Idi Amin Dada

Storia Africana

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  1. NothinG
     
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    Idi Amin (1925 o 1928 – Jedda, 16 agosto 2003) è stato un politico, militare e pugile ugandese. Il suo nome completo era Idi Oumee Amin Dada e fu presidente dell'Uganda dal 1971 al 1979.


    Biografia

    Idi Amin non scrisse mai un'autobiografia e non autorizzò mai nessuno a scriverla. Ci sono perciò disaccordi sul dove e quando lui sia nato. Le fonti biografiche usualmente ci danno come luogo Koboko nella Provincia del Nilo Ovest e come data il 1924 o il 1925.

    Abbandonato dal padre, Idi Amin fu cresciuto dalla famiglia materna. Sua madre, si chiamava Assa Aatte (1904 - 1970), apparteneva all'etnia Lugbara ed era un'erborista tribale che curò anche membri della famiglia reale del Buganda.
    Amin iniziò a frequentare una scuola islamica di Bombo nel 1941, dove eccelse nella recitazione del Corano. Altre fonti sostengono che fu invece cresciuto da una scuola di missionari, pur rimanendo semianalfabeta. Dopo pochi anni lasciò la scuola e fece lavori occasionali prima di essere arruolato nell'esercito coloniale britannico.



    Amin entrò a far parte dei King's African Rifles (KAR) dell'esercito coloniale britannico nel 1946 nei servizi di lavanderia e cucina mentre era sotto addestramento. Nel 1947, con il grado di soldato semplice, fu trasferito in Kenya a prestare servizio in fanteria.
    Prestò servizio nella 21a Brigata di fanteria dei KAR presso Gigil, Kenya, fino al 1949; in seguito la brigata fu dispiegata in Somalia per contrastare i ribelli Shifta che effettuavano razzie di bestiame bovino.Nel 1952 il suo battaglione fu impiegato per contrastare i Mau Mau.
    Fu promosso caporale lo stesso anno e sergente nel 1953.

    Nel 1954 Amin fu nominato effendi (warrant officier - ufficiale di sicurezza) il più altro grado conferibile ad un africano di colore all'epoca nell'esercito coloniale britannico. Sembra che abbia acquisito il soprannome "Dada" durante il periodo di servizio in Kenya; infatti ogni qualvolta veniva sorpreso insieme una donna nella sua tenda si difendeva dichiarando che era sua "dada" (sorella in swahili), in modo tale da lasciare ai suoi superiori un modo per evitargli una punizione.

    Amin ritornò in Uganda nel 1954. Nel 1961, mancando due anni all'indipendenza dell'Uganda, fu uno dei primi due ugandesi a diventare ufficiale con il grado di sottotenente. Fu quindi assegnato alla repressione delle razzie di bestiame che avvenivano tra i Karamojong dell'Uganda ed i nomadi Turkana del Kenya.
    Ricevuto l'ordine di disarmare entrambi i contendenti, il plotone di Amin minacciò di castrare i nomadi se questi non avessero rivelato dove erano nascoste le loro lance.
    Alto 2 metri per 120 kg di peso, durante il periodo di servizio nell'esercito Amin praticò la boxe ed ottenne il titolo di campione dei pesi massimi dell'Uganda dal 1951 al 1960.

    Dopo l'indipendenza ottenuta nell'ottobre 1962 Milton Obote, primo ministro dell'Uganda, ricompensò Idi Amin per la sua lealtà con la promozione a capitano nel 1963 e a vice comandante dell'esercito nel 1964.
    Nel 1965, Obote e Amin vennero implicati nel contrabbando di oro, caffè ed avorio al di fuori di quella che ora è la Repubblica Democratica del Congo.

    Nel 1966 Obote promosse Amin generale e comandante dell'esercito, fece arrestare cinque ministri, sospese la costituzione del 1962 e si proclamò nuovo presidente.


    Presa Al potere

    Dopo aver appreso che Obote pianificava il suo arresto per essersi appropriato di stanziamenti per le armi, Amin organizzò un colpo di stato che gli permise di prendere il potere il 25 gennaio del 1971, mentre Obote partecipava ad un summit del Commonwealth a Singapore.

    La presa del potere da parte di Amin venne ben accolta sia dalla comunità internazionale che in Uganda.


    GovernO.

    Una volta al governo Amin promise di far tenere elezioni nei mesi successivi. Subito dopo la presa del potere, comunque, Amin creò il cosiddetto "State Research Bureau" il quale dirigeva le squadre della morte che si occuparono di scovare e assassinare i sostenitori di Obote cosi come gli intellettuali che non godevano della fiducia del nuovo regime. I capi militari che non avevano sostenuto il colpo di stato vennero giustiziati, molti tramite impiccagione.

    Obote si rifugiò in Tanzania, da dove cercò di riconquistare il paese tramite un'invasione militare nel settembre del 1972, senza successo.
    I sostenitori di Obote presenti nell'esercito ugandese, principalmente appartenenti alle tribù Acholi e Lango, furono coinvolti nel tentativo di invasione.
    Amin per ritorsione bombardò le città tanzaniane ed eliminò gli ufficiali Acholi e Lango dal proprio esercito.
    Le violenze etniche scatenate crebbero fino ad includere l'intero esercito ed anche i civili.
    Nella misura in cui la violenza aumentava Amin diventava via via più paranoico, avendo paura di un golpe contro il suo governo.



    Il 4 agosto del 1972 Amin diede ai 50.000 asiatici ugandesi (la maggior parte indiani di origine gujarati) novanta giorni per lasciare l'Uganda: disse questo perché aveva fatto un sogno nel quale, dichiarò, Dio gli diceva di cacciarli.
    Questa espulsione causò naturalmente una significativa diminuzione degli induisti e dei musulmani presenti nel paese, oltre ad un significativo declino dell'economia del paese, in quanto gli asiatici gestivano la maggior parte delle piccole e medie imprese ugandesi.

    Sempre nel 1972 Amin troncò le relazioni diplomatiche con lo stato di Israele intensificando le relazioni con Muammar Gheddafi (capo di stato della Libia) e con l'URSS.

    Sotto la guida di Amin l'Uganda pianificò un grande incremento delle spese militari, durante i primi giorni di giugno del 1975 le autorità del Kenya sequestrarono un grande convoglio di armi di fabbricazione sovietica partito dal porto di Mombasa le cui armi erano destinate all'Uganda.

    La tensione tra Kenya ed Uganda raggiunse il suo massimo nel febbraio del 1976, quando il presidente Amin improvvisamente annunciò che era sua intenzione investigare in merito alla possibilità che larga parte del sud del Sudan e il Kenya occidentale e centrale, fino a 32 km da Nairobi, fossero storicamente parte dell'Uganda in epoca coloniale.
    Il governo kenyota rispose due giorni dopo con uno scarno comunicato in cui diceva che non "un solo centimetro di territorio" sarebbe stato ceduto. Amin fece marcia indietro solo dopo che il Kenya dispiegò truppe e mezzi corazzati lungo il confine tra i due paesi.

    Tra le personalità uccise da Idi Amin ci sono: Benedicto Kiwunuka, ex primo ministro e poi presidente della Corte suprema; Janani Luwum, arcivescovo anglicano; Joseph Mubiru, che ricoprì la carica di governatore della banca centrale; Frank Kalimuzo, vice cancelliere della Mekerere University; e Byron Kawadwa, un importante drammaturgo. Amin fece anche uccidere un missionario irlandese.

    Con il passare degli anni Amin divenne sempre più eccentrico e logorroico. Indossava un'uniforme militare dalla giacca particolarmente lunga, sulla quale appuntava molte medaglie della Seconda guerra mondiale, incluse la Military Cross e la Victoria Cross. Si conferì molti titoli, fra i quali "Re di Scozia" (King of Scotland).

    Nel 1977, dopo che la Gran Bretagna ruppe le relazione diplomatiche con l'Uganda, Amin dichiarò di aver vinto l'Inghilterra e si conferì la decorazione CBE (Conqueror of British Empire, conquistatore dell'impero britannico).
    Radio Uganda annunciava per intero il suo nuovo titolo ("Sua Eccellenza Al-Hadji Feldmaresciallo Dottor Idi Amin Dada, VC, DSO, MC, CBE, Presidente a vita della Repubblica dell'Uganda").

    Caduta ed Esilio:

    Nell'ottobre del 1978 Amin ordinò l'invasione della Tanzania mentre nello stesso tempo cercava di sopprimere un ammutinamento militare. Con l'aiuto di truppe libiche tentò di annettersi la provincia di Kagera (nel nord della Tanzania).
    La Tanzania, con a capo il presidente Julius Nyerere, dichiarò guerra all'Uganda ed iniziò un contrattacco a cui partecipavano anche gli esiliati ugandesi.

    L'11 aprile 1979, Amin dovette abbandonare la capitale Kampala in quanto l'esercito tanzaniano, aiutato dagli esuli ugandesi che si erano riuniti nell'Uganda National Liberation Army, prese la città
    Le perdite totali dell'esercito tanzaniano furono di un carro armato.
    Amin andò in esilio, inizialmente in Libia, e vi rimase, secondo fonti discordanti, o fino al dicembre 1979 o sino all'inizio del 1980, successivamente in Iraq prima di trovare finalmente asilo in Arabia Saudita.

    Verso la fine degli anni novanta le condizioni di salute dell'ex dittatore peggiorarono a causa di una grave forma di insufficienza renale.Il suo peso salì a circa 170 chili.
    Il 20 luglio 2003, una delle sue mogli, Madina, dichiarò che era prossimo alla morte e si trovava in coma presso l'ospedale specialistico King Faisal di Jedda.
    Madina pregò il presidente dell'Uganda Yoweri Museveni di permettergli di morire in Uganda.
    La risposta fu che se fosse ritornato avrebbe dovuto "rispondere per i propri peccati".

    Idi Amin morì in Arabia Saudita il 16 agosto 2003 e fu sepolto nel cimitero Ruwais di Jedda.


















    La sua condotta in Uganda fu improntata alla più settaria violenza, includendo la persecuzione razziale degli Acholi, Lango, Indiani e altri gruppi etnici inclusi induisti e cristiani dell'Uganda.
    L'ammontare delle vittime causate dal regime di Amin non è mai stato quantificato in maniera precisa.
    Una stima della International Commission of Jurists ha stabilito che esse siano non meno di 80.000 e verosimilmente vicine ai 300.000. Un'altra stima, effettuata dalle organizzazione degli esuli con l'aiuto di Amnesty International, pone il numero di vittime sui 500.000 morti
     
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    Io ho visto il film su questo st***o... si chiama "L'ultimo re di Scozia".
    Ve lo consiglio.
    Purtroppo la storia Africana (quella propria del continente) non è molto conosciuta. Se si fa eccezione per la conquista dell'Etiopia da parte dei fascisti o della Libia e le varie lotte coloniali del XIX sec, si sa poco e niente.
    Ogni volta che menzioni Amin Dada, tutti dicono: Chi??... e invece è un pezzo di storia tremenda così come tanti altri, che si dovrebbero conoscere assolutamente.
     
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  3. Yemet
     
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    è un pezzo di storia tremenda così come tanti altri, che si dovrebbero conoscere assolutamente.

    Non c'è interesse che si conosca, anzi.
    Innumerevoli sono gli episodi come questo, solo che Amin Dada è diventato piuttosto famoso. Tutti gli altri passano volutamente nell' oblio...
    CITAZIONE
    Ogni volta che menzioni Amin Dada, tutti dicono: Chi??...

    Non è colpa dei "tutti", ma dei "pochi" che sanno e non vogliono si sappia.

    In questi stessi giorni accadono atrocità non lontano da noi, ma è conveniente perlare piuttosto di Veline, calcio e frivolezze del genere.
    Meglio che non mi dilunghi troppo...
     
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    Sì, hai ragione... soprattutto quando si tratta di paesi Africani o medio orientali... si fa troppo presto a vedere la cosa a favore degli occidentali... quando dietro c'è tanto altro che per "comodità", si nasconde e si omette.
    Amin Dada non è il solo e come dici tu, attualmente avvengono atrocità uguali se non peggiori ma siamo tutti bravi a dare la colpa ai popoli "sottosviluppati".
    Ma finiamola qua, se no entriamo in discorsi troppo grandi.
     
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  5. NothinG
     
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    CITAZIONE (Dackota @ 4/8/2010, 11:04)
    Io ho visto il film su questo st***o... si chiama "L'ultimo re di Scozia".
    Ve lo consiglio.

    bellissimo film, ho sapto di Amin apputno grazie ad esso...

    Edited by MementoMori - 5/8/2010, 10:27
     
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4 replies since 19/6/2010, 22:54   293 views
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