Salviamo il re

la mia prima Fan Fiction

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  1. micol
     
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    Tanto d'apprendere

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    Chiedo perdono per non aver postato ieri, ma ero in crisi (non sapevo cosa inventarmi). Ma ora ce l’hho ffatta e posterò gli ultimi due capitoli: 2 e 3 (qui si scopeieà il motivo per cui la fanciulla che ha salvato Mufasa è arrivata alle Terre del Branco). Comunque eccoli qua.
    Capitolo 2: la sorpresa
    Era passato qualche giorno da quando Simba era andato a vivere nella giungla con Pumbaa e Timon. Era sera, e tutti si sono sdraiati, e Simba stava guardando le stelle quando sentì la voce del padre.
    << Non ti preoccupare Simba, sono qui con te. >>
    Egli si stupì a sentire la voce di quello che pensava fosse lo spirito del padre.
    << Eccolo, l’ho sentito! È lui! >>
    << Lui chi? >> chiese Timon.
    << Lo spirito di papà. >> disse Simba.
    << Io sono Mufasa, il padre di Simba. >> rispose il leone.
    << Forse vuoi dire lo spirito del padre di Simba. >> disse Timon.
    << Io non sono morto. >> disse Mufasa.
    << Io non ti vedo, dove sei? >> chiese Simba.
    << In piedi davanti a te. >>
    Il principino si alzò e vide finalmente suo padre.
    << Papà! >> esclamò. I due si abbracciarono, mentre Timon e Pumbaa piangevano.
    << Adoro questi momenti! >> esclamò il facocero.
    << Non solo mi piacciono, li amo! >> esclamarono i due.

    Nel frattempo Argentea è riuscita a raggiungere Sarabi che si trovava con Sarafina.
    << Parlo con la regina Sarabi? >>
    << Oh, non sono più regina. >>
    << Lo so, ma lo ridiventerete. >>
    << Perché? >>
    << Perché Mufasa… >>
    Le stava per dire ciò che Mufasa le aveva chiesto di dirle, ma ecco arrivare Scar.
    << È Scar! >> disse la ragazza. Scar si rivolse verso di lei.
    << Forse non lo sai, ma io non voglio che pronunci il nome di mio fratello nel mio regno. >>
    << Tuo fratello non è morto Scar. >>
    << Smettila di pronunciare il suo nome, lui è morto e devi accettarlo. >> disse Scar.
    << Te lo ripeto non è morto. >>
    << Bene, a questo punto non posso fare altro che agire. Esilio! >>
    << Non me ne andrò, anzi, dirò a tutti che tuo fratello è vivo, diventerò regina del branco e… sarò io ad esiliarti! >>
    << Un’umana non può diventare regina! >> gridò.
    << Ed invece io lo farò, e Sarabi verrà con me. >>
    << Se non te ne vai ti faccio sbranare dalle mie iene. >>
    << Io me ne vado, ma ricordati che sono più potente di cento leoni messi assieme. Addio. >>
    La fanciulla si allontanò, e Scar rimase solo con Sarabi.
    << Dunque Sarabi, siamo soli ora finalmente. >>
    << Che vuoi da me? >>
    << Tranquilla, ti sto solo proteggendo. Stavi per credere a quella imbrogliona. Lo sai che tuo marito è morto, vero? >>
    << Lui non è morto. >>
    << Oh, Sarabi, mi dispiace! C’è qualcosa che posso fare per te? >>
    << Dovrei farti sbranare dalle iene, ma sono troppo buona, quindi non lo faccio. Vado a cercare mio marito. >>
    << Ti prego, Sarabi, accetta la verità. >>
    << Bugiardo. >>
    Scar si irritò.
    << Cosa hai detto? >>
    << Sei un bugiardo. >>
    << Lo sai che ti dovrei punire? >>
    << Puniscimi pure, ma io lo dirò a Mufasa. >>
    << Mi dispiace, ma credo che non sarà possibile, peerché lui non esiste più. >>
    << Smettila. >>
    << Ripeti. >>
    << Tu stai giocando con i sentimenti di una “ragazza”. Te lo ripeto per l’ennesima volta, Mufasa è… >>
    << Se osi ripeterlo ancora ti ritroverai morta stecchita. >>
    << Va bene, va bene, non lo dirò più. >>
    << Bene. >>
    La leonessa divenne triste.
    << Oh! cara! >>
    << Stai lontano da me Scar. >>

    Intanto Simba e Mufasa stavano nella giungla con Pumbaa e Timon. Il leoncino era molto felice di rivedere il padre.
    << Ehi papà, come hai fatto a trovarmi? >>
    << Non importa, l’importante è che ti ho trovato. >>
    << Hai ragione. >>
    I due si sdraiarono a terra e Simba posò la sua testa sopra la morbida e calda criniera di Mufasa.
    << Non ci separeremo mai più, vero papà? >>
    << Mai più figliolo, mai più. >>
    << Ne sei sicuro? >>
    << Certo. >>
    << Sicuro sicuro? >>
    << Simba sta’ tranquillo. Nessuno può permettersi di eliminare tuo padre, nemmeno lo zio Scar. >>
    << Sono d’accordo con te. >>
    << E ti dirò di più, colui che dovrà avere paura… sarà proprio il tuo zio Scar. >>
    << Perché? >>
    << Perché appena torniamo a casa tuo padre lo umilierà davanti a tutto il branco. >>
    << Giusto, ed io sarò con te. >>
    << Figlio mio! >>
    Suo padre lo mise tra le zampe e lo strinse a sé.
    << Mi vuoi bene papà? >>
    << Ti voglio tanto bene Simba, e te ne vorrò per sempre. Mi sei mancato tanto lo sai? >>
    << Anche tu mi sei mancato. >>
    Mufasa baciò delicatamente le guance di Simba.
    << Ma adesso chi è il re delle Terre del Branco? >>
    << Non io figliolo. >>
    << Allora chi? >>
    << Scar. >>
    << Chi te lo ha detto? >>
    << Rafiki. >>
    << Oh no! >>
    << Tranquillo, Scar non ucciderà nessuno, tua madre glielo vieterà. >>
    << Io non capisco una cosa, perché Scar ha tentato di ucciderti? >>
    << Perrché è geloso di me. >>
    << Non c’è motivo di essere geloso di te. >>
    << Lui voleva diventare re. >>
    << Ho capito. >>

    Sono passati circa quattro anni. Le Terre del Branco sono diventate secche, le risorse mancavano ed i componenti del branco rischiavano di morire. Inoltre Scar governava in modo dittatoriale, e corteggiava tuttte le leonesse che vivevano lì, comprese Sarabi, Sarafina e Nala (che nel frattempo è cresciuta ed è diventata più bella di quando era piccola, assomigliava a sua madre Sarafina). Nessuno poteva pronunciare più il nome di Mufasa, ed infondeva in loro l’idea che Mufasa fosse morto, e chi non ci credeva veniva ucciso dalle iene. Sarabi non resisteva più alla sua tirannia.
    << Non sopporto più quel tiranno. >>
    << Non dirlo a noi! >> disse Sarafina.
    << Se mufasa sapesse che Scar mi corteggia lo ucciderebbe. >>
    << No, non era da lui uccidere, specialmente uno della famiglia. E poi non sei l’unica che ha provato a corteggiare. >> disse Nala.
    << A chi altra ha fatto la corte? >> chiese Sarabi.
    << A me e a mamma. >>
    << Mi dispiace. >>
    << Lo ha fatto perché siamo belle. >> disse Sarafina per sdrammatizzare.

    Intanto Simba e Mufasa stavano ancora nella giungla con i loro amici Pumbaa e Timon. Anche Simba era cresciuto, ed era diventato tale e quale il padre. I due leoni stavano sdraiati a rilassarsi.
    << Ma anche se sono grande continuerai ad allietarmi con i tuoi suggerimenti? >>
    << Certo Simba, non si finisce mai di imparare. >>
    Arrivò Rafiki che li sorprese.
    << Ciao Rafiki. >> disse Mufasa.
    << State ancora qui? Il branco ha bisogno di voi. Scar è un pessimo sovrano, con lui le terre sono diventate secche, il cibo scarseggia, Scar corteggia tutte le leonesse, e fa credere a tutti che tu, Mufasa, sei morto. >>
    << Sì, lo ha fatto credere pure a me. >> aggiunse Simba.
    << Davvero? >> domandò suo padre.
    << Sì, mi ha dato la colpa di averti ucciso e poi mi ha esiliato. >> spiegò Simba.
    << Rafiki, noi torneremo presto, tu torna dagli altri e rassicurali. >>
    << Oh, papà, mi dispiace. >> disse Simba.
    << Non ti preoccupare per me, io sto bene. presto, va’ a chimare Pumbaa e Timon, torniamo a casa. >>
    << Pumbaa, Timon. >>
    << Stai bene Simba? >> chiese Timon.
    << Dobbiamo salutarvi. >>
    << Oh! davvero? >>
    << Che fate, ci abbandonate? >> domandò il suricato.
    << Dobbiamo tornare a casa. >>
    << Ho capito, Pumbaa, “prepara le valigie”, partiamo con loro. >>
    << Volete venire con noi? Sul serio? >>
    << Simba, siamo tuoi amici, non ti abbandoneremo mai. >> disse Timon.
    << Giusto. >> aggiunse Pumbaa.

    Nel frattempo Rafiki era tornato al branco. Vide Sarabi che stava facendo una passeggiata.
    << Buongiorno Sarabi! >>
    << Ciao Rafiki! >> lo salutò.
    << Hai ragione, tuo marito è vivo, sta tornando assiame a Simba. >>
    << Lo sapevo che erano tutti e due vivi! >> esclamò la leonessa. Li raggiunse Sarafina.
    << Cosa succede? >> chiese.
    << Mufasa è vivo. >> disse Rafiki.
    << Davvero? >>
    << Sì. >> disse lui.

    Dopo qualche ora Mufasa, Simba, Timon e Pumbaa arrivarono alle Terre del Branco. Simba vide sua madre.
    << Mamma! >> esclamò Simba.
    << Chi sei? >>
    << Sono tuo figlio, Simba. >>
    << Simba! >> lo baciò.
    << Sei diventato uguale a tuo padre! >>
    I due si abbracciarono.
    << Dov’è Mufasa? >> chiese lei.
    << Sta parlando con due nostri amici, sono coloro che si sono occupati di me da quando sono scappato fino ad ora. >>
    Sarabi decise di sconfiggere Scar, e Sarafina la accompagnò.
    << Salve Scar! >> lo salutò Sarabi.
    << Sarabi! Ma che sorpresa! È un piacere vederti! >>
    << Buongiorno Scar! >> disse Sarafina.
    << Sarafina! >>
    Arriva Nala che è andata in cerca di sua madre.
    << Mamma? Mamma sei qui? >>
    << Ciao tesorina mia! >> disse Sarafina mentre la stringeva sollevandola da terra.
    << Ciao cara. >> disse Sarabi.
    << Ciao Sarabi! >> disse Nala. Le due si abbracciarono.
    << Nala! Sono lieto di riceverti! >>
    << Scar! Ma cosa succede? >>
    << Non so, ma qualsiasi cosa vogliono sarò felice di accontentarle. >>
    Ad un certo punto sentì Zazu che lo chiamava. Il bucero era venuto a sapere, tramite Rafiki, del ritorno di Simba e Mufasa.
    << Perdonatemi, mi stanno chiamando, sarò subito da voi. >>
    << Fa’ pure con calma, noi aspettiamo. >> disse Sarabi.
    << Mamma che succede? Perché avete deciso di parlare con Scar? >>
    << Va tutto bene tesoro. >> le rispose Sarafina mentre le carezzava il viso delictamente.
    << Mamma ti prego, io non starò tranquilla fino a quando non saprò la verità. >>
    << Beh, a te lo diciamo, ma tu non dirlo a nessuno. >>
    << Cosa non devo dire a nessuno? >>
    << Simba e Mufasa sono qui. >> disse Sarabi.
    << Cosa? Ma Mufasa è morto! >>
    << È quello che ha voluto farci credere Scar. >>
    << Ma com’è possibile? >>
    << Non lo so cara. >> le rispose Sarafina.
    << Non posso crederci. >> disse Nala.
    << Nemmeno noi ci credevamo inizialmente. >> disse Sarabi.
    << Oh! Che solievo! >>
    << È un solievo per tutte noi tesoro. >> disse Sarafina.

    Capitolo 3: il ritorno del vero re
    Nel contempo, Zazu stava minacciando Scar.
    << Dunque Scar, ho una cosa da dirti. >>
    << Sono il tuo re, portami rispetto Zazu. >>
    << Tu non sei il re di nessuno, il re delle Terre del Branco è Mufasa. >>
    << Mufasa è morto! >> gridò Scar.
    << Lui sta tornando, perciò temo che dovrai inventarti una giustificazione che vada a tuo favore se non vorrai essere punito. >>
    << Porta rispetto al tuo re, altrimenti ti esilio. >>
    << Mai Scar. >>
    << Fai come ti pare, adesso vattene se non vuoi essere ucciso. >>
    Zazu si allontanò. Nala lo vide e lo raggiunse.
    << Zazu! >>
    << Ciao Nala. >>
    << Ho sentito Scar che ti gridava contro, ma che è successo? >>
    << Niente, non ti preoccupare. >>
    Nel frattempo Scar tornò dalle leonesse.
    << Bene ragazze, in cosa posso esservi utile? >>
    Ecco avvicinarsi una leonessa che era Mufasa in versione femminile. Era Argente.
    << tranquille, ci penso io. >>
    Lei si avvicinò a Scar.
    << Ci conosciamo noi due? >> chiese Scar.
    Lei si ritrasformò in umana.
    << Sì. >>
    << Non ti avevo esiliata? >>
    << Tu ti sei comportato molto male con me, ed io posso vendicarmi. Ti ricordi che ti avevo detto che sono più potente di cento leoni messi asaieme? >>
    << Non potrei dimenticarlo. >>
    << E vuoi sapere perché? >>
    << Sentiamo, perché? >>
    << Io sono una potentissima fata. Vuoi essere trasformato in umano o in peluche? >>
    Scar iniziò a tremare.
    << No, ti prego, non farlo, non farlo! >>
    Ad un certo punto arrivò Simba. Nala lo riconobbe.
    << Simba! >>
    << Nala! >>
    << Simba! Sei vivo! Mi fa molto piacere. >>
    Non mentire Scar, tu hai tentato di uccidere me e mio padre. Beh, devo darti una delusione, mio padre è vivo e sta benissimo. >>
    << Mi dispiace Simba, non volevo uccidervi. >>
    << Non mentire Scar. >> aggiunse una voce. Era Mufasa.
    << Mufasa? >> esclamò Scar.
    << Mufasa! >> esclamò Nala. Lui guardò Sarabi con uno sguardo romantico, ed i due si strinsero in un lungo e forte abbraccio.
    << Tu hai cercato di eliminarci, vero? >>
    << Sì, l’ho fatto, ma… >>
    << E hai preso possesso delle Terre del Branco. Pensi che io e Simba non siamo abbastanza forti per farcela? >>
    << Vorre giustificarmi. >>
    << Giustificati, ma in frett. >> disse Simba.
    << Non l’ho fatto apposta, non so cosa mi è pasato per la testa. >>
    << E come giustifichi il fatto che mi hai fatto credere che papà era morto, dandomi la colpa di averlo ucciso. >>
    << Simba, io non volevo! >>
    << La cosa peggiore è che lo hai fatto credere a tutto il branco. Quello che hai fato è imperdonabile, e dovrai essere punito. >> disse Simba.
    << Se continuate le iene vi sbraneranno. >>
    Simba e Mufasa ruggirono.
    << Avanti Mufasa, non vorrai uccidere il tuo fratellino. >>
    << No Scar, noi non siamo come te. >> dissero in coro Mufasa e Simba.
    Mufasa salì sulla rupe dei re, seguito da Simba, Sarabi, Nala, Sarafina, Zazu e Rafiki.
    << Scar ha fatto una cosa orribile, che io, come componente della sua famiglia (non come re), non gli perdonerò mai. Ha tentato di uccidermi, ha fatto credere a Simba e al branco che ero morto, dando la colpa a mio figlio di avermi ucciso, ha preso possesso delle Terre del Branco, governando con malvagità, e ha corteggiato tutte le leonesse, comprese Sarafina, Nala e mia moglie. Non lo uccido perché sono troppo buono, ma avrà comunque una punizione: esilio! >>
    << Ti prego fratellone, io non… >>
    << Esilio! >>
    Scar se ne andò.

    È passato qualche mese da quando Mufasa ha esiliato Scar e ha ricominciato a regnare sulle Terre del Branco con saggezza e giustizia. Le terre tornarono piene di vegetazione, il cibo non mancava, l’acqua nemmeno, e gli animali erano felici, in particolare il re Mufasa e la regina Sarabi, che furono allitati dalla nascita di una bellissima principessa: Kiara.
     
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