, risate isteriche… era finito all'inferno.
    Il leone sentiva la sua anima strapparsi in tutte le direzioni in cui veniva tirata.
    Era la fine?

    Dopo un tempo che sembrava interminabile un'intensa luce squarciò l'oscurità e le altre entità si allontanarono da essa come se ne fossero atterrite.
    Kovu era privo di forze e non riusciva a muoversi… non sapeva nemmeno come fare a dire la verità. Il suo corpo fluttuava nel vuoto più totale.
    -Kovu. Questo è il tuo nome non è così?-
    Quella voce… era la bambina che gli aveva fatto tutto questo. Cosa voleva ora?
    -Chi sei tu? Perché mi hai trascinato qui?-
    Il giovane leone sussurrò quelle parole con tutta la forza che gli era rimasta. Si sentiva svenire. Ma se c'era anche solo una possibilità da tornare da Kiara, avrebbe fatto tutto il possibile per sfruttarla.

    -Io… io sono una bambina molto sfortunata…-
    "Bambina". Kovu non conosceva quella parola, ma al momento non era importante. Voleva solo tornare dalla sua leonessa.
    -Mi dispiace averti fatto questo. Non credevo possedessi un animo umano. Io mangio solo le anime degli uomini cattivi. Mi dispiace fare questo agli animali. Ma purtroppo ne ho bisogno per sopravvivere. Le anime… sono l'unica cosa che mi tiene in vita-
    Kovu sentiva che le energie stavano tornado e che la sua anima si stava rigenerando.
    -Mi dispiace che quei cattivoni ti abbiano fatto male. Ti prometto che non succederà più-
    A quelle parole, lo scenario intorno al leone cambiò radicalmente.

    Si trovava nella savana ed intorno a lui c'erano molti animali. Le sue zampe poggiavano sull'erba ed il sole emanava un piacevole tepore.
    -Qui è dove ripongo le anime degli animali- la voce tornò a riecheggiare nell'aria -voi non avete alcuna colpa, per cui ho deciso di creare un posto tutto per voi. Lontani dagli uomini-
    Il leone non capiva, ma era spaventato da quello che stava succedendo. Anche se quel posto era bellissimo, lui sapeva di non essere nel mondo reale… sapeva che non avrebbe potuto rivedere Kiara.
    -Perché?- ruggì il leone - perché mi fai questo?! Io voglio tornare a casa mia! Voglio tornare dalla mia Kiara. Ti prego! Lasciami libero!- Kovu faticò per trattenere le lacrime. Strano vero? Era solo la sua anima… eppure poteva piangere.
    Lumia si accorse di questa stranezza. Non era mai successo che un'anima piangesse.

    -Devi volerle molto bene- Disse la voce.
    -Si… lei è l'unica che crede veramente in me. E' stata la prima ed unica- questa volta il giovane leone non riuscì a trattenersi. Una lacrima toccò il terreno su cui erano poggiate le sue zampe. Era la sua. Quella della sua anima.
    -Dici il vero amico mio…-
    Quando quelle ultime parole sparirono nella vastità di quella strana savana, proprio nel punto in cui la lacrima cadde, il terreno cominciò a cedere.
    Una crepa si aprì e fece precipitare Kovu in un baratro oscuro.
    Svenne.

    -Kovu! Kovu svelgiati!-
    Un sogno?
    La voce di Rafiki lo svegliò di soprassalto.
    Per fortuna è stato solo un brutto sogno.
    -Se ne sono andati. Ti ha lasciato qui e poi lo strano uccello con quella creatura in groppa è volato via. Stai bene?-
    No, non era stato un sogno. Cosa gli era successo?
    Kovu non emise alcun suono. Era scioccato per l'accaduto, ma l'importante è che era ancora li. Poteva rivedere la sua amata.
    -Rafiki…- disse il leone -…portami a casa-

    ________________________________________________________

    Corretto^^

    Edited by CiccioBaslardo - 19/4/2012, 14:38
     
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    Oddio, paura D: meno male che alla fine è andato tutto bene
    Che troia la bambina
    A me pare scritto abbastanza bene, non vedo gravi errori.
    Quando alla fine kovu precipita e torna normale mi è balzato in mente il tuffo nel cuore di kingdom hearts ^^
    ora che kovu sta bene sono più tranquillo, ma aspetto comunque il continuo ^^
     
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    STUPENDO!! quest'idea è fantastica! Ho tremato per kovu fino all'ultimo!
     
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