Go Hikari!

Un college, una guardiana, una katana...

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  1. ~Timon»Tani
     
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    mm..Anthea xDDD mi è molto simpatica ;)
     
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  2. ~P@ñdA~
     
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    ehi Vi! scusa se non ho commentato prima, ma la ff è bellissima come sempre. Fin ora mi piace molto Artù =D
     
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  3. Virginia_Warrior
     
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    bene...oggi sono riuscita a disegnarvi Yamato...provo a postarvelo! ^^

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  4. Paolo Leone
     
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    Che tipo!
    Sei brava a disegnare, complimenti!
     
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  5. Virginia_Warrior
     
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    Grazie paolo! XD
    in che senso che tipo? :huh: :lol:
     
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  6. Paolo Leone
     
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    Strafottente!
     
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  7. Virginia_Warrior
     
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    lol! XD
    ora provo a disegnare anche gli altri!
     
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  8. Virginia_Warrior
     
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    questa è Hikari
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    è un po' sproporzionata, ma ero di fretta ^^"
     
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  9. Paolo Leone
     
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    Disegno bellissimo, in che senso sproporzionato?
     
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  10. Virginia_Warrior
     
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    ho fatto il seno troppo schiacciato e la katana troppo corta
    XD
     
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  11. Paolo Leone
     
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    aaaaa, ho capito
     
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  12. Virginia_Warrior
     
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    CAPITOLO 4°
    A scuola dia arti marziali



    Yamato alzò il capo.
    Delle ciocche impertinenti rimasero sugli occhi neri, che mi fissavano con intensità.
    -Chiedo perdono, non era mia intenzione arrecare disturbo ad alcuno-
    Rimasi stupita dal modo di parlare...così antico, rispettoso...in quell'istante provai invidia per l'educazione ricevuta da quel ragazzo.
    -Vai Yamato, non è questo il tuo posto- la profonda voce del padre risuonò da dietro le mie spalle.
    Yamato rifece un inchino e uscì, chiudendosi alle spalle la porta in carta di riso, con estrema delicatezza.
    -Bene signori- riprese a parlare il sensei*- sarò lieto di accogliere vostra figlia nella Dokugan-Ryu- così dicendo si inchinò con rispetto davanti ai miei genitori, che ricambiarono.
    -A quando le lezioni?- disse mio padre.
    -Quando volete cominciare ditemi, le lezioni sono ogni venerdì dalle 16:00 alle 22:00 al massimo-
    -Vorrei cominciare ora- esclamai.
    Imiei mi guardarono stupiti, mentre notai sul viso del sensei (Takeshi-san) un sorriso compiaciuto.
    -Ok allora...noi andiamo...-disse titubante mia madre, e mi stampò un bacio sulla fronte.
    Dopo che i miei genitori se ne furono andati, Takeshi-san mi condusse fuori dalla stanza in cui ci ha ricevuti e ci avviammo lungo numerosissimi corridoi.
    Era davvero enorme.
    Magnifica.
    Si fermò davanti ad una stanza, che aprì senza farsi problemi.
    Io aspettai sulla soglia, e dopo poco uscì con in mano una divisa da Kendo.
    -Questa dovrebbe essere la tua misura- disse porgendomela.
    Mi accompagnò agli spogliatoi, dove mi cambiai subito.
    Dopo esserci "ricongiunti" mi condusse verso un'ulteriore sala, questa volta molto, ma molto più grande.
    Lì vidi un ragazzo che si allenava a colpire più volte un'avversario, sicuramente più grande di lui.
    Rimanemmo a guardare, aspettando che fosse finito il duello.
    Il più giovane si muoveva con tale destrezza ed eleganza che ne rimasi incantata.
    Si concluse con la vittoria del ragazzo, che si tolse l'elmo da Kendo.
    Era Yamato.
    Rimasi sorpresa (di nuovo) dalla sua agilità.
    -Yamato, lei è...-
    -Hikari- disse lui, interrompendo il padre.
    -Vi conoscete?- chiese confuso Takeshi-san.
    -Sì...viene al college. E' nella classe dell'Inglese e dell'Irlandese.- concluse Yamato.
    -Bene allora, niente presentazioni. Meglio così-
    Mi fece cenno di avvicinarmi e continuò, rivolto a me- Oggi sfiderai Yamato, così potrò valutare le tue capacità.-
    Annuii sicura.
    Mi disposi di fronte a Yamato, mettendomi l'elmo e preparandomi in posizione di guardia.
    Il duello ebbe inizio.

    *sensei=maestro
     
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  13. Paolo Leone
     
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    Um, la cosa si fa ancora più interessante, pù la leggo e più mi piace. (chi l' avrebbe mai detto)

    Promessa mantenuta, letto!
     
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  14. Virginia_Warrior
     
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    grazie! ^^
     
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  15. Virginia_Warrior
     
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    CAPITOLO 4° parte 2
    A scuola di arti marziali



    La katana cadde a terra.
    Ci togliemmo gli elmi, inchinandoci l'uno davanti all'altro, con rispetto.
    Ansimavo, così come Yamato. Ci guardammo negli occhi, affaticati dal lungo combattimento.
    Sostenni lo sguardo.
    Non mi sarei mai piegata davanti a lui.
    Un applauso interruppe la nostra sfida di sguardi:-Bene, molto bene Hikari. Hai una preparazione molto valida...ma sei troppo rigida nei movimenti.-
    Raccolsi la mia katana.
    Ero arrabbiatissima e frustrata.
    Avevo perso...
    Non sono mai stata una di quelle ragazze che non sanno perdere...ma proprio non mi andava giù il fatto di essere stata sconfitta da Yamato. Quel...quel..
    Una sottile risata interruppe le mie riflessioni.
    -Perchè ridi?- chiesi furibonda a Yamato. Mi accorsi solo allora che Takeshi-san se ne era andato, lasciandoci soli.
    -Perchè sei un'icapace, ecco perchè- mi rispose lui.
    -Cosa hai detto?- chiesi indignata.
    -Hai capito benissimo. Ne hai di strada da fare per riuscire a essere al mio livello- si sedette sui tatami e cominciò a lucidare con un panno la lama della katana.
    -Non riesco a comprendere cosa sbaglio...- mormorai quelle parole, frustrata. Yamato riuscì a sentirle, purtroppo.
    Si fermò, con il panno a metà lama.
    Rimanemmo in silenzio.
    Io imbarazzata, lui immobile.
    -Alzati-
    Guardai Yamato, ora in piedi davanti a me. Mi alzai, ancora imbarazzata e infuriata.
    -I tuoi errori sono piuttosto gravi, tuttavia parecchi cadono in questi sbagli.- disse con una tale freddezza da riuscire a rendermi ancora più rigida.
    Solo in quel momento mi accorsi di quanto delicata e ghiacciata fosse la sua voce. Gelida, come il ghiaccio.
    -Come ha detto mio padre, sei troppo rigida nei movimenti. Questo ti impedisce di reagire al meglio agli attacchi del tuo avversario.-continuò.
    Era vero.
    Dannazione, perchè aveva ragione!?
    -E poi...-disse quasi risendo- ti lasci trasportare troppo dalle emozioni del combattimento...più ti arrabbi e più perdi le staffe. Questo è l'errore più grave del mondo.- fece una breve pausa, come per farmi assimilare quelle parole- quando combatti devi sentire la katana non più come semplice arma...devi far sì che diventi come un'estensione del tuo braccio...dovete diventare un tutt'uno...-così dicendo chiuse gli occhi, prendendomi il braccio con la katana.
    Si mise dietro di me, tenendomi il braccio teso, come quando vuoi insegnare a tenere la matita ad un bambino piccolo.
    -Chiudi gli occhi...-sussurrò- devi percepire la katana...devi far si che la sua potenza si leghi alla tua mano, per poi salire al polso, al braccio, al cuore...devi sentire come dei filamenti aggrapparsi a te...percepire ogni singola fibra dell'elsa...fino alla punta della lama...-
    Rimasi in una specie di estasi...riuscivo a sentire...tutto, tutto quanto.
    Yamato si allontanò da me, lasciandomi come mezza intontita.
    -Questo è tutto. Ci vediamo domani Hikari-chan- pronunciò quelle parole con freddezza.
    Rimasi lì, immobile, incapace di muovermi.
    Sola nella stanza.
    Era il tramonto.
     
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120 replies since 6/10/2011, 20:44   1023 views
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