Tu non sei sola

primissima FF su Sarabi, sulla sua storia e sul suo passato

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  1. Sarabi_ingonyama
     
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    Eccomi di nuovo qui! In questo capitolo entrano in gioco anche Taka (che per chi non lo sapesse è il vero nome di Scar, ma siete già tutti esperti ;P) e Mufasa, nonchè le Terre del Branco e la Rupe dei Re! Buona lettura:)


    CAPITOLO 8 UN'ALTRO GIORNO IN PARADISO

    Il sole salì velocemente e illuminò la Rupe dei Re.
    Il giovane Mufasa si esibì in un largo sbadiglio, poi si stiracchiò e si alzò sulle zampe.
    Ahadi, Uru e Taka dormivano ancora, così decise di andare fuori ad ammirare la luce che illuminava le Terre del branco. Le sue terre.
    Una lieve brezza mosse la criniera rossa non completamente formata di Mufasa, che inspirò piacevolmente l'aria.
    Sì, l'alba era proprio un momento magico.
    Una voce familiare riscosse il leone dal suo torpore mattutino:
    -Già sveglio a quest'ora, fratellino?- la frase di Taka fu interrotta a metà da un grande sbadiglio, che fece scoppiare a ridere Mufasa.
    -Beh, cos'hai tanto da sghignazzare? Non ti basta essere il primogenito per 5 minuti, devi anche prenderti gioco di me perché ho sonno alle prime luci dell'aurora?! Mamma e papà non ti hanno insegnato forse che non dovremmo uscire prima del loro risveglio?- il leoncino dal mantello bronzeo sorrise. Mentire gli veniva davvero bene, quando voleva, e lui sfruttava questa sua capactà spesso, solo per prendere in giro il fratello.
    Voleva molto bene a Mufasa, ma in cuor suo aveva sempre sperato di poter diventare Re...
    -Già, mi piace l'aria mattutina...- rispose soddisfatto il principe.
    -Ieri papà ha promesso di affidare a noi la pattuglia del mattino, ricordi? Quindi è meglio se lo svegliamo, così partiamo prima!-
    Entrambi i giovani leoni erano molto eccitati: non avevano mai pattugliato da soli i confini del Regno e non vedevano l'ora di dimostrare al branco il loro valore.
    Si diressero trotterellando verso la grotta ai piedi della Rupe, chiamando a gran voce i genitori. Ovviamente questo comportò il brusco risveglio di gran parte del branco, oltre che a quello dei sovrani.
    -Papà, papà! È già l'alba! Sarebbe l'ora di iniziare il controllo mattutino, non trovi?- l'aria complice di Mufasa era accompagnata da un sorriso furbetto di Taka, che ,dal canto suo, non vedeva l'ora di uscire dalla tana.
    I due, insieme, formavano un'accoppiata vincente.
    -Cosa ci fate voi due già svegli?- non c'era cattiveria nella voce di Ahadi: solo tanto sonno. - Va bene,
    adesso mi alzo, sveglio quel poco del branco che ancora dorme e poi potete andare, d'accordo?-
    -Sì papà!- risposero i due principi all'unisono.
    Dopo aver chiamato a sè il branco e aver dato alcune direttive, Re Ahadi chiese per un attimo l'attenzione di tutti:
    -Prima di andare, volevo informarvi di un'ultima cosa: oggi, il controllo mattutino verrà svolto dai Principi Mufasa e Taka, che si sono gentilmente offerti di pattugliare i confini per segnalare la presenza di chiunque osasse avvicinarsi alle nostre terre!-.
    Le leonesse mandarono alcuni ruggiti di consenso, poi partirono per la battuta di caccia del mattino.
    Il Re si voltò a salutare i due giovani leoni e augurò loro buona fortuna., per poi ritirarsi all'interno della caverna.
    Una leonessa dal pelo color caramello si avvicinò ai fratelli:
    -Mi raccomando, voi due: vedete di non combinare guai...e tu, Mufasa, tieni sempre d'occhio tuo fratello.-
    -Mamma! Sono più piccolo di lui di qualche minuto, non di qualche anno! So perfettamente badare a me stesso...- rispose Taka offeso.
    Uru gli sorrise dolcemente e poi continuò:
    -Ricordate: voi siete figli del Re e uno di voi due diventerà il sovrano di queste terre, un giorno, per cui...-
    -Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità!- risposero annoiati i due -Lo sappiamo, mamma, possiamo andare, ora??-
    La Regina alzò gli occhi al cielo divertita, poi fece cenno di sì con il capo.
    -Andate, e rendetemi fiera di voi...-
    -Ci vediamo dopo!- esclamò Mufasa correndo via.
    -Ciao mamma!
    -Buona fortuna!-salutò Uru.
    Poi i due si allontanarono di corsa, pronti a scendere in pista.

    -Scommettiamo chi arriva prima a quell'albero laggiù?-
    -Dipende, se vuoi perdere...-
    -Sei sempre il solito, Taka! Va bene: pronti, attenti e...-
    Ma il fratello era già scattato in avanti, seminandolo.
    -Eh no, così non vale!- cominciò a inseguirlo Mufasa.
    Arrivati sotto l'albero prescelto, dove Taka si stava tranquillamente pulendo il pelo, il leone dorato si fermò per prendere fiato.
    -Io te l'avevo detto...- disse il secondogenito.
    -Sei partito prima! Hai barato!-
    -Tu non avevi detto niente riguardo al tempo della partenza. Mi sbaglio?-
    Fra i due, Taka era fisicamente il più debole, ma ciò che non aveva in forza lo riacquistava in astuzia.
    I due si guardarono negli occhi, un paio rosso fuoco come quelli della madre e l'altro verde smeraldo, uguali al padre. Poi scoppiarono a ridere di cuore.
    Continuarono così finchè Taka non si alzò in piedi nervoso.
    -Cosa ti prende, fratellino, ti formicolano le zampe per caso?- chiese ironicamente Mufasa.
    Ma il leone dalla criniera nera non parve dargli ascolto.
    Qualche secondo dopo, giunse al Principe una zaffata di odore acre e penetrante, fin troppo riconoscibile.
    Sangue.
    Sangue fresco.
    Ne era quasi sicuro, ma lo sguardo preoccupato di Taka gli diede la conferma di cui aveva bisogno.
    Probabilmente un leone era rimasto vittima di qualche attacco da parte di un suo compagno oppure era stato ferito da un animale in fuga.
    Una cosa era certa: bisognava trovarlo, e subito.
    Le ricerche durarono poco più di un'ora e a porvi fine fu il più giovane fra i due.
    -Mufasa!- chiamò Taka - Ho trovato qualcosa...-
    Mufasa corse subito verso il fratello, che aveva trovato un piccolo spiazzo appena fuori una fitta macchia di vegetazione, a pochi metri dal confine delle Terre del Branco.
    Davanti a loro, uno spettacolo a dir poco spaventoso.
    Due leonesse giacevano a terra a pochi metri una dall'altra: quella più vicina aveva il pelo dorato, di una sfumatura leggermente più scura rispetto a quella di Mufasa e doveva avere circa la sua età. Sulle orecchie aveva dei cerchi più scuri, segno che non proveniva dalle Terre del Branco. Era sdraiata su una fianco, il corpo sudato e sofferente era pieno di punture d'insetto. Il leone si avvicinò cautamente e osservò meglio la leonessa: anche in quelle condizioni i suoi lineamenti erano molto belli, sottili ed eleganti, quasi principeschi.
    Mufasa tirò un sospiro di sollievo sentendo il suo respiro ancora era presente, ma era molto malata, a giudicare dall'espressione sofferente che aveva e dalla temperatura corporea.
    La lasciò un'attimo da parte per raggiungere Taka, che era corso in aiuto dell' altra leonessa.
    Lo trovo a pochi metri da lei, con un'aria sconsolata. Non ci volle molto per capire il perché.
    La femmina era sdraiata al suolo, il pelo nero, insoliti nelle Terre di Re Ahadi, era lacerato in alcuni punti, macchiato da chiazze di sangue che usciva da molte ferite presenti su tutto il corpo della leonessa e tingeva di rosso il suolo su cui era adagiata. Tutto attorno apparivano evidenti segni di uno scontro, probabilmente con un leone maschio, visto le condizione in cui era ridotta.
    -Non credo ci molto che possiamo fare...-
    Taka aveva ragione: la leonessa scura aveva perso fin troppo sangue per essere ancora viva, e anche se lo fosse stato, non ci sarebbe stata alcuna possibilità di guarigione.
    Così i principi la dovettero lasciare lì a malincuore e andarono a soccorrere l'altra compagna, che nel frattempo aveva mandato alcuni mugolii di dolore.
    -È viva!- esclamò sorpreso il leone bronzeo.
    -Già, ma se non ci sbrighiamo, mi sa che non riuscirà a sopravvivere ancora a lungo...-
    Mufasa, aiutato dal fratello, caricò di peso la leonessa sulla sua schiena e si diressero a tutta velocità verso la Rupe dei Re.
    Il terreno sotto le zampe volava e Mufasa poteva sentire la fronte della femmina scottargli la spalla. Spesso, la leonessa si agitava in preda alle convulsioni causate dalla febbre e i due dovevano rallentare il passo a intervalli piuttosto brevi.
    -Credi che ce la farà?- la voce di Taka era leggermente incrinata. Paura? Probabilmente.
    -Non lo so, Taka...non lo so.-


    Ehm...evvai...nessuno commenta...:(
    A parte te, Martirios, in privato....


    Edited by Sarabi_ingonyama - 12/12/2014, 17:35
     
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211 replies since 23/11/2014, 18:47   4428 views
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