Vecchie, Nuove Strade

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  1. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (CiccioBaslardo @ 27/1/2012, 00:58) 
    - ‘ngiorno. – (secondo capitolo inizio)
    - giorno -

    e

    Dio si lodato (terzo capitolo fine)
    Dio sia lodato
    ______________________

    Ok, il " 'ngiorno " forse ho frainteso io^^
    Forse volevi proprio dire " 'ngiorno "invece che "giorno" (effetto sbadiglio o qualcosa del genere).

    Mentre per il secondo... non sono convinto neanche di questo.
    "Dio sia lodato" invece che "Dio si lodato"
    Ma forse nella terminologia ecclesiastica si usa dire anche così.
    _________________

    Spero di aver proiettato più chiaramente il mio pensiero.

    Ah, ok, adesso ha più senso xD

    <<'ngiorno>> è corretto... è uno dei due modi informali di abbrevire buongiorno... si più usare <<'giorno>> (più comune) oppure <<'ngiorno>> (che secondo me da più l'idea di una cosa deta da un poveretto appena alzato xD)

    Per quanto riguarda "dio si lodato" hai ragione... ho dimenticato io la "a" xD
     
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  2. Blue_Sunday
     
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    L’interno dell’edificio odorava di terra quasi quando la strada fangosa.
    Steve si guardò intorno, mentre il suo amico si avvicinava al bancone deserto, osservando i sacchi di grano messi in ordine sugli scaffali di metallo.
    Il ragazzo si voltò verso il banco, raggiungendo John, proprio mentre da una porta dietro il bancone usciva un signore.
    Questi guardò i due ragazzi, sbattendo le palpebre.
    - John? – disse infine.
    Il biondo sorrise, un sorriso forzato, spinto più dal desiderio di essere felice che dalla felicità stessa.
    - E’ bello rivederti. –
    L’uomo sorrise, sollevando il folti baffi grigi che gli coprivano il labbro superiore.
    - E lui è…? – lo interrogò, voltandosi verso Steve con la mano protesa verso di lui.
    Il ragazzo sorrise, stringendo la mano decisa di quell’uomo.
    - Steven. – rispose, accennando un sorriso.
    - Bob Shin. Ma tutti mi chiamano Bobby. – disse, prima di lasciare la presa e rivolgersi nuovamente a John. – Sono così felice che tu sia tornato, ragazzo. Come state in famiglia? Come l’ha presa tua sorella? -
    Steve si voltò verso l’amico e per qualche secondo non sbatté le palpebre.
    - Stiamo tutti bene. – rispose il ragazzo, sorridendo rivolto verso l’uomo.
    Bob sorrise, visibilmente rasserenato, dopodiché si strofinò la mano sui jeans sporchi.
    - Allora… cosa posso fare per voi? – chiese.
    - Ora che siamo tornati ci serve un lavoro. – spiegò John, mentre l’altro ragazzo si guardava intorno, osservando le pareti tinte di un giallo chiaro, che gli ricordava un fiore.
    - Qui mi servono sempre delle braccia in più. – rispose. – Potete iniziare lunedì. –
    - Grazie. –
    Il biondo si voltò verso il compagno, accennando in direzione della porta.
    - Temo che dovremo andarcene subito, Bobby. – esclamò John, voltandosi verso l’uomo. – Voglio mostrare il paese a Steve. –
    - Capisco. – rispose lui, annuendo leggermente con la testa. – Stasera però perché non viene al pub? Sono sicuro che saebbero felici di rivederti. –
    Il ragazzo si voltò verso Steve, che acconsentì muto.
    - Ci saremo. – rispose.
    I ragazzi uscirono dal locale, tornando sulla strada fangosa. Iniziarono a camminare in fila indiana, in silenzio, ripercorrendo la via che avevano fatto in precedenza.
    Steve teneva la testa bassa. Aveva un lavoro. E tra appena due giorni avrebbe cominciato.
    Ma non poteva togliersi dalla testa quello che aveva detto Bobby.
    “…tua sorella..”
    Ripensandoci John gli aveva accennato ad una sorella nelle lunghe, fredde notti in cui facevano il turno di guardia.
    Lui non sembrava intenzionato a parlarne, ma Steven sentiva che questo silenzio carico di curiosità lo avrebbe schiacciato.
    - Hai una sorella? – chiese infine.
    John non si fermò nemmeno, ma continuò a camminare di fronte a lui.
    - Già. – rispose.
    - Non l’ho visto stamattina. –
    - Stava dormendo. – esclamò John, ponendo fine alla discussione.

    Edited by Blue_Sunday - 27/1/2012, 19:16
     
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    Sono un idiota, non riesco a farmi entrare in testa nemmeno i nomi dei due ragazzi XD continuo a confonderli XD, coi nomi sono una frana XD
    Scrivi bene come al solito, non c'è bisogno che te lo dico.

    Aspetto il prossimo capitolo PORCA VACCA!! XD

    Edited by TTB-Kun - 27/1/2012, 18:56
     
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  4. CiccioBaslardo
     
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    Continua a piacermi questo racconto.
    Non voglio azzardare niente, però quella sorella mi sa di... "PORCA VACCA!!!" [cit.]
     
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  5. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE
    Sono un idiota, non riesco a farmi entrare in testa nemmeno i nomi dei due ragazzi XD continuo a confonderli XD, coi nomi sono una frana XD
    Scrivi bene come al solito, non c'è bisogno che te lo dico.

    Contando che in questi capitoli è tutto un presentarsi, per te sarà un casino xD

    CITAZIONE (CiccioBaslardo @ 27/1/2012, 18:54) 
    Non voglio azzardare niente, però quella sorella mi sa di... "PORCA VACCA!!!" [cit.]

    meme-no

    xD xD

     
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  6. Blue_Sunday
     
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    Il sole pomeridiano aveva asciugato la terra e ora, mentre il giorno volgeva al termine, non restava altro che qualche macchia scura.
    Steve si strinse nella giacca di jeans che portava sulla camicia, dopodiché portò la sigaretta alla bocca, inspirando.
    Alzò lo sguardo verso John che lo aspettava poco più avanti sulla soglia in legno scuro di un edificio.
    Il verde scuro con cui erano state ridipinte le pareti facevano sì che saltasse subito all’occhio, assieme agli stipiti delle finestre rossi.
    Buttò la sigaretta a terra e John aprì la porta, sopra la quale troneggiava un’insegna ormai corrosa dal tempo.
    L’interno del locale era percorso dal brusio delle voci e l’aria era pesante, satura del profumo dell’alcol e del fumo del tabacco bruciato.
    I due ragazzi si diressero al bancone.
    - Due whisky. – ordinò John.
    Il barista si voltò, prima di bloccarsi.
    - John? –
    Lui sorrise, e non ci volle molto che il barista ricambiasse.
    - Hey, gente! – urlò, voltandosi verso il resto del locale. – Guardate chi è tornato!! -
    Per un momento calò il silenzio, poi le persone iniziarono ad alzarsi dalle loro sedie e a camminare verso i ragazzi, mentre il barista riempì due bicchieri di whisky, avvicinandoglieli.
    - Offre la casa! – disse, ridendo.

    Un leggero vento fresco gli colpiva la faccia, mentre era riverso in avanti.
    Steven, appoggiato ad un muretto con una mano, rigettò.
    Si mise in piedi, ripulendosi il bordo della bocca con la manica della giacca e si guardò intorno. Aveva abbandonato il pub alla ricerca di un po’ di aria fresca e, dopo aver camminato qualche minuto, aveva raggiunto il confine che divideva il paese dai campi dove le spighe, sotto la luna, oscillavano creando onde scintillanti.
    Alzò lo sguardo al cielo ammirando la luna che, come un faro nella tempesta, illuminava la notte.
    Improvvisamente si voltò alla sua sinistra, senza un motivo logico, ma per puro istinto, una sensazione che ormai aveva imparato a conoscere, anche se non sapeva spiegarselo.
    Poi, in piedi a pochi metri di distanza, la vide.
    Una giovane ragazza. Si toccava i lunghi capelli biondi, che portava raccolti su una spalla. La luna illuminava la sua pelle chiara, facendo risaltare ancor di più gli occhi color nocciola.
    I lineamenti sottili coincidevano con il suo corpo snello, slanciato verso il cielo. Indossava un vestito lungo, senza maniche nonostante fosse notte, che finiva in una gonna lunga fino alle caviglia. I seni non troppo prosperosi ma nemmeno scarsi risaltavano leggermente per la scollatura dell'abito color crema. Ma ciò che colpì di più Steve furono i suoi piedi. O meglio quello che portava ai piedi.
    Davanti a lui, in piena notte, era ferma una ragazza bellissima… e scalza.
    Lei sembrava non essersi accorta della presenza del ragazzo, che continuava a guardarla, incuriosito.
    Improvvisamente la ragazza si voltò verso di lui, forse percependo lo stesso istinto che aveva percepito lui.
    Steve le sorrise, alzando una mano in segno di saluto.
    Lei sembrò rizzarsi, come se di fronte a lei ci fosse un serpente a sognagli, poi abbassò lo sguardo a terra, toccandosi nervosamente i capelli con le dita.
    - Ciao. – disse il ragazzo, facendo un passo in avanti.
    Lei alzò rapida lo sguardo e, senza dire niente, si voltò, iniziando a correre fino a scomparire in una via tra due case.
    Steven, abbassò lentamente la mano, perplesso, dopodiché si guardò intorno, decidendo che fosse arrivato il momento di tornare da John.

    Edited by Blue_Sunday - 9/2/2012, 00:15
     
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    Oh, una pulzella!!! PORCA VACCA!!!! le cose iniziano a farsi interessanti XD
    Voglio solo spere come prosegue! troppo curioso!!
    PORCA VACCA!!!! XD
     
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  8. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 27/1/2012, 23:19) 
    Oh, una pulzella!!! PORCA VACCA!!!!

    E pure bella ;)

    Chi sarà? Perchè sarà fuggita così?

    Te puoi chiedermelo, ma tanto non ti risponderò xD
     
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    CITAZIONE (Blue_Sunday @ 27/1/2012, 23:51) 
    CITAZIONE (TTB-Kun @ 27/1/2012, 23:19) 
    Oh, una pulzella!!! PORCA VACCA!!!!

    E pure bella ;)

    Chi sarà? Perchè sarà fuggita così?

    Te puoi chiedermelo, ma tanto non ti risponderò xD

    Allora neanche te lo chiedo

    devo dire che mi da l'impressione di essere un po una pazzerella scapata da qualche manicomio, una ragazza ideale per ciccio in pratica sisi

    PORCA VACCA!!!
     
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  10. Blue_Sunday
     
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    Microscopico aggiornamente, solo per rassicurarvi che non ho ancora mollato xD













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    PARTE 2

    Odore di fumo. Non fumo di sigaretta, ma odore di polvere da sparo scoppiata.
    Odore di fumo e terra bagnata.
    Odore di fumo, terra bagnata e sangue.
    BANG!


    Spalancò le palpebre, voltando la testa intorno a sé.
    Sentiva il cuore martellargli in petto, mentre il suo corpo ansimava, in cerca d’aria.
    Alzò lo sguardo verso il soffitto, sperando di non aver urlato, dopodiché si scostò la coperta di lana da dosso, sedendosi sul bordo del divano.
    Fermo, in silenzio, si prese la faccia tra le mani.
     
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  11. Blue_Sunday
     
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    Non seppe dire per quanto tempo rimase seduto, coprendosi il viso con le mani, in silenzio.
    Sentiva il suo respiro caldo sulla pelle e il vento che si gettava contro la casa, mentre il rimbombo di quello sparo gli si spegnava lentamente in testa.
    Sentì i tremiti che iniziavano a percorrergli il corpo, ma li costrinse a sedarsi.
    I suoi occhi, chiusi dietro le palpebre, vedevano solo il buio.
    Poi un rumore lo costrinse a voltarsi.
    Sbatté le palpebre, nel tentativo di adattare i suoi occhi alla nebbia di oscurità che ancora occupava quel luogo.
    Poi, leggermente nascosta dietro allo stipite di legno che divideva la cucina dall’ingresso, la vide.
    Indossava ancora lo stesso vestito color crema, ma stavolta i capelli le ricadevano sulla schiena, oltrepassando di poco le spalle.
    Gli occhi scuri lo guardavano con interesse e timore, come quelli di un cerbiatto che, spinto dalla curiosità, si avvicina pur non sapendo cosa lo aspetta.
    - Ho gridato nel sonno? – chiese il ragazzo.
    Lei sussultò leggermente, sentendosi scoperta, e Steven rimase a guardare le sue labbra rosa, che rimasero ferme in un muto silenzio.
    Il ragazzo fece forza sulle gambe, iniziando ad alzarsi, quando lei, accorgendosene, arretrò improvvisante.
    Steve si fermò, rimanendo sospeso a metà, prima di posarsi nuovamente sul divano, sperando che lei non fuggisse di nuovo.
    - Come ti chiami? – la interrogò nuovamente.
    Lei si strinse un braccio con la mano opposta, quasi volesse nascondersi.
    - Io sono Steve. – continuò lui.
    La vide arrossire leggermente, una punta di rosso sul suo viso chiaro e snello, mentre si stringeva ancora di più su se stessa.
    Rimase fermo ad osservarla per qualche secondo, dopodiché, rassegnato a non aver risposta, abbassò lo sguardo sul pavimento in mogano.
    - Perché stai male? –
    Una voce lo raggiunse. Leggera, delicata, insicura… una voce diversa da qualunque Steve abbia mai sentito.
    Alzò il viso, perplesso, incrociando i suoi occhi, anche se lei scostò quasi immediatamente lo sguardo.
    - Sembra che vuoi piangere, ma non ci riesci. – continuò lei. – Perché? –
    Lui smise di sbattere le palpebre e si rese conto di aver smesso di respirare.
    Inspirò a pieni polmoni, per poi di dire la prima cosa che gli venisse in mente.
    - E tu perché non mi dici il tuo nome? –
    Lei sbatté le palpebre, prima di abbassare lo sguardo.
    Rimasero in silenzio, fermi per pochi secondi. Poi lei si voltò velocemente su sé stessa e corse sulle scale, scomparendo al piano superiore.

    Edited by Blue_Sunday - 9/2/2012, 00:13
     
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    rieccolo XD se fai queste pause lunghe mi fai perdere il filo XD

    cmq la pulzella allora era la sorella di john, si poteva immaginare...

    strana la ragazza, confermo, imho è matta da legare e a ciccio piacerebbe sesene4
     
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  13. CiccioBaslardo
     
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    CITAZIONE
    strana la ragazza, confermo, imho è matta da legare e a ciccio piacerebbe

    Kun, a me piacciono le pazze violente. Mi piace lottare e ferirmi sotto i loro seni.


    Mi sta prendendo sempre di più questa ff.
    Anche se la "ragazza di campagna ed il soldato" è un classico, la stai mettendo sotto una luce diversa.
    Mi piace. Spero di poter vedere i prossimi capitoli.
    La lettura è scorrevole persino per me^^
    Anche se detto da me è inutile, te lo dico lo stesso: Bravo!
     
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  14. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (CiccioBaslardo @ 9/2/2012, 00:02) 
    CITAZIONE
    strana la ragazza, confermo, imho è matta da legare e a ciccio piacerebbe

    Kun, a me piacciono le pazze violente. Mi piace lottare e ferirmi sotto i loro seni.

    mmmmh, violento... saporito... :P




    CITAZIONE
    Anche se detto da me è inutile, te lo dico lo stesso: Bravo!

    Un commento non è mai inutile ;)

    Grazie ^^
     
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  15. Blue_Sunday
     
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    Cavolo, più di due mesi dall'ultimo aggiornamento .-.


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    Il sole lanciava i suoi darti sul paese, implacabile.
    Steve si porto la sigaretta alle labbra, inspirando. Assaporò il fumo, mentre si guardava intorno.
    Lo spiazzo davanti alla chiesa era spoglio, coperto di terra chiara, e recintato su due lati da un muretto di pietre bianche, a cui il ragazzo stava appoggiato.
    Le vecchia campane iniziarono ad urlare, mentre le pesanti porte in legno si aprirono, facendo fuoriuscire le persone.
    Donne, uomini, bambini uscirono dalla chiesa con il libro dei salmi in mano, parlando tra di loro.
    Anziani parlavano con i loro figli e i loro nipoti, fidanzati si tenevano stretti la mano.
    Da questo insieme di vite e storie uscì un ragazzo che, dopo aver salutato i suoi compaesani, si diresse verso incontro all'amico.
    - Allora? Ti senti un po' più santo? - lo interrogò Steve, sarcastico.
    - Si, molto. - ribatté lui. - Dovresti provare anche te. -
    Il ragazzo abbassò lo sguardo, e insieme iniziarono a camminare.
    - Lo sai che non fa per me. -
    Con l'arrivo di John, tornarono ance i pensieri della sera precedente.
    La ragazza che aveva visto.... era lei sua sorella?
    Perché non voleva parlare? Perché era fuori da sola quella sera?
    Desiderava chiedergli di più su di lei.
    Ma lui non voleva parlargliene. E Steve non voleva discutere.
     
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31 replies since 25/1/2012, 22:04   399 views
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