Israele, t-shirt shock di soldati

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  1. NothinG
     
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    Israele, t-shirt shock di soldati
    Inchiesta Haaretz,foto con bimbi morti



    Bambini palestinesi trucidati, madri in lacrime sulla tomba dei loro figli, foto di ragazzini con una pistola puntata alla testa, moschee bombardate. Sono queste le macabre immagini che i soldati israeliani chiedono di stampare sulle loro magliette. "One shot, two kills" (un colpo, due morti) è invece l'inquietante frase stampata sulla t-shirt di un militare in borghese, ripreso di spalle dal quotidiano Haaretz che ha pubblicato l'inchiesta.

    Sopra la scritta, la foto di una donna palestinese incinta, centrata in un mirino. Gli uffici di "Adiv", il negozio di magliette nella zona sud di Tel Aviv, stanno ricevendo un numero crescente di richieste da parte di militari israeliani.

    Una maglietta appena uscita dalla stampante è stata prenotata da un cecchino dell'esercito. Sotto la foto del corpo di un bambino palestinese, con accanto la madre in lacrime, campeggia la scritta "Better use Durex" (meglio usare il profilattico).

    "Scommetti che sarai violentata?", è la domanda stampata sulla maglia di un altro soldato, accanto all'immagine di una ragazza piena di lividi. Diverse magliette portano la scritta "confirming the kill" (verifica di aver ucciso), con l'invito a sparare un colpo di pistola alla testa alle proprie vittime. Su altre t-shirt, le immagini di moschee bombardate. Poi, cadaveri e devastazioni.

    E' già la seconda volta in una settimana che l'esercito israeliano finisce nella bufera. Giovedì scorso, sempre il quotidiano Haaretz ha sostenuto che le forze armate israeliane durante l'offensiva nelle Striscia hanno ucciso "civili palestinesi grazie a regole di ingaggio tolleranti" e "distrutto deliberatamente le loro proprietà". L'inchiesta si basava sulle testimonianze di alcuni soldati che parteciparono all'operazione Piombo Fuso.

    Uno dei militari di Tsahal aveva raccontato di una donna e dei suoi figli uccisi per errore da un cecchino che, per un difetto di comunicazione, non era stato informato in tempo che le vittime erano state autorizzate a uscire dalla casa nella quale erano state chiuse da giorni. In un altro caso, "il comandante di una compagnia ordinò di sparare a un'anziana donna palestinese" che morì sul colpo. La sua unica colpa, scriveva Haaretz, era stata quella di camminare "a 100 metri da una casa dove i soldati (israeliani) avevano installato il loro comando". Già allora un portavoce dell'esercito aveva annunciato l'apertura di un'inchiesta.


    Fonte: www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo444731.shtml



    Le magliette di moda nell’esercito israeliano: “meglio ammazzarli da piccoli”

    La denuncia scioccante viene dal quotidiano israeliano Haaretz. Ai soldati israeliani piace andare in giro con magliette che superano i classici simbolismi del militarismo per addentrarsi nella guerra del futuro, quella asimmetrica nella quale il protagonista è il cecchino onnipotente con la testa vuota che ammazza civili, meglio se donne e bambini.

    E questo si riflette nella moda, nell’abbigliamento dei soldati di Tsahal. Sembra vadano a ruba le magliette con disegni di bambini presi nel mirino, oppure madri piangenti sulle tombe dei figli oppure t-shirt come quella nella foto che mostra una donna palestinese incinta e lo slogan: “con un tiro due piccioni”.


    Tutte le scritte sono per “uomini veri”, notevole per un esercito che fa dell’integrazione delle ragazze motivo d’immagine. I riferimenti sessuali, perfino allo stupro, sono continui come sono continui quelli alla maternità “piangeranno, piangeranno”. A una maglietta che mostra un bimbo ammazzato si accompagna un “era meglio se usavano il preservativo”. A quella con un bambino palestinese nel mirino si accompagna un “non importa quando si comincia, dobbiamo farla finita con loro” che suona in italiano come “meglio ammazzarli da piccoli”.


    Leggi tutto il reportage di Haaretz qui e conserva questo link per la prossima volta che ti diranno che i palestinesi educano i figli alla cultura dell’odio.


    Fonte: www.gennarocarotenuto.it/6689-le-ma...rli-da-piccoli/



    SPOILER (click to view)
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0 replies since 9/5/2010, 15:59   309 views
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