Kujiamini

bau versione scrittore..

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    fuck O.O

    non perchè hai scritto tanto, quello ci può stare ma perchè devo aspettare troppo per capirci qualcosa O.O
    ok rischia di trasformari in un difetto questa cosa lo sai?
     
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    Stranezze della vita

    Gli ultimi raggi solari stavano illuminando la cima di una collina, radi alberi a basso fusto crescevano sui dolci pendii.
    Sulla cima cresceva una piccola quercia, e sotto le sue fronde riposava un piccolo leone appena adolescente, la sua espressione era triste.
    Fissava il panorama circostante, senza soffermarsi troppo sui particolari.
    Il suo manto marrone scuro era illuminato dai raggi solari del tramonto, la parte inferiore del corpo era di un marroncino leggermente più chiaro.
    Un piccolo accenno di criniera ocra stava crescendo sulla sua testa, gli occhi blu acceso contrastavano con la sua livrea.
    Vagava con la mente cerando di trovare un qualcosa che attirasse la sua attenzione.
    Non ci riuscì.
    Lo attanagliava continuamente il pensiero di suo padre, Tuhuma, troppo occupato a fare chissà cosa per considerarlo.
    Lui, del resto, voleva solo qualche attenzione.
    Lentamente si alzò, e lentamente discese da quella collina.
    Zoppicava vistosamente a causa di una zampa posteriore leggermente più corta dell'altra.
    Senza rendersene conto, si trovò di fronte un altro leone.
    Sussultò per lo spavento.
    Gli occhi color verde smeraldo del leone che aveva di fronte lo ipnotizzarono.
    Aveva di fronte una giovanissima leonessa, un po più giovane di lui; non riusciva a staccare gli occhi dai suoi.
    La giovane leonessa dapprima lo squadrò, poi accennò un lieve sorriso divertita da quella circostanza casuale.
    Era di colore blu, leggermente tendente al violaceo, escluso il ventre,collo e muso che erano bianchi come il piccolo ciuffo che aveva sulla testa; sulle zampe e sul bordo delle orecchie spiccavano striature violette.
    Il giovane leone provava imbarazzo, non si era mai trovato in una simile situazione e in oltre il cuore gli batteva forte.
    Balbettò qualcosa di incomprensibile, che aumentò ancora di più il suo disagio e imbarazzo, ma che divertì la giovanissima leonessa, la quale continuò a fissarlo sorridendo.
    Dopo infiniti sforzi, l'unica cosa comprensibile che riuscì a dire fu un semplice ciao.
    Si sentì stupido, impacciato, e voleva scappar via, ma quegli occhi lo tenevano li inchiodato, non gli permettevano di allontanarsi.
    "Ciao" disse lei, sorridendo
    "Mi chiamo Dowy, tu come ti chiami?"
    "E ora viene il bello" pensò il giovane leone.
    "Ciao Dowy... mi.. mi chiamo Uranuf"
    "Ehmm.. Non mi chiamo "Dowy".. Mi chiamo Dowy.. Comunque, ciao Uwanuf."
    Un'espressione interrogativa comparve sul muso di Uranus; non capiva che intendesse dire la giovane leonessa.
    Passarono i successivi 10 minuti a ripetere i loro nomi, poi alla fine scoppiarono entrambi in una risata fragorosa.
    Era ovvio, ma nessuno dei due ci aveva pansato, la colpa era dei loro difetti di pronuncia;
    Uranus non riusciva a pronunciare la "S" e la "Z" e le storpiava in "F"; Dory, oltre che alla "S" e la "Z" che storpiava anche lei in "F", aveva anche difficoltà marcatissime con la "R", che storpiava in "W".
    La situazione alquanto singolare, parve divertire moltissimo i due.
    "Dovwemo cewcawe un intewpwete, che ne penfi Uwanuf?"
    "Eh, fi Dory, mi fa che hai ragione!"
    Passeggiavano entrambi lungo i margini di un piccolo rigagnolo d'acqua, e ben presto si ritrovarono seduti, uno affianco all'altra.
    Ogni volta che Uranus guardava Dory, il suo cuore accelerava i battiti, e sicuramente la leonessa se ne era accorta, perchè tutte le volte che i loro occhi si incrociavano, lei assumeva una dolcissima espressione; Uranus le piaceva, e anche molto.
    Stava per scendere la notte e trovarono un piccolo anfratto scavato nella roccia, non era molto ampio, ma permetteva a loro due di ripararsi dalla rugiada che stava già scendendo.
    Si acciambellarono agli estremi di quel piccolo anfratto, ma nessuno dei due riusciva a prendere sonno, lo scambio di occhiate, sguardi, sorrisi sembrava non avere mai fine, poi sopraffatti dalla stanchezza, si addormentarono.
    Il mattino seguente Uranus si svegliò e con sua grande sorpresa trovò Dory abbracciata a lui, le sue zampe anteriori cingevano le sue spalle, era con il muso appoggiato sul suo collo e aveva un dolce sorriso appena accennato mentre stava ancora dormendo.
    Uranus era incerto, non aveva mai avuto una compagna, neanche per gioco come a volte facevano i cuccioli troppo ansiosi di diventare grandi.
    La strinse leggermente a se, e in quel momento lei si svegliò.
    Gli sorrise dolcemente.
    "Buon giowno.."
    "Bu.. buon... ehmmm.. ciao.."
    Dory sorrise e appoggiò il naso contro quello di lui, restarono così, guardandosi, per almeno quindici minuti, poi si alzarono entrambi.
    Passeggiarono serenamente per tutta la mattinata, continuando nel loro dialogo silenzioso e vivendo in quella magia che si era creata soltanto la sera prima.
     
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    che carino **
    però altri personaggi XD che casotto XD
     
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    =) mica sono finiti... =) ce e potrebbero essere altri in arrivo =)
     
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    Piccolo lupo grande lupo

    Era ormai sera, la luce stava facendo spazio alle tenebre.
    Veloce come una scheggia, una piccola creatura azzurra sfrecciava sulla pianura.
    Si fermò di colpo, aveva avvertito qualcosa nei paraggi.
    Il naso si muoveva nervosamente, fiutava l'odore dolciastro del sangue, sentiva che era vicino,ma non capiva dove.
    Incominciò a girovagare in cerca della fonte di quell'odore, finchè non si imbattè in un leone disteso a terra, svenuto.
    Guardinga, la piccola creatura si avvicinò.
    Il respiro affannoso del leone non lasciava presagire nulla di buono, in oltre scottava, aveva la febbre altissima.
    La piccola creatura valutò la situazione e giunse alla conclusione che ormai la fine per quel leone era vicina, forse solo questione di ore.
    Improvvisamente il leone incominciò a muoversi in modo scomposto, la piccola creatura cercò di tenerlo fermo ma la potenza del leone era indomabile.
    Dopo un minuto circa la crisi cessò, e il leone non si mosse più.
    Erano convusioni dovute alla fabbre altissima.
    La creatura si sedette e socchiuse gli occhi, dopo appena un paio di secondi le sua palpebre iniziarono a tremolare.
    L'aria attorno alla piccola creaturina azzurra iniziò a vibrare e a diventare fluorescente.
    Un grido scaturì dalla sua mente e viaggiò attraverso monti e pianure, finchè non toccò la mente di un'altra creatura.
    "Beroam, aiuto! Ho bisogno di te!"
    La risposta non si fece attendere
    "Iorody! Amico mio! Dove sei? Che succede?"
    La piccola creatura azzurra spiegò dove si trovava, inviando anche immagini di ciò che la circondava, descrisse le colline circostanti, gli alberi che le caratterizzavano, i torrentelli che aveva attraversato per arrivarvi.
    Infine inviò anche l'immagine del leone sofferente a terra.
    "Iorody, non riesco a capire dove ti trovi! Sii più preciso! Non abbiamo tempo da perdere!"
    La piccola creatura azzurra, purtroppo, non riuscì ad essere più precisa.
    "Non ti preoccupare Iorody, arrivo, in un modo o nell'altro."
    Il contatto mentale tra i due si interruppe bruscamente.
    Molto lontano dal punto dove si trovavano il leone privo di sensi e la piccola creatura azzurra, un grande lupo iniziò la sua disperata ricerca.
    Correva velocissimo, l'ampio torace si dilatava mentre i polmoni capaci lavoravano come mantici, anche se era notte fonda, riusciva a vedere come durante il giorno.
    Chiuse le palpebre e scavò nella sua mente, finchè non trovò quello che stava cercando.
    Una grande energia che fino a un momento prima era dormiente, esplose con tutta la sua potenza nel corpo del lupo.
    Mentre continuava a correre, lanciò un potente ululato, aprì di scatto gli occhi che fino a quel momento erano chiusi.
    Un bagliore tenue apparve sotto forma di sfera attorno al corpo del lupo, gli occhi divennero come rubini, adesso vedeva e sentiva a chilometri di distanza.
    La sua velocità decuplicò all'istante, poi vide la piccola creatura azzurra con il leone.
    Erano a diversi chilometri da dove si trovava in quel momento, ma li raggiunse in pochissimi attimi.
    Un forte spostamento d'aria annunciò l'arrivo di Beroam.
    Iorody colto alla sprovvista da quell'improvviso arrivo, lanciò un grido di spavento.
    L'aria vibrante attorno al lupo tornò alla sua normalità, e i suoi occhi assunsero la loro colorazione abituale.
    "E' stata una fortuna che vi abbia visti da lontano, che gli è successo?"
    "Grazie Beroam, non lo so, lo ho trovato qui, ha già avuto una crisi convulsiva, per fortuna non si è ferito."
    Gli occhi del grande lupo esaminavano con attenzione il corpo del giovane leone blu.
    "Dobbiamo sbrigarci, portiamolo al riparo, hai visto se qui attorno c'e qualche grotta?"
    "Non ne ho idea, sono arrivato adesso, e poi ero troppo occupato qui."
    Il lupo socchiuse di nuovo gli occhi, che iniziarono a tremare leggermente, poi i suoi pensieri si propagarono per tutto il territorio circostante.
    La risposta non si fece attendere.
    "Che vuoi sta volta? Beroam? Possibile che tu o chiunque altro, non riusciate mai a lasciarmi in pace?"
    "Hirador, fratello, ho bisogno di te"
    Beroam lanciò le immagini di dove si trovava al fratello, immagini nitide sta volta, che descrivevano esattamente il paesaggio circostante.
    "Beroam, non ho voglia di stare ad ascoltarti."
    "Senti, vecchio rintronato, lascia a dopo i tuoi momenti di superiorità, e rispondimi adesso! C'è un riparo qui vicino? Non posso perdere tempo, ho di fronte un leone che è messo molto male, quindi dimmi ora ciò che voglio sapere!"
    Seccato, Hirador inviò mentalmente l'immagine di una caverna dietro una collinetta che fortunatamente era alle loro spalle.
    "Grazie fratello"
    E il contatto mentale si interruppe di netto.
    "Iorody, la dietro!C'è una grotta, vai!"
    Il piccolo lupo scattò immediatamente mentre Beroam si caricava il leone morente sulle spalle.
     
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    il leone blu è ray vero?

    cmq beroam ha usato il byakugan U.U
     
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    certo che è rayner! che ne so che ha usato beroam.. XD non conosco il bya.... qualcosa... XD
     
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    XD il byakugan, una tecnica oculare di naruto che permette una vista a 360 gradi e a grande distanza XD
     
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    io no parla tua lingua... XD
    beh, ora so una cosa in più!! XD
     
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    Ferite che bruciano

    Gigawolf era tornato a distendersi sul letto di aghi di pino mentre Kyra era seduta vicino a lui.
    Gli voltava leggermente le spalle, il suo piccolo muso fissava il terreno e le sue oreccchie erano abbassate sul capo, ogni tanto le sfuggiva un singhiozzo strozzato.
    Il grande lupo cercava di tamponare le ferite riportate premendo sopra di esse con delle foglie ampie raccolte li vicino.
    Ad un certo punto le forze gli mancarono e si abbattè pesantemente su un fianco, avvertì un dolore lancinante al collo e il sangue riprese a scorrere lentamente.
    "Kyra, aiutami, ti prego.."
    La piccola parve non udire le parole sofferenti del lupo, il dolore la stava divorando.
    "Kyra.."
    La piccola si voltò, aveva il muso segnato dalle lacrime, rimase ancora un pochino li seduta, poi, lentamente si alzò e si avvicinò a Gigawolf.
    Premette con le zampe sulla grande foglia verde che era posizionata sul collo del lupo, arrestando l'emorragia, rimase così per un lungo periodo di tempo, intanto Gigawolf stava preparando un insieme di foglie, erbe e radici.
    Non aveva le forze per stare seduto, e fare quella mistura da sdraiato e per giunta utilizzando una zampa sola, non era semplice.
    L'emorragia parve arrestarsi, ma Kyra continuò a premere lo stesso, del resto la piccola non aveva nessuna idea di come e cosa si dovesse fare in un caso simile.
    "Kyra, lascia pure" Disse il lupo con voce sofferente "Adesso aiutami qui."
    Gigawolf diede indicazioni alla piccola dicendole cosa fare.
    Doveva innanzitutto trovare un qualcosa di simile a un contenitore dove mettere quel composto, e poi doveva trovare anche qualcosa per schiacciare il tutto; doveva creare una specie di poltiglia da applicare poi sulle ferite.
    Finito quel compito, applicò l'impasto ottenuto sulle ferite del lupo; ogni volta che gli veniva applicata quella strana sostanza verdognola e oleosa, Gigawolf si irrigidiva digrignando i denti e un lamento si faceva sentire ogni volta che la strana poltiglia andava a ricoprire una ferita.
    Aveva un odore pungente e forte.
    Passò quasi un ora da quando la piccola ebbe finito di assolvere al suo compito ma il lupo era ancora a terra, sembrava comunque che soffrisse meno rispetto a prima, le emorragie si erano fermate e un odore molto simile allo zolfo riempiva l'aria tutt'attorno.
    "Grazie Kyra, non ci sarei mai riuscito senza te."
    La piccola era tornata a fissare il terreno, l'espressione triste di chi aveva perso tutto non la aveva mai abbandonata.
    "Gigawolf..."
    "Si? Dimmi"
    "Giga, io devo sapere.."
    Lentamente il lupo cercò di raddrizzarsi, cosa non da poco visto che le ferite sui suoi fianchi non accennavano a diminuire le fitte di dolore.
    "Aspetta, sei ferita anche tu. Vieni qui."
    La piccola subito non capì, ma poi ricordò la ferita sulla collottola che le aveva provocato Rayner quando lei lo aveva graffiato mentre la stava portando via.
    Lentamente si avvicinò in modo che il lupo potesse esaminarla da vicino e si sedette.
    "Per fortuna è solo un graffietto, nulla di più, ma potrebbe infettarsi lo stesso, lascia che ci pensi io."
    Kyra neanche rispose mentre Gigawolf guardava quanto unguento era rimasto nel contenitore.
    Non ne era rimasto molto, ma era più che sufficente per curare quella ferita.
    In realtà non si trattava di un piccolo graffio, i denti del fratello avevano bucato da parte a parte la pelle della piccola.
    "Brucerà un po'.. Cerca di stare ferma."
    Kyra neanche si volse, nè rispose.
    Al contatto di quell'impiastro con la ferita, la piccola strillò e scattò in piedi, quella poltiglia bruciava in modo atroce.
    Gigawolf la sorresse proprio mentre la piccola stava per cadere a terra.
    "Resisti, adesso passa."
    La piccola trattenne il respiro, il bruciore era terribile, intollerabile.
    Molto lentamente il bruciore si calmò, ma non scomparve, e la piccola si sedette nuovamente a fissare il terreno; aveva un gran senso di vuoto dentro di se, poi parlò.
    "Giga, non mi hai risposto ancora.."
    "Lo so, ma non so a cosa devo rispondere."
    "Ray ha detto che io non so, che non posso capire, a cosa si riferiva?"
    "Kyra, credimi, non lo so, io non ho fatto nulla, e non ho mai neanche sentito raccontare in giro di lotte recenti tra leoni e lupi, credimi, davvero, non lo so. Volevo tornare per avere spiegazioni anche io, ma non ne ho avuto il tempo."
    La piccola aveva ricominciato a piangere silenziosamente.
    "Forse dovresti parlare a tuo fratello, potrebbe spiegarti cosa voleva dire."
    In Kyra esplose la rabbia, scattò in piedi e si parò di fronte a Gigawolf.
    "QUELLO NON E' MIO FRATELLO!! MIO FRATELLO NON SI SAREBBE MAI COMPORTATO COSI'!"
    Poi si risedette, piangendo copiosamente.
    "Piccola, calma, non credo che tuo fratello abbia avuto quella reazione se non avesse avuto un motivo più che valido, purtroppo noi non sappiamo perchè, forse i lupi c'entrano davvero, visto che mi ha chiamato "assassino"; dovresti scoprire il perchè."
    "Non mi interessa Giga, lui è un mostro, un assassino, lo hai visto vero? Non voglio più avere nulla a che fare con un mostro come lui!"
    "Capisco, adesso però scusami, devo riposare, e dovresti farlo anche tu. Dopo cercherò qualcosa da mangiare per entrambi"
    Kyra annuì in silenzio, voltandosi lentamente.
    Il dolore si fece di nuovo strada dentro di lei, scacciando quell'improvviso attacco d'ira nei confronti del fratello e lasciandole soltanto un enorme interrogativo dentro.
     
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    ecco almeno adesso so di chi parli, molto scritto bene il capitolo, però io da lettore esterno alla role mi inizia a sembrare un po banale e sopratutto lenta nella narrazione...

    poi visto che è il racconto di una role mi pare normale che sia così quindi è ok ^^
     
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    pensa che ho ancora più di 30 pagine da pubblicare.. =) e almeno 15 ancora da scrivere per concludere..
    avrei potuto farla molto più breve, ma sarebbe stato un racconto neutro; banale.. beh, diciamo di si in questo cpitolo, ma sto variando moltissimo lo stle del racconto, passo dal banale al serio, alla ferocia delle azioni, ecc.. vedrai più avanti... =)

    cmq non è scritto benissimo, ci sono dei punti che rileggendo attentamente, avrei potuto scrivere meglio
     
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    Caverna

    Iorody arrivò all'entrata della caverna, il suo naso si muoveva nervosamente, aveva sentito degli odori, segno che quel luogo poteva essere abitato.
    L'odore che subito avvertì era dolciastro, acre, l'odore della carne che iniziava il processo di decomposizione.
    Avvertì immediatamente Beroam con la forza della mente, poi con fare circospetto, entrò.
    Il piccolo lupo non aveva la facoltà di vedere al buio, ma il suo olfatto e il suo udito erano sviluppatissimi.
    Trattenne il respiro per una decina di secondi, e nella grotta scese il silenzio più totale.
    L'unica cosa che sentì, era il ticchettio delle zampe di un grillo che si stava muovendo ad una decina di metri di distanza da lui, per il resto la grotta era disabitata.
    Dopo una decina di minuti arrivò anche Beroam col suo carico morente sulla schiena, entrò nella grotta adagiando piano il giovane leone blu a terra.
    "È stato più complicato del previsto, ha avuto altre convulsioni durente il tragitto, non credo che riuscirò a salvarlo purtroppo."
    "Dobbiamo provare lo stesso Beroam!! Una volta non avresti parlato così!"
    "Lo so amico mio, lo so.."
    "Dobbiamo fare luce, aspettami, vado a cercare qualcosa."
    "Iorody, vado io, farò prima e porterò più legna."
    Il piccolo lupo azzurro non voleva restare da solo, ma annuì e si mise di fianco al giovane leone.
    Beroam scattò veloce, e dopo una manciata di minuti tornò alla grotta con un grosso tronco secco.
    Spezzarono assieme tutti i ramoscelli e li accatastarono all'entrata della grotta, per far si che il fumo non rendesse l'aria irrespirabile, poi Beroam fece di nuovo ricorso alla potenza della sua energia, concentrò un raggio della sua forza contro la piccola catasta di legna secca, la quale incominciò a fumare lentamente, poi una fiammella comparve.
    Nel mentre che il fuoco prendeva vigore, Iorody scoprì la causa di quel malsano odore.
    Era un grosso roditore che giaceva in un angolo. La morte risaliva a circa due giorni prima, causata da un potente morso sui lati del collo, morso che sicuramente gli aveva spezzato anche la colonna vertebrale; la morte era stata istantanea concluse il piccolo lupo.
    Prese per una zampa il cadavere e lo portò fuori, sotterrandolo in modo che l'odore non attirasse visitatori non desiderati.
    Intanto la grotta era ormai illuminata dal fuoco e lentamente si stava scaldando, in quel momento il piccolo lupo era di ritorno.
    Lo spettacolo che gli si parò davanti era spaventoso.
    Il leone azzurro schiumava dalla bocca, era coperto di ferite in tutto il corpo che a loro volta sputavano siero a causa delle infezioni, la lingua era secca, il respiro affannoso rilasciava nell'aria un senso di morte, morte che di li a poco sarebbe sopraggiunta.
    "Iorody, devo incidere le ferite e pulirle, trovami queste erbe e tutto quello che mi serve, vai! E fa in fretta!"
    Il piccolo lupo scattò verso l'esterno e stabilì un contatto mentale con Beroam che gli stava inviando gli odori di tutto quello che gli sarebbe servito, in quella notte buia il piccolo lupo non sarebbe riuscito a vedere le piante e trovare le radici necessarie in tempo breve, ma il suo fiuto acutissimo avrebbe accorciato i tempi.
    Intanto il grande lupo stava costruendo con delle rocce gli strumenti che servivano, lavorava velocemente rendendone taglienti i profili.
    Terminato di affilarle le appoggiò su un'altra pietra piatta, poi vi indirizzò un raggio di energia.
    Il calore generato frantumò alcune di quelle pietre, ma quelle che resistettero si sterilizzarono.
    In quel momento tornò Iorody con i frutti della sua ricerca.
    Erano passati appena 5 minuti.
    Iorody e Beroam erano indaffaratissimi nei preparativi quando il leone blu ebbe un altro attacco di convulsioni.
    Cercarono di immobilizzarlo per evitare che si ferisse; il grande lupo lo bloccò nella parte superiore del corpo, ma il piccolo lupo non riuscì con gli arti inferiori, e il leone si ferì contro un masso sporgente.
    La crisi convulsiva durò 2 minuti buoni, Beroam sentiva i battiti cardiaci del leone, erano velocissimi ed appena percettibili.
    "Iorody, non abbiamo un secondo da perdere, crea un impiastro con tutto quello che hai trovato!Svelto! Poi portami acqua e delle foglie lunghe e resistenti, anche della paglia!"
    Il piccolo lupo fece una poltiglia con tutte le erbe e radici, infine corse alla ricerca di quello che sarebbe ancora servito.
    Beroam intanto trasse un profondo respiro, e stringendo una pietra affilata tra le falangi della zampa incise una ferita infettata che era oltremodo gonfia.
    Appena lo strumento tagliò, uscì una quantità di siero misto a sangue incredibile, Beroam era concentrato nel suo lavoro e non si accorse che il piccolo lupo era tornato.
    Ogni volta che Beroam terminava la pulizia di una ferita infetta, Iorody vi applicava sopra l'impiastro appiccicoso, lo copriva con alcune foglie ampie e legava il tutto con sottili steli di ginestra.
    Nel mentre bagnava continuamente la testa del leone con dei piccoli fasci di paglia immersi in acqua fresca.
    Passarono circa due ore, prima che finissero.
    "E adesso?"
    Il piccolo lupo guardava dal basso il lupo guaritore che si era seduto in un angolo.
    "Adesso, aspettiamo.. non posso fare altro al momento, l'unica cosa che possiamo fare, è cercare di bloccarlo nel caso avesse un'altra crisi."
    "Non vuoi proprio più usare il tuo potere Beroam?"
    "No, non lo userò mai più"
    "Non è stata colpa tua, a quei tempi non eri esperto come adesso... Non succederebbe di nuovo, credimi."
    "Iorody, no.. non ho saputo controllarmi, ho ancora davanti quella scena.. ho giurato di non usare mai più quel potere."
    Il piccolo lupo annuì, e si alzò per cambiare il fascio di paglia dalla fronte del leone.
    Beroam si incupì pensando a quel periodo passato, aveva usato il suo potere per cercare di salvare un giovanissimo lupo che era caduto da un dirupo, non conosceva neppure il suo nome, ma la sua scarsa capacità di controllare quell'energia causò la sua morte senza che lui riuscisse ad arrestarla.
    Gli occhi sgranati che aveva quel giovane lupo quando la vita lo abbandonò per sempre erano come impressi a fuoco nella sua memoria.
     
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    oddio, mi piace molto l'ultima parte, un potere che ha paura di usare, mi intriga

    per il resto invece mi pare sempre piu assurda la cosa XD
     
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    XD si, con calma, molta calma, ci saranno novità =)
     
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