Un viaggio inaspettato

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  1. Fabb96
     
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    Leone

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    CAPITOLO 10
    Nel frattempo in un castello non lontano dalla nostra posizione uno scienziato guardava sul monitor le nostre immagini mentre ci dirigevamo verso la warp room, guardando lo schermo ridacchiò pensando a quello che stavamo facendo, il suo desiderio era quello di fermare il nostro viaggio. Già altre volte i suoi piani precedenti per fermare i bandicoot fallirono miseramente, anche con l'aiuto dei suo scagnozzi, ma ora che aveva creato un nuovo essere in grado di dominare i mondi dei videogiochi era convinto che il piano avrebbe funzionato.

    Neo cortex: Per anni ho aspettato questo momento, per anni i miei piani hanno sempre fallito, ma ora avrò la mia vendetta contro quei bandicoot e il loro nuovo amico.

    Si alzò dalla sedia su cui era seduto e si diresse verso la finestra fissando l'esterno.

    Neo cortex: La mia nuova creazione farà sottomettere tutti i mondi dei videogiochi e non ci sarà nessuno che potrà fermarlo. Anni e anni di ricerche potranno dimostrare che nessuno sarà in grado di fermarmi.

    Poi tornò verso il monitor fissando le nostre immagini con uno sguardo minaccioso.

    Neo cortex: Vi è andata bene fino ad ora ma da questo momento in poi farò sul serio e farò pentire voi inutili esseri e il vostro nuovo amichetto di esservi intromessi nel mio piano.

    Nel frattempo nell'isola di Crash eravamo intenti a dirigerci verso la warp room che ci avrebbe condotto nel prossimo mondo.

    Coco: Bene ragazzi, adesso verrete teletrasportati nel mondo di croc, fate in modo che Black non crei scompiglio, per qualsiasi cosa non esitate ad usare il comunicatore.

    - Tranquilla faremo in modo che tutto vada per il meglio.

    Coco azionò una leva e venimmo teletrasportati in una zona che riconobbi subito in quanto l'ambiente era quello dei primi livelli di croc. Vi era un enorme prato con delle pozze di lava sparse quà e là e dei cristalli dispersi in mezzo ad esso.

    Spyro: Da quanto tempo non mettevo più piede in questo posto. Andiamo a vedere come sta croc.

    A un certo punto qualcuno mi toccò le spalle, mi girai e di fronte a me apparve proprio croc, un altra icona videoludica della mia infanzia ed era accompagnato da alcuni gobbos.

    Croc: Ciao ragazzi. Sto bene comunque.

    Croc ridacchiò. Ero felice di sapere che c'era ancora un pò di buonumore nell'aria.

    - Meno male. Vogliamo sapere che danni ha causato Black e cosa possiamo fare per fermarlo.

    Croc: Veramente ancora non è successo nulla.

    - Come non è successo nulla? Vuoi dire che non ha causato danni?

    Croc: Almeno per il momento.

    Proprio in quel momento i gobbos che erano insieme a croc sparirono nel nulla.

    Crash: Abbiamo parlato troppo presto.

    Croc: Ragazzi dobbiamo ritrovarli. Dove possono essere finiti?

    In quel momento il comunicatore squillò e una volta premuto il pulsante per rispondere Coco apparve sottoforma di ologramma.

    Coco: Ragazzi mi sentite? Ascoltatemi, ho appena visto sui monitor dei gobbos intrappolati nel castello del barone dante, dovete recarvi nel castello e liberarli prima che Black possa combinarne una delle sue.

    Croc: Il castello del barone dante? Non è lontano. Ricordo benissimo la strada per arrivarci.

    Coco: Ovviamente adesso vi invierò le armi.

    Davanti a noi apparvero le armi che avremmo dovuto utilizzare per combattere contro eventuali nemici.

    Crash: Grazie sorellina, non preoccuparti, adesso ci pensiamo noi.

    Coco: Conto su di voi ragazzi.

    - Meglio andare.

    Croc: Seguitemi ragazzi.

    Prendemmo una strada che ci condusse dopo un pò nelle vicinanze del castello, ogni tanto mi guardavo intorno per dare un occhiata all'ambiente che mi ricordava il gioco che avevo, era un posto bellissimo e mi sarebbe dispiaciuto se ai gobbos a causa di Black fosse successo qualcosa.

    Croc: Questa è la scorciatoia più breve che conosco per arrivare al castello. Tra poco dovremmo arrivare.

    Spyro: Ma il barone dante non c'è?

    Croc: Il barone dante se ne è andato da diverso tempo e ha lasciato il castello abbandonato.

    Nel frattempo crash si avvicinò a un cristallo e comincio a fissarlo con attenzione.

    Crash: Croc posso prendere questo cristallo? Voglio regalarlo alla mia ragazza.

    Spyro: Crash abbiamo una missione da compiere. Lascia perdere.

    Crash si allontanò dal cristallo con dispiacere.

    Crash: Ammettilo che anche tu ne avresti preso uno per regalarlo a elora.

    Spyro: Ti ho già detto che elora non mi piace.

    Nel frattempo arrivammo davanti alla facciata del castello, non era di certo uno scenario rassicurante, era il classico castello dall'aspetto spettrale e vederlo mi faceva un pò paura. Notammo che il portone era chiuso.

    - Adesso come entriamo?

    Croc: Dovremmo trovare una via alternativa.

    Spyro: Aspettate ragazzi. Vedo una finestra rotta. Forse posso riuscire ad entrare per aprire il portone dall'interno.

    Crash: Sei un genio. Fai attenzione.

    Spyro: Tranquillo. Non sono io quello che si lascia attrarre facilmente dai cristalli.

    Crash: Sì ma non sono io quello innamorato di elora.

    Spyro: Ancora con questa storia?

    - Ragazzi dobbiamo salvare dei gobbos e ci conviene sbrigarci.

    Spyro volò sulla finestra ed entrò finalmente nel castello. Nel frattempo parlai un pò con Croc.

    - Lo sai che sei il protagonista di uno dei giochi che avevo quando ero piccolo?

    Croc: Davvero? Mi fà piacere che apprezzi il mio gioco.

    Disse Croc sorridendo.

    Dopo un paio di minuti il portone si aprì.

    Spyro: Venite ragazzi. Non c'è nessuno.

    Entrammo e una volta dentro mi ritrovai in un ambiente buio e con pochissima luce. L'unica luce che entrava era quella delle finestre ma non riusciva a illuminare granchè rendendo difficile il nostro orientamento all'interno del castello.

    Crash: Aspettate ragazzi. I comunicatori hanno la torcia.

    Mi resi conto che sullo schermo del comunicatore c'era una piccola icona di una torcia, la premetti e il dispositivo cominciò ad emanare una luce intensa, ora riuscivamo a vedere discretamente buona parte del percorso davanti a noi. Al muro erano attaccati dei quadri del barone dante e delle armature. Avanzammo all'interno e nonostante spyro avesse detto che non c'era nessuno io mi sentivo insicuro.

    Crash: Il castello di neo cortex è più pulito. Si vede che non entra nessuno da anni.

    Spyro: Ci conviene stare attenti. Potrebbero esserci dei pericoli.

    - Infatti è meglio parlare piano. Non mi sento sicuro in questo posto.

    Crash: Tranquillo riusciremo a trovare i gobbos e a liberarli.

    - Il castello è grande, potrebbero essere ovunque, avete idea di dove potrebbero essere?

    Spyro: Di solito i prigionieri si tengono nei sotterranei.

    - Hai ragione. Come si arriva nei sotterranei?

    Croc: Proprio quella porta conduce lì.

    Croc indicò un altro portone, anche questo chiuso e non c'era modo di aprirlo dall'altra parte, dovevamo trovare il modo di passare.

    - Adesso che facciamo?

    Crash: Forse ci sarà una leva da qualche parte o qualcosa del genere.

    Croc: Ragazzi guardate.

    Croc indicò un mattone nel muro che sporgeva di più degli altri.

    - Prova a premerlo.

    Lentamente lo premette e il portone si aprì davanti a noi rivelando una rampa di scale che scendeva verso il basso. All'improvviso sentimmo un suono metallico dietro di noi, ci girammo e vedemmo che le armature che prima erano attaccate al muro avevano preso vita, ci inseguivano con le loro lance e dovevamo scappare.

    Crash: Ragazzi corriamo.

    Scendemmo velocemente per le scale cercando di seminare quegli esseri e una volta arrivati chiudemmo la porta bloccando le armature.

    Crash: Meno male che non c'era nessuno.

    Spyro: Che cosa potevo saperne che avrebbero preso vita?

    Crash: Tranquillo è stato l'amore per elora a distrarti.

    Disse Crash ridacchiando.

    Eravamo finiti in una stanza in cui c'erano delle gabbie con dei gobbos intrappolati.

    Croc: Eccoli.

    Prendemmo le nostre armi per sparare contro le gabbie in modo che l'aura avrebbe distrutto la gabbia. Una volta sparate le nostre munizioni l'aura distrusse completamente le gabbie liberando i gobbos.

    Crash: Anche questa volta ce l'abbiamo fatta.

    Mi sentivo davvero felice per quello che stavo facendo.

    Nel frattempo nell'isola di crash aku aku notò Coco seduta sul divano, aveva uno sguardo piuttosto confuso, aku aku si avvicinò per capire se ci fosse qualcosa che non andava.

    Aku aku: Và tutto bene?

    Coco: Diciamo di sì.

    Aku aku: Coco dal tuo sguardo si capisce che c'è qualcosa che non và.

    Coco: Il fatto è che mi è venuto un dubbio.

    Aku aku: Riguardo a che cosa?

    Coco: Riguardo a francesco.

    Aku aku: Intendi per il fatto che non può rimanere?

    Coco: A parte questo c'è dell'altro.

    Aku aku si avvicinò a Coco.

    Aku aku: Che cosa c'è?

    Coco: Aku aku è lui.

    Aku aku: Lui chi?

    Coco: Sai bene di chi sto parlando.

    Aku aku: Ma non può essere. Lui non viene dal nostro mondo.

    Coco: Eppure quello sguardo mi ricorda lui. Ci somiglia parecchio.

    Aku aku: Coco, sò che a causa della cancellazione del tuo ragazzo dal gioco originale sei rimasta male per diverso tempo ma non credo che possa essere possibile una cosa del genere, quindi a quanto ho capito è questo il motivo per cui ti stai innamorando di lui vero?

    Coco: Mi piace tantissimo. Infatti non vedo l'ora che ritorna.

    Aku aku: Io credo che tu dovresti parlare di questa cosa con lui. Crash lo sà?

    Coco: Non credo.

    Aku aku: Appena ritorna parlate di questa cosa.

    Coco: Ho paura.

    Aku aku: Non devi avere paura. Parlare con lui è la cosa migliore da fare.

    Coco: Hai ragione.
     
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