Nozze gay, Marino trascrive 16 matrimoni. Alfano: “Firma solo autografi”. L’ira della Cei

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  1. Pridelands98
     
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    Il primo cittadino di Roma: celebriamo il diritto all’amore. L’alt del prefetto: «Cancelli le trascrizioni o le annullo». Ncd: lo denunceremo. La diocesi: è una scelta ideologica

    Un giorno normale, per il diritto all’amore», lo definisce Ignazio Marino. Ma il sindaco di Roma segna una giornata particolare registrando sedici matrimoni omosessuali celebrati all’estero, nei Paesi dove sono previsti.

    IL PREFETTO INSORGE: “CANCELLI TRASCRIZIONI O ANNULLO IO”
    E scatena una selva di reazioni pro e contro il suo gesto simbolico, mentre il prefetto della capitale Giuseppe Pecoraro ammonisce: «Cancelli le trascrizioni o ci sarà l’annullamento», come disposto dal ministro Alfano.

    ALFANO: «MARINO NON PUO’ SOSTITUIRE LA LEGGE»
    Ed è proprio Alfano a commentare su Facebook la scelta del sindaco. «Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco per l’attuale legge italiana ciò non é possibile». Così il ministro dell’Interno Alfano in un post su Facebook commenta la trascrizione dei matrimoni gay fatta oggi in Campidoglio dal sindaco Ignazio Marino. «La firma di Marino non può sostituire la legge: ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie».

    L’AFFONDO DELLA CEI: “INACCETTABILE”
    «Una scelta ideologica», «un affronto istituzionale senza precedenti», «una mistificazione sostenuta a livello mediatico e politico», attacca la diocesi di Roma. «Una arbitraria presunzione», secondo la Conferenza episcopale italiana (Cei), «inaccettabile», per di più «proprio a Roma in questi giorni» di Sinodo della famiglia. «La firma di Marino non può sostituire la legge - commenta Alfano - ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie».

    LE COPPIE GAY: “UN GIORNO MEMORABILE”
    Marilena e Laura sono state la prima ad essere `riconosciuta´ dal sindaco di Roma, tra gli applausi di parenti e amici e i tanti bambini nella sala del Campidoglio. Felici le sedici coppie omosessuali - e una con un transessuale - che hanno visto registrata la propria unione. Molti celebrano un «giorno memorabile» tenendo in braccio i figli e stringendo bouquet nuziali. Esulta il Gay Center, che parla di «giornata storica» e di «sconfitta per chi come Alfano vuole cancellare l’amore». Per l’ArciGay il ministro «è malato di omofobia e deve curarsi».

    GLI ALTRI SINDACI “RIBELLI”
    La trascrizione nella Capitale ha sicuramente un alto valore simbolico ma Marino non è il primo sindaco “ribelle”. In tanti hanno alzato la voce dopo che il 7 ottobre il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha parlato della circolare ai prefetti perché rivolgano «un invito formale al ritiro ed alla cancellazione» delle trascrizioni di nozze gay. Solo per fare qualche esempio, il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha firmato le prime sette trascrizioni neanche dieci giorni fa, quello di Livorno, Filippo Nogarin ha fatto sapere che non si adeguerà alla direttiva Alfano e il sindaco di Bologna Virginio Merola ha detto chiaramente: «Io non obbedisco».

    GASPARRI: «ATTO ILLEGALE»
    Alla vigilia del riconoscimento della loro unione, la polemica politica non si è fermata, tutt’altro: si era infuocata. «Ha ragione il Prefetto di Roma nell’imporre al sindaco Marino il rispetto della legge. La registrazione dei matrimoni contratti all’estero è illegale», attacca il senatore Maurizio Gasparri (FI). «Ad Alfano che ha dichiarato guerra ai sindaci che stanno trascrivendo i matrimoni gay contratti all’estero, l’associazione Gay Center risponde con una campagna social lanciata su Facebook, #DimettiamoAlfano», annuncia l’associazione.

    NCD: «DENUNCEREMO MARINO»
    Dal Campidoglio parla l’assessore all’Ambiente Estella Marino: «Il sindaco Marino ha fatto un atto che riconosce i diritti di tutti, diritti che negli altri Paesi dell’Unione europea sono garantiti da leggi nazionali. Si tratta chiaramente di un atto simbolico, a cui ne seguiranno altri, ma mi auguro che possa essere un passo che, insieme a quello degli altri sindaci, tenga accesa la discussione e porti finalmente all’approvazione di una legge nazionale». Dulcis in fundo, l’annuncio del consigliere capitolino Ncd Marco Polarici. «Mi recherò presso gli Uffici della Procura della Repubblica per denunciare Marino».

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