Il demonio, l’avvoltoio e la cicatrice

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  1. Kisasi8
     
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    Capitolo 1

    Due leoni osservavano le Terre della Notte con sguardo avido, da sopra una piccola rupe appena al di fuori dai confini. Il più vecchio aveva una corporatura massiccia, una folta criniera grigia che gli dava un’aria di distratta eleganza e un manto scuro.
    -Dunque queste sono le Terre della Notte...-commentò-Sei sicuro che il re non ci sia?
    -Assolutamente!-confermò l’altro, un giovane leone dalla criniera spelacchiata e dallo sguardo cattivo-Adesso siamo noi i padroni di questa terra! Vedrai, padre, come ci divertiremo!
    -E le leonesse? Sono pericolose?
    -Ah! Di loro non dobbiamo preoccuparci, vedrai, non oseranno rivoltarsi contro di noi!
    Ma il leone anziano non parve condividere l’entusiasmo del figlio.
    -Mai sottovalutare il nemico. Ascolta, voglio che tu faccia un giro di perlustrazione e che studi con attenzione il territorio e i suoi abitanti.
    -Ti ho detto che non dobbiamo preoccuparci!-sbottò il figlio annoiato-Perché non mi dai mai ascolto?
    Ma a quel punto il leone più anziano gli tirò una zampata, scagliandolo a terra, e gli si mise sopra per impedirgli di rialzarsi.
    -Stammi bene a sentire, figliolo...-continuò a dire con tono di voce calmo e misurato-Il giorno che finalmente riuscirai a battermi, potrai prendere tu le decisioni. Ma per il momento sono io quello che comanda e farai come ti ho detto, sono stato chiaro?
    -Chiarissimo!-disse il figlio guardandolo con terrore. A volte, pensò suo padre, occorreva usare le cattive maniere per addestrare i figli indisciplinati.
    -Allora vai e indaga. E non farti notare, chiaro?

    Kifo era un cucciolo strano, pensò Zira osservandolo da lontano. Passava tutto il tempo da solo, pensando a chissà cosa e quando si degnava di raggiungere lei o anche gli altri cuccioli, si limitava a stare zitto e a osservare. Ma c'era qualcosa nel suo sguardo che Zira aveva visto, qualcosa di indecifrabile, un segreto. Non ricordava di averlo mai visto sorridere, né piangere. Sembrava essere completamente privo di emozioni. Gli altri cuccioli avevano provato a invitarlo a giocare con loro, ma lui aveva risposto che per nulla al mondo si sarebbe unito a una massa di perdenti. A quel punto uno dei cuccioli da tutti ritenuto forte e con buone doti da leader lo aveva sfidato, sicuro che lo avrebbe battuto. Ma Kifo non si era lasciato intimorire e aveva accettato con scarso entusiasmo. Lo scontro non era durato neanche dieci secondi, Kifo aveva atterrato subito il suo avversario, spingendolo a terra e immergendogli la testa in una piccola pozza di fango lì vicino. Il cucciolo aveva iniziato ad agitarsi, ma non era stato in grado di liberarsi dalla presa di Kifo e aveva continuato a scalciare, ma le sue grida d’aiuto erano rimaste inascoltate, nessuno dei cuccioli aveva avuto il coraggio di agire o anche semplicemente di muoversi. Alla fine quando tutti erano sicuri che il suo destino fosse segnato, Kifo gli si era tolto da sopra, permettendogli di salvarsi.
    -L’unico motivo per cui sei ancora vivo è perché io sono il futuro re e finché non lo sarò diventato non è saggio macchiarsi già di crimini terribili. Per cui per questa volta ti lascerò andare, ma non osare mai più sfidarmi altrimenti-Zira ricordava bene come i suoi occhi rossi fossero brillati in quel momento-Le Terre della Notte si bagneranno del tuo schifoso sangue.
    I cuccioli non avevano osato andare a riferire il tutto alla madre, non sapevano cosa Kifo avrebbe potuto fargli per vendetta.
    Zira era rimasta impressionata da Kifo, fino a quel momento le sue giornate erano rimaste sempre uguali, noiose e fatte soltanto di quei sorrisi e tutto quel cerchio della vita. Certo, sapeva bene che Kifo era stato cattivo, ma di sicuro era molto più interessante di tutto il resto.
    -Ehi, tu!-le disse lui all’improvviso, voltandosi verso di lei-Che cosa stai facendo?
    -Niente!-mentì lei-Stavo solo passeggiando...
    Kifo le si avvicinò con sguardo sospetto. I suoi occhi rossi andarono a scontrarsi con quelli verdi di lei, cercando di capire se stesse dicendo la verità.
    -Allora passeggia da un’altra parte! Mi stai infastidendo!
    -Ehi!-ribatté lei-Guarda che le Terre della Notte non sono tue! Io posso passeggiare dove voglio!
    -Io sono il futuro re! Questo significa che posso fare quello che voglio!
    -Un re dovrebbe proteggere quelli che non possono difendersi e dovrebbe essere il più saggio di tutti. Tu invece ti comporti come un tiranno!
    Per un secondo Zira ebbe paura che Kifo potesse cercare di ucciderla, ma invece si limitò a sbuffare.
    -Vattene via!-ripeté-E forse dimenticherò quello che mi hai appena detto!
    Zira non sapeva come potesse essere così ottuso, ma decise che arrivata a quel punto non poteva mollare.
    -Tuo padre si vergognerebbe di te!-In altre circostanze quelle parole Zira si sarebbe vergognata di dirle a chiunque, ma Kifo era davvero troppo.
    Questo si limitò a grugnire. Kifo non aveva ancora mai incontrato suo padre e in molti, sua madre compresa, credevano che potesse essere l'unico a fargli cambiare atteggiamento. Ma Zira era sicura che non non sarebbe stato così: era una sensazione che non riusciva a spiegarsi, ma non poteva ignorarla.
    -Io almeno ho un padre ed è un re!-ribatté lui con disgusto-Il tuo invece era soltanto un leone vagabondo che non valeva niente!
    -Non osare dire nulla su mio padre...
    -Era feccia esattamente come lo sei tu! Dovresti inchinarti a me e rispettarmi anche solo perché ti rivolgo la parola...
    -Un re non dovrebbe...
    -Non dirmi cosa un re dovrebbe o non dovrebbe fare, tu non sei di sangue reale, io invece sì. Questo mi rende migliore di te!
    Per la prima volta Zira lo vide sorridere: era un ghigno malvagio, beffardo, a tratti quasi grottesco. Le si avvicinò lentamente ed estrasse un artiglio appuntito dalla zampa e la guardò dritta negli occhi.
    -La prossima volta che ti vedo...-Andò a conficcarle l’artiglio sulla guancia, facendo uscire qualche goccia di sangue-Sii più rispettosa, altrimenti ti ucciderò e me ne fregherò di tutte quelle questioni sul rispetto reciproco, è chiaro?
    Zira era come paralizzata, non riusciva più a muoversi. Kifo le faceva paura, non perché l’avesse ferita, ma per il suo sguardo: era pazzo, crudele, folle, incapace di provare empatia per chiunque lo circondasse. Se lui non fosse cambiato e fosse diventato re...
    Una risata la riportò alla realtà. Da dei cespugli alle loro spalle era apparsa la testa di un leone spelacchiato.
    -Bene! Bene! Oggi è la mia giornata fortunata!-affermò con entusiasmo-Adoro sentire le grida disperate dei cuccioli!
    -Stai lontano!-disse Zira-Queste sono le Terre della Notte, non hai diritto...
    -Diritto?-Il leone scoppiò in una risata diabolica-A me non interessa nulla dei vostri diritti! Quello che io e mio padre vogliamo sono queste terre!
    -Queste terre sono mie!-ringhiò Kifo- Mie e soltanto mie!
    -Kifo...-Zira lo guardò contrariata-Così peggiori la situazione!
    -Ah! Ah!-Il leone procedette verso di loro con una luce diabolica nei suoi occhi-Mi divertirò un mondo con voi due!
    Zira non riusciva più a muoversi, lo sguardo pieno di terrore puntati sulla zampa del nemico che si alzava sempre di più.
    Ma il colpo non andò su di lei, ma Kifo. Il cucciolo venne scaraventato lontano, a qualche metro di distanza, mentre il leone osservava soddisfatto la scena.
    -Mio padre mi aveva detto di non farmi vedere da nessuno! Per cui...-Afferrò Zira per la coda e con l’altra zampa le puntò l’artiglio sotto la gola-Addio, carina!
    -Ehi, tu!-ruggì una voce.
    Una ventina di occhi spuntarono attorno al leone, tutti piccoli e maliziosi, ma pieni di rabbia.
    -Ma che cosa...-chiese il leone confuso-Chi siete?
    Sly, la leader iena, uscì seguita dalle altre sue simili, guardò Kifo a terra e poi il leone.
    -Quello è il figlio della mia amica Usuri ed è anche il futuro re!-commentò rabbiosa-Spero che tu ti renda conto che non te la caverai facilmente!
    -Ehi, un momento!-disse il leone, spaventato dalle iene che si avvicinavano sempre di più-Lasciatemi spiegare, non capite, io non volevo...
    -Certo che volevi!-ringhiò Sly-Il nostro re si trova fuori dal regno per questioni di politica estera...e intanto dei piccoli scarafaggi come te me ne occupo io!
    Le iene erano sempre più vicine. Zira si sentiva confusa: da un lato era contenta che le iene fossero lì per proteggerla e che quel leone stesse per morire. Dall’altro era spaventata esattamente come lo era lui: lo sguardo di lui era perso, quasi come quello di un cucciolo messo in punizione dai genitori, completamente sottomesso.
    -Con la feccia come voi...-ringhiò sempre Sly-Non bisogna avere pietà!
    -Vi prego...non uccidetemi...
    -Avresti ucciso questi due cuccioli senza la minima esitazione! Non ti darò un’altra possibilità!
    -NO!
    Kifo si era ripreso. Lungo il suo piccolo viso grigio, una profonda ferita gli scendeva lungo l’occhio sinistro, ma lui non sembrava curarsene. I suoi occhi erano puntati solo su il leone.
    -Lasciatelo andare...-disse con un sussulto-È un ordine...
    -Mio signore...-Sly non tolse gli occhi di dosso dal leone-Questo individuo è pericoloso...non possiamo lasciarlo andare...
    -OBBEDISCI! Parlerò io con mia madre, ma tu fa come ti ordino!
    Il brutto della monarchia, come avrebbe pensato in seguito Zira, era che il punto di vista dei sovrani era superiore rispetto a quella dei sudditi. Certo, i re e le regine dovevano ricevere un addestramento speciale per riuscire a diventare dei buoni sovrani, ma il loro potere poteva venire esercitato anche prima. Proprio come stava facendo Kifo.
    “Solo il re o la regina dovrebbero poter decidere cosa fare...non il futuro re...”. Ma questo però fu bene attenta a non dirlo davanti a lui.
    Alla fine Sly lasciò andare il giovane leone che a quel punto iniziò a recuperare un pò di forza ed entusiasmo.
    -Grazie...vostra maestà...-disse tremando-Non me lo dimenticherò...se mai avessi bisogno di qualunque cosa... ripeto, qualunque cosa...non esitare a chiedere...
    In quel momento la iena notò che lo sguardo di Kifo era cambiato. C’era come l’ombra di un sorriso in esso, come se non avesse aspettato altro che sentire quelle parole.
    “Sarà solo una mia impressione” si disse. Un cucciolo non poteva essere già così giovane freddo e calcolatore come un adulto.
    Subito il giovane leone se ne andò, non voltandosi più indietro.
    -Mio signore...-disse Sly-Sei ferito a un occhio...è il caso di portarti da Utani oppure...
    -No...portami da mia madre-Fu la sua secca risposta-Per oggi può anche bastare!
    -Aspetta!-Zira gli si avvicinò confusa-Perché lo hai risparmiato?
    Gli occhi rossi di Kifo si strinsero ancora una volta.
    -Pura magnanimità! Questa è l’unica spiegazione!
    Il tono e il suo sguardo non avrebbero potuto essere più falsi, ma ancora una volta Zira questo non lo disse.






    Allora, la cucciola, per chi non avesse letto la precedente FF, è la stessa Zira che viene nominata più volta da vari personaggi e che viene riconosciuta come una gran guerriera.
    Un’ altra cosa che ho voluto mettere è stata il potere che Kifo ha già sin da piccolo, cosa che invece Simba non aveva (vedasi la scena in cui vuole licenziare Zazu), per rendere già un’idea di che razza di personaggio sia. Un pò breve anche questo come capitolo, scusate.
     
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61 replies since 6/4/2019, 17:46   2846 views
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