Vecchie, Nuove Strade

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  1. Blue_Sunday
     
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    Prima ff con il nuovo account *.*

    Vi prego, siate misericordiosi. xD

    (Per qualunque errore grammaticale, logico o qualunque dubbio non fatevi remore a commentare ^^)


    --------------
    Vecchie, Nuove Strade.



    Il vecchio furgone correva nella notte, quasi a non voler dimostrare la sua veneranda età, sobbalzando sulla strada nuda.
    Steve chiuse gli occhi, inspirando l’aria secca, e lasciando che la brezza del tramonto gli accarezzasse il viso.
    Stringe con le mani il freddo bordo di ferro del furgoncino.
    - Tutto ok? –
    Steve aprì gli occhi, voltandosi verso la voce che lo chiamava, appoggiata all’altro bordo del furgone.
    Le sue dita ossute stringevano la sigaretta rullata a mano, mentre con la mano libera tamburellava un motivetto sul metallo.
    - Non dare fuoco a qualcosa. – disse Steve, facendo correre lo sguardo dalla sigaretta alle balle di fieno che li concordavano e su cui si sedevano.
    - Tranquillo. – rispose lui, avvicinando la mano alla bocca e inspirando una boccata di fumo fresco.
    Steve tornò a guardare l’orizzonte, ascoltando il rumore del vecchio motore, finché non vide apparire i contorni delle case.
    Il furgone si fermò dopo pochi minuti e i due ragazzi scesero dal loro giaciglio, afferrando i loro zaini.
    - Grazie mille. – Disse John al conducente rinchiuso nella sua gabbia di metallo.
    - Niente. – rispose lui, sbiascicando con la bocca coperta da due grandi baffi scuri.
    Rimasero in piedi a guardare il furgone allontanarsi, finché non scomparve tra gli edifici.
    John si caricò lo zaino su una spalla, indicando al suo compagno la direzione con la testa.
    Camminarono per pochi minuti, durante i quali Steve si guardò intorno, cercando di osservare le costruzioni nel buio che stava calando, mentre John teneva lo sguardo basso, sulla stradina. quasi come se quel posto non significasse nulla per lui.
    Improvvisamente si fermò.
    - Sono arrivato. – Disse John. – Sicuro di non voler restare? –
    - Tranquillo, me la caverò. – rispose.
    - Va bene. Ci troviamo domani. –
    Steve rimase fermo a guardare il suo compagno entrare nel piccolo giardino davanti all’abitazione e bussare sulla porta scura, poi iniziò a camminare alla ricerca dell’albergo di quel piccolo paese.
    I minuti passavano mentre camminava per quelle strade a lui nuove, finché non trovò il luogo di cui John gli aveva parlato.
    L’edificio si ergeva direttamente sulla strada e il balcone del suo primo piano si stendeva sulla strada.
    Steve guardò le finestre illuminate, rasserenato all’idea che i proprietari di quel piccolo albergo fossero ancora svegli.
    Bussò sulla porta, mentre osservava le pareti ricoperte dall’edera, dietro alla quale si potevano ancora intravedere le pareti color sabbia.
    La porta si aprì, facendo fuoriuscire un profumo di pane e vino. Una sensazione di casa.
    - Desidera? – chiese la signora sulla porta.
    Portava un vestito lungo che finiva in una gonna lunga fino le ginocchia. Un orribile vestito color verde acqua e riempito con le immagini di alcuni fiori viola.
    - Vorrei un letto dove dormire stanotte. – disse il ragazzo, guardando la sua pelle e i suoi capelli castani raccolti malamente dietro la testa.
    L’età si faceva sentire, questo era sicuro. E quell’aria trascurata non migliorava certo la situazione.
    - Mi spiace, ma stasera siamo al completo. – disse lei, scuotendo leggermente la testa.
    Steve la guardò, pensando che ovviamente non le dispiacesse sul serio, ma la voce poteva facilmente ingannare. Doveva aver lasciato fuori dalla porta un bel po’ di gente nella sua carriera.
    - Va bene. La ringrazio. –
    Il ragazzo fece un passo indietro, proprio mentre le signora chiudeva la porta. Rimane fermo, ad osservare l’edificio per qualche secondo, poi si rimise a posto lo zaino sulla spalla.
    Si rullò una sigaretta a malavoglia, dopodiché si fermò ad ammirare la sua opera. John era molto più bravo a rollare. Se la pose tra le labbra e, dopo aver tirato fuori dalla giacca lo zippo di metallo, se l’accese.
    Alzò lo sguardo verso il cielo coperto dalle nubi, poi ricominciò a camminare, percorrendo l’unica strada che conoscesse.
    Per lui non era un problema dormire all’aperto, non era la prima volta che lo faceva, e non aveva intenzione di disturbare John chiedendogli asilo.
    Inspirò avidamente il fumo, proprio quando sentì una goccia colpirgli la punta del naso. Alzò gli occhi al cielo e in pochi secondi l’acqua iniziò a scendere.
    Fantastico” pensò. Abbassò lo sguardo verso la sigaretta, ormai spenta e bagnata dalla pioggia e la buttò a terra.
    Ricominciò a camminare, finché non raggiunse la casa del suo amico. Nonostante la pioggia continuasse a bagnarlo, lui non sembrava curarsene e si fermò ad osservare le finestre, ancora illuminate, della’abitazione.
    Non sapendo dove andare, rimase lì fermo, pensando a quanto potessero essere bello avere un posto in cui riposare.
    Improvvisamente una delle finestre del primo piano si aprì e John si sporse in avanti.
    - Allora…. Per quanto vuoi andare avanti a giocare al lupo solitario? – esclamò.
    Steve sbuffò, abbassando lo sguardo. Poi entrò nel giardino.
     
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    Interessante, ma è un oneshoot o l'inizio di una ff nuova?

    a livello di forma nn ti posso dire niente, mi pare tuto a posto (per il mio occhio non esperto) e l'atmosfera è descritta bene.
     
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  3. CiccioBaslardo
     
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    Mi piace^^
    Sembra ambienta in un paese costruito sulle coste irlandesi.
    (lo so, lo so. Ho un'immaginazione scontata ma non posso farci niente ^,^'>)
    Mi piace come inizio. Mi ricorda qualcosa.
    *si perde nei ricordi*
     
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  4. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 25/1/2012, 22:32) 
    Interessante, ma è un oneshoot o l'inizio di una ff nuova?

    Thanks ^^ è una ff nuova ^^
    Tra l'altro penso che sarà un pò lunghetta e complicata da fare ^^"

    CITAZIONE
    Sembra ambienta in un paese costruito sulle coste irlandesi

    What? .-.
    No... non è sul mare... e non è in irlanda..
    .-.

    CITAZIONE
    Mi piace^^

    ---comunque, grazie :)
     
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  5. CiccioBaslardo
     
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    CITAZIONE
    lasciando che la brezza del tramonto gli accarezzasse il viso.

    Lo so che il sole tramonta dappertutto, ma sul mare mi dà un'impressione migliore a livello paesaggistico.
    Poi dovrai ammettere che hai lasciato parecchio spazio all'immaginazione del lettore^^

    Ho tirato ad indovinare per il luogo, devo dire che la fantasia ha davvero volato.
    Hai fatto in modo che il lettore plasmasse lo scenario in base a quello che preferiva.
    Il difficile di questa tecnica, e il mantenere attiva la fantasia del lettore e non smentirla. Altrimenti smonti la magia.
    In caso non lo avessi fatto di proposito, ti consiglierei invece una descrizione più approfondita.
    Il rischio è sempre quello sopracitato.
     
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  6. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (CiccioBaslardo @ 25/1/2012, 23:09) 
    CITAZIONE
    lasciando che la brezza del tramonto gli accarezzasse il viso.

    Lo so che il sole tramonta dappertutto, ma sul mare mi dà un'impressione migliore a livello paesaggistico.
    Poi dovrai ammettere che hai lasciato parecchio spazio all'immaginazione del lettore^^

    Ho tirato ad indovinare per il luogo, devo dire che la fantasia ha davvero volato.
    Hai fatto in modo che il lettore plasmasse lo scenario in base a quello che preferiva.
    Il difficile di questa tecnica, e il mantenere attiva la fantasia del lettore e non smentirla. Altrimenti smonti la magia.
    In caso non lo avessi fatto di proposito, ti consiglierei invece una descrizione più approfondita.
    Il rischio è sempre quello sopracitato.

    E devo ammettere che la parola "brezza" per uando sia sononimo di "vento" di solito fa riferimento a luoghi... marini u.u
     
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  7. Blue_Sunday
     
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    Quando la luce del sole gli colpì le palpebre, Steve aprì gli occhi, anche se non si era mai addormentato.
    Era rimasto tutta la notte il silenzio, cercando di percepire tutte le sensazioni che quel luogo gli dava; Ascoltò il rumore della pioggia che batteva, la sensazione del comodo divano su cui era sdraiato e della pungente coperta di lana che John gli aveva dato per coprirsi.
    Con gli occhi chiusi, ripensò alla sua famiglia.
    Si sedette sul bordo del divano, scostando le coperte e prendendosi la testa tra le mani.
    Rimase immobile, con i gomiti sulle gambe e il viso stretto dalle dita, finché non sentì provenire dalle scale un rumore di passi.
    Quando John entrò nella stanza non sembrava avere l’aria di chi ha dormito molto.
    - ‘ngiorno. – disse.
    Steve non rispose, ma si sdraio nuovamente sul divano, appoggiando il proprio peso al suo braccio sinistro, in modo da tenersi rivolto verso la cucina.
    Guardò la stanza in cui, ancora vestito, si era messo a riposare. I mobili in legno bianco rischiaravano la stanza, in contrapposizione alle pareti di un più scuro marrone pastello. Nel centro era posto un tavolo di medie dimensioni, anch’esso bianco, su cui era posata una tovaglia di cotone ricamata, mentre nel lato opposto al divano prendeva luogo la cucina, illuminata da una finestra quadra.
    Non passò molto tempo che altri passi si affrettarono a scendere le scale.
    Nella cucina, di gran lena, entrarono i genitori di John. Questi rimasero per pochi secondi sorpresi della presenza di quel ragazzo estraneo, ma sembrarono rendersi conto in fretta di chi avevano di fronte.
    - Mark Esmee. – Disse il signore, sorridendo e allungando la mano al nuovo arrivato.
    - Piacere, Steve. – rispose lui, stringendo quella mano che al suo tocco parve docile, nonostante i calli sulle mani. – Steven O’Kelly. –
    I due maschi lasciarono la presa e la donna allungò la mano, facendo ripetere la scena.
    - Christie. –
    La sua mano era delicata, nonostante la pelle iniziasse a sentire lo scorrere del tempo e il suo sorriso era così largo che poteva sembrare unisse le due orecchie.
    John sorrise, mentre sua madre iniziò a cucinare la colazione.
    - Hai un cognome irlandese. – esclamò il Mark sedendosi su una delle sedie bianche attorno al tavolo.
    - Mio padre. – Rispose Steve, mentre lui e il suo amico imitavano il padre. – E’ arrivato qui dall’Irlanda quando aveva ancora 9 anni. – Concluse, senza particolare entusiasmo.
    Christie si voltò verso i due ragazzi, sorridendo.
    - Cosa preferiscono i miei soldati? –li interrogò.
    - Per me va bene tutto. – rispose Steven, guardando per un attimo gli occhi azzurri della signora, per poi abbassare lo sguardo verso il tavolo.
    La madre rivolse lo sguardo verso il figlio, ma anche lui aveva abbassato lo sguardo.
    Capì che non era un cosa di cui volessero sentir parlare. E, in silenzio, afferrò una vecchia padella di metallo
     
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  8.  
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    Re Leone

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    Soldati? Di ritorno dalla guerra quindi?
    Immagino che ci svelerai che sono questi due ragazzi un tassello per volta...
    Scritto benissimo come al solito, aspetto il nuovo capitolo^^
     
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  9. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 26/1/2012, 20:22) 
    Soldati? Di ritorno dalla guerra quindi?

    Eeeyap u.u

    CITAZIONE
    Immagino che ci svelerai che sono questi due ragazzi un tassello per volta...

    Già ;)
    Più che altro per quanto riguarda Steve... certo anche John ha una situazione familaire strana, ma non "dura" come quella di Steve (come penso che abbiate già intuito)
     
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  10. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 26/1/2012, 20:22) 
    Scritto benissimo come al solito, aspetto il nuovo capitolo^^

    "Chiedete e vi sarà dato" Cit.

    xD

    Però non li chiamerei capitoli... sono più che altro piccoli pezzi, che poi compongono le vere parti del libro... questa è ancora la parte uno... u.u




    ----------------------------------

    Il sole era caldo e Steve si sbottonò le maniche della pesante camicia che portava da due giorni.
    Era una strana sensazione non portare il peso del suo zaino sulle spalle, quasi che quello fosse diventato una parte del suo corpo, una terza spalla.
    Si guardò intorno, osservando le strade coperte dal fango e le gocce di rugiada sull’erba, che risplendevano come piccoli specchi.
    John lo raggiunse e gli si fermò affianco, porgendogli una sigaretta fatta a mano.
    - Offre la casa. – esclamò.
    - Che buon samaritano. – rispose il ragazzo, senza nemmeno voltarsi verso l’amico.
    Prese in mano la sigaretta e, dopo essersela portata alla bocca, l’accese con lo zippo.
    John iniziò a camminare, mentre il suo amico lo seguiva a poca distanza, mentre si avventuravano tra le case. Steve guardò i capelli del suo compagno, constatando che fossero dello stesso colore delle spighe che trovarono appena si allontanarono dal centro del paese.
    Camminarono, in silenzio, lungo il confine dei campi di grano, fino a raggiungere un edificio isolato da tutti gli altri, circondato solo dalle distese dorate e dalla strada che stavano percorrendo, grande appena per far passare un furgone.
    Steve guardò i muri bianchi, anche se iniziavano a subire le ferite delle intemperie, e i vasi rossi, dello stesso colore dei fiori che contenevano, posati ai lati della porta.
    Il ragazzo stava per aprire la porta, quando questa si mosse da sola e, sulla soglia, apparve un uomo dai tratti duri, che contrastavano con i grandi occhi verdi.
    - Mi scusi. – disse il ragazzo, scansandosi.
    L’uomo sorrise.
    - Grazie, figliolo. – rispose, prima di accorgersi della presenza di John. – John! Non posso credere a ciò che vedo. –
    Il ragazzo sorrise, mentre Steve fece scorrere lo sguardo dall’uno all’altro, in attesa delle presentazione.
    - Alex, questo è Steve. Un mio amico. – disse, indicando con un cenno del capo il compagno. – Steve, Alex Smith. Il nostro pastore. –
    - Molto piacere. – disse, pur evitando la formale stretta di mano.
    L’uomo non sembrò farci molta attenzione e tornò a guardare il biondo.
    - John, tutti qui abbiamo pregato per voi. Per tutti voi. –
    - Lo so, padre. Anche io pregavo per voi. –
    Il pastore sorrise.
    - Spero di vederti in chiesa questo domenica… ci sarai? –
    - Certo, padre. – rispose John, ricambiando il sorriso.
    - Dio si lodato per averti riportati a casa… Ma ora basta, non voglio sprecare il vostro tempo. – disse. – Arrivederci. -
    L’uomo salutò entrambi i ragazzi chinando la testa e Steve rimase fermo, a guardarlo mentre si allontanava.

    Edited by Blue_Sunday - 26/1/2012, 23:21
     
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    Re Leone

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    ok... "tutti voi"
    quindi questo mi fa pensare che probabilmente non sono partiti solo in 2, o sbaglio?
     
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  12. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 26/1/2012, 22:36) 
    ok... "tutti voi"
    quindi questo mi fa pensare che probabilmente non sono partiti solo in 2, o sbaglio?

    Può darsi... u.u

    No, in realtà era semplciemente riferito a tutti coloro che sono aprtiti per la guerra... non nel senso tutti i ragazzi di quel paese, ma davvero TUTTI xD

    Comuqneu so già che questa ff mi renderà orgoglioso u.u
    Mi paice la trama che ho in mente, e mi paice anche il fatto che cercherò di mostrare come i due personaggi reagiscono diversamente ad una sofferenza ;)

    Anche se so già che ci sarà un persoanggio che mi farà dannare di brutto! xD
     
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  13. CiccioBaslardo
     
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    - ‘ngiorno. – (secondo capitolo inizio)
    e
    Dio si lodato (terzo capitolo fine)

    Ieri ti ho dato dei pessimi suggerimenti a proposto della descrizione dello scenario.
    Mi piace come descrivi e plasmi pian piano alcuni aspetti dello scenario.
    Mi piace come procede. Ogni capitolo svela un nuovo tassello del puzzle che compone la storia.
    Non voglio montarti troppo la tesa perciò non ti dirò che scrivi molto bene e che le tue storie sono belle da leggere (diavolo l'ho detto ad alta voce!).
     
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  14. Blue_Sunday
     
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    CITAZIONE (CiccioBaslardo @ 27/1/2012, 00:43) 
    - ‘ngiorno. – (secondo capitolo inizio)
    e
    Dio si lodato (terzo capitolo fine)

    Non ho afferrato... .-.

    CITAZIONE
    Ieri ti ho dato dei pessimi suggerimenti a proposto della descrizione dello scenario.
    Mi piace come descrivi e plasmi pian piano alcuni aspetti dello scenario.
    Mi piace come procede. Ogni capitolo svela un nuovo tassello del puzzle che compone la storia.
    Non voglio montarti troppo la tesa perciò non ti dirò che scrivi molto bene e che le tue storie sono belle da leggere (diavolo l'ho detto ad alta voce!).

    xD Non preoccuparti per i suggerimenti, e grazie ^^

    Edited by Blue_Sunday - 29/1/2012, 17:59
     
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  15. CiccioBaslardo
     
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    - ‘ngiorno. – (secondo capitolo inizio)
    - giorno -

    e

    Dio si lodato (terzo capitolo fine)
    Dio sia lodato
    ______________________

    Ok, il " 'ngiorno " forse ho frainteso io^^
    Forse volevi proprio dire " 'ngiorno "invece che "giorno" (effetto sbadiglio o qualcosa del genere).

    Mentre per il secondo... non sono convinto neanche di questo.
    "Dio sia lodato" invece che "Dio si lodato"
    Ma forse nella terminologia ecclesiastica si usa dire anche così.
    _________________

    Spero di aver proiettato più chiaramente il mio pensiero.
     
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31 replies since 25/1/2012, 22:04   399 views
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