Lunga notte da Halloween Town

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    In pratica dell'ascia se ne parlerà nel prossimo capitolo. Cmq si era del sindaco anche quella.

    In pratica Oz e Grim sono in parte umani e in parte ciò che rappresenta la loro maschera. Ma solo il viso sotto è rimasto umano. Se no il corpo ha assunto le fattezze da uomo-zucca e uomo-scheletro ^^

    Grazie mille della recensione TTB ^^
     
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    asd, ti prego, nn siamo su efp XD nn sono recensioni le mie, sono commentini veloci con magari qualche dubbio XD

    io le recensioni le faccio solo alla fine quindi vedi di finirla questa storia ^^
     
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    CAPITOLO 0.4



    Stavolta ero finito io a terra, ma a causa di un adorabile piccolo cane fantasma dal naso rosso che era felice di vedermi e mi leccava dove potesse per farmi le feste. Mi provocava un poco di solletico e quindi mi scapparono delle risa qua e là e anche mio fratello Grim era più felice e rilassato con l’arrivo di Zero. Avevamo passato una bruttissima serata, da dimenticare proprio; e avevamo bisogno di aiuto per medicarci e io per sistemare la mia maschera. Il cane continuò a farmi le feste e a girarmi intorno…
    <<ahahah…dai fai il bravo Zero>>
    Dissi contento e rialzandomi da terra, mentre quest’ultimo andava da Grim tirandolo per i lembi dei jeans. Mio fratello lo prese in braccio e Zero lo leccò sulla maschera e fece un paio di abbai scodinzolando non poco. Mi guardai intorno e ormai la notte fonda stava facendo da padrone al panorama e nel cielo, era necessario trovare un riparo e subito; non potevamo continuare a vagare nel buio senza una meta e magari in prossimità di altri pazzi squilibrati…
    <<dobbiamo uscire dalla foresta e trovare qualcosa dove rifugiarci. Andremo dal dottore quando sarà giorno>>
    Dissi guardando Grim che lasciava andare Zero a terra. Questo ci guardò e iniziò a girare intorno abbaiando e poi ci tirò ad entrambi i lembi dei jeans e con il naso rosso illuminato nella fine nebbia puntava verso la strada…
    <<pare che Zero voglia portarci da qualche parte>>
    Disse il mio gemello lasciandosi trascinare un po’ dal cane. Ormai ero stanco e quindi non mi sorpresi di potermi fidare di un fantasma di canide che non era cambiato di una virgola da quando eravamo nati; così annui con la testa e portai le mani nelle tasche dei pantaloni e seguii Grim e Zero. Il piccoletto sembrava sapere la sua sulla meta in cui ci conduceva; infatti ad ogni cinque o sei metri di distanza si voltava per controllare che lo seguissimo: chissà dove voleva portarci? L’importante era non incontrare qualcuno armato di coltellaccio pronto a farci la festa. Non so quante volte sbadigliai lungo il tragitto, ma sapevo solo che l’aria fredda pungeva la mia ferita fresca sul volto per un pezzo scoperto dalla maschera di zucca rotta e sentivo il cappello in testa dondolare un po’ afflosciato; Grim invece si teneva forte la il taglio al braccio destro. Eravamo conciati mica bene e la cosa la sentivamo entrambi, oltre al sonno. Dopo un po’ di cammino nel silenzio, tranne per gli abbai di richiamo di Zero, uscimmo dalla foresta: dal fuori pareva piccola che dall’interno, ma molto più fitta e lugubre. Continuammo a seguire il fantasma canino che galleggiava ad un metro da terra e il suo naso infondeva simpatia e sicurezza insieme. Halloween Town era immersa nella notte, silenziosa e tenebrosa come sempre, a parte la storia del nessun rumore, quello non era per niente normale. Ma dai comignoli usciva fumo grigiastro e bianco e il suo odore era acre e muffito; le strade acciottolate parevano non finire più e i lampioni poco illuminati faceva un gioco di ombre che davano in un certo senso i brividi. Ma dove ci stava conducendo Zero? Ormai era un bel po’ che si camminava; Grim cercava di capire che percorso stesse facendo il canide, ma solo dopo la vista di un lampione scassato e ingobbito verso terra e dalla luce tremolante, ci venne in mente…
    <<la casa dei nonni!>>
    Esclamammo entrambi con tono sorpreso ma anche liberatorio. Ma certo, Zero ci stava portando dai genitori di nostra madre, eravamo di sicuro in salvo: almeno, se non erano impazziti anche loro. Dal lampione alla casa ci volle solo cinque minuti di strada buona e finalmente, dopo aver oltrepassato case desertiche o dalle finestre illuminate di luci rosse e demoniache, spuntò la casa in cui eravamo nati e cresciuti io e Grim. Non era cambiata per nulla, si presentava come al solito: una vecchia casa a due piani grande; squadrata e che finiva a punta verso la cima del tetto; le finestre erano panciute e non del tutto dritte, il comignolo alto e aguzzo sputava fuori fumo biancastro e nero che vorticavano insieme. Il muro della struttura era fatto di mattoni, cemento e pezze di svariati rossi scuro e grigi, che parevano toppe su una giacca. Zero appena arrivò all’uscio della porta abbaiò forte e festante, ma ci volle un po’ prima che una finestra s’illuminasse e il rumore di passi scendere gli scalini potesse essere udibile. La chiave girò diverse volte nella toppa, ma poi si udirono come dei catenacci e lucchetti che venivano aperti e poi una botta sorda al legno. Io e mio fratello ci guardammo un attimo e quando si aprì la porta…
    <<che? Ancora tu?!>>
    Esclamai quando vidi la ragazza “muta” della dimora del Sindaco. Ma cosa cavolo ci faceva li? Ma ancora una volta nessuna risposta; lei prese di nuovo mio fratello per la maglietta e lo trascinò dentro, poi fù il mio turno e appena dentro il pianerottolo chiuse velocissima la porta e tutti i suoi ammennicoli di sicurezza. Zero si precipitò nella stanza grande sulla destra, era il salotto e fece un gran casino di feste, cercando di attirare l’attenzione, e infatti poco dopo ci raggiunse una voce, ma non era quella del nonno o della nonna: era giovanile e di una ragazza. Dopo pochi secondi si materializzò davanti a me il viso di una giovane dai capelli lunghi castani e dagli occhi violacei e lì non capii cosa mi capitò: sentii come il cuore fare un salto all’indietro e finire nello stomaco e un brivido lungo la schiena ma caldo e piacevole…
    <<oh…li hai trovati Zero? Bisogna dirglielo subito! Mastro Hans, Rensie, sono qui! Zero li ha trovati!>>
    Disse la ragazza tornando in salotto, mentre l’altra ragazza che continuò a non dire nulla si precipitò al piano di sopra di gran carriera. Ma che stava succedendo? E chi erano quelle due, e che ci facevano nella casa dei nonni? Grim si voltò al sentire cigolare qualcosa verso di noi e infatti facemmo in tempo a vedere l’apparizione del nonno sulla sua carrozzina vecchia da chissà quanti secoli e fatta in parte di una poltrona lunga e di vimini e dalle ruote grandi e ferrose…
    <<nonno!>>
    Gridammo io e mio fratello andando di corsa da lui. Quanto tempo non lo vedevamo, non era cambiato affatto. Nonno Hans aveva le sembianze di un uomo marionetta; il viso bianco come la vernice, gli occhi infossati dalle iridi rossastre a girandola, i segni ai lati della bocca nera come se parlasse come appunto una marionetta e pochi capelli in testa, soprattutto concentrati verso il lati che erano dal nero ai bianchi. Lui ci sorrise e allungò le braccia verso di noi abbracciandoci felice…
    <<oh, oh i miei adorati nipoti: Grinsam, Oz! Ero così preoccupato! Nonna, nonna Rensie vieni muoviti!>>
    Gridò allegro il nonno passandoci una mano rugosa e scheletrica sulle teste, come faceva quando eravamo dei bambini. Una voce un po’ lamentosa e tremolante si fece strada nel caos generale…
    <<arrivo, arrivo! Datti pace Hans, lo sai che non posso muovermi autonomamente>>
    Mi voltai e vidi arrivare la testa della nonna in mano alla ragazza senza parole; anche lei non era per nulla cambiata di una virgola: i capelli tutti scompigliati e neri da pazza, gli occhi verdastri e delle rughe che le solcavano il viso qua e là e il naso fine e lungo…
    <<eccoli, eccoli i miei tesori! Su venite dalla nonna!>>
    Disse con il suo solito tono serio e andammo da lei baciandola entrambi alle guance nello stesso momento. Il sonno e la stanchezza in quel momento erano come passati in secondo piano. Finalmente eravamo al sicuro, con persone che conoscevamo e di cui ci potevamo fidare; almeno la maggior parte di loro, le ragazze restavano un incognita. Dopo un po’ di feste, tornò la calma e i nonni ci fecero accomodare sul grande divano del salotto. Il nonno ci osservò a lungo e si fece raccontare ciò che era accaduto fino all’arrivo in casa sua…
    <<oh bhè, che il sindaco fosse impazzito lo si sapeva. A parte che tanto le rotelle a posto non le aveva manco prima di suo. Ma purtroppo è vero Halloween Town è cambiata>>
    Disse nonno Hans con tono serio e grave; ma si vedeva che sul volto vi era la preoccupazione e la paura per la sorte di nostra sorella Amelia. La nonna alla notizia della sua scomparsa quasi cadde dalla poltrona su cui era stata appoggiata, ma Grim la prese al volo e la rimise sui cuscini alzati per una visuale migliore. Nonna Rensie era molto attaccata ad Amelia e il suo stato d’animo oscillava tra il pensieroso e la rabbia per chi l’aveva portata via…
    <<la mia nipotina…oh la mia adorata Amelia. Chi sarà mai stato Hans? Chi può aver rapito la nostra piccola?>>
    Era quasi sull’orlo delle lacrime, ma cercò di contenersi in un certo senso. Il nonno cercò di calmarla a suo modo, ma riusciva solo o a farla incavolare di più o a spaventarla e quasi cadde una seconda volta. Intanto Zero dormiva tranquillo sul tappeto vicino al fuoco accesso nel grande camino, in cui le fiamme facevano come una danza scoppiettante e vivida…
    <<farsi prendere dal panico o dalla rabbia, ora come ora non serve a nulla. Voi due avete bisogno prima di tutto di un bagno e di medicazioni. Soprattutto tu Oz, hai bisogno di una nuova maschera, dammela che la sistemo io stesso>>
    A quel punto mi tolsi la maschera da zucca e la mia faccia apparve umana e normale, ma con una bella ferita alla guancia destra e che appena mossi un po’ le labbra per togliere la sensazione di coperto della “seconda pelle” da zucca, fece male e si aprì di più. Anche Grim tolse la sua e feci in tempo a vedere che la ragazza muta divenne rossa in viso e tornò in cucina imbarazzata alla vista delle sembianze reali del mio gemello. Il primo che la nonna spedì a farsi una doccia fui io. Andai al piano di sopra e appena entrato in bagno mi tolsi i vestiti tutti sporchi e da riparare e li misi in una cesta che aveva portato prima la ragazza dai capelli castani. Restai sotto l’acqua per un bel po’ prima di uscire, mi rilassai e mi lascia andare alle tante domande che mi frullavano nella testa: cosa aveva davvero portato scompiglio nella cittadina? Chi era realmente la creatura del professore trovata a terra senza vita nel cimitero locale? E che collegamento aveva con ciò che si scatenò diciotto anni fa? Ma soprattutto dov’era finita Amelia? Venni interrotto dalla voce della giovane castana…
    <<ehm…tutto bene Signor Oz? Le ho portato un cambio, glielo lascio qui sul ripiano del lavabo>>
    Ma prima che potesse andarsene, da dentro la doccia la richiamai…
    <<aspetta…come ti chiami?>>
    <<sono Lucynda, un’apprendista strega di vostra madre>>
    A quell’ultima frase, feci sbucare la testa dalla tenda della doccia…
    <<mia madre? Com’è possibile? Dov’è?>>
    Ma appena notai che era diventata rossa in viso mi ritirai di nuovo dietro la tenda e lei uscì imbarazzata e un po’ impacciata dal bagno. Accidenti, mi ero reso ridicolo davanti a quella bellezza, un momento…cosa avevo pensato? L’avevo davvero ritenuta una bellezza? No era uno schianto…oh no di nuovo? Scossi la testa e aprii il rubinetto dell’acqua, ma invece che su tiepido, ci lavorai troppo di forza e dal telefono uscì fluido gelido che mi fece schizzare fuori dalla doccia imprecando. Mi diedi un asciugata e mi cambiai con un paio di jeans normali rossi mattone, indossai una maglietta verde con una zucca al centro dal ghigno maligno e infine una felpa aperta arancione chiara: doveva averli fatti apparire la nonna con la sua magia. Scesi in salotto più rilassato ma ancora assonnato e mandai un Grim mezzo addormentato sul divano a farsi il turno di lavata. Appena mi sedetti il nonno mi sorrise…
    <<ci vorrà un po’ per la maschera, ho usato un collante speciale e molto forte e si deve asciugare bene sul pezzo nuovo e poi passerò a sistemare al meglio la tua faccia a zucca>>
    Era davvero bravo nella manualità: per forza lui era stato un assassino marionettista: e quindi le sue armi a forma di pupazzi e bambole di legno se le costruiva da sé; ma ormai era in pensione, ma non aveva abbandonato la sua praticità sul campo e professionalità. Per una volta mi parve felice, il suo solito era la tristezza che lo accompagna da quando fu costretto su una sedia a rotelle per una malattia parallizante delle gambe e questo accadde quando io e Grim eravamo nati da pochi mesi. Ma stavolta sul suo viso vi era un po’ di allegria, oltre alla preoccupazione e serietà per Amelia…
    <<nonno, dimmi la verità: tu non sai davvero nulla di nostra sorella?>>
    Lui sospirò un po’ e si perse per qualche momento a guardare le fiamme nel suo caminetto, facendo battere le mani piano sulle ginocchia ferme da anni. Poi mi guardò…
    <<mi spiace Oz, non so davvero nulla. Ma ora so perché in città è aumentata la paura e la voce di qualcosa di grosso si è fatta più viva>>
    Che significava?...
    <<parla nonno>>
    Lui mi guardò ancora e chiamò a se Zero. Quest’ultimo saltò sulle sue ginocchia e si sedette placido e si lasciò accarezzare dalle mani ossute e rugose del vecchio…
    <<vedi tesoro, Halloween Town non è più la stessa da diciotto anni. Quello che vi ha detto il Sindaco su cosa accadde è vero. Non è una leggenda. All’inizio ero scettico anche io, ma dovetti ricredermi; certo non divenni pazzo come la maggior parte dei cittadini, o mi lasciai spaventare e quindi dovermi rinchiudere in una casa. Io ero già condannato a questa sedia e tu lo sai; quindi non avrei avuto nulla da perdere nel diventare una preda>>
    Forse dal nonno, avrei avuto finalmente delle risposte chiare e precise; niente più dubbi sul caos che aveva investito me e Grim. Fece una lunga pausa e tornò a parlare…
    << per capire meglio la situazione bisogna raccontare cosa successe diciotto anni fa. Vedi Oz, in questa storia centra anche Jack Skeletrhon e la sua Sally. Diciotto anni fa loro due, dopo il loro matrimonio, ebbero un figlio…>>
    A quella rivelazione sobbalzai dal divano e dietro di me sentii Grim urlare insieme a me…
    <<un figlio?!>>
    Ma come era possibile? Un figlio? Jack e Sally genitori? Ma soprattutto: Jack che era uno scheletro aveva potuto procreare? Perfetto si stava andando sull’incredibile in tutti i sensi. Cioè come poteva uno che era totalmente uno scheletro poter avere…insomma…l’apparato per mettere incinta una…bambola? Mi voltai verso mio fratello che era accanto al divano ed entrambi c’imbarazzammo allo stesso pensiero. Il nonno fece una risata cavernosa e lamentosa, di sicuro aveva capito cosa ci era passato per la mente…
    <<calma ragazzi. Questa è una domanda che ci facciamo tutti quanti; ma a quanto pare non avremo mai risposta, e quindi Halloween Town ha il beneficio del dubbio e se lo tiene. Dato che quando Jack mostrò alla cittadina il bambino, esso somigliava a lui. Incredibile eh?>>
    E si fece un’altra risata che sembrava provenire da un antro profondo. Grim parve stancarsi di colpo e si abbandonò sulla poltrona davanti al nonno e brontolò qualcosa di non comprensibile; in effetti anche dal canto mio sentii come se tutta la pesantezza della faccenda si fosse afflosciata su di me…
    <<meglio continuare questo discorso domani mattina. Voi due avete bisogno di dormire; ma prima dovete essere medicati. Nanà, Lucynda!>>
    Chiamò a gran voce Hans verso la porta che dava sulla cucina e dopo poco uscirono le due ragazze che portavano in mano bende, cerotti e fasciature. Il nonno ci salutò e andò a dormire, trascinandosi sulla carrozzella cigolante. A quanto pare, la ragazza dalle parole azzerate si chiamava Nanà e andò spedita da Grim, acchiappandolo di nuovo per la camicia nuova e pulita e con gran cipiglio lo medicò con gran bravura; mentre da me venne l’apprendista di mia madre. Eravamo visibilmente imbarazzati, e si notava: infatti durante il medicamento non spiccicammo parola alcuna. La ragazza afferrò piano il mio mento e passò sulla ferita una garza piena di acqua ossigenata e sentii bruciare come non mai e infatti piagnucolai un poco…
    <<ahi, ma brucia…piano!>>
    <<santo cielo quanto frigni! Che uomo sei?>>
    Mi chiese lei riprendendomi un po’ per le mie lamentele. Ma lei continuò imperterrita a farmi sentire bruciore e minacciarmi con lo sguardo; ma cosa ci potevo fare se sentivo infuocarmi la pelle? Chiusi gli occhi diverse volte al suo tocco, ma quasi subito li riaprivo per guardare Lucynda: era troppo carina. Il mio corpo reagiva in modo strano: il cuore esultava quando lei mi fissava, lo stomaco pareva aggrovigliarsi e un groppo in gola saliva e scendeva. Grim dopo un po’ disse che andava a dormire sulla brandina in cucina, fatta mettere apposta dalla nonna. Anche Nanà lo seguì e io restai solo con la giovane strega…
    <<allora, tu…saresti apprendista di mia madre? Ma com’è possibile?>>
    Chiesi riprendendo il discorso lasciato a metà in bagno, causa doccia e senza vestiti in cui mi ritrovavo. Lei alzò lo sguardo al mio e cominciò a mettere via gli oggetti per la medicazione…
    <<è semplice. Io sono nata strega da una lunga generazione di esse e appena fui adolescente, mia nonna mi mandò dalla più grande in stregoneria di Halloween Town. Non potevo sapere che la maestra Azalea fosse tua madre. Anzi pensavo fosse sola, ma era così bella che non mi sembrava vero che non avesse almeno un marito; ma poi lei mi raccontò della sua famiglia, dei suoi figli, soprattutto dei due gemelli che erano nati qui e aveva dovuto lasciarli nel mondo umano con la sua unica figlia femmina. Ma non ha voluto dirmi il motivo della sua scelta…>>
    La mamma allora era un mistero per tanta gente, non solo per noi figli. Il motivo della decisione di lasciarci con nostro padre non fu mai chiarito, e ormai erano due anni che non la vedevamo più fisicamente. Tempo addietro almeno faceva delle visite e la sentivamo tutti i giorni, ma appunto da un paio d’anni anche le comunicazioni erano diventate sporadiche…
    <<mia madre…è giusto una settimana che non l’abbiamo più sentita. Lucynda…tu…tu sai dov’è finita?>>
    Chiesi speranzoso alla ragazza…
    <<mi dispiace, è sparita otto giorni fa dalla sua casa, ma non sappiamo dove sia. Io pensavo a qualche suo ritiro di magia, ma a quanto pare neanche i suoi sanno dove sia. E’ strano, cioè sono preoccupata. Ma poi abbiamo udito che i gemelli Nightmare erano tornati. La speranza che voi sapeste dov’era…ma a quanto pare…nulla>>
    Divenne triste, e si guardò le mani. Non dissi nulla e mi guardai un po’ in giro; il fuoco si stava lentamente spegnendo e acchiappai la coperta che Nanà aveva lasciato sul divano prima di occuparsi del mio gemello. Lucynda vide il mio gesto e lo interpretò come un desiderio di riposare finalmente, e infatti era la cosa principale che volevo fare. Si alzò e mi oltrepassò, ma prima che potesse fare un altro passo l’acchiappai per il braccio destro alzandomi di scatto, la portai verso di me e la baciai sulla fronte. Le poggiai la mano sinistra sul volto, ma appena capii quello che avevo azzardato la lasciai andare completamente rosso in viso e lei era dello stesso avviso. Si portò le dita alla fronte dove l’avevo baciata e con passo veloce e un po’ goffo si librò verso la scala che portava al piano di sopra e in pochi secondi mi ritrovai da solo, con il fuoco ancora scoppiettante ma che moriva pian piano nel camino.


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    Pronti via;
    Come fa un cane fantasma a buttare uno a terra e a fargli il solletico e tirarli per i vestiti? È in corporeo no? XD

    Poi adesso Grim e oz hanno trovato qualcuno con cui spassarsela XD mi chiedo solo come fa grim con la muta ( per certi versi magari è pure meglio se sta zitta )

    Ti dico per l'ultima volta che adoro come scrivi, sembra un vero libro, e per i prossimi capitoli se non faccio commenti sulla forma è perchè è sempre così che la penso, ora vediamo come vai avanti, mi incuriosisce molto
     
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    Mmm...mannaggia ora che ci penso, in effetti Zero dovrebbe essere un fantasma...quasi, quasi gli darò una sistematina. Grazie mille della dritta.

    Ok allora presto il nuovo capitolo^^

    Grazie ancora dei commenti, mi fa molto piacere^^
     
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19 replies since 20/2/2012, 01:29   246 views
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