Tu non sei sola

primissima FF su Sarabi, sulla sua storia e sul suo passato

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  1. Sarabi_ingonyama
     
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    Grazie a tutti per il sostegno morale e per i consigli (che si sono rivelati utilissimi)! ecco qua il quarto capitolo della storia. Un piccolo viaggio nei ricordi di Usiku e Sarabi...




    CAPITOLO 3 TU NON SEI SOLA

    -Giochiamo di nuovo?-
    -Ancora?? Non sei stanca?-
    -Io no! Tu?-
    -Certo che no!-
    -Allora attacca!-
    Sarabi non se lo fece ripetere due volte: tese i muscoli, regolò il respiro, ritrasse gli artigli e con uno scatto felino guizzò sopra la sorella, sbattendola a terra sonoramente.
    -Ho vinto!...-
    -Non è vero! Non ancora!-
    Usiku si dimenò sotto il leggero, ma pur sempre da non sottovalutare, peso di Sarabi.
    Tutto inutile, ogni sforzo era assolutamente vano. La sorella passava un sacco di tempo da sola a cacciare e avrebbe potuto benissimo abbattere uno gnu con il solo aiuto della sua esperienza. In confronto, lei era un topolino fra le zampe del gatto.
    Si agitò ancora una volta nella speranza di liberarsi dalla sua presa. Niente. Usiku alzò gli occhi al cielo:
    -Allora?- chiese la leonessa dorata alla sorella, una strana luce lievemente soddisfatta accesa nei suoi occhi ambrati, penetranti eppure impenetrabili.
    -Uff...e va bene: mi arrendo! Contenta?- sbuffò la leonessa più grande.
    Sarabi si tolse da sopra la sorella, pur tenendola sott'occhio:
    -Oh si, molto...- rispose divertita.
    -Voglio la rivincita!-
    -No, Usiku, adesso basta.-
    -Dai!- chiese pietosamente la leonessa nera.
    -No.-
    -Forza!-
    -Usiku...-
    -Coraggio!-
    -Ho detto no!!- Sarabi era davvero scocciata –forza, torniamo a casa.
    Detto questo, la leonessa cominciò ad avviarsi sul sentiero del ritorno.
    -Hai solo paura- sussurrò Usiku, nella speranza di non farsi sentire.
    Purtroppo, non le andò bene.
    Sarabi si fermò di scatto.
    Non poteva averlo detto.
    Non lei.
    Il suo unico punto di sostegno, la sua unica amica, la sola che avesse mai avuto.
    Ora, distruggeva tutta la parete che Sarabi aveva costruito attorno a sé per non mostrarsi debole, una leonessa senza valore.
    Una leonessa senza amici.
    Quelle parole l'avevano davvero ferita.
    -Io. Non. Ho. PAURA!- l' urlo della leonessa fece alzare in volo uno stormo di marabù che sostava nelle vicinanze- Io non ho paura! Siete voi, il branco, che avete paura di me!! per voi non sono altro che un mostro, la parte peggiore della dinastia! L'anello debole della catena! Ho mai fatto male a qualcuno? No! Eppure tutti mi temono, nonostante la mia presenza sia essenziale per a caccia: senza di me non riuscireste a braccare nemmeno un avvoltoio in punto di morte!
    La leonessa era furibonda: i suoi occhi rossi come il fuoco trattenevano a stento le lacrime:
    -Sta calma, Sarabi. Non intendevo dire questo...-
    Usiku aveva già assistito a questi sfoghi di rabbia della sorella.
    Sarabi non era cattiva, anzi: era una delle leonesse più meritevoli di fiducia, dolci e apprensive che conoscesse.
    Ma nessuna leonessa aveva mai voluto esserle amica. Usiku non ne aveva mai capito il motivo.
    Il fatto di non avere amici, l'assenza di una madre e di un padre che l'amassero, la mancanza di affetto durante la sua infanzia l'avevano resa estremamente incline a sfoghi di rabbia, a volte anche eccessivi.
    Ma nonostante tutto si controllava. Non aveva mai fatto male a nessuno.

    Era solamente sola.
    Tanto sola.

    Sei mesi prima:
    -Kama, andiamo a trovare Sarabi?- la leoncina nera guizzava di quà e di là, cercando di afferrare una mosca che le ronzava attorno.
    -Sarabi? Ma sai che non vuole essere disturbata...-rispose l'amica, trattenendo la sua preoccupazione.
    Usiku notò una leggera incrinatura nella sua voce.
    -Dai, è sempre tanto sola! Magari non starebbe sempre così isolata da noi se la invitassimo a giocare!-
    Kama era perplessa:
    -Ma sta sempre per conto suo, a ruggire e tirare agguati alle lucertole. Alla sua età non è troppo piccola per cacciare?-
    -Sì, ma non ha altri passatempi...allora, vieni?-
    -No, no grazie...- rispose Kama- magari un'altra volta!.-
    La leoncina si girò e corse verso al sua grotta.
    -Fifona!- le urlò dietro Usiku piuttosto arrabbiata.
    La cucciola si diresse allora verso l'insenatura in cui sua sorella trascorreva la maggior parte della giornata.
    Era un posto umido, freddo e piuttosto buio; faceva paura a tutti i cuccioli del branco, che non osavano avvicinarsi.
    Appena entrata, Usiku ebbe un brivido lungo la schiena. Freddo? Paura? Non lo sapeva neanche lei...
    La cosa che colpì subito la leoncina erano i lamenti soffocati che provenivano dal fondo della grotta; lamenti che appartenevano ad una cucciola molto piccola. Erano carichi di tristezza che la voce acuta da giovane leonessa enfatizzava ancora di più.
    Usiku si avvicinò trattenendo il respiro e facendo attenzione a non fare rumore. Sapeva perchè piangeva: voleva avere anche lei delle amiche con cui giocare, qualcuno che le volesse bene...
    Spesso Usiku sentiva Sarabi lamentarsi nel sonno, piangere e gridare -perchè non mi volete?! Perchè?!-
    Allora lei si alzava e andava a consolarla, spesso senza riuscirci.
    Inciampò su un sassolino, che rimbalzò e l'eco risonò per tutta la grotta. Non era mai stata brava come Sarabi in quelle cose.
    -Chi va la?- chiese la piccola Sarabi, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime.
    -Scusa se ti ho spaventato- disse Usiku -non ne avevo intenzione...-
    -Non mi hai spaventato- rispose la leonessa, più determinata che mai. Non riusciva però a non far tremare la voce -io non ho paura!-
    -Lo so, Sarabi. Lo so...-

    -Sarabi...-
    -Cosa c'è, adesso?! Vuoi continuare a prendermi in giro??-
    Sarabi dava le spalle alla sorella, ma Usiku riuscì comunque a vedere le sue lacrime rigarle il volto e cadere a terra silenziose: un'incontrollabile flusso che faceva trasparire tutti i veri sentimenti di Sarabi.
    Non faceva vedere mai a nessuno se piangeva. Non serviva a nulla, per cui perchè mostrarsi debole?...
    Le lacrime continuavano a scendere.

    -Io ti sentivo- disse Usiku.
    -Cosa?- chiese Sarabi.
    -Io ti sentivo.-ripeté
    -Ti sentivo piangere da sola nella grotta ogni volta che chi credevi amico ti mentiva.-
    -No.-
    -Ti sentivo gridare e ruggire quando eri in solitario nella savana e le altre leonesse ti
    evitavano.-
    -No!-
    - Ti Sentivo quando, di notte, ti alzavi e uscivi dalla grotta anche se faceva freddo, solo per vedere se mamma è papà ti guardavano da lassù.-
    -NO!- il pianto di Sarabi era irrefrenabile, perchè non era la tristezza che faceva scendere le lacrime. Era la rabbia.
    -Sì, Sarabi. - disse tranquilla Usiku, sorridendo- Io ti sentivo perchè ero lì con te, sono sempre stata qui con te. E sono qui anche adesso, per cui girati e guardami mentre ti parlo!-
    La leonessa dorata si girò e fissò la sorella negli occhi, quegli splendidi occhi azzurri.
    -Tu non sei sola, Sarabi.- le disse determinata la sorella.
    -Tu non sei sola.-

    Edited by Sarabi_ingonyama - 28/11/2014, 22:06
     
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