thamani

>.< mi sto vergognando molto

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  1. latika
     
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    in realtà il secondo sarebbe venuto lungo il doppio...e la seconda metà l'ho fatta diventare il terzo capitolo ^^"
     
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    bello laty =) complimenti =) suscita curiosità =) è molto interessante =) brava draghetta =) =)
     
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  3. Keyla
     
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    laty!!!complimenti..davvero un bel capitolo anke questo..sei brava a scrivere =) mi piace ^^..attendero' il continuo^^ :*
     
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  4. .:Kaizari:.
     
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    bellissimo anche questo capitolo^^
     
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  5. latika
     
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    capitolo 3:tuffo nel passato


    Sera inoltrata,cielo stellato,luna piena. Una lieve breccia soffiava leggera,sparpagliando le scintille del falò acceso davanti alla grotta del branco.
    Tutti i membri erano intorno al fuoco,chi discuteva della giornata,chi rideva,chi bisticciava,chi mordeva le orecchie altrui.
    L’atmosfera era piacevole e divertente mentre la cena veniva consumata.
    Poi,uno dopo l’altro,i felini iniziarono ad entrare nella grotta,dove si acciambellavano e si addormentavano.
    Intorno al falò erano rimaste Dhalika,stesa su un fianco e con Sabliku accovacciato accanto che dormiva,e kuma,a pochi passi da lei che agitava la coda per far giocare Kida,ancora sveglio e pimpante.
    Nassily,la sorella di Dhalika,era appostata come ogni sera per il turno di guardia e guardava il paesaggio circostante.
    Presto anche Kida crollò dal sonno tra le zampe di Kuma,che gli lecco la guancia amorevolmente.
    Le due leonesse chiacchieravano a bassa voce per non svegliare i cuccioli,poi Dhalika chiamò la sorella:
    <<va dentro,porta queste due pesti con te,ci penso io a controllare che tutto sia apposto>>
    Allora Nassily prese Kida e Sabliku per la collottola,ed entrata nella grotta gli sistemò uno di fianco all’altro,stendendosi a sua volta vicino a loro,per far calore con il suo corpo.
    Kuma fissava il fuoco con aria affascinata. Le fiamme l’avevano sempre intrigata,sin da cucciola.
    Dhalika osservava il cielo,le stelle,quando improvvisamente iniziò a piangere.
    Kuma si voltò verso di lei.
    <<ehi!che cos’hai?>>
    La leonessa non rispose,si alzò e iniziò a correre,con gli occhi chiusi e il viso rigato dalle lacrime.
    Kuma la inseguì.
    <<fermati!dove vai?!>>
    Corsero per un paio di chilometri,poi Dhalika si fermò,si guardò attorno e lanciò un grido di disperazione,un ruggito pieno di dolore.
    Gli occhi color ghiaccio della leoncina si spalancarono e lei rimase pietrificata ad osservarla,poi lentamente si avvicinò e si sedette vicino.
    Dhalika si calmò con molta difficoltà,e quando riuscì a ridurre il pianto a pochi singhiozzi,si volse verso Kuma:
    <<ti sei meravigliata nello scoprire che la capobranco sono io,non è così?>>
    <<si>>
    <<ebbene,>>sospirò<<ora scoprirai il motivo per cui non vi è un leone alpha nelle zanne scarlatte>>
    Fece una piccola pausa per asciugarsi le lacrime,poi riprese:
    <<tempo fa,vivevamo in una grande radura,molto distante da qui. Era un posto incantevole,attraversato dalle acque limpide di un fiume,molti alberi ospitavano il canto melodioso degli uccelli e noi vivevamo felici giorno dopo giorno.
    Il nostro alpha era un leone possente e robusto,Tumai. Era scontroso e se ne stava sempre per fatti suoi,ma in caso di bisogno c’era sempre per difendere il branco.
    A noi bastava ignorarlo. Ma forse abbiamo sbagliato proprio in questo,dovevamo prendere provvedimenti subito per quel caratteraccio.
    A quei tempi…>>deglutendo chiuse gli occhi<<…io avevo un compagno,Jasiri. questo nome significa coraggioso, rispecchiava in pieno il suo carattere. E oltre a Sabliku,una figlia della sua stessa età,sua sorella. Una splendida cucciola di pochi mesi.
    Un giorno io e le altre leonesse andammo a caccia regolarmente come sempre,mentre Tumai e i nostri compagni rimasero nella radura con i cuccioli. E quando tornammo…
    …un incubo ci accolse a braccia aperte: i corpi di Tumai,Jasiri e tutti gli altri erano disseminati sul terreno,ricoperti di ferite e privi di vita.
    La mia piccola era sparita. Immaginai che avesse avuto la stessa sorte anche lei.
    È inutile che ti descriva il mio stato d’animo,la mia reazione. hai avuto un assaggio di come andò poco fa.
    Un colpo di tosse attirò la mia attenzione,uno dei leoni era ancora in vita.
    Lo raggiunsi con pochi passi svelti per farmi dire cosa fosse successo.”Tumai,ha perso la ragione,credeva che Jasiri volesse sfidarlo per prendere il suo posto e…” non fece in tempo a finire la frase che i suoi occhi si alzarono al cielo e la sua testa cascò al suolo.
    doveva essere andata così,i leoni avevano cercato di fermare Tumai,ma ui era troppo forte e ostinato.
    mi accorsi in un secondo momento che quel leone stringeva tra le zampe Sabliku,doveva averlo protetto e grazie a quell’atto eroico il mio batuffolo si salvò. Appena mi vide mi saltò sopra cingendo le zampe intorno al collo.
    “mamma!ho avuto tanta paura” mi disse.”shhh,la mamma è qui ora”.
    La disperazione prese il sopravvento tra di noi.
    Le mie compagne di caccia sfioravano con il muso quello dei loro compagni e dei loro cuccioli,mentre fiotti di lacrime sgorgavano dagli occhi.
    Urla di dolore venivano lanciate a momenti. I nostri cuori piangevano.
    Il giorno dopo,seppellimmo tutti e partimmo alla ricerca di un luogo lontano da quello ormai pieno di ricordi dolorosi.
    Io venni eletta capobranco per essere caratterialmente temeraria. Mi rifiutai. Ma per l’insistenza delle leonesse presi atto della mia nuova posizione e giurai sulla mia vita che avrei fatto di tutto per proteggere il mio branco. E mio figlio.>>

    Edited by latika - 20/3/2012, 00:04
     
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    Re Leone

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    Cavolo che storia triste....
    mi lascia perplesso la presenza del fuoco... i leoni dovrebbero temerlo e di sicuro non lo domano, ma immagino che questa ff sia ispirata al mondo di feral heart più che a quello del re leone vero? quindi magari posso chiudere un occhio^^
    Scrivi bene, continua così, aspetto il continuo^^
     
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  7. .:Kaizari:.
     
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    wow...devo ammettere che un pò mi ha commosso questo capitolo^^" continua così xD aspetto il prossimo^^
     
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  8. latika
     
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    capitolo 4:comprensione


    I primi raggi del sole avevano iniziato a spuntare dall’orizzonte,e tutto ciò che veniva colpito da essi si illuminava acquisendo un color arancio pesca.
    Kuma si era svegliata alla buon ora. Era riuscita a malapena a prendere sonno,aveva ripensato tutto il tempo alle parole di Dhalika,al suo dolore.
    Prima di alzarsi guardò Kida che dormiva supino al suo fianco,agitando la zampetta destra a scatti. Poi si mise in piedi cautamente per non svegliarlo.
    Senza far rumore uscì dalla grotta. una volta fuori stirò tutti i suoi muscoli e si diresse alla pozza d’acqua alle sue spalle.
    Arrivata dinanzi ad essa,bevve e si sciacquò il muso per poi rimanere qualche minuto a specchiarsi.
    Nella sua testa ronzavano costantemente le immagini che Dhalika le aveva raccontato.
    <<ciao>>
    Una voce attirò la sua attenzione. Era Nassily.
    <<cosa ci fai alzata così presto?>>
    <<avevo sete e poi,non riuscivo a dormire>>
    <<capisco>> al che si avvicinò alla pozza per bere e rinfrescarsi.
    <<e tu?come mai in piedi a quest’ora?>>
    Nassily tentennò nel rispondere.
    <<è mia abitudine fare una passeggiata prima che la giornata cominci per il resto del branco>>
    La sua espressione era vaga e leggermente cupa,Kuma intuì che con passeggiata Nassily intendeva allontanarsi per piagere,come aveva fatto la scorsa notte la sorella dal ciuffo rosso.
    <<io so>>disse la leoncina. Nassily alzò la testa di colpo e la osservò con occhi sbarrati,incredula.
    <<dhalika mi ha raccontato>>
    Così Kuma spiegò gli avvenimenti della notte passata.
    <<oh,non deve essere stato facile per lei. Del branco è la più forte,ma è anche quella che soffre di più rispetto agli altri>>
    <<immagino>>
    <<…torna dentro…>>
    Probabilmente Nassily voleva rimanere da sola,perciò Kuma non obbiettò e ritornò nella grotta,si stese affianco a Kida,chiuse gli occhi e finalmente riuscì ad addormentarsi.
    Quando li riaprì era già pieno giorno. La vita caotica del branco era in pieno svolgimento,si capiva dal gran vociare proveniente dall’esterno.
    Si alzò e uscì fuori dove fu costretta a socchiudere gli occhi a causa della forte luce del sole.
    Qualcosa la fece cadere a terra:era Kida che le era saltato sopra.
    <<buongiorno Kida>>
    <<buongiorno a te!>>sorrise il cucciolo,seguito da Sabliku che salutò con un cenno del capo e un un ammiccamento.
    <<salve leoncina,ci stiamo preparando per la caccia,vuoi dare il tuo contributo?>>salutò Dhalika.
    <<mmm con piacere,un paio di zampe in più non fanno mai scomodo>>
    <<esatto,seguimi,da questa parte>>
    Dhalika condusse Kuma dalle leonesse,tra le quali vi era anche Nassily. Si avvicinarono a lei,poi la leonessa dal ciuffo rosso disse:
    <<te la affido,mi raccomando tienila d’occhio>>
    <<certo sorella,ma sono sicura che Kuma sa badare a se stessa>>
    <<infatti è così!>> affermò la leoncina con aria sprezzante.
    <<perché tu non prendi parte alla caccia?hai così tanta paura?>>
    <<ahahah no. Io e Nassily ci alterniamo ogni giorno. essendo le più preparate in caso di attacco, una delle due rimane qui con i cuccioli e altre leonesse. Oggi è il mio turno>>
    Kuma fece cenno di aver capito,poi si sedette aspettando che il gruppo di caccia si avviasse verso la prateria.
    Dhalika tornò vicino alla grotta e si stese sotto un albero ad osservare i cuccioli che giocavano.
    Kida era nel gruppo e mentre inseguiva la combriccola di pesti,notò la leonessa e andò a sedersi vicino a lei.
    <<kida,perché non stai giocando con gli altri?>>
    <<volevo fare una pausa,è da stamattina che corro!>>
    <<ahah avete tanta energia voi cuccioli,siete instancabili!vuoi un po’ d’acqua?>>
    <<volentieri,grazie. Mi ci accompagni?>>
    <<non devi neanche chiederlo>>sorrise e alzandosi fece strada al cucciolo.
    Arrivati davanti alla pozza d’acqua,Kida iniziò a bere freneticamente,mentre Dhalika lo osservava divertita. poi i due tornarono sotto l’albero.
    Rimasero in silenziò,così,circondati da quell’atmosfera calorosa che solo un branco ti può dare.
    Di punto in bianco,Kida si voltò verso Dhalika:
    <<so quello che tu e le leonesse avete passato,so quanto sia stato difficile affrontare quella dura realtà e so quanto è difficile sopportare il ricordo di quegli eventi dolorosi,cercando la forza per andare avanti.
    È impossibile riempire il vuoto scolpito nel cuore a causa di una tragedia simile.>>
    Dhalika rimase a bocca aperta. Possibile che un cucciolo dell’età di Kida potesse avere tanta dimestichezza con le parole?e come faceva a sapere tutto?
    <<non essere sorpresa,ieri ero ancora in dormiveglia quando Nassily mi ha portato nella grotta,e così ho visto che tu e mia sorella siete corse via. Vi ho seguite e ho sentito tutto.
    Sappi che,io e Kuma siamo in grado di comprendere quanto un avvenimento possa influire sulla storia di chi lo subisce. Noi stessi ne siamo la prova, venendo da un posto che chiamavamo inferno>>.
     
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    Uh che è sto repentino cambio di tono del cucciolo? Altra storia tragica in arrivo immagino XD
     
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    laty =) c'è un cambiamento nel modo di scrivere, bello comunque, ma secondo me, stai postando troppo velocemente, scrivi con calma =) non aver fretta =)
     
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  11. .:Kaizari:.
     
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    bel capitolo^^
     
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  12. Keyla
     
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    caspita ke peperoncino di cucciolo =) complimenti laty^^ storia intringate =) (apro una piccola parentesi x un piccolo dubbio..ma..kuma nn era una cucciola?XD)
     
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  13. latika
     
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    ho dovuto dividere il capitolo in più parti altrimenti usciva molto lungo...questa prima parte narra alcune vicende non molto rilevanti ed è per questo che non mi sono soffermata sui dettagli...volevo precisarlo per la differenza nel modo di scrivere che ho adottato...sperando di non aver fatto una cavolata...^^"



    Capitolo 5:la storia di kuma-parte 1


    Un tempo,in un posto non molto lontano da questo,oltre le pianure in fiore,oltre le praterie di collina e il fiume,oltre i monti innevati,il bosco di querce e la steppa arida,in prossimità della costa vi era un piccolo gruppo di grotte,dimora di un branco numeroso di leoni.
    Si erano stanziati vicino al mare per la loro passione.
    Il capobranco infatti sin da cucciolo,a differenza dei suoi simili,non aveva paura dell’acqua ed era un abile pescatore.
    Proprio per questo la madre lo aveva chiamato Bahari,ossia mare.
    Si sentiva insicuro per questa sua caratteristica,spesso veniva isolato dagli altri cuccioli.
    Da giovane decise di intraprendere un viaggio per girare il mondo e scoprire posti nuovi.
    A malincuore salutò i suoi compagni di branco,i suoi fratelli e sorelle,e la madre,colei che gli aveva insegnato a fare delle sue insicurezze punti di forza.
    Durante il tragitto,incontrò maji,una leoncina poco più giovane di lui.
    si innamorò di lei non appena la vide,e scoppiò di gioia nello scoprire che anche lei amava immergersi fra le onde.
    Le propose di accompagnarlo nella sua avventura,e senza esitazione ottenne una risposta positiva.
    Bahari e maji continuarono il loro viaggio da soli finchè un giorno,mentre erano stesi sotto un albero a coccolarsi e sgranocchiare alcuni pesciolini pescati poco prima,il giovane leone prese coraggio e rivolgendosi a lei dichiarò i suoi sentimenti:
    <<maji,dalla prima volta che ti ho vista sei entrata nel mio cuore,voglio passare con te tutta la vita,non desidero nient’altro che svegliarmi al mattino sapendo che ci saranno i tuoi splendidi occhi a darmi il buongiorno.
    Io e te abbiamo la stessa passione,siamo fatti per stare insieme.
    Formiamo un branco tutto nostro e andiamo a caccia di avventure.>>
    Maji rimase in silenzio qualche istante e Bahari dubitò che potesse accettare una proposta del genere,così abbassò lo sguardo.
    Forse aveva dato per scontato che la leoncina ricambiasse il suo amore.
    Ma non appena alzò gli occhi vide maji sorridere.
    <<bahari,speravo tanto che me lo chiedessi. Ti ho amato sin dal primo istante che i nostri sguardi si sono incrociati e anche io non desidero nient’altro che trascorrere la mia vita al tuo fianco>>
    E così,i due giovani innamorati continuarono il cammino e man mano iniziarono a formare il loro branco.
    Crescevano sempre più di numero ed erano ben disposti a visitare ogni angolo del pianeta.
    Ma un giorno,giunsero sulla costa.
    Il leone si accorse che alla sua compagna si illuminarono gli occhi nel vedere un piccolo gruppo di grotte in prossimità della riva.
    così il branco si stanziò lì.
    Bahari insegnò ai componenti del branco a non aver paura dell’acqua e ben presto quel gruppo di leoni divenne noto come “bahari anglers” ,i pescatori del mare.
    Trascorsero molti anni,bahari e la sua compagna erano ormai divenuti anziani e la guida dei bahari anglers passò al loro unico figlio,Samaki.
    Il branco visse in armonia fino a quando una tragedia lo colpì. Tra i suoi membri infatti si diffuse la black kifo,la peste nera.
    Non vi erano speranze,la leonessa che si occupava delle malattie non poteva far nulla,poiché lei stessa era affetta dai sintomi della peste.
    Il branco si decimò in pochi giorni. Bahari era disperato,non solo per la grande perdita che i bahari anglers stavano subendo,ma anche perché maji,il suo grande amore,era in fin di vita.
    Samaki morì dopo poche settimane,ormai pochi erano coloro ancora in vita.
    Bahari non aveva lasciato la sua compagna nemmeno un istante,a costo di non mangiare e contrarre anche lui la malattia.
    <<ba…bahari…>>con un filo di voce maji cercò di chiamare il leone disteso al suo fianco,privo di forze.
    <<maji….no..non parlare…risparmia le energi…>>
    <<sono felice di…di aver chiuso gli occhi pote..potendo guardarti per un’ultima volta>> una lacrimà scivolò lungo il volto della leonessa.
    <<ti amo bahari>> maji esalò il suo ultimo respiro.
    <<maji no!>>le lacrime uscivano a fiotti e scorrevano lungo il viso di bahari.
    <<anche io ti amo>>e poco dopo,anche lui disse addio al triste mondo in cui era vissuto.
    Dall’epidemia non si salvò nessuno,tranne che per una coppia di leoncini che erano scappati via sotto le direttive della madre della cucciola. Non erano fratelli,ma erano cresciuti insieme e si volevano un gran bene.
    Erano impauriti e si sentivano soli,ma pensavano a scappare spinti dal terrore.
    L’unica cosa su cui potevano contare era la fiducia reciproca.
     
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  14. .:Kaizari:.
     
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    bel capitolo laty^^ e tu che ti lamentavi -.^ aspetto il prossimo!!
     
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  15. latika
     
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    grashie :3 ^^"
     
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58 replies since 18/3/2012, 20:04   736 views
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