Osamu Tezuka

Il padre di Kimba.

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    Osamu Tezuka

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    Un orologio disegnato da Tezuka alla stazione di KyotoOsamu Tezuka (手塚 治虫 - Tezuka Osamu) (Toyonaka, Osaka, 3 novembre 1928 - 9 febbraio 1989) è stato un artista giapponese, autore di manga ed animatore.

    La sua prolificità e le sue tecniche e generi pionieristici gli hanno valso i soprannomi di "il padre dei manga" o addirittura "il dio dei manga".

    Uno dei tratti distintivi dell'animazione giapponese, gli "occhioni", furono inventati da Tezuka, che si basò su cartoni animati dell'epoca come Betty Boop di Max Fleischer e Topolino di Walt Disney. Per avere un'idea della sua produttività, il volume Complete Manga Works of Tezuka Osamu (手塚治虫漫画全集, pubblicato in Giappone) comprende oltre 400 volumi e più di 80.000 pagine, ma, nonostante questo, la raccolta non è completa; la sua produzione completa, infatti, comprende oltre 700 storie e un totale di circa 170.000 tavole.

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    Biografia

    Osamu Tezuka Manga Museum a Takarazuka, GiapponeTezuka passa gran parte della sua giovinezza nella piccola città di Takarazuka, che nel 1994 ha aperto un museo in sua memoria, incoraggiato dai genitori a seguire la propria passione per il disegno, scoperta già da giovanissimo. Terminati gli studi scolastici si iscrive alla facoltà di Medicina dell’Università di Osaka nel 1946, laureandosi nel 1952. Dopo aver conseguito il titolo, si specializza nel 1961, ma non eserciterà mai il mestiere di medico.

    Infatti nel 1946, proprio mentre si iscriveva all'Università, esordisce, diciottenne, nel campo dei manga, grazie alla pubblicazione della serie "Il diario di Ma-chan" (Ma-chan no Nikki). Il successo vero e proprio, però, arriva l'anno seguente, quando il già celebre autore Shin Takarajima lo pubblicizza agli occhi del grande pubblico giapponese, evidenziando la carica di originalità, che già le prime opere di Tezuka mostravano; tra i tratti più interessanti ci sono l'uso innovativo delle inquadrature, quasi cinematografiche, che creano una forte dinamicità nelle tavole, ribaltando i canoni dei manga statici dell'epoca.

    I lavori successivi sono dedicati alla fantascienza: "Lost Word" (1948) "Metropolis" (1949) e "Next Word" (1951), che registrano un boom di vendite con oltre 400.000 copie ciascuno.

    Nel 1950 crea una delle sue opere più celebri, "Kimba, il Leone Bianco" (Jungle Taitei) per il mensile "Manga Shonen", che anticipa in un certo senso le tematiche de "Il Re Leone" della Disney.

    Il personaggio più celebre della produzione di Tezuka prende vita un anno più tardi, nel 1951: nasce così "Astroboy" (Tetsuwan Atom), un personaggio che ha avuto (ed ha tuttoggi) un successo unico ed assolutamente ineguagliabile nella storia del fumetto giapponese.

    Nel 1954, sulla rivista "Shojo Club", nasce "La Principessa Zaffiro" (Ribbon no kishi), che viene oggi considerato da molti il primo shojo (fumetto per ragazze), che avrà un seguito nel 1959 e una seconda pubblicazione rivista e corretta nel 1963.

    Sempre nel 1954 ha inizio il progetto più ambizioso di Tezuka, portato a termine solo nel 1988, poco prima della sua scomparsa: "La Fenice" (Hi no Tori ), definita dall'autore stesso "l’opera della vita". Si tratta di un lungo affresco che narra la storia dell’umanità e la vana ricerca dell'immortalità da parte del genere umano, simboleggiata, appunto, dalla Fenice.

    Presto il ruolo di mangaka non basta a Tezuka, che diventa anche |animatore, dichiarando più volte che "il fumetto è la vera moglie, l’animazione l’amante". Nel 1958 collabora con la casa di produzione Toei Doga per la realizzazione del lungometraggio animato "Saijuki".

    Nel giugno 1961 fonda la propria casa di produzione di anime, la Tezuka Osamu Production, divenuta nel 1963 la Mushi Productions ("mushi" significa insetto, ed è una kanji usato spesso da Tezuka per scrivere il proprio nome).

    Nel 1963 vede la luce la serie animata di Astroboy, tra le prime serie animate trasmesse dalla televisione giapponese, e nel 1965 "Kimba, il leone bianco" (Jungle Taitei) ottiene il primato come prima serie animata giapponese a colori. Tra le serie più curiose tra quelle create da Tezuka spiccano "Space Patrol", realizzata con pupazzi animati e trasmessa tra il 1963 e il 1965, e "Vampire", una serie che mescola insieme disegni animati ed attori in carne ed ossa, tratta da un suo manga di successo, trasmessa nel 1968 e 1969.

    Accanto alla produzione di serie commerciali, Tezuka affianca alcuni lavori più sperimentali, che sfruttano nuove tecniche di animazione non tradizionali. Tra le opere di questo tipo figurano "Tales of the Street Corner" (1962), "Memory" (1964), "Pictures at an Exhibition" (1966) e "Jumping" (1984), grazie al quale vince il Grand Prix dello Zagreb International Animation Festival nel 1984; "Broken Down Film" (1985) gli vale il Grand Prix alla prima edizione dell'Hiroshima International Animation Festival; seguono "Push" (1987) e "Legend of the Forest" (1987), che ottiene il Premio CIFEJ di nuovo allo Zagreb International Animation Festival.

    Il 14 giugno 1969 esce nelle sale "Le mille e una notte", seguito dal lungometraggio "Cleopatra" il 15 settembre 1970): si tratta di due film erotici a disegni animati, realizzati con un nuovo tipo di grafica sperimentale, influenzata dalla cultura pop.

    Tezuka abbandona la Mushi, che fallisce nel 1973, per dedicarsi alla sua nuova società, la Tezuka Production, fondata a Tokyo nel 1971.

    Tezuka prosegue comunque la sua prolifica e continua produzione di manga: "Budda", una personale rivisitazione avventurosa della vita di Siddarta Gautama viene pubblicato tra il 1972 ed il 1983, mentre nel 1973 dà inizio a "Black Jack", una serie molto lunga, composta da 25 volumi per più di 5000 tavole, dedicata alle avventure di un abilissimo medico senza licenza, apparentemente avido e cinico, in realtà una figura tragica e umana.

    Negli anni '80 continua a sfornare albi di successo senza sosta. L'opera più significativa di questo decennio è il dramma storico "La storia dei tre Adolf" (Adolf ni tsugu), ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e pubblicato tra il 1983 ed il 1985 su "Shukan bunshun", vincitrice del Kodansha Manga Award nel 1986.

    Tezuka continua a disegnare fino alla sua scomparsa, avvenuta il 9 febbraio 1989, all’età di 61 anni, lasciando incompiute due nuove serie "Ludwig B." (1987) e "Neo Faust" (1988).

    Poco prima di della sua morte, più volte alcuni importanti giornali giapponesi hanno portato avanti una campagna a favore dell’assegnazione a Osamu Tezuka del premio Nobel per la Letteratura. Nel 1994 la città di Takarazuka ha aperto un museo in sua memoria, e, nel 1997, il governo giapponese gli ha dedicato una serie di francobolli.

    Testo preso dal sito: http://it.wikipedia.org/
     
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