Dark Rome

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  1. Royce93
     
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    Lettera di un vampiro-prologo


    Tiberius Marcus Antonius, 44 ac-//

    Non mi ha mai infastidito la pioggia. Bhe forse un tempo la odiavo, quando fitta cadeva e frustava al pelle e impediva di vedere. Ora invece riesco a non sentirla, come se non esistesse. Non ho più paur di tutto quello che mi faeva tremare. Pioggia, freddo , ombra, morte, paura...io sono tutto questo.
    2044 anni di storia impressi nella mia mente in moto nitido e chiaro.
    Roma...io sono nato lial tempo dell'imperatore Ottaviano Augusto, o meglio, della sua ascesa al potere. Sono nato nel 44 A.c. e sono cresciuto in una villa fuori la grande città. Tiberius Marcus Antonius è il mio nome, o megli lo era, ora è Tiberio Marco Antonio Auditore (nonc che sia cambiato molto), ma più smelicemente Tiberio Auditore. Ero un soldato, o melgio un legionario e allora come oggi , passavo il mio tempo libero sfogadnomi in fiumi di aclol e donne. Si...donne molte donne...patrizzie e plebee, sposate, vedove o single,giovani e non ma sempre e comunque piacevoli e anche di più d'aspetto. Ero e sono quello che si definisce la classica bellezza mediterranea o meglio è quello che le donne in 2044 annio hanno sempre dett di me: occhi chiari (verdi), capelli castano chiaro....non troppo alto ma ai miei tempi potevo defirnirmi con il mio metro e ottanta, un vero colosso.
    E poi divenni gladiatore nel colosseo, il grande anfiteatro flavio, filcro dei giochi e per le feste.
    Curioso come la mia gente ed io ci divertivamo nel veder uomini morire non credete?
    Il rischio, il proibito e il maledetto mi hanno sempre attirato...e mi hanno reso quello che sono.
    Si, un vampiro.
    Mi avevano smepre avvertito di questi demoni spuntati fuori dal tartato (il nostro inferno),e miavevano sempredetto che per raggiungere i campi elisi (il paradiso cosa sennò??) bidognava evitarli o si era demoni a vita. Ma io non ci ho mai creduto. ed è prorpio la mia convinzione che tutto questo fosse una storiella per spaventare i bambini, mi ha portato da lei: Livia, la mia amante, la mia creatrice.
    Sapevo benissimo cosa lei era in realtà ma l'assurdo della cosa e le sensazioni provate mi spingevano semrpe oltre, a volerne sempre di più, finche un giorno lei, prima che io lasciassi al sua dimora per far ritorno nel mio accampamento, mi diede un suo gioello.
    Povero piccolo sciocco umano. Un semplice catenina d'oro con un ciondolo al quale era incastonata una strana pietra: una alessandrite per la precisione (se ne sa solo nel 1960 di questa pietra...ma bhe noi siamo un passo avanti no?).
    Alla luce della candela era rossa mentre a quella del sole verde. forse propeio per questa sua proprietà, riusciva a far uscire i vampiri alla luce senza che loro si carbonizzassero immediatamente.
    Poi quella sera stassa ci fu un attentato e io morii con i miei commilitoni. mi risvegliai 3 giorni dopo che sentivo tutti i miei sensi sviluppati 7 volte di più. Il mio corpo era freddo e duro come un diamanta...e avevo sete...una grande sete.
    Tornai subito da livia per chiedere spiegazioni, ma la trovai con un mortale, un altro che nonero io. La mia ira, alimentata dalla sete, mi portò ad uccidere entrambi.
    Ero quello che noi chiamiamo un nuovo, un vampiro che non riesce a controllare le sue doti per i primi due anni circa...e non controlla al sete. Solo un vampiromolto vecchiò ed espertò può sperare di sopravvievere a un attacco di un novo.
    Livia mori con l'uomo che l'aveva sedotta quella notte. cercai di essere il gladiatore che ero ma i miei sensi me lo impedirono. Ero una macchina da uccusione e non potevo resitere. Scappai nella vina gallia dove mi cibai di sangue animale e umano di tanto in tanto. Mi rifugani nelle ampie foreste per 200 anni, poi decisi di tornare dagli uomini, per ritentare. Sapevo controlalre la sete oramai.
    In un villaggio conobbi Antonia: una donna umili ma dalle grandi doti oratorie...e bhe molto altro. se in quei duecendo anni ero diventato intrattabile e scorbutico, le i fece rinascere in me quello che era morto tempo prima. Ogni 5 anni ci spostavamo per via del mio aspetto immutabile. LIvia era uno dei quattro vampiri più longevi, gli unici in effetti. DOpo di livia seppi che morirono tutti quanti, rendendomi il padrone indiscusso del mondo. non mi interessai a come avvenne al loro morte.
    Dopo la morte di andotnia rimasi solo...ancora. mi spostai più volte, in tutto l'impero e non stando nello stesso villaggio per più di 5 anni. riscaldavo la mia pelle bevendo alcol, e me la spassavo con donne. insomma mi godevo la mia immortalità.
    Toccata la sogli a dei 900 anni (si ero abbstanza vecchio) decisi che rimanere per sempre da solo sare bbe stato noioso, e quindi quella volta selezionai accuratamente una persona, ma non le succhiai il sangue per mangiare, anzi gli diedi il mio, e poi feci in modo che morisse. Creai un altro vampiro, il mio "primogenito". Alexander, in quel tempo bazzicavo nei villaggi della Macedonia. Spezzai a metà la pietra di livia e gliene donai metà, per farlo sopravvivere. I pimi due anni furono un caos, a stento riuscivo a domare le sue improvvise pazzie...ma lui non è mai stato perfido, anzi tutt'altro. Si mortificava di non sapersi controllare. voleva essere come me: cibarsi di umani ma senza ucciderli, per poi cancellare loro la memoria. Gli stetti vicino il più possibile e ben presto il periodo di crisi interiore per lui finì.
    Negli anni seguenti creai altri vampiri, che educai personalmente. Si venne cosi a creae una specie di "lega" dei vampiri, dove io e alexander, ma soprattutto io, eravamo a capo. nessuno dava noie più di tanto agli umani, cioè se non era per cibarsi, ma sempre sotto delle strette regole, niente uccisioni. chi non rispettava..bhe addio immortalità.
    I secoli passarono veloci e Alexander volle rimanere con me. Prendemmo parte a numerose battaglie, le più sanguinose nella storia e grazie alla pietra potemmo parteciparvi anche di giorno. Un campo disseminato di morti...un ottimo bottino.
    Nelal comunità umana ci presentavamo semrpe come fratelli. Avevamo cambiato i nostri nomi nel 1200, quando il latino inziava ad essere italiano (anche se molto retrò) e diventammo Tiberio Marco Antonio e Alessandro Antonio ( alex ha preso il mio cognome) nel rinascimento adottamo un cognome italiano Auditore, e per comoditaà di Ale lui divenne semplicemente Alessandro Auditore, togliendo il mio congome, e io Tiberio ecc ecc...molto semplicemente Tiberio Auditore.
    Eravam i padroni assoluti del mondo vecchio e nuovo. nessuno che ci contrastasse o altro. Solo nel 1700 inizarono a nascere movimenti di streghe, maghi e cacciatori di vampiri, che per puro caso avevano scoperto il modo di ucciderci. Padroneggiavano la magia e le arti illusiorie...mentre i cacciatori conosevano tutti i modi per ucciderci a mani nudi e rimanere quasi illesi. Ma anche noi sappiamo il fatto nostro. SOno avversari da temere e non sottovalutare, ma anche noi siamo molto pericolosi. Comunque noi non diamo noie a loro e se si intrecciano nel nostro cammino....immaginate voi.
    Nel 1830 Venne scoperta la rarissima pietra che livbia mi aveva donato, Lì'alessandrite, ma era davvero rara tanto che s scatenarono guerre tra vampiri per possederla, infatti solo pochi ne sono in possesso. IO e il mio fratellino Acquisito rimanemmo in disparte in questa storia. Chi non riuscii a prendere la pietra vive di notte o in post piovosi dove i raggi del sole non incontrano mai la terra.
    Dopo varie migrazioni arrivammo in america.
    Sono a Seattle da qualche mese e oggi ricorre il mio 2043 esimo compelanno. Oggi 13 mqrzo 2009.
    Sono qui con alex da qualche mese e ci rimarremo per qualche anno...ma ho visto una ragazza, di sfuggita l'altro giorno. ha catturato la mai attenzione...devo fare qualche cosa, voglio fare qualche cosa...dev conoscerla.


    Tiberio Marco Antonio Auditore



    seattle, 13 marzo 2009
     
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  2. MementoMori
     
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    Bello *_*

    di solito non mi piacciono le storie di vampiri, ma questo è davvero bello!
     
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1 replies since 6/8/2010, 21:52   133 views
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