LK Corporation (parte 4)

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  1. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    2. Il destino ha le ali (1 Luglio 1999)
    Non mi tenni in contatto con Nicky per quasi un anno, a causa degli impegni scolastici e per il trasloco a Los Angeles.
    Quel giorno non lo dimenticherò mai.
    Io ed i miei genitori ci recammo all’ereoporto di Fiumicino proprio nel bel mezzo dell’estate.
    Ero avvolto in una gioia senza precedenti; solo un oceano e sei ore di volo mi separavano dal mio migliore amico.
    Tutto procedette senza problemo. Check-in, imbarco e tutto il resto.
    Giungemmo a bordo dell’aereo.
    Quasi tutti i suoi posti risultavano occupati. Al massimo io e la mia famiglia trovammo due posti liberi affiancati. Mia madre mi chiese se me la sentivo di sedermi lontano da loro o se preferivo essere in compagnia di un genitore.
    Io risposi: <<potrei anche stare da solo. Saremo sospesi in aria; non credo che andrei lontano>>.
    E così fu.
    Risultava un piacere parlare fra me e me senza distrazioni, pensando all’estate che avrei passato con Nicky e ai successivi anni alla scuola d’arte.
    E proprio quando non te lo aspetti, il fato ti gioca brutti scherzi…
    I due posti dinnanzi al mio erano liberi, e due uomini- uno di colore, circa sessanta anni, alto, muscoloso e con una cicatrice terrificante sull’occhio destro, i capelli neri lunghi fino al collo e tirati all’indietro con la gelatina; l’altro gli somigliava tantissimo, solo che era di razza caucasica, con lunghi capelli rossi e più giovane di una ventina d’anni- li occuparono. Entrambi, stranamente, indossavano un guanto sulla mano sinistra.
    Per la prima mezz’ora non dissi una parola, poi, molto lentamente, rompemmo il giaccio.
    Il nero mi disse: <<dove stai andando, ragazzo?>>, con la sua voce perforante dall’accento Anglosassone.
    <<a Los Angeles per trovare un amico. E voi?>>.
    <<in un posto che non puoi immaginare>>, disse.
    Quest’ultimo cambiò discorso.
    <<sai, tu mi ricordi qualcuno che conosco>>, disse esaminandomi attentamente il volto e gli occhi blu.
    <<chi, se posso saperlo?>>, chiesi io.
    <<mio figlio>>, rispose.
    <<ah, e come si chiama?>>, chiesi curioso.
    <<kopa.>>.
    <<che nome strano>>, commentai.
    <<significa “cuore” in Swahili>>, replicò.
    Ciò mi fece sorgere spontanea una domanda.
    <<da dove provenite?>>.
    <<kenya, una piccola comunità nella pianura del Serengeti>>, rispose il nero.
    Ci presentammo.
    <<taka Diabu>>, disse il nero. <<e’ questo è mio nipote Simba>>.
    <<riccardo>>, dissi io.
    <<che professione esercitate?>>, chiesi. <<così per conversare>>.
    <<io sono un addestratore militare>>, rispose il nero.
    <<io invece non lo so>>, disse l’altro e ridemmo per un po’. <<mi occupo di sogni. Potrei definirmi una sorta di psicologo.>>.
    <<sul serio? In cosa consiste il suo lavoro?>>, chiesi io curioso.
    <<beh, diciamo che faccio in modo che la gente quando si trova nello stato di sonno profondo veda ciò che vuole.>>, rispose l’uomo. <<hai mai sentito parlare di sogni lucidi?>>.
    <<no>>, risposi io. <<cosa sarebbero?>>.
    <<i sogni lucidi sono quei sogni in cui un soggetto, che ovviamente dorme, si rende conto di star sognando, e perciò riesce a controllare il proprio sogno>>; spiegò. <<e’ una bellissima esperienza: in quello stato si può volare, correre alla velocità della luce e tante altre cose impossibili, tutto ciò che si vuole. Tutti possono sperimentare questi sogni, basta solamente un po’ di pratica.>>.
    <<ma se ci si rende conto che è un sogno>>, feci notare; <<non si proverebbe gusto nell’eseguire azioni impossibili.>>
    <<ti sbagli. Dato che il sogno è uno stato in cui tutti i rumori che senti, gli odori che percepisci, i colori che vedi, le persone con cui parli ti sembrano reali, l’emozione rimane perché non te ne rendi conto>>.
    Lo guardai storto, ed egli capì con avevo del tutto compreso l’argomento.
    <<e’ difficile da spiegare>>, continuò.
    <<come si fa ad entrare in un sogno lucido>>, chiesi divorato dalla curiosità.
    <<non esiste un metodo preciso: ognuno ha il suo>>, disse. <<pensa che negli esperimenti scientifici utilizzano luci rosse che trapassano le palpebre per far rendere conto ai soggetti che è un sogno, oppure fanno ascoltare dei nastri durante il sonno con sopra inciso: “Tu ti sveglierai nei tuoi sogni” oppure “Questo è un sogno lucidi; svegliati senza aprire gli occhi>>.
    <<c’è anche gente che riesce a capire di trovarsi in sogno lucido anche senza difficoltà; tutto grazie a tanto allenamento>>, continuò.
    <<interessante>>, commentai io.
    Parlammo per tutta la durata del viaggio a proposito dei sogni lucidi e delle nostre vite. Io mi soffermai per lo più sulle mie aspirazioni future.
    Coloro che mi stavano ascoltando dissero che il lavoro del regista è il migliore in assoluto: proprio come il musicista, ti guadagni da vivere con le tue emozioni (e, secondo me, se sei impegnato in una professione simile, allora puoi considerarti l’uomo più felice della terra), e poi hai l’opportunità di poter conoscere tante nuove persone.
    Mi dissero anche che la soddisfazione più grande arriva solamente nel momento in cui un tuo film viene considerato un capolavoro. Quello si che per me sarebbe stato uno dei tanti momenti nei quali averi desiderato esser protagonista, a patto che avessi eccelso nella carriera cinematografiche.
    Infatti dissi: <<tutto questo potrò viverlo ed apprezzarlo solo se mai riuscirò a realizzare i miei sogni>>.
    E Simba ribatté: <<un vecchio detto dice: “Volere è potere”, e fidati: non è errato, te lo dico per esperienza>>.
    Egli mi regalò perfino un VHS con un film unico nel suo genere.
    <<e’ un capolavoro.>>, affermò; <<per iniziare, dagli uno sguardo. Devi imparare dai maestri se vuoi diventare come loro.>>.
    Il Re Leone: un capolavoro d’animazione.
    Anche se si trattava di un film uscito nelle sale ben cinque anni prima e non risultava del mio genere preferito -in quel momento, però- accettai volentieri il regalo.
    <<e’ un film bellissimo>>, commentai. <<ma perché lo vuole consegnare proprio a me?>>.
    <<perché mi sei simpatico>>, rispose sul colpo. <<e poi ne ho già tanto di quelle videocassette>>.
    <<perché mai lei si porta con se una cassetta della Walt Disney>>, chiesi io, alquanto insospettito.
    Esitò un po’ a rispondere ma alla fine: <<mi piace la morale di quel film, perciò lo porto sempre con me>>.
    <<ha detto che lei possiede molte copie di questo film, come mai?>>, domandai, andando più nel dettaglio.
    <<ha così importanza: qualche volta mi reco negli studi Disney>>, rispose.
    <<ed investe anche un ruolo lì?>>, chiesi, dato che sospettavo di avere uno sceneggiatore professionista dinnanzi a me.
    <<no, assolutamente. Io semplicemente vengo ogni tanto convocato lì per aiutare i registi a realizzare film con l’ausilio dei sogni: quando qualcuno di loro entra nel cosiddetto “Blocco d’ispirazione”, io, con l’ausilio dei sogni, riesco a far tirare fuori le idee.>>, rispose. <<grazie ad un sogno lucido, io miei pazienti riescono a “creare” altri mondi, se così posso dire, ed in questo modo tirare fuori le idee risulta un processo molto più facilitato.>>.
    Rimasi molto colpito da quel discorso.
    <<lo sa, questa storia dei sogni lucidi comincia a piacermi. Crede che avremo la possibilità di rivederci, Simba>>, domandai ansioso di una risposta positiva.
    <<sono sicuro di sì. Se tu, Riccardo, resterai a LA per tutto il periodo estivo forse potremo anche incontraci, dato che mia moglie abita lì.>>, mi rispose.
    <<potresti recarti a casa mia per compiere qualche seduta, che ne dici>>, mi propose.
    <<per me va bene. Ma quanto mi verrebbe a costare?>>.
    <<nulla. E’ gratis per un amico>>, disse sorridendo.
    <<la ringrazio>>, ribattei.
    <<per cominciare dovresti iniziare a darmi i tuoi contatti; non so: cellulare, MSN, Facebook… e a darmi del “tu”>>.
    <<io, purtroppo non sono on-line, ma posso darti il mio numero.>>, risposi.
    Per tutto il tempo, Taka mi aveva squadrato con molta attenzione.

    Pochi minuti dopo giungemmo al “Los Angeles International Airport”.
    Salutai i miei due nuovi amici e scesi dall’aereo con i miei genitori.
    Raccontai delle mie nuove due amicizie a mia madre.
    <<sono felice per te, figliolo. Ma stai attento, non puoi mai sapere chi stai per incontrare>>, mi disse.
    <<sta’ tranquilla, mamma. Simba è un medico, so che è una persona affidabile>>, replicai.
    Continuai a guardare la copertina che Simba mi aveva regalato: Simba, l’uomo che avevo conosciuto, somigliava moltissimo al personaggio omonimo. Idem per Taka, che presentava una certa somiglianza con l’antagonista, Scar.

    Intanto,
    dopo essere saliti su di un Taxi che li avrebbe portati a casa di Nala, fra Simba e Scar si aprì un dialogo:
    <<riccardo era molto simpatico, non credi Scar? Spero di rivederlo>>, disse Simba.
    <<sta’ attento, Simba>>, lo avvertì lo zio.
    <<perché? Non mi risulta che un ragazzino sia una minaccia.>>, ribatté Simba.
    <<ho osservato a lungo quel ragazzo. Oltre a possedere un’enorme quantità di fantasia all’interno della sua mente, ti somiglia molto>>, rispose se Scar.
    Sappiate che gli stessi personaggi possono percepire la fantasia proveniente da altri loro simili.
    <<che abbia molta fantasia è ovvio: è un aspirante scrittori di storie>>.
    <<e la sua estrema somiglianza con te? Perfino tu stesso hai affermato che ti ricorda Kopa. E se in realtà fosse andato in “Over-giving” anche lui quando a rivisto la cassetta? Gli sono sicuramente sovvenuti dei pensieri molto distaccati da questo mondo, proprio come Nicky. Anche l’età che dovrebbe avere tuo figlio in questo mondo coincide. Quindi…>>, fece notare Scar.
    <<o mio Dio. Vuoi dire che…?>>, ed in quel momento Simba fu interrotto da Scar, il quale aveva previsto questa domanda e disse: <<esattamente>>.

    Io giunsi alla mia nuova abitazione con mezz’ora di taxi accompagnato da camion dei traslochi.
    Mi piaceva molto la nuova casa: era enorme, forse anche più di quella precedente. La mia stanza non era da meno: bagno personale, un enorme balcone e tantissimo spazio per ogni cosa.
    <<non vedo l’ora di far sapere a Nicky che sono qui!>>, dissi ai miei genitori.
    <<oggi pomeriggio ti accompagneremo da lui…ma prima devi aiutarci a tirare fuori tutti i mobili e poi dovremmo consegnare la tua iscrizione alla nuova scuola>>, ribatté mio padre.
    Mi feci coraggio ed aiutai i miei a riempire la casa con i nuovi mobili, quasi che mi venne un ernia a forza di spostare pesantissimi armadi.
    Subito dopo andammo a scuola per risolvere i vari problemi burocratici dell’iscrizione; la nuova scuola era molto ben fornita, da come l’avevo visitata. Aule per la musica, un ampio auditorium e tante altre belle classi.
    Ma andiamo al sodo…
    Dopo tutto ciò, venni accompagnato dinnanzi alla casa della persona della mia vita.
    <<mi raccomando, Riccardo>> iniziò mio padre. <<sii educato e cerca di farti capire>>.
    <<papà, io e Nicky ci conosciamo da una vita. Lui ha anche trascorso parte della sua infanzia con me in Italia. Se mi scappa qualche vocabolo italico, non sarà un problema>>, lo rassicurai.
    <<ci vediamo fra un’ora e mezza: dobbiamo ancora sistemare qualche mobile in casa>>, dissero i miei. Li salutai.
    Scesi dall’auto, percorsi il breve tratto di strada che mi separava da Nicky.
    Suonai al campanello.
    Venne ad aprirmi una donna, forse la madre.
    <<salve, sono un amico di Nicholas. E’ in casa?>>, dissi con il miglior Inglese che potevo adoperare.
    La donna lo chiamò.
    Quando mi raggiunse, Nicky era più sorpreso che mai, in preda all’emozione.
    <<richard! Da quanto tempo! Su, entra pure>>, disse con l’adrenalina che lo soffocava.
    Mi presentò ai suoi genitori. La mia timidezza mi fece parlare poco, ma comunque fra me e loro c’era sta una buona impressione.
    Subito dopo mi accompagnò in camera sua e parlammo a lungo.
    Chiesi io per primo.
    <<che mi racconti di bello? Novità?>>.
    <<beh… Recentemente sono diventato fan di un determinato film.>>, mi rispose.
    <<quale, di preciso?>>, domandai curioso.
    <<il Re Leone, anche se può sembrare strano>>.
    <<sai, oggi all’aeroporto ho incontrato un uomo che mi ha regalato una cassetta, appunto di questo film>>, dissi. <<ironia della sorte?>>.
    <<perché ti piace?>>, chiesi.
    <<non lo so… Forse perché ha una bellissima morale e trasmette le emozioni più pure al mondo>>.
    <<oggi, purtroppo, non posso uscire con te, ne andare da nessuna parte, dato che poi i miei genitori dovranno venire a riprendermi fra solo un’ora e mezza.>>.
    <<giusto il tempo di vedersi il Re Leone!>>, fece notare Nicky. <<che ne dici?>>.
    <<perché no? E poi se vogliamo diventare registi, dobbiamo iniziare a guardare capolavori>>, risposi.

    Intanto, Simba e Scar arrivarono alla nuova abitazione di Nala, la quale si trovava a pochi isolati dalla villetta di Nicky.
    Si erano appostati lì proprio per tenere d’occhio il mio migliore amico, sospettato di essere, in realtà, il figlio perduto di Kiara e Kovu, Dumasis.
    <<pensa a ciò che ti ho detto, Simba>>, disse Scar mentre stavano per entrare. <<il ragazzo che abbiamo incontrato potrebbe essere tuo figlio>>.
    Simba lo ignorò, credendo che i suoi sospetti fossero del tutto infondati.
    Entrarono nella nuova casa, e Nala non esitò ad abbracciare e baciare suo marito.
    <<sei cosi sexy da umano, Simba>>, disse Nala con lo sguardo innamorato perso su Simba.
    <<e tu non sei da meno>>, ribatté.
    <<discuteremo di Nicky durante il pranzo>>, disse la “donna” mentre fece accomodare il marito in salotto. <<tua figlia si è vivacemente offerta di preparare il pasto>>.
    E mentre i due fieri amanti chiacchieravano, la seconda generazione flirtava indirettamente in cucina.
    Kovu tagliava le verdure, Kiara mescolava la zuppa.
    Il “ragazzo” ventenne di colore, molto elegante con quella cicatrice, si avvicinò alla consorte, getto le verdure nella pentola.
    La abbracciò da dietro, avvolgendole il collo con le braccia muscolose.
    <<per essere una che ha poca dimestichezza con i pollici opponibili, sai cucinare bene>>, disse così tanto per conversare.
    <<grazie amore. E tu sei troppo prevedibile quando vuoi fare colpo si di me nelle situazioni più varie>>, fece notare Kiara ironicamente, ed entrambi risero.
    <<sei contenta del fatto che nostro figlio sia cresciuto nel miglior modo possibile?>>.
    <<secondo te, Kovu? Aspetto questo momento da anni, ed ora che rivedo nostro figlio sono felice come una pasqua>>, rispose Kiara.
    <<in questo periodo mi sento sempre più innamorato di te. Quando ti guardo negli occhi, i tuoi bellissimi occhi, capisco che i nostri sacrifici non sono stati vani>>, confesso Kovu.
    Kiara gli sorrise. Si avvicinarono sempre di più, sempre di più, sempre si più con i loro sguardi. Kovu sfregò leggermente la sua guancia su quella di Kiara, in segno d’affetto.
    Si stavano per baciare; due centimetri separavano le loro bocche umane.
    Poi entrò Scar nella stanza. Si fermarono subito.
    <<ho… interrotto qualcosa di importante?>>, chiese vergognoso il sessantenne troppo muscoloso ed in salute per la sua età.
    <<no, papà. Entra pure>>, disse Kovu.
    <<e’ un mese che non ci vediamo. Eh, figliolo?>>
    <<e’ un piacere rivederti papà>>, disse Kovu.
    <<come stai, Scar?>>, intervenne Kiara.
    <<per essere un sessantenne suonato, in buona salute.>>, rispose. <<e tu, Kiara? Come va con questo pazzoide di mio figlio?>>, chiese con ironia.
    Kovu si mise le mani in volto ridendo un po’ per la vergogna.
    <<kiara, perché non vieni ad abbracciare il tuo buon vecchio prozio?>>, disse ridendo.
    Kiara si offrì subito.
    E Kovu: <<ehi, piccioncini. Dobbiamo servire il pranzo>>.
    Quando andarono in sala da pranzo per apprestarsi ad apparecchiare, videro Simba che si trovava ancora ad adoperare il computer.
    <<e basta papà. Rilassati, siamo tutti insieme finalmente.>>, esclamò Kiara, che glielo tolse di mano.
    Subito dopo suonarono alla porta.
    <<non proprio tutti>>, disse Simba sotto voce.
    Nala andò ad aprire, e si rivelarono Mufasa e Sarabi… ovviamente umani.
    Tutti si salutarono.
    Iniziarono tranquillamente a mangiare come esseri umani, quasi avessero del tutto dimenticato la loro vera natura. Era una scena bellissima, a mio parere.
    Mufasa accese l’ennesimo discorso su Nicky.
    <<allora, l’avete trovato?>>, domandò a Simba.
    <<si, da più tempo di quanto credi>>, rispose il figlio. <<e’ la cosa incredibile e che si trova proprio a quattro isolati da qui: è stata una fortuna trovare questo appartamento ben piazzato>>.
    <<abbiamo anche preparato un dossier fornito di tutte le possibili informazioni>>, disse Nala, che lo consegno a Sarabi.
    Ella guardò attentamente la foto.
    <<sembra la versione maschile di Uru>>, commentò.
    <<inoltre, cara famiglia,>> intervenne Kovu; <<siamo riusciti, con l’ausilio dei satelliti della LK Corporation, a tenere d’occhio Dumasis, o Nicky, per tutto questo tempo. Possiamo accedere direttamente al sistema satellitare dal computer di Simba, tramite la zona protetta del sito della Corporazione.>>.
    <<vorrei poterlo vedere. Potremmo usarlo poi, se avanzerà del tempo?>>, chiese Mufasa.
    <<certo.>>, rispose Kovu.
    <<bando alle ciancie, io desidero fortemente vederlo di persona abbracciarlo, anche se, contro la volontà di mio padre, l’ho già fatto>>, disse Kiara.
    <<kiara, te l’ho già detto: dobbiamo aspettare che tuo figlio compia il diciottesimo compleanno per portarlo con noi. Sei anni possono passare in fretta.>>, ribattè Simba.


    Vi anticipo una cosa. Fra poco ci sraà la prima sparatoria con Zira.
     
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  2. URU THE QUEEN
     
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    la prima sparatoria con Zira???
    se me la perdo mi uccido!!! XD
    cmnq...bellissima!!!
    attendevo il seguito de "LK Corporation parte 3" con molta ansia!
    sn felice k simbino e scaruccio abbiano ritrovato kopa!!!(x lui nn ho trovato un nomigliolo...) XDXDXD
     
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  3. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    Ti consiglio di non dargli un nomignolo, perchè Riccardo (alias Kopa) è italiano. GIusto?
    Io mi chiamo R, chi può essere? XD
     
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  4. URU THE QUEEN
     
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    CITAZIONE (CRIME MASTER/ (LION KING) @ 21/3/2011, 15:20) 
    Ti consiglio di non dargli un nomignolo, perchè Riccardo (alias Kopa) è italiano. GIusto?
    Io mi chiamo R, chi può essere? XD

    ah nn loso...ki sa...
    ma questa domanduccia è difficile!!!XD
     
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  5. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    Preparati a vedere Simba e il tuo amato Scar sparare alla Matrix... che spettacolo?
     
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  6. URU THE QUEEN
     
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    CITAZIONE (CRIME MASTER/ (LION KING) @ 23/3/2011, 21:48) 
    il tuo amato Scar

    quoto!!!!!!!!!!!!!
     
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  7. killy psm
     
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    Scar l'avevo immaginato decisamente diverso...cmq in ogni casola storia sta prenendo una piega avvincente...ed una domanda mi turba dopo la tua anticipazione sulla sparatoria con Zira...puo' lei sparare a Scar ke e' sempre stato la sua ragione di vita e,sopratutto, di lotta???
     
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  8. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    CITAZIONE (killy psm @ 24/3/2011, 15:05) 
    Scar l'avevo immaginato decisamente diverso...cmq in ogni casola storia sta prenendo una piega avvincente...ed una domanda mi turba dopo la tua anticipazione sulla sparatoria con Zira...puo' lei sparare a Scar ke e' sempre stato la sua ragione di vita e,sopratutto, di lotta???

    Quando leggerai più avanti capirai tutto.
     
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  9. killy psm
     
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    Aspetto con impazienza...e sappi ke scar mi sta molto a cuore U.u...( non me lo rovinare troppo XD)
     
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  10. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    Tranquilla, Scar è un duro: se la caverà.
     
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  11. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    Sentite, dato che si sta facendo un po' difficoltoso rimettere assieme le parti, farò in modo di continuare in questa discussione

    PARTE 4
    Quanto a noi, continuammo a parlare delle nostre esperienze nella due nazioni.
    Poi io iniziai con il discorso dei sogni.
    <<durante il viaggio ho avuto il piacere di conoscere un esperto di sogni>>, raccontai.
    <<interessante, ma cosa centra con noi?>>, mi domandò Nicky.
    <<mi ha parlato di sogni in generale, tema di grande interesse per me, ma anche di sogni lucidi.>>, dissi.
    <<e che sarebbero>>, chiese Nicky.
    <<e’ difficile da spiegare. E’ come se potessi creare il tuo mondo e materializzare le tue idee nei tuoi sogni e interagirci. Questo si rivelerebbe molto utili per la carriera che vogliamo intraprendere>>, risposi.
    <<saper adoperare i propri sogni…>>, Nicky si fermò a pensare; <<si, in effetti così si potrebbero trovare le idee in modo più semplice e anche organizzarsi il lavoro di sceneggiatura in modo moto pratico. Ma dimmi: questo “esperto”, puoi contattarlo?>>, mi chiese.
    <<certo che si, ho il suo numero>>.
    <<per cortesia, non chiamarlo ora: non è il caso, e poi io e te non avremo tempo a causa del tuo trasloco. Domani sarebbe perfetto>>, propose Nicky.
    <<ulei di si, oggi potrei prenotare una seduta con Simba per domani>>, dissi.
    <<simba?>>, chiese sorpreso.
    <<ah, non te l’ho detto. E’ keniota. Ma non preoccuparti, non è affatto quello che pensi. Parla un ottimo inglese ed è una persona molto garbata.>>, riferii.

    La famiglia Diabu (così si chiamavano) cenò con tranquillità fra battute e chiacchiere.
    Simba azzardò un discorso.
    <<e’ incredibile…>>, disse fra se e se.
    <<cosa?>>, chiese Nala.
    <<la nostra evoluzione: da quando abbiamo conosciuto questo e gli altri mondi ci siamo evoluti non solo fisicamente, ma anche mentalmente>>, rispose.
    <<che vuoi dire?>>, domandò Nala.
    <<pensaci, dei leoni che sanno guidare, telefonare, costruire… addirittura usare un iPad>>, ed indicò Kovu che consultava il sito privato della LK Corp; <<e un Mac. Tutto grazie alla fisionomia che abbiamo acquisito da questo mondo>>, disse.
    <<beh, papà, io, in verità, sento sempre un po’ di nostalgia delle vecchie sembianze leonine. Certo, poter parlare con gli umani ed avere il pollice opponibile per poter compiere molte azioni è fantastico, ma tutto questo è niente in confronto al correre in un’immensa savana col sole al tramonto che ti cattura gli occhi.>>, ribatté Kiara.
    <<anche questo è vero>>.
    <<signori, se a voi non dispiace, io vado a fare qualche tiro fuori città: sono fuori allenamento e questo non ci gioverà affatto>>, disse Scar mentre si infilava il giubbotto.
    <<vengo anch’io papà, ho bisogno di qualche lezione>>, rispose Kovu.
    <<andate pure>>, disse Simba; <<tanto oggi non ci sarà molto da fare: il vero lavoro inizierà domani>>.

    E intanto io tornai a casa, dopo aver trascorso tutto il tempo possibile con Nicky.
    Durante quel giorno, accadde di nuovo ciò che desideravo da molto tempo.
    Mi ero addormentato, non avendo nulla da fare, e così feci un sogno, un segno molto intenso.
    Mi trovavo nelle Terre del Branco.
    Vidi Kiara, un’altra volta.

    IN REALTA’
    Nello stesso momento.
    <<papà, Nicky sta per addormentarsi: concedimi almeno questo.>>, implorò Kiara a Simba.
    <<te l’ho già detto: così metteremo in pericolo lui e la sua vita>>, rispose Simba.
    <<voglio solo parlarci, ne ho il diritto: sono sua madre dopotutto>>, si impose la figlia.
    Simba rimase con l’espressione vaga per un breve lasso di tempo, ma alla fine:
    <<il Dream-voyager è sotto il mio letto>>, disse Simba sorridendo.
    <<grazie, papà>>.

    <<come stai?>>, mi chiese la leonessa.
    <<bene.>>, risposi, e ci abbracciamo come non mai.
    <<voglio chiederti una cosa…>>, dissi io.
    <<sputa il rospo>>, la leonessa.
    <<questo è soltanto un sogno o tu esisti veramente e mi stai parlando in non-so-che-modo dalle Terre del Branco ?>>, chiesi io senza alcuna motivazione apparente.
    <<non sono autorizzata a risponderti>>.
    <<motivo?>>, chiesi ancora.
    <<ne varrebbe la tua vita>>, rispose la leonessa.
    <<allora questo significa che tu esisti…>>, pensai. <<aspetta. Ma potrebbe anche essere tutto frutto della mia fantasia, dato che e un sogno.>>, conclusi.
    Kiara ridacchiò per il mio ragionamento.
    <<riccardo, …>>; disse e si trasformo in una leonessa antropomorfa, alta e con la pelle sostituita dal pelo morbido, la testa di leone su quel corpo semi-umano. <<questo lo scoprirai solo se ce ne sarà l’occasione e a tempo dovuto>>. Mi poggiò una “zampa” sulla spalla, in segno di consolazione.
    <<ma sappi una cosa: io resterò sempre con te e veglierò su di te in ogni momento, affinché tu stia bene e sia felice>>, continuò.
    Ad essa sovvenne l’impulso di abbracciarmi amorosamente, ed io gli corrisposi dinnanzi a quella frase.
    Dopo essermi appoggiato sul suo morbido petto, la guardai nei suoi occhi languidi: riconobbi in lei un grande calore materno, non riesco a spiegarne il motivo (l’avrei capito il giorno dopo).

    Poche ore prima.
    Qualche spiazzo erboso appena fuori città.
    Kovu sparava senza problemi a quelle lattine, con la mano ferma ed i nervi d’acciaio.
    <<bene>>, disse Scar; <<ora prova senza mirare, colpiscili in rapida successione>>.
    Scar riposizionò i bersagli.
    Tutta l’abilità di Kovu venne messa a nudo proprio in quel momento: di sei lattine, ne aveva centrate solo due.
    <<questa è la parte difficile>>, disse Scar, ed iniziò un piccolo discorso al figlio; <<quando ti trovi in situazioni alquanto scomode, non hai tempo di mirare. Quindi alza pistola, e senza pensarci, punta la canna, come fosse un dito, e premi subito il grilletto. Schiena dritta e calma.>>.
    Di fatto, Kovu le prese tutte.
    <<wow, papà, grazie. Ma dove le hai apprese queste nozioni?>>, chiese Kovu.
    <<ho militato per quattro anni nella NATO>>, rispose.
    <<e perché mai un malvagio come te avrebbe preso tale decisione?>>, domandò Kovu.
    <<da quanto Mufasa decise di farmi risorgere, dato che era di buon cuore, mi sentii vuoto: mio fratello si era ritrovato davanti solo un pazzo con tanto odio dentro di se. Così mi disse: “Il tuo odio e il tuo talento possono fare del bene… se lo vuoi”. Così mi arruolai nelle truppe della pace.>>.
    <<da qui, poi se cambiato?>>, chiese il figlio.
    <<no, sempre la solita stessa violenza. Vedevo bambini che imbracciavano un mitra già a dieci anni, donne disperate in cerca del corpo del proprio figlio e uomini che andavano a combattere una guerra che non gli apparteneva. Ma da lì, ho capito tutto…>>, raccontò Scar.
    <<cosa?>>.
    <<per essere davvero felice devi donare felicità agli altri. Quando, nelle zone conflittuali d’africa, aiutavo miriadi di ragazzini nei problemi quotidiani, loro mi vedevano come una sorta di super eroe. Ero felice nel portarmene qualcuno in spalle e vederlo sorridere.>>, disse Scar.
    <<posso farti una domanda che forse ti farà arrabbiare?>>, chiese Kovu.
    <<questa è già una domanda, comunque si.>>.
    <<tu sei davvero mio padre?>>, chiese il giovane.
    <<certo>>, rispose Scar.
    <<e Zira cos’è? Ma soprattutto, chi è mia madre?>>, chiese Kovu.
    <<zira è un mostro. Tua madre… era un bellissia donna chiamata Tarinia>>, gli rispose Scar.
    <<dimmi tutto.>>, disse Kovu.
    Scar iniziò a raccontare tutto.
    <<avevo dieciotto anni umani. La conobbi in una calda giornata di sole nelle famose Terre. I suoi occhi verde smeraldo dicevano tutto di lei. Era una donne dolce e affettuosa. In poco tempo il nostro rapporto andò oltre l’amicizia, perciò si ritrovò presto in grembo una persona che conosco molto bene>>, raccontò Scar, e Kovu mostro un piccolo sorriso.
    <<quando mio padre Ahadi lo venne a sapere, prima punì me in modi assai disumani, e poi bandì Tarinia. Fuggii dalla Rupe ed andai in fretta e furia a cercarla nei deserti, nelle praterie, nelle foreste, ma ovunque guardassi la mia ricerca era del tutto vana. Ma poi, quando la resa era imminente, la ritrovai per caso alle Cascate dell’amore, le stesse dove mio nipote ha annunciato il suo amore a Nala, nelle foreste orientali delle Terre del Branco. Mentre mio padre era irato dalla mia fuga, io rimasi con lei per tutto il periodo della gravidanza, e quandi tu venisti al mondo mi assicurai in cuor mio che tutto fosse a posto. Un giorno, dopo essermi svegliato, non la vidi più accanto a me: se n’era andata, e fu meglio così, meglio l’esilio che la morte. Se fosse tornata con me nelle terre, mio padre l’avrebbe sicuramente uccisa.
    Avevo lo stesso timore per te, ma ringraziando gli Dei mio padre ebbe pietà di suo figlio e probabile futuro re. Qui la storia finisce, e tu, probabilmente, ti starai chiedendo perchè i tempi non coincidono con le nostre età; la spiegazione è semplice: fra questo e il nostro mondo il tempo scorre diversamente, più precisamente il doppio: se io ho trent’ anni in quel mondo, non appena entro in questo la mia età raddoppia e non posso più retrocedere>>.
    <<e tu saresti stato disposto a buttare trent’ anni della tua vita?>>, domandò Kovu.
    <<kovu, ti ricordo che noi siamo “personaggi”, possiamo morire solo se viene deciso, per noi il tempo è solo una linea retta.>>, spiegò Scar. <<io e Mufasa scoprimmo questo e gli altri mondi, con la relativa possibilità di viaggiarci, quando Simba aveva un anno umano, e per l’adattamento, tutti i futuri visitatori e sovrani, compiuto il primo anno umano, si recano qui per, diciamo, “sincronizzarsi” con questo mondo, per comodità.>>.
    <<complicata, come storia. Ma ancora non hai risposto alle mie domande su Zira>>, fece notare Kovu.
    <<tranquillo, ora che conosci le origini, possiamo iniziare: come ben saprai, mio fratello quand’eravamo giovani, molto giovani, mi trattava sempre come un imbranato, uno che non sa affrontare le cose da solo. Mio padre, perciò, iniziò a manifestare il suo affetto più a Mufasa che a me. Così, nel tempo, crebbe il mio odio per mio fratello e la voglia costante di voler dimostrare a mio padre ciò che veramente valevo. Così un giorno, mi misi a lottare contro un bue, e questa cicatrice già ti può dire il risultato. Nel tempo cresco sempre con l’odio nell’anima, uccido mio fratello, che poi risorgerà anche grazie a me e mi perdonerà, e il resto della storia lo sai: lotto con Simba, sopravvivo per un pelo alle iene e vengo esiliato, assieme a te. Qui, nelle Terre di Nessuno, conobbi Zira ed i suoi due figli, Nuka e Vitani. Con lei decido di creare un’unica famiglia. Voi eravate ancora molto piccoli al tempo, perciò non potevate ricordarvelo: io e Zira muovemmo un primo attacco alla rupe, prima della nascita di Kiara, e qui sono morto la prima volta in una lotta con Simba, al tempo più forte e giovane di me. Sarei risorto più tardi con il Potere del Re.
    Da qui Zira iniziò a mostrare un sentimento di odio verso Simba e il suo branco, ed educa i suoi figli con questo principio, anche.
    Durante la mia scampagnata nell’aldilà, mi rendo conto di tutto ciò che ho combinato e decido di convertirmi al bene. Per cui, tento di salvarti in ogni modo da Zira. Sono anche apparso quando Simba ti ha esiliato, ma tu non hai voltuto ascoltarmi e…>>, Scar venne interrotto.
    <<ok, ok, ho capito tutto. Questa è la storia allora, bella intricata, certo.>>, commentò Kovu.
    <<e poi il resto della storia e la riunione dei branchi la conosci.>>, finì Scar. <<e’ un miracolo che sia riuscito a riassumerla>>.
     
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  12. killy psm
     
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    wow...bella :D....voglio vedere zira...e poi ci saranno anche nuka e vitani? e da che parte saranno se ci saranno??...quante domando >.<
     
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  13. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    Nuka e Vitani saranno dalla parte del male purtroppo.

    Per anticipare un po', vi dico che la famosa sparatoria ci sara quando Nicky e Riccardo andranno da Simba alla prima seduta
     
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  14. killy psm
     
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    mi sfrego le mani aspettando il seguito... XD XD...
     
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  15. CRIME MASTER/ (LION KING)
     
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    CITAZIONE (killy psm @ 3/5/2011, 21:04) 
    mi sfrego le mani aspettando il seguito... XD XD...

    SPOILER (click to view)
    E io attendo con ansia le illustrazioni da te realizzate


    Per quello dovrai aspettare tanto quanto hai aspettato finora. ^_^
     
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15 replies since 20/3/2011, 21:25   167 views
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