Kyasha e sua figlia Red

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  1. SugarBits
     
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    Faccio una piccola premessa: Questa FF è nata come storia di un personaggio che ho pensato per il gioco di ruolo, siccome la storia mi è sembrata carina ho pensato di scriverla, ho giocato spesso di ruolo e ho scritto storie di pg chilometriche ma è la prima volta che scrivo una FF quindi vi prego di essere clementi^^

    Questa è la storia della piccola Red e di sua madre Kyasha. Kyasha era sorella minore di Zira anche se, a parte il colore del pelo, si sarebbe fatta fatica ad identificarle come parenti: Kyasha era una splendida leonessa, giovane, dalla corporatura aggraziata e flessuosa, agile e forte anche se piuttosto piccola di corporatura. Di carattere schivo, nella sua vita contava una cosa sola: la caccia. La politica non le interessava e il passaggio del trono da Musafa a Scar per lei volle dire solo dover cacciare più lontano.

    <<potresti avere tutto quello che vuoi, Kyasha, basterebbe chiedere!>> l'apostropava spesso la sorella preoccupandosi per lei
    <<ma io ho già tutto quello che voglio, Zira!>> le rispondeva lei, ridendo.

    Nonostante comprendesse i difetti della sorella e del marito di lei, nonostante notasse come le iene stessero distruggendo il regno, era conscia di non avere potere alcuno, e poi era troppo affezionata alla sorella ed il bene che le voleva e che questa nel suo brusco modo ricambiava le facevano dimenticare i mali di cui si macchiava. Semplicemente quando non ce la faceva più, quando la vista delle iene le diventava insopportabile partiva per una battuta di caccia. E fu proprio durante una battuta di caccia che conobbe lui: Thebergh. Un leone vagabondo dalla corporatura possente e dal pelo rosso scarlatto.

    <<sei splendida. Come ti chiami?>>
    <<kyasha>>
    <<kyasha io ti amo>>

    E così, sotto la luce della luna, tra i due leoni sbocciò l'amore. Passarono la notte scambiandosi effusioni e sussurranodi solci parole, e quando giunse il mattino Kyasha a malincuore dovette decidere di tornare.

    <<non posso restare nelle terre del branco ancora a lungo. Ti aspetterò fino a domani. Voglio rivederti! Tornerai?>>
    <<anch'io lo voglio.>>
    <<allora tornerai?
    <<tornerò appena potrò... domani. E diventerò tua moglie!>>

    Povera Kyasha, non sapeva mentre lasciava con un ultimo bacio Thebergh che non avrebbe potuto vederlo mai più, che il loro amore nato sotto una cattiva stella era destinato a morire così come era nato e che il povero cucciolo che già cresceva nel suo ventre ingravidato non avrebbe mai conosciuto suo padre. Già, perchè quando Kyasha tornò, ormai quasi l'alba del giorno dopo, non aveva idea di che guerra si fosse combattuta durante la notte, di cosa fosse accaduto: fu il piccolo Nuka, soltanto un cuccioletto a venirle incontro a metà strada e spiegarle. Kyasha si sentì mancare la terra sotto i piedi vide in lontananza la rupe dei re, il posto dove non sarebbe più potuta tornare, quindi seguendo Nuka si unì al gruppo dei reietti, degli esiliati, seguendo la sorella che portava in bocca Kovu, un fagottino di poche settimane che non sapeva ancora nemmeno parlare. A seguirli, impacciata, ancora troppo piccola, Vitani. Kyasha la prese per la collottola. Dove sarebbero andati? Cosa ne sarebbe stato di loro, adesso?


    Che ne dite? Come vi sembra? Spero vi piaccia? Se si continuerò a scriverla, avrei già in mente la continuazione^^
    Vi prego, non siate troppo severi, come ho già detto è la mia prima FF^^
     
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  2. -L£ONCINA-
     
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    caspita, 6 molto brava a scrivere!! image image image

    SPOILER (click to view)
    vieni anke tu a commentare la mia in "vare fan fictions"^^
     
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  3. SugarBits
     
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    grazie^^ modestia a parte, amo davvero tanto scrivere^^
    SPOILER (click to view)
    ho appena commentato la tua, complimenti ^__*


     
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  4. SugarBits
     
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    Questa è la seconda parte, ditemi che ne pensate^^

    Ancora camminando Kyasha si avvicinò alla sorella, non diceva nulla, ma lei sapeva bene che era sconvolta. Amava Scar. Lo aveva sempre amato. Più di quanto lui avesse amato lei. Lei era stata sempre solo la sostituta di Sarabi, certo lui non le aveva mai fatto mancare nulla e a suo modo le aveva voluto bene ma non era stato amore, lui non amava che il potere. Kyasha guardò Zira, aveva lo sguardo stravolto. Quindi con un doloroso sospiro si guardò indietro: non avrebbe mai potuto abbandonarla, non avrebbe abbandonato il branco, i cuccioli. Non poteva lasciarli. Forse sarebbe stato diverso se avesse saputo che quella notte non era stata infruttuosa, che nel suo ventre il frutto di quell'amore già iniziava a vivere, ma lei non poteva saperlo. Con il cuore a pezzi comprese che non avrebbe rivisto Thebergh.

    Il branco camminò per ore ed ore. I cuccioli erano stanchi ed affamati, le leonesse spossate ma non potevano fermarsi: non vedevano nessuno dinanzi a se ma potevano sentire addosso lo sguardo degli animali, del popolo di Simba che al minimo dubbio avrebbe avvertito il re, che sarebbe corso, che avrebbe causato una nuova lotta, che stanche com'erano le avrebbe sterminate. Dovevano andare avanti. Fu così che al tramonto giunsero in una landa desolata e desertica appena oltre il confine delle terre del branco. Un luogo orrendo, senza cibo, senza acqua. Nemmeno le iene vi abitavano. Ma vi avrebbero dovuto dimorare loro. Zira posò il cucciolo e si allontanò silenziosa dal gruppo. Kyasha, posando a sua volta Vitani, la raggiunse poco lontano: piangeva. Kyasha non disse nulla, si limità a strofinarle il muso contro la spalla. Sua sorella doveva sfogarsi, stava soffrendo, e quello non era che l'inizio

    <<lo ha ucciso! Lo ha ucciso, ed io non ho potuto fare nulla!!!>>
    <<lo so, Zira, lo so...>>
    <<io lo amavo, Kyasha, lo amavo! E Simba me lo ha portato via! Mi ha portato via Scar ed ora... questo!!!>>
    <<calmati Zira...>>
    <<calmarmi? Come posso calmarmi? Mio marito è morto! Ed ora? Che ne sarà di noi? Guarda come siamo ridotte! Cosa darò da mangiare ai miei cuccioli?!>>
    <<zira, urlare non ti servirà...>>
    <<lo so!!!>>

    Come Kyasha aveva previsto i tempi duri arrivarono: quelle erano terre desolate, non c'era selvaggina, non c'era acqua, per cacciare decentemente bisognava viaggiare talmente tanto e col rischio d'imbattersi nel territorio di qualcun altro o peggio che era meglio rinunciare. Inoltre Zira non aiutava per nulla: con la morte di Scar aveva preso il comando in vece di Kovu, l'eletto, ma la scomparsa del marito l'aveva talmente provata che spesso Kyasha stentava a riconoscerla. Kovu era l'unico che se la passava benino, essendo ancora troppo piccolo per capire e dal momento che, in quanto cucciolo, era la madre e procurargli da mangiare. Gli altri due cuccioli, Vitani e Nuka, invece, avevano dovuto crescere in fretta: nonostante Nuka fosse ancora un novellino e Vitani avesse appena imparato a reggersi sulle sue zampe dovevano provvedere da soli al proprio cibo o rischiavano di restare digiuni. Nuka, che nonostante la buona volontà nel far felice la madre non aveva mai brillato per intelligenza e non era certo un gran maestro ma voleva bene alla sorellina che inoltre era una cuccioletta sveglia ed imparò impresto il viver del mondo.
     
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  5. -L£ONCINA-
     
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  6. SugarBits
     
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    grazie Leoncina, mi fa tantissimo piacere che ti piaccia^^
    almeno tu mi leggi :P
     
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  7. Sakura Princess
     
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    che bello*_* brava sugar!
     
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  8. $¦mßã l£ Þet¦t ®Ø¦
     
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    è bellissima! complimenti!

     
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  9. SugarBits
     
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    grazie, ora mi commuovo *_*
    entro stasera posto la terza parte^^

    Sakura, andando un attimo fuori tema, volevo chiederti una cosa... se non ti pesa troppo, siccome ho letto che tu fai le schede dei pg del gioco di ruolo, anche se per ora non posso giocare, sempre se vuoi, ti andrebbe di fare un disegno di Kyasha e di Red? *_*
     
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  10. Sakura Princess
     
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    acetto assegni bancari ,assegni in bianco etc..cmq è un piacere per me,,sicura che il mio stile ti va bene?
     
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  11. SugarBits
     
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    Ecco la terza parte, appena avrò un briciolo di tempo continuerò ^__*

    ps: Sakura, ti ho appena risposto via MP^^

    Le cose non andavano bene, e come se non bastasse, Kyasha non si sentiva bene. Aveva nausea. Si sentiva stanca. Ma dava la colpa alla nuova situazione e cercava di ignorare il malessere. Finchè dopo qualche tempo non si accorse che il suo ventre si stava gonfiando, finchè nel sonno non sentì un cuoricino battere all'unisono col suo. Kyasha era terrorizzata all'idea di avere un cucciolo. Non da sola, non in quel posto sperduto, non in quella situazione. Cosa avrebbe detto alla sorella? Cosa le avrebbe raccontato? Zira si sarebbe arrabbiata, lo sapeva, era sempre stata talmente protettiva nei suoi confronti, ed anche se ora le cose erano diverse sapeva che in fondo sua sorella non era cambiata poi tanto. Avrebbe potuto evitare di dirglielo, ma sarebbe stato inutile, tanto, al ritmo in cui il ventre cresceva se ne sarebbe presto accorta da sola. Avrebbe potuto scappare, ma per andare dove? Così, dopo una notte di timori, Kyasha si fece forza e raccontò tutto alla sorella...

    <<tu hai fatto COSA?>>
    <<hai capito benissimo, Zira.>>
    <<piccola stupida! Come ti è venuto in mente di fare una cosa simile! Con uno sconosciuto! Un invasore delle terre del branco! E in un momento come questo!>>
    <<non potevo sapere cosa sarebbe successo...>>
    <<così mentre noi lottavamo per la vita e la morte la mia bella sorellina amoreggiava con un perfetto sconosciuto!>>
    <<smettila Zira!>>
    <<bhè, perchè non sei tornata da lui, allora? Magari saresti stata più felice!>>
    <<lo sarei stata di sicuro! Ma non avrei mai abbandonato te!>>

    Dopo l'accesa discussione Zira accettò la situazione della sorella, e quando questa non fu più in grado di cacciare fu lei stessa a procurarle da mangiare. Kyasha tremava all'idea del parto, era spaventata, e più si avvicinava il momento più non voleva quel cucciolo. A furia di passare il tempo in quella buia ed umida grotta sola insieme ad i suoi ricordi e solo saltuariamente ai cuccioli Kyasha rimescolò i suoi ricordi e finì con l'odiare il padre del figlio che di lì a poco avrebbe dato alla luce: se non fosse stato per lui forse lei sarebbe stata al fianco di sua sorella, a combattere, avrebbe lottato con Scar, forse lui non sarebbe morto, forse Simba non sarebbe riuscito ad esiliarle. Ma che Kyasha lo volesse o no, il tempo passava ed in breve giunse il momento del parto: accadde una calda notte estiva, il cielo era talmente sereno che si sarebbero potute contare tutte le stelle in cielo, il caldo era torrido e soffocante. Il solo rumore della notte erano i grilli col loro incessante canto ed i lamenti strazianti d Kyasha. Le doglie erano iniziate, Zira le stava vicino ma non poteva fare nulla per lei se non aspettare con lei, il dolore andava e veniva con una potenza devastante. Kyasha urlava, si lamentava e si contorceva. Fu un'agonia lunga, durò fino alle prime luci dell'alba quando finalmente con un piccolo miagolio un batuffolo di peli venne alla luce. Era una femmina.

    Era piccola e paffuta, dal pelo biondo mielato molto chiaro, con muso e zampe più chiare, mentre il contorno degli occhi così come l'interno delle orecchie era più scuro, color castagna. Il nasino rosa, ed anche la pancia era di un colore a metà tra il rosato ed il dorato. Più tenera che graziosa, piccolatte e gracilina, quanto a costituzione non aveva certo preso dal padre, però era aggraziata, la sua figura prometteva in nuce l'eleganza della madre: era un bel cuccioletto nel complesso, senza infamia e senza lode in fin dei conti, nessun particolare se non quella zampetta, la zampa destra anteriore, che a differenza di tutto il resto era di un intenso colore rossiccio.

    Kyasha sentì dentro di se qualcosa sciogliersi, sentì di provare verso quell'esserino tenero ed indifeso un sentomento che non aveva mai provato verso nessun altro, nemmeno per suo padre. Strinse a se la cuccioletta, le fece il bagnetto e la allattò. Era stanca, ma si sentiva stranamente bene. Quella cucciola la faceva stare bene. Era sua figlia, dipendeva da lei, e poi era talmente dolce, talmente carina... Kyasha non sapeva spiegare cosa le stava accadendo, era come se tutto ciò che in tutta una vita aveva avuta davvero importanza stesse passando in secondo piano, suboordinato alla figlioletta. Finchè i pensieri della neo mamma non furono interrotti dalla sorella

    <<bhè, allora, che nome le darai?>>
    <<io... io non lo so...>>
    <<hai avuto talmente tanto tempo per pensarci! Possibile che non te ne venga in mente nemmeno uno?>>

    Kyasha guardò la zampetta della cucciola quindi sorrise tra sè e dandole una leccata asserì

    <<red. La chiamerò Red.>>
     
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  12. lili31
     
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    ma è bellissima!!!! spero che presto pubblichi un altro capitolo, mi piace molto!complimenti! ^_^ ^_^
    SPOILER (click to view)
    pubblicate tutti, un sacco d storie s interrompono sul più bello! :cry:
     
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  13. SugarBits
     
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    grazie lilli^^ considera che questa l'ho scritta tutta oggi, dammi tempo, appena posso scrivo il resto ;)
     
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    Bravo Cacciatore

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    è bellissima !! Davvero , complimenti . Scrivi davvero benissimo e la storia è molto coinvolgente ^_^ continua presto !
     
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  15. SugarBits
     
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    Grazie mille Ki@ra^^
    a gran richiesta, fresco fresco di serata, ecco il seguito :P a breve la continuazione ;)

    Red si addormentò beata tra le braccia della mamma, e la madre, spossata, seguì il suo esempio. Nei giorni seguenti, ancora per qualche tempo, la sorella fu tanto gentile da cacciare per lei ma Kyasha sapeva che presto sarebbe giunto il momento di tornare lei stessa a procacciarsi il cibo, per se stessa e ben presto anche per la piccolina: non avrebbe avuto ancora a lungo del latte da darle. Ma Kyasha si stava legando talmente a quella creaturina che stringeva a se tutto il giorno che non aveva il coraggio di lasciarla, e così pregò la sorella di aspettare ancora, ancora qualche giorno. Questa acconsetì, ma era chiaro ad entrambe che non si sarebbe potuto andare avanti così all'infinito: il cibo era già talmente scarso senza doverci aggiungere bocche in più da sfamare e cacciatrici in meno dove avrebbero dovuto essere.

    Kyasha così dovette infine arrendersi. Venuto il momento, dovette lasciare la piccola. Certo, non era sola: con lei rimanevano gli altri cuccioli, Vitani, Kovu e Nuka, i due più grandi solo ogni tanto si univano alle battute di caccia restando solitamente a girovagare e cacciare topi nei dintorni. Non era però una grande consolazione, in quelle lande desolate ognuno doveva badare a se stesso, vigeva la legge del più forte, ed era una legge che perfino i cuccioli stavano imparando in fretta.

    Kyasha sentiva che qualcosa non andava, prima dell'arrivo di Red non le interessava, non aveva importanza. Ma ora, con la nascita di sua figlia, ora che sua figlia aveva tanta importanza come mai qualcosa ne aveva avuta prima di allora, solo allora capiva, avvertiva che... che quella vita non andava, non per lei, ma per Red. La sua bambina meritava qualcosa di meglio si sabbia arida e topi! Ma che fare? Zira non avrebbe mai spostato il branco, e spostarsi da sole sarebbe stato rischioso, pericoloso oltre che difficile...

    Le notti di Kyasha erano invase da incubi, le sue battute di caccia ne risentivano parecchio ed era diventata talmente inquieta da suscitare le ansie di Zira

    <<kyasha ma stai bene?>>
    <<si, ho solo un pò di sonno... stanotte non ho dormito bene, sai...>>
    <<e' almeno una settimana che non dormi bene! Kyasha, cos'hai? Sei l'ombra di te stessa...>>
    <<non è niente, Zira, davvero... Non è niente...>>

    E mentre Kyasha non riusciva a decidersi passava la prima infanzia di Red, lei non avrebbe portato quasi alcun ricordo di quel periodo se non alcuni odori e alcuni racconti della madre ma nonostante tutto per lei quello fu un periodo tutto sommato sereno: le sue sonnacchiose giornate passavano in compagnia dei cugini, era soprattutto Vitani a curarsi di lei, in modo forse un pò brusco ma ugualmente efficace. Anche Nuka era molto gentile, la faceva spesso ridere e non di rado la portava a giocare vicino all'acqua dove lei si divertiva molto. Passava molto tempo anche con Kovu, che per età le era il più vicino, ma essendo anche lui solo un cucciolotto la cosa che facevano maggiormente insieme era dormire.

    Insomma Red non se la passava malissimo, oltretutto ancora non aveva problemi per il cibo dato che veniva ancora allattata da Kyasha. Si, adesso. E poi? Kyasha era assillata da questa domanda. E quando crescerà? Quando avrà fame? Quando vorrà correre per i prati verdi e non potrà farlo? Quando vorrà mangiare una zebra e non potrà farlo? E quando mi chiederà perché? Quando la vedrà crescere secondo l'ingiusta legge del più forte, del più grosso, quando la vedrò ferita dopo una battaglia?

    *...Kyasha camminava nella nebbia, era buio e lei non riusciva a vedere bene, piano piano si avvicinò alla tana, sentì dei rumori, delle grida
    <<cosa succede?>>
    altri leoni in cerchio stavano assistendo, lei non capiva
    <<cosa sta succedendo?>>
    si stava spaventando
    <<red! red! Dov'è la mia Red!>>
    Nessuno le rispondeva, tutti erano concentrati su quello che stava accadendo all'interno del cerchio
    <<rispondetemi! Red! red!!! fatemi passare!!>>
    spingendo gli altri leoni Kyasha cercò di farsi largo tra la folla, finchè non sentì un forte guaito, a quel punto affrettò il passo e dopo poco giunse al centro de cerchio: lì si era appena svolto un combattimento, c'era sangue ovunque, la carcassa di una preda veniva trascinata via da un leone mentre quello che restava nel cerchio zoppicava guaendo, finchè non si girò. Kyasha si sentì mancare. Era red, la sua Red, solo molto, molto più grande, adulta, no, non proprio adulta, ma già ragazza, già grande abbastanza da lottare.
    <<r...red...>>
    <<mamma... ho perso...>>
    <<red... perchè lo hai fatto?>>
    <<avevo fame, mamm...>>
    <<avrei cacciato per te>>
    <<no,mamma, nessuno caccia per me, ogniuni se la deve cavare da solo>>
    <<ma non deve essere per forza così...>>
    <<ma è così mamma... è la legge del più forte...>>
    <<ma tu non sei la più forte, perchè combattere?>>
    <<lo so,mamma, non vedi? Sto sanguinando...>>
    E solo in quel momento vide che la sua zampa rossa era rossa, si, ma di sangue...*

    Kyasha si sveglò di soprassalto con l'affanno, il fiato corto, respirando a fatica. Cercò disperata con gli occhi red e scortala al suo fianco, piccola ed innocente palletta di pelo addormentata la leccò affettuosamente, quindi si alzò ed uscì veloce dalla tana. Si recò al lago a bere un pò. Solo allora riuscì a calmarsi, e comprese. Sarebbero dovute andarsene. Quella notte stessa.
     
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111 replies since 16/6/2008, 15:56   1184 views
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