Il cerchio si chiude. Una storia che vi emozionerà.

La mia prima Fanfiction.

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  1. Pridelands98
     
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    Bello, hai descritto fisicamente e caratterialmente tutti i personaggi in due righe per ognuno! Io non ci sarei mai riuscito!
    CITAZIONE (Gaoh @ 5/2/2013, 00:19) 
    Inutile dirlo, alcune delle GOOD Spariranno nel corso degli eventi.

    No! :cry: Meno male che Sarabi, Nala e qualche altra si salva. Poi Nala trova Simba che gliela fa pagare a quegli schifosi di Scar e Zira!

    Piccolo commento al primo capitolo che avevo dimenticato di scrivere: Zira, se osi insultare Mufasa io te la faccio pagare! Te la faccio pagare... e con le CATTIVE manire!
     
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    Ok, ho avuto una mattinata nera, l'ideale per un secondo capitolo del genere.

    Capitolo 2: La malizia delle iene

    Il giorno seguente, all'inizio non sembrava diverso da come erano state tutte le giornate negli ultimi due anni: con il continuo decadimento, la situazione per le cacciatrici era passata dal difficile, all'incomprensibile, all'insopportabile.
    Lo stesso Scar era di umore addirittura peggiore del solito; la sua adunata mattutina fu più fragorosa che mai. Tutte, chi più disposte, chi meno, si prepararono al meglio per affrontare un'altra, maledettissima giornata di duro lavoro; una situazione così assurdamente gravosa da sfiorare i limiti del ridicolo.

    "Quello che mi tormenta di più sono quelle maledette iene!" Sbottò Kima, durante l'inseguimento di una pista sospetta. "Concordo!" sibilò Kula che l'accompagnava assieme ad Azari. "Quegli schifosi si sono moltiplicati come un'epidemia in questi ultimi mesi. Ormai a stento riusciamo a procurare abbastanza cibo per loro e per Scar!" Un singhiozzo le troncò la voce. "Non resisteremo a lungo di questo passo..."
    Dopo circa un ora abbondante di ricerca, trovarono una pozza d'acqua - ristretta, ma sufficiente - a cui si abbeverarono, tenendosi a distanza da Azari; la madre di Zira non stava simpatica a nessuna delle due poiché si era schierata con Scar.
    Tuttavia la vecchia eremita, non dava la stessa sensazione di ferocia della figlia. Ragion per cui, durante la ripresa, Kima non poté trattenersi dal chiedere una risposta.
    Approfittando del fatto che Azari stesse controllando il terreno in cerca di tracce, le si parò davanti, e la fissò negli occhi: "Perché?" chiese in un soffio.
    "Perché cosa?" mormorò Azari, con una voce fioca e malinconica.
    "Non far finta di non capire!" sbottò Kima, costringendola a guardarla negli occhi. Azari sospirò, abbassando la testa. "So cosa vuoi chiedermi, ma non credo che capiresti. Ho messo la vita di mia figlia davanti alla mia fin dal giorno in cui è nata, e ora è la compagna del Re..."
    "Cosa vorresti dire con ciò?" Ringhiò Kima, afferrandola convulsamente alla gola e costringendola al suolo. "KIMA!" Esclamò Kula, precipitandosi. "Lasciala stare!"
    "Stanne fuori!" urlò Kima, facendo retrocedere l'amica, per poi rivolgere la sua attenzione verso Azari. "Sappi che non credo a una parola di quello che hai detto: tu e Tomi siete uguali; pensate solo a schierarvi dalla parte dei vincitori, ma in fondo cosa ci si può aspettare da delle vagabonde?"
    "Kima, stai esagerando!" Esclamò Kula, esterrefatta.
    "No!" disse sommessamente Azari, da sotto la zampa di Kima. "Ha ragione, almeno in parte" Le due si voltarono a guardare la vecchia in volto: il dolore la faceva sembrare più anziana di quanto fosse in realtà. "Di noi vagabondi non ci si dovrebbe fidare. Ma tu, Kima, sei ancora giovane, e devi ancora comprendere cosa voglia dire diventare madre. Io ci tengo troppo a mia figlia, e anche se dovesse diventare malvagia per amore di un leone crudele, io vorrò solo vederla felice, e nonostante tutto, le vorrò sempre bene.

    Kima rimase di stucco: le parole di Azari l'avevano colpita in pieno. Lasciò la presa, e l'aiutò anche a rimettersi in piedi: per un'istante la guardò negli occhi, prima di sciogliersi in lacrime sulla spalla della vecchia. "Perdonami" singhiozzava. "Perdonami."
    "Va tutto bene, cara," mormorò dolcemente Azari. "Alla fine il sole torna a splendere. Non perdere la speranza..." Kima continuò a singhiozzare; Kula si unì all'abbraccio.
    Si sente chiaramente il peso che grava su coloro che vivono nella miseria più nera, ma solo quando si sperimenta sulla propria pelle.

    Furono interrotte da una fragorosa risata; si voltarono, ringhiando poiché sapevano bene chi era: si trattava di Banzai, lo scellerato Banzai, capitano dello squadrone numero 3 delle iene, nonché consigliere del Re. In passato aveva dimostrato una certa tendenza all'autoironia, ma ora, come membro della corte, aveva svelato un'intelletto e una presenza di spirito che nessuno avrebbe mai sospettato in lui.
    "Allora," cominciò ridacchiando di sottecchi. "Si poltrisce qui?"
    "Vattene, Banzai!" esclamò Azari. "Non sono affari che ti riguardano!"
    "Non mi riguardano?" disse questi di rimando, fingendo sorpresa. "Ma come siamo acide oggi, Azari... non vorrai mica che Scar e Zira si arrabbino con te, vero?"
    "Cosa potrebbero mai apprendere i leoni da esseri disgustosi come voi?" ringhiò Kula, mettendosi in posizione d'attacco: Kima e Azari la imitarono.
    "Non oserete..." cominciò Banzai, quando un ruggito fenomenale giunse alle loro orecchie.
    Si precipitarono: un okapi era stato abbattuto dal gruppo di Nyota, Nala e Spotty.
    "Finalmente!" Tuonò Banzai, esaltato. "Dei risultati!"
    Lanciò un ululato che echeggiò in tutta l'area: subito uno stuolo di iene giunse; dovevano essere almeno una trentina, troppo numerosi per essere contrastati: tra di essi vi erano Shenzi, la scaltra capitana dello squadrone numero 1 di cui faceva parte Ed dall'espressione vuota; vi erano anche Leanor, dalla folta criniera che le fregiava la schiena, e Matumbo, assai forzuto per essere un semplice maschio di iena.
    In un istante, le iene furono sull'okapi, e cominciarono a sbranare con avidità.
    "Attenzione! esclamò Nyota, balzando indietro. Nala e Spotty indietreggiarono alla rinfusa, finendo con l'inciampare. Le iene stavano facendo man bassa della preda, e anche Banzai si unì all'orribile vituperio.
    "Hey voi!" ruggì rabbiosamente Nyota. "Questa l'avevamo presa per il nostro branco!" E con un passo si avvicinò alle iene, solo per essere ricacciata indietro.
    "Sparite!" Urlò sadicamente una delle iene.
    A quella mancanza di rispetto ci mancò poco che le leonesse fedeli non facessero uno sproposito, ma la consapevolezza che uno scontro le avrebbe condotte a un destino orribile, le trattenne. Tuttavia Nala, Kula e Nyota tornarono di corsa alla Rupe dei Re. Sapevano già che lamentarsi con Scar non sarebbe servito a niente. Ma almeno dovevano tentare.
    Alla caverna, il Re si mostrò sorpreso di vederle. "Già di ritorno?" chiese con un sorriso malevolo. Nyota si fece avanti. "Scar. La situazione sta diventando sempre più insostenibile, ogni giorno che passa! Le iene ci stanno privando di tutte le nostre prede! Devi fare qualcosa!" Nala fremette all'idea che Scar dovesse effettivamente fare qualcosa per ristabilire l'ordine delle cose.
    "Le iene sono necessarie all'ordine delle cose!" ribatté Scar con uno sbadiglio. "Ora lasciate quello che avete preso, e ritiratevi pure, altrimenti, tornate subito a caccia, e tornate solo a cose fatte!"
    Kula per un istante fu tentata dall'idea di sgozzarlo, ma nella caverna era presente anche Zira, che non distoglieva loro gli occhi di dosso. Nella caverna c'erano anche Vizuri e Mizali che sonnecchiavano con un espressione turabata sul volto.
    "Bah! Andiamocene!" disse Kula, rivolta a Nyota. "Qui è tempo perso!"
    Scesero dalla Rupe, assorte nei loro pensieri. Nelle teste delle tre leonesse, già da un po' di tempo, stavano tramando di rovesciare il Re, ma non sapevano ancora come.
    Mentre si scervellavano sulla via del ritorno, giunsero alcune iene che portavano quel poco che restava dell'okapi per il Re. Erano accompagnate da Vizuri, Dotty, Spotty e Tomi che erano riuscite a salvare qualcosa per se stesse. Nala sospirò. "Almeno avremo il resto della giornata per riposare..." Kula e Nyota non sembravano concordi né discordi. Erano troppo affrante dalla vita che le aveva condizionate fin dall'infanzia; sotto la Rupe, trovarono Kora, la gemella di Kima, che dormiva profondamente, gravemente provata dalle fatiche degli ultimi giorni; al suo fianco la sorella vegliava su di lei.
    Scesero verso le amiche per riposare, quando un gruppo, guidato da Sarabi si avvicinò a passo pesante verso la Rupe. Uzuri, Diana e Mizali correvano come delle forsennate, precedute da Mirana e Lia; in fondo al gruppo, Sarabi e Sarfina camminavano fianco a fianco, trasportando qualcosa sulle schiene. Era Shentani, spaventosamente ferita.
    Le tre giovani si precipitarono di sotto, raggiunsero le compagne, e si preciptarono davanti alle due veterane.
    "Mamma!"
    "Sarafina! Sarabi! Cosa è successo!?"
    Sarabi adagiò con delicatezza il corpo di Shentani sull'erba. "Stavamo cacciando uno gnu ramingo a est di qui!"
    "E siamo state attaccate!" concluse Sarafina, rimasta senza fiato.
    "E da chi!?" ringhiò Nala, sfoderando gli artigli. "Sono stati i licaoni? O i raminghi? Non importa! Chiunque sia stato lo farò a pezzi!"
    "Calmati cara!" sospirò Sarafina, lasciandosi cadere sul ventre, sfinita.
    "Sarabi!" Esclamò la giovine, volgendo gli occhi verso la regina. "Parla! Ti scongiuro: non mi sento più il sangue nelle vene! CHI!?"
    Sarabi osò guardarla: i suoi occhi trasudavano dolore. "Le iene.
    Continua...

    Grazie per i vostri commenti.
    Pridelands, confesso di aver letto tutta la saga di Savu da Dark Times in poi. Tuttavia i nomi li ho presi perché mi servivano.
    In quanto alla giornata tipo, ricorda che è peggiorata gradualmente. Ancora un po' e non ci staranno più.

    Detto ciò,
    Lasciate qui i vostri commenti.
     
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    ho l'impressione che questo scatenerà l'ira di Nala......Ottimo capitolo comunque!!! *_* sono curiosissimo del continuo ora! questa FF la stai facendo proprio bene :)
     
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  4. Pridelands98
     
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    Cavoli bellissimo capitolo! Che *censura* le iene! Non fanno niente, se una leonessa prova a riposarsi un attimo le richiamano dicendoli che poltriscono (mi viene da dire "senti chi parla") e quando miracolosamente le leonesse trovano qualcosa da mangiare cosa fanno le iene mangiano tutto senza lasciare niente a chi ha fatto tutta la fatica!
    Scar e Zira! Vi ho sempre odiato ma grazie a questa fan fiction vi sto odiando a ancora di più!
    Bella figlia che se sei Zira, povera madre che fa di tutto per te e te manco le dici "grazie per cercare di rendermi felice"
    Si, si certo Scar, le iene servono... a sottomettere le leonesse e imperli di ribellarsi al tiranno che sei!
    Aspetto con ansia il prossimo capitolo, ma sopratutto..... il ritorno di Simba!

    Edited by Pridelands98 - 19/4/2014, 20:42
     
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    Bravo Cacciatore

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    La storia è scritta molto bene, mi piace molto, anche se questo nuovo Banzai è davvero antipatico :/ preferivo quello babbo XD
    Comunque le iene sono davvero delle ingorde .-. secondo me prima o poi Nala le mena
    Aspetto il seguito ^^
     
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    Grazie per i commenti positivi: nemmeno io pensavo di ottenere questi risultati.
    Con questo capitolo mettiamo in moto gli eventi.


    Capitolo 3: Questioni da risolvere
    La notizia dell'attacco a Shentani non passò inudito: fu un clamore generale; le leonesse più giovani erano scatenate; se non assaltavano la Rupe stessa, poco ci mancava: solo la presenza di Sarabi e Sarafina riucì a bloccare gli animi prima che si corresse il rischio di spargere sangue.
    Kora e Mizali in particolare, erano le più sconvolte del gruppo, e anche Dotty e Spotty sembravano adirate con le iene: orgogliose com'erano, anche loro, pur se fedeli a Scar, non sopportavano la presenza di simili vicini nelle Terre del Branco.
    Scar, nonostante tutto fece chiamare Rafiki, il quale diagnosticò con gravezza:
    "Le ferite riportate sono troppo gravi. Continuare a cacciare in questo stato sarebbe troppo pericoloso per lei; deve osservare un periodo di riposo."
    A queste parole, Uzuri si ricordò di Tama, e non riuscì a trattenere le lacrime: fuggì dalla grotta; in contraccambio, Nyota, Kula e Kima erano imbestialite: respiravano sbuffando rabbiosamente, e non sembravano chiedere altro che fare uno scempio delle iene, e porre fine una volta per tutte alle loro diaboliche risate.
    Nala era rimasta in disparte, come pietrificata; sembrava come scollegata dal resto del mondo: troppo dolore in due anni, troppa sofferenza; sentiva di possedere una cicatrice, come quella di Scar, ma la sentiva nel cuore, e ancora più profonda.

    Quando le anziane riuscirono a placare le giovani, Scar le congedò, affermando con chiarezza che lo stato di Shentani non avrebbe rallentato la caccia in alcun modo.
    Il Re si ritirò nei suoi quartieri, e quando Zira fece per seguirlo, Azari rimasta da sola, cercò di parlarle.
    "Zira..."
    "Che cosa vuoi?" ringhiò la giovane compagna del Re. Azari si bloccò: lo sguardo di Zira era incredibilmente infuocato. "Io... volevo solo sapere..."
    "...Cosa?" la interruppe la figlia, come se fosse già stanca di parlare.
    "Ti senti felice?" sul muso della vecchia si aprì un debole sorriso.
    La reazione di Zira fu lapidaria.
    "FELICE!?" Ruggì. "Non c'è felicità in questo branco di incapaci! La nostra vita era migliore prima che arrivassimo qui!"
    Azari si ritirò, spaventata da quella reazione. "Io... io c-credevo che ci tenessi a una vita migliore della nostra passata come v-vagabondi..."
    "Tu credevi che sarei stata felice affidando la mia vita nelle zampe di queste inconcludenti!" Zira sembrava fuori di se'. Azari non l'aveva mai vista così furente. "E poi da quand'è che hai ricominciato a interessarti a me? Da quando Mizali è entrata nella tua vita io non esisto più per te!"
    "Questo non è vero!!" esclamò Azari, affranta. "Ti ho sempre amata, Zira! Tu sei mia figlia! Sai che ti vorrò sempre bene!"
    L'espressione dura di Zira vacillò: per un secondo, i suoi occhi parvero farsi umidi; ma in un secondo, la sua espressione tornò più cupa di prima. "L'unico essere che io amo è Scar! Non dimenticarlo!" Voltandosi, fece per allontanarsi. Azari cercò di seguirla.
    "Zira! Ti prego!"
    "Tornatene da Mizali! E' lei la tua vera figlia, ora!"
    E con questo, la questione si chiuse.
    "O Chozi!" esclamò Azari, accasciandosi amareggiata al suolo. "La nostra bambina... è così... cambiata!"

    Sarafina aveva cercato Nala per tutta la sera, e l'aveva trovata sulla cima della Rupe: aveva l'aspetto di una che sta già con una zampa nella fossa.
    Le si accostò dandole una lieve carezza con il muso. "Tesoro..."
    "Mmh?" mugugnò lei, alzando lievemente la testa.
    "Sei sicura di star bene? Ti vedo pallida..."
    "Sono solo stanca, mamma..." Sarafina rimase colpita. "Talmente stanca da non aver nemmeno la forza di arrabbiarmi con Scar! Sento che sta arrivando la nostra fine!" Con un singulto, prese a singhiozzare. Sarfina si sdraiò accando a lei, e le poggiò la zampa sulla testa, sussurrandole nell'orecchio: "Non perdere la speranza. Mai."
    E con una rapida movenza, la lasciò ai suoi pensieri.

    La partenza di Shentani, avrebbe richiesto l'ausilio di alcune giovani; Kima, Kora e Kula si proposero per aiutarla a compiere il viaggio, e a prendersi cura di lei: Scar aveva ceduto per legge, alle preghiere di Sarabi, e così, il tutto venne predisposto.
    Nala, che non aveva mai avuto modo di conoscere bene Shentani, si propose di farle almeno i migliori auguri; la vecchia era ancora debole, e si muoveva a stento.
    Con un leggero inchino, Nala salutò l'anziana: "Ti auguro ogni fortuna. Possa il cielo guidarti a una vita migliore" Rimase a testa bassa, e rimase come di stucco, quando sentì l'abbraccio della vecchia. "Ti ringrazio, mia cara." Le sollevò la testa per guardarla negli occhi, e sorrise: "Sei davvero diventata bella, ragazza mia; accetto il tuo augurio e lo rinnovo su di te!" Dall'occhio di Nala scese una lacrima; Shentani sorrise: "Non temere; le cose belle finiscono, ma anche le cose brutte, prima o poi devono farsi da parte". E con questa frase si allontanò.
    Nala abbracciò e salutò le amiche. Quattro leonesse avrebbero lasciato la Rupe quel giorno, e sarebbero passati mesi, prima che potessero fare ritorno.

    Tutto sembrava a posto, ma non era così.
    In lontananza, Nala vide con chiarezza, un altro gruppo, formato da Azari, Mizali e Lia. Nessun'altra parve accorgersi di loro, e così le raggiunse di corsa.
    "Non starete andando a caccia!" esclamò sconvolta. Si stupì degli sguardi fulminanti delle tre.
    "Abbiamo deciso di andarcene!" sbottò Lia, senza riuscire a sollevare del tutto la testa. "Questa vita non fa per noi. I nostri corpi soffrono, e ormai non possiamo evitare il rischio di malattia, restando in queste Terre maledette!"
    Nala si irrigidì dal terrore. "Ma non potete!" I suoi occhi minacciarono un nuovo pianto: "Non potete andarvene!"
    "Dobbiamo!" mormorò Azari, abbracciando Mizali, che non parlava. "Abbiamo preso ieri sera questa decisione. Dillo tu a Zira, a me non darebbe ascolto."
    "Azari..."
    Con un leggero singulto, la vecchia sfiorò la fronte di Nala. "Sai che è necessario!"
    "Odio ammetterlo..." ringhiò Lia, "ma è così!" Per un secondo si rallegrò. "Ma non temere, quando tutto questo sarà finito torneremo. Vedrai!"
    E tra le quattro non si udì un'altra sillaba.
    Quel giorno, non quattro, ma ben sette delle diciannove leonesse se ne andò dalla Rupe dei Re.

    Nala rimase a guadare mentre si allontanavano: era una giornata di sole, ma il vento era freddo e cupo, trasportatore di polvere e foglie secche. I suoi occhi fissarono il cielo vuoto, di un'azzurro intenso ma triste; i suoi occhi si rifiutarono di trattenere ancora le lacrime.
    Riferì all'istante ciò che le era stato ordinato, ma Zira, nella sua ossessione per il Re, non parve nemmeno sentirla, e con il cuore gonfio di amarezza, la giovane cacciatrice si preparò per la battuta di caccia.

    Nel frattempo, altrove, sul Baobab sacro, Rafiki osservava i dintorni, per catturare un qualunque segno nel vento: lui aveva visto con chiarezza il corpo di Mufasa, così come lo avevano visto tutti, ma il mancato ritrovamento del corpo di Simba lo aveva fatto sperare. Tuttavia, negli ultimi tempi, anche lui dubitava di ogni possibilità.
    Il caso volle, che quel giorno, il vento gli facesse capitare qualcosa tra le mani: dei rimasugli di erba e fiori, il cui odore indicava con assoluta certezza che non provenivano dalle Terre del Branco. A guardarli bene, erano stati sollevati la notte precedente, e molto a Nord, rispetto alla Rupe dei Re. In un istante si precipitò nel suo laboratorio, dove cominciò a setacciare sulla gigantesca foglia di banano ricurva.
    Per distrarsi durante l'analisi, spezzò uno dei suoi manghi preferiti, ma non aveva ancora dato il primo morso, che ecco, nella foglia apparve una sagoma singolare: il pulviscolo dell'erba, si era disposto in una forma di criniera, mentre il polline dei fiori si era depositato al centro, formano... un muso di leone.
    Bisogna figurarsi come ci rimase Rafiki: i suoi occhi per la sorpresa si spalancarono, e la sua voce si ruppe in gola.
    Lo sguardo gli cadde sulle pitture rupestri che aveva distrutto la notte in cui Scar era salito al trono: un'immagine era rimasta, sbiadita, ma non rimossa del tutto.
    "E' vivo..."
    Continua...

    E questo è tutto. Per ora...

    Edited by Gaoh - 9/2/2013, 21:17
     
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    Finalmente, dal profondo del buio inizia a farsi largo uno spiraglio di luce.

    Sono curioso di sapere cosa succederà adesso.

    Ancora complimenti, Gaoh... mi sta piacendo un sacco la tua storia :)
     
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  8. Pridelands98
     
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    Stupendissima!
    Oh Zira, cosa ti farei! Povera tua madre, cosa ha fatto per meritarsi una figlia come te? E ti sorprendi ancora perché ti abbia abbandonata?!
    Si! :D Ora Rafiki sa che Simba è vivo! Spero che comparirà il prima possibile nella tua fan fiction. Però devono succedere ancora 2 cose:
    - Nala deve andarsene dalle Terre del Branco
    - Zira con qualcuno deve concepire Vitani e Kovu
    Comunque il regno di Scar è sicuramente stato terribile, ma nella tua fan fiction lo stai descrivendo come un vero e proprio inferno, forse anche peggio. Bravo mi piace.
    Leggere la tua fan fiction mi sta dando idee per rendere nella mia Scar ancor più odioso!

    Edited by Pridelands98 - 19/4/2014, 21:05
     
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    Complimenti bellissimo capitolo anche questo!!! :) si accende una piccola speranza xD
     
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    Bueno! Oggi, dopo le basi, passiamo alla sostanza.

    Capitolo 4: La parola del Re è legge
    I cieli si erano fatti malsani dalla partenza delle leonesse.
    La reazione di Scar di fronte alla loro dipartita non si era fatta aspettare: quella sera, Tomi, per sua vece tenne una discussione per coloro che erano rimaste.
    La perorazione, che durò fino al crepuscolo era notevole, ma ne riporteremo solo la conclusione:
    "... coprendendo la necessità di Shentani e Azari di compiere questo viaggio, la legge della Rupe acconsentirà a questo caso; cio nonostante, il continuo bisogno comune di cibo per la sopravvivenza induce il Re stesso a richiedere:
    Primo, un solenne giuramento da parte delle cacciatrici rimanenti affinché una richiesta di rilascio dal corpo di caccia della Rupe venga esplicitamente richiesto, o al Re, o al consigliere Banzai, e comunque acconsentito per volontà del Re medesimo;
    Secondo, un nuovo voto di fiducia, affinché un episodio di tale incresciosa sconsideratezza non si verifichi in futuro.
    Terzo, un rinnovo della misura di caccia, in virtù della quale, ogni gruppo sarà composto da almeno quattro elementi, in favore di un più grande successo nelle battute di caccia."

    Le leonesse tutte, chi più chi meno, furono costrette a giurare, tramite inchino di fronte alla Rupe stessa, simbolo della legge del Re.

    La mattina seguente, i gruppi si disposero così:
    - Dotty avrebbe guidato Vizuri, Sarafina e Diana.
    -Tomi capitanò la squadra di Sarabi, Nala e Mirana.
    -Zira invece condusse Nyota, Spotty e Uzuri.
    Così, vennero disposte le leonesse per la caccia. Evidentemente, Scar voleva assicurarsi che le leonesse di Zira tenessero sotto controllo Sarabi; era ovvio che non si fidava più di loro. Ormai, per rimanere Re, non gli importava più del loro rispetto; gli sarebbe bastata la loro obbedienza. Zira e le sue leonesse erano abbastanza forti per gestire le loro possibili avversarie.

    Quello che preoccupava maggiormente Sarabi e le sue fedeli, era la scarsità di prede nelle Terre del Branco, ormai inaridite quasi completamente dalla siccità; le mandrie si erano spostate di molti chilometri in varie direzioni, e la distanza continuava ad aumentare, poiché le iene, spintesi al di là dei confini stessi delle Terre del Branco, avevano ampliato il degrado della terra circostante al Regno.

    La battuta di caccia, si rivelò infruttuosa, e questo per Scar non fu motivo di gioia. Anzi, accolse le cacciatrici tutte, con uno sguardo gelido negli occhi.
    "Se non erro, avreste dovuto cacciare, non vagolare senza meta..." con una stoccata di ghiaccio, costrinse Zira e le sue seguaci ad abbassare la testa; Sarabi reagì in maniera differente. "Non puoi aspettarti il nostro successo in questo ambiente!" Tutte si voltarono verso di lei: nonostante gli stenti, Sarabi aveva mantenuto il suo aspetto vigoroso, e tutta la sua autorevolezza. "Il degrado portato dalle iene ha condotto il nostro Regno sull'orlo della rovina senza ritorno; tu stesso, in qualità di Re, dovresti saperlo! Mufasa non avrebbe mai approvato..."
    "SILENZIO!" Tuonò il Re, che sembrava fosse stato colpito da una pietra. "Non osare pronunciare quel nome!" Con una zampata, scheggiò la dura pietra sotto di se': le seguaci di Zira indietreggiarono. "Che nessuno osi pronunciare quel nome in mia presenza!"
    "E chi ti da il diritto di farlo?" esclamò una voce. Tutte le teste si girarono: era stata Nala, i cui occhi turchesi mandavano lampi terribili; con un ghigno, Scar, cominciò a camminare verso di lei, fino a trovarsi oltraggiosamente vicino, a un sospiro da lei.
    "Chi me ne da il diritto, Nala?" sorrise, un sorriso sornione, tuttavia diabolico, socchiudendo gli occhi. "Dimentichi che io sono il Re... e quello che dico io è legge. Io stesso sono diventato la vostra unica ragione di esistenza, e parte dello stesso Cerchio della Vita. Le sue regole ora devono sottostare alla mia volontà, così come ognuna di voi." Allargando il sorriso, cominciò a chinarsi verso di lei. Nala fremette di orrore.
    "Scar!" esclamò Sarabi; il Re non parve sentirla.
    "Vedi, Nala... è tutto qui, capisci? Io sono il Re, e nulla lo potrà mai cambiare, mentre alla fine dei conti, voi passirete come l'erba... il mio potere su questa Terra è destinato a durare per sempre, fino ai confini dell'Africa e oltre." Detto questo, ridacchiò sotto i baffi, e allungò una zampa verso la giovane cacciatrice.
    "Scar!" esclamarono insieme Sarafina e Sarabi, cominciando a muoversi.

    L'aria carica di elettricità fu tagliata dal grido della giovane cacciatrice:
    "STA LONTANO DA ME!" Serrando gli occhi, Nala sferzò l'aria con la zampa. Il gemito di Scar fu accompagnato dal ringhio di Zira, e Nala si ritrovò buttata a terra, sotto la zampa della compagna del Re: "Cosa vorresti fare? CHE COSA VORRESTI FARE? EH!?"
    "Non osare toccare mia figlia, Zira!" Ruggì Sarafina, pronta a scagliarsi su di lei.
    Lo scontro sembrava inevitabile, quando la voce di Scar le fermò: "BASTA!"

    In un secondo, la situazione prese una piega imprevista: Scar si rialzò, ridacchiando sonoramente. "Ah, Nala!... Alla fine vedo che tu, nonostante tutto, hai ancora abbastanza energie per..."
    "Ma Scar!" esclamò Zira, preoccupata per lui. "Non pensi che dovresti..."
    "Silenzio!" le intimò lui, con una nota gelida nella voce. Zira si placò subito, e lasciò che Nala si alzasse. Scar si passò la zampa sulla guancia: Nala non ci aveva messo nemmeno l'energia sufficiente per farlo sanguinare.
    Con un ghigno si volse verso la ragazza, riprendendo il discorso come se nulla fosse: "... che tu hai ancora abbastanza energie in corpo per simili biricchinate..."
    Nala si irrigidì, quando il Re concluse: "Ti darò io un modo per impiegarle meglio!"
    Per qualche secondo, tutte le leonesse presenti si scordarono di respirare.
    Scar riprese il discorso: "Ho deciso di affidarti un piccolo incarico di fiducia: sento che tu sia la cacciatrice giusta per svolgerlo con successo." Nala rimase muta, gli occhi infuocati fissi sul volto del Re.
    "Visto che sei così pimpante, vorrei vederti andare a caccia... " e con voce che non lasciava trasparire dubbi, concluse: "da sola!"
    Come una sola, le leonesse sussultarono: quello che stava chiedendo era...
    "E' una follia, Scar!" urlò Sarafina. "Già in quattro abbiamo fallito! Cosa ti fa pensare che possa farcela da sola!?"
    "Oh, lei può farcela, Sarafina!" mormorò il Re, continuando a fissare Nala negli occhi. "A differenza di te, lei possiede molta energia, e un coraggio non comune; tuttavia..." e qui la sua voce, abbandonata la dolcezza, ritornò seria, "non le sarà permesso di tornare a zampe vuote. Comprendi, Nala? Se vuoi acquisirti i miei favori, e desideri qualcosa di più, del declino..." Nala deglutì a vuoto. "Dovrai assicurarti di non fallire."
    "Ma è pazzesco!" Gridò Diana. "Non è possibile che riesca..."
    "Lo farò!" Disse Nala, con risolutezza. Gli occhi di tutte la fissarono stupefatta. Zira ghignò soddisfatta, e gli occhi di Sarafina si colmarono di lacrime.
    "Allora siamo d'accordo" disse Scar. "Stasera farai i preparativi necessari, e domani mattina, partirai. Ho il tuo giuramento?"
    Nala, chinata la testa, giurò, senza battere ciglio, e si allontanò verso il suo giaciglio, tra lo stupore generale.
    Sarabi, da parte sua, conosceva Nala meglio di quanto la conoscesse Sarafina stessa, e sapeva che la giovane non poteva essersi arresa alla volontà del Re.
    Ne era certa:
    Nala stava tramando qualcosa.
    Continua...

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  11. Pridelands98
     
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    Bello! E ora Nala scappa nella giungla dove trova Simba!
    Finalmente le fedeli di Mufasa si stanno ribellando a Scar!
     
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    Bellissimooo!!!! Aspetto il continuo con ansia!!! xD
     
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    Stasera concludo la prima parte.
    In tutto le parti dovrebbero essere 3.


    Capitolo 5: L'operazione segreta ha inizio
    Quella sera, il cielo era rosso di fuoco; da molto tempo non si vedeva un tramonto simile; gli uccelli lanciavano le loro strida come non accadeva da molto tempo. Le nuvole, pesanti come una coltre di piombo ardevano della luce del sole morente, promettendo di oscurare la luna e le stelle come mai prima di allora.
    Nala si era tecnicamente dissolta nel nulla per tutto il resto del pomeriggio, in uno stato di sonno vigile, attendendo il momento propizio.
    Al suo risveglio, i suoi occhi brillarono nell'ombra immensa della Rupe; con passo felpato, scivolò rapida e silenziosa nell'erba alta, e con tutta l'audace rapidità di cui è capace la muscolatura di una giovane leonessa, si mosse verso nord, alla ricerca di qualcosa che non sarebbe stato una preda, ma qualcosa di più; lei per prima, sperava di riuscire nel suo intento.

    Si doveva essere spostata di almeno mezzo miglio, circa alla stessa distanza dalla gola dell'incidente, non molto distante dal baobab sacro di Rafiki; per lei, il vecchio sciamano era un vero amico, e un confidente al quale confessarsi apertamente, senza temere rimproveri; avrebbe voluto salutarlo, ma decise di mantenere il segreto: perché nessuno - così si era ripromessa - assolutamente nessuno doveva scoprire il suo piano.
    Avrebbe portato a termine la missione che si era prefissata, e quando qualcuno fosse venuto a conoscenza dei fatti, sarebbe stato troppo tardi. Di questo ne era sicura.
    O almeno, così credeva.
    Come fu giunta proprio sotto le ampie fronde del baobab, un ombra improvvisa le si parò dinnanzi; subito la giovane si mise in posizione di guardia: in risposta, dall'erba alta, comparve Sarabi, con un sorriso di immensa dolcezza sul muso.
    "Sarabi!?" esclamò Nala, sorpresa di vedere la regina. Il sorriso di quest'ultima si allargò.
    "Sapevo che non avresti mai obbedito volontariamente a Scar: tu per prima ti sei opposta quando fu lui a prendere il trono; eppure oggi hai accettato il suo ordine senza battere ciglio. Devi aver pensato che lui ti avrebbe ritenuta in suo potere, e che non avrebbe mai sospettato di nulla. E' stata una mossa rischiosa!" In quest'ultima frase si sentì la nota del rimprovero, anche se la vecchia regina smorzò l'effetto, facendo l'occhiolino. Nala era rimasta impietrita, ma si rilassò quasi subito.
    "Non ti sfugge niente, vero?" chiese, lasciandosi abbracciare.
    "Ti conosco da tutta la tua vita, mia cara" Dagli occhi di Sarabi sfuggì una lacrima. "Cio nonostante, non avrei mai pensato che possedessi un simile coraggio; sei la degna figlia di tua madre".
    Nala sorrise, e rinnovò l'abbraccio. "Grazie, Sarabi."
    Scioltasi dall'abbraccio, la regina si voltò verso l'albero, lanciando un flebile ruggito. Subito dall'erba uscirono Sarafina, Uzuri e le altre tre leonesse fedeli a Sarabi; Nala rimase sbigottita nel vedere la madre e le amiche, riunite insieme a lei in quel momento supremo. Tuttavia, non poté trattenere un sorriso e un risolino confuso.
    "Mamma... Diana, Nyota, ragazze..." I suoi occhi si inumidirono per la commozione. "Cosa ci fate voi qui?"
    "Siamo venute a salutarti, naturalmente!" esclamò Nyota, correndo a strusciare la sua fronte sulla testa dell'amica.
    "E ad augurarti buona fortuna!" aggiunse Uzuri, andando a unirsi all'abbraccio.
    Sarafina sorrise. "E' stata una scelta coraggiosa la tua, tesoro! Tuo padre sarebbe fiero di te!" Nala sorrise: il padre, Ni, era scomparso che lei aveva appena due mesi, in circostanze misteriose, ma Nala, almeno sapeva quanto lui ci tenesse a lei e alla sua famiglia.
    Le effusioni delle leonesse furono interrotte dalla fragorosa risata di Rafiki, che in un secondo, si precipitò giù dal baobab, per ritrovarsi in mezzo alla discussione.
    "Dunque!" esclamò allegramente, avvicinandosi a Nala. "Hai deciso di partire, eh?"
    Nala chinò la testa. "Sì, Rafiki. E' necessario! Spero solo che tu non abbia nulla in contrario..."
    "In contrario!" esclamò il babbuino, facendosi serio. "Certo che ho qualcosa in contrario!" Nala e le leonesse si irrigidirono sbigottite. Il sorriso improvviso di Rafiki le lasciò interdette. "E come potrei lasciarti partire, senza averti imposto la mia benedizione? eh, scusa!"
    In un secondo, le risate delle leonesse riempirono l'aria. Lo sguardo di Rafiki, tuttavia, fece loro comprendere come lo sciamano stesse prendendo la cosa con la massima serietà. Le sei leonesse si disposero in cerchio e si inchinarono davanti a Nala, mentre Rafiki cominciò a formulare la benedizione da imporre all'audace viaggiatore.
    "Kijani usafi!" esclamò il vecchio prendendo il liquido dalla verde foglia di aloe, e segnando sopra il sopracciglio sinistro una linea verticale; Nala ripeté: "Kijani usafi! Il verde della purezza!"
    "Verde purezza!" esclamarono in coro le leonesse.
    "Nyeusi nguvu!" continuò Rafiki, prendendo della terra bruciata, e segnando il centro della fronte di Nala con una linea verticale; lei ripeté: "Nyesu nguvu! Il nero del vigore!"
    "Nero vigore!" esclamarono in coro le leonesse.
    Per ultimo, Rafiki ruppe il frutto di mango usato per il battesimo: l'aria si fece solenne, mentre lo sciamano segnava il sopracciglio destro. "Nyekundu ujasiri!" Nala ripeté: "Nyekundu ujasiri! Il rosso del coraggio!"
    "Rosso del coraggio!" esclamarono le leonesse, e poi sprofondarono in un nuovo inchino.
    A quel punto, Rafiki scosse con forza il suo bastone, danzando forsennatamente. "Hiyo yako, nitakuongozeni milele!" Le leonesse ripeterono in coro.
    Traducendo si direbbe:

    "Che la tua volontà immortale ti guidi!"


    Nala chinò la testa, e si voltò a guardare tutte le leonesse che insieme le auguravano buona fortuna.
    "Madre, sorelle, amici. Grazie di tutto!"
    "Sii prudente, cara!" mormorò Sarafina, abbracciando la figlia per l'ultima volta.
    "Non temere, lo sarò!"
    E con un balzo, la giovane si mise in marcia, correndo verso nord; Nyota e le sue compagne, finito il loro dovere, si diressero verso la Rupe dei Re. Solo Sarabi e Sarafina, rimasero a guardarla correre, finché l'erba alta la sottrasse ai loro occhi.
    "Se la caverà!" Disse Sarabi. "Vedrai."

    Tornando verso la Rupe, le due ebbero una mezza sorpresa.
    Si trattava di Zira, probabilmente attirata dai richiami delle leonesse; un ghigno sadico le attraversava il muso. "Allora, la bamboccetta ha deciso di partire prima del previsto, eh?"
    Sarabi e Sarafina non la degnarono della loro attenzione: Zira sembrò turabata. "Che c'è, non vi va di parlare?" Silenzio.
    "Eddai, non vale la pena di buttarsi giù di corda, solo per..." Non poté finire la frase, perché Sarabi le balzò sopra, bloccandola con un artiglio alla gola. Zira perse tutta la sua ferocia, sotto lo sguardo della regina.
    "Solo per? E' tutto, Zira, ma cosa ne puoi capire tu?"
    "Se qualcuno deve buttarsi giù di corda sei tu!" disse Sarafina, squadrandola con occhi di ghiaccio. "Hai fatto cose orribili, perfino nei confronti di Scar!"
    "Non è vero!" sibilò rabbiosamente Zira. "Io non potrei mai tradire il mio Re! Lui è tutto per me!"
    "Sai," cominciò Sarabi, serrando un po' di più la presa, "se non fosse per il fatto che aspetti dei cuccioli da un altro leone potrei crederti!"
    Gli occhi di Zira si sgranarono. "C-cosa?..."
    "Non fingere di non capire: hai giurato che avresti portato l'erede di Scar, tu sola!"
    "E dato che Nuka si è rivelata una delusione per lui," proseguì Sarafina, girando intorno alle due, "hai pensato di provare con un vagabondo. Un certo Gaori, se non sbaglio..."
    "Zitta!" esclamò Zira, ma l'artiglio di Sarabi, penetrato abbastanza da farla sanguinare, le smorzò le parole in bocca. "Sei disgustosa! Pur di mantenere i favori di Scar sei disposta a tanto! Abbiamo mantenuto il segreto perché non siamo crudeli come te, ma bada bene di rigare diritto d'ora in poi, altrimenti" aggiunse Sarabi, solleticandole il mento con aria minacciosa, "Ti faremo rimpiangere di essere venuta al mondo, Zira. Puoi contarci!"
    Con aria solenne, lasciò che Zira si rialzasse, e che tornasse alla Rupe dei Re.

    Sarabi e Sarafina rimasero ferme e in silenzio per cinque minuti buoni, prima di fare ritorno, e per allora, il cielo si era già fatto buio.
    "Spero solo che riesca a trovare qualcuno che ci aiuti" pensava Sarabi, "o per noi tutti sarà la fine: ora il nostro destino grava tutto sulle sue spalle, e davanti a lei si sono aperte infinite possibilità, tante di successo, quante di fallimento. In quanto a noi..." con uno sguardo, fisso le stelle, i Grandi Re del Passato. "... non ci rimano altro che aspettare..."


    "E sperare."

    FINE DELLA PRIMA PARTE


    E per ora è tutto, siete pregati di lasciare qui i vostri commenti, e di pazientare, perché la seconda parte, sarà qualcosa di speciale, che nessuno si aspetta.

    Edited by Gaoh - 9/2/2013, 21:13
     
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  14. Pridelands98
     
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    Stupenda! Quindi ecco come, nella tua versione, Zira ha concepito Vitani e Kovu, che fedele moglie, è poi nel secondo film parla di Scar quasi in maniera divina! ^^
    Cavoli, il futuro padre di Vitani e Kovu l'hai chiamato col tuo nick, furbo! ;)
    Che bella la scena dove Nala viene benedetta, i Grandi Re del Passato la porteranno a Simba che tornerà alla Rupe dei Re, sconfiggerà Scar e finalmente sarà la fine di un inferno! Complimenti! Sin da quando l'ho iniziata a leggero il mio voto è sempre stato 10 e non è ancora cambiato!

    Edited by Pridelands98 - 19/4/2014, 21:08
     
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    Gaori è il nome di un Demone che ho ideato io tempo fa, prima di connettermi al forum.
    L'ho preso dal giapponese "gari" (caccia).
    Il mio nick Gaoh, deriva da Kyogoku Hinowanokami Gaoh, il boss finale di Samurai Shodown V Warrior's rage.
     
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86 replies since 4/2/2013, 13:44   3003 views
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