L'Ombra di Scar

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  1. NothinG
     
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    Questa è la prima "What if" che scrivo...


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    Capitolo Preliminare:

    La battaglia infuriava senza esclusione di colpi e i due Leoni erano circondati dalle fiamme senza sapere che due occhi li stavano osservando nascosti in lontananza.
    Simba aveva dato a Scar la possibilità di arrendersi, di andarsene, di venire esiliato...
    Ma Scar non si sarebbe mai arreso, un po’ per il suo orgoglio, un po’ perché avrebbe significato l'esilio per tutti coloro che credevano i lui;
    non poteva arrendersi, non poteva deluderli, anche se questo significava morire.

    Per un momento poteva sembrare che Scar stesse avendo la meglio ma quando stava dando a Simba il colpo di grazia, quest'ultimo riuscì a colpirlo e a scagliarlo giù dalla rupe.

    Gli occhi che avevano visto la scena si spalancarono.
    "E' stato battuto..." Pensò.
    Sapeva che quello era il momento in cui avrebbe dovuto scegliere, bianco o nero, non c'erano vie di mezzo o scappatoie.
    "Che cosa devo fare? "
    La sua mente tornò indietro nel tempo...
    di giorni, settimane, mesi, fino al momento in cui tutto è cominciato.

    "Qual è la cosa giusta?"






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    Spero di aver solleticato almeno un po’ la vostra curiosità, in attesa del 1° capitolo...

    :)

    Edited by MementoMori - 3/11/2010, 18:41
     
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  2. Sikitika
     
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    vai sono tutto orecchie!

    Mi piacciono le fic che provano a esplorare nuove sfaccettature dei personaggi, in particolar modo dei personaggi "cattivi", e quindi il tuo Scar che combatte non solo per se stesso, ma anche per qualcun altro, e per orgoglio, non mi è dispiaciuto affatto.

    Vediamo se il misterioso osservatore è proprio chi penso.
     
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  3. NothinG
     
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    CITAZIONE (Sikitika @ 1/7/2010, 15:21)
    vai sono tutto orecchie!

    Mi piacciono le fic che provano a esplorare nuove sfaccettature dei personaggi, in particolar modo dei personaggi "cattivi", e quindi il tuo Scar che combatte non solo per se stesso, ma anche per qualcun altro, e per orgoglio, non mi è dispiaciuto affatto.

    Grazie =)


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    Capitolo I°

    I primi del raggi del sole entravano nella caverna dove le Leonesse e i loro cuccioli riposavano, posandosi propri sul muso marrone di un cucciolo.
    Lui aprì stancamente le palpebre e si guardò intorno: sua madre e le altre leonesse stavano ancora dormendo e lui decise di andare a bere alla Pozza dell'Acqua.
    Potè fare pochi passi perchè sentisse una voce familiare dietro di lui:
    - Dove pensi di andare, Chumvi? -
    Lui si girò e video una leonessa dal manto marrone chiaro e gli occhi castani sollevare la testa:
    - Ah, sei tu Mamma? Pensavo stessi ancora dormendo. -
    - Quante volte ti ho detto che non devi andare in firo da solo?-
    - Scusa.. è solo che avevo sete-
    La leonessa si alzò intorpidita:
    - Dai, andiamo - disse sorridenso


    Chumvi sorise e insieme alla mamma discesero la Rupe dei Re e camminarono fino alla Pozza dell'Acqua dove il cucciol bevve in abbondanza.
    Alzò lo sguaardo e vide che la madre stava osservando in lontanza, il piccolo si voltò nella stessa direzione e capì subito cosa la madre stesse osservando: la Gola.
    - Aspettami qui un momento e nn ti muovere- disse la Leonessa
    Chumvi annui e oservò la madre correre fino alla Gola ed entrarne all'interno.


    Il cucciolo sapeva bene che la madre si sarebbe arrabbiata, ma non potè resistere alla curiosità e si incammino lungo la strada che la madre aveva appena percorso.
    Il giorno prima aveva capito che era successo qualcosa, aveva sentito le leonesse bisbigliare ma quando aveva fatto delle domande a sua madre lei aveva risposto semplicemente di non preoccuparsi.
    Chumvi arrivò al bordo della gola e guardò il fondo: Video sua madre in piedi di fronte ad una leonessa dal pelo giallo chiaro, che non riusciva a riconsocere da così lontano, ed a un leone dalla Criniera rossa che sembrava stesse dormendo e che Chumvi avrebe riconosciuto anche a qualunque distanza.
    "Mufasa?" Pensò...
    Il piccolo scese nella gola attento a non farsi sentire dalle leonesse e si fermò solo quando fù abbastanza vicino da sentire quello che diceva e da riconoscere nell'altra Leonessa Sarabi... adesso che ci rifletteva non aveva visto nè lei nè Mufasa la notte scorsa, quando era andato a dormire.


    - Sarabi, non fare così... - Stava dicendo la madre...
    - Che importanza può avere adesso?! -
    Chumvi guardò la Leonessa attentamente... era sporca, sembrava che avesse passato tutta la notte in quel posto, e sul viso aveva i segni delle lacrime che aveva pianto, e che sembrava volesse ancora paingere se ne avesse avute.
    Poi guardò Mufasa e vide qulcosa che prima non aveva notato: il corpo era sporco e ricoperto di tagli, intorno a lui si era formato un lago di sangue secco e gli occhi, quegli occhi che avevano sepre espresso tutta la sua forza erano ora spenti e inanimati.

    - Ti prego non fare così... -
    sarabi non rispose...
    - Capisco quello che provi ma... -
    - Cosa ne vuoi sapere tu? - Sbraito Sarabi.
    - Cosa ne puoi sapere di cosa si prova a perdere il proprio compagno e il proprio figlio? -
    La madre di Chumvi la guardò, anche lei aveva gli occhi pieni di lacrime:
    - Sarabi, anche io sono madre, so quant'è dolorosa anche solo l'idea di perdere il proprio cucciolo... -
    Le sue parole sembrarono calmare Sarabi:
    - Per favore, non puoi fare così, non fai alto che sffrire ancora di più... sorella? -


    Sarabi si voltò a guardare Mufasa, poi torno a fissare la sorella:
    - Ti prego, Waamini.. sorella mia... sò che tu mi vuoi bene... ma adesso non voglio fare nulla.. voglio solo restare qui... ti prego non cercare di muovermi... -

    Waamini guardò la sorella, aveva capito che non c'era nulla da fare...

    - Ti porterò qualcosa da mangiare... - Disse la madre e se ne andò, mentre Sarabi con un sussurrro gli disse "Grazie" prima di avvicinarsi al corpo di Mufasa e, posatogli la testa sulla spalla del compagno, chiuse gli occhi.


    CITAZIONE (Sikitika @ 1/7/2010, 15:21)
    Vediamo se il misterioso osservatore è proprio chi penso.

    allora, avevi indovinato?
     
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  4. Pikkola Marty 96
     
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    Interessante !! No davvero non vedo l'ora di leggere il seguito ....
     
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  5. Sikitika
     
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    Mmmh allora a parte qualche errore di battitura (normale dovuto + che altro alla fretta di scrivere), mi piace che ti soffermi a descrivere tutte le azioni dei personaggi, anche quelle minori, senza comprimere troppo i tempi narrativi.

    Scenicamente parlando fa un buon effetto anche il partire con un flash forward per poi tornare indietro e ricominciare da una situazione di relativa calma.

    la trama è ancora all'inzio quindi non posso ancora dare un giudizio, ma l'interesse è ancora bello vivo, soprattutto son curioso di vedere dove piazzerai il "what if"...

    però
    CITAZIONE (NothinG @ 1/7/2010, 16:34)
    CITAZIONE (Sikitika @ 1/7/2010, 15:21)
    Vediamo se il misterioso osservatore è proprio chi penso.

    allora, avevi indovinato?

    Nop completamente fuori strada XD. Non ho molta familiarità con i personaggi di Six New Adventures

    Quando vuoi vai col cap.2 , ti seguo!

     
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  6. NothinG
     
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    Grazie ad entrembi! ^^

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    Capitolo II°

    Chumvi risalì lungo la Gola sperando di essere più veloce della madre, ma se la ritrovò di fronte non appena arrivò alla Pozza dell'Acqua.
    - Cosa ti avevo detto?!! - Waamini gli urlò contro e il piccolo abbassò lo sguardo...
    - Scusami mamma, io non volevo... -
    Il cucciolo rialzò lo sguardo aspettandosi si trovare la faccia infuriata della madre, invece la vide stranamente calma, anzi non calma, piuttosto triste.
    - Mh... forza torniamo alla Rupe. -

    La leonessa si incamminò verso la rupe dei Re e Chumvi la seguì velocemente, standole affianco in silenzio, fino al momento in cui non potè più fermare le domande che gli giravano in testa.
    - Mamma? -
    - Si? -
    - Mufasa è morto, vero? -


    Waamini fece qualche altro passo in silenzio prima di rispondere:
    - Si, piccolo mio. -
    - Che cosa è successo? -
    - E' stato un incidente... -

    Chumvi ripensò a quello che aveva detto sarabi: "Cosa ne puoi sapere di cosa si prova a perdere il proprio compagno e il proprio figlio"
    - E Simba? - chiese, temendo di sapere la risposta.
    La madre si fermò un attimo e lo guardò negli occhi, pensando a quello che avrebbe causato le sue parole.
    - E' morto... -

    Queste parole caddero sul cucciolo come un macigno e quando la leonessa riprese a camminare lui le venne dietro, sentendo come se un pezzo di vita gli fosse stato strappato via, ma deciso a non piangere.
    In quei pochi minuti di cammino ripensò a tutte le giornate passate a giocare, tutti gli scherzi fatti e subiti e a tutte le volte che avevano riso assieme...
    Certo, aveva ancora Nala e Kula, ma sapeva che senza Simba sarebbe stato diverso, senza le sue risate e la sua vitalità.

    Arrivati alla Rupe dei Re Waamini andò a caccia assieme alle altre leonesse, emntre Chumvi rimase nella grotta a riflettere su ciò che aveva perso.
    Presto arrivarrivò Kula:


    - Hey, Chumvi che ci fai solo soletto? -
    Chumvi la guardò senza rispondere.
    - Che c'è? -
    - Non lo sai? -
    - Che cosa? -
    - Simba.. -
    - Cosa c'ha Simba? - Kula iniziava a preoccuparsi.

    - Lui... lui è morto... -
    - Guarda che se è uno scherzo, non fà affatto ridere. -
    - Mi piacerebbe fosse uno scherzo. -
    Kula guardò il volto dell'amico e capì che non stava mentendo.

    Gli occhi della cucciola si riempirono di lacrime, ma lei fece attenzione a ricacciarle dentro.
    - Com'è successo? -
    - Non lo so... Mufasa ha avuto un incidente alla Gola... e adesso chi sarà Re? -


    Kula guardò il fratello chiedendosi come potesse pensare a quello in un momento simile.
    - Non lo so... francamente non mi importa... - dopodichè si guardò intorno ed esclamò:
    - Dov'è Nala? -
    - Non lo so... se glielo hanno detto sarà distrutta... -
    - Dovremmo andare a cercarla... -
    - Mh... - Chumvi non aveva proprio voglia di muoversi da lì, ma non potè dir di no all'amica:
    - Va bene, andiamo... -

    I due amici ritrovarono Nala vicino alla pozza dell'acqua mentre piangeva e le si avvicinarono lasciando che li sentisse.
    Nala si voltò a guardarli, voleva chiedergli se sapevano, ma gli bastò guardarli negli occhi per capire che entrambi sapevano e soffrivano per quello.

    Chumvi e Kula gli si avvicinarono e si sedettero Kula alla sua destra e Chumvi alla sua sinistra.
    Kula appoggià la testa su quella di Nala e gli disse:
    - Non ti preoccupare, noi siamo qui. -
    - grazie- rispose nala, smettendo di piangere.
    In quel momento anche Chumvi appoggiò la testa a quella di Nala prorpio come aveva fatto l'amica.
    - Di niente. Siamo amici, dobbiamo stare assieme. - dsse.

    Rimasero tutte e tre così vicini, con le teste a contatto, in silenzio, finchè il sole non iniziò a tramontare.
     
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  7. NothinG
     
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    Capitolo III°

    Erano passati solo 2 giorni da quando Mufasa e Simba erano morti e nell'aria si sentiva una forte tensione.
    Alla Rupe dei Re Chumvi, Kula, Nala, Malka e Tojo stavano ammirando il tramonto, quando sentirono urlare:
    - MAI SCAR! - riconobbero quella voce ancora prima di voltarsi, era Sarafina, la madre di Nala, intorno a lei c'erano altre leonesse e di fronte a loro Scar e Zira li guardavano con rabbia;
    I cuccioli assieme ad altre leonesse stavano guardando la scena senza intervenire.

    - NON HAI SCELTA, SARAFINA! - Sbraitò Zira, con gli occhi animati dalla rabbia.
    - TU NON SEI DEGNO DI ESSERE RE, SCAR!-
    Scar la guardò per un momento, tutti si sarebbero aspettati che si infuriasse ed urlasse qualcosa, invece rispose semplciemente:

    - E cosa vuoi fare allora? Andartene dalle Terre del Branco? -
    Sarafina spalancò gli occhi ed era evidente che quella frase l'aveva colpita in modo inaspettato.


    - Vai al diavolo- disse, dopodichè si voltò e si allontanò, seguita da tre leonesse tra cui Msaliti, la madre di Malka.

    - Nala, malka... - esclamò Sarafina voltandosi. -Venite con noi, non vogliamo dromire assieme a loro...-

    Nala e malka si guardarono esterrefatti e poi guardarono i lro amici, ma non poterono far altro che alzarsi ed andare con le proprie madri, mentre gli amici li guardavano scendere lungo la Rupe dei Re ed entrare in una piccola grotta.

    Chunvi si avvicinò alla Madre:
    - Mamma ma cos'è successo? -
    Waamini guardò il figlio per un attimo rima di rispondergli:
    - Niente, solo un piccolo litigio. -

    Aveva appena finito di parlare che si alzò e prendendo in bocca un pezzo di carne avanzata disse:
    - Io vado da Sarabi... Zira, puoi prenderti tu cura di Chumvi?-
    Zira alzò lo sgardo verso la leonessa e poi guardò il cucciolo:
    - Certo, non c'è problema. - Rispose infine.

    Chumvi si voltò a guardare la madre che lo osservava con la faccia serena:
    - E tu fai il bravo, ok? -
    Chumvi annuì ed osservò la madre uscire dalla Grotta e incamminarsi verso la Gola, fino a sparire alla sua vista.


    - Su vieni, piccolino - disse Zira.
    Chumvi era ancora scosso per la lite che aveva appena visto e cotninuava a vedere la rabbia negli occhi della leonessa, anche ora che parlava con voce dolce, ma non potè far altro che avvicinaglisi e stendersi affianco a lei.

    - Z..Zira...? - Disse il cucciolo.
    - Si? -
    - Ma perchè avete litigato? -
    - Oh, una cosa da niente... è solo che sarafina era troppo affezzionata a Mufasa e a Simba... e non vuole accettare che le cose siano cambiate... -
    - In che senso? -
    - Adesso Scar è il nostro Re... dopotutto è il fratello di Mufasa... non ti sembra giusto? -
    Chumvi non sapeva cosa rispondere, aveva sempre avuto, come tutti, un pò paura di quel Leone dalla chioma nera...
    - Si- Rispose con voce fievole...
    - Bravo cucciolo... su, adesso dormi -


    Chumvi chiuse gli occhi, ma non riusciva ad addormentarsi, continuando a ripensare alla lite, a nala e Malka, a Zira e Scar...

    - Zira, puoi cantarmi una ninna-nanna? - Non sapve perchè glielo aveva chiesto, gli era venuto d'istinto, senza un perchè... sua mamma gli cantava spesso delle ninna-nanne e forse questo l'avrebbe rassicurato...

    - Certo, piccolo... - ed iniziò a cantare:
    - ♪ Mai più mi chinai ♪ e nemmeno su un fiore,
    ♪ più non arrossii ♪ nel rubare l'amore... ♪

    E Chumvi cullato dalla voce di Zira, si addormentò...
     
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  8. Pikkola Marty 96
     
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    Credevo che Zira l'avrebbe ignorato !! Chissà cosa succederà ....
     
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  9. Sikitika
     
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    CITAZIONE (Pikkola Marty 96 @ 2/7/2010, 11:22)
    Credevo che Zira l'avrebbe ignorato !! Chissà cosa succederà ....

    Già nemmeno io l'avrei immaginata così... disponibile.

    Vai nothingG...
     
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  10. NothinG
     
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    CITAZIONE (Pikkola Marty 96 @ 2/7/2010, 11:22)
    Credevo che Zira l'avrebbe ignorato !! Chissà cosa succederà ....

    CITAZIONE (Sikitika @ 2/7/2010, 14:52)
    CITAZIONE (Pikkola Marty 96 @ 2/7/2010, 11:22)
    Credevo che Zira l'avrebbe ignorato !! Chissà cosa succederà ....

    Già nemmeno io l'avrei immaginata così... disponibile.

    Vai nothingG...

    Anche Ziretta ha un cuore :)

    Grazie a tutti :)
     
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  11. NothinG
     
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    Capitolo IV°

    Chumvi fu svegliato dal muso della madre, che lo guardava serena:
    - Forza dormiglione, il sole è sorto… -
    Il cucciolo si guardò intorno, le altre leonesse si erano alzate e si stavano preparando alla caccia e stavano svegliando i loro cuccioli, girò il viso alla ricerca di Zira, senza trovarla “Sarà già a caccia” pensò e si voltò di nuovo a guardare la madre.
    - Buongiorno, mamma. –

    Quando le leonesse se ne furono andate Chumvi andò assieme a Kula e a Tojo alla Pozza dell’Acqua, sapendo bene di trovarvi anche Nala e Malka, è sempre stato quello il luogo dove si ritrovavano a giocare, senza neanche sapere se ci fosse un motivo.
    I cuccioli si salutarono normalmente, nonostante la lite avvenuta la sera prima, ma quando Kula propose di iniziare a giocare Malka esclamò:
    - Io non posso giocare. –
    Gli amici lo guardarono esterrefatti e fu Kula a domandargli:
    - Perché? –
    - Mia mamma mi ha detto che non posso più giocare con voi tre – disse guardando Chumvi, Kula e Tojo.
    - Come?! E perché? – esclamò Chumvi guardandolo negli occhi…
    - Non lo so… mi ha detto che non potevo perché le vostre madri sono delle codarde… - Malka guardava in basso, triste e un po’ in vergogna.


    - COME?! – Gli domando Kula arrabbiata.
    - E’ tua madre che è una stupida a non accettare Scar come Re! – Sbraitò Chumvi, ripensando a quello che gli aveva detto Zira la sera prima.
    - Mia mamma non è stupida! –
    - Si che lo è! –
    Malka scattò contro all’amico mostrando i denti:
    - Dillo ancora se hai il coraggio! –

    Tojo, che aveva assistito fino a quel momento senza intervenire scattò avanti mettendosi tra i due.
    - Smettetela! – Disse. – Nessuna delle nostra madri è stupida, e nemmeno cordarda! –
    Il cucciolo e gli uccellini che portava appresso a se guardarono prima Malka, poi Chumvi.
    - Non lasciamo che i loro problemi ci facciano litigare… siamo sempre amici, no? –
    Chumvi guardò Malka che lo guardò a sua volta, calmato dalle parole dell’amico.
    - Tojo ha ragione. – disse Nala – Adesso chiedetevi scusa. –
    Chumvi guardò l’amico, non voleva affatto chiedergli scusa per aver detto quello che pensava, ma capiva qual’era la cosa migliore da fare:
    - Mh… scusa, Malka –
    L’altro cucciolo lo guardò un momento, prima di ricambiare le scuse;
    anche se i cuccioli si erano scusati, nell’aria c’era ancora molta tensione nell’aria, ma quando Kula, avvicinata sai a tojo, lo toccò esclamando:
    - TOCCATO! - i cucciolini iniziarono a ricorrersi e la discussione scivolò via velocemente come era cominciata.






    Il sole era tramontato ma c’era ancora abbastanza luce da vedere la strada da percorrere, Waamini camminava lentamente;
    aveva lasciato il suo piccolo Chumvi alle cure di Zira, sapeva di poter contare su di lei ed era andata a portare gli avanzi del giorno alla sorella.
    Ogni volta che si lasciava Sarabi alle spalle sentiva un peso sul cuore, mentre ripensava alla sorella, sporca e smagrita, affianco al corpo del defunto compagno, la cui pelle diventava ogni giorno più cadaverica.
    Stava passando affianco alla grotta dove Sarafina e le altre leonesse avevano deciso di vivere, pensando alla sorella e a come potesse aiutarla, quando sentì una voce dietro di lei.
    - Guarda un po’ chi si vede… -
    Waamini si voltò e guardò l’altra leonessa, era Msaliti, che la guardava con i suoi profondi occhi azzurri.
    - Cosa vuoi? – rispose Waamini.
    - Cosa ci fai fuori dalla Rupe dei Re a quest’ora? E per di più tutta sola! – e mentre sul volto di Waamini di dipinse un’espressione di preoccupazione, sul volto dell’altra leonessa si levò in grande sorriso.
    - Perché ti interessa? –


    - Oh, che maleducata, cosa c’è senza le tue amichette non sei più così spavalda? –
    - Non ho tempo per i tuoi giochetti, Msaliti… devo tornare da Chumvi –
    - Oh, si il cuccioletto… tanto c’è il tuo bel re a prendersi cura di lui, no? – Waamini vide qualcosa negli occhi della leonessa, vide il desiderio della sfida.
    - Senti, non voglio guai, e se non ne vuoi anche tu ti conviene lasciarmi in pace. –
    La leonessa guardò waamini con disprezzo:
    - Pensi che quello che tu chiami Re ti proteggerà? Lui non è qui adesso! E se anche lo fosse non si preoccuperebbe di aiutarsi, ma solo di salvare la sua lurida pelle… -
    - Attenta a quello dici! Lui è il Re, adesso! –
    - Lui è indegno, e anche voi lo siete razza di cordarde! –

    Msaliti saltò addosso a Waamini affondando le unghie nella schiena della leonessa che cercò di allontanarla colpendola con una zampata alla pancia, ma andando a vuoto.
    Waamini si rese conto solo in quel momento che si era esposta troppo e sapeva che la sua avversaria non avrebbe perso l’occasione;
    infatti Msaliti saltò nuovamente addosso alla madre di Chumvi mordendola al collo, Waamini sentì un forte dolore al collo e le zanne della nemica che premevano sulle ossa, ma non potè far nulla se non aspettare che Msaliti finisse il lavoro e gli rompesse il collo.

    La leonessa dagli occhi azzurri era di fronte alla sua nemica abbattuta, e con le zanne ancora sporche del suo sangue alzò lo sguardo verso la rupe dei Re, con un sorriso beffardo;
    ma fu allora che la vide, che nella sua faccia scomparve il sorriso e gli occhi si riempissero di terrore;
    lì, sopra una roccia che sovrastava il campo di battaglia video delle leonesse, non poté riconoscerle fatta escluse per quella più vicina e che la guardava con occhi carichi di rabbia e li riconobbe senza ezitazione, quelli erano gli occhi della regina, di Zira:
    - No… -Esclamò Msaliti.
     
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  12. NothinG
     
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    Capitolo V°
    Msaliti sapeva di non avere possibilità, Zira era una cacciatrice molto superiore a lei sia riguardo la forza che l'esperienza.
    La leonessa degli occhi di fuoco le saltò sulla schiefa e lei sentì le sue unghie lacerargli la carne, lanciò un urlo ma non cadde a terra, decise che se fosse morta almeno sarebbe morta lottando.
    Zira e Msaliti si fissarono per pochi, interminabili, secondi mentre le leonesse arrivate assieme a Zira si disponevano a mezzaluna intorno alle due leonesse;
    anche le leonesse che erano rintanare nella grotta uscirono, attirate dall'ulrlo di Msaliti, con Sarafina alla testa delle leonesse.

    Msaliti e Zira lottarono a lungo, nonostante le ferite e la superiorità della sua avversaria, la madre di Malka non voleva arrendersi alla morte.
    Il piccolo Malka corse in quel momento fuori dalla grotta:
    - MAMMMA! -


    La leonessa si voltò a guardare il figlio, che correva verso di lei con gli occhi terrorizzati;
    Zira non perdette l'occasione e con una zampata colpì il collo di Msaliti aprendogli profonde ferite.
    La leonessa ferita rimase in piedi alcuni secondi, prima di accasciarsi al suolo in un mare di sangue.
    - MAMMA! - Malka corse verso di lei, con gli occhi pieni di lacrime, poggò le zampe sul corpo della madre cercando di scuoterlo con le le sue gambe ancora deboli..
    - MAMMA! TI PREGO! ALZATI!.... DOBBIAMO ANDARE A CASA, MAMMA! -
    Il cucciolo appoggiò la sua testa a quello della madre morente.
    - Mamma... -
    - Malka... - Msaliti girò gli occhi verso il figlio e con l'ultimo filo di voce disse:
    - Ti voglio bene... piccolo mio... - dopodichè anche l'ultimo barlume di vita abbandonò il suo corpo.


    Il cucciolo stava paingendo sul corpo della madre, quando Zira gli si avvicinò...
    Sapeva cosa doveva fare, sapeva cosa voleva fare, avrebbe dato una lezione a tutte quelle lurudi traditrice che si erano rifiutate di accerrare il suo amato come Re.
    Alzò la zampa pronta a colpire il piccolo, mentre quello stava ancora piangendo, con gli occhi chiusi e la testa appoggiata a quella della madre.
    Stava per calare la zampa sul cucciolo, stava per uccidere il figlio di quella tradrice, quando sentì una voce molto familiare:


    - FERMA! - Scar stava scendendo dalla Rupe, probabilmente allarmato dalla scomparsa delle sue leonesse.
    - Waamini è stata vendicata, adesso basta. -
    - Ma Scar... -
    - Niente "ma", Zira. non voglio assistere ad una carneficina. -

    Zira ritirò la zampa e si sedette, aspettando che il suo Re finisse.
    - Sarafina... -
    La leonessa si voltò e guardare il leone direttamente negli occhi.
    - D'ora in poi questo cuccilo è sotto la tua responsabilità, sarà un tuo dovere crescerlo. -

    Sarafina rimase immobile per un momento, dopodichè afferrò il cucciolo, che non aveva mai smesso di piangere, e lo portò con se nella grotta seguita dalle altre leonesse.

    Quando anche l'ultima leonessa scomparve nel buoi del loro rifugio, Scar e le leonesse che gli erano fedeli risalirono alla Rupe dei Re.
    - Scar... - Zira di avicinò;
    - Si, Zira? -
    - Waamini aveva un cucciolo... -
    - Lo so. -
    - Conosci la legge, quello che dice di fare in questi casi... -


    Lui si voltò e la guardò con i suoi occhi color smeraldo:
    - Certo che la conosco. La legge sarà applicata... hai in mente una qualche leonessa? -
    - Veramente io pensavo... ecco...- Zira non sapeva come chiederglielo, non aveva mai pensato ad uns situazione del genere.
    - Ho capito... va bene... -
    Zira lo guardò gioiosa, era un re così generoso...

    Quando furono alla Rupe Zira si sedette vicino a Chumvi e lo guardò serena.
    Lui, probabilmente a causa del movimento delle leonesse, si sveglio e si guardò intorno.

    - Z.. Zira? -
    - Si? -
    - Dov'è la mamma? -
    La leonesa guardò il cucciolo negli occhi, pensando bene alla risposta da dare.
    - Non ti preoccupare, ci prenderemo noi cura di te... -

    - Noi? - Chumvi si guardò intorno confuso e vide Scar avvicinarsi e sedeglisi affianco, lasciando il cucciolo tra lui e Zira.

    - Si, Noi. - disse sorridendo e guardando un momento Scar, prima di voltarsi nuovamente verso il cucciolo, evidentemente intimorito dalla presenza del Leone.
    - Su, adesso dormi che è tardi... -

    Chumvi non si sentiva affattao tranquillo: dov'era sua madre? cosa stava succedendo?

    Nonostante la paura per la situazione nuova e per il Leone che riposava al suo fianco, il cucciolo chiuse gli occhi.
     
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  13. Sikitika
     
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    uff... sono passati solo 3 giorni dalla morte di Mufasa e i suoi fedeli sono già sul piede di guerra? Avrebbero dovuto almeno aspettare e vedere come avrebbe operato il nuovo re, che nonostante tutto, per loro che non sanno come è morto Mufasa e fuggito Simba, è pur sempre un re legittimo in linea di successione.

    Dalla tua fic emerge un quadro molto particolare, dove sono proprio i presunti buoni a fomentare le lotte intestine al branco mentre Scar e Zira, molto meno insensibili e anaffettivi di come vengono dipinti, sono quelli che vogliono sedare tali lotte, anche se nel segno di una pace ubbidiente e sottomessa al nuovo potere.

    Son curioso di sapere come reagiranno Malka e Chumvi alla morte delle madri e soprattutto come si comporterà Sarafina, ora che oltre Nala ha sulle spalle anche la responsabilità per Malka, se continuerà ad agire contro Scar o si piegherà
    Iin effetti se fossi stato in Scar avrei affidato Malka a qualcuno di fedeltà più provata, mi domando cosa ci abbia guadagnato, un tipo astuto e previdente come lui.
     
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  14. NothinG
     
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    Sono felice che ti piaccia Siki ^^

    prima di continuare però volevo farvi una domanda...

    la canzone che Zira inizia a cantare come ninna-nanna a Chumvi... chi di voi sà che canzone è? :)

    Edited by NothinG - 2/7/2010, 21:46
     
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  15. NothinG
     
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    Capitolo VI°

    Chumvi sbattè le parlpebre assonato, guardandosi intorno.
    Il sole era più alto nel cielo e ne leonesse nè i loro cuccioli non erano più nella grotta, questo voleva dire che nessuno lo aveva svegliato quella mattina.
    Sbattè ancora le palpebre e si alzò cercando si togliersi quella sensazione di torpore da dosso, fù allora che si accorso di non essere solo e che una leonessa era rimasta a osservarlo per tutta la mattina.
    - Buongiorno, dormiglione - Lo salutò Zira.

    Il cuccilo non sapeva cosa rispondere, l'intera situazione gli sembrava, strana, quasi irreale...
    - Mamma non è ancora tornata? -
    Zira lo guardò con occhi dolci, ma Chumvi vide qualcosa in fondo a quegli occhi rossi, video la tristezza.
    I due rimasero a fissarsi ancora per qualche momento, il Cucciolo e la Leonessa, mentre du Chumvi si dipingeva un'espressione di tristezza mentre capiva.


    - Mamma non tornerà, vero? - Disse sdraiandosi nuovamente, ma tenedo sempre gli occhi sul volto dei Zira.
    - No... - rispose la leonessa.
    - Ma perchè? -

    Zira guardò il cucciolo negli occhi, spaeva cosa avrebbe dovuto dire, ma aveva paura di quello che sarebbe successo;
    doveva dirgli che la madre di un suo amico, una leonessa che nonostante tutto era sempre parte dello stesso branco, l'aveva uccisa?
    doveva lasciare che fosse la verità a trionfare, anche a rischio che il piccolo volesse vendetta?
    - E' stato un incidente, quando era alla Gola - Mentì.
    Non avrebbe rischiato... non poteva sopportare l'idea di dover seppellire altri corpi...

    Chumvi posò la testa a terra, avrebbe voluto chiedere a Zira se fosse uno scherzo, e avrebbe voluto che lo fosse, che da un momento all'altro la madre spuntasse e lo prendesse in giro per esserci cascato, per poi correre assieme e giocare, come facevano in passato...
    "In passato..." pensò, ma sapeva che non era passato molto tempo, solo che quei giorni gli erano sembrati come una vita intere, tutto quello a cui teneva sembrava scomparere senza lasciar traccia...


    La leonessa rimase con lui per ancora un pò di tempo, dopodichè esclamò:
    - Io ora devo andare... tu resta qui, va bene? -
    Chumvi alzò lo sguardo:
    - Si... - disse.
    Dopodichè si appoggiò la testa per terra nuovamente e chiuse gli occhi, senza nemmeno voltarsi a guardare Zira o dove stesse andando.





    Zira scese lungo la Gola, dubbiosa sul da farsi, non gli piaceva l'idea di chiedere aiuto a Sarabi, ma sapeva che era la cosa migliore.
    La leonessa trovò la vecchia Regina affianco al corpo del vecchio Sovrano;
    per un moemnto si dipinse una faccia di disgusto sul volto di Zira, ma lei si sbrigò a nasconderlo.
    Sarabi giaceva addormentata, erano giorni che non si lavava ed era visibilmente sporca e malnutrita, almeno a vedere gli ossa ce iniziavano a comparire sotto la pelle;
    affianco a lei giaceva il cadavere del colpagno, oramai in disfacimento, le ferite causate degli gnu si erano rempiti di vermi e nell'aria si era sparso un orribile ododre di marcio.


    - Sarabi. - Zira la chiamò, senza risposta.
    - Sarabi! - Urlò.

    La leonessa aprì gli occhi e alzò a fatica la testa...
    - Ah, sei tu Zira... che cosa vuoi? -
    - Ho bisogno del tuo aiuto. -
    - Una regina chiede aiuto ad un'umile leonessa, che onore. -
    Zira la guardò, per un momento pensò di lasciarla lì a morire, ma sapeva che sarebbe stato solo peggio.

    - Sarabi, devi sapere una cosa... -
    - Non mi interessa... - Sarbi si girò a guardare il corpo del compagno, per poi voltarsi nuovamente verso di Zira;
    - Waamini è morta. -

    Sarabi spalanco gli occhi, e poi li chiuse, rimanedo in silenzio, tanto che Zira temette che quella soporta le avesse dato il colpo fina;
    ma ad un certo punto la leonessa riaprì gli occhi e disse:
    - Cos'è successo? -
    - E' stata aggredita da Msaliti, ma tranquilla io ho pensato a vendicarla. -
    - Ah, dovrei essere felice? Msaliti è mia amica, anzi, era mia amica.-


    Zira guardò la vecchia Regina dritta negli occhi e si meravigliò che nonostante la fatica lei riuscisse a reggerre il suo sguardo.

    - Sarabi il branco ha bisogno di te, sia sull'orlo della Guerra civile... -
    - Non mi interessa. -
    - Come può non interessarti? E' il tuo Branco! -

    Sarabi non rispose, ma appoggiò la testa sul corpo del compagno e chiuse gli occhi, sperado che se avesse smesso di vederla, forse lei avrebbe smesso di parlarle.

    - Sarabi! Non puoi restare qui a morire! -
    La Vechia regian aprì gli occhi:
    - Certo, che posso, tanto che importanza ha?-
    - Quello non è più Mufasa! -

    Questa parole colpirono Sarabi più forte di qualunque zampata.
    - E' solo un corpo putrefatto! Mufasa oramai è in cielo, assieme ai Grandi Re del passato! -
    - Cosa ne puoi sapere tu?! -Sbraitò la Vecchia regina.
    - Io so che il branco ha bisogno di te!-
    - Ah si? O cosa potrei fare, sentiamo? -
    - Loro sono fedeli a Mufasa. Certamente se tu glielo chiederai si daranno una calmata. -
    "O almeno spero..." stava per aggiungere Zira.

    - Non posso, Zira. -
    - Certo che puoi! Devi farlo! Pensa a tuo nipote, Chumvi, e agli altri cuccioli! -

    Sarabi mantenne lo sguardo di zira per qualche altro secondo, poi richiuse gli occhi e poggiò la testa a terra.

    - Oh, vai al diavolo!- Imprecò Zira, che si voltò e si indirizzò alla Rupe dei Re;
    aveva fatto solo pochi pasi che dietro di lei sentì una voce:
    - Va bene... - Disse sarabi. - Tornerò... -
     
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