Libertà

FanFiction sul ciclo dell'eredità| La figlia dei sovrani elfici assiste alla schiusa di un uovo di Saphira e Fìrnen. Ma l'uovo non era destinato ai Cavalieri, anzi, è di una dragonessa selvaggia...

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    Bravo Cacciatore

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    Dopo essere atterrata nel bel mezzo della Dü Wendelvarden, la dragonessa opalescente si guardò intorno per assicurarsi di essere sola e controllare che nessuno, a parte la sua amica Niduen, l’avesse seguita. Niduen non era il suo cavaliere, era l’unica elfa che capiva quanto avesse bisogno di libertà. La dragonessa allora chiuse la mente agli estranei e si abbandonò a quel ricordo.
    Era successo un paio di mesi prima, un giorno che sua madre Saphira Bjartskülar era impegnata con il suo cavaliere in un colloquio con la regina degli umani, e non era di guardia al nido. In quell’istante il suo istinto di drago le disse che le condizioni erano adatte alla schiusa del suo uovo. Ma lei era presente. Elfa per metà, Niduen era cresciuta a Ellesmëra, ma passava la maggior parte del tempo nella Dü Wendelvarden, stando nei rifugi che aveva cantato dagli alberi, oppure in contatto mentale con gli uccelli. Anche a lei, pensò, piaceva essere libera. Niduen poteva anche essere considerata il suo cavaliere, ma non lo era e le due lo sapevano bene, perché la dragonessa non era nata dall’uovo che sua madre aveva donato ai cavalieri, ma era una dragonessa selvaggia. Le due erano subito diventate amiche, per questa voglia di libertà e per avere una madre importante. Così come la madre della dragonessa era Saphira Bjartskülar, legata a Eragon Ammazzaspettri, la madre di Niduen era Arya Ammazzaspettri, regina degli elfi.
    La dragonessa aveva appena finito di rivivere quel ricordo, quando la mente di Niduen contattò la sua.
    Ehi, amica mia.
    Niduen la chiamava solo amica mia, perché non avevano ancora trovato un nome che andasse bene a entrambe.
    Ciao, Niduen.
    Sei pensierosa, che succede?
    Anche tu lo sei, è per via della proposta di tua madre?
    Indovinato, come sempre.
    Non capisco perché gli elfi, compresa tua madre, si ostinino a non capire che non sei il mio cavaliere come io non sono la tua dragonessa. Pertanto unirci all’ordine sarebbe una cosa stupida e inappropriata.
    Hai ragione e la penso come te, ma ogni volta che rifiuto mia madre e mio padre presentano argomentazioni sempre nuove.
    Così come i miei. Ma ora basta, Niduen, rilassiamoci e cambiamo argomento, non mi va di finire la giornata con queste riflessioni, voglio stare tranquilla.
    D’accordo, parliamo di qualcos’altro. Stavolta ho notato un nuovo dettaglio nel ricordo della tua schiusa: era il crepuscolo e Aiedail era appena sorta. Penso che sarebbe un bel nome per te, è anche adatto.

    La dragonessa, infatti, non era di un colore preciso, era di varie sfumature cangianti, come un diamante.
    Mi piace, rispose, ammiro sempre la stella Aiedail prima di dormire, e il nome mi sembra come dovrebbe essere il nome di un drago, potente e magnifico.
    Sì, Aiedail è il mio nome da adesso
    , aggiunse, e nel silenzio della sera urlò, sia a voce sia col pensiero:
    IO SONO AIEDAIL!
    Arya Drottningü, affacciata da una delle tante finestre del Palazzo di Tialdarì, sentì un forte ruggito in lontananza e vide scappare terrorizzati tutti gli uccelli della Dü Wendelvarden.
    La figlia di Saphira deve avere trovato un nome che le piace. Speriamo bene! Pensò, e a quel pensiero sorrise.
    Molto bene, ho cominciato questa FanFiction più di un anno fa, e l'ho pubblicata su FF.net, senza successo. Così ho pensato di pubblicarla qui, ci sarà qualche fan di Eragon. Se a voi fan non piace butterò il topic nel dimenticatoio, se vi piace, pubblicherò il resto.
     
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