Salviamo il re

la mia prima Fan Fiction

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  1. micol
     
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    Tanto d'apprendere

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    Eccomi con il primo capitolo!
    Capitolo 1: salviamo il re
    Era una giornata apparentemente normale nelle Terre del Branco. Sì, apparentemente, perché Scar stava per attuare il suo malvagio piano, cioè l’uccisione di Mufasa: il leone portò il giovane principe Simba all’interno di una gola.
    << Ora aspetta qui, tuo padre ha una magnifica sorpresa per te. >> disse Scar a Simba.
    Intanto le iene stavano inducendo una gigantesca mandria di gnu a correre nella gola dove c’era Simba. Una volta che la mandria partì, Scar avvertì suo fratello che il principe era in pericolo.
    << Mufasa, la mandria è agitata, è nella gola, ho visto Simba laggiù. >>
    Il re accorse a salvare il figlio, con esito positivo. Durante la risalita, arrivato al ciglio della gola, Mufasa chiese al fratello di aiutarlo ad arrivare in cima, ma Scar si rifiutò di fargli questo favore, e lo gettò violentemente nella gola dove correva la mandria di gnu. Ma ecco arrivare una bellissima fanciulla di nome Argentea, appassionata del re leone, ed in grado di parlare con gli animali e di capire cosa loro le dicevano. Proveniva da un normale famiglia: suo padre era giornalista e sua madre casalinga. I tre amavano molto viaggiare, ed infatti lei si trovava lì perché ha deciso, insieme ai genitori, di andare a visitare la savana africana.

    Argentea stava facendo una paseggiata quando vide il suo personaggio preferito (Mufasa) in pericolo di vita, e, preoccupata, decise di salvarlo.
    << Non vi preoccupate re Mufasa, ora vi salvo io. >>
    Cercò quindi di calmare la mandria di gnu con un canto soave; loro, incantati dalla sua voce modulata, si fermarono di colpo, permettendo così al re di risalire in cima e raggiungere, finalmente, la pianura, seguito poi da colei che lo ha sottratto alla morte. Una volta arrivato al sicuro il re, sfinito, si sdraiò a terra e si addormentò.

    Nel frattempo, Simba viene informato da Scar che il re era deceduto, e incolpato di averlo ucciso.
    << Simba! Perché hai ucciso tuo padre? >>
    << È stato un incidente, non l’ho fatto apposta. >>
    << Lo so, lo so, ma il re è morto, e se non fosse stato per te sarebbe ancora vivo. >>
    << Che cosa posso fare adesso? >>
    << Devi scappare Simba, scappa e non tornare mai più. >>
    Quando il giovane leone si allontanò dalle Terre del Branco, Scar ordinò alle iene di seguire Simba e di ucciderlo. Esse eseguirono l’ordine di Scar, ma fallirono perché il leoncino riuscì a fuggire attraversando una selva di rovi ed arrivando ad un deserto. Eliminati fratello e nipote, Scar prese possesso delle Terre del Branco, permettendo alle iene di vivere lì assieme agli altri animali, portando le terre alla rovina.

    Dopo un lungo cammino, Simba, stanco e disidratato, svenne. Due animali un po’ comici e stravaganti, Timon e Pumbaa, rispettivamente un suricato ed un facocero lo videro. Pumbaa si intenerì.
    << È così carino, tutto solo… possiamo tenerlo? >>
    << Pumbaa ma cosa dici? I leoni mangiano quelli come noi. >>
    << Ma forse lui starà dalla nostra parte. >>
    << Che idea! Forse starà dalla nostra parte! >>
    << È quello che ho detto io. >>
    Così decisero di tenerlo con loro.

    Al suo risveglio, Mufasa si stiracchiò e fece un sospiro, poi si rivolse alla fanciulla.
    << Grazie. >> disse lui con un filo di voce.
    << Di niente, l’ho fatto volentieri. >> disse lei sorridendo.
    << Sono Argentea. >>
    << Lieto di conoscerti Argentea! >>
    << Piacere mio. >>
    Poi lui si alzò.
    << Come state? >>
    << Sto benissimo, stavo solo dormendo. >>
    Lei fece un sospiro di sollievo.
    << Meno male! C’è altro che posso fare per voi? >>
    << Va’ a dire a Sarabi di stare tranquilla, intanto io andrò a cercare mio figlio. >>
    << D’accordo, consideratelo fatto. >>

    Poco dopo Simba si risvegliò sotto lo sguardo dei due.
    << Tutto bene piccolo? >> domandò Timon.
    << Sì, credo di stare bene. >> rispose il piccolo Simba.
    << Sembra depresso! Che ti succede? >> chiese Pumbaa.
    << Una cosa brutta, ma non ne voglio parlare. >> rispose il giovane Simba.
    << Bene, tanto noi non vogliamo saperlo. >> disse Timon.
    I due gli insegnarono l’hakuna matata, che vuol dire senza pensieri.

    Intanto la fanciulla partì per raggiungere Sarabi, mentre Mufasa iniziò a cercare il figlio, che nel frattempo aveva iniziato una nuova vita assieme a Pumbaa e Timon.

    E qui termina il primo capitolo, domani posterò il secondo!
     
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