Il Re Leone - come tutto ebbe inizio

by Miranh

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    I casini che avevo previsto..
    Proprio come mi aspettavo.
    Quegli occhi grigi non sono passati inosservati..
    Khendo è figlio dello stesso leone che ha ucciso la madre di Ahadi..
    Secondo me non è finita qui, ci sono altri guai.. Zhymu non gliela farà passare liscia....
    Tipico commento SINCERO che avrei fatto se avessi commentato questo capitolo senza sapere il resto, ovviamente u.u
     
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    Re Leone

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    balle lion XD

    cmq tu e simba lo avevate sgamato subito, io fino a questo capitolo non avevo fatto il collegamento XD
     
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  3. Simba (Cucciolo)
     
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    cavoli che capitolo non mi aspettavo che quello si mostrasse cosi presto e la rabbia ahadi be è stata molto violenta, chissà cosa succederà più avanti, ora temo che khendo odierà ancora di più ahadi

    kun io sono molto perspicace ^^
     
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    Anche io, ma proprio l'avevo capito quasi subito, quando ho letto che quel misterioso leone cattivo aveva gli occhi grigi e questo cucciolo di nome Khendo li avesse uguali, il collegamento mi è venuto proprio spontaneo.
    ^^
     
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  5. Miranh
     
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    Buon giorno a tutti! Grazie ancora per i bei commenti, che mi lasciate sempre! :)
    Kun, se puoi, potresti continuare a postare tu per il momento? Io ho alcune cose da fare in questi giorni (fra cui il continuo del libro II°). Comunque ti avviserò, quando potrò cominciare a postare anch'io. :)
     
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    Capitolo 14. “ Il risentimento di Zhymu ”



    Trascorse una settimana da quel giorno. La tranquillità sembrava riprendere pian piano il controllo nel branco, anche se c'erano delle eccezioni.
    Khendo non riusciva a togliersi dalla mente il padre: venire a sapere a quel modo che dietro di lui si nascondeva un vile assassino, lo lasciò afflitto. Uru e gli altri cercavano di confortarlo, facendolo ridere, abbracciandolo e giocando con lui, ma rimaneva quasi sempre triste.
    La madre era triste e arrabbiata allo stesso tempo.
    Anche Ahadi era giù di corda: la rabbia che provò quel giorno l'aveva sconvolto e si sentiva in colpa per il piccolo Khendo, ma anche se gli avrebbe parlato, sapeva che il cucciolo non gli avrebbe mai dato ascolto.
    Avrebbe voluto uccidere Zhymu quel giorno, ma l'idea di far soffrire un cucciolo, lo opprimeva. Si sentiva solo e sconfortato e non sapeva più se il suo comportamento fosse giusto o sbagliato: non sapeva se avrebbe dovuto andarsene o meno.
    Uru era triste. Non avrebbe mai pensato che il padre di un amico avesse fatto un torto del genere a lui e a sua madre. Cercava di confortare anche Ahadi, ma ultimamente lui non accettava compagnie. Neanche Rina riusciva a farlo sorridere. Il giovane dormiva sempre fuori la sera e si escludeva dal resto del branco.
    Mohatu cercava sempre di coinvolgerlo in varie attività, ma con scarso successo.

    In una notte di luna piena, mentre tutto il branco dormiva nella grotta, la piccola Uru prese coraggio ed uscì, per andare da Ahadi, anche se lui l'avrebbe di certo rimandata indietro come le altre volte.
    Fece attenzione a non svegliare nessuno ed andò a cercare il giovane leone. Sulla Rupe non c'era, quindi era sicuramente sceso giù.
    Allora Uru, col cuore in gola, scese piano le enormi rocce e si infilò nell'erba alta della savana. Salì su un masso e riuscì a vederlo in lontananza: stava camminando nella direzione opposta rispetto a quella della Rupe: “ Vuole andarsene...! ” pensò, e si mise a correre svelta per raggiungerlo il più presto possibile.
    Correva molto velocemente, senza badare ai fili d'erba che le frustavano il volto e senza preoccuparsi della propria zampa.
    Riuscì a raggiungerlo e, prima che lui potesse reagire, gli abbracciò una gamba:
    << NON ANDARTENE! Ti prego...! >> lo supplicò;
    << Uru?! Che ci fai qui?? Torna a casa! >>
    << NO! >>
    << Fa' come ti dico! Vai! >>
    << No! >>
    << Uru...! Per favore... >>
    << No... >>
    << Senti... Per me è arrivato il momento di andare. Non cercare di fermarmi >>
    << Ma perché te ne vuoi andare?? >>
    << Questo posto non ha più niente a che vedere con me... >>
    << Ma non è vero! Io ti voglio bene! E anche i miei genitori te ne vogliono! Non andare... >>
    << Ma hai visto cosa ho fatto?? Stavo per uccidere il padre di un tuo amico...E tuo padre non ha voluto punirmi... >>
    << Perché non lo meriti! Hai rinunciato alla vendetta... è proprio per questo che non meriti una punizione! >>
    << Uru... >>
    << Se tu avessi continuato a non darti pace per uccidere Zhymu, a quest'ora mio padre ti avrebbe già esiliato, col cuore dolente! Ma per fortuna non l'hai ucciso....e non vuoi più farlo...Papà dice che hai saputo affrontare te stesso... e non sei diventato una belva insensibile ed assassina! Perciò resta qui... >> lo guardò con i suoi grandi occhi rossi, che piangevano calde e sincere lacrime.
    Ahadi si voltò dall'altra parte per non far vedere che piangeva anche lui. Si asciugò le lacrime e si rivoltò per abbracciarla.
    I due ritornarono alla Rupe e si addormentarono insieme sotto di essa, senza risalire i massi.
    Le prime ore della notte trascorsero tranquille: tutto taceva e la luna tingeva d'argento la savana.

    Fu un rumore a ridestare Ahadi dal sonno. Il giovane alzò la testa ed annusò l'aria: c'era uno strano odore. Poi si risenti di nuovo un rumore d'erba smossa. Era probabile che ci fosse qualcuno da quelle parti, così prese delicatamente Uru per la collottola, senza svegliarla, e la riportò sulla Rupe, dentro alla grotta del branco. Poi scese nuovamente giù, per vedere di che si trattava.
    Camminò per molti metri, seguendo il rumore, ma, andando avanti , si accorse che le creature, che camminavano in mezzo all'erba, erano più di una e ben presto si ritrovò circondato da tre leoni.

    Intanto Uru, sentendo sotto di sé un terreno roccioso, anziché l'erba su cui si era addormentata, aprì gli occhi e si rese conto di trovarsi nella grotta, ma Ahadi era sparito. Si affacciò fuori e sentì dei rumori: “ Ma dove sta andando? ” e scese i massi in silenzio. Era talmente concentrata sul seguire i rumori che udiva, che non si accorse della presenza di un leone sconosciuto. Infatti, non appena svoltò l'angolo, lui la sorprese acchiappandola e tappandole la bocca con la zampa: << MMMMH..!!! >> cercò di urlare, ma non ci riuscì: << SSHH!! >> fece lui << Salve principessina....Mi spiace disturbarle la dormita, ma ora deve venire assolutamente con me. E badi di non far storie, o saranno guai per la sua famiglia! Capito? >>
    Uru annuì, terrorizzata: ma cosa stava succedendo? Avrebbe voluto chiamare aiuto! Tuttavia rimase in silenzio, come lo sconosciuto le aveva detto, temendo per la vita dei suoi cari.

    Ahadi si ritrovò circondato da tre leoni più grandi di lui e si preparò a difendersi, se fosse stato necessario: << Chi siete?? Che volete? >> chiese, cercando di nascondere la propria paura;
    << Bene, bene... Dunque saresti tu il giovanotto accudito dal re? Un po' magrolino, non trovate? >> disse uno di loro sogghignando;
    << Già...Non credo che resisterà per molto... >> disse un altro;
    << Ma di che cosa state parlando?? Che volete da me? >> si impazientì Ahadi;
    << Non agitarti... Vogliamo semplicemente che tu venga con noi... >> disse il terzo leone;
    << E perché mai dovrei farlo?? >>
    << Vedi...il nostro capo vorrebbe dirti un paio di cosette....Per ringraziarti del suo esilio! >>
    << NO! >> Ahadi capì tutto e tentò di fuggire, ma due dei leoni lo inseguirono e lo afferrarono con le zanne, atterrandolo con violenza:
    << Fermi! >> disse il leone più grosso, che era rimasto fermo << Ci serve vivo... >> e si avvicinò a lui: << Senti, ragazzo: non mi piace usare la violenza per la persuasione....Ma vedi abbiamo un piccolo asso nella manica che... potrebbe definitivamente convincerti >>
    << Eh?! >> Ahadi rimase confuso da quelle parole; poi dopo un po' udì dei mugugni dietro di lui e si voltò: << Uru! >> esclamò non appena vide la leoncina tenuta per la collottola da un quarto leone: << Ahadi..! >> lo chiamò, spaventata;
    << Zitta! >> le ringhiò il leone che la teneva, stringendo ancora di più i denti, facendole male;
    << No! Lasciatela, vi prego! Lei non ha alcuna colpa! >> implorò Ahadi;
    << Lo so >> disse il leone più grande, avanzando verso di lei:
    << Però: che carina che è... Vero? Sono sicuro che diverrà un bel bocconcino, una volta cresciuta >> rise malizioso, avvicinando il muso a quello di Uru << Avrei potuto farmi un bel pensierino su di te in futuro... Ma a quanto pare dovrò rinunciarci, per colpa di un moccioso cocciuto... Aaah...Che peccato dover rovinare un così bel faccino... >> e le posò un artiglio sulla guancia, pronto a sfregiarla. La piccola, ansimando, chiuse forte gli occhi, tremando di terrore:
    << NO! VI PREGO! Lasciatela stare! Verrò con voi! Verrò! Ma non fatele del male! >>
    Il leone sorrise malizioso ed allontanò la zampa dal volto della piccola:
    << Bene, vedo che ci siamo capiti... Portatelo via! >> ordinò agli altri due leoni, che obbedirono, spingendo Ahadi davanti a loro, tirandolo per la criniera: << Ahadi! No! >> gridò Uru disperata, dimenandosi, ma il leone, che la teneva, strinse ancora di più il morso: << Ferma e zitta! >>
    << Ma chi siete?? Che volete da lui?? >> pianse, sopportando il dolore;
    << Questo non vi riguarda, principessa! >>
    << Su... Non essere così duro con lei >> disse il leone più grande, avvicinandosi a lei di nuovo << E' ancora una piccola ed ingenua principessina.... >> e si fermò a guardarla << ...Certo che è carina persino da spaventata.....Sono contento di non aver rovinato la vostra bellezza... A quanto pare mi sono rimaste delle speranze per il futuro... >>
    Uru si inquietò e reagì violentemente, graffiandolo con forza su una guancia. Il leone ruggì d'impulso, arrabbiandosi, mentre l'altro la posò a terra e la tenne ferma con una zampa: << Lasciatemi! >> urlò;
    << ZITTA! >> la rimproverò, facendo ancora più pressione sulla sua piccola schiena.
    Il più grande si asciugò con una zampa il sangue sulla guancia, e, prima di raggiungere gli altri, ringhiò: << Bada che non scappi via! Capito? >>
    l'altro annuì.
    Irato per la reazione della leoncina, andò dagli altri, i quali notarono i graffi sul suo volto: << Che hai fatto alla faccia, Rodos? >> chiese uno dei compagni: << Niente! Una stupidaggine >> rispose nervoso;
    << Ehi....Non mi dirai mica che è stata....la principessina?? AH, AH... >> rise un altro di loro;
    << Chiudi il becco! >> ruggì Rodos;
    << No...è stata davvero lei?? Caspita, che bel caratterino che ha...Adoro le leonesse con carattere! Eh, eh... >>
    Ahadi, che ascoltò tutto, continuava a camminare, seguito da loro, capendo che Zhymu aveva architettato tutto, per farlo fuori e vendicarsi dell'esilio.
    Continuò ad avanzare, col cuore in gola, finché giunsero ai confini delle Terre del Branco, in un'area spaziosa, circondata da alberi.
    Là, sdraiato su un grande masso, vi era Zhymu, che li attendeva. Non appena li vide arrivare, scese dalla roccia ed avanzò verso di loro: << Ma bravi! L'avete portato, come richiesto... >>
    << Eccolo qui, Zhymu. Vivo e vegeto, come lo volevi tu >>
    << Perfetto >> e gli si avvicinò: << Dunque... Ahadi... Ti sei accorto del risultato della tua azione dell'altro giorno? Allora, sei contento di aver rovinato la felicità di una famiglia? >>
    Ahadi tremò di rabbia e rispose: << Proprio tu, che distruggesti per primo la mia famiglia e la mia felicità, parli a me in questo modo?!! Sei un demonio!! >>
    Allora Zhymu gli morse il collo e lo atterrò con violenza: << Non ti conviene provocarmi! La tua presenza a questo mondo non fa altro che intralciare i miei piani! >> ruggì << Prima che ti riduca a pezzettini, avrei un'altra domanda: come hai fatto a sopravvivere, dopo la morte di tua madre? >>
    << Non sono tenuto a risponderti!! >> ringhiò lui;
    << Bene! Si dia inizio a tutto! >> e si allontanò da Ahadi mettendosi in posizione di attacco; il giovane si rialzò e si preparò anche lui allo scontro.
    Girarono l'uno di fronte all'altro per qualche istante e, una volta sfoderati artigli e zanne, esplose una battaglia sanguinolenta.

    Uru intanto aspettava il momento giusto per sfuggire al controllo del leone.
    Non appena sentì che la sua zampa aveva diminuito la pressione, rotolò svelta, sottraendosi alla presa, ed iniziò a correre verso la Rupe per avvertire il padre: << PAPA'!! PAPA'! >> gridò. Ma il leone fu più svelto di lei e le bloccò la corsa; allora la piccola prese la stessa direzione che presero Ahadi e gli altri leoni e tentò di seminare il leone in mezzo all'erba alta e ai massi. Correva molto spedita, temendo per la vita dell'amico, ma ogni volta che sembrava andarle bene, il leone le rispuntava alle calcagna. Non avrebbe potuto mantenere per molto quella velocità, anche perché lui essendo più grande era molto più veloce. Poi riuscì ad intravedere un masso sotto al quale vi era una tana scavata nella terra: “ Conosco quella piccola tana! ” pensò “ Ha due uscite! Forse posso riuscire ad ingannarlo! ” e corse ad infilarsi sotto la terra della tana. Il leone, ignaro del fatto che quella tana avesse due uscite, rimase fuori: << Sei poco furba >> disse << Ormai non hai più via di scampo ed io posso aspettare per tutta la notte >>
    Ma Uru non badò alle sue parole e percorse il piccolo tunnel sotterraneo, finché non vide la seconda uscita, che sbucava su un terreno, fuori dall'erba alta. Uscì piano, senza far rumore e, capendo di essere riuscita ad ingannarlo, proseguì il cammino seguendo le tracce dei leoni.

    Ahadi fu scaraventato a terra con forza da Zhymu, che lo aveva colpito violentemente al petto, ferendolo. Ma il giovane non aveva alcuna intenzione di arrendersi e, ignorando le ferite, si rialzò svelto e morse forte il collo di Zhymu, riuscendo a lacerargli la carne. Lo scontro tra i due era cruento e gli altri leoni facevano da spettatori, scommettendo sulle loro vite.
    Zhymu rimase stupito e messo in difficoltà dall'inaspettata forza del giovane: dietro l'aspetto gracile nascondeva infatti una robustezza incredibile. Tuttavia, essendo più grande ed esperto, riuscì a tenergli testa al combattimento.
    Infatti Ahadi, indebolito dalle ferite sanguinanti, finì per esaurire quasi tutte le proprie energie. Fu nuovamente colpito con forza e rifinì a terra esausto. Zhymu allora decise di porre fine alla lotta e cominciò ad azzannargli la giugulare.
    Il giovane si sentiva soffocare e capì che quella era la fine per lui: “ Addio, Uru... Addio, Mohatu... Aura... Rina... Addio a tutti... ” e chiuse gli occhi.
    << NOOO!!! >> Si levò un grido improvviso, che riecheggiò dappertutto.
    Tutti i leoni si voltarono, compreso Zhymu, e dai cespugli balzò fuori Uru, la quale, con tutto il proprio vigore, andò contro Zhymu: fece un lunghissimo salto e gli afferrò il muso con i denti, rimanendo con le zampe posteriori sospese nel vuoto: << AAAH!!! >> Zhymu gridò di dolore << Toglietemela di dosso!! >> ruggì agitandosi, cercando di scrollarla via;
    << URU! >> gridò Ahadi, sorpreso di vederla. Gli altri leoni le si avvicinavano per portarla via, ma Ahadi si rialzò con le sue ultime forze e cercò di difenderla, tenendoli a bada.
    Alla fine Zhymu perse completamente la pazienta e se la scrollò di dosso con una zampa, facendola sbattere violentemente contro un albero.
    Poi tutto si fece muto attorno ad Ahadi: l'una cosa vide e che sentì in quel momento fu il corpo di Uru che si accasciò al suolo esanime:
    << URU!! >> si allontanò dai leoni e si precipitò su di lei;
    Gli altri si avvicinarono a Zhymu: << Tutto bene, capo? >> chiesero;
    lui si toccò i segni sanguinanti del morso di Uru e si arrabbiò: << No, che non va bene! Idioti!! Levatevi di mezzo! State lontani! >> reagì violento.
    << Uru... >> Ahadi la scuoteva, ma lei non rinveniva << No...Uru, no...Ti prego! Non lasciarmi anche tu... >> insisteva, ma senza risultato << Uru...! URU!! NO! >> si chinò su di lei e l'abbracciò, bagnandola con le proprie lacrime: << Maledetti!! Dannati!! L'avete uccisa! L'AVETE UCCISA!! Me la pagherete! Carogne bastarde!! >> e si aizzò contro di loro, accecato dall'ira e dal risentimento violento.
    Li morse, li colpì, li graffiò senza badare a chi rimaneva ferito sotto di lui.
    Poi tutto si interruppe all'improvviso: un fortissimo ruggito, catturò l'attenzione dei presenti. Poi dall'oscurità degli alberi uscì fuori Mohatu seguito da Aura e dall'intero branco.
    << Mohatu?! Come hai fatto a trovarci?! >> si impaurì Zhymu; tutti gli altri intanto corsero via, feriti e spaventati;
    << Tornate qui canaglie!! >> urlò il loro capo, ma Mohatu gettò un altro potente ruggito: << Vattene! >> disse << Vattene se non vuoi che ti uccida qui!! Traditore! >>
    Al leone, indebolito dalle ferite, non restò altro che obbedire e corse via svelto.
    Il re poi posò lo sguardo su Ahadi, che era tornato a piangere sul corpo Uru: << Cosa le è accaduto?? >> domandò risoluto; ma Ahadi non rispose e continuò a piangere.
    Aura si precipitò sulla figlia: << Uru!! Piccola mia!! >> pianse e la tolse dalle zampe di Ahadi, stringendola a sé. Mohatu le si mise accanto:
    << Uru... >>
    Arrivò anche Zozo, che atterrò vicino alla piccola, posandole un'ala su una zampetta.
    Ahadi, guardò le altre leonesse ed incrociò lo sguardo di Rina: anche lei stava piangendo. I due si guardarono per un istante, poi lei si voltò da un'altra parte e andò via. Tutte le altre leonesse, circondarono i sovrani, tristi.
    Il giovane leone rimase fuori dal cerchio e si rese conto che per lui era ormai il momento di andare via; si alzò e si allontanò senza che gli altri se ne accorgessero: “ Non ho più niente da fare qui...Non c'è più nulla che mi leghi a questo posto.... Ormai l'ho persa per sempre! La mia piccola Uru non c'è più!.... Se resterò qui creerò solo guai a Mohatu....Non posso fare altro che andarmene... ed attendere la morte... ”. Correva e correva ancora, con gli occhi annebbiati dalle lacrime, non vedeva dove andava, ma continuava ad andare lontano... Non piangeva così tanto da quando era morta sua madre. E, da quel giorno, nessuno lo vide più, per oltre un anno.

    Aura continuava a tenere sua figlia tra le zampe, Mohatu appoggiò il proprio capo sul suo; avevano entrambi le guance rigate dalle lacrime, come il resto del branco.
    Rimasero in quel posto per molti minuti, finché ad un certo punto, la piccola Uru mostrò segni di vita: si sentì infatti un piccolo mugugno e la videro riaprire gli occhi: << M-mamma... >>
    << Uru! Oh, Uru! Tesoro mio! Sei viva! >> e la strinse forte;
    << Uru! Piccola mia! >> gioì Mohatu, accarezzandola;
    << Papà... >> sorrise lei;
    << Oh, piccola Uru! Che gioia! >> si rallegrò Zozo.
    Tutto il branco fu percosso dalla felicità, nel vederla salva ed ancora in vita: << C-cos'è successo..? >> si domandò, confusa;
    << Temevamo di averti persa per sempre....Ma per fortuna eri solo priva di sensi >> rispose Aura;
    << Priva di sensi... >> Uru cercò di ricordare, poi, sentendo un forte dolore in tutto il corpo, le torno in mente tutto: << Oh, no! Ahadi! Papà! Zhymu! E' stato Zhymu! Mi aveva fatto prendere in ostaggio da un altro leone!...Hanno costretto Ahadi a venire qui..! >>
    Mohatu la guardò perplesso;
    << Ahadi...Dov'è Ahadi?? E Zhymu?? >> si agitò la leoncina;
    << Calmati, tesoro... Zhymu se ne è andato >> disse Aura;
    << E Ahadi? Dov'è lui?? Sta bene?? >>
    Mohatu cercò subito il giovane con lo sguardo, ma non lo vide da nessuna parte: << Dov'è andato..?? Era lì un momento fa.... >> si domandò preoccupato;
    << Papà...? >>
    << Aura! Riporta Uru alla Rupe e falla visitare da Rafiki. Porterò con me un gruppo di leonesse: andremo a cercarlo. Zozo... >>
    << Sì, sire?? >>
    << Tu andrai avanti....Lo cercherai dall'alto >>
    << Volo immediatamente >> ed andò a cominciare le ricerche;
    << Dov'è andato, papà? Dov'è? >>
    << Tranquilla, tesoro... Stiamo andando a cercarlo. Vedrai che lo troveremo >>
    << ...Sì... >> Uru si angosciò.
    Aura la prese per la collottola e tornò verso la Rupe con alcune leonesse, mentre le restanti andarono con Mohatu.

    Intanto, fuori dai confini, Zhymu ed i suoi compagni si erano fermati in un posto, dove passare la notte ed in seguito furono raggiunti dal loro ultimo membro, che aveva avuto l'incarico di sorvegliare Uru: era ferito anche lui.
    Zhymu era molto arrabbiato e lo atterrò, con una zampa alla gola:
    << Idiota! Non dovevi tenerla d'occhio?! Eh?! >>
    << M-mi dispiace.... Ma me l'aveva proprio fatta... E-era riuscita ad ingannarmi... >> balbettò, impaurito;
    << E Mohatu?? Come ha fatto a trovarci?! >>
    << S-si era accorto dei richiami della figlia... E quello strano uccello femmina lo ha guidato... >>
    << E poi?? >>
    << Mi hanno trovato e costretto a rivelare tutto... >>
    << Sei un incapace! >>
    << M-ma, Zhymu... Lui era troppo forte per me... Si tratta pur sempre del re... >>
    << Re, un corno!! >> e mollò la presa << Adesso dovrò pensare ad un altro modo per togliere di mezzo quel moccioso... >>
    << S-se ne è andato... >>
    << Come?? >>
    << Ho saputo che è scappato via... E adesso lo stanno cercando... >>
    << Spero che lo ritrovino stecchito, allora! >> e si allontanò dal branco, ringhiando.

    Le ricerche di Ahadi durarono per tutta la notte e per tutto il mattino seguente, ma non riuscirono a trovarlo da nessuna parte.
    Fu un duro colpo per la piccola Uru e per i sovrani: si erano affezionati a lui più di quanto avessero immaginato e la sua perdita lasciò un grande vuoto nel loro cuore.
    Da allora Uru trascorreva le sue giornate in compagnia degli amici, i quali le davano sempre conforto; ed ogni sera, dal tramonto fino a tarda notte, restava ferma sulla grande roccia della Rupe ad osservare le terre ed il cielo, sperando e pregando che un giorno Ahadi sarebbe tornato da lei.

    ---------------------------------

    e qui finisce la prima parte... per non aprire un altro topic proseguo direttamente qui come una ff unica se ti va bene...
     
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  7.  
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    LA SECONDA E' LA PARTE CHE PREFERISCO!!!!

    Non vedo l'ora che la posti!!
    E SOPRATTUTTO CHE CONTINUI!! xD
     
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  8. Miranh
     
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    Continua pure a postarla qui, Kun^^
     
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  9. Miranh
     
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    Scusa se ti faccio disturbare...
     
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  10. Simba (Cucciolo)
     
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    wau stupendo, zhymu maledetto fossi stato il mohatu lo avrei uccisono, ora chissa quando ahadi tornerà e cosa altro a in mente quel pazzo
     
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  11.  
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    CITAZIONE (Miranh @ 3/7/2012, 12:18) 
    Scusa se ti faccio disturbare...

    ma no XD non ti preoccupare ^^
     
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  12.  
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    Un anno e nove mesi più tardi.......


    Capitolo 15. “ La prima caccia ”



    Era una calda e serena mattina di una nuova stagione, che sembrava promettere una buona prosperità per le Terre del Branco.
    Grazie alle piogge, i laghi e i fiumi si erano rinvigoriti e l'abbondanza di cibo aveva fatto si che numerose mandrie tornassero da quelle parti.
    Intanto due giovani leoni attraversavano svelti la savana, senza fermarsi: << Forza, muoviti, Hydo! >>
    << Ma, Khendo, aspetta! Vai troppo veloce! Non ce la faccio più... Possiamo rallentare un po'?? >>
    << Certo che no! Oggi ci sarà la prima caccia di Uru! Non voglio arrivare in ritardo >> disse euforicamente;
    << Uffa...Non avrei scelto la vita del vagabondo, se avessi saputo che costava sacrifici.... >>
    << Ma la vita del vagabondo è proprio questa, amico! Vagabondare e visitare posti nuovi, senza fermarsi troppo a lungo in posti fissi... E' ovvio, no?? >>
    << Certo...Certo... >>
    << Su, pensa a quando rivedrai tua sorella! Uru! Oppure la tua Athena.... >>
    Hydo arrossì: << Ma dai Khendo... Sai che non avrò mai speranze con lei... Già se l'era presa con me, quando decisi di venire via con te... E poi avrà trovato sicuramente un compagno... >>
    << E se invece non ce l'avesse?? Non ti farai di certo sfuggire un'occasione con lei! Su con la vita! >> esclamò e corse più veloce;
    << Khendo! Aspettami! Ti prego! >> implorò Hydo, cercando di raggiungerlo.

    All'altro capo della savana, nella grande cavità di un enorme albero, il saggio mandrillo Rafiki cominciò la mattina, dedicandosi alla pittura e alle preghiere. Con le punte delle dita, tinte dei colori di polveri e succo di alcuni frutti, modellò una sagoma sulla superficie legnosa dell'albero, finché questa prese la forma di una leonessa, tinta di rosso-marrone: << Ecco fatto... >> disse, rifinendone i contorni << ...Oh, cara regina Aura... se potessi vedere dal cielo come tua figlia stia crescendo forte e sana... Ogni giorno che passa, eccelle sempre di più in grazia e virtù... E' una splendida leonessa, una delle più meravigliose che si siano mai viste... Vedrai, sarà una brava regina... Oggi si terrà la sua prima caccia solitaria. Presto sarà pronta ad intraprendere il viaggio, che le spetterà... Ma Mohatu è seriamente preoccupato... >>

    Il Sole illuminava la Rupe dei Re nel massimo del suo splendore e della sua maestosità.
    Fuori dalla grotta, su una delle sporgenze rocciose, accanto alla grande roccia, vi erano Rafiki, arrivato da poco, Zozo, Rina, la quale aveva avuto una figlia da un leone vagabondo, le amiche di Uru e le altre leonesse, che attendevano fuori dalla grotta il re e la principessa, commentando la situazione attuale: << Pensate che ce la farà? >>
    << Oh, sì...La principessa è molto forte: va già ad aiutare suo padre per la salvaguardia di queste terre, qualche volta.... >>
    << E il re? La lascerà andare da sola, però? >>
    << Non lo so....E' diventato molto apprensivo nei suoi riguardi, da quando è morta la nostra povera regina, per malattia... >>
    << Oh, sì, poverini....E' normale che sia preoccupato per lei... >>
    << Però prima o poi lei dovrà partire per un lungo viaggio da sola; dovrà trovarsi un compagno e sfoderare tutte le sue capacità per aiutare il regno... >>
    Rafiki cominciò a stancarsi di ascoltare tutte queste chiacchiere: << Su, ora basta bisbigliare fra voi....La piccola Uru sarà una degna regina e Mohatu si fida di lei, come tutti noi. E anche lo spirito di sua madre veglierà su di lei... Il regno è in buone mani >>
    Le leonesse, compresa Zozo, lo guardarono senza sapere cosa dire, per rispondere.
    Nel frattempo, all'interno della grotta, Mohatu preparava moralmente Uru, ormai adolescente, per la sua prima caccia:
    << Mi raccomando, Uru.... Sii prudente. E ricorda i miei insegnamenti orali e pratici >>
    << E' l'ennesima volta che me lo ripeti, padre...Stai tranquillo: andrà bene >>
    << Sì, sì, lo so....Sei una brava figlia....E' solo che... >>
    << Hm? >>
    << Avrei voluto stare più vicino a te e a tua madre in questi anni...Ma non ci sono riuscito....Non ho potuto godermi con voi molte giornate... >>
    << Oh, padre... Non devi dire così >> e lo abbracciò << Sei il miglior re che questo regno abbia mai avuto... Sei il compagno ed il padre migliore del mondo sia per me che per la mamma...Mi hai insegnato molte cose, che continuerò a valorizzare nella mia vita. Ti voglio bene >>
    << Anch'io, figliola... >>
    << Su ora fammi vedere un bel sorriso: né io né la mamma vogliamo vederti così triste >>
    Mohatu sorrise, ricambiando l'abbraccio ed uscirono fuori.
    I calorosi raggi del sole incorniciarono la maestosità di Mohatu e la bellezza di Uru: agli occhi degli altri, con quell'atmosfera luminosa, sembravano usciti da un bel sogno.
    Salutarono il branco e si avvicinarono alla sporgenza rocciosa, che precedeva la discesa: << Vai e fa' attenzione >>
    << Certamente. A più tardi >> e scese giù dalla Rupe;
    << Vai, Uru! Siamo tutti con te! >> esclamarono Athena ed Helya, anche loro diventate giovani e belle leonesse;
    << Grazie! >> rispose lei, prima di allontanarsi.
    Correva svelta, sentendosi felice ed in pieno vigore delle proprie forze, attraversando i grandi prati della savana, illuminati dal Sole.
    Si fermò, dopo essere salita su una piccolo masso, tenendo le narici dilatate e le orecchie tese, respirando a fondo il profumo dell'erba e degli alberi. Poi percepì un piccolo messaggio odoroso, trasportato dal vento, e lo seguì, sperando di trovare una mandria, da cui trarre fuori la selvaggina per sfamarsi.
    Mohatu era rimasto a guardare lontano, sopra la grande roccia, anche dopo che la figlia era sparita all'orizzonte, inglobata dall'alta erba:
    << Oh, suvvia, signore... >> gli atterrò accanto Zozo << Non deve preoccuparsi così tanto...E' una leonessa in gamba >>
    << Sì, lo so....Ma non riesco comunque a restare tranquillo... >>
    << Questa è solo la fase iniziale dell'indipendenza di vostra figlia e si dimostra già abbastanza responsabile, per se stessa.... Presto potrà partire per il lungo viaggio che le spetta >>
    << Già...Però...Secondo te, faccio bene? >>
    << Che cosa, sire? >>
    << A lasciarla partire....Si troverà da sola...in posti diversi, per molto tempo... >>
    << Ma è proprio per questo che dovete lasciarla andare: deve vedere con i suoi stessi occhi ciò, che succede qua attorno... Capire come affrontare le varie situazioni... >>
    << Sì, forse hai ragione... >> ma non era del tutto convinto dal discorso e Zozo lo capì;
    << Tutto bene, signore? >>
    << Eh? Ah, sì... >>
    << Continuo a vedervi preoccupato, però....Sono certa che non si tratti solo del viaggio... >>
    << Presumi bene, Zozo... Vedi, è che... più del viaggio, io temo gli altri leoni >>
    << Eh? >>
    << La sua purezza e la sua bellezza attireranno, sicuramente, molti spasimanti verso di lei... E temo che possano arrivare a farle del male... >>
    << Perché mai dovrebbero attaccarla?? >>
    << Non in quel senso, Zozo... >>
    << Cos..?? Oooh...Capisco... >>
    << Vedi? E' questo che in realtà mi inquieta >>
    << Oh, beh....Dovrà pur trovarsi un compagno, prima o poi... Qualcuno che avrà cura di lei e del regno, quando voi non ci sarete più.... Non è forse questo lo scopo principale del viaggio che la attende? >>
    << Sì. Ma il problema è se non incontrerà quello giusto... Molti potrebbero usarla solo per guadagnarsi il titolo di re... O peggio: per soddisfare i loro bisogni... >>
    << Meglio non essere catastrofici, signore.... Cercate di non farvi venire molti pensieri negativi in testa....E poi la vostra Uru è molto coscienziosa: sa bene quello che può aspettarle là fuori....Saprà come agire >>
    << Speriamo bene, Zozo.... Speriamo bene >>
    Rafiki ascoltò tutta la conversazione seduto su una roccia vicina.

    Intanto Khendo continuava a correre, senza mai fermarsi, sembrava che i suoi muscoli gli producessero continuamente energia, per muoversi: “ Non voglio arrivare in ritardo! Non voglio arrivare in ritardo! ” pensava.
    Hydo riusciva a stento a stargli dietro. Contrariamente a Khendo, era molto esausto ed ogni tanto si fermava, anche se la pausa durava molto brevemente, per non perdere di vista l'amico: “ Come fa ad avere tanta resistenza??! ” pensò “ N- no ce la faccio più....Giuro che se adesso non si ferma... ”
    SBONK!!
    Khendo si era fermato all'improvviso e Hydo, che era troppo preso dai propri pensieri, non se ne era accorto, finendo così per sbattergli addosso involontariamente: << Ahi! Hydo..?? Ma che fai...?! >>
    << Che?? Io?? Ma che fai tu! Perché ti sei fermato all'improvviso?? Anche se ne sono molto felice...Però...? >> ansimava;
    << Sssh! Fa' silenzio. Guarda laggiù: a quanto pare abbiamo fatto un po' tardi....Ma non mi lamento affatto: è diventata davvero bellissima... >>
    << Che? >> Hydo rimase confuso, poi allungò lo sguardo e vide anche lui una giovane leonessa, che camminava in mezzo all'erba, avvicinandosi ad un branco di antilopi: << Ehi, ma quella è...Uru! E' Uru! >> gioì Hydo;
    << Già... >>.
    I due giovani leoni si misero sotto l'ombra di un albero ad osservare la battuta di caccia della loro amica.
    Essa scattò in avanti, facendo disperdere le antilopi in varie parti, ma le respingeva in mezzo alla loro mandria con molta agilità: era veloce, tonica e scattante, pronta a colpire; individuò la preda più facile da catturare e, con un grande balzo, la atterrò, serrando con un morso la sua gola; l'antilope si dimenava continuamente, lottando anch'essa per sopravvivere, ma senza successo: i canini della giovane leonessa le perforarono l'arteria del collo, facendo uscire schizzi di sangue ovunque e pian piano la vita le abbandonò il corpo.
    Uru si ripulì la bocca dal sangue con la lingua, pensando a quanto timore doveva aver provato l'antilope, in quel breve periodo di sofferenza.
    Sollevò il capo, inspirando profondamente ed assaporando il sangue della preda, sui propri canini. Rimase così per qualche istante, poi, sentendo il bisogno di soddisfare la propria fame, cominciò a divorare l'antilope.
    Khendo e Hydo, rimasti affascinati dall'agilità di Uru, decisero di farle una sorpresa e cominciarono ad avvicinarsi a lei, cautamente.
    La giovane sentì un rumore proveniente dall'alta erba attorno a lei, ed avvertì una presenza, che si avvicinava sempre di più. Si mise davanti alla sua preda e, soffocando un ringhio alla gola, chinò il capo in avanti, mantenendo lo sguardo fisso verso la provenienza dei leggeri rumori che percepiva: era pronta a difendere se stessa e la propria preda.
    Contrariamente alle proprie aspettative, dall'erba non sbucarono fuori predatori rivali, ma bensì due inaspettate e vecchie conoscenze:
    << Complimenti, Uru! Sei stata fantastica! >> esclamò Hydo;
    << Davvero brava! >> gioì Khendo;
    Uru non credeva ai propri occhi, eppure i suoi due vecchi amici giacevano proprio davanti a lei: << Khendo! Hydo! Amici miei! >> e corse ad abbracciarli << Come sono felice di rivedervi! E' da un pezzo che non ci si vede, eh?? Vi trovo bene >>
    << Anche noi ti troviamo in splendida forma >> rispose Khendo;
    << Grazie. Ehi, sarete sicuramente affamati, dopo il lungo viaggio...Volete favorire?? >> chiese, indicando l'antilope;
    << Oh, sì, graz.....! >> tentò di rispondere Hydo, prima che l'amico gli pestasse la coda, con una zampa;
    << No grazie. Mangia pure >> disse Khendo, continuando a tenere fermo Hydo;
    << Sicuri? >>
    << Sì, sì.... E' tua: te la sei guadagnata con le tue sole forze, quindi... E poi noi due abbiamo già mangiato...vero, Hydo? >>
    Hydo guardò Khendo con aria angustiata, soffocando un grugnito: << Certo che sì... >> rispose contro voglia;
    << Ah... Capisco... >> rispose lei;
    << Questa me la pagherai, Khendo...A furia di starti dietro, non solo sono esausto, ma mi è venuta pure fame...accidenti >> sussurrò Hydo a bassa voce; Khendo rispose con un risolino.
    Uru si chinò sulla preda, prese due grandi pezzi di carne e li porse a loro:
    << Non c'è bisogno che mentiate...Tenete, ve li offro volentieri >>
    << Ma, Uru...sei sicura? >> domandò Khendo;
    << Sicurissima >>
    << Oh, grazie, grazie! Ti adoro! >> gioì Hydo, precipitandosi a divorare la carne, con frettolosità; Uru rise contenta: << Meno male che non avevate fame... >> scherzò.
    Khendo le sorrise e si mise a mangiare anche lui.

    Intanto alla Rupe tutte le leonesse si erano sdraiate sui vari ripiani rocciosi, ad attendere il ritorno della giovane Uru, mentre il re era rimasto sulla grande roccia ad osservare l'orizzonte. Helya ed Athena si erano sdraiate vicine, a parlottare tra loro:
    << Uru se la caverà? >> si domandò Helya ;
    << Ma sì! E' brava >> rispose Athena;
    << Chissà se verranno anche Hydo e Khendo... >>
    << Bah.... E' vero che le dicerie sulla prima caccia di Uru si sono sparse in giro... Ma non credo che siano giunte anche alle loro orecchie, visto che vagabondano continuamente... >> rispose Athena, imbronciata;
    << Oh, suvvia, non essere pessimista. Sembra che tu te la prenda a male ogni volta che parliamo di loro... >>
    << Cosa? No... >>
    << Oh, sì invece! Credimi, anch'io non mi sento felice ad averli lontani... Però la vita è la loro e sono liberi di prendere qualsiasi decisione >>
    Athena sospirò: << Hai ragione... Però... >>
    << Hm? >>
    << Non riesco ad abituarmi alla loro assenza... >>
    << Neanche io ed Uru ci siamo abituate, eppure non ce la prendiamo mai a male, come te... >>
    << Ma non è vero! Io non la prendo a male >>
    << E allora mi spieghi perché contini a fare quell'espressione imbronciata? Anche quando Hydo decise di seguire Khendo... eri proprio arrabbiata! >>
    << Perché Hydo... è esasperante, per me... Mi fa irritare >>
    << Ma non era Khendo ad irritarti sempre?? >>
    << Sì, ma... >>
    << Scommetto che mi nascondi qualcosa....Avanti, sputa il rospo! >>
    << Che? >>
    << Non fare la finta tonta, Athena...Avanti! >>
    << Uff.... E va bene: tuo fratello mi ha fatto battere il cuore! Contenta? >>
    << Oooohh!! Athena! Ma perché non me l'hai detto subito?? Dobbiamo dirlo ad Uru! Che bello! >>
    << Sì, che bello...ed intanto lui se ne sta lontano, forse con altre leonesse >>
    << Ma dai! Secondo me no! Anche perché sta arrivando >>
    << Come no... >>
    << Guarda tu stessa! >>
    << Eh? >> ed allungò lo sguardo: c'era Uru, accompagnata da due giovani leoni, che ritornava alla Rupe:
    << M-ma... Quelli sono... >> balbettò;
    << Visto?? Te l'avevo detto! >>
    << Già... >> un bel sorriso comparve sul volto di Athena, la quale scese giù dalla Rupe con l'amica, ad accogliere gli altri.

    << Caspita, quanti bei ricordi su questa enorme roccia... >> disse Khendo;
    << Già. Ne combinavamo tante ,eh? >> rispose Hydo;
    Uru guardò in alto e vide le sue amiche scendere dai massi: << Ehi, guardate! Quelle sono Athena e Helya! >> esclamò.
    I due leoni voltarono gli sguardi e le videro: << Ehi, è vero! >> esclamò Hydo.
    Helya corse ad abbracciare suo fratello: << Oh, Hydo! Che gioia! >>
    << Ciao, sorellina! >> la ricambiò lui; poi lei abbracciò l'altro amico:
    << Khendo! Che bello rivederti! >>
    << Ciao, Helya! Come stai? >>
    << Benissimo, grazie! >>
    Athena si unì a loro: << Khendo! >>
    << Ehi! Athena! >> si abbracciarono;
    << Caspita, diventi sempre più grosso >> disse lei;
    << Grazie! Anche voi siete cresciute molto... >> rispose lui.
    Poi Athena andò ad abbracciare Hydo, manifestando la sua felicità nel rivederlo.
    Hydo arrossì, impacciato: << Ehilà! Pensavo ce l'avessi con me... >> disse;
    << Infatti ce l'ho ancora con te... >> rispose lei, continuando ad abbracciarlo;
    Helya si avvicinò ad Uru: << Non badarci... >> le sussurrò << Si piacciono a vicenda senza nenache saperlo >>
    << Davvero?? >> gioì Uru;
    << Sì! E mi raccomando: dovremo incoraggiarli a dichiararsi luno all'altra >>
    << Certamente >>
    Athena si scostò da Hydo arrossendo e guardò Uru: << Vedo che la caccia è andata presto a buon termine >> disse, vedendola sporca di sangue;
    << Già: è stata bravissima >> disse Khendo, dando un leggero colpetto, col muso, alla testa di Uru;
    << Ah, ah...Ma dai, non lusingatemi: è stata semplicemente una vecchia tattica di caccia... >>
    << Però hai saputo sfruttarla al meglio, di sicuro! >> esclamò Helya << Su andiamo alla Rupe, hai bisogno di una bella ripulita >>
    Così gli amici risalirono i massi ed andarono incontro al branco. Il re, rassicurato dal ritorno di Uru, era felice di rivedere Khendo e Hydo e restò a lungo a parlare con loro, mentre la principessa veniva aiutata dalle leonesse a ripulirsi.

    Quella notte i due giovani leoni restarono con il loro vecchio branco, a dormire nella grotta.
    Uru, invece, anche quella sera, come era solita fare, rimase sull'apice della rupe, a guardare lontano. Si guardò la cicatrice sotto la zampa sinistra e fece un profondo sospiro, volgendo gli occhi sulle stelle:
    << Pensi ancora a lui? >>
    Uru si voltò di scatto: era Khendo, che le si avvicinava:
    << Khendo..? Pensavo che stessi dormendo... >>
    << Non ho sonno >> rispose lui e le si sedette accanto << Dunque continui a restare ancora qui ogni sera? >>
    Uru chinò il capo: << Già... >>
    << Non lo hai dimenticato, vero? >>
    << Come potrei farlo? Lui rappresenta un'importante parte del mio cuore... >>
    << Anche se non lo hai più visto da oltre un anno? >>
    << Sì... >>
    << Ti chiedi mai cosa lo abbia spinto ad andarsene? >>
    << Spesso....Ma non trovo mai una risposta certa... >>
    << E se lui non tornasse più? Che faresti? >>
    << ...Non voglio pensarci!... >>
    << Uru, rifletti! Non puoi continuare a sognare! Presto toccherà a te gestire il regno! Devi affrontare la realtà ed accettare il fatto che lui non ci sia più! >>
    << Ma perché dici così?? Che ne sai che non tornerà? >>
    << Lo so e basta! >>
    << Perché?? >>
    << Perché io....! >> smise di parlare, controllando il proprio umore: capì che stava esagerando << ...Scusami....Ti prego scusami...Non volevo turbarti >>
    << Khendo..? >>
    << E' solo che...presto dovrai trovarti un compagno e... non puoi continuare a sperare in un suo ritorno...Insomma...lui potrebbe tornare, come potrebbe non tornare....Capito? >>
    << Questo lo so, Khendo.... Forse hai ragione tu... dovrei smetterla di sognare ed andare ad affrontare la realtà così com'è. Però...Cosa centra la storia del compagno? Lui è un mio amico, proprio come te...e sento ancora una flebile speranza di rivederlo... >>
    Khendo sospirò: << Sei buona e testarda allo stesso tempo, proprio come ti ricordavo... >> e le sorrise;
    << Eh, eh...grazie >> gli rispose ridendo, poi chiuse gli occhi ed alzò di nuovo il volto verso il cielo stellato.
    La luce lunare le illuminava i delicati lineamenti del volto e del corpo.
    Khendo continuava a guardarla, ammaliato dalla sua bellezza e sentì crescere dentro di lui uno strano sentimento: un sentimento di desiderio. Voleva stringerla a sé a tutti i costi e, con il cuore in subbuglio, cercò pian piano di avvicinarsi a lei e pensò di cingerle il corpo con le zampe, per farla sua, ma si ritrasse subito, riprendendo il controllo di se stesso. Uru si accorse dell'agitazione dell'amico: << Tutto bene? >> gli chiese; Khendo si imbarazzò: << Oh, ehm....sì! M-mi è tornato sonno...Vado a dormire... >>
    << Ah, va bene... A domani allora >>
    << Sì...a domani... >> si alzò in fretta e se ne andò nella grotta.
    “ A me non sembra affatto assonato....o forse mi sbaglio? ” pensò lei e tornò a guardare le stelle.

    Lontano dal regno delle Terre del Branco, sotto i grandi rami di un albero, vi era un maestoso leone dalla foltissima criniera nera, che guardava lo stesso cielo, con gli occhi luminosi come smeraldi.
     
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  13. Simba (Cucciolo)
     
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    a bene sono crescuti ^^ mi dispiace molto che aura sia morta poverina, chissa quando ahadi deciderà di tornare ^^ kun posta subito il seguito XD
     
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    Bravo Cacciatore

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    Re Leone

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    vero XD, fantastico alla fine kehndo che si deve trattenere, io lo vedo male quel ragazzo^^
     
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