Il re leone 4: Un'unica realtà'

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  1. IndominusRex
     
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    Tra non molto inizierò una fan fiction anch'io, mi serve un po' di incoraggiamento
     
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  2. Kisasi.3
     
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    Sono sicuro che sarà molto bella. Quando pensi di cominciarla? Credo che non rimarrò deluso.
     
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  3. IndominusRex
     
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    La inizierò subito dopo Natale!
     
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  4. Kisasi.3
     
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    Capitolo 24

    La cicatrice faceva molto male a Simba. Le altre leonesse erano rimaste senza fiato. La loro leader Baridi era morta. Avevano tutte un'espressione preoccupata, tranne uno di loro.
    Kisasi era furioso. Avevano elimaminto la sua seguace migliore e lui non riusciva ad sopportarlo.
    Simba andò con fatica sopra la rupe dei re e insieme alle sue leonesse ruggì. Kisasi vide che le sue leonesse erano insicure e non sapevano cosa fare. La legge dichiarava che se la loro leader veniva sconfitta loro appartenevano al branco del vincitore. Ma Kisasi le fermo prima che potessero fare qualsiasi cosa.
    -Voi non vi unirete mai a Simba! Voi siete di Baridi anche dopo la morte. Io vi ho accolto nel mio branco e avete giurato eterna fedeltà! -ruggì.
    Kovu si avvicinò al fratello:
    -Non c'è più motivo di combattere Kisasi...
    Il leone lo guardò e disse con disgusto:
    -Ma davvero? Tu non sai cosa ho dovuto passare da quando sono nato! Io ho perso mio padre quando ero piccolo e non ricordo niente di lui a differenza di te e Vitani. Per tutta la vita ho pensato che fosse un eroe e poi ho scoperto che da un assassino! Mia madre non era mai soddisfatta di me e voleva che noi seguissimo il cammino di nostro padre. E voi...-disse rivolgendosi a Kovu e Vitani-...voi avete sempre cercato di dimostrarvi migliori di me e umiliandomi in tutti i modi possibili...Simba ci ha esiliati... e quando me ne andai dalla tere di nessuno dovetti lottare per giorni da solo per poi trovare il branco di Baridi! Ma voi siete la amica condanna. Voi siete la mia cicatrice!
    E a quelle parole saltò su Kovu.
    -È finita! Ora tu morirai! Se non posso essere felice, nessuno dovrà mai più esserlo! Maledetto!
    Kovu e Kisasi combatterono per alcuni secondi fino a quando non arrivò Kiara con Ahadi.
    -Papà!-gridò il cucciolo.
    Kovu si voltò verso suo figlio e allora Kisasi se ne approfittò. Spinse con le zampe Kovu contro una roccia e allora gli saltò alla gola. Ma Kiara non poteva stare a guardare il suo amato che veniva ucciso. Adagio' Ahadi su una roccia e corse verso Kovu e Kisasi.
    -Kovu!
    -Levati di mezzo tu!- ruggì Kisasi.
    Kiara, Kovu e Kisasi rotolarono lontano per poi cadere vicino a un'altro precipizio. Simba lo riconobbe. Ero lo stesso dove da cucciolo aveva visto morire suo padre.
    -No! Il sogno che ho fatto! Kiara! Kovu! Attenti!
    Kiara e Kovu si tenevano insieme aggraziati ad una sporgenza. Ma facevano fatica a reggersi. In quel momento spuntò Kisasi che era riuscito a salvarsi. Era nella stessa posizione dove si era trovato Scar tanti anni prima. Aveva un' espressione malvagia in volto.
    "È finita! Non hanno scapo" pensò Simba. Ma in quel momento una luce arrivò nella notte ed illuminò il precipizio. Kisasi si voltò e lo vide. Erano due leoni molto diversi fra di loro. Uno somigliava molto a Simba e l'altro era molto simile a...Kisasi.
    -T-Tu chi sei?-chiese con terrore Kisasi.
    Il leone somigliante a Kisasi sorrise e disse:
    -Sono Scar...tuo padre-rispose.
    Kisasi lo guardò cons stupore e disse:
    -Non è possibile! Mio padre è morto! Da anni ormai.
    L'altro leone prese parola:
    -Io penso che tu sappia già la risposta su come mai noi siamo qui.
    Kisasi li guardò e disse:
    -Si...io ho sentito di una storia seconda la qual'e tutti i re del passato vivono e guardano i loro eredi dalle stelle...ma è solo una leggenda...
    -Ti sembra forse che io sia una leggenda?-chiese Mufasa.
    -No. Ma se è vero che voi siete qui...cosa volete? Ridere di me? Come hanno fatto tutti sin da quando ero piccolo?
    Scar guardò suo figlio e disse:
    -Io ho commesso degli errori in passato. Grossi errori. Ma voglio che tu sappia una cosa. Per tutta la vita ho sperato che nessuno ripetesse mai più i miei errori. So che Zira, Nuka, Kovu, Vitani e tu volevate vendicarmi...ma la verità era che io...
    Ma non c'era bisogno che Scar finisse la frase. Kisasi aveva già capito.
    -Dopo tanti anni...ti fai vedere solo ora.
    Scar si rattristò.
    -Mi dispiace.
    A quel punto Kisasi prese la zampa di Kovu e lo tirò su insieme a Kiara.
    -Sai che vorrò bene e te e ai tuoi fratelli. Così come a tua madre.
    A quel punto Kisasi abbassò lo sguardo e disse:
    -Io ho ordinato che la mamma fosse...
    -So già tutto. Non c'è bisogno che ti scusi. Lei ti ha già perdonato. Quella leonessa non era più la Zira che conoscevo e che amavo. Ma ora è tutto finto. Addio Kisasi.
    A quel punto i due leoni scomparvero.
    Kisasi scoppiò in lacrime e si mise a piangere sulla spalla di Kovu.
     
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    io devo sempre continuare la mia! sono secoli che non vado avanti!
     
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  6. Kisasi.3
     
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    Capitolo 25

    Per tanti anni Kisasi non aveva fatto altro che distruggere e massacrare chiunque gli si supponesse. Ma ora era cambiato. La prima dimostrazione fu quando disse a Kovu con lo sguardo pentito:
    -Scusami Kovu...io non so proprio cosa dire...mi puoi perdonare?
    Kovu lo guardò con gioia e disse:
    -Ma certo! Tu sei mio fratello!
    Kisasi con felicità si scusò anche con Kiara e lei gli rispose:
    -Non preoccuparti. Non sei il primo leone che minaccia di uccidermi. Credo che ormai sia un'abitudine-disse scherzando.
    Kisasi tutto felice, saltellava con gioia. Quando tornarono su' videro che tute le leonesse di Baridi erano scappate alla comparsa dei due misteriosi leoni.
    Kisasi si scusò con ogni singolo membro del branco di Simba e alla fine fu proprio con Simba a cui lui dovette chiedere perdono per ultimo.
    Kisasi era talmente imbarazzato che balbettava dalla fatica. In parte perché credeva che Simba non l'avrebbe mai perdonato e in parte perché lui non si era mai scusato con nessun re.
    Ma Simba lo interruppe e gli disse con un sorriso:
    -Io ti avevo già perdonato quando hai salvato la vita a Kovu e Kiara. Ti sei già scusato abbastanza.
    Kisasi allora disse con tristezza:
    -A-allora arrivederci...- e si voltò per andarsene.
    Ma poi sentì la voce di Nala che gli chiese:
    -Ma dove stai andando?
    Kisasi si voltò con stupore e rispose sempre con tristezza:
    -Io vado in esilio. È la legge...ogni criminale dovrà per punizione passare il resto dei suoi giorni nelle terre di nessuno...
    Ma Simba ancora una volta lo interruppe:
    -Non c'è bisogno che tu vada in esilio. Hai già dimostrato di essere un leone buono e quindi non sei costretto ad andare se non vuoi.
    Kisasi lo guardò stupito:
    -Ma allora dove starò?-chiese con curiosità.
    -Che domande! Con noi!- rispose Vitani.
    Kisasi appresa la notizia saltellò con gioia e a quel punto andò davanti a Simba e si inchinò.
    Insieme a lui tutte le altre leonesse si inchinarono e allora Simba andò nel punto più in alto della rupe dei re e ruggì.
    Nei giorni successivi Kisasi ridiede la libertà ad ogni singolo animale e restituì gli altri regni da lui rubati ai veri re che lo ringraziarono e che gli promisero che i loro branchi non sarebbero mai più stati in guerra.
    Kisasi era finalmente in pace con Kovu, Vitani, Simba e con chiunque altro.
    Ahadi cresceva forte e sano e presto sarebbe diventato un giovane principe. Passava molto tempo proprio con suo zio, che lo portava molto spesso a visitare dei luoghi magnifici e fantastici.
    Aveva a buoni rapporti anche con Vitani, infatti passavano molto tempo a giocare.
    Una sera Kisasi chiese a Vitani:
    -Non trovi anche tu che le stelle siano magnifiche sorella?
    Vitani le guardò e disse:
    -Sì! Sono magnifiche!
    -Lassù ci sono i nostri genitori e tutti i grandi re del passato che vegliano su di noi. Io credo di non essermi mai sentito così al sicuro.
    Simba che osservava tutto da lontano si mise anche lui guardare le stelle.
    Era passato molto tempo da quando Mufasa gli aveva detto dei grandi re del passato. Solo ora si rendeva conto che finalmente erano un un'unica realtà. E infine guardò di nuovo verso le stelle. E gli parve di vedere proprio suo padre che gli sorrideva con orgoglio.
     
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  7. IndominusRex
     
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    Fantastico. ma mica è già finita la fiction?
     
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  8. Kisasi.3
     
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    Calma. Non è certo finita qui. Questa era solamente la prima parte. Infatti la mia storia si suddividerà in tre parti. La prima è finita. Ora nella seconda parte ci saranno nuovi alleati e nuovi nemici da combattere. Ma fra tutti questi avvenimenti ci sarà solo una cosa che li lega: Kisasi. Non voglio dire che lui sia ancora malvagio, ma nella seconda e nella terza parte verrà fuori parte del passato oscuro di Kisasi. Nella seconda parte posso solo dirvi che qui ricompariranno le iene e questa volta l'antagonista sarà FISI, la iena dagli occhi rossi.
     
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  9. IndominusRex
     
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    Che figata
     
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  10. Kisasi.3
     
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    Capitolo 26

    Nelle terre di nessuno, le uniche presenze che si potevano percepire erano solamente quelle di un branco di iene affamate e deboli. Fra queste, c'era una iena molto magra e debole che si distingueva dalle altre per i suoi occhi. Infatti era chiamata Fisi, la iena dagli occhi rossi.
    Fisi stava osservando le terre del branco con avidità. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di dominarle.
    Le altre iene erano invece solamente attratte dal cibo e non gli importava cosa dovessero fare per riempirsi la pancia.
    "Quel traditore di Kisasi...si è finto nostro amico per poi lasciarci marcire nelle terre di nessuno...dopo tutto quello che ho fatto per lui...io e il mio branco abbiamo distrutto e ucciso per lui...e quando non gli siamo serviti più, ha ordinato a Baridi di portarci qui a morire di fame. Non bisogna mai fidarsi dei leoni. Mai." si diceva dentro di se' Fisi.
    Non era la prima volta che le iene venivo usate dai leoni per ottenere i propri scopi.
    "Shenzi, Banzai e Ed avevano ragione. Mi avevano messo in guardia riguardo ai leoni e specialmente alla famiglia di Scar. Ma pagherà per avermi mentito. Le terre del branco saranno mie.
    Passarono i giorni e le iene diventavano sempre più deboli e affamate. Fisi attendeva con pazienza la sua occasione di vendetta e questa arrivò.
    Era un giorno come gli altri nelle terre di nessuno, quando le iene videro un leoncino dagli occhi verdi passeggiare nelle terre di nessuno.
    -Si'! Oggi si mangia!-gridarono le iene.
    E subito dopo cominciarono a correre verso il cucciolo di leone. Questo spaventato non ebbe neanche il tempo di scappare che le iene gli furono addosso.
    Stavano per sbranarlo quando Fisi gli interruppe.
    -No! Lui è il nipote del re Simba. Se l'ho uccidete lui si vendicherà su di noi.
    A quel punto le iene lasciarono andare Ahadi e questo spaventato disse con filo di voce:
    -N-Non uccidetemi...per f-favore...
    Fisi lo guardò con uno sguardo malvagio e disse:
    -Non preoccuparti piccoletto, non hai sentito? Noi non ti uccideremo. Ma dimmi: come mai tu ti trovi qui? I leoni devono stare nelle terre del branco e le iene nelle terre di nessuno.
    -La mamma e il papà mi avevano detto che non potevo andare, ma io...ero curioso...
    Fisi ridacchiò e disse:
    -Evidentemente i tuoi non ti vogliono bene. Altrimenti sarebbero stati molto più attenti a te...mi dispiace cuccio letto, ma è la pura verità.
    Ahadi lo guardò con sospetto e poi scappò.
    Le iene si voltarono e chiesero:
    -Perché gli hai detto quelle cose Fisi?
    Fisi si voltò e disse:
    -Non avete capito? Io sto cercando di trasformare il cucciolo. Trasformarlo nel nuovo Scar. Ma questa volta saremo noi a controllolarlo e non il contrario come l'altra volta.
     
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  11. Kisasi.3
     
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    Capitolo 27

    -Finalmente potremo tornare nelle terre del branco. Ma questa volta non commetteremo lo stesso errore che abbaimo fatto in passato! Questa volta non ci dovrà essere alcuna pietà con i leoni. Noi saremo gli unici è veri padroni!
    L'urlo di rabbia di Fisi si sentiva in tutto il suo territorio.
    "Il mio piano è perfetto! Ahadi sarà lo strumento con la quale potrò governare le terre del branco. Dimostrerò a Simba che il passato può ritorcersi contro e che anche il più fedele degli amici, può diventare il tuo peggior nemico."
    Fisi era determinato a vendicarsi e a ottenere il potere ad ogni costo. Ormai aveva deciso di sfruttare il figlio di Kovu e Kiara per raggiungere il suo scopo.
    "Dopotutto sono stato addestrato dai migliori assassini che ci possano essere mai stati. Freya, Scar e Kisasi.
    Freya era una iena come me e madre di Shenzy, Ed e Banzai. Ma lei non li ha mai apprezzati, poiché erano troppo stupidì e ingenui. Ma io...io che sia da piccolo ero noto per la mia crudeltà verso gli altri animali...Freya ha visto in me la giusta strada per poterci vendicare dei leoni. Ma poi venne Scar...lui mi scelse fra tutte le iene, me come futuro insegnate di Kovu, per istruirlo e farlo diventare un re degno. Ma poi lui ci tradi' solo per salvare la sua pellaccia da Simba. Ma noi lo eliminammo. E dopo tanto tempo, incontrai Kisasi che mi offrì un posto come nuovo leader delle iene, spodestando Shenzy, Ed e Banzai. Ma poi venni nuovamente tradito e esiliato. Da quel momento ho giurato a me stesso, che avrei eliminato chiunque mi fosse stato nemico. Ed ora che ho l'opportunità di potermi prendere le terre del branco, io riuscirò anche a fare quello che i leoni sanno fare meglio: usare le iene. Ma stavolta saranno le iene a usare i leoni. E non leoni qualunque, bensì leoni reali.
    Intanto nelle terre del branco, Simba stava dormendo insieme a Nala e alle altre leonesse. Ma fra tutti questi mancava un leone. Kisasi non riusciva a dormire e perciò aveva deciso di andare a guardare le stelle.
    "Ora che ho deciso di diventare parte di questa famiglia, credo che mi sia obbligatorio anche assicurarmi che non gli accada niente. Però..." Kisasi sentiva dentro di se' che qualcosa non andava. Gli mancavano i giorni in cui era lui ad avere il potere e il controllo. Anche se questo pensiero lo disgustava, lui era assettato di potere.
    In quel momento una misteriosa figura gli apparve davanti. Era un leone oscuro, dagli occhi rossi e aveva il pelo completamente nero. Era grosso e il suo sguardo era malvagio. Kisasi lo guardò e chiese:
    -Chi sei tu? Cosa vuoi?
    Il leone ruggì, ma stranamente nessuno ad eccezione di Kisasi lo sentì. Il leone una volta terminato il suo ruggito disse:
    -Io sono Kifo. E devo supporre che tu sia Kisasi. Non è vero?
    Kisasi annuì e Kifo sorrise.
    -Suppongo che dirti il mio nome non basti. Bene. Vorrà dire che ti racconterò la mia storia.
    A quel punto Kifo si sedette e cominciò a raccontare:
    -Io sono molto vecchio come potrai ben notare. Se ti interessa saperlo, io ho precisamente mille anni...- a quelle parole Kisasi lo guardò con stupore e Kifo lo notò-...vedo che sei stupito e fai bene. La verità è che io non sono proprio un leone in carne ed ossa, ma uno spirito. Suppongo che tu sappia della storia delle stelle e dei grandi re del passato. Io sono stato il primo vero re delle terre del branco e la mia discendenza si tramanda fino a te. Ma sono passati tanti anni da allora. All'epoca io e il mio branco trovammo le terre del branco completamente vuote e io ne divenni il re. Ma successivamente arrivarono anche un branco di iene. Chiesero se potevano restare nelle terre, ma io ovviamente negai loro questo privilegio. Le terre erano solo mie e nessuno avrebbe mai potuto toccarmele. Da allora le iene divennero nemiche dei leoni. Comunque le mie leonesse mi criticavano perché mi ritenevano un re ingiusto ed egoista, ma erano loro che sbagliavano. Ovviamente non potevo sopportare che mi si mancasse di rispetto così e quindi organizzai un modo per poter eliminare sia le mie leonesse che le iene. Presi il piccolo erede del capobranco delle iene e lo eliminai e feci ricadere la colpa su una delle mie leonesse. Le iene uccisero per vendetta questa leonessa è così scoppiò una battaglia fra leoni e iene.
    Ma sfortunatamente finì male e scoprirono che dietro a tutto questo c'ero io. Allora decisero di farmi fuori per questo. A quel punto le leonesse si divisero e ognuna andò a cercare la sua strada. Solo una rimase qui e divenne un' antenata di tua nonna Uru. Ma solo perché ero morto, questo non significa che io non avessi intenzione di vendicarmi. Tuo padre ne era la dimostrazione. Lui credeva di agire per se', ma il suo vero padrone ero io. Volevo che lui portasse disordine e caos nel regno e funzionò finché non arrivò Simba. A quel punto deciso di contrarmi su di te. Devo ammettere che sei stato forse il mio miglior risultato. Ma sfortunatamente hai deciso di allerti con Simba. Ma io riesco a percepire in te un desiderio, in te c'è ancora oscurità e io non devo fare altro che tirartela fuori.
    E dette quelle parole scomparve.

    Edited by Kisasi.3 - 27/12/2015, 23:22
     
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  12. Kisasi.3
     
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    Capitolo 28

    Simba stava passeggiando lungo il confine insieme a Kovu e quest'ultimo aveva mille dubbi sulla testa.
    -Simba...credi che quello che Kisasi ci ha detto, sia vero? Io credo di sì! Kisasi sostiene di non aver sognato...
    -Anch'io gli credo. Ma se fosse vero...questo significa che Kifo è sempre in agguato, pronto a utilizzare ogni singola possibilità per distruggerci.
    Kovu lo guardò e chiese:
    -Ne hai già sentito parlare?
    Simba annuì lentamente.
    -Te ne ha parlato tuo padre? È stato lui a raccontarti di Kifo?
    -No...è stato...Scar.
    A quel punto Kovu si sdraiò e chiese:
    -Ti prego...dimmi qualcosa in più su Kifo.
    Simba fece un lungo respiro e cominciò a raccontare:
    -Kifo è stato forse uno dei più grandi criminali della storia dei re. Ci sono storie su cuccioli uccisi misteriosamente, regni distrutti...Kifo era il puro male. Era figlio di due leoni vagabondi, i quali lo abbandonarono quando era solo un cucciolo. Venne in seguito adottato da un re e una regina di un piccolo regno. Questi due sovrani avevano perso il loro vero primo figlio e credevano che fosse morto. Kifo quindi salì al trono. Solo dopo pochi anni però, il primogenito torno' e prese il suo posto come re, in quanto vero figlio del re e la regina. Kifo però iniziò a combattere contro il fratellastro, ma perse. Venne esiliato in una terra ancor più misero delle terre di nessuno. Comunque durante la battaglia, Kifo venne ferito brutalmente dal fratellastro, nel occhio. La cicatrice gli restò per sempre. In ogni caso Kifo, insieme a un gruppo di leonesse vagabonde, arrivarono nelle terre del branco. Kifo ne diventò il padrone e da quel momento in poi, le cose sarebbero diventate molto difficili. Kifo governava come un dittatore, chiunque lo sfidasse veniva distrutto. Poi un giorno, in queste terre arrivarono le iene. All'epoca erano molto diverse da come le conosciamo noi ora. Erano predatori come i leoni, ma giusti e leali. Chiesero umilmente a Kifo di poter entrare nelle terre del branco. Kifo tuttavia rifiutò deridendoli. Successivamente con alcune astute mosse, scatenò una vera e propria guarra fra leoni e iene. Ma poi venne scoperto l'inganno e le leonesse e le iene uccisero il malvagio leone. Questa è la storia di Kifo.
    Kovu aveva ascoltato tutto attentamente e aveva solo una domanda da fare:
    -Hai detto che Kifo aveva una cicatrice? Certcche è strano. Non trovi?
    Simba rispose:
    -È stato proprio con la storia di Kifo, che è nata la leggenda. Chiunque abbia una cicatrice, ha ucciso o è destinato ad uccidere.
    Kovu ci pensò su' quella notte. Scar aveva una cicatrice e aveva ucciso. Simba aveva ucciso Baridi e gli era spuntata la cicatrice. Anche lui aveva la cicatrice. Non aveva ancora ucciso nessuno.
    "No! Io non ucciderò mai! ".
    Fisi intanto stava si preparando per un attacco.

    Edited by Kisasi.3 - 29/12/2015, 20:18
     
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    Stupendo! Meraviglioso! Mi piace come si è conclusa la prima parte, e che Kisasi sia diventato buono. La seconda parte, sembra essere ancora più interessante! È troppo bella la leggenda su Kifo, e mi piace il fatto della cicatrice sull'occhio! Quel leone nero dagli occhi rossi fa venire i brividi! Kisasi è di nuovo pronto ad uccidere, Kovu anche, e poi Fisi che condiziona Ahadi per usarlo contro i leoni. È la stessa storia che si ripete, come nel fumetto di savu.
     
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  14. Kisasi.3
     
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    Capitolo 29

    -Voglio per Kovu, solo il meglio.
    Le parole di Scar riempirono d'orgoglio il cucciolo. Kovu stava ascoltando le parole di Scar e Zira. Gli avevano ordinato di andare a dormire, ma lui aveva disobbedito.
    -Credo sia molto meglio per tutti, che però rimanga un segreto a tutti sul fatto che abbiamo intenzione di farlo diventare il re- disse Zira.
    -Soprattutto a Nuka. Lui ha sempre desiderato diventare re. Purtroppo però non si può dire che sia dotato di grande forza. E non è neanche un genio. Non trovi?- chiese Scar.
    Kovu era rimasto senza parole. Avevano scelto lui, per diventare il re.
    -E Vitani? Cosa ne sarà di lei?- chiese Zira.
    Scar ci pensò poco e disse:
    -Vitani sarà un abile cacciatrice, senza alcun dubbio. Credo che la farò diventare la leader delle cacciatrici.
    Zira però non sembrava soddisfatta:
    -E Kisasi?
    A quelle parole, Scar si bloccò.
    -Kisasi non è uno stupido ed è abbastanza abile da capire che non sarà re. Inoltre a un suo caratterino e non credo che sarà soddisfatto di quando comunicheremo che sarà Kovu l'erede. Sai mi ricorda molto me. Io fingevo che non mi importasse che Mufasa era il re, ma invece era geloso e ho cominciato ad odiare mio fratello. E tu sai come è andata a finire, dico giusto?
    -Certo che lo so! Ma perché dici questo?
    Scar la fissò e disse:
    -Non vorrei che Kisasi facesse una schiochezza per diventare re...ecco tutto!
    E abbassò lo sguardo.
    -Ma sei pazzo! Kisasi non farebbe mai una cosa simile! Non gli passerebbe neanche per la testa. Come è possibile che ti vengano in mente certe cose?- ruggì Zira.
    Kovu spaventato tornò a dormire e non sentì mai come andò a finire quella conversazione.
    Ritornò a dormire con i suoi fratelli. Il suo posto era vicino a quello di Kisasi, ma quella notte, scelse di non mettersi vicino a lui, ma bensì vicino a Nuka. Quella notte Scar la passò a sorvegliare i confini insieme a una iena dagli occhi rossi.
    -Dimmi giovane iena. Come ti chiami?
    -Fisi, mio signore- la iena si inchinò.
    Scar la fissò e disse:
    -Hai un'aria meno stupida delle altre iene. Per caso sei imparentato con Freya?
    -No. Non sono imparentato, ma sono stato addestrato personalmente da lei.
    -Freya era una delle poche iene che avesse cervello. Mi è stata utile in passato. Ma i suoi figli sono una delusione.
    -È quello che penso anch'io. Ma nessuno altre a me, osa sfidarli.
    Scar sorrise e disse:
    -Dimmi, giovane iena. Ti andrebbe di diventare l'insegnate del mio erede, Kovu? Diventeresti molto più importante. Su questo non c'è dubbio.
    Fisi però aveva già accettato.
    -Affare fatto? Quando comincio?
    -Domani mattina. Voglio che tu lo renda esattamente come mio fratello Mufasa. Ma voglio che non si sappia in giro che io ho detto queste cose. È chiaro?
    -Certo! Ma toglietemi una curiosità. Perché volete che vostro figlio diventi come Mufasa?
    -Per quanto detesto ammetterlo, le terre del branco hanno bisogno di qualcuno che le curi meglio di come ho fatto io. E quel qualcuno sarà Kovu!
     
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  15. Kisasi.3
     
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    Capitolo 30

    -Ehi! Svegliati!
    Kovu aprì gli occhi e si trovò davanti Kiara.
    -Vieni! Andiamo a fare una passeggiata alla pozza dell'acqua.
    Kovu si alzò e seguì la sua compagna.
    Camminando, Kiara non fece altro che he parlare di Ahadi e di come stesse crescendo in fretta.
    Kovu accolse con gioia quando seppe che Ahdi era riuscito a cacciare un piccolo topolino.
    -Questo è il mio piccolo!- disse sorridendo.
    Non c'era nessuno alla pozza dell'acqua ad eccezione di loro due. O così sembrava.
    Fisi e le iene stavano aspettando da tempo che Kovu e Kiara si allontanassero da loro figlio.
    -Finalmente abbiamo la possibilità di rivedere quella palla di pelo. Forza andiamo- disse la malvagia iena dagli occhi rossi.
    Fisi e altre tre iene avevano spiato i movimenti di ogni singol leonessa per giorni e sapevano quando era il momento migliore per entrare nelle terre del branco.
    Fecero il giro lungo per arrivare alla rupe dei re e una volta entrati, entrarono nella grotta. Dentro c'era solo Ahadi che stava dormendo profondamente.
    -Guardatelo! Quella palla di pelo così patetica! Qualcuno lo svegli!- ringhiò Fisi.
    Una iena si avvicinò ad Ahadi e ruggì:
    -Svegliati moccioso!
    Ahadi aprì gli occhi e si spaventò. Non si aspettava certo di vedere delle iene.
    -C-Cosa volete? Cosa ho fatto?-chiese tremando.
    -Oh! Niente mio piccolo leone. Ero venuto solamente perché ho sentito i tuoi genitori parlere bene di te. Sei riuscito a ottenere la loro approvazione. Anche se un topo non è un gran cosa. Queste sono parole di tuo padre. Ti sei impegnato molto per catturare la tua prima preda, eppure tuo padre non è completamente soddisfatto.
    -No! Mio padre è soddisfatto di me!- gridò Ahadi.
    Fisi sorrise malignamente.
    -Se lui fosse orgoglioso di te, perché adesso non sarebbe qui a congratularsi con te?- gli chiese.
    Ahadi non rispose e abbassò lo sguardo.
    -Allora? Perché non rispondi?- gli chiese con un ghigno la iena, sapendo di averlo messo con le spalle al muro.
    Ahadi improvvisamente si sentì molto male.
    Fisi lo guardò con falsa dolcezza:
    -Sai anche mio padre non mi ha mai apprezzato e ho dovuto chiedere consigli a qualcun'altro su come funziona la vita... se vuoi un consiglio, ti converrebbe cominciare a farti insegnare da qualcun'altro e non cercare di soddisfare qualcuno che non ti apprezza per quello che sei...
    In quel momento una delle iene avvisò Fisi:
    -Sta arrivando la sorella di Kovu. Andiamocene.
    Le iene se ne andarono, ma non prima che Fisi avesse detto ad Ahadi una cosa:
    -Arrivederci! Ahadi. Spero di rivederti! E non credere a tutto quello che ti dicono i leoni. Ci sono molte cose che tu non sai sui leoni.
    E se ne adorarono.
    Vitani entrò nella grotta e chiese:
    -Come stai Ahadi? Ho saputo che hai preso la tua prima preda! Davvero niente male per un cucciolo.
    Ahadi la guardò e disse:
    -Sono felice che almeno a qualcuno importi!
    Vitani lo guardò e disse:
    -Perché dici così? A tutti importa di te!
    -Non a tutti.
    Da lontano le iene osservavano la cena.
    -Questo è solo l'inizio! Ahadi e Kisasi sono miei!- sorrise Fisi.

    Edited by Kisasi.3 - 30/12/2015, 18:55
     
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