The Hidden Face of Zootopia

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    Re Leone

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    Ciao a tutti, popolo leonino! (?)

    Dopo un periodo di relativa calma piatta sul forum - nonchè attente valutazioni sul portare avanti o meno questo progetto - ho deciso di dare ufficialmente il via a questa nuova fan fiction, basata sul mondo di Zootropolis.
    Prima di cominciare, però, voglio spendere qualche parola in merito a cosa ci sia dietro questa storia e soprattutto ad alcune sue peculiarità.
    Innanzitutto è bene dire che la Fan Fiction che andrete a leggere non nasce come tale, bensì come role di gruppo tra il sottoscritto, Haiwan e un altro paio di persone e non include personaggi canon come protagonisti, bensì Original Character (Oppure OC, che dir si voglia) di nostra invenzione. La role, purtroppo, ha visto uno sviluppo piuttosto lento che ha finito con l'interrompersi circa un paio di anni fa, rimanendo in sospeso dopo qualche post. Nonostante ciò, una specie di bozza su tutta la storia è sempre stata nella mia testa e grazie anche all'aiuto di Haiwan sono sicuro di poter effettuare il passaggio da role a fan fiction in maniera "indolore".
    Come ultima cosa ma non per ordine d'importanza, voglio anche specificare che avendo potuto contare solo su pochi post introduttivi, la storia presenterà due stili di scrittura differenti solo per i primi capitoli.

    Quindi, dopo questa luuuunga presentazione... vi auguro una buona lettura! Spero vi piaccia ^^


    CAPITOLO 1 - Alone in the rain... almost



    Connor era seduto alla sua scrivania da ore ed ormai aveva perso del tutto la cognizione del tempo, il che era abbastanza comune per un tipo come lui. Ogni volta che si metteva al computer cercando di scrivere qualche pagina, il tempo sembrava cominciare a scorrere rapido come un fiume in piena e le mattinate o i pomeriggi iniziavano e finivano nel giro di un batter di ciglia.
    La pioggia tamburellava fitta sui vetri della sua mansarda, producendo l’unico suono udibile in tutta la casa, eccezion fatta forse per il ticchettio dei tasti del computer e del rumore dei sorsi di cappuccino ormai gelido che il leopardo saltuariamente si concedeva.
    "Le sette e mezza…" Mormorò Connor tra sè e sè, controllando l’ora sul desktop. Anche quel pomeriggio si era rivelato improduttivo come i precedenti; aveva scritto non più di una manciata di paragrafi, proprio come il giorno precedente, e in segreto Connor cominciava a dubitare di essere in grado di portare a termine un lavoro importante come quello.
    Se non avesse raggiunto il limite minimo di pagine richiesto dalla casa editrice entro le scadenze pattuite avrebbe perso il diritto alla pubblicazione, ma era altresì consapevole del fatto che insistere sarebbe stato egualmente inutile: la sua vena artistica non si sarebbe certo sbloccata in quell'uggiosa serata.

    Dopo aver ridotto ad icona il programma di scrittura, Connor si spostò dalla sua poltrona in pelle al divano, portandosi appresso la tazza di cappuccino e mettendosi a fissare fuori dalla finestra, pensieroso come poche altre volte in vita sua.

    "L’ennesima giornata piovosa"

    Grattandosi il mento, il leopardo raccolse gli ultimi rimasugli di zucchero col cucchiaino, gustandoseli con tutta calma senza smettere di riflettere. Forse il clima rappresentava l'aspetto migliore di quel trasferimento, opinione piuttosto inusuale per uno della sua specie. Se qualche altro suo simile avesse udito tale parere in merito, gli avrebbe scoccato un'occhiata interdetta nel giro di una frazione di secondo, non che a Connor potesse importare granchè: il clima piovoso era il suo preferito, uno dei pochi in grado di trasmettergli quel senso di malinconia e tranquillità perfetti per la scrittura. Il suo era un caso particolare: per lui, quella combinazione era tanto piacevole quanto necessaria. In cuor suo, tuttavia, non si faceva illusioni: rammentava bene di non essersi trasferito là solo ed esclusivamente per le condizioni climatiche favorevoli alla creatività.

    "Sono già passate alcune settimane. Forse stavolta ce l’ho fatta" Pensò in maniera distratta, prima che la sua attenzione venisse attirata dal suono di una notifica appena ricevuta sul computer, il che indicava la pubblicazione di un nuovo commento sul suo blog.
    Connor si diresse con una certa fretta verso la scrivania ed aprì immediatamente la pagina relativa all’ultimo articolo postato in mattinata, con una strana consapevolezza in corpo… e come al solito il suo istinto s'era dimostrato nel giusto: lui o, più probabilmente lei aveva commentato prima di chiunque altro. Un classico… Quel misterioso utente lo seguiva solo da qualche giorno ma Connor era già certo di poterlo definire come il suo più assiduo lettore… in meno di una settimana era riuscito a leggere e commentare dettagliatamente ogni singolo articolo e post del suo blog, impresa non da tutti, considerato il loro numero. Improvvisamente un pensiero si fece largo nella mente del leopardo: e se fosse stato uno di loro? Se fossero riusciti a trovarlo?

    Magari si trattava di nient'altro un’esca per farlo uscire allo scoperto… Immerso in tutti questi pensieri Connor decise di non rispondere subito. Aveva bisogno di riflettere e di ponderare le sue azioni future. Non voleva commettere gli stessi errori di qualche mese prima, non di nuovo.

    Sedendosi sul bordo della finestra ed osservando la pioggia che inesorabilmente continuava a cadere e, poco più sotto, il traffico cittadino della zona, Connor cominciò a valutare decine di ipotetici scenari diversi. La giornata si stava per concludere, eppure il giovane sentiva che la svolta fosse vicina, ma non sapeva se fosse un bene o un male.
     
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