Il Tesoro dei Cieli

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    Grazie ad entrambi^^. Mi fa piacere vedere nuovi lettori, anche se magari nn è il loro genere^^

    Mi fa davvero piacere, grazie a tutti!!!
    E se avete consigli da darmi, mandatemi mp o contattatemi x msn^^
     
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  2. 'Ell
     
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    Io non riesco a scrivere i capitoli così velocemente, mi dici come fai? xD
    Che bello, che bello! *-*
    Quoto con Yuna, Julian me l'immaginavo proprio così dolcioso. <B Però Siry deve far capire se è innamorata di Klonoa o Julian, non si capisce. o.o
    Mi hai confuso le idee, picchio. xD
    Quel drago bastardello ha avuto la fine che meritava, ha provocato fin troppi guai in un capitolo solo. Ha quasi ammazzato Klonoa, cioè. o.ò
    A parte questo devo farti i miei complimenti un'altra volta. La tua storia è fantastica, non vedo l'ora di leggere il seguito. <B
    Se fosse completa penso che ci passerei tutta la giornata per poter leggere la fine. o.o
    Perciò pubblica presto il quinto capitolo ti pregooo! *__*
     
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  3. Sangha&Kopa
     
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    Se dici un'altra volta che non sei capace a scrivere storie penso che... non lo so ^^"
    ma è magnificaaa! mi piace un sacco! aspetto il seguito!! ;D
     
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  4. =Yuna88=
     
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    Ecco Michi il mio unico consiglio è.... continuala xD uhmmm voglio proprio vedere cosa farò... ehm... cosa farà Siry X°°D dai Michi sei grande hai tutto il mio supporto telefonico Messengerico e umano XD
     
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    Oh mamma quanti consigli e recensioni^^
    Grazie a tutti, a presto il quinto capitolo. Dove si scopriranno un pò di cose^^

    E se qualcuno vuole disegnare qualche personaggio o la Black Nohah come se la immagina è libero di farlo eh^^. Aspetto suggerimenti e consigli^^

    Edited by rune_starvel - 28/12/2009, 16:44
     
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    E oraaa il quinto capitolooo!!!

    _QUINTO CAPITOLO_



    Anno X 87. Pianeta Nettuno X

    Klonoa era svenuto dopo la lunga lotta contro il Dracone e l'equipaggio aveva deciso di fermarsi e accamparsi almeno per la notte. Il ragazzo aveva riportato una ferita piuttosto brutta al fianco destro, che era stato prontamento affidato alle cure del Professor Kings, che era anche laureato in medicina. Furono montate un paio di tende sul piantea verdastro e la nave ancorata a delle forti roccie. C'era poco da fare: Klonoa in seguito alla ferita gli era salita la febbre, e quindi bisognava aspettare un suo miglioramento. Nella tenda durante la medicazione c'era stato un grande via e vai di tutto l'equipaggio, per vedere come andavano le condizioni del ragazzo. Poi verso la fine il Capitano Nemo richiamò tutti e fece restare solo Cora e Siry con il ragazzo...
    <<non ti preoccupare. Sai lui non è nuovo a queste batoste>>
    Disse Siry seduta a cavalcioni di una sedia accanto alla brandina del ragazzo che respirava piano e addormentato, per via della anestesia; alla ragazza che prendeva un fazzoletto da una bacinella d'acqua fresca e la metteva sulla fronte di Klonoa...

    Klonoa era davvero un ragazzo strano. Al nostro primo incontro, non avrei mai immaginato che avremmo viaggiato insieme, e avevo archiviato quell'incontro-scontro ad una cavolata. Ma poi quando lo rividi sulla nave, mi venne quasi da ridere: avrei viaggiato con l'imbecille di quella mattina. Ma strano perchè, mi appariva oscuro e misterioso; anche se avevamo cominciato a parlare ed aprirci l'uno all'altra, lui rimaneva silenzioso sulle domande, che gli porgevo sul suo passato. Poi quel dragone, il primo attacco a cui avevo assistito, il suo salto nel vuoto. In quel momento mi ero sentita come svuotata d'un tratto della vita, di ogni sentimento; poi quando riapparve sulla sua strana tavola volante, ero come rinata. Ma ero rimasta spaventata, da come aveva ucciso quel mostro marino, con tanta velocità e senza battere ciglio. E non riuscivo a capire come potesse già farlo fin da bambino. I suoi occhi, ogni volta che li scrutavo mi sembravano tristi e come pieni di odio, ma non verso qualcuno della nave, ma qualcosa di passato. Anche se sorrideva, si vedeva che non era un vero sorriso; nascondeva qualcosa. Ma la cosa che più mi spiazzò fu l'ultimo attacco, quel Dracone; il mio cuore urlava il suo nome, la mia mente non si staccava dal suo sorriso sgembo che ogni tanto mi lanciava quando ci parlavamo; i miei occhi non si staccavano da lui, dai suoi movimenti. Era come se, mentre lottava lo volessi, con tutta me stessa. Lo volevo stringere tra le braccia, gli avevo urlato quel no quando Bart mi disse cosa aveva in mente per abbattere quella bestia. Il razzo era per distrarre il mostro, ma lui aveva una percentuale molto bassa di uscirne vivo, da uno scontro così. E in quel momento dentro di me, urlavo forte il suo nome, ero come spezzata fin nell'intimo. Capii che mi ero innamorata di Klonoa, di quello strano personaggio. Ed ecco il mio no urlato, me ne accorsi a cose fatte; avevo preso la ricetrasmittente di Bart e gli avevo detto quella semplice parola. Lo vidi lottare, lo vidi poi sparire verso il pianeta verdastro, su cui ora, eravamo atterrati per soccorlerlo. La dinamica dell'uccisione del dracone non la stetti ad osservare come gli altri, perchè appena il portellone si aprì lentamente, per farci scendere, io corsi velocissima e saltai; atterrando goffamente su quella terra strana e polverosa. Lo vidi, era disteso al suolo e il mio cuore si era fermato, urlai il suo nome, pregavo perchè fosse ancora vivo, e infatti lui si alzò barcollante e buffo; ma prima che ricadesse a terra di nuovo l'avevo afferrato con tutta la mia forza. E ora era li, disteso su quella brandina. Siry mi disse che lui era abituato a quelle "batoste", la guardai. Non riuscivo a capire, cosa c'era tra loro due? Quando li vedevo insieme e soli, mi sembravano molto intimi oltre che affiatati. Non capivo molte cose. Forse ero solo una ragazzina di diciasette anni, viziata e portata ad avere tutto quello che volevo. Anche se, la maggior parte delle volte avevo combattuto contro tutto e tutti per avere quello che volevo. Anche con la mia famiglia. Guardai Siry negli occhi, e poi tirai fuori dalla tasca della giacca che indossavo per il freddo di quel pianeta, una foto...
    <<senti...questa...l'ho trovata nel giubbotto di Klonoa, mentre glielo stavo sistemando...cos'è?>>
    Le chiesi. Ma il mio non era un tono curioso, il mio era un tono pieno di domande, cui volevano delle risposte. La ragazza dai lineamenti indiani e dalla pelle più scura la prese, la guardò e poi alzò gli occhi su di me...
    <<è stata scattata quando io e Klonoa avevamo cinque anni. Eravamo in una missione al Sud dell'emisfero. La nostra ultima missione sulla Master Bit...>>
    Voltò lo sguardo verso Klonoa. Cosa voleva dire? Perchè quel silenzio, e cos'era la Master Bit?...
    <<raccontami tutto Siry!>>
    Dissi scongiurandola e seria allo stesso tempo...

    Stavo pensando: ma da quanto io e Klonoa ci conosciavamo? Forse anche da tanti anni. La prima volta che lo vidi era un bambino di appena tre anni che gironzolava per la Master Bit tutto solo; quando mi vide sorrise e io ne restai come attratta. ne avevamo vissute tante insieme io e lui. Mentre pensavo a tutto ciò, Cora mi diede in mano una foto e mi chiese cosa fosse: era l'ultima foto scattata con tutto l'equipaggio della Master Bit e con i nostri padri: noi eravamo al centro. Avevamo cinque anni entrambi ed eravamo in spalla ai nostri padri che era inginocchiati in prima fila davanti all'obbiettivo della macchina fotografica. Poi la ragazza mi supplicò ma anche ordinò insieme di farle capire le parole, con cui avevo descritto la foto. Sospirai e cominciai a parlare...
    <<io e Klonoa siamo originari della Terra, come te e tutti gli altri. Ma vedi entrambi siamo rimasti orfani di madre fin da subito, e ci hanno cresciuto i nostri padri. Erano amici e si conoscevamo da tantissimo, quando ci incontrammo io e Klonoa avevamo tre anni ed eravamo sulla Master Bit. Insomma quella nave era la nostra prima casa. Io seguivo mio padre che era meccanico insieme a Bart. Si anche lui era della Master Bit; e invece Klonoa stava con suo padre Cloud, che era un ammazza-draghi. Era uno dei migliori su tutto l'universo, Cloud Hawkins era chiamato "lo Sterminatore" e crescerva Klonoa per farlo diventare come lui. Insomma, passano due anni e una notte qualcosa va storto. Stavamo tornando dalla missione, che venimmo attaccati da un Dragonis>>
    Mi fermai e guardai Cora. Mi stava ascoltando, senza distogliere lo sguardo da me; mentre io mi rigiravo quella foto tra le mani...
    <<un Dragonis è della famiglia dei draghi normali e marini. Una sottospecie di mostro coi fiocchi, ma era davvero strano che si trovasse in quella rotta. I Dragonis sono animali che nascono ogni vent'anni e ne era già stato ucciso uno dieci anni prima; insomma questo mostro riesce ad attaccare la nave; ma Cloud Hawkins esce dalla nave e lo affronta. Riesce ad ucciderlo, ma ne esce molto ferito. Appena lo riportano sulla nave quasi grave, la nave comincia a tremare. L'allarme partì dal motore centrale che stava sotto lo scafo. Tremò tutto e iniziarono delle esplosioni. L'impianto di sicurezza iniziò a non funzionare, chiudendo diverse cabine dell'equipaggio lasciando chiusi dentro uomini e addetti. Mio padre riuscì a prendermi in tempo e a portarmi via prima che il piano su cui stavamo si chiudesse ed esplodesse>>
    Mi accorsi, che mentre dicevo le ultime parole, mi scendevano delle lacrime dal volto, su quella foto...
    <<io e mio padre insieme a Bart e a pochi supertisti salimmo al ponte di prua, dove sia Cloud che Klonoa erano li. C'era anche il Capitano Jack Nemo, il fratello di Marlin, con loro, salimmo sulle capsule di salvataggio, mentre la nave continuava ad avere tutte quelle strane esplosioni. Ma Cloud era ferito e non riusciva a movervi velocemente, così mio padre affidò me e Klonoa a Bart e ci lasciò andare; mentre lui riuscì a prendere Cloud e salire su un'altra capsula di salvataggio...>>
    Stavo piangendo. Cosa che non facevo da tanto, troppo tempo, così mi fermai un attimo, e mi asciugai le lacrime dentro la tuta da macchinista che portavo fiera...
    <<e ci fu l'esplosione finale. La Master Bit era distrutta e i nostri padri...spariti. La capsula su cui eravamo noi ci portò fino alla terra, su cui era stata destinata la rotta da Bart. Dopo qualche mese, arrivò un uomo che ci disse che si sarebbe preso cura di noi. Era Marlin Nemo, e ci portò alla Black Nohah insieme a Bart. Avevamo sei anni quando diventammo membri ufficiali dell'equipaggio...>>
    Finii il racconto e guardai Cora. Non feci in tempo a dire o a fare altro, che lei mi si gettò addosso e mi abbracciò forte. Feci stranamente lo stesso e continuai a piangere...

    Ascoltai il racconto di Siry. Avevano vissuto un'infanzia molto difficile. Diversa dalla mia, si, molto più brutta della mia. Prima orfani delle loro madri, poi dei padri che gli avevano cresciuti soli. Quando finì di raccontare, abbracciai forte la ragazza, che continuò a piangere; era un pianto di sfogo. Poi mi si staccò di colpo e si diede un colpetto ai pantaloni da meccanico e schiarì la voce...
    <<si ehm, ora credo...si che sia meglio che vada>>
    Disse la ragazza e prese per uscire dalla tenda, ma si fermò, mentre mia avvicinai a Klonoa...
    <<se ti stai chiedendo cosa c'è tra me e Klonoa, ti dico questo. Io e lui due anni fa, stavamo insieme. Ma ha funzionato per solo sei mesi, eravamo troppo strani l'uno per l'altra. Ora lui per me, è come un fratello, a cui voglio un bene dell'anima>>
    Si schiarì di nuovo la voce e uscì dalla tenda...

    Avevo pianto come una femminuccia, non era da me. Ma non avevo più parlato di mio padre o del mio passato con qualcuno. Scossi la testa brontolando nella mia lingua indiana una bestemmia e sentii uno schiarimento di voce. Mi voltai e vidi Julian che stava accanto alla tenda...
    <<hai sentito tutto vero?>>
    <<oh si>>
    Mi disse lui avvicinandosi a me, con le braccia conserte al petto e un sorriso scaltro e scapestrato...
    <<avanti dai prendimi in giro, dai, che poi ti riempio il muso di cazzotti>>
    Gli dissi seria. Anche se non volevo, e non volevo che lui mi prendesse in giro. Lui, si, lui era speciale per me. Come lo era stato Klonoa due anni prima; ma Julian era diverso...
    <<era ora, che mostrassi un pò il tuo lato femminile. Anche se ti preferisco maschiaccio come sei>>
    Non potevo credere a ciò che avevo sentito. Ma l'aveva detto davvero, alzai lo sguardo e mi ritrovai le sue labbra attaccate alla mie. Il mio cuore iniziò a galoppare velocemente, ma il bacio fu breve, perchè io potessi rispondergli; ce lui si staccò e mi sorrise incamminandosi verso la nave con un sorriso sgembo sulle labbra e facendomi cenno di seguirlo. Quello fu il mio secondo, bacio rubato. Il primo me lo prese Klonoa. E lo segui, con la mia solita camminata sicura da meccanico anche se dentro di me, tremavo dall'emozione...

    Siry se ne andò dicendomi che lei e Klonoa una volta erano stati insieme. Chissà perchè me lo aspettavo, ma chissà anche perchè, mi parve strana come idea. Poi udii la voce flebile di Klonoa...
    <<...Cora...Cora...>>
    Mi avvicinai a lui e posai una mano sulla sua fronte. Era più fresca, segno che la febbre era scesa. Poggiai una mano sulla sua e lo guardai: eravmo vicinissimi, i nostri visi quasi si sfioravano. lo guardai: dormiva come traqnuillo e respirava meglio, una tenue luce dell'alba entrò nella tenda, illuminandolo per un momento: lo trovai più attraente di prima. ma non perchè fosse un ammazza-draghi, o perchè avesse avuto un'infazia per niente facile e felice; ma solo perchè era lui. Perchè si chiamava Klonoa e per come era fatto: strano, burbero e misterioso. Poi un piccolo colpo di vento chiuse la tenda facendo sparire la tenue luce e lo baciai sulle labbra. Ero innamorata di Klonoa Hawkins...

    Anno X 87. Rotta Nord.

    Il Capitano Lohengreen stava passeggiando tranquillo sul suo ponte di comando e osservando tranquillo e scuro in volto il suo equipaggio scalacagnato, fatto da metà uomini-robot, alieni di varie specie e razze e uomini che spostava pesi, sistemavano le vele. La rotta era cambiata...
    <<signore!>>
    Si avvicinò all'uomo una specie di testa di uomo barbuto tenuto da due gambe e una mano che gli usciva dalla testa; che reggeva una schedina...
    <<cosa c'è?!>>
    Tuonò l'uomo che si era fermato e si guardava i suoi stivali tirati a lucido e con la mano da cyborg che si carezzava il pizzetto appena spuntato...
    <<un messaggio dalla sua spia>>
    La schedina si illuminò, e ne uscì un piccolo ologramma di un uomo incapucciato e che parlò con voce metallica...
    <<yemet la Black Nohah si è fermata sul Pianeta Nettuno X per un attacco imprevisto da un Dracone. Il loro ammazza-draghi è stato ferito ma è in via di guarigione>>
    Una risata gelida bloccò l'equipaggio che lavorava e guardarono il loro capitano...
    <<ahahah! e così sono vicini al Pianeta Azzurro. Devono per forza sostare, è da loro dopotutto>>
    Il capitano Lohegreen si voltò verso l'alieno e la schedina...
    <<bene! Continua il tuo lavoro come ti ho ordinato>>
    Tuonò con occhi sadici e sorridenti. Un brivido di piacere lo percosse lungo la schiena, era arrivato il momento che tanto sperava...
    <<si mio signore>>
    Disse l'ologramma e scomparì dopo un "clic" metallico...
    <<signori, tenetevi pronti, che presto, molto presto faremo una visita di piacere alla Black Nohah e siete tutti invitati al massacro e ad avere tra le mani il Tesoro dei Cieli!>>
    E il capitano mentre il suo equipaggio urlava di gioia e tripudio si rimise a ridere di cuore e felicità maligna. Mentre il cielo sopra la sua nave era tra la notte e l'alba e un vento fresco soffiò sulle sue vele...

    Continua...
     
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  7. =Yuna88=
     
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    OH MY GOLDDDD!

    Julliaaaannnn *ç*

    Riprendiamoci... u.u

    Il capito è bellissimo e sembra quasi che la parte interessante arrivi proprio ora... mi piace un casini Michi... sei bravissima... mi hai proprio emozionata.
     
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  8. 'Ell
     
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    Oh santa pace che Merlino mi sostenga. o.o'
    Ma è stupendo! *__* Io amo Julian! *__*
    Questo capitolo è bellissimo. Mi sono piaciute tantissimo le descrizioni e specialmente nella parte dove Siry le spiega il loro passato. <B Mi stavo quasi commuovendo. T.T
    Ah e per la cronaca, credo di essermi innamorata anche io di Klonoa! v.v'
    Voglio provare a farne dei disegni con i personaggi, se ci riesco li faccio e poi li posto se ti va. xD
    A parte questo mi piace un casino e quoto Yuna, sei bravissima, dovresti avere più fiducia in te stessa e nelle tue capacità di scrittrice.
    Spero che posterai presto il prossimo capitolo che sono curiosa di leggere il seguito e ancora bravissima! *__*
     
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    Grazie a tutti^^ i vostri commenti mi danno la forza di mandare avanti questa storia. Non credo durerà ancora tanti capitoli, dato che poi se è troppo lunga, potrebbe stufare; ma adesso arriverà la parte più difficile; dato che arriveranno più problemi per la Black Nohah ed emergerà ancora passato; e arriveranno gli altri!

    Certo Ell, se vuoi farne dei disegni sei liberissima di farli. Li aspetto più che volentieri e falli quando hai ispirazione^^

    Grazie ancora ad entrambe per i commenti!

    Visto Sara? Julian ti ha anche baciataaa ^____^
     
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  10. 'Ell
     
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    Questo pomeriggio mi metto di buona lena, voglio provare a metterli su carta! *__*
    Ma no, sta per finire... T.T
    Aspetto impaziente i prossimi capitoli. <B e ripeto devi avere più fiducia nelle tue capacità. :)

    Ps. anche io voglio essere baciata da Julian. v.v

    xD
     
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    Quando vuoi^^

    Per Julian dovete mettervi in filaaa XD
     
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  12. =Yuna88=
     
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    Julian è MIO U.U XD
    Scherzi a parte è proprio come me lo immaginavo *_* sei grande Michi
     
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    Ed eccomiii!!!

    _SESTO CAPITOLO_



    Mi sveglia dopo non so quanto, avessi dormito. Mi trovavo sdraiato in una brandina da capo, la riconobbi per la sua bassezza e la pesantezza della coperta, fatta di cotone e lana insieme. Mi sedetti e mi sentii pesante, come se il mio corpo fosse stato fatto di piombo. Il braccio destro cadde lungo il fianco e sentii la pelle strusciare contro qualcosa di ruvido, mi voltai verso di esso e alzai la maglietta nera che indossavo ancora: vi era sotto una spessa fasciatura, che come sfiorai, sentii pulsare un pò la ferita. Poi mi ricordai cosa me l'avesse procurata: quello stramaledetto Dracone del cavolo. Ma ricordavo di averlo ucciso; e anche in modo per niente gentile. Poi qualcuno entrò nella tenda, facendomi capire che era giorno e portò una venta di gelo insieme alla sua entrata: era il Capitano Nemo, che si avvicinò a me con poche falcate dei suoi stivali sicure e con uno sguardo serio, ma tranquillo inisieme...
    <<dico, dico...fortuna che sei ancora vivo ragazzo; non avevo voglia, ne tempo per trovare un nuovo ammazza-draghi>>
    Mi disse, prendendo una sedia pieghevole, aprendola con un gesto veloce e sedendosi sopra. Mi sorrise sgembo e paziente allo stesso tempo...
    <<mi chiedo cosa ci facesse un bestione del genere su questa rotta. Di solito anche se, si trovano in una zona gelida come questa, non attaccano le navi...>>
    Sentii la sedia strisciare un pò bruscamente verso di me, e il viso del capitano Nemo osservava il mio serio e deciso...
    <<credo sia stato come, spinto da qualcosa o qualcuno. Ma non so la causa. L'unica cosa che ora mi va a genio è che quel bestione abbia, finito di esistere; e che tu sia sveglio. Dobbiamo ripartire!>>
    Disse freddo e scontroso. Con me lo faceva sempre, ma era il suo modo per farmi capire che mi dava ragione. Si alzò veloce e scattò fuori dalla tenda. Mi tolsi la pesante coperta di dosso, e provai ad alzarmi. Sentii una fitta un pò dolorosa al fianco e barcollai leggermente, ma riuscii a restare in piedi. Se quel bestione, mi aveva reso pure impossibilitato a camminare o combattere, ero contento che fosse morto per mano mia, e speravo che stesse bruciando ormai all'inferno più profondo. Provai a camminare, ma fortunatamente vi riuscii nell'impresa di prendere la mia giacca di pelle, che era stata piegata su un'altra sedia pieghevole. La indossai e sentii meno freddo. Quella giacca andava benone in qualsiasi stagione. Poi andai verso l'uscita, ma, mi accorsi che non avevo addosso gli stivali...
    <<per le...porca zozza di un dragone>>
    Imprecai e sentii una voce. alzai il viso e vidi Cora davanti a lei...
    <<va bene che dobbiamo partire, ma dove vai senza stivali?>>
    Mi chiese divertita e avvicinandosi a me. Mi spinse facilmente indietro, fino alla brandina su cui ero, stato sdraiato fino a cinque minuti prima e mi fece sedere...
    <<avanti, piede destro...>>
    Disse con tono ancora più divertito, ma come se stesse parlando ad un bambino...
    <<ehi sono maggiorenne sai?>>
    Le dissi sbuffando, ma feci come aveva detto. Dopo aver infilato gli stivali, mi rialzai barcollando di nuovo; Cora mi prese per un braccio e i nostri visi si sfiorarono. Sentii le sue labbra quasi toccare le mie e ci guardammo negli occhi. Mi sentii infuocare dentro...
    <<ehm...>>
    Balbettai e distolsi subito lo sguardo da lei. Mi sentivo decisamente un idiota in quel momento, ma venne come in mio aiuto Julian, fischiettante...
    <<su, su forza mutilato della mutua, andiamo!!!>>
    Mi sembrava fin troppo allegro per i miei gusti, ma prima che riuscissi dirgli di tenere le sue manaccie giù da me, mi prese per il fianco sinistro, facendomi poggiare ad una sua spalla e mi portò fuori dalla tenda con Cora dietro di noi...
    <<è il freddo che ti ha congelato il cervello, o hai combinato qualcosa tu?>>
    Gli domandai, leggermente infastidito dal suo canticchiare scemo. ma lui non mi rispose, e mi diede un colpetto al fianco destro, facendomi stare zitto dal male, per via della fitta. Brutto bastardo, gliela avrei fatta pagare, su quello non ci avrebbe piovuto. Con un pò di fatica, salimmo il ponte centrale e Julian mi abbandonò nella cabina dell'infermeria. Non volevo stare a letto, ma fui costretto da tutti, pure da un sonoro cazzotto nello stomaco di Siry. Insomma passai due giorni noiosi, rinchiuso nella cabina, dove continuavano a controllarmi la ferita, che pareva riprendersi piuttosto in fretta, grazie al professor King. Poi la sera del secondo giorno che me ne stavo li, arrivò Cora...
    <<ehi ciao>>
    La guardai un pò storto e brontolai un saluto in risposta. Restammo un pò in silenzio, e poi lei parlò...
    <<ho saputo del tuo passato, da Siry>>
    La guardai stranito. Che cosa? Quella pazza gli aveva raccontato del mio passato? Ma perchè non se ne era rimasta zitta?...
    <<allora adesso tocca a te. Raccontami di te!>>
    Le dissi malizioso, ma anche un pò infastidito e incavolato per il bello scherzetto di Siry. Cora mi guardò burbera, forse avevo toccato il tasto sbagliato. ma la cosa mi stava piacendo e molto...
    <<ti ho già detto cosa sono. E sai bene, che sono la delegata della Regina, che è stata mandata in missione con voi, a trovare questo stupido tesoro; che mi chiedo poi a cosa possa servire...>>
    Non aveva tutti i torti. in effeti anche, io mi chiedevo a cosa servisse cercare un tesoro leggendario per poi distruggerlo. Mi sedetti con più facilità e la scrutai. Lei mi guardò...
    <<forse l'ho fatto anche per evitare mio padre. Vedi...Klonoa...quando tutto questo finirà, cioè la missione eccetera, io tornerò sulla Terra e dovrò sposarmi...>>
    Sposarsi? Ma se aveva si e no diciasette o diciotto anni? Come poteva?...
    <<sposarti? Perchè?>>
    <<è stupido lo sò, ma la mia famiglia è ricca e anche quella di lui lo è...insomma matrimonio d'interesse. In un secolo come il nostro ancora con queste stupidate antiquate>>
    Cadde di nuovo un gran silenzio tra di noi. Perchè mi sentivo così strano? Era come se qualcosa dentro di me stesse ribollendo di rabbia, una frustrazione, non volevo che si sposasse. era quello che volevo, mi ritrovai a pensare ciò: lei doveva...restare...
    <<lasciamo stare ok?>>
    Disse lei alzandosi. stavo per allungare la mano quando, dall'altoparlante della cabina si udii la voce di Bart...
    <<siamo vicini al Piante Azzurro! Prossima fermata!!!>>
    Mi fermai di botto. Eravamo vicini al Pianeta azzrro? Stavamo per fermarci li...da lui? Da...Mi alzai di scatto, lasciando perdere il dolore alla ferita e Cora mi seguii fuori dalla cabina; salii la scaletta e mi ritrovai dopo pochi minuti sul ponte di prua. Davanti a me si vedeva una palla completamente azzurra, con attorno dei cirri lunghi e affusolati bianchi. Era lui. Cora mi si avvicinò col fiatone...
    <<e quello cos'è?>>
    <<è il Pianeta Azzurro! Mio padre...>>
    Dissi e la presi per mano. Ci stavamo avvicinado velocemente ad esso, e l'allarme della nave si mise a suonare. Mi mossi velocissimo e, portai Cora alla porta da cui eravamo usciti e la chiusi, dopo essere entrato nel corridoio lungo...
    <<reggiti>>
    Le dissi, posandole la mano libera ad un piccolo corrimano attaccato alla parete di ferro e legno. Poi la nave cominciò a vibrare bruscamente; si stava tramutando in sottomarino. Si la Black Nohah era anche un sottomarino: al di fuori, che si poteva vedere attraverso l'oblò della porta chiusa, che la nave-veliero divenne più lunga e si sentirono le vele chiudersi e piegarsi in avanti. Poi l'impatto. Fu silenzioso ed entrammo nella sfera d'acqua che avvolgeva quel pianeta...
    <<ma...ma cosa diavolo?>>
    Mi chiese Cora guardandomi confusa e intimorita insieme...
    <<questo pianeta è protetto da una barriera d'acqua, siamo praticamente in una terra subacquea>>
    Le dissi con un sorriso divertito. Mentre dall'oblò si udiva solo silenzio ed eravamo circondato da acqua e da scheletri di navi affondate da secoli, e di diverse forme e epoche. Guardai la ragazza che era rapita da quello spettacolo; poi il panorama cambiò bruscamente, e uscimmo dalla barriera d'acqua. Subito ci ritrovammo in un cielo aperto e turchese, e la nave cominciò ad abbassarsi velocemente. Ci vollero diversi minuti, prima che atterrasse. Ma nel mentre, tutto l'equipaggio si era posizionato, pronto ad uscire. Aprii la porta del corridoio in cui stavamo io e Cora e andai verso la prua e vidi ciò che conoscevo: a pochissimi metri da noi, si estendeva una vasta valle. L'erba era verde brillante e vi erano rovine di antichi templi e chiese, ma in lontananza, nascoste qua e la, si poteva vedere alcune croci a terra. Il sottomarino, atterrò a terra e il ponte uscì per farci scendere. Il primo a toccare terra fu il Capitano Nemo, e io lo seguii. Erano almeno tre anni che non tornavamo li; troppo tempo. Gli altri scesero e sentii Elettra spiegare ai nostri ospiti che razza di Pianeta era quello: il Pianeta azzurro era il più grande cimitero di marinai e navi di tutte le epoche...
    <<siry!!!>>
    Urlai verso di lei, che era vicino a Julian e Cora e le feci cenno di seguirmi. Lei mi fu al fianco veloce e ci dirigemmo verso est della distesa d'erba che si muoveva lentamente da un dolce vento. Il silenzio regnava sovrano, ma l'aria era pulita e leggera. Siry mi prese per mano e andò qualche passo più avanti di me, caminammo un pò, fino ad arrivare alle rovine di una chiesa. Era mezza distrutta e il pavimento non vi era più, come il grande portone ad arco, da cui passammo sotto, non vi erano più le vetrate, ma solo i muri, spogli di ogni cosa, e davanti a noi si presentò una grande parete fatta di sassi e pietre quadrat, su cui era poggiato una grossa croce, formata da una figura bianca simmetrica e sotto di essa...
    <<papà>>
    Sussurrai avvicinandomi con Siry alle due tombe, che si trovavano vicino e sotto la maestosa croce. Siry corse verso quella di suo padre, che abbracciò silenziosa e inginocchiandosi davanti a essa. Io andai a quella di mio padre: era una lapide dalla punta tonda, liscia di marmo grigio...
    <<cloud Jake Hawkins, morto il 18 marzo dell'anno X73...tuo padre>>
    Mi voltai e guardai Cora che si era avvicinata a me e alla lapide con incinsa nel marmo il nome e la data di morte di mio padre. Sfiorai la lapide con una mano e la guardai. Poi alzai lo sguardo verso il cielo aperto turchese: lui era lassù...

    Arrivò la sera e restammo tutta la giornata sul Pianeta Azzurro. Il Capitano Nemo fu l'ultimo a risalire sulla nave-veliero-sottomarino. Era stato da suo fratello. il suo viso era duro, ma sapevo che dentro di lui, il suo cuore piangeva silenzioso. Julian stava con Siry sul ponte sotto quello centrale, aveva tirato fuori la sua chitarra e cantava insieme agli altri membri dell'equipaggio delle canzoni marinaresche, in ricordo di tutti quei caduti. Intorno a noi, vi erano tantissime lapide e croci qua e la. Ognuna recava un nome e una data, una foto o una frase incisa da amici o parenti. Tanti marinai che avevano perso la vita nella navigazione dei cieli, veniva ricordato con una lapide qu quel pianeta. Perchè era un luogo di pace assoluta, dove l'unico rumore era il vento che cantava, una sua nenia che vegliava tutte quelle anime. Alzai lo sguardo verso il cielo blu della sera fresca: vi erano tantissime stelle...
    <<posso?>>
    Cora era in piedi accanto a me e mi stava guardando, seduto appoggiato ad una parete. Le feci cenno di si con la testa e lei si sedette accanto a me...
    <<si dice, che quelle stelle che noi vediamo sia qui, che nei cieli che sorvoliamo e navighiamo, siano tutte le anime dei nostri amici o cari che ci hanno lasciati. Ma si dice, che chi solo davvero merita diventa una stella e ci illumina il cammino, fino alla nostra fine>>
    Le dissi quasi in un sussurro, osservando il cielo stellato, freddo e senza che avesse bisogno di dire parole. Chiusi gli occhi sospirando. L'aria era frizzantina e vivace, ma anche triste e piena di vita, anche se era un luogo di pace eterna. Poi li aprii e guardai Cora. Il suo viso era triste o commosso, non riuscivo a capire...
    <<che hai?>>
    <<niente...nulla!>>
    Disse scorbutica. io sorrisi, mi avvicinai, lei si voltò e lo feci: la baciai. La cercai in quel bacio: durante la sosta in quel luogo avevo pensato alla cosa che mi aveva detto del suo matrimonio previsto, alla fine della nostra missione. Volevo che restasse, perchè ero innamorato di quella ragazzina, testarda, scorbutica e dolce. Poi sentii la sua risposta al bacio, e le nostree lingue si unirono in una danza lenta e solo nostra. Ci staccammo lentamente e la guardai negli occhi. I suoi erano stupendi, e mi stavano facendo suo ad ogni attimo che passava, aprii le braccia e lei si mise tra le mie gambe e poggiò la testa nell'incavo del mio collo, senza dire nulla. La strinsi a me e tornai a guardare il cielo, con i nostri cuori che battevano insieme...

    Continua...

    Edited by rune_starvel - 31/12/2009, 12:31
     
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  14. =Yuna88=
     
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    User deleted


    Scusa tesoro se non scrivo molto... avrei voluto che questo capitolo fosse più lungo tanto è bello *_*
    ma la cosa più importante è ... Julian *_*
    * *
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    amoreeeeeeee da bacino a Siry tuaaaa *_*
     
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  15.  
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    Mmm...in effetti mentre stavo x addormentarmi ci stavo pensando su un pò. Allungarlo adesso ormai è tardi, potrebbe andare bene così questo capitolo.

    Ma il settimo capitolo potrei collegarlo insieme al sesto...mmm...mumble...mumble...bollono già le idee...si...si...mi hai dato delle ideuzze, così allunghiamo un pò di più la fan fiction.

    A presto il settimo capitolo!!!
     
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83 replies since 17/12/2009, 23:49   980 views
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