Il Tesoro dei Cieli

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    Questa è una mia storia, che avevo in testa da tanto tempo. Ma si scostriurà piano, piano, ad ogni capitolo. Spero vi possa piacere...


    _Primo Capitolo_




    Anno X87 Pianeta Urano.

    Un uomo seduto su di una specie di grande sedia dal colore scuro e piuttosto rovinata stava guardando fuori dalla grande finestra della sua cambina, della sua nave, che solcava il cielo oscuro e pieno di stelle. La porta si aprì cigolando un poco, e dietro alla sedia arrivò un uomo dai pantaloni neri a pieghe nere e una camicia con molti rammendi e tagli di pari numero, con una sottile barba e baffetti sotto al naso aquilino...
    <<capitano. Abbiamo ricevuto un messaggio grafico>>
    Dalla sedia girata verso la finestra, si alzò soltando il braccio destro di chi vi era seduto, e una mano di metallo fece un cenno di ascolto...
    <<fammelo ascoltare>>
    Il pirata dalla barba e i baffi, tirò fuori da una tasca frettolosamente una schedina sottile e quadrata di colore grigio; dove schiacciò al di sotto di essa un piccolo bottone, e subito apparve sulla piccola piattaforma della scheda un minuscolo ologramma, di un uomo vestito di nero con una maschera bianca con solo i solchi degli occhi e un cappello scuro con una piuma rossa. La piccola figura cominciò a parlare e gesticolare, con voce metallica...
    <<capitano Lorengreen; il consiglio della Terra ha deciso. La Regina ha trovato l'equipaggio per la ricerca del Tesoro dei Cieli...>>
    La mano metallica si chiuse a pugno e una voce profonda arrivò dalla sedia cupa...
    <<sappiamo il perchè voglia trovare quel tesoro; se mai lo troverà prima di noi. Ma di chi è l'equipaggio deciso per la ricerca?>>
    Il silenzio cadde nella cabina, e subito dopo il piccolo ologramma parlò...
    <<si tratta della Black Nohah. La nave di Marlin Nemo>>
    Dalla sedia si alzò un uomo; era una figura alta, con stivali marroni e pantaloni neri lunghi, una camicia bianca ben pulita ma aperta a metà stomaco e una lunga giacca verde scura. Il viso uscì dalla tenue luce di una candela: era un viso con una lunga cicatrice che partiva dall'occhio destro e finiva poco prima dell'inizio del mento appuntito. Guancie sfumate da una leggera barba scura e occhi di ghiaccio...
    <<un nome, a me noto. Bene mia spia; sai cosa fare>>
    Disse l'uomo avvicinandosi con passo lento e dondolante verso la schedina, con l'immagine dell'ologramma, che si spense dopo un'incino semplice della figura...
    <<quali sono i vostri ordini?>>
    Chiese l'uomo dalla barba fine e i baffetti, alla figura con la cicatrice in volto. Quest'ultimo si illuminò di un sorriso beffardo e con giusta eccitazione negli occhi...
    <<semplice. Si parte!>>
    Lohengreen, il nome dell'uomo sfregiato, si mosse verso la finestra che dava sul cielo stellato, e varcò la stanza con passo falcato e scoppiò in una risata, lanciando un coltello argentato verso un quadro, che raffigurava un uomo con un capello bianco marinaresco in testa...


    Anno X87 Pianeta Terra.

    Quella mattina, non mi ero alzato affatto bene dal letto, ero tornato da una settimana a casa dopo l'ennesimo viaggio strano del mio capitano. Dal momento in cui l'avevo conosciuto, l'avevo trovato fuori dal comune e sempre lo sarebbe stato. Insomma, appena tornato dovevo subito ripartire, e l'ologramma di Elettra era stato chiaro e anche minaccioso. Correvo veloce nel porto affollato, dato che quel giorno vi era mercato dei Mari dei Cieli, e quindi vi era molta gente, e nella testa continuava a tamburellarmi il messaggio del mio Colonnello: ma perchè tutta quell'urgenza di partire? Non ne capivo il motivo, e poi a quanto pareva, vi era di mezzo la Regina. Quindi era qualcosa di si molto importante, ma altrettanto scocciante. E poi perchè aveva scelto la nostra nave, e il nostro equipaggio? D'altronde eravamo conosciuti come gli Sgangherati dei Cieli. Ma, mentre pensavo a tutto ciò, andai a sbattere contro qualcosa; barcollai per via della sacca che tenevo in equilibrio su una spalla e caddi a terra...
    <<accidenti...ma guarda dove vai imbecille!>>
    Urlai nel mio tono burbero, mentre mi alzavo da terra dandomi colpi sui pantaloni per togliere la polvere della strada fatta di pietre piatte e guardai cosa, cui ero andato a sbattere...
    <<ma guarda tu dove vai, testa vuota!>>
    Abbassai lo sguardo per via del tono, era femminile ma piuttosto, scontroso. Infatti a terra vi era una ragazza vestita di chiaro e un berretto strano; dietro di lei vi erano due uomini, uno pieno di carte e mappe, che pareva imbranato dalla testa ai piedi e dal viso da scienziato o medico, mentre l'altro era alto e smilzo che aiutò la ragazza ad alzarsi, ma lei lo allontanò brusca, e mi fulminò con lo sguardo...
    <<cosa hai da guardare? Non si chiede scusa?>>
    <<io? Chiedere scusa a te? E perchè?>>
    La tipa mi guardò come offesa e mi afferrò per la maglietta scura e più grande di me, aveva forza nelle mani, e mi strattonò un pò...
    <<mi hai fatta cadere, quando si cammina per strada si guarda dove si va. Ma si vede che hai lasciato il cervello a casa!>>
    Mi urlò contro, e fece girare un pò di gente, che cominciò ad osservarci curiosa. Io la allontanai da me con poco garbo e guardandola male...
    <<chiederti scusa, per una cosa così scema? Io vado...ciao!>>
    Dissi alla tipa allontanandomi in fretta da quella situazione assurda. Corsi veloce per l'attracco che ormai conoscevo a memoria e dopo pochi minuti arrivai al molo giusto. Alzai lo sguardo e vidi la nave che galeggiava ancorata alla cima dell'anello dell'attracco. Sul ponte di coperta si scorgeva il movimento dei miei compagni...
    <<ehiii!!! Klonoa!!! Muoviti dai!>>
    Alzai gli occhi verso la poppa e vidi una ragazza vestita da meccanico, con un basco blu in testa e dalla pelle un pò scura per le sue origini indigene...
    <<siry!!!>>
    Dissi, balzando sulla scaletta che portava alla nave e ritrovandomi con veloci falcate sul ponte. Vi erano tutti: Bart che controllava il vento e la rotta con la sua bussola; Julian e Siry che trasportavano grandi casse sottocoperta, Elettra che controllava di qua e di la per il ponte e prendeva appunti su una cartelletta e infine lui. Il capitano si trovava a prua e guardava un punto non ben definito...
    <<capitano!>>L'uomo non si mosse dalla sua posizione, era sempre il solito e io mi avvicinai...
    <<eccomi signore. Qual'è la rotta, stavolta?>>
    Chiesi poggiandomi alla fiancata di legno e metallo robusti...
    <<e con te, ci siamo davvero tutti. Hawkins farò finta di nulla del tuo ritardo, per stavolta. Bene signori...state a sentire Elettra!>>
    Disse il Capitano girandosi verso gli altri, che intato si erano riuniti: c'erano i fratelli James e Eliza macchinisti, Paul che era l'addetto al motore centrale della nave insieme a Bart, poi Artur il cuoco e Mirella la capocuoca non che padrona della cucina, che fumava la sua solita sigaretta e Mourice il centralinista di bordo. Poi il capitano scese sottocoperta senza più parlare. era un uomo sulla soglia dei cinquant'anni, dai capelli scuri e baffi e pizzetto scuri ben curati e dalla divisa bianca, blu e rossa. I suoi occhi erano sempre duri e non trasparivano alcun sentimento, in alcuna circostanza. Alzai le spalle, mentre Bart mi fece cenno di andarsgli accanto e appena gli fui al fianco mi rifilò uno scapellotto sul collo, dovuto di sicuro al mio ritardo. Poi il Colonello Elettra parlò a tutti...
    <<signori, siete stati richiamati qui dopo una breve licenza sul vostro piante nativo, anche se alcuni non hanno avuto il tempo per poter partire verso la sua nazione. Vi devo dire che stavolta la nostra missione è importante. Infatti siamo stati incaricati dalla Regina, di ritrovare il leggendario Tesoro dei Cieli. Conoscete bene tutti la storia e non ho altro da aggiungere. La Regina lo cerca per far terminare le varie guerre che stanno, e sono scoppiate per trovarlo. Se mai dovessimo trovarlo noi, dobbiamo distruggerlo>>
    Distruggere quella leggenda? Solo perchè dei pazzi da anni e anni, andavano a cercarlo senza avere risultati? Ma la leggenda narra che un solo uomo l'aveva trovato, ma di lui e il suo equipaggio, non si ebbe più traccia. Tranne di un diario, arrivato in una capsula da chissà quale pianeta mittente. Mentre pensavo a ciò, sentivo gli altri bisbigliare tra loro, ma Elettra ci zittì subito...
    <<la Regina, ha mandato una delegata al ritrovamento o meno del tesoro. Questa figura è accompagnata da un professore universitario, che si occupa da anni di miti e leggende e che oltre al nostro Capitano, conosce a quanto pare, la rotta giusta, dovuta a dei suoi strani e complicati calcoli. Oltre a questa missione, dobbiamo portare la delegata della Regina, alla riunione del Consinsiglio Universale. Quindi abbiamo una doppia responsabilità. E dobbiamo portarla a termine, qualunque sia il suo prezzo>>
    Perfetto, oltre ad avere le scatole girate, per essermi svegliato con il piede sbagliato a causa di Elettra, e di essermi scontrato con una perfetta sconosciuta e svampita, avevo appena ricevuto la mazzata del: non sappiamo se ne usciremo vivi stavolta...
    <<se qualcuno di voi tira le quoia, sappia che finirà come piatto del giorno dopo>>
    Borbottò chiaramente Mirella, mentre tirava una piena boccata della sua sigaretta e ci fulminava tutti...
    <<a parte il menù; vedo che i nostri ospiti sono arrivati>>
    Si udirono dei passi veloci e qualcuno ansimare come dalla fatica; mi voltai e non credetti a quello che vidi: era la ragazza di prima, con lo smilzo in scuro e l'uomo dall'aria imbranata pieno di carte e mappe che ansimava come un matto. Si vedeva che dovevano, aver corso per raggiungere la nave...
    <<bene signori. Questi sono: la signorina Cora Lancaster, giovane Delegata della Regina. Il Professor Rubens Kings e il Consigliere Tenente Hubert Addams...>>
    <<ehi bel vestito la tipa>>
    Mi fece gomito Siry, guardando divertita la ragazza. Io scossi la testa, non ci potevo credere, avevo dato dell'imbecille alla giovane delegata della Regina. Di sicuro ci sarà stato da divertirsi...


    Continua...



     
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  2. =Yuna88=
     
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    Grandissimo Michi mi piace un sacco... continuala...
    il tuo modo di scrivere è fluido e preciso, descrivi ogni particolare senza mai essere noiosa, e sopratutto... la presenza di nonna mirella è il top XD
     
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    Oh ma grazie. Sei la prima lettrice di questa fan fiction, e sono contenta e lieta che ti sia piaciuta.
    Piano, piano la storia si costruirà da se. Eh bè Nonna Mirella alla cucina era d'obbligo^^
     
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    Ed ecco il secondo capitolo...

    _SECONDO CAPITOLO_



    Era arrivato il momento della partenza. Eravamo rimasti ancora ancorati al porto un paio di ore; in cui ne io ne la delegata della regina ci eravamo rivolti la parola. L'unico momento in cui si era passato ai saluti obbligatori, ordinati da Elettra, ci eravamo bisbigliati: "un imbecille", riferito a me, e "una rintronata" riferito a lei; ed era finita li. E subito dopo, ognuno era stato richiamato al suo posto di equipaggio; sentii bestemmiare in varie lingue Siry per via di un vecchio generatore di energia che quel giorno aveva intenzione di scioperare e lasciare tutti senza luce; ma dopo una potente martellata della mia amica si mise in moto con un forte rombo. Io mi arrampicai sulla vela quadrata che portava al pennone della vela. La usavamo per salire sull'albero e sistemare le vele per i cambi di vento. Mentre i tre ospiti restarono sul ponte principale con Elettra, che la sentii dire di tenersi forte, per via della partenza in atto. Poi si udii il lungo fischio che venne dal ponte di comando e un rumore tipo terremoto, fece sobbalzare i passeggeri. La nave si issò in aria con facilità puntando verso sud del cielo, doveva essere la rotta che Julian, l'addetto cartografo e navigatore aveva impostato. Poi la nave partì veloce e io guardai in basso e vidi il professor Kings cadere indietro e atterrare contro la parete che dava alla stiva. Mi misi a ridere, ma mi accorsi che sia la ragazza che il Tenente Addams mi avevano lanciato un'occhiataccia, da raccomandare. Restai zitto per non so quanto.

    Era ormai sera quando il tutto si era calmato. In giro per la nave vidi solo Siry correre come suo solito con chiavi e cassette dei ferri per sistemare qualcosa e il Tenente Addams che ammirava il cielo: alzai lo sguardo e vidi delle balene azzurrine che ci sorvolavano lentamente, quasi senza sfiorare la nave per la paura di romperla. Erano animali mastodontici, ma innocui, se non li attaccavi per qualche motivo. Il cielo fortunatamente era limpido e puntellato di stelle fredde e argentee. Ecco perchè amavo quella vita da marinaio di cielo; quello spettacolo che dalla Terra non si poteva vedere così limpido, così pulito, un cielo pieno di libertà e speranze. Sentii d'un tratto il richiamo di Bart dalla ricetrasmittente portatile che avevo fissata alla cintura dei jeans...
    <<ehi ragazzo, sarebbe pronta la cena, ma Mirella ha cucinato fegato di balena...non ti conviene scendere o dovremo portarti all'obitorio>>
    Fegato di balena? Quella donna si che aveva senso dell'umorismo, e anche coraggio a mollare quel genere di cibo con a bordo degli ospiti importanti come la delegata della Regina e il suo piccolo seguito...
    <<ehm...accuso un leggero mal di stomaco. Non scendo in mensa>>
    E sentii la risata divertita di Bart, che poi chiuse il collegamento. Fuggii verso il ponte di poppa che dava dietro la nave e vi trovai Siry che mi raggiunse con una scatoletta in mano...
    <<ehi Klony tieni. Questi sono meglio della sbobba di stasera>>
    Mi disse masticando il suo solito pezzo di liquirizia, e dandomi la scatoletta di metallo, che aprii e vi trovai dentro due tramezzini...
    <<grazie Siry>>
    Le scompigliai i capelli come sempre. Era il mio modo per dimostrarle il mio affetto, anche se in passato, in un certo periodo era stato anche un segno per dimostrarle anche altro. Poi lei mi diede una leggera gomitata...
    <<ehi guarda>>
    E indicò un punto del ponte, su cui vi era poggiata alla fiancata di ferro, la figura della ragazza ospite...
    <<dai vai da lei. E fate amicizia, dato che viaggerete a lungo insieme>>
    E mi fece un'occhiolino e la sua famosa mossa dell'uno-due di boxe per prendermi in giro. Anche se sapeva davvero tirare di boxe. Sbuffai e andai da lei, mentre Siry vide Julian e gli andò dietro: era visibile che ne era innamorata folle anche se, non lo dava a vedere e faceva sempre il maschiaccio con tutto e tutti. Arrivato dalla tipa la guardai...
    <<sera>>
    Lei alzò lo sguardò dal pavimento e mi guardò. Era raggelante e non mi salutò; bell'inizio dissi tra me e me. Poi mi avvicinai a lei e mi poggiai alla parete che dava sul cielo e tirai fuori dalla scatoletta di metallo un tramezzino...
    <<tieni...e non scendere in mensa, te lo sconsiglio o non ne esci viva>>
    La ragazza prese il panino e mormorò un "grazie" e io abbozzai un sorriso, prendendo il mio e cominciai a mangiarlo. Dopo un pò sentii la sua voce...
    <<simpatica la tua ragazza>>
    Mi voltai e la guardai. Aveva detto ciò che mi era parso di sentire? Lei aveva abbassato lo sguardo come un pò imbarazzata...
    <<chi Siry? No...ora è molto di più>>
    Le dissi alzando lo sguardo al cielo. Non vi era una nuvola, e il vento soffiava dolce e portava una brezza profumata e fresca, che faceva gonfiare le vele e la trasportava lungo la rotta giusta, senza bisogno di tutti e due i motori che vi si trovavano nel pronfondo dello scavo. La ragazza alzò lo sguardo verso il mio stesso punto e io le allungai una mano...
    <<siamo partiti male, diciamo la verità. Comuqnue sono Klonoa Hawkins>>
    Lei guardò la mia mano, e la prese in una sua e la strinse...
    <<e io sono Cora Lancaster>>
    Le nostre mani si staccarono e ci guardammo per quasi un minuto negli occhi. Poi si sentii un forte ruggito. Alzai di scatto lo sguardo...
    <<cosa è stato?>>
    Chiese Cora guardandosi intorno, con occhi meno sicuri e un pò agitata...
    <<un drago>>
    Dissi io in tono gelido e molto profondo. Il ruggito ci invase di nuovo, ma fu più potente del secondo, quindi significava che non distava molto dalla nave. Infatti venni raggiunto alla ricetrasmittente dalla voce di Julian...
    <<klonoa! Abbiamo localizzato ad un raggio di venti metri a sud-ovest un ostacolo>>
    Presi in mano la radiolina dalla cintura, e corsi verso il ponte di prua e guardai il buio davanti a me...
    <<è solo?>>
    La voce di Julian fu decisiva, anche se io continuavo a scrutare la direzione che più o meno avevo capito...
    <<sembrerebbe>>
    Cora mi raggiunse e fece in tempo a vedermi indietreggiare verso la porta che dava alla cabina centrale della nave. Dove uscì Elza una dei macchinisti che mi diede tra le mani una lunga tavola da snowboard con la punta liscia e arrontonadata. Non avevo molto tempo, i ruggiti si stavano facendo sempre più frequenti e la nave prese a tremare, il vento si stava facendo più difficile, mentre si udiva l'allarme della nave suonare forte. Presi un grosso respiro e corsi verso la prua. quando fui ad un metro dalla friglia della fiancata feci un salto e mi ritrovai a cadere nel vuoto totale e buio. L'aria mi frustava i capelli e la faccia, ma al momento giusto misi sotto i piedi, con movimento fulmineo e libero delle mani la tavola. Dove uno dei miei scarponi aderì in avanti come una ventosa e con l'altra diedi un colpo indietro e dal nulla sbucò un motorino sottile sotto la tavola, che rombò leggermente e mi fece risalire di colpo verso la nave...
    <<vai Klonoaaa!!!>>
    Sentii urlare Siry e Bart insieme, quando mi videro risalire dal buio e dal silenzio della notte. Mi voltai e li vidi tutti sul ponte di comando; dalla tasca estrassi una specie di penna a cui schiaccia un piccolo pulsante: con un piccolo "clack" si allungò divenendo una grossa falce dalla lama argentata e dal bastone nero e con fiamme argentate lucente. Poi virai la tavola con le gambe e il motore aumentò di potenza verso i ruggiti. Dopo un paio di minuti di volo veloce, arrivai al punto in cui il radar della nave aveva segnalato l'ostacolo. Ma non vi era nulla...

    Intanto sulla nave...

    Nel momento in cui Klonoa Hawkins si era buttato dalla prua, mezzo equipaggio aveva abbandonato la sua postazione, per ammirare lo spettacolo che stavano per vedere e sentire. La nave si stava avvicinando all'ostacolo alla velocità del vento, quindi non avrebbe avuto impatti pericolosi, o bisogno di manovre di emergenza. L'unico che era rimasto al suo posto nella cabima di comando era Marlin Nemo. Era calmo, con occhi freddi e pazienti, stava osservando il tutto dalla grande finestra tonda che dava sulla prua e su tutti i vari punti della nave; che solo lui poteva vedere dato che il suo sedile era il più alto di tutti, e stava su un pavimento di legno sospeso da cui era possibile raggiungerlo tramite una scala. Intanto sul ponte, regnava l'agitazione, ma anche l'eccitazione...
    <<non credo di aver capito, il ruolo di quel ragazzo signorina Elettra>>
    Il professor King si rimise a posto gli occhiali da secchione sul naso e guardò la donna Colonello con uno sguardo tra lo stupore e il curioso. La donna non si voltò verso di lui, ma restò calma con le braccia conserte al petto...
    <<lo vedrà presto professore>>
    Intanto Cora che si trovava vicino a Siry si stava chiedendo cosa stava per capitare. Quel ragazzo gli era parso uno strano individuo fin da subito, ma quando lo vide buttarsi giù dalla nave il suo cuore si arrestò per un secondo che le era parso un'eternità, ma quando Klonoa riemerse dal cielo oscuro riprese quasi il controllo, e ora guardava il ragazzo sospeso in aria, che aspettava qualcosa che lei non capiva...
    <<tranquilla, tornerà intero. Questo è piccolo!>>
    Le dissi Siry con tranquillità e sicurezza, continuando a masticare il suo bastoncino di liquirizia...

    Non riuscivo a capire dov'era finito. Ma mentre indietreggiavo per avere una visuale più aperta sul posto, sentii qualcosa che mi soffiava contro. Era qualcosa di caldo, poi un ringhio forte mi fece scattare in avanti e girarmi, verso la cosa di colpo. Era un dragone marino di colore giallo e con occhi rossi sangue...
    <<non sarò la tua cena, mi spiace molto!>>
    Gli dissi, prima che quello mi si buttasse addosso ruggendo e mostrandomi denti e lingua lunga e biforcuta. Mi feci inseguire, per non averlo accanto al momento dell'attacco finale, ma lui mi stava alle calcagna e per allontanarlo gli tiravo fendenti con la falce che a volte lo ferivano, a volte no. Poi vidi una via di fuga: un cumolo di nuvole grigie. Mi ci fiondai dentro con un colpo al motore dello snowboard e sparii ai suoi occhi. Mi bloccai e mi voltai verso di lui: il dragone mi stava cercando disorientato. Era arrivao il momento giusto. Uscii dal cumolo di nuvole, mentre fu distratto dall'arrivo della nave e gli balzai sopra il collo, con la tavola. Lui non ebbe neanche il tempo di rendersi conto, o di prendermi che feci roteare la falce e con un fendente dritto e preciso gli recisi la testa. Quest'ultima rotolò verso il cielo, verso il nulla, sempre più giù, chissà dove. Così fece anche il corpo. Ma il sangue della decapitazione, mi si era scizzato addosso e aveva un'odore nauseabondo. E tornai alla nave tra gli altri che urlavano festanti e i tre ospiti che mi guardavano sorpresi e scioccati allo stesso tempo...
    <<ma bene...in pratica siamo in mano ad un ragazzino, per sopravvivere ai mostri marini e ai draghi>>
    Sibilò la voce del Tenente Addams, che mi guardò schifato e io feci lo stesso. Mentre scesi dallo snowboard e andai verso la scala che dava alle cabine dell'equipaggio...


    Continua...

    Edited by rune_starvel - 26/12/2009, 01:10
     
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  5. =Yuna88=
     
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    Che dire? mi piace un casino... mi dichiaro tua fan XD
     
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  6.  
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    Grazieeee Sara. Anche se nn è un granchè; ma spero piaccia...^^
     
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  7. 'Ell
     
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    No, ok, ora tu mi devi dire come diavolo fai a pronunciare le parole "non sono granché scrivendo storie"... o.o
    Ma io spero che tu stia scherzando! O.O
    Questa storia è fantastica. La trama sembra ben rettilinea, segue un filo logico e c'è qualcosa sotto che spero esca alla fine. Spero di capirlo prima. xD
    I personaggi hanno tutti un loro ruolo nella storia, non sono superflui. C'è chi è il serio della situazione e chi invece serve per sdrammatizzare un pò l'atmosfera.
    Tutti hanno un preciso ruolo che rende la storia incalzante e spettacolare.
    Il tuo stile è molto fluido, riesci a districarti bene fra le varie situazioni non risultando mai pesante agli occhi del lettore e questa cosa mi piace tanto, perché mi fa venire voglia di leggere il seguito. *-*

    <<se qualcuno di voi tira le quoia, sappia che finirà come piatto del giorno dopo>>
    Muahahah quando ho letto questo e...
    L'unico momento in cui si era passato ai saluti obbligatori, ordinati da Elettra, ci eravamo bisbigliati: "un imbecille", riferito a me, e "una rintronata" riferito a lei
    ... questo sono scoppiata a ridere come una povera scema. xD

    Mi piace il fatto che giochi con il sarcasmo, la storia troppo seriosa diventa noiosa alla fine. xD
    Ti prego, continuala che sono curiosa di leggere il seguito perché mi piace molto! *w*
    E smettila di dire che non sei brava perché lo sei. ò.ò

    SPOILER (click to view)
    Ps. Amo il tuo avatar! *-* Viva Ran e Shinici! v.v
     
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    Caspita che recensione. Grazie mille Ell. Credo che già stasera scriverò il terzo capitolo, dove si approfonderà un pò sull'equipaggio e su un certo passato...

    Grazie ancora ad entrambe le mie lettrici; portate pazienza che se tira vado avanti^^.

    Se avete spunti suggeritemi via mp^^ grazieee
     
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  9. 'Ell
     
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    Attenderò con pazienza mia caraH, spero di leggerlo presto, mi farebbe molto piacere. <B
    E figurati è un piacere. <B
     
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  10.  
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    Ed ecco il terzo capitolo. Sarà un pò noiosetto, ma almeno si capirà qualcosa sui vari personaggi...

    _TERZO CAPITOLO_




    Anno X87 Rotta Sud

    Un'altra nave era ormai in viaggio da due giorni e seguiva la rotta di un altro equipaggio. Il suo capitano era sempre informato sui cambi di rotta o spostamenti; ma se ne stava quasi sempre in cabina, senza parlare con nessuno, solo. Si era solo quell'uomo, passava le ore a controllare carte e un libro dalla rilegatura liscia e dai ghirigori d'oro. Ma era ormai vecchio quel libro, e le sue parole e figure quel capitano le sapeva ormai a memoria...
    <<capitano!>>
    Entrò un giovane marinario, dal viso insicuro, che guardava il suo capitano: quell'umo ben curato nella sua camicia bianca e stivali lucidi marroni e pantaloni neri lunghi; dal viso sempre oscuro, dagli occhi di ghiaccio e bramosi di un qualcosa d'invisibile, la sua cicatrice lunga illuminata dalla piccola luce della cabina...
    <<capitano, la Black Nohah ha attraversato il confine di Marte. E' ormai vicino alla Luna...>>
    Disse il giovane con voce un pò tremante. L'uomo che era intento a leggere il suo libro datato, non alzò lo sguardo da esso, ma ascoltò quella notizia...
    <<quel tesoro è semplicemente una leggenda. Almeno lo era fino al momento in cui, un solo uomo parve l'avesse trovato nei confini celestiali. Si sa ben poco della rotta che ha percorso, ma sappiamo che il tesoro è stato trovato. Ma ne il capitano, ne il suo equipaggio vi ha fatto più ritorno. Solo la navae è tornata al porto da cui era partita. Ma era il fantasma di ciò che era in principio...>>
    Il libro si chiuse con uno scatto, e la voce del capitano si spense. Vi furono dei secondi in cui regnò un silenzio sia profondo, che imbarazzato, da parte almeno del giovane marinario. Poi l'uomo lo guardò...
    <<parte interessante, di ciò che cerchiamo non credi? Ebbene, avverti di non cambiare rotta, ma di seguire quella di Nemo>>
    Il marinaio uscì di corsa dalla cabina e vi si udì, all'interno una risata cavernosa e malvagia allo stesso tempo...

    Anno X87. Rotta verso il Pianeta Luna.

    Erano ormai due giorni che Cora non vi aveva più rivolto la parola. Il suo sguardo mi era rimasto, però, impresso nella mente: mi guardava scendere dalla tavola da snowboard con addosso il sangue bluastro e appiciccoso di quel dragone marino, a cui avevo tolto la vita. I suoi occhi erano un misto tra lo stupore e l'impaurito. Dopo quella sera, ci scambiavamo saluti o sguardi fugaci. L'unica con cui Cora parlava era Siry; che nei momenti di pausa faceva comunella con lei. Sembravano quasi amiche da chissà quanto tempo. Passavo la maggior parte del tempo, a trasportare pesi o sistemare qualcosa; la sera me ne stavo sulla rete che portava alla vela e dava sul cielo ad osservare. Non riuscivo a capire perchè, quella ragazza si stava comportando così...
    <<è rimasta spaventata>>
    Mi raggiunse poi una voce, dopo due giorni di assoluto silenzio su di lei. Era Siry che mi osservava dal ponte di prua, cui era poggiata tranquilla alla parete di ferro e legno della nave...
    <<mh? Da cosa?>>
    Chiesi io un pò scorbutico, tornando ad osservare il cielo: era pomeriggio presto, quindi era di un turchese quasi irreale, talmente era pulito e spendido. Le nuvole erano poche e leggere, che si rincorrevano tra loro in un gioco misterioso, e in lontananza si vedeva una faccia della Luna...
    <<che domande! Del tuo macello dragonesco>>
    Chissà perchè, ma a quella frase scoppiai a ridere. Anche se ero nervoso, la trovai divertente come battuta-risposta. Scesi dalla corda quadrata e atterrai senza problemi sul ponte...
    <<animalista?>>
    <<credo. Ma penso abbia preso più lo spavento vedendo il tuo modo di lavorare>>
    La squadrai un pò, aggirandola: la sua tuta da maccanico era più macchiata del solito e pareva uscita da uno scontro a fuoco, nel vero senso della parola dato che aveva della fuliggine pure sul naso. Mi avvicinai a lei e con le dita di una mano, le spostai i capelli dal viso...
    <<ma come, sembrate così amiche. E non mi sai dire, il motivo del suo mutismo?>>
    Le chiesi guardandola negli occhi. Lei mi lanciò una delle sue occhiataccie da maschiaccio e mi allontanò piano la mano...
    <<ma tu guarda che mascalzone! Perchè non glielo chiedi tu, eh? Sei tu che l'hai spaventata>>
    E mi diede un pugno su una spalla; era il suo modo per farmela pagare per il gesto, troppo dolce che avevo usato nei suoi riguardi. Poi sentimmo un gran botto e Bart bestemmiò nella ricetrasmittente di Siry; dicendo che il tubo dell'acqua che stava sotto i bagni dell'equipaggio era esploso di nuovo; e vidi la mia amica fiondarsi nella scala che portava alle nostre cuccette. Sospirai. Nessuno che mi dava una spiegazione. Salii al ponte sotto quello di comando e mi appoggiai con le braccia alla ringhiera forte di ferro grigio chiara e guardai di nuovo il cielo. La nave-veliero stava navigando tranquilla con il vento che ci spingeva bene e senza intoppi...
    <<ciao>>
    Quella voce mi colse di sorpresa e quasi mi bloccò alla ringhiera. Poi dei passi si avvicinarono a me; ed eccola: Cora si poggiò vicino a me scrutando anche lei il cielo...
    <<finalmente mi parli>>
    Seguii un silenzio un pò imbarazzato e poi la sua voce mi colse di nuovo...
    <<così, tu sei un ammazza draghi...>>
    Ma brava. Che bell'osservazione, pensai...
    <<così pare>>
    Dissi sarcastico e anche un pò offeso. Per caso le apparivo un mostro o qualcosa del genere? dovevo prepararmi ad un discorso molto animalista, sul non uccidere quelle bestiacce? Mi voltai verso di lei...
    <<da quanto lo fai?>>
    Chiese lei seria. La guardai...
    <<da quando avevo sette anni>>
    Ci guardammo. Poi ancora silenzio. Cominciai a battere un piede per terra, mi sentivo male: avevo come un nodo alla gola, come imbranato e incapace di dire ualcosa di sensato con lei...
    <<così piccolo? Perchè?>>
    La guardai e sospirai. Tanto era meglio che glielo dicessi, io, prima che qualcun'altro dell'equipaggip parlasse a vanvera del mio passato...
    <<sono...ero...figlio di un ammazza draghi. Sono originario del nord della Terra; ma sono cresciuto con mio padre sulle navi dal momento in cui imparai a camminare. Mia madre, non so chi sia o era. Poi ci fu un incidente sulla nave con cui lavoravo con mio padre e il padre di Siry. E in poche parole io e lei, venimmo spediti qua. Sulla Balck Nohah. Lei ha preso il posto di macchinista, e io quello di ammazza draghi>>
    <<capisco>>
    Non mi fece domande, sull'incidente che avevo citato prima, o sul perchè io e Siry eravamo stati mandati sulla nave-veliero. Le sorrisi un pò imbranato...
    <<vieni ti presento l'equipaggio. Credo che nessuno l'abbia fatto>>
    Le dissi e le feci cenno di seguirmi. Mi incamminai verso la sottocoperta della nave e lei mi seguì. Scesi la scaletta di ferro che dava a svariati corridoi; e la portai in primis verso la cucina; dove dopo un paio di minuti di silenzio totale, aprii la porta su cui c'eravamo fermati: dava su una grande stanza tutta bianca, con grandi tavoli e infondo si vedeva la parete a vetro della cucina. Dove Mirella stava trafficando su un enorme pentolone...
    <<lei è Mirella. Credo che tu abbia già assaggiato alcune sue qualità. Fa parte della Black da almeno...credo...temo...da un secolo>>
    Cora si mise a ridere, ma fece in tempo ad afferrarmi per la giacca di pelle e tirarmi verso il basso; che un mestolo di legno battè sopra ne lonstre teste, contro la parete...
    <<cosa hai osato dire tu? Brutto deficente di un Hawkins; se ti becco ancora a dire che sono vecchia ti ficco nel forno con una carota nel...>>
    Non le feci dire l'ultima palese parola, che chiusi la porta, salvando entrambi da una lotta a suon di mestoli o pentole, lanciate dalla "giovane" Mirella. Ci incaminammo lontani e ancora ridenti...
    <<insomma Mirella è l'adetta alle cucine, anche se prima lavorava in una ditta che creava artiglieria. Il suo aiutante è Arthur che la sopporta in tutto. Lui era un ex fiorista...e prima che tu me lo chieda si è del sed e pare un mafioso; e si ha, molte conoscenze in fatto di armi di distruzione di massa>>
    Cora mi guardò un pò allarmata, ma scosse la testa come arrendevole a che razza di gente si ritrovava ad avere come equipaggio quella nave-veliero. Poi andammo verso il fondo del corridoio, in cui era situata la cucina e aprii un'altra porta: questa dava su un grande locale semi oscuro che dava su un grande motore pieno di ruote, e rotelline, che si muovevano piano controllate da un monitor sopra di esso...
    <<quello che vedi è il motore generale: genera acqua, luce, gas e fa muovere in parte la navigazione della nave; e quello che traffica ai fili è Bart>>
    L'ometto ci guardò entrambi sorridente e ci salutò: Bart era di pelle nera e vestiva da marinario con capellino bianco e pon pon in alto rosso, la sua barba bianca lo faceva sembrare buffo, ma era molto serio nel suo lavoro. Poi andammo verso il basso; scendemmo un'altra scaletta di ferro, ma quasta portò ad un corridoio lungo da cui proveniva da sotto il pavimento un rumore tipo pentola di fagioli e un leggero ticchettio...
    <<questo è il corridoio delle cuccette in cui noi dormiamo>>
    Aprii la prima porta che dava sulla destra: era un locale piccola ma pieno di fili e di lucette di svariati colori. Si voltò verso di noi, un ragazzo vestito di jeans e una semplice maglietta, con sul naso degli occhialetti tondi e capelli corti marroni...
    <<ciao Klonoa!>>
    Disse il ragazzo nei miei confronti...
    <<ciao Mourice!>>
    Gli dissi, poi lui tornò ad attaccare spine e spinotti e a parlare dentro un telefono vecchio, di non so quale secolo. E ci incaminammo lungo il corridoio, pieno di porte bianche e di acciaio delle cuccette...
    <<mourice è centralinista della nave. Parla con quasi tutti i pianeti e riceve telefonate dalle varie basi celesti e dalla Terra e poi informa il capitano o il Colonello Ellettra>>
    Cora si fermò...
    <<toglimi una curiosità. Ma Siry, ha una cotta per qualcuno di voi?>>
    Mi fermai e la guardai...
    <<si. Ma perchè?>>
    <<perchè ogni tanto fugge sospirando e quando nomino te diventa tutta rossa>>
    <<già, chissà perchè fa così>>
    Dissi. Ma era quasi una domanda. Siry andava dietro a Julian, ma perchè con me si comportava così? Le donne mi sembravano un pianeta completamente sconosciuto. Mentre pensavo quello, scendemmo ancora di un piano e arrivammo alla base della nave-veliero. Era più largo e il legno si notava di più e poco il ferro o la tecnologia di cui era fatta...
    <<e questa?>>
    Mi chiese Cora mentre osservò una grande porta, da cui dietro si sentirono chiaramente delle bestemmie, più parolaccie, sia dei due gemelli James e Eliza Mack che di Julian Cross...
    <<li c'è il motore centrale della nave. E' il pezzo più importante e di cui ha più bisogno di continua manuntezione. fa solo volare la nave e provvede alla sua navigazione in caso di emergenza o di aiuto alla navigazione, se vi è poco vento o l'altro motore si inceppi>>
    Cora mi si avvicinò...
    <<quale altro motore?>>
    Ecco su quello era meglio, che tacevo. Non dovevo dirgli del secondo motore: il più importante, quello più misterioso e che solo i gemelli Meck potevano avere accesso e anche il Capitano Nemo...
    <<diciamo che è un motore che serve. Altro non so>>
    Dissi semplicemente. Il tuor ormai, si poteva dire terminato. E salii insieme a lei i vari piani. arrivammo fuori dopo alcuni minuti; l'aria si era fatta più fresca ed eravamo più vicini alla Luna. Cora la vidi tremare per la frescura dell'aria e così mi tolsi la giacca di pelle, che sembrava averne viste di tutte i colori e gliela misi sulle spalle. Io restai in maglietta e la guardai...
    <<tocca a te. cosa sei esattamente?>>
    Lei mi guardò un pò scorbutica...
    <<sono la Delegatrice della Regina della Terra, mi pare ovvio>>
    Mi rispose acida e secca. Che tipo strampalato; scossi la testa e la guardai serio, lei fece lo stesso...
    <<uff in pratica: sono nata in una famiglia di nobili, che è molto vicino alla regina per antichi servigi fatti alla sua famiglia. E dato che le mie sorelle sono sposate, dato che più grandi di me, e non avendo un figlio maschio in famiglia; mio padre mi ha dato il lavoro di ufficio o pratiche, come ti pare. E la Regina come incarico più importante, mi ha affidato questo. Trovare questo tesoro.>>
    Mentre parlava, la Luna si avvicinò di più alla nostra nave, che dolcemente le passammo accanto verso sinistra, e la sua luce argentea e fredda illuminò Cora: la guardai meglio in quel momento. Era magra, con capelli neri lucenti che le arrivavano alle spalle, scendendo un poco più giù, raccolto in una coda intrecciata da un nastro celeste. Il viso fine e di pelle chiara, gli occhi scontrosi erano di un azzurro cielo e labbra piccole. Il suo abito consisteva in un vestito con una gonna che le arrivava a metà ginocchio, dove poi si vedevano dei pantaloni neri e delle scarponcini sottili. Il mio cuore a quella visione fece una capriola indietro e il mio stomaco ebbe un sossulto. Mi sentii perso, come rapito da qualcosa di oscuro, ma che portava il suo nome...

    Continua...
     
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  11. 'Ell
     
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    Mi sentii perso, come rapito da qualcosa di oscuro, ma che portava il suo nome...
    Ooooooooooh che dolcioso. <b
    Non è stato affatto noioso, dovresti avere più fiducia in te stessa sai? o.o
    Sono curiosa di sapere a cosa serve quel secondo motore a cui quasi nessuno può accedere... Sicuramente è qualcosa di misterioso ma tanto prima o poi lo scopro... O lo dici tu, il che è più probabile la seconda opzione. o.o
    Si prospetta un bel triangolo amoroso fra i nostri protagonisti. <b A me Siry piace più di Cora ma non vedo male Klonoa con nessuna delle due. v.v
    E poi si riesce ad intuire il passato dei protagonisti, piano, piano e mi piassse! *w*
    Comunque ti devo fare ancora una volta i miei complimenti, mi piace un sacco questa storia! *__*
    Ti prego continuala presto che sono sempre più curiosa di vedere come continua. v.v

    E quell'uomo che legge il libro all'inizio di ogni capitolo o giù di lì m'intriga, ho come la netta impressione che darà non pochi guai ai nostri protagonisti. o.ò
     
    .
  12. =Yuna88=
     
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    XD wow Michi ho già una fan XD cmq è bellissima la storia me ne sono innamorata...
     
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  13.  
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    Grazie Ell della recensione^^...passo subito al quarto capitolo...


    _QUARTO CAPITOLO_



    Da quella strana sensazione che mi aveva colpito, appena avevo visto Cora illuminata dalla Luna, era passata una settimana: io e lei cominciavamo ad avere un rapporto più aperto, in cui parlavamo di più. Quando ci beccavamo era chiaro; dato che avevo avuto un altro paio di draghi da fronteggiare, e l'ultimo non era stato per nulla facile da abbattere, essendo un maschio di Dragone Cornuto, che aveva cercato di infilzarmi e a momenti, stava per riuscire nell'impresa. Cora mi raccontò che era l'ultima di tre figle femmine, che le sue sorelle maggiori erano tutte sposate ed era anche già zia di un nipotino nato, prima della partenza per quella spedizione. Dal canto mio però, ogni volta che Cora mi chiedeva qualcosa sul mio passato restavo sul vago, lasciandola a momenti delusa e a volte un pò offesa. Era riuscita a sfuggire svariate volte ai pasti che Mirella si doilettava di cucinare: Budella di Dragone, in cui Siry era riuscita a trovare una pistola arruginita; Zuppa di Squalo Volante che aveva dato problemi, dato ehm...la preda era ancora viva nel piatto, e un piatto nuovo. Quello si che era stato strano: Stomaco di Lamantino Azzurro, in cui avevamo trovato pezzi di ossa umane, nel mio piatto ero riuscito a costruire una scheletrica mano. Ma oltre a quelle strane brodaglie, avevamo avuto dei problemi oscuri al motore infondo allo scafo; i gemelli Meck per due giorni erano spariti senza spuntare neanche alla mensa o nelle loro brande; e anche il Capitano Nemo faceva avanti e indietro per le stive. In effetti non erano stati solo i movimenti strani dei tre a preoccuparci, ma anche dei strani borbottii continui che ogni tanto, facevano frenare la nave. La cosa cominciava a non piacermi; ma poi si era come sistemato tutto. Il professor Kings passava gran ore sul ponte maggiore: che era quello centrale dei tre della nave-veliero. Aveva portato fuori un tavolo e l'aveva riempito di carte nautiche e dei vari pianeti cui passavamo vicino. Ne descriveva le dimensioni, i piccoli dettagli che lui, e solo lui riusciva a carpirne nel suo strano cannocchiale. Una sera poi...
    <<ehi signor Hawikins!>>
    Stavo affilando la mia falce ammazza-draghi e parlando con Cora e Siry; quando il professore mi chiamò...
    <<venga ragazzo>>
    Chiusi la falce con un sonoro "clack" del bottoncino che stava sul bastone e appena ritornò delle dimensioni di una penna e la rimisi in tasca, mi avvicinai a lui...
    <<mi dica dottore>>
    Dissi curioso, avvicinandomi al tavolo. Stava scarabocchiando su un foglio grande quasi del tutto bianco e ogni tanto alzava lo sguardo verso un punto dritto a prua del cielo. Ci fu un silenzio, e il rumore della sua penna scorrere sul foglio, poi...
    <<che piantea è quello? Potreste dirmelo?>>
    Disse alzando lo sguardo verso di me: aveva due occhiali grossi d'oro con lenti che sembravano delle lenti d'ingrandimento, e lo facevano sembrare buffo e inquietante allo stesso tempo; e indicandomi il punto che stava osservando...
    <<quello?>>
    Estrassi da una delle tasche dei miei jeans azzurri rovinati nel tempo e pieno di tasche e cerniere; un piccolo binoccolo computerizzato. Feci uno zoom più preciso sul punto che mi era stato indicato, che a occhio nudo era visibilmente verdastro. Infatti dallo zoom e dalle cordinate era Nettuno X...
    <<dovrebbe essere Nettuno X, dottore>>
    Lo sentii scribacchiare sulla carta. Poi un tremendo boato fece tremare la nave e una scia di nebbia cominciò a calare su di noi...
    <<che succede?>>
    Sentii Cora correre verso di me con Siry. Poi dalla mia ricetrasmittente sentii una voce profonda...
    <<mi senti Klonoa?>>
    <<capitano? Ma che? Che succede?>>
    Subito dopo, partii l'allarme dell nave, ma la nebbia era scesa veloce e aveva reso quasi impossibile la visuale di qualsiasi cosa...
    <<ascolta ragazzo, abbiamo localizzato vicino a Nettuno X un Dracone. E' piuttosto grosso e si sta avvicinado alla nave. Ecco perchè la nebbia. sai che fare>>
    Un Dracone? Erano rari da incontrare, solo una volta mi era capitato di batterlo. Ma avevo appena dieci anni, e fu quasi un fiasco, se il Capitano Nemo non mi avesse detto il suo punto debole. C'era poco tempo da fare. Siry riuscì a portare sottocoperta sia Cora che il professore. Ma la nebbia continuava a diventare più pesante e fredda; la visuale era scarsissima e dai jeans estrassi velocemente gli occhialoni a infrarossi. Quando si misero a funzionare vidi una cosa che non mi aspettavo: il Dracone era davanti alla nave-veliero ferma. Cominciai a camminare molto lentamente per il ponte, avvicinandomi alla snowboard che avevo lasciato a terra vicino alle ragazze, prima di essere interrotto dal professore. L'aria era gelida, e il mio respiro diventava una nuvoletta di vapore caldo che spariva ad intervalli regolari; sentivo i suoi occhi puntati addosso. Il Dracone mi stava osservando ringhiando a bocca chiusa...

    Intanto nella Cabina di Comando...

    Quasi tutto l'equipaggio della Black Nohah era nell cabina di comando. Burt e Julian trafficavano veloci dando dati ai vari monitor sotto e sopra di loro. Erano i dati fisici sia di Klonoa che del Dracone. Mancavano i gemelli Meck, che si pensava fossero stati mandati al motore generale della nave. Il freddo si avvertiva perfino dentro la nave, il vetro era appannato leggermente e si poteva notare, come del ghiaccio su di esso...
    <<capitano ma quello cos'è?>>
    Chiese Cora con il cuore in gola per Klonoa, girandosi verso l'uomo che era seduto sul suo sedile di comando e osservava silenzioso e calmo quello che accadeva di fuori...
    <<quello è un Dracone. E' della famiglia dei Draghi, ma è il più difficile da abbattere. Il suo respiro provoca nebbia fitta e gelo, infatti il fuoco che arde nel suo corpo è gelo assoluto. La sua pelle è dura come l'acciaio>>
    Cora si voltò verso la grande finestra che mostrava quella nebbia, poi volse lo sguardo sui monitor che davano la visione di Klonoa e del Dracone dalla forma fisica e dai due diversi calori che emanavano in loro: il ragazzo era fatto la maggior parte di una luce rossa vivace e alcuni punti erano verdastri; mentre l'animale era di colore cristallino...
    <<sappiate che se, restano dei pezzi del ragazzo finiranno nella zuppa di stasera>>
    Disse Mirella tossendo e tirando una lunga torata alla sua decima sigaretta della giornata. Siry si era avvicinata a Julian...
    <<quel bestione è enorme...tu credi...>>
    Dissi la ragazza meccanico un pò con la voce tremante, verso il ragazzo navigatore...
    <<c'è la farà. Dopottutto, lo conosci meglio di tutti noi>>
    Le disse lui tranquillo, voltandosi verso di lei e sorridendole, per poi carezzarle una mano con una sua. Per poi tornare ad armeggiare, tra bottoni e controllando i dati. Il Tenente Addams aveva uno strano sorriso come compiaciuto, che cercava di nascondere agli altri, ma Cora se ne accorse ma restò in silenzio, guardando il monitor delle aure fisiche...

    Ormai mi ero avvicinato alla snowboard, senza staccare lo sguardo dal Dracone, che lui faceva nel mentre lo stesso. Dovevo essere deciso e pronto, passai lentamente un piede sotto la tavola facendola azionare e sollevare di qualche centimetro; poi accesi la ricetrasmittente che era appesa alla cintura...
    <<bart mi ricevi?>>
    <<ti sento ragazzo>>
    <<quando ti dico ora, tu sganci verso est un razzo proiettore, è l'unico modo per distrarlo>>
    Dissi sottovoce. Era davvero l'unico modo per combinare qualcosa...
    <<d'accordo>>
    Bart aveva capito ciò che volevo fare; poteva essere un suicidio ma non me ne importava...
    <<ora!>>
    Urlai e il Dracone puntò verso di me ringhiando, facendo dimunire un pò la nebbia al suo passaggio, ma prima che potesse soltanto sfiorare la prua un fischiò frustò l'aria gelida e una lucetta giallastra sorvolò il bestione, per poi scoppiare in una luce accecante dietro di lui e facendo un botto, tipo fuoco d'artificio. Come sperai, l'animale si voltò confuso ma infuriato verso la luce e io saltai sullo snowboard...
    <<klonoa no!>>
    Sentii urlare cora dalla ricetrasmittente. Ma perchè l'aveva detto? Ormai ero spedito verso l'animale, che riuscivo a vedere attarverso gli occhialoni, perchè la nebbia divenne fitta di nuovo. Sfoderai la penna dalla tasca che azionai con il solito modo, la feci roteare e la presi al volo, mentre il Dracone si voltò verso di me ruggendo e sputando una fiamma azzurra, che evitaii. Ma sentii comunque la fitta gelata sopra la spalla...
    <<ehi, non credere di riuscire ad uccidermi. Sai sono indigesto!>>
    Gli urlai contro, mentre lui cercava di prendermi o beccarmi con le sue fiammate. Ma lo snowboard era troppo veloce per lui. Lo portai lontano dalla nave, facendomi inseguire in una corsa foll, tra diversi piccoli meteoriti che viaggiavano qua e la tranquilli, ma che lui, con la sua mole riusciva a distruggere o dissolvere. Mi lanciava fiammate gelide e sempre più veloci. Non seguiva più un ritmo suo: era semplicemente infuriato e affamato, e voleva a tutti i costi farmi fuori. Ormai eravamo vicini al piantea Nettuno X: era verdastro e grande. Atterai su di esso dopo un paio di minuti, in cui avevo perso il lucertolone. Il pianeta era desertico e soffiava un vento freddo. Doveva essere vicino. Infatti appena lo individuai, non feci in tempo a togliermi che mi colpì con una sua fiammata gelida. Sentii una fitta forte al fianco destro e qualcosa di caldo colarmi sull gamba destra. Mi voltai e vidi che era sangue. Accidenti non ci voleva! Ma riuscii a scansarmi in tempo da un altro suo attacco, rifugiandomi tra delle grosse rocce. Staccai a fatica la tavola dagli scarponi e tastai la ferita: era un taglio piuttosto profondo e gelido, anche se bruciava e il sangue cadeva a terra a gocce. Mi tolsi il giaccone di pelle e strappari un pezzo della maglia nera che avevo per tamponare la ferita....
    <<ragazzo mi senti?>>
    Sentii la voce del Capitano Nemo uscire dalla ricetrasmittente, che presi in mano...
    <<si...ma sono ferito>>
    Dissi ansante. ma poi un potente ruggito fece tremare la terra e persino le grandi roccie che mi facevano da scudo...
    <<ascoltami bene Klonoa, il suo punto debole è stato localizzato: è sotto il mento. Devi perforare. Hai capito?>>
    <<si...facile...come no>>
    Mollai la radiolina a terra, per via di una fitta al fianco ferito, e presi un profondo respiro. Lui era dietro quelle roccie, mi stava aspettando. sarei morto io, o lui. Non c'era scelta. Mi alzai un pò balcollante, poi balzai di nuovo sulla tavola e uscii dal mio nascondiglio. Infatti il Dracone era davanti a me. Mi guardò e ruggì forte, era più incavaolato di prima. Dentro di me cominciai a gridare: "maledizione, maledizione, maledizioneee". Feci un passo indietro innescando il turbo dello snowboard e mi buttai contro di lui. La nebbia ci pervase entrambi, poi sentii il rombo e il suono della nave-veliero che stava arivando e di nuovo il ringhio della bestia. Scrollai la testa, per via della vista che stava diventando doppia e mi ritrovai al muso del dragone. Lui aprì le fauci, ma io mi buttai sotto con la tavola e con uno scatto, presi la lancia, la tirai su dritta e beccai il punto che mi era stato indicato. La bestia si dimenò in un urlo mostruoso, e con un movimento mi buttò a terra lontano da lui. Atterrai alzando un gran polverone; poi lo vidi venire verso di me: era finita, almeno per me. Ma poi sentii un boato e alzai la testa che mi era diventata pesante: vidi il Dracone a terra senza vita, in una pozza di sangue blu, che gli usciva dalla ferita. Sorrisi e la testa mi cadde pesante sulla terra verdastra...
    <<hai visto?...Non...sono...diventato...la tua...cena>>
    Sussurrai debole. Poi una voce mi raggiunse e sentii dei passi veloci...
    <<klonoaaa!!!>>
    Era Cora. Mi alzai con le poche forze che mi rimanevano e riuscii a stare sulle gambe. La vidi correre verso di me, con due occhi spaventati e mi parvero anche con delle lacrime. Barcollai pericolasamente verso terra, verso di lei. Ma Cora mi prese al volo...
    <<ehm...se poi mi recuperi la falce, mi fai un favore...>>
    <<sei uno scemo!>>
    Mi sentii rimproverare da lei, che mi stringeva forte, mentre io mi ero afflosciato su di lei. Mi teneva a se e sentii il suo cuore battere forte. Poi vidi Siry e Julian correre verso di noi, e poi il nulla...
     
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  14. =Yuna88=
     
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    *_* che bello... *_* e Jullian e proprio come lo immaginavo *_*
     
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  15. Franz (asantesana)
     
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    diciamo che non è un racconto del mio genere ma miki sei davvero stata brava a scrivere la tua storia ^^ davvero bella
     
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83 replies since 17/12/2009, 23:49   980 views
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