Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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    Re Leone

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    dunque, eccomi di nuovo qui alle prese con una nuova storia; molti hanno letto Kujamini https://lionking.forumcommunity.net/?t=48789845, e mi sono state chieste spiegazioni in merito, e mi sono detto :"ma che boing! non ho più voglia di ripetere sempre le stesse cose!"
    come ovviare a questo problema?
    beh... scriviamo cosa è successo prima,no? =)
    premetto subito che questo mio nuovo lavoro non procederà spedito come il precedente, e sinceramente, non mi entusiasma gran che..
    però ci si prova, no?
    dunque, il titolo è già un indizio, una linea guida sulla storia, ossia "mashujaa wa zamani" significa in swahili "gli eroi del passato", ed è la storia di quello che successe in quelle lande prima di Eridor, Sarydor,Uranus eccetera eccetera..
    ok.. vi sto tediando con i miei monologhi.. =)
    buona lettura della storia, e come al solito.... vi prego... abbiate pietà!!!!
    ho fatto le scuole alte... ma nel senso che ero sempre all'ultimo piano!!! e senza ascensore!!!! XD


    Un parto difficile


    Sbrigatevi presto! Miremel sta avendo le doglie!-
    Allarmato da quell'improvvisa notizia, un leone grigio dalla folta criniera marrone abbandonò il gruppo che stava perlustrando il territorio per correre in direzione del rifugio dove si trovava la sua compagna.
    I grandi occhi verdi erano preoccupati mentre con grandi falcate il possente leone stava percorrendo uno stretto sentiero che portava verso le alte e grandi montagne innevate.
    Ogni volta che le zampe impattavano col terreno si sollevavano leggere nuvolette di polvere dal suolo arido di quel sentiero e i muscoli degli arti vibravano assorbendo gli impatti col terreno.
    Anche se era estate, le nevi perenni della cima più alta regalavano uno spettacolo maestoso, scintillando ai raggi solari che le colpivano, irradiando una moltitudine di colori.
    La muscolatura possente del leone grigio risaltava ad ogni movimento, i polmoni lavoravano incessantemente come enormi mantici, mentre il cuore batteva veloce ma regolare.
    Era abituato a percorrere enormi distanze in piena corsa.
    "Mi devo sbrigare! Miremel ha bisogno di me!"
    Pensò il grande leone grigio mentre ormai si trovava a metà percorso dell' enorme montagna.
    Intravide il resto del suo branco che lo stava seguendo; avevano appena iniziato la lunga risalita del sentiero che costeggiava trasversamente il fianco montagnoso.
    Dopo circa due ore di corsa sfrenata, arrivò in un ampio spiazzo pianeggiante in netto contrasto con le ripide pareti, la dura roccia risultava erosa dalle intemperie che spesso flagellavano quella zona.
    -Come sta Miremel? Dov'è? Fatemi entrare!-
    Il leone grigio cercava di vedere all'interno di una grotta posta proprio di fronte a lui, attraverso un buio corridoio; si muoveva nervosamente, cercando di aggirare altre due leonesse che gli impedivano il passaggio.
    -Calmati Jormungr! Adesso creeresti soltanto intralcio! Ci sono già Vervada e Sender con Miremel! Non c'e bisogno nessun altro lì dentro!-
    Uno straziante urlo di dolore provenne improvvisamente dall'interno del riparo, Jormungr scattò improvvisamente in avanti ma venne afferrato per gli arti posteriori e cadde di schianto a terra.
    L'aria uscì dai possenti polmoni del leone facendogli emettere un rantolo sordo, cercava di entrare ma venne trascinato indietro dalle leonesse, i suoi artigli sfoderati stridettero sulla dura roccia.
    -Lasciatemi!-
    In quel momento uscì dalla grotta una leonessa dal pelo fulvo, con una stella bianca sulla fronte, gli occhi azzurrissimi scintillavano ai potenti ed intensi raggi solari.
    -Jormungr! Smettila! Non sei di nessun aiuto alla tua compagna in questo modo!-
    Quegli occhi severi che lo stavano squadrando, calmarono immediatamente il possente leone.
    -Sender! Come sta Miremel?-
    -Le cose si sono complicate, ma sta tranquillo! Non serve che tu la faccia agitare ancora di più!-
    Il leone grigio si sedette in un angolo dello spiazzo, mentre il resto del suo gruppo lo aveva raggiunto; ansimavano tutti pesantemente.
    Urla di dolore provenivano dall'interno della grotta mentre Sender continuava ad entrare ed uscire velocemente dal riparo nella montagna.
    La brezza frizzante che spirava incessantemente, offriva refrigerio al gruppo di sentinelle accaldate, il rientro veloce verso il loro rifugio li aveva stancati oltre modo.
    Col passare del tempo le urla diminuirono di intensità.
    Il branco fuori era in attesa di notizie, mormorava sottovoce sulla difficile gravidanza della leonessa e di come si sarebbe conclusa.
    Jormungr si era estraneato da tutto, pensava solamente alla sua compagna, al suo piccolo che si rifiutava di nascere.
    Dalla grotta uscì una seconda leonessa dalla stessa livrea della precedente, stessi tratti somatici, solo gli occhi erano diversi, uno splendido color nocciola brillava ai raggi solari.
    La sua espressione non riusciva a nascondere la sua tensione.
    -Jormungr, ti devo parlare. In privato.-
    Lentamente il leone grigio si alzò e si incamminò fianco a fianco con la leonessa verso un piccolo pianoro sottostante all'ingresso della grotta.
    Il suo sguardo era basso, fissava il terreno, i suoi pensieri erano tutti indirizzati verso la sua compagna, tanto che non si accorse neanche che la leonessa si era fermata.
    Lentamente si voltò e ritornò indietro, si sedette di fronte a lei, senza guardarla.
    -Vervada, dimmi la verità.
    Ti conosco da molti anni ormai, e questo tuo tono di voce non porta mai buone notizie.
    Ti prego soltanto di non illudermi, non mi dare false speranze.
    Voglio sapere esattamente le cose come stanno.-
    La leonessa guardò a lungo il leone prima di parlare.
    -Sarò sincera, Jormungr, come tu lo sei sempre stato con me-
    Il leone sospirò.
    -Purtroppo la situazione è drammatica, il piccolo non riesce a nascere, nonostante tutta l'esperienza che abbiamo io e Sender, non credo che riusciremo a salvarlo.
    E purtroppo non credo che riusciremo a salvare neppure Miremel, sta perdendo troppo sangue.
    Mi dispiace Jormungr.. -
    Lo sguardo del leone si perse nel nulla mentre Vervada lo stringeva in un abbraccio di conforto.
    Si sentiva impotente, avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per salvare la sua compagna di vita, ma non poteva fare nulla, ne era consapevole, poteva solo sperare in un miracolo, Vervada era stata chiara, neppure la loro esperienza avrebbe potuto, forse, salvare Miremel, la sua dolce leonessa, e il piccolo che avrebbe dovuto nascere.
    Stava ripercorrendo mentalmente tutta la sua vita, da quando la conobbe, appena adolescente, in riva ad un ruscello, al momento in cui dichiarò il suo amore, il suo primo amore, ripercorse mentalmente quei periodi, ripensò a quando iniziarono i problemi con la gravidanza; si sentiva in colpa, il muso ormai era totalmente inzuppato dalle lacrime e stava, senza rendersene conto, abbracciando la leonessa guaritrice.
    Se solo fosse stato più attento.
    Se non si fosse distratto.
    Se avesse notato quello scorpione nascosto.
    Se Miremel non fosse stata punta.
    Se ...
    Improvvisamente un fortissimo urlo di dolore risvegliò il leone facendolo sobbalzare, seguito da un potente ruggito
    -Vervada corri! Ho bisogno di te! Ci siamo!-
    La leonessa si voltò di scatto e accorse in aiuto entrando a capofitto nella grotta.
    Il grande leone voleva seguirla ma venne di nuovo bloccato sul limitare della grotta dalle altre leonesse.
    Si sedette in attesa, la disperazione lo stringeva in una morsa ferrea, mentre il branco si strigeva attorno a lui per portargli conforto.
    Tutti conoscevano Vervada e Sender, le sorelle guaritrici, la loro esperienza era nota a tutti, ma sapevano anche che non amavano illudere chi avevano di fronte, erano schiette, crudeli a volte a detta di molti nel dire le cose, ma cercavano fino alla fine di aiutare i bisognosi, perfino quando le speranze risultavano essere inesistenti.
    Passarono alcune ore, poi Vervada uscì silenziosa dalla grotta.
    Aveva un'espressione severa sul muso, e sembrava molto affaticata.
    -Vieni con me, Jormungr.-
    Il leone si alzò e si avvicinò alla leonessa fulva, continuava a fissare il terreno finchè non si ritrovò di fronte a lei, i loro occhi si incontrarono per un breve periodo.
    -Quello che siamo riuscite a fare oggi, Jormungr, non ha precedenti.
    Seguimi.-
    Lentamente il leone grigio seguì la leonessa che lo stava precedendo e si addentrarono nella grotta.
    Percorsero un corridoio largo all' incirca due metri che portava ad un'ampia sala circolare di circa trenta metri di diametro, il soffitto a cupola scavato nella roccia faceva cadere di tanto in tanto alcune gocce d'acqua che ticchettavano sul pavimento.
    Di fronte a loro, su un giaciglio di paglia, giaceva una leonessa bianco candido, priva di sensi, una luce tenue irradiata da uno strano masso illuminava la cupola della grotta.
    Jormungr le si avvicinò lentamente e si sedette di fronte a lei.
    Una lacrima scivolò dal muso del leone grigio e cadde sul muso della leonessa incosciente.
    L'odore dolciastro del sangue permeava l'aria all'interno della grotta.
    -Oggi quello che è stato fatto qui, non ha precedenti.
    Il cucciolo è nato col cordone ombelicale attorcigliato attorno al collo e gli impediva di respirare; il cuore di Miremel si è fermato.
    Mentre io cercavo di rianimare la tua compagna, Sender cercava di far respirare autonomamente il nascituro.-
    La leonessa dagli occhi di ghiaccio si avvicinò ai due leoni, e con voce dolce si rivolse al leone grigio
    -Jormungr, ti presento tuo figlio.-
    Indicò un punto vicino alla leonessa distesa, dapprima sembrava che non ci fosse nulla, poi il leone notò un leggero movimento.
    Un cucciolo muoveva in modo appena percettibile una zampa, aveva il manto color marrone chiaro mentre la parte frontale del muso e la parte inferiore del corpo invece erano bianche.
    Jormungr guardava il piccolo incredulo.
    -Adesso andiamo, devono riposare entrambi, non ti preoccupare, ci penseremo noi.-
    Lentamente, il leone lasciò la compagna, ma a metà del corridoio che portava verso l'esterno, si voltò e tornò indietro riavvicinandosi di nuovo alla sua compagna.
    La felicità di vedere Miremel salva, lo fece esplodere in un pianto soffocato di autentica gioia, poi la baciò dolcemente.
    Sedette ancora qualche minuto innanzi a lei, mantre Vervada e Sender lo guardavano; nessuna delle due aveva il coraggio di farlo uscire.
    Entrambe capivano quello che in quel momento stava provando Jormungr.
    Lentamente poi il leone grigio si alzò e tornò fuori con gli altri, era incredulo, non si rendeva conto di quello che aveva visto.
    La felicità regnava sul suo muso quando raggiunse il limitare della caverna, in quel momento l' attenzione degli altri componenti del branco era concentrata su di lui.
    Lentamente comparve un sorriso sul suo muso mentre una lacrima solitaria cadeva sulla pietra erosa dalle intemperie.
    Con la voce rotta dal pianto si rivolse agli altri.
    -Sono diventato padre!-
    Un ruggito di gioia esplose dalle gole del branco e poi tutti gli si avvicinarono per fare le congratulazioni e chiedere informazioni sullo stato di salute della madre e del piccolo cucciolo.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:41
     
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    Non ci credo che si è risolto tutto, non è da te XD, verso la fine mi aspettavo qualcosa del tipo che Jormungr (che ca*.*o di nome è? XD ) si risvegliasse e che tutto quello che aveva vissuto era un sogno e la realtà era un altra XD
    Scritto bene come al solito, spero di leggere presto il continuo ^^
     
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    quasi tutti i nomi che do ai miei pg, sono nomi draconici, strano eh? :D e poi sai che con me quasi nulla è scontato =) chissà... forse questa volta.. sarò un po meno... crudo.. XD
    forse... XD

    comunque, non procederò spedito, anche perchè questa volta non ho ancora ben chiara la storia n mente... so vagamente come potrei farla svolgere, ma mi mancano ancora tutti i contorni... beh.. con calma... pian piano.. vedremo che si riesce a fare.. =)
    grazie ttb per il commento =)
     
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  4. .:Kaizari:.
     
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    bella anche questa ff bau^^ anche se..mi dispiace ammetterlo^^" xD è una storia molto interessante!
     
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    fabyyyy... io ti odio, lo sai vero?? XD cmq moooolto lentamente sto andando avanti.... grazie ros =)
     
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  6. Keyla
     
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    te'ho detto prima..e lo ripeto..complimenti!!!!!davvero molto bello..e poi lo sai ke mi piace come scrivi =) continua cosi ke aspettiamo il continuo =) :*
     
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  7. .:Kaizari:.
     
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    si bau lo so..e ti odio anche io xD aspetterò il continuo^^
     
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    ^^ grazie cucciolotta =) ci sarà da attendere.. devo essere ispirato per scrivere.. =)
     
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    Il grande leone grigio stava vegliando sulla compagna e sul cucciolo, quando lei si svegliò.
    La sua voce era flebile, debole, il suo sguardo andò subito sul piccolo discendente che dormiva in modo profondo.
    -Mi hai fatto disperare sai?-
    Disse abbozzando un sorriso prima al piccolo, poi al compagno che le si era avvicinato.
    Jormungr osservò dolcemente la sua compagna di vita, il bianco candido della sua livrea era come una calamita per lui, poi incontrò i suoi occhi verde smeraldo.
    -Credevo che non ce la avreste fatta.-
    -Per fortuna che con me c'erano Vervada e Sender, altrimenti non ce la avremmo fatta davvero, gli devo due volte la vita.-
    -Dobbiamo vorrai dire; voi siete la ma vita.-
    I due leoni si avvicinarono e si scambiarono un lungo abbraccio, poi guardarono teneramente il piccolo che lentamente si stava svegliando.
    Era passato un giorno intero dal difficile parto, nonostante questo Miremel non si era ancora ristabilita, invece il piccolo era già pieno di energie, aveva gli occhi verde smeraldo come i genitori e il manto marroncio chiaro, ma il suo comportamento era strano; sembrava intimorito.
    -Guardalo, che buffo che è.-
    -Si, buffo davvero, ma non capisco come mai il suo manto sia di quel colore.-
    -Non ricordi?- Miremel stava guardando il suo compagno sorridendo -Tutti i maschi nella mia famiglia sono di quella livrea, tranne mia madre e io, che siamo le uniche bianche, e lui la ha ereditata, tutto qui.-
    Il leone grigio sorrise, volgendo nuovamente lo sguardo verso il cucciolo, il quale sembrava essere molto riluttante al contatto col padre, ma anche l' imprinting con la madre era quasi totalmente assente.
    -Miremel, è strano, sembra che abbia paura, che non abbia fiducia in noi, che ne pensi?-
    -Hai ragione, non ho mai visto un comportamento del genere in nessun cucciolo.-
    -Dovremmo parlarne con Vervada e Sender, forse loro sapranno darci una spiegazione in proposito, che ne pensi?-
    -Credo che tu abbia ragione, andiamo a cercarle.-
    Miremel cercò di alzarsi, ma venne subito fermata dal compagno.
    -Dove credi di andare tu? Resta qui e riposa, le cercherò io e le porterò qui.-
    La leonessa bianca guardò il compagno con aria contrariata, quella soluzione la infastidiva, odiava essere trattata in quel modo, ma il compagno non voleva sentire ragioni.
    -Non sono una moribonda, vengo anche io.-
    -Non se ne parla, togliti immediatamente quest'idea dalla zucca! Sei ancora debole e devi riposare. Intanto guarda come si comporta il piccolo, io arriverò tra poco, ammesso e non concesso che riesca a trovarle; quelle due hanno la capacità di rendersi irreperibili per chissà quanto tempo, poi quando meno te lo aspetti, te le ritrovi davanti!-
    Detto questo, Jormungr si allontanò velocemente alla cerca delle guaritrici, mentre sul muso di Miremel comparve un sorriso divertito.
    La seccava ammettere che in fondo il compagno aveva ragione, in special modo quando parlava di lei, o aveva da ridire su qualche suo comportamento sbagliato, ma era sempre divertente il modo con il quale il suo compagno glielo faceva notare.
    Jormungr le trovò sul limitare della grotta mentre stavano tornando a far visita alla nuova famiglia.
    Soffiava una leggera brezza gelida, una cosa normale data l'altitudine del loro riparo, infatti non erano rare le nevicate anche in piena estate.
    -Oh, eccovi, vi stavo venendo a cercare.-
    Sender e Vervada si guardarono per un brevissimo istante, poi fissarono il leone grigio dallo sguardo pensieroso.
    -E' successo qualcosa? Il piccolo sta bene? Miremel?-
    -Si, si, stanno bene, solo che il piccolo è... Strano.-
    Le leonesse guardarono nuovamente Jormungr con aria interrogativa.
    -In che senso? Come sarebbe a dire "è strano"?-
    -Venite, seguitemi nella grotta, lo vedrete voi stesse.-
    Seguito dalle guaritrici, il leone grigio si incamminò verso grotta per raggiungere la compagna e il piccolo.
    Giunto sul limitare dell'ingresso, notò in lontananza il gruppo che era di ritorno dalla battuta di caccia e si stava unendo, da li a breve, con gli altri che invece avevano appena finito di controllare i confini del territorio; a giudicare dalle loro falcate tranquille, non dovevano esserci novità di particolare rilevanza, giudicò distrattamente il leone grigio.
    Il trio entrò nel corridoio della grotta, poi le sorelle guaritrici si fermarono, lasciando andare avanti Jormungr.
    Sender e Vervada rimasero a distanza senza farsi notare, osservando nascoste la scena.
    Il piccolo era riluttante ad avvicinarsi alla madre e scappò addirittura in un angolo appena comparve il padre, nonostante quest'ultimo si fosse avvicinato lentamente canticchiando sottovoce, in modo da poter essere visto da distante e ancor prima udito, senza quindi creare spaventi improvvisi.
    Nonostante tutto il piccolo sembrava lo stesso intimorito.
    Jormungr tornò indietro dalle leonesse, sempre muovendosi molto lentamente, continuando la sua dolce melodia.
    -Vedete? È stranissimo, sembra che abbia paura di noi.-
    Le leonesse si guardarono quasi imbarazzate dalla scena.
    -Mai ci è capitato di vedere una cosa simile, certo che voi siete alquanto singolari come famiglia!-
    Il tentativo di sdrammatizzare non andò a buon fine.
    -È probabile che riconosca Sender come madre, visto che il primissimo contatto lo ha avuto con lei; dovremmo fare una prova.- Disse Vervada.
    Jormungr non replicò e Sender uscì dal suo nascondiglio per stabilire un contatto col piccolo cucciolo.
    L'intesa che avevano le sorelle guaritrici era formidabile, riuscivano a capirsi al volo anche solo con uno sguardo; del resto era normale, pensò Jormungr, anni e anni di collaborazione stretta avevano creato questo magnifico risultato.
    Riuscivano a collaborare alla perfezione anche se stavano facendo contemporaneamente cose differenti, e il risultato era sempre perfetto, a meno che la gravità del caso non fosse stata irreparabile.
    Molto lentamente, Sender si avvicinò al piccolo, stabilendo un contatto olfattivo, ma anche in questo caso il cucciolo sembrava intimorito.
    La leonessa lentamente si allontanò.
    -Che strano cucciolo-
    Borbottò quest'ultima mentre prendeva posizione di fronte alla sorella e a Jormungr, voltandosi poi a guardare incuriosita il piccolo e la madre.
    -Credevo che si trattasse di un "imprinting sbagliato", ma non si tratta di questo.-
    -Non ti seguo Vervada, potresti essere più chiara? Cosa intendi per "imprinting sbagliato?"-
    La leonessa stava seguendo distrattamente con un artiglio una minuscola spaccatura della roccia, poi dopo un breve istante, sollevò leggermente il muso e riprese a parlare.
    -Sai come sono andate le cose, Sender stava cercando di far respirare autonomamente tuo figlio, quindi, il primissimo contatto lo ha avuto con lei; supponevo che potesse aver scambiato la madre tramite il primo contatto olfattivo, ma a quanto pare, così non è.-
    Il leone grigio la stava fissando attentamente.
    -Avevo anche pensato ad un'altra possibile causa; cioè che non riuscisse a riconoscere gli odori, è assai rara una cosa del genere, ma può succedere, però anche questa ipotesi, per fortuna, è da scartare.-
    -E allora? Cosa potrebbe essere?-
    -La spiegazione la hai davanti ai tuoi occhi, solo che non la vedi.-
    Jormungr stava cercando di ragionare, ma non riusciva a capire cosa potesse scatenare in un cucciolo indifeso quel comportamento.
    -E' diffidente, semplice no? Non si fida; tutto qui. Dovrete essere voi a far si che acquisisca fiducia.-
    Il leone era incredulo.
    -Quindi, nostro figlio, non si fiderebbe di noi?-
    Vervada lo stava fissando con espressione severa.
    -Sembra proprio di no, dovrete essere voi a far si che trovi la fiducia.-
    Detto questo, le sorelle leonesse si allontanarono senza far rumore.
    Jormungr intanto osservava il piccolo che se ne stava rannichiato in un angolo, mentre Miremel lo stava guardando dolcemente dal suo soffice giaciglio.
    La scena divertì il leone; vedere quella creaturina inerme e apparentemente spavantata, lo fece sorridere.
    "Perfetto, già è complicato essere genitore, io lo sono per la prima volta, e lo sono di un cucciolo che ha paura di me, e come se non bastasse, devo anche organizzare i turni di guardia e tutto il resto. Perfetto, semplicemente perfetto... Ma le cose semplici? A me mai, eh?" Pensò tra se Jormungr, prima di alzarsi.
    Lentamente e facendosi vedere dal cucciolo si avvicinò alla compagna.
    -Non si fida di noi, non si fida di nessuno a quanto pare.-
    Miremel guardò per un breve istante il compagno che le si era avvicinato; la voce calda e dolce di lui, non ebbe però l'effetto rilassante e distensivo sperato.
    -A quanto pare hai ragione.-
    La leonessa si alzò, e lentamente si avvicinò al piccolo.
    Rimasero a distanza per un po di tempo, poi, molto lentamente, Miremel si distese su un fianco, offrendo nutrimento al cucciolo che ancora se ne stava in un angolo della caverna.
    -Dovrà pur mangiare, ha bisogno di nutrimento, non può stare così per molto tempo ancora.-
    Miremel annuì leggermente al compagno, ma non si mosse da quella posizione.
    Passarono circa venti minuti, poi il cucciolo lentamente si alzò e si avvicinò alla madre, iniziando a nutrirsi col latte di lei.
    La tensione mentale che aveva la leonessa si dissolse immediatamente appena sentì che il piccolo aveva iniziato a nutrirsi.
    -Che cucciolo diffidente!-
    Disse sorridendo Jormungr, scuotendo leggermente il capo e a bassissima voce, in modo appena percettibile per farsi sentire dalle altre leonesse, ma poi si rese conto che le guaritrici erano andate via poco prima.
    -Diffidente, appunto.. ecco quale sarà il tuo nome, piccolo, ti chiamerai Tuhuma.-
    Jormungr annuì in silenzio, gli piaceva quel nome e racchiudeva l' "io" del cucciolo; ma soprattutto era contento che la compagna non avesse notato la pessima figura appena fatta.
    Passarono alcuni giorni prima che il piccolo iniziasse a prendere confidenza coi genitori, ora giocava allegramente sia col padre che con la madre; in oltre era affascinato dalla caverna, le screziature violacee della volta e del pavimento rapivano di continuo il suo interesse.
    Passava infatti ore ed ore della giornata a seguire con lo sguardo quella meraviglia naturale, ticchettando con i piccoli artigli ora su una parete, ora su uno strano disegno del pavimento.
    Dopo una settimana circa, i genitori lo presentarono al branco, cercando di non farlo spaventare; una cosa non semplice data la particolarità di quel giovanissimo leone.
    Durante quel lasso di tempo, il resto del branco accettò, seppur a malincuore, di dormire all' esterno della grotta, o in caso di maltempo, nel corridoio che portava all' ampia sala centrale.
    Tutti capivano che il compito dei nuovi genitori non era assolutamete facile, e che avrebbero avuto bisogno di tranquillità per poter conquistare la fiducia del piccolo.
    Fortunatamente, le condizioni metereologiche giocarono a loro favore, nonostante la temperatura rigida, non ci furono ne piogge, ne le temute nevicate improvvise.



    nuovo capitolo, dopo milioni di correzioni, tagli, aggiunte varie, e numerose testate contro lo spigolo di un muro....
    non è vero, ovviamente, ma fa bello a scriversi... XD


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:42
     
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  10. .:Kaizari:.
     
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    bello anche questo capitolo^^ tuhuma...da grande nn sembra così però xD
     
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  11. OoKiraoO
     
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    bellissima ff bauu *w* sei troppo bravo!! complimenti ^^ aspetterò con ansia il prossimo capitolo =) xD ^_^
     
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  12.  
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    ros, è un cucciolo!!! XD dagli tempo e vedrai =)
    grazie kira =) con moooolta caaaaaaalmaaa.. farò anche gli altri =)=)
    sta vooooltaaaa... sooonooo leeeeeentoooo ccooommmeeeeeee ciiiicciiiooooooooo neeeeel leeegggeeeereeeeee.... XD
     
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  13.  
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    Mi piace molto^^ hai reso bene la diffidenza del cucciolo, è dolcissimo^^ mi fa quasi tenerezza^^
     
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  14. Simba 11
     
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    Mi piace molto come scrivi^^
    Aspetto il seguito...
     
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  15.  
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    ^^ grassie^^ tres tres tres... trentatres gentil! XD
     
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