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Ecco qua una piccola storia creata dalla mia mente malata. UNA STORIELLA
In una piccola cittadina di un grande paese straniero, vi erano tante belle case dai colori pastello e dai giardini ben curati. La vita trascorreva tranquilla e con il suo ritmo di lavoro e vita, senza troppi singhiozzi di estranietà. In una bellissima via alberata di profumati peschi bianchi e cigliegi rosa, vi erano delle case in stile ottocentesco che conservavano ancora il loro antico splendore e la delicatezza di una cartolina; e il tutto appariva elegante e delicato. Vi erano in particolare due belle dimore, l'una di fronte all'altra: una era di colore beije e dal tetto scuro, mentre l'altra era di un azzurro marino. Nella prima casa abitava un signore dalla vita interessante, e aveva un bel cane dal manto rossastro e con gli occhi gialli sole. Il nome del bastardino era James e amava dormire all'aria aperta nella sua cuccia sotto un albero di pesco. Mentre nella seconda dimora viveva una ragazza che amava l'arte della spada e con sè vi era una cagnolina dal pelo biondo conq ualche sfumatura rossa di cui faceva nome Sahara. I due animali vivevano in quella via alberata da almeno due o tre anni, ma non si erano mai accorti l'uno dell'altra. Un giorno però, la cagnolina venne disturbata dal suo sonno, da un ape che le svolazzò vicino al naso e prese ad abbaiare infastidita. Quel richiamo destò James, che si alzò sulle zampe posteriori adagiando quelle anteriori sul recinto bianco ordinato, e guardò cosa stava succedendo. Il suo sguardo s'illuminò alla vista della bella femmina e prese a scondizolare...
<<ma che creatura magnifica>>
Esclamò James ammirando la sua simile che rincorreva a tratti la fastidiosa ape. Ad un certo punto anche Sahara guardò oltre il suo steccato bianco anch'esso e notò il bastardino castano e inclinò un pò il muso per osservarlo meglio...
<<che curioso muso>>
Disse divertita. A quel punto Sahara fece un balzo e uscì dalla staccionata e andò calma verso la casa di James. Questo sorpreso perse l'equilibrio e cadde a terra riempiendosi dei piccoli petali di pesco che erano caduti a terra per la forza del vento dei giorni passati. Sahara fece sbucare il naso nero attraverso una piccola distanza tra una trave e l'altra della ringhiera legnosa e guardò la nuova scoperta...
<<sono Sahara e tu?>>
Chiese cordialmente al bastardino. Quest'ultimo le rispose James con entusiasmo e anche un pò d'imbarazzo. Tra i due in quel momento, sotto gli alberi della via naque un'amicizia.
Da quel momento ogni giorno i due s'incontravano davanti ad un piccolo giardino libero, ben curato e dove vi erano un bel giuoco di cespugli e alberi rosa e bianchi, che disegnavano un piccolo paradiso tranquillo. I due passavano tanti momenti insieme, parlando di tante cose e dei loro padroni; erano inseparabili e appena potevano cercavano di guardarsi negli occhi. Così nacque dell'amore, e sia Sahara che James ne erano felici.
Ma purtroppo si sà, non tutto può essere perfetto e gioioso. Infatti tre mesi dopo il primo incontro tra i due; il padrone di James dovette trasferirsi per lavoro in un'altra città; molto lontana da quella vi alberata. James e Sahara piansero alla notizia della loro separazione, e cercarono di passare ogni giorno e notte vicino l'un l'altra fino al fatidico momento del trasferimento del cane dal manto castano.
Il giorno dell'addio arrivò e James osservò in silenzio dal finestrino della macchina blu la sua Sahara, che guaiva triste sul selciato vicino a casa sua. La coda della cagnolina era rasente terra e non si muoveva quasi. La macchina distava sempre di più, fino a quando non imboccò un vicolo e scomparve dalla via alberata.
Passarono diverse estati e inverni in quella cittadina, di quel grande paese straniero. I ritmi della vita erano un pò cambiati, ma non nella via alberata. Certo alcune dimore avevano cambiato un pò aspetto, ma sempre nel rispetto del vecchio stile di gusto e raffinatezza. La casa beije era rimasta chiusa ma sempre tenuta bene, mentre in quella azzurra erano accadute diverse cose; sia belle che brutte.
Un giorno quella macchina blu, fece ritorno alla via fiorita e dall'esistenza placida; da uno sportello aperto scese un bastardino dal manto castano, ma dal muso invecchiato e dal passo non più sicuro come una volta. James era tornato a casa: dove la sua vita un bel dì prese una piega a suo parere meravigliosa e che non aveva per niente dimenticato. La prima cosa che fece, fu andare alla casa dal colore azzurro marino e si poggiò sulle zampe posteriori e si alzò per guardare nel giardino quadrato e grande in cerca del suo amore. Ma i suoi occhi caddero su due cani molto somiglianti nell'aspetto e nel colore del manto a lui e alla sua adorata Sahara, che giocavano lieti con dei cuccioli birbantelli...
<<scusate, sto cercando la bella Sahara. Potreste dirmi dove si trova?>>
Chiese sperazonso il cane dal manto castano, verso quello che sembrava la fotocopia del suo amore ma dagli occhi gialli come il sole...
<<la bella Sahara era nostra madre. Io sono Lou e quella accanto a me è mia sorella Iris. E questi sono i suoi nipotini. Tu chi sei gentile bastardino?>>
James guardò quei bei bastardini e capì che la sua adorata aveva avuto dei cuccioli da lui; che era diventato inconsapevolmente padre e poi nonno. I suoi nipotini erano diversi: tre erano di manto nero e castano, mentre gli altri due erano somiglianti a Sahara e a lui...
<<io sono solo un bastardino che era suo amico. Sono stato ahimè lontano tanti anni. Ma ora dov'è la splendida Sahara?>>
Chiese ancora una volta con tono sognante e di poesia. I due fratelli si guardarono per un attimo che parve lungo quanto secoli; le loro espressioni divennero un pò tristi e stavolta fu Iris a parlare...
<<la nostra adorata mamma è andata in cielo poco tempo fà. Era tanto stanca, ma speranzosa di trovare il suo unico amore lassù>>
James venne colpito da quelle parole dolci ma anche pesanti insieme. Il suo amore era ormai un angelo in quel vasto cielo che mutava ogni giorno e in ogni stagione che passava. Salutò i due ignari figli con tono gentile e amorevole, e guardò i suoi nipoti con grande orgoglio e con una lacrima che solcò il suo naso scuro.
La via alberata è rimasta la stessa anche dopo quell'episodio, che non si ripetè ahimè più. Se per caso un giorno, passaste dalle mie parti, anche per portarmi un saluto, vi consiglio di soffermarvi a quel piccolo spiazzo verdeggiante e con i suoi giochi di natura viva e immutabile nel tempo. Troverete sotto a quegli alberi fioriti e profumati di poesia e storia, una cosa interessante. Anzi due. Ebbene, sotto un albero di pesco bianco e uno di cigliegio rosa che si uniscono in una rara possibilità, troverete due piccole lapidi. Sono distanti di pochi cementimetri: su di esse spiccano due nomi: James e Sahara.
Si ora i due bastardini si sono rincontrati dopo tanti anni; corrono liberi e felici tra le nuvole che somigliano alla loro adorata via alberata. Lassù stanno rivivendo il loro amore, durato tanti anni anche se distanti. Forse ci hanno insegnato qualcosa, non trovate? Ci hanno insegnato che ogni essere viventi può amare anche nell'impossibile.
Oppure semplicemente James e Sahara, ci hanno raccontato la loro storia e quindi hanno portato via un pò di tempo della nostra vita frenetica e ci hanno regalato un tuffo nel cuore e nella mente.
Almeno, mi piace pensare che sia così.
Fine
Edited by rune_starvel - 3/4/2012, 17:08. -
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*.* carinissima e tristissima allo stesso tempo, molto belle le descrizioni, ti fanno quasi entrare dentro
Attenzione, 2 errorini quasi alla fine orgiglio invece che orgoglio e poi agimè invece che aimè
Brava Rune ^^.
Una storiellaOne shote |
