La tomba del cielo

Racconto originale

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  1. 'Ell
     
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    Questo racconto non ha tematiche forti ma vi sconsiglio la lettura se la morte vi spaventa. Diciamo che sarà una compagna fidata per questo racconto... v.v
    Vi auguro una buona lettura e spero vi piaccia.



    La tomba del cielo





    -Milly, sei sicura di volerci andare?-
    -Sì.-
    -Ma perché proprio adesso?-
    -Perché voglio fargli conoscere suo figlio.-
    -Ma...-
    -Giselle... va bene così. Stai tranquilla, tornerò presto.-

    Decidi di uscire: prendi il giaccone e indossi la sciarpa blu, la sua preferita. Esci di casa, socchiudendo gli occhi e inspirando l'aria fresca di Dicembre che adesso ti circola nei polmoni, per poi camminare tra le vie deserte della città. Pensi che, in fondo, è normale che non ci sia nessuno: anche tu dovresti essere a festeggiare il Natale ma in questo giorno hai altro da fare. Qualcosa di molto più importante che onorare una festività che non ti appartiene e a cui non credi più.
    Prendi una via laterale, tanto per arrivare prima, ma ti fermi dopo due passi, come se un fulmine ti avesse appena colpito.
    Cosa succede?
    Succede che ti sei ricordata che anche lui aveva avuto il tuo stesso pensiero.
    Prendo questa scorciatoia, così arrivo prima.
    Tremi, vistosamente, mentre torni indietro di qualche passo rientrando nella via principale. Fissi la via che stavi per percorrere e scuoti la testa, facendo qualche passo verso un'altra direzione stringendo, con entrambe le mani, la sciarpa che hai indossato poco prima. Ne inspiri il profumo che come una droga ti avvolge i sensi. Gli occhi ti si appannano mentre rivivi quella scena che tanto faticosamente hai cercato di dimenticare.
    Vuoi ricordarlo col sorriso, che rivolgeva solo a te.
    Vuoi ricordarlo mentre ti bacia e ti accarezza il volto, facendoti capire tante cose con lo sguardo e senza dirti alcuna parola.
    Vuoi ricordarlo dolce e geloso come solo lui sapeva essere.
    Non vuoi ricordarlo riverso a terra, con gli occhi sgranati e coperto di sangue, sotto il peso dell'automobile.
    Che stavi facendo tu quando lui, morente, rivolgeva i suoi ultimi pensieri a te? Dove diavolo eri, mentre lui moriva per raggiungerti?
    Eri ferma, davanti al portone di casa tua, aspettando che lui arrivasse con un sorriso sulle labbra e un leggero rossore sulle guance.
    Avevi appena appreso una notizia bellissima che avrebbe dato una svolta alla vostra vita.
    Una svolta stupenda.
    Poi era successo qualcosa che ti aveva distratto dal preparare il discorso per lui. Era il telefonino che squillava. L'avevi preso dalla borsa, sorridente nel vedere che il numero era quello del tuo ragazzo... ma non avevi fatto in tempo a rispondere che quel sorriso ti si era già congelato sulle labbra.
    La voce chiara, e tremendamente seria, dell'uomo dall'altra parte ti aveva comunicato che Jack aveva avuto un incidente.
    La mano aveva iniziato a tremare, mentre l'altra si aggrappava alla gonna stringendola convulsamente. Avevi stretto le labbra, trapassando la carne con i denti mentre sentivi il sapore metallico del sangue in gola. Cercavi di convincerti che era tutto uno scherzo, che se non la smetteva subito lo avresti denunciato ma più parlavi più ti rendevi conto che quell'uomo non stava affatto scherzando, ma non volevi credergli credergli.

    -Signorina, mi dispiace... non... non siamo riusciti a salvarlo.-

    Le gambe avevano ceduto e ti eri appoggiata al muro, cercando di restare lucida. Avevi mugolato qualcosa, mentre le lacrime stavano già oscurando i tuoi occhi e stringevi il petto con la mano libera. Il cuore batteva furiosamente, facendoti male. Non riuscivi nemmeno a parlare da quanto dolore sentivi e non ti arrivava aria nei polmoni.
    Avevi lasciato andare il cellulare ch'era caduto al suolo in un tonfo sordo e tu avevi fatto la sua stessa fine nel giro di pochi secondi.
    Improvvisamente la voce era tornata e tu avevi iniziato a sprofondare in un abisso senza uscita. Non vedevi luci, non vedevi aiuti, non vedevi niente e nessuno.
    T'eri presa la testa con le mani e avevi urlato disperata davanti agli occhi di tutti i passanti che ti guardavano straniti mentre le lacrime ti rigavano il volto e non riuscivi a smettere di urlare. Urlavi dal male che sentivi ma contemporaneamente stavi chiedendo aiuto a qualcuno.
    Qualsiasi persona potesse aiutarti speravi che lo facessi, per far cessare quel dolore al petto insopportabile.

    -Signorina... signorina si sente bene?-

    Ritorni al presente, mentre un uomo ti scuote leggermente. Sei in mezzo al marciapiede, seduta per terra come quella volta sei mesi fa. Alzi lo sguardo, incrociando quello dell'uomo davanti a te. Sembra preoccupato e ti prende per un braccio aiutandoti ad alzarti. Lo guardi inclinando il capo mentre ti senti sollevare. Porti una mano sulla pancia, in un gesto comunemente materno e protettivo. L'uomo ti guarda un secondo e ti sussurra di stare attenta : nelle tue condizioni non dovresti affaticarti troppo. Annuisci in trance, riprendendo a camminare verso la tua meta e allontanandoti dall'uomo che ti ha aiutata, anche se lui continua a guardarti andare via, leggermente preoccupato per le tue condizioni. Ti fermi, gli lanci un'occhiata veloce e accenni ad un sorriso di ringraziamento. Lui ricambia, voltandosi dall'altra parte e riprendendo a camminare, più tranquillo.
    Guardi per terra, ti massaggi le tempie e riprendi il passo più velocemente.
    Continui a vedere quella scena anche di giorno, oltre che di notte. Ti ossessiona, ti distrugge. Continui a ripeterti che se non gli avessi detto quella frase, forse lui sarebbe ancora con te, a festeggiare la vostra nuova vita. Le lacrime premono per uscire, ma ti strofini gli occhi con una mano, ricacciandole indietro a forza. Ti senti ancora in colpa dopo tutto questo tempo, Milly?

    -Ti prego, torna a casa presto, ti devo parlare urgentemente!-

    Chissà cos'ha pensato mentre tornava di corsa nel vostro rifugio vero? Sicuramente era preoccupato, come ti ha detto lui stesso, anche se tu l'avevi rassicurato del fatto che fosse una cosa bella, ma lui non aveva sentito ragioni : aveva mollato il lavoro per tornare a casa il più velocemente possibile.

    -Aspettami fuori, sto arrivando.-
    -Va bene, ti amo.-
    -Anch'io, Mils.-


    Amavi quel tenero soprannome che ti aveva dato ai tempi dell'Università e che usava ancora dopo cinque anni. Sorridi a pensarci. Sono state le vostre ultime parole...Avresti potuto dirglielo ma volevi farlo di persona, com'era tua abitudine con tutte le notizie importanti.
    Ti fermi, guardando davanti a te, con un leggero batticuore e la gola improvvisamente secca.
    Sono sei mesi che non entri lì dentro e non vorresti farlo nemmeno ora, però è la cosa giusta da fare. Vero Mils?
    Ti avvicini al fioraio adiacente all'entrata, e prendi un mazzo di rose bianche.
    Lui adorava questi fiori, e vuoi che siano loro a fargli compagnia il giorno di Natale.
    Il giorno del suo compleanno.
    Attraverso il cancello, nel più profondo dei silenzi, cercando con lo sguardo quella lapide blu che hai visto solo una volta, il giorno del suo funerale, e mai più prima d'oggi.
    Il tuo stomaco sembra attorcigliarsi dal dolore, quando finalmente riesci a vederla.
    La riconosci dal colore. Bluastro. Quando i suoi parenti hanno iniziato a parlare della lapide e della tomba da scegliere, ti sei imposta con quel poco di forza che t'era rimasta, puntando su quel colore.
    Potevano scegliere qualsiasi tipo sia per la tomba che per la lapide ma il colore doveva essere quello.
    Inizialmente hanno cercato di distoglierti da quell'idea ma sei stata irremovibile e alla fine sei riuscita a farti valere.
    Nessuno ti ha mai chiesto il perché di quel colore e tu non l'hai mai detto e non l'avresti fatto in ogni caso perché era, ed è tutt'ora, un segreto fra voi due.
    Ti fermi, davanti alla sua tomba, ormai coperta di polvere con soli quattro fiori raggrinziti sul vaso.
    Ti senti stringere il cuore quando li vedi e poggi i fiori per terra.
    Togli quelli che ci sono, buttandoli malamente e prendendo quelli che hai appena comprato, sistemandoli al posto degli altri.
    Alzi gli occhi, incrociando il suo sguardo in quella foto sorridente che hai scelto tu stessa.
    Gliel'hai scattata tu quel giorno di due anni fa, quando s'era arrampicato su un muretto mettendosi sopra ad esso e poi sorridere facendo il segno di vittoria con la mano destra mentre un sorriso malandrino gli si dipingeva sul volto.
    Guardi i suoi occhi, azzurri e chiarissimi, e ti viene un groppo alla gola da farti stare ancora più male. Le lacrime iniziano a scorrere sulle tue guance, prima che tu riesca a fermarle per l'ennesima volta. Ti disperi, sulla sua tomba, prendendoti il volto fra le mani e dondolandoti avanti e indietro, come una bambina spaurita.

    -Jack...-

    è così strano pronunciare il suo nome dopo tanto tempo, vero Mils?

    -Jack... mi dispiace... è stata tutta colpa mia. Se... se non ti avessi detto di fare presto tu... tu saresti ancora qui con me... sono un'assassina. Jack... Jack...-

    I singhiozzi si fanno sempre più intensi, mentre il tempo scorre inesorabile in questo pomeriggio inoltrato di Dicembre. Non ti accorgi nemmeno che il cielo inizia a scurirsi, diventano di un intenso blu, quasi nero. Alzi gli occhi appannati e ancora lucidi, in alto rendendoti conto che è già ora.
    E' ora che il vostro segreto venga a galla.
    Abbassi lo sguardo verso la lapide e non noti niente di strano. Ti sporgi in avanti e passi il braccio sulla stessa, sfregando energicamente e togliendo la polvere che si è depositata.
    Ti allontani e cominci di nuovo a piangere, vedendo che sei riuscita a realizzare il suo desiderio.

    -Vorrei far parte del cielo, così da stare sempre insieme alla luna.-


    Hai voluto che questo suo desiderio potesse essere realizzato almeno alla sua morte e adesso che sulla lapide, blu come il cielo di notte, si riflette il faro potente della luna, sorridi tra le lacrime riuscendo finalmente ad essere fiera della scelta che hai fatto.

    -Non dirlo a nessuno, Mils, per favore.-
    -Certo Jack, sarà il nostro segreto.-


    Hai mantenuto la parola: sei riuscita a realizzare il suo sogno facendolo stare insieme alla luna e contemporaneamente a tenere il segreto, non dicendo niente a nessuno.
    Adesso, però, tocca a te.
    Milly, tira fuori la voce e dagli la bella notizia, così potrà festeggiare anche se non su questa Terra.
    Mils, lui sta aspettando da tanto tempo di sentire quelle parole magiche.
    Ti asciughi gli occhi e rivolgi un sorriso alla foto del tuo fidanzato, sfiorandoti la pancia di otto mesi mentre cerchi le parole giuste per dirglielo e di nuovo quel rossore ti imporpora le guance, come se non fosse mai passato tutto quel tempo dalla sua morte.
    Fatti coraggio, Mils.

    -Jack... aspettiamo un bambino.-

    E mentre gli racconti che sta crescendo forte e sana, la vostra bambina, e mentre la luna ti guarda sorridente, più luminosa delle altre notti, un vento leggero ti sfiora il viso che sembra volerti dire poche parole...

    -Grazie, Mils.-
     
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  2. susanoo88
     
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    Ell, forse il tuo racconto non avrà tematiche "forti", ma è certamente molto toccante. Le "poche" righe che hai scritto sono di un intensità pazzesca.
     
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  3. 'Ell
     
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    Ti ringrazio tanto Susanoo è proprio quello che cerco di trasmettere con ciò che scrivo. Cercare di trasmettere sentimenti anche se in ''poche'' righe.
    Sono felice di esserci riuscita, grazie mille. ^^
     
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    Re Leone

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    è proprio quello che cerco di trasmettere con ciò che scrivo. Cercare di trasmettere sentimenti anche se in ''poche'' righe.

    e ci sei riuscita, questo racconto è davvero bellissimo: come hai descritto le emozioni di Mils e le sue azioni, e poi una trama da vero romanzo. bravissima complimenti, dovresti provare a fare pubblicare un libro.
     
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  5. 'Ell
     
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    Ti ringrazio tantissimo Kopandri, sono felice che ti sia piaciuto. E' uno dei racconti in cui sono stata più presa, un pò come un cavallo di battaglia. Avevo una mezza intenzione di provare a far pubblicare qualcosa ma per ora rimane un'idea lontana. Ti ringrazio tanto per i complimenti e per il pensiero. :wub:
     
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    Ehi Ell complimenti, la tua storia mi intriga. La porterai avanti? Ora ha una fan, che aspetta che tu pubblichi ancora.

    Te la cavi davverobene, anche meglio di me^^.
    Brava, i sentimenti che la ragazza prova sono chiari e colpiscono. Continuaaa!!!

    Edited by rune_starvel - 2/1/2010, 22:07
     
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  7. 'Ell
     
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    Grazie mille caraH, sono davvero felice che ti piaccia. <3
    In realtà si tratta di una one-shot, non avevo intenzione di continuarla ma è da un pò di tempo che volevo portarla avanti almeno aggiungendo un seguito nella vita di Mills. Magari ne scriverò un'altra one-shot, nel frattempo ti ringrazio tanto per i tuoi complimenti. <3
     
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  8. =Yuna88=
     
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    OHMYGOD!
    mi hai commossa anche tu... accidenti che storia...
     
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  9. Yemet
     
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    Veramente commuovente 'Elì.
    Mi è piaciuta molto... lascia un velo di trstezza.

    Da poche parole a volte si capisce molto di una persona...

    Molto brava, davvero.
     
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  10. 'Ell
     
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    CITAZIONE (=Yuna88= @ 3/1/2010, 19:11)
    OHMYGOD!
    mi hai commossa anche tu... accidenti che storia...

    Grazie Yuna, sono contenta che ti sia piaciuta. <3

    CITAZIONE (Yemet @ 3/1/2010, 20:51)
    Veramente commuovente 'Elì.
    Mi è piaciuta molto... lascia un velo di trstezza.

    Da poche parole a volte si capisce molto di una persona...

    Molto brava, davvero.

    La tristezza è l'elemento fondamentale di tutto questo racconto, è stato scritto in un particolare momento in cui dovevo sfogarmi. Ti ringrazio davvero Yemet. felice che ti sia piaciuto. <3
     
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9 replies since 2/1/2010, 18:10   118 views
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