Disegno e Lavoro

by disegnamo.it

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    Disegno e Lavoro
    Diventare grafici .... i primi rudimenti indispensabili!

    Da grande voglio fare il grafico pubblicitario…. ma grande sono gia’ e ho fatto il liceo classico…. devo arrendermi per sempre???

    Secondo voi vi rispondero’ di si’? Assolutamente no… per chi segue questo sito da un po’ e quindi mi conosce sa che, ahime’, sono un’irrecuperabile ottimista per quando riguarda il disegno e il lavoro.

    Sogni di fare il grafico? Se ti impegni ci riuscirai! L’impegno e’ indispensabile pero’.

    Ok ripartiamo dall’inizio… a chi mi chiede: “Come posso diventare un grafico?” ovviamente la risposta e’: “Scegli una scuola superiore ad indirizzo artistico e poi una laurea in nuove tecnologie per le arti o comunicazione o marketing” certo, questa e’ la trafila perfetta, poi fai uno stage in qualche studio grafico e alla fine cerca una buona offerta di lavoro…. ed ecco che per magia diventi grafico professionista.

    Ma se tu non hai avuto la possibilita’ di frequentare scuole di grafica? Prendiamo me per esempio, nel 1998 mi sono diplomata all’Istituto d’Arte … sezione Decorazione Pittorica! All’epoca non avevamo nemmeno una sala computer e quello che ci insegnavano era falsificare quadri famosi (ok scherzo! Ma il concetto non si discostava molto). Eppure eccomi qua sono diventata una grafica.

    Come ci sono riuscita? Con tanta volonta’ e impegno. A 17 anni ho convinto la nonna a regalarmi il mio primo computer, un Pentium 133. Ovviamente non lo sapevo usare, non avevo mai acceso un computer in vita mia pero’ ero piena di speranze perche’ io adoravo disegnare e volevo trasferire i miei disegni su pc per poterli colorare.

    A quel punto avevo un pc, una stampante A4 a getto d’inchiostro e uno scanner mediocre. L’unico programma di grafica installato era un programmino incluso con la stampante per il ritocco delle foto, nulla a che vedere con Photoshop. Dopo 2 giorni netti ho mandato in tilt il pc e il tecnico è dovuto uscire per ripararlo ^_^;

    Poi a forza di prove ho iniziato ad imparare da autodidatta. Nessun corso, nessuna scuola, nessun manuale.

    Oggi le cose sono molto piu’ semplici, i ragazzi crescono fin da piccoli con le nuove tecnologie e il computer e’ alla portata di tutti… se stai leggendo questo articolo significa che anche tu ne hai uno o sai usarlo! Inoltre la potenza delle macchine si e’ moltiplicata a vista d’occhio per cui e’ molto probabile che anche il tuo pc possa supportare un programma di grafica come Photoshop.


    Cosa serve per diventare grafici?
    Per diventare grafici non basta solo saper usare bene i programmi di grafica (indispensabili Photoshop e Illustrator o un altro programma di grafica vettoriale) a meno che non vogliate diventare un esecutivista, bisogna anche avere idee, la creativita' e' indispensabile. Dove troviamo le idee? Da qualunque cosa. Incominciate a guardarvi in giro in qualunque posto siate, traete spunto da tutto, guardate i graffiti sui muri, i cartelloni pubblicitari, comprate centinaia di riviste, andate ad una mostra, leggete libri o andate al cinema, tutto quello che ci circonda puo' diventare un idea anche nella vita di tutti i giorni. Usate le vostre esperienze di vita e se potete viaggiate molto e incontrate nuove culture. Portatevi sempre dietro una macchina fotografica digitale e un quadernetto per appuntarvi idee e schizzi, non si sa mai quando torneranno utili.

    Poi ovviamente servono gli strumenti fisici, oltre al computer (o Mac... anche se io preferisco sempre il pc!!!) la Bibbia del grafico e' la mazzetta Pantone®.
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    I Pantoni® sono dei colori codificati e riconosciuti universalmente, ne esistono di vari tipi in base al supporto su cui dovete stampare ad esempio: Uncoated per carta opaca, Coated per carta lucida oppure Matte una via di mezzo tra lucido e opaco (personalmente non l'ho mai usata).

    Esistono inoltre Pantoni® pastello, metallici o per altri supporti diversi dalla carta.

    Prendiamo una mazzetta Pantone® standard: FORMULA GUIDE/solid coated o uncoated, su ogni colore ci sono varie scritte, come potete immaginare una tipografia o azienda che stampa non puo' fisicamente acquistare tutti i Pantoni® della mazzetta, ne acquista un gamma principale e poi li mescola per ottenere le altre tinte, sotto ogni colore trovate le "ricette" per ottenere quella tinta. Poi ovviamente ogni azienda si fa le sue personali ricette in base alla macchina e alla carta che usa.

    Guardate ancora i colori, avete notato che su alcuni ci sono 4 puntini neri? Quei 4 puntini significano che in caso di quadricromia si riuscira' ad ottenere lo stesso colore del Pantone® pur simulandolo... su molti colore Pantone® e' impossibile! Per aiutarvi esiste una mazzetta Pantone®, Color Bridge, che vi fa vedere il colore pieno e il risultato che otterrete in quadricromia.

    Ora fate anche un altro controllo, prendete il Pantone® 648C e confrontatelo al 648U.... stesso numero ma colore completamente diverso, questo e' un esempio lampante di come il colore sara' diverso da carta opaca a carta lucida, tenetelo a mente quando dovrete riprodurre un logo che ha un colore specifico e fatelo notare anche ai vostri clienti se optano per una carta opaca rispetto una lucida. E' impossibile ottenere lo stesso colore sulla carta lucida e su quella opaca... per questo esistono 2 mazzette Pantone®! :)

    C'e' poi una mazzetta Pantone® che si rivelera' particolarmente utile in caso di retini. I retini sono percentuali di colori pieni, ad esempio se volete stampare un grigio potete usare un colore Pantone® oppure un retino del Nero, praticamente prendete il Nero schiarite in percentuale, se volete un grigio chiarissimo al 10% e poi salite per scurirlo, il nero al 100% e' un nero pieno.

    Tutte le altre informazioni di cui potete aver bisogno riguardo i Pantoni® potrete trovarle sul sito www.Pantone.com
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    Un'altra cosa molto utile che dovrete sicuramente usare e' lo scanner. Le scansioni di cui avrete bisogno non si possono di certo ottenere con lo scanner da 80 euro che avete a casa, serve una macchina professionale pertanto valutate se vale la pena acquistarla o farvi fare le scansioni da una fotolito, solitamente si pagano a cm quadrato e la cifra varia da posto a posto.

    Sara' poi sicuramente molto molto molto utile avere il vostro monitor tarato, tarare il monitor significa calibrare i colori per vedere a video gli effettivi colori che usciranno in stampa... ora, una calibrazione perfetta e' impossibile, a meno che non acquistiate un monitor da 10.000 euro o piu' pero' esistono dei piccoli calibratori (una specie di mouse che si appende al monitor per tararlo, l'operazione dura qualche minuto e si deve fare mediamente una volta al mese) con cui si ottengono ugualmente dei risultati apprezzabili anche su monitor di fascia media.





    Intervista a Vanna Vinci... fumettista, illustratrice e grafica.
    Vanna Vinci nasce a Cagliari nel 1964 frequenta il corso di Grafica dell'Istituto Europeo di Design e apre nel 1987 lo studio Mow Mow.
    Il suo esordio nel mondo del fumetto risale nel 1990 su Fumo di China, con due storie brevi del personaggio della mummia Naarik.
    Da qui una carriera in costante ascesa, lavora per la Granata Press, Per Kappa Edizioni e vince prestigiosi premi. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo L'altra parte, Doppio sogno, Guarda che luna.
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    Con la collaborazione di Mattioli realizza Una casa a Venezia per la giapponese Kodansha, edito in Italia da Kappa Edizioni per cui pubblica anche i volumi Ombre, Lillian Browne, L'età selvaggia (su testi di Giovanni Mattioli), vincitore del Premio Romics 2001 come miglior libro europeo, Viaggio sentimentale e Aida al confine.

    Collabora inoltre con la Sergio Bonelli Editore disegnando tre albetti di May allegati alla testata Legs e gli albi Gli adoratori di Osiride e Paura negli abissi della serie regolare. Per la rivista Linus ha pubblicato le strip de La bambina Filosofica mentre per il settimanale Io Donna del Corriere della Sera ha prodotto la storia Notturna.
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    Vanna Vinci è anche una brillante illustratrice per ragazzi, ha lavorato con l'Editrice EL, Einaudi Ragazzi, Associazione Italiana Biblioteche e Tam Tam. Collabora con le pagine della cultura de l'Unità. Nel 1999 ha vinto il premio Yellow Kid come miglior disegnatore.

    Nell'ultima Lucca Comics ha presentato il suo nuovo libro La Bambina Filosofica Pape Satàn aleppe.

    Oggi solo per i lettori di disegnamo.it ci concede questa intervista:

    D: Qual'è stato il tuo percorso di studi e come sei "approdata" al fantastico mondo del disegno?
    R: Ho sempre disegnato, fin da piccola. La mia passione erano i pennarelli. Di fatto a casa mi hanno sempre sostenuta in questo, comprandomi un sacco di materiale e lasciandomi fare quello che volevo. Se poi parliamo del fumetto, ho cominciato a lavorare sull'idea del fumetto verso i diciassette anni, dopo aver letto le storie di Corto Maltese. A dire il vero, l'unica cosa che volevo era capire il segreto di quei disegni che mi avevano come stregato... quindi non ho fatto altro, per un anno, che continuare a copiare i personaggi di Pratt.

    D: Come sei riuscita a passare dal tuo studio di design al mondo del fumetto?
    R: Non sono mai passata veramente dall'uno all'altro... ora come ora, se mi capita, lavoro per degli amici che hanno studi grafici e pubblicitari. E' da dire che quando ho cominciato a lavorare seriamente alla prima storia, per Granata Press, all'inizio degli anni '90, continuavo a fare la grafica pubblicitaria con la mia amica a Cagliari. Verso la metà dei '90 mi sono trasferita a Bologna e ho realizzato che ormai il mio lavoro principale erano i fumetti.

    D: Secondo te per una donna è più difficile sfondare nel mondo del fumetto italiano? Il monopolio in questo ambiente è soprattutto maschile? E nel panorama internazionale?
    R: E' un dilemma che è meglio non porsi in questi termini. Bisognerebbe metterselo considerando tutti gli ambenti di lavoro artistico e non, e tutti i paesi... e comunque ad altri livelli, politici e sociali e non fumettistici nel dettaglio... l'unica cosa da fare è procedere, cercando di fare quello che si può... cercando di prendere quello che è possibile prendere, senza lagnarsi, ritagliarsi degli spazzi un po' più grandi, piano piano... però, è vero che ora come ora le ragazze che vogliono disegnare e scrivere fumetti sono molte più di prima, e non sembra più così bizzarro per una donna decidere di fare l'autrice e la disegnatrice. Insomma, io ho fiducia che piano piano le cose cambino. Conto nella vitalità, mia e delle nuove generazioni.
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    D: Che autore consideri il tuo "maestro spirituale"?
    R: Mah... io di maestri spirituali non ne ho avuto, nemmeno di maestri a dire la verità... Pratt è stato fondamentale, senz'altro... come lo è stato Grazia Nidasio... e Luigi Bernardi... se non ci fosse stato lui non so nemmeno se i fumetti li avrei fatti davvero, oppure no...

    D: Vanna Vinci oggi... come organizzi una tua giornata "tipo" di lavoro?
    R: Io ho un bio-ritmo lento. La mattina posso fare solo cose che non richiedano difficoltà o concentrazione eccezionali, quindi posso inchiostrare, o fare cose del genere... escluso che faccia le matite. Ovviamente se non sono in ritardo o non ho una scadenza stretta... in questi casi il bio-ritmo salta. Con lentezza e con scarsi risultati mi tocca mettermi in moto. Se non sono stressata, c'è anche il caso che non lavori la mattina. Dalle due in poi sono a regime. Se sto facendo le matite... in media faccio due tavole al giorno. Se sto inchiostrando, tre al giorno, lo stesso se sto colorando. Ovviamente ci sono delle pause da rispettare, qualche giorno non riesco a far nulla o faccio pochissimo e altre volte magari vado più veloce.

    D: Mediamente quante ore lavori in un mese?
    R: Essendo una libera professionista, pagata a lavoro, non ho mai fatto il conto. Se devo lavorare il sabato e la domenica, o restare al tavolo fino a mezzanotte, lo faccio... non ci sono medie aziendali. Mai avute!

    D: Leggi qualche fumetto/manga in questo momento? O ne hai letto qualcuno di recente?
    R: Leggo pochi fumetti. Non ho tempo. Li compro ma li leggo a fatica. Faccio l'editing di One Piece, ed è un fumetto che mi piace moltissimo. Cerco di leggere sempre quello che esce in Italia... ma sono svogliata.

    D: Mentre disegni ascolti musica?
    R: Sì, oppure la tv. Se ci sono dei documentari storici lavoro il doppio. Dalle cinque alle sette metto su la Sette proprio per i documentari. Mi piace, mi sembra che qualcuno mi racconti una storia. Ovviamente se non sto scrivendo o non sto facendo delle matite troppo impegnative.

    D: Sei appassionata di qualche serie Tv o Saga cinematografica?
    R: No. L'anno scorso mi piaceva Crossing Jordan, ma non sono mai stata assidua e adesso non lo danno più. Senz'altro ho un debole per la signora Fletcher.

    D: Come trai ispirazione per i tuoi lavori?
    R: Vita, pensieri, libri, film, storia... boh. Dettagli... Un incontro in un hotel... Un viaggio... La storia di una vita passata... La storia dell'alchimia... Sinceramente non ne ho idea...

    D: Oltre a disegnare fumetti e illustrazioni ti dedichi anche alla grafica e al design?
    R: Be', se capita studio dei marchi, dei loghi o collaboro come illustratrice con due o tre studi grafici di amici. Mesi fa ho anche disegnato una poltrona per una mostra a Padova...

    D: Sei soddisfatta della tua carriera o c'è ancora qualche obiettivo che vuoi raggiungere?
    R: E' una domanda senza risposta. Sì, sono abbastanza soddisfatta, ma questo ha pochissima rilevanza per me. L'unica cosa che conta è continuare a lavorare, pensare e vivere. Le soddisfazioni durano poco e non servono a niente. Di obiettivi a lunga scadenza non me ne metto mai. Di quelli a breve scadenza, e a brevissima, ne ho una marea come tutti...

    D: Se potessi tornare indietro nel tempo cosa cambieresti o non disegneresti?
    R: Boh... non ci ho ma pensato... e se dovessi tornare indietro nel tempo, nella mia vita... be', il fumetto sarebbe l'ultima cosa di cui mi darei pensiero.

    D: Molti nostri lettori/frequentatori sono convinti (in assoluta buona fede) di essere il nuovo maestro del fumetto per il 22esimo secolo e puntualmente non accettano critiche... cosa ti senti di dirgli/consigliargli?
    R: E be'... sono psichiatrie anche quelle... Forse potrebbero leggersi Antichi maestri di Thomas Bernhard che fa le pulci anche ai maestri del rinascimento. Le critiche sono interessanti, a volte più dei complimenti. Basta prendere tutto con un po' di giudizio.

    D: Disegno solo a mano libera o anche a PC? Che ne pensi?
    R: Disegno, comunque... Il risultato conta, non il mezzo.

    D: Per concludere, una cosa che si chiedono tutti i lettori... il tuo piatto preferito?
    R: La pizza, senza ombra di dubbio.

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    ciao squiddi è molto interessante questo topic
    io faccio il liceo artistico è voglio diventare una grafica
    xò la cosa mi sembra molto ardua...sono ancora alle prime
    ma sono dura di comprendonio e l obbiettivo mi sembra duro da ragiungere..
     
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    CITAZIONE (°terry° @ 21/7/2009, 21:07)
    ciao squiddi è molto interessante questo topic
    io faccio il liceo artistico è voglio diventare una grafica
    xò la cosa mi sembra molto ardua...sono ancora alle prime
    ma sono dura di comprendonio e l obbiettivo mi sembra duro da ragiungere..

    Ma no, non demordere! Chi la dura la vince ;)
    Pensa che io al liceo artistico di disegno avevo 6...
     
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2 replies since 21/7/2009, 19:46   1779 views
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