Violenza e Pazzia

Storia di un soggetto inutile

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  1. LUKa's?
     
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    Spero che questa fan fiction non venga considerata troppo volgare altrimenti ditemelo e cancellate la discussione ^_^

    Cosa c'è di male in fondo, volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e saremmo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo. Da piccolo ero l'emarginato, quello che non parla, il diverso, l'autistico del gruppo, il piccolo l'indifeso che veniva menato e preso in giro, anche la mia famiglia mi odiava, per mio padre ero una delusione, mia madre contestava qualunque cosa facessi, mio fratello mi menava e coloro che avrebbero dovuto proteggermi, gli dicevano bravo e rimproveravano me. Io non potevo fare nulla stavo zitto e subivo le mie torture a bocca cucita e a culo aperto, come? Non vi ho detto che mio padre mi usava come un suo giocattolo, mi violentava ogni volta che poteva e qualche volta anche mio fratello partecipava all'azione io sentivo il dolore trapassarmi tutto il corpo, un sapore amaro in bocca fino in fondo alla gola e le lacrime scendermi sul viso mentre mia madre guardava e sorrideva, finché il sorriso si trasformava in risata di divertimento e poi di cattiveria. Alla fine, dopo aver ricevuto pugni e zampate in faccia e su tutto il corpo, essere stato l'emarginato del branco, il deficiente del gruppo dei cuccioli, aver subito violenze e cure mediche, un giorno, o meglio una notte mi alzai e senza farmi sentire tappai la bocca a mio padre e gli tagliai con il mio artiglio più affilato la gola, non gli diedi tempo di urlare, ma sono sicuro che provò enorme dolore, e subito dopo gli cavai gli occhi e glie li appoggiai vicino, poi fu il turno di mia madre, ed infine di mio fratello. Dopo questo regalo che gli avevo fatto per ringraziarli della fantastica vita che avevo vissuto portai fuori i tre cadaveri e cominciai a mordere la loro carne per strappargliela via e farne un cumulo unico da far mangiare agli altri animali lasciando le ossa agli avvoltoi, solo mio fratello lasciai intatto, ma perché volevo mangiarmelo io, prima però mi sarei divertito con il suo corpo e poi lo avrei divorato. Quella notte passò in fretta e dopo essermi divertito mi piacé la sua carne, quell'esperienza mi fece apprezzare il sapore del sangue, si il suo sapore dolciastro, era come una droga, non nel senso che dopo non puoi più farne a meno, ma riusciva a farti viaggiare come dei funghi allucinogeni che mio fratello mangiava spesso all'insaputa dei suoi cari genitori, un giorno lo seguì e senza farmi vedere li provai, ma non ci soffermiamo su dettagli inutili, dove ero rimasto? Ah si, dopo quella notte naturalmente scappai, non potevo certo far sapere a qualcuno quello che avevo fatto. Viaggiai notte e giorno, finché... una bella mattina svenni tra le ombre del deserto, ma, poco prima di svenire vidi qualcuno che mi carico sulle sue spalle e poi da li più niente. Mi ritrovai diverse ore dopo, disteso in mezzo a delle leonesse che mi guardavano, io non reagì ma chiusi gli occhi e presi a dormire, la notte mi alzai e vidi una leonessa isolata dal resto del branco. Il giorno seguente, il leone che mi aveva salvato mi venne a parlare "Salve io mi chiamo Ni, ti trovi nel mio branco" io non reagì subito "Piacere" "Come ti chiami?" "Non ricordo" in realtà non volevo dirlo, ma quel possente ed affascinante leone come poteva saperlo.

    Continua...
    mi raccomando commentate

    Edited by LUKa's? - 9/3/2011, 15:54
     
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  2. _Chocol@te_
     
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    é un maschio o una femmina il protagonista?
    Comunque...povero/a :(

    Continua presto...!!!
     
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  3. LUKa's?
     
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    Se leggi all'inizio si capisce
     
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  4. _Chocol@te_
     
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    All'inizio capisco che è una femmina poi dici

    Da piccolo ero l'emarginato, quello che non parla, il diverso, l'autistico del gruppo, il piccolo l'indifeso che veniva menato e preso in giro, anche la mia famiglia mi odiava, per mio padre ero una delusione, mia madre contestava qualunque cosa facessi, mio fratello mi menava e coloro che avrebbero dovuto proteggermi, gli dicevano bravo e rimproveravano me.

    sembra un maschio..
     
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  5. 7-MementO-11
     
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    SPOILER (click to view)
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    CITAZIONE (_Chocol@te_ @ 9/3/2011, 19:33) 
    All'inizio capisco che è una femmina poi dici

    Da piccolo ero l'emarginato, quello che non parla, il diverso, l'autistico del gruppo, il piccolo l'indifeso che veniva menato e preso in giro, anche la mia famiglia mi odiava, per mio padre ero una delusione, mia madre contestava qualunque cosa facessi, mio fratello mi menava e coloro che avrebbero dovuto proteggermi, gli dicevano bravo e rimproveravano me.

    sembra un maschio..

    Ma infatti credo che sia un maschio...

    il fatto che gli piaccia un lui non centra u.u

    Edited by 7-MementO-11 - 9/3/2011, 20:18
     
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  6. Anna•Kiara
     
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    A me sembra un maschio...
    mi è piaciuta molto
     
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  7. URU THE QUEEN
     
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    un po' macabra...0.0
    però molto bella! ^^
    poverino il protagonista!!! :°(
     
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  8. LUKa's?
     
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    è un maschio ho sbagliato a scrivere io scusate
     
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  9. Anna•Kiara
     
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    ok =D
     
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  10. LUKa's?
     
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    Ho deciso di riscrivere anche l'inizio perché mi hanno fatto notare che era poco dettagliata e troppo veloce, sono riuscito anche a finirla, buona lettura



    Cosa c'è di male in fondo, volevo soltanto divertirmi, è forse un reato? Chi sono gli altri per giudicarmi? Io volevo solo che lui mi amasse, che ognuno fosse il giocattolo dell'altro, io avevo lui, lui aveva me, e saremmo stati sicuramente felici, ma lui non mi vedeva, un essere invisibile che cammina tra gli altri come un fantasma che non ha vie di scampo, se non quella di essere torturato dalla sua permanenza eterna su questa terra che non ha pietà per nessuno, ne tanto meno per me che sono sempre stato da solo. Sin da cucciolo sono sempre stato maltrattato, gli altri cuccioli del branco mi prendevano in giro, con frasi tipo “Ehi autistico perché non ci fai sentire la tua voce?” ed io avendo paura non rispondevo, ma questo non portava nulla di buono, anche se in tutti e due i casi, anche se avessi risposto mi avrebbe menato comunque, ero sempre stato emarginato e messo in parte, considerato, inutile una nullità che non sarebbe mai servita a nessuno, come se io per loro fossi stato un oggetto con un valore al di sotto dello zero. Nemmeno quando tornavo a casa potevo avere pace, mio padre era sempre frustrato dalla sua vita, era un tipo che si arrabbiava molto facilmente, e quando non poteva divertirsi con mia madre usava me, non scorderò mai quei momenti e quei dolori che provavo ogni volta che succedeva, ero il suo giocattolo personale e nessuno doveva toccarmi, o meglio nessuno apparte mio fratello che partecipava al grande evento, anche lui ogni volta che poteva, naturale non avendo uno straccio di compagna su cui sfogarsi usava me, ora mai non so quante ferite si sono aperte e chiuse nel mio culo grazie a mio padre e quanto sperma di mio fratello io sia stato costretto ad ingoiare, persi il conto a cento. Mia madre, invece, contestava ogni mia singola azione (ogni scusa era buona per menarmi), ogni volta i miei occhi si appannavano a causa delle lacrime che uscivano per il dolore che lei mi provocava picchiandomi, una volta, mi provocò una cicatrice sull'occhio sinistro, e la volta dopo me lo fece perdere definitivamente. Non ho mai saputo, e forse, non saprò mai perché la mia famiglia mi odiava così tanto, perché tutti mi odiavano così tanto, forse la mia famiglia mi aveva adottato e non essendo un loro vero figlio aveva deciso in comune accordo di farmi diventare un loro gioco di sfogo, forse i leoncini del branco lo sapevano e mio fratello si era messo d'accordo con loro per rendere la mia vita un inferno. Gli anni passarono e tra botte, violenze sessuali e ferite da rimarginare, riuscì nonostante tutto a crescere forte ed in salute, ero diventato un leone possente, le mie ferite e le mie copulate con mio padre e mio fratello erano diminuite fino a sparire, ma io non potevo dimenticare ciò che la mia infanzia era stato. Quella notte non avevo sonno, tutto il branco era andato ad un caccia notturna per svago, solo la mia famiglia non aveva partecipato on quanto famiglia reale, scusate se non vi ho accennato fino ad ora questo particolare, ma non ne vedevo alcuna utilità, comunque, quella notte decisi che dovevo avere la mia personale vendetta. Andai prima di tutto da mio padre, affilai il mio artiglio più lungo e con un solo colpo gli tagliai la gola, il sangue arrivava ovunque, mi bagnò il viso e tutto il corpo, per fortuna, avendogli tagliato le corde vocali non poté urlare per chiedere aiuto, passai così a mia madre, come era bella, il suo manto sempre messo per bene e mai sporco, i suoi occhi cosi lucenti ispiravano fiducia e coraggio, la potrei quasi definire un angelo con la forca, anche per lei il colpo fu secco e il suo bel pelo marrone si scurì assorbendo il sangue che colava da ogni parte, a lei cavai anche gli occhi, erano delle gemme troppo rare perché rimanessero su un corpo del genere. Infine fu il turno di mio fratello, il cocco di mamma, quello che non aveva mai trovato uno straccio di compagna, con lui fu più difficile, in quanto lo feci svegliare prima, lo volevo avvertire della sua morte così precoce, lui mi saltò addosso, ma era piccolo e magro, direi quasi anoressico, non poteva competere con me, infatti senza accorgersene si ritrovò disteso per terra con una zampa rotta, io mi avvicinai e lo sentì sussurrarmi qualcosa “Ti voglio bene fratello”, io risposi a tono “Anche io te ne voglio” e subito dopo mi bagnai con il suo sangue che gli usciva dalla giugulare tagliata più volte. Dopo di ciò portai i tre cadaveri fuori, e cominciai ad ammassare la carne tagliuzzandola per bene, incominciai dalla pelle, glie la portai via piano piano asportandola tutta in una volta sola, poi fu il turno dei muscoli, devo ammetterlo ero un tipo preciso, non avrei mai strappato la carne cosi a caso, ed infine gli organi interni li ammassai per categoria dagli organi genitali fino alle lingue. Dopo tutto ciò mi incominciai a pulire da tutto quel sangue marcio che mi aveva sporcato, aveva un sapore dolciastro al palato, nulla di eccezionale ma piacevole. Per mio fratello, infine, feci un eccezione, volevo provare la carne della mia stessa razza, ma prima mi sarei divertito con il suo corpo, dopo tutto chi non ha mai desiderato di fare sesso con un cadavere, si insomma di essere un tantino necrofilo. Fu una cosa magnifica, avevo il pieno controllo su di lui ero come un mastro burattinaio che muove i fili e fa fare alle sue marionette qualsiasi cosa senza che loro si oppongano, ma non feci solo la parte del padrone, ma anche quella del sottomesso, forse tutte quelle violenze avevano svegliato in me un lato del mio io che stavo scoprendo soltanto in quel momento, infine dormii tranquillamente vicino al suo corpo. La mattina seguente, stranamente le leonesse non erano tornate, ma a volte capitava, mi svegliai e decisi che prima di fare colazione, mi sarei sfogato un altra volta con mio fratello e poi avrei mangiato la sua carne. Appena venuto, mi venne fame e quindi mangiai le sue carne, naturalmente non riuscii a finirlo tutto quindi il resto lo lasciai li a marcire per gli altri animali. Subito dopo mi misi in cammino, ero un assassino oramai da quelle parti, e se ancora non lo ero lo sarei diventato presto, dovevo rifarmi una nuova vita, forse con un altro nome, ma c'era tempo per pensarci. Camminai notte e giorno, mi fermavo solo quando dovevo dormire o mangiare, il che accadeva molto di rado. Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, giorno dopo giorno, mi allontanai dalla mia terra natia, da quel posto dove la mia infanzia era stata traviata dalla mia famiglia, ma non c'è bisogno che lo ripeta ancora. Dopo aver viaggiato per molto senza sostare e mangiare, il mio cervello si mise d'accordo con il mio corpo per farmi rimanere senza forze e farmi svenire, quasi morire oserei aggiungere. Poco prima di chiudere gli occhi qualcosa coprì il sole che mi accecava, sentì il mio corpo essere preso e posato a fatica su una superficie dal folto pelo, questo non saprei dire il perché mi fece sorridere. Mi risvegliai sotto un albero circondato da leonesse, mi sentivo in soggezione anche se ciò in fondo mi piaceva, ero sotto l'attenzione di tutti “Chi siete?” chiesi un pò rintontito “Scusaci” quella voce veniva da fuori, così mi alzai per vedere chi fosse, le leonesse si spostarono subito come spaventate dalla mia persona “Ma non ci siamo potuti presentare, piacere il mio nome e Ni, quale è il tuo nome?”, quel leone mi inspirava fiducia ma decisi di essere cauto “Io non... non lo so, ho perso la memoria” “Beh chiunque tu sia sei il benvenuto da noi” io gli sorrisi e dissi “Grazie” abbassando il volto, inspiegabilmente perché provavo vergogna. Quella notte non dormii, pensavo alle sensazioni che avevo provato fino a qualche ora prima guardando e sentendo parlare quel leone, perché? Perché la sua voce mi incantava? Perché il suo pelo mi faceva felice? Perché guardando lo provavo vergogna? Ad un certo punto sentii una leonessa avvicinarsi a me, non riuscii a percepire la sua voce, non aveva proferito parola, l'unica cosa che fece fu, farmi sdraiare a pancia i su e incominciarmi a farmi sentire meglio, leccandomi e massaggiandomi, strano a dirlo, nelle zone genitali, io non reagii ma la lasciai fare, fu piacevole, quasi un piacere ipnotico da cui non mi sarei mai distaccato. Appena finì leccò tutto lo sperma che era fuori uscito dal mio glande e si mise a dormire vicino a me. La notte passò in fretta ed io dormii saporitamente. Il mattino seguente Ni mi venne a svegliare “Vieni con me” mi alzai e lo seguii “Cosa c'è?” il possente leone si fermò “Ti è piaciuto il regalo che ti ho fatto?” “Parli della leonessa di ieri sera? Naturalmente non pensavo che fossi stato tu” Ni mi sorrise “Diciamo che questo è il mio modo per dare il benvenuto, naturalmente ho preferito non chiederti i tuoi gusti sessuali, ma andare a senso, volevo fosse una sorpresa” io rimasi stranito a quell'affermazione, ciò voleva dire che se nel caso io avessi avuto dei gusti sessuali diciamo “diversi” ci avrebbe pensato lui? Beh anche se fosse stato, non ne sarei rimasto sorpreso più di tanto, dopo aver usato il cadavere di tuo fratello per i tuoi sfoghi personali, in quel campo è difficile trovare qualcosa di più inusuale. Passarono diverse settimane, ed io imperterrito continuavo la mia commedia, tutti erano molto gentili con me, e c'era qualcosa in Ni che mi faceva sentire strano, non in senso negativo, al contrario, ogni volta che lo vedevo ero felice, e, oramai da diverso tempo quel leone si era preso la briga di venirmi a svegliare Mi ricordo che un giorno mi disse “Allora vediamo quanto sei forte?”, io stavo mangiando insieme alle altre leonesse i resti di un animale, se non sbaglio era una zebra “Vuoi lottare contro di me? Va bene” mi alzai e mi misi di fronte a lui mentre spiegava le regole “Sia ben chiaro che questa lotta non è a l'ultimo sangue, vince chi per primo fa restare più di 3 secondi il suo avversario con la schiena attaccata alla terra, ed ultimo ma non meno importante non si usano artigli o morsi” “Allora cominciamo” dissi in fine io. Iniziai a correre verso di lui, in quel momento potevo sentire il vento che mi accarezzava la criniera e la pelliccia, provavo sensazioni mai provate prima, ero sicuro di me stesso e sicuro che l'avrei battuto. Gli saltai addosso, mettendolo schiena a terra, subito lui mi scaraventò via facendomi cadere, provò a bloccarmi, ma io rotolai lontano e mi rialzai, per qualche attimo di secondo ci guardammo e poi, incominciai a correre, e Ni subito dopo di me. Li iniziò la vera lotta, zampate ogni dove sul corpo, anche se non si direbbe io ero più forte di lui, infatti lo avevo immobilizzato diverse volte, sarà forse che ero più giovane, sta di fatto che alla fine riuscì a bloccarlo e batterlo. Ni era stupito dalla mia bravura, mi disse che fino ad allora nessun altro leone lo aveva mai battuto. “Sei stato davvero bravo devo congratularmi con te”. Quella notte andammo a passeggiare, le stelle e la luna illuminavano con la loro luce l'oscurità e Ni era davvero bello sotto quella luce “Ni ti posso chiedere una cosa?” “Certamente” mi rispose lui con un sorriso “Ecco come dirlo? È da un pò di tempo che oramai, guardandoti e sentendo la tua voce, provo qualcosa che non so spiegare, una sensazione che non avevo mai provato prima... tu... tu mi sapresti dire che cosa è?” Ni si fermò “Fermo, vediamo se questo ti riesce a chiarire le idee, su chiudi gli occhi” io eseguii, pensavo che mi avrebbe un pugno così per scherzare o qualche cosa di simile, ed invece qualcosa sfiorò le mie labbra, qualcosa di morbido, aprii gli occhi e vidi che mi stava baciando. A quel punto capii cosa provavo quando lo vedevo, mi ero innamorato. Lentamente allontanai le mie labbra dalle sue “Wow” dissi con voce flebile “Ora capisco” subito guardai Ni con aria preoccupata “Ehi perché fai quella faccia? Non devi preoccuparti sei tra amici” “Io ti amo questo è vero, ma so che tu non contraccambi” “Certo questo è vero, ma questo non farà diminuire la nostra amicizia”. Tornammo a camminare e parlare come se non fosse successo nulla “Allora per caso hai ritrovato la memoria?” io oramai mi fidavo, ma preferii mantenere in piedi la commedia ancora per un pò “Purtroppo no” “Beh finché starai con noi, dovrai avere un nome provvisorio, almeno sarà più facile parlarti” io gli sorrisi “Cosa ne pensi Kumbu?” “D'accordo” “Allora amico mio tu da oggi fino a che non ritroverai la memoria ti chiamerai Kumbu” in realtà non mi piaceva quel nome, ma molto preso la commedia sarebbe finita ,“Io e te questa notte ci divertiamo” intuii subito cosa volesse dire il verbo “divertimento” in quella frase, ma se era questo il mio destino, quello di vivere in un branco di leonesse ninfomani con un capobranco satiriaco, beh cosa ci potevo fare. I giorni passarono e la mia vita in quel branco aveva preso una svolta, finché un giorno incominciai a notare qualcosa di strano, il mio unico e più caro amico incominciava ad ignorarmi, mi guardava male e non mi parlava più, cosa gli avevo fatto? Perché si comportava così nei miei confronti? Una notte era rimasto sveglio, così decisi che dovevo sapere. Mi avvicinai a lui “Ni perché questi giorni, si insomma, mi stai ignorando?” Ni non mi rispose “Insomma Ni vuoi mantenere il silenzio con me per tutta la vita, dimmi cosa ti ho fatto, ti prego dimmelo” il mio amico si girò verso di me “Kumbu è vero quello che hai fatto alla tua famiglia?” rimasi stupito, come faceva lui a saperlo? “Cosa ne sai tu? Chi te lo ha detto?” lui sospirò “Una leonessa di passaggio, ti ha descritto e mi ha raccontato cosa hai fatto, insomma è vero?” io abbassai il capo “Si è vero, ma tu non sai cosa mi faceva ma mia famiglia, non sai che dolori ho dovuto sopportare fin da cucciolo, sia fisici che psicologici” incominciai ad alzare la voce “Nessuno voleva giocare o stare insieme a me, mio padre e mio fratello mi violentavano ogni volta che potevano, mia madre mi menava, secondo te come ho perso l'occhio? Per sbaglio? No è stata mia madre, me lo ha portato via, secondo te non è un buon motivo per ucciderli” “No Kumbu, non è un buon motivo” Io incominciai ad incavolarmi “E se avessero trovato un altro cucciolo? E avessero usato lui dopo di me? Io prima o poi sarei comunque scappato, ma non volevo che qualcun altro soffrisse come ho sofferto io” Ni incominciò a camminare nella direzione opposta alla mia “Mi dispiace Kumbu ma non posso essere amico di un assassino” “E così allora? Bene” iniziai a correre e gli saltai addosso mettendolo schiena a terra “Cosa vuoi fare Kumbu?” disse con un tono di paura, io non risposi ed incominciai a graffiarlo su tutto il viso, finché con un unico taglio lo sgozzai, infine poco prima di morire gli dissi “Comunque il mio vero nome è Taka”.

    FINE



    Edited by LUKa's? - 13/3/2011, 17:22
     
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  11. _Chocol@te_
     
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    Wow O_O!Mi hai impressionato!Un leone gay mai sentito nelle FF,comunque davvero violenza e PAZZIA!É bellissima come storia continua
     
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  12. LUKa's?
     
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    Il temine esatto è omosessuale, mi da fastidio la parola Gay sembra quasi un insulto e comunque è finita ^^
     
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  13. _Chocol@te_
     
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    Ah scusa ^^'' non sono contro gli omosessuali però è bellissima ^^ ti faccio i complimenti
     
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  14. Anna•Kiara
     
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    Ommammmamia...Taka.Mi son presa un botto al cuore!(dimmi che il fratello non era mufasa) p bellissima!Sei un grande scrittore,mi piacerebbe essere come te,avere la tua fantasia e la tua bravura a scrivere!Mi è piaciuta moltissimo :D
     
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  15. LUKa's?
     
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    CITAZIONE (Anna•Kiara @ 13/3/2011, 20:08) 
    Ommammmamia...Taka.Mi son presa un botto al cuore!(dimmi che il fratello non era mufasa) p bellissima!Sei un grande scrittore,mi piacerebbe essere come te,avere la tua fantasia e la tua bravura a scrivere!Mi è piaciuta moltissimo :D

    Quello aveva di fratello XD comunque grazie sono commosso
     
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20 replies since 8/3/2011, 21:22   369 views
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